É un super Bologna: 2-0 al Napoli firmato Dallinga e Lucumi
La squadra di Italiano domina il campo e con un gande secondo tempo piega i campioni d’Italia
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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il milan aveva bisogno di un attaccante questa estate, non averlo preso ne pagherà le conseguenze...
sotto porta sbagliano dei gol assurdi
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Una Juventus mediocre che non segna nemmeno per miracolo...e colleziona pareggini, quei pareggini che sono per l'appunto la cifra dei mediocri. Si fa il compitino come quegli studenti che se prendono un 5 e mezzo, od un 6 meno meno, pensano di aver fatto il loro dovere senza troppo sbattersi e dormono sonni tranquilli...vorrò però vedere il risveglio da questi sonni tranquilli, quando a maggio suonerà la campanella di fine scuola e ti ritroverai a chiudere il campionato in una posizione esattamente corrispondente a questa mediocrità: un piazzamento a caso dal sesto all'ottavo posto. La champions la si può salutare già adesso.
Le slabbrature difensive del Milan avranno di sicuro fatto imbestialire Allegri, perchè in specie quando si è in vantaggio l'allenatore trova criminale farsi riacciuffare e veder sfumare i 3 punti. Se vincendo con le grandi si perdono però poi punti con le piccole, c'è qualcosa che non va a livello di attenzione, concentrazione e dunque maturità. L'allenatore dovrà risolvere quegli aspetti, in attesa che gennaio porti un attaccante d'area.
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Atalanta-Sassuolo
(ore 12.30 su Dazn)
La vittoria contro il Marsiglia in Champions League ha risollevato le sorti di Ivan Juric, che ora deve ritrovare i tre punti anche in serie A. La Dea non vince dal 21 settembre, dal 3-0 in casa del Torino. L’allenatore croato è orientato a puntare, per ritrovare il successo, su Krstovic in attacco. Invece, il Sassuolo arriva dalla sconfitta casalinga (il secondo k.o. nelle ultime tre gare) con il Genoa (2-1, 3 novembre).
Bologna-Napoli
(ore 15 su Dazn)
Il Bologna va alla ricerca dell’ottavo risultato utile di fila. Arriva da 15 punti nelle ultime sette gare e ora prova a fare lo sgambetto al Napoli. Per centrare l’obiettivo Vincenzo Italiano proverà a giocarsela con Dallinga in attacco. Invece, Antonio Conte vuole risposte importanti dopo i due pareggi tra campionato e Champions League con Como ed Eintracht Francoforte (entrambi 0-0). L’obiettivo è difendere il primato in classifica.
Roma-Udinese
(ore 18 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now)
Con il successo per 2-0 in Europa League in casa del Glasgow Rangers (2-0, 6 novembre), la Roma ha archiviato la sconfitta di San Siro del 2 novembre (1-0). Gian Piero Gasperini si affiderà a Pellegrini e Soulé alle spalle di Dovbyk. Da parte sua, l’Udinese arriva dal bel successo ottenuto contro l’Atalanta (1-0, 1° novembre) e vuole dare continuità a quella prestazione.
Inter-Lazio
(ore 20.45 su Dazn)
Dopo i due successi ottenuti a fatica con Verona (2-1, 2 novembre) e Kairat (2-1, 5 novembre), Cristian Chivu vuole delle risposte dalla sua Inter. I nerazzurri vogliono restare aggrappati alle rivali nella lotta scudetto. In attacco è confermato Lautaro Martinez, mentre a centrocampo è ancora out Mkhitaryan. Invece, la Lazio arriva da sei risultati utili di fila (12 punti conquistati) e ha già battuto la Juventus (1-0, 26 ottobre). I biancocelesti non hanno nessuna intenzione di fermarsi.
CorSera
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Allegri e il Milan immaturo: perché col Parma è lo scivolone più grave, la Juve di Spalletti cresce ma non vince
Il Milan si butta via in un modo che non è tollerabile per una squadra che vuole giocarsi lo scudetto. Leao è l’immagine sconsolante del Diavolo stropicciato: prima fulminante, poi indolente come ai vecchi tempi. Segna su rigore il quarto gol da ottobre, ma è il primo a considerare, intorno alla mezzora, la pratica Parma archiviata.
