Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Fabi Stone
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    Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio

    Non facciamo passare sempre tutto per buono, però
    Se critica la linea arbitrale ci può stare
    Nessuno è ipocrita nell'affermare questo, visto che ci sono allenatori che ci hanno costruito intere comunicazioni coi media ed interviste varie

    "Per me stava aspettando qualcosa nell'area di rigore per far vincere la partita al Porto, è chiaro"

    Questo non lo puoi dire, stai implicando malafede

    Anche un signore può pisciare fuori dal vaso
    Prete o no
    E perché non lo si potrebbe dire?
    Il "per me" implica una responsabilità soggettiva... l'arbitro (che non può parlare) sarà difeso da chi per lui e diranno che non è vero.
    Finito, Stop.

    Io poi capisco che pure quando parli di Milan e c'è un episodio chiaramente a sfavore, ti piace sempre prima dare la colpa e te stesso senza andare a cercare alibi o arbitri.
    Lo capisco perché io da tifoso non mi ci sono mai nascosto, nemmeno dopo Budapest per dire o partite simili.

    Ma secondo me, chi la pensa diversamente, anche un tecnico... può esprimere con educazione un pensiero che rimanda alla eventuale malafede.

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  • Irrlicht
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    Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
    Ma nell'ambiente romanista quando si parla di complotti/er palazzo i tifosi ci vanno a nozze
    l'hai detto tu, eh 😂


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  • Venkman85
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    Concordo con Irrlicht che c'è differenza tra giudicare giusta o sbagliata una decisione arbitrale o insinuare la malafede. Ma nell'ambiente romanista quando si parla di complotti/er palazzo i tifosi ci vanno a nozze

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  • fede79
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    Ha fatto più che bene a dirlo, e per far arrabbiare Ranieri vuol dire che l’hai fatta oltre il vaso. Ottima anche la chiosa finale:”Un amico mi ha detto che Rosetti è lo stesso che ha mandato Taylor alla finale di Budapest".

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  • Irrlicht
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    Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
    Beh ma che avrebbe detto di così grave?
    Che sono una categoria non criticabile gli arbitri?
    Poi da qui ad avere ragione, parliamone ovviamente...ma un arbitro mica lo giudichi se corre bene...lo valuti se arbitra bene o male. Mica gli ha detto figlio di buona madre.
    Essere un signore mica vuol dire fare il finto prete.
    Non facciamo passare sempre tutto per buono, però
    Se critica la linea arbitrale ci può stare
    Nessuno è ipocrita nell'affermare questo, visto che ci sono allenatori che ci hanno costruito intere comunicazioni coi media ed interviste varie

    "Per me stava aspettando qualcosa nell'area di rigore per far vincere la partita al Porto, è chiaro"

    Questo non lo puoi dire, stai implicando malafede

    Anche un signore può pisciare fuori dal vaso
    Prete o no
    Last edited by Irrlicht; 14-02-2025, 09:52:07.

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  • Sean
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    No no, la critica è legittima e qualche volta necessaria. Il problema è aver detto che l'arbitro voleva far vincere il Porto (se lo ha detto, perchè poi i giornali di un discorso lungo e articolo fanno un taglia e cuci per i titoli "sensazionalistici").

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  • Fabi Stone
    replied
    Beh ma che avrebbe detto di così grave?
    Che sono una categoria non criticabile gli arbitri?
    Poi da qui ad avere ragione, parliamone ovviamente...ma un arbitro mica lo giudichi se corre bene...lo valuti se arbitra bene o male. Mica gli ha detto figlio di buona madre.
    Essere un signore mica vuol dire fare il finto prete.

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  • Sean
    replied
    Non l'ho vista nemmeno io. Intanto bisognerebbe capire quale è l'oggetto delle proteste, che mi pare di aver capito abbia a che fare con la gestione dei cartellini più che su questioni tecniche (tipo rigori/non rigori)...quindi vedere se espulsione ed ammonizioni c'erano o non c'erano.

    Premesso che un pari esterno, nella economia del doppio confronto (e con ritorno in casa) ci può stare, le dichiarazioni di Ranieri hanno a che fare con un accumulo di nervosismo, perchè quel tipo di uscite si addicono più ad altri allenatori che non a lui.

    E' chiaro che un qualche intervento disciplinare verrà messo in atto perchè accusare un arbitro di "voler far vincere" intenzionalmente una squadra piuttosto che un'altra è ovviamente grave.

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  • Irrlicht
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    Non ho visto la partita, quindi non giudico in merito la linea arbitrale.

    ​​​​​Reputo Ranieri un signore.
    Per farlo alterare, quindi, qualcosa dev'essere accaduto.

    A freddo, credo che rimpianga lui stesso, però, le sue parole.
    Non sono da lui.

    Alcune sono argomentazioni che lasciano il tempo che trovano, come andare a scandagliare i risultati delle squadre in trasferta quando arbitrava la suddetta persona.

    Altre, sono gravi, come mettere in dubbio che l'arbitro aspettasse qualcosa per favorire la squadra di casa.

    Si è lasciato troppo andare e sarà assolutamente passibile di squalifica.

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  • Sean
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    Porto-Roma 1-1, i giallorossi resistono in dieci. La qualificazione si deciderà all’Olimpico

    Play-off di Europa League. La squadra di Ranieri passa in vantaggio a fine primo tempo con Celik e viene raggiunta nella ripresa da Moura. Il rosso a Cristante cambia la partita ma Svilar non corre grossi rischi. Giovedì prossimo il ritorno. Infortunio per Dybala

    Play-off di Europa League. La squadra di Ranieri passa in vantaggio a fine primo tempo con Celik e viene raggiunta nella ripresa da Moura. Il rosso a Cristante…


    Roma, la rabbia di Ranieri contro l’arbitro: “Voleva far vincere la partita al Porto”

    ​Il tecnico giallorosso furioso per la direzione di gara del tedesco Stieler. Il messaggio a Rosetti: “Perché questa designazione?”