L’acuto di Bernabé, al tramonto del primo tempo, apre ai rossoneri le porte dell’inferno. Solo sul 2-2, e rischiando anche di perdere, il Milan si scrolla di dosso l’ingiustificabile torpore. Quello scatto d’orgoglio nel finale convulso la dice lunga sulle colpe dei mollicci allegriani e viene naturale chiedersi come sia possibile che una squadra a caccia del primo posto possa staccare la spina e consegnarsi all’avversario. Questione di maturità. Su cui Allegri dovrà lavorare nella sosta. Il Milan che ha battuto Bologna, Napoli e Roma e pareggiato con Juve e Atalanta, non può sprecare 7 punti tra Cremonese, Pisa e Parma.
Quello al Tardini è lo scivolone più grave per come si era messa la partita. Un pari che è come una sconfitta. Vincendo in Emilia, il Milan sarebbe stato primo da solo per una notte e avrebbe aspettato il derby con serenità. Quella che cerca l’Inter, dopo due vittorie sofferte e le critiche sacrosante di Chivu. L’esame con la Lazio, che l’anno scorso è costato a Inzaghi lo scudetto, è un altro spartiacque, come capita alle squadre condannate a vincere e l’occasione per superare proprio il Milan e giocarsi la stracittadina guardando i cugini dall’alto in basso.
Lo stop della Juve con il Torino
Anche Spalletti, l’altro maledetto toscano che pensa a vincere il campionato, vive un sabato complicato. La sua Juve sbatte sul muro del Toro. Meglio il gioco dei risultati. La squadra cresce, ma non vince. Una partita su tre, compresa la Champions. I granata, come lo Sporting Lisbona, sono tosti. Baroni, al sesto risultato consecutivo, ha giocato la partita che doveva fare: chiudendo tutti gli spazi e ripartendo forte in contropiede. Sofferenza e coraggio, come nella tradizione del Toro. Nella ripresa, prima dell’assalto finale dei bianconeri, ha avuto l’occasione di vincere. In una giornata con tre 0-0 su quattro, ulteriore testimonianza di un campionato involuto, quello dello Stadium è confortante. Le emozioni non sono mancate. I portieri sono stati protagonisti. Spalletti può consolarsi con i progressi, evidenti rispetto a Tudor, ma taglia il traguardo dei mille punti in serie A, che lo consegna alla storia, con una smorfia amara. Troppi pareggi non fanno classifica quando si punta in alto.
CorSera
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Milan rimontato a Parma: Bernabé e Del Prato bloccano i rossoneri, finisce 2-2
Diavolo in vantaggio di due gol, a segno Saelemaekers e Leao su rigore, poi cambia tutto. Allegri in testa appaiato al Napoli
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fortuna che non pago nulla , ho un VPN e vedo le partite tramite siti esteri in chiaro
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Juventus-Torino
(ore 18 su Dazn)
Dopo l'esonero di Igor Tudor, la Juventus è ripartita in campionato vincendo sia con l’Udinese (3-1, 29 ottobre) sia con la Cremonese (2-1, 1° novembre), gara del debutto ufficiale di Luciano Spalletti sulla panchina bianconera. Alla Juventus ora serve una conferma proprio nel derby. Ma contro il Torino di Marco Baroni non sarà per niente facile: arriva da cinque risultati utili di fila (nove punti): «Voglio un Toro che lotti su ogni pallone», ha detto il tecnico dei granata in conferenza.
Parma-Milan
(ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go)
Il Parma sta attraversando un momento delicato. Arriva da due sconfitte di fila e in 10 partite ne ha vinta soltanto una: «Voglio una reazione contro il Milan», ha detto Carlos Cuesta, l’allenatore dei gialloblù, che in attacco si affiderà a Pellegrino. Da parte loro, i rossoneri arrivano dal bel successo con la Roma (2-1, 2 novembre), ma Massimiliano Allegri non vuole cali di concentrazione. Il tecnico livornese recupera Pulisic, mentre Rabiot e Gimenez tornano dopo la sosta, nel derby del 23 novembre.
CorSera
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Siamo arrivati alla metà del super girone ed è tempo di primi bilanci. L'Italia sorride solo con i nerazzurri e con il successo dell'Atalanta a Marsiglia. Per Spalletti e Conte la strada è ancora lunga
di Paolo Condò
Quattro turni di Champions League vogliono dire metà percorso, classifica del girone unico che si allunga, prospettive che si chiariscono e prime linee narrative che si impongono. Dopo la libera uscita della prima edizione a nuova formula, segnata l’anno scorso dalla qualificazione diretta agli ottavi di outsider come Lille, Bayer e Aston Villa e al conseguente ricorso ai playoff di Real Madrid, Bayern, Manchester City e Psg (futuro vincitore), quest’anno le grandi tradizionali hanno preso il torneo sul serio da subito, e a metà strada monopolizzano o quasi gli 8 posti in prima classe.
L’unico intruso è il Newcastle, che però appartiene a un altro tema forte, il dominio della Premier, che tra annessi e connessi ha portato in Champions la bellezza di sei squadre, e per ora le piazza tutte fra le prime 12. A punteggio pieno sono rimaste in tre, Bayern, Arsenal e Inter, in ordine di complessità degli ostacoli superati: il Bayern ha battuto Chelsea e in trasferta il Psg, l’Arsenal ha sconfitto due spagnole, l’Inter ha sfruttato un calendario onestamente facile. Nel prossimo turno è in programma Arsenal-Bayern, mentre al settimo round ci sarà Inter-Arsenal, e per i nerazzurri sono occasioni per restare in quota.
Il Bayern (voto 8.5) spaventa: fin qui ha giocato 16 partite e le ha vinte tutte. Fila anche l’Arsenal (8), in Champions e in Premier dove ha accumulato sei punti di margine sul Manchester City. L’Inter ha battuto chi doveva battere, e al netto della fatica di mercoledì per tenere a bada i kazaki ha sempre giocato col passo della grande d’Europa: due finali in tre anni, del resto, valgono lo status. La partenza soft è stata preziosa per Chivu, che doveva impratichirsi al volante di una squadra ambiziosa: ora che il gioco si fa duro, non è più un debuttante. L’Inter di Champions merita 7.5.
Qualche considerazione sul gruppone che insegue. Il Manchester City (7.5) viene da un annus horribilis per i suoi standard, e Guardiola l’ha rimontato su basi diverse — più che diverso, Haaland è unico — con una pazienza che sembrava esaurita. Il Psg (7) e il Chelsea (6.5) stanno pagando la long season che li ha portati a contendersi il Mondiale per club nella finale del 14 luglio. Costretti a rinunciare alla preparazione estiva, i parigini patiscono una strage di infortuni — e soprattutto ricadute — che dei big ha risparmiato soltanto Vitinha: sono già saltati due volte Dembelé e Doué, il tackle di Luis Diaz costerà ad Hakimi un’assenza non breve, Nuno Mendes e Kvara entrano ed escono dall’infermeria. Sul fronte Chelsea è Palmer il più tartassato. Nessun dubbio che il Psg torni alla grande nel 2026, più o meno come accadde l’anno scorso. Ma che fatica, e che testimonianza che oltre un certo numero di gare i giocatori si rompano.
Il Liverpool (7) ha spostato sulle spalle del Real Madrid (6.5) la scimmia europea. Ci sono problemi in entrambi i campi. Il Liverpool ha speso cifre esagerate per i suoi rinforzi — Isak è bravo, per carità, ma 145 milioni li spendi per Yamal — il Real ha la solita crisi di rigetto verso un allenatore, Xabi Alonso, che vuole impiantare un gioco, anziché limitarsi a disciplinare la jam session di fuoriclasse. E Vinicius è un caso. Il Barcellona (5.5) ha ulteriormente estremizzato la sua volatilità difensiva, Dortmund (6.5) e Atletico (6) sono sempre lì, la sorpresa è il Galatasaray (7.5) perché ha preso tre punti al Liverpool e non molla niente alle pari grado. Lo guida una versione lussuosa di Victor Osimhen, il più grande rimpianto non del Napoli, ma della serie A tutta.
La vittoria di Marsiglia, meritatissima al di là del convulso finale, ha restituito all’Atalanta (6.5) la fiducia in se stessa, smarrita per lo sciagurato pari casalingo con lo Slavia: corre nuovamente per la fascia alta dei playoff. Napoli (5) e Juventus (5) sono in bilico dopo due pareggi che dovevano essere due vittorie, ma almeno hanno il peggio del calendario alle spalle. È fondamentale che non scelgano, nemmeno inconsciamente, il campionato: per quanto frustrato da gravi infortuni il Napoli è stato allestito per la doppia corsa, e Spalletti ha visibilmente avviato un nuovo corso alla Juve. Parafrasando un suo vecchio detto, gli uomini forti non si accontentano.
CorSera
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