    Èun Claudio Ranieri furioso quello che si presenta ai microfoni Sky dopo il pari della Roma a Porto nell'andata dei play-off di Europa League. Nel mirino del tecnico giallorosso la direzione di gara dell’arbitro, il tedesco Tobias Stieler. “Per me stava aspettando qualcosa nell'area di rigore per far vincere la partita al Porto, è chiaro. I ragazzi erano nervosi per questo, non si può fare una cosa del genere. Ho percepito una predisposizione? Avevo chiesto ai miei di non protestare mai perché lui arbitra così. L'arbitro fa il suo lavoro e lui è convinto di averlo fatto bene. Otto ammoniti per noi e una espulsione (Cristante, ndr). Qualcuna c'è stata ma poi c'è stato anche altro” ha detto Ranieri.​

    Il messaggio a Rosetti

    L’allenatore della Roma si è rivolto poi al designatore Uefa, l’italiano Roberto Rosetti: “Tutti sanno che lei è una persona integerrima, onestissima, ma come fa a mandare qui un arbitro che in 22 partite la squadra in trasferta ha fatto solo nove pareggi. Queste cose le sa? E' un campo caldo, dove il pubblico soffia e lei fa questa designazione? Io non lo so perché".

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  • robybaggio10
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    Da quest'anno il ranking si calcola diversamente. La champions vale più dell'EL...che vale più della Conference. Oltretutto il ranking valuta la competitività per modo di dire....le prime 4 sono e saranno sempre Inghilterra, Spagna, Germania e Italia. Le altre arriveranno sempre dietro. Forse qualche speranza ce l'ha la Francia...ma piccola.

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  • Sean
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    Fai bene a ricordare i percorsi europei degli ultimi anni della Roma, ma il mio discorso si focalizzava su altro, e cioè che il ranking, in quanto semplice accumulatore di coefficienti statistici, non rimanda un reale valore sportivo, in senso di calcistico...tant'è che la stessa Roma ha fatto un "favore" ad altri ma essa non ne ha avuto benefici, in quanto dalla champions ha continuato ad essere esclusa, quando il settimo posto nel ranking Uefa mi dovrebbe dare, traducendo i numeri in valore sportivo, delle qualificazioni in carrozza, anzi per tabula i quarti di finale.

    Posso anche cambiare esempio: se prendo la Juve, e questa Juve mi finisce quinta, e solo in virtù di una norma scritta (burocratica) e di un coefficiente percentualistico, mi va in champions, io come squadra e come valore sportivo devo ritenermi a posto così, che cioè sono una squadra "da champions"? No, il campo, il valore del campo, mi dice che sono una squadra da quinto posto, e che quindi altro che stappare lo spumantino (quello potranno farlo forse i cassieri) ma prendere atto del campo e dover sistemare tutto quello che va sistemato per aumentare la competitività sportiva secondo parametri nè burocratici nè algebrici ma calcistici, perchè se sei quinto non sei concorrenziale per i primi posti, questo mi direbbe la classifica del campo.

    La nazionale italiana leggo che è quarta, dicasi quarta nel ranking Fifa, cioè quarta tra le nazionali del mondo...quindi dovrebbe valere una semifinale dei mondiali per quel sistema statistico...peccato che il campo non sia d'accordo...per come sei messo, che fai fatica a trovare un 11 decente, al più sei quart'ultimo.

    Quindi la qualità e il valore di una competizione non sta nel suo allargarsi fino ad inglobare tutto e tutti, ma semmai nel suo esatto contrario: selezionare fino a discernere i reali aventi diritto sulla base della qualità espressa, che è segno di legittimazione: in quel caso il valore del campo corrisponderebbe al valore tuo strutturale, cioè reale.

    Poi io con un tratto di penna, norme e astrusità posso pure decidere che l'Africa da oggi in poi sarà "primo mondo", ma questo non cambierebbe il fatto che in quei luoghi, più che altrove, le condizioni di vita sono pessime, milioni stentano addirittura a mangiare, il benessere e la salute difficili o impossibili e tutto quello che sappiamo.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    E' un discorso più centrato sulla essenza della competizione sportiva, in quanto essa è antiegualitaria per natura, dovendo premiare l'eccellenza. In questo senso, continuare ad allargare e moltiplicare manifestazioni e partecipanti è un erodere la natura delle competizioni e dei meriti. All'interno di questo quadro, rientra pure il discorso del quinto posto valevole come champions....Una volta la coppa campioni era solo per i campioni, nel senso per chi vinceva lo scudetto...poi secondi e terzi, poi i quarti e adesso pure i quinti...ma a che titolo, con quale merito?

    Il ranking è solo un sistema matematico che non ha niente a che fare col "valore" sportivo. La Roma (mi scuso ma l'esempio mi torna utile) mi pare sia settima nel ranking europeo, ma non va in champions da 6 anni o simili, e in campionato non fa un quarto posto da altrettanto tempo. Il calcio italiano non va ai mondiali da secoli, agli europei un fallimento totale: questo è il valore del nostro calcio come "sistema" e "movimento".
    Quella stupida della Roma negli ultimi 7 anni ha vinto la Conference, fatto una finale ed una semifinale di EL, una semifinale di Champions, facendo partecipare le altre squadre italiane in Champions, mentre le stesse, tra sanzioni e rinunce alle coppe, hanno potuto approfittarne: a questo punto sono d'accordo, via il ranking e dentro le prime 4 di ogni campionato.

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  • Sean
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    Torna l’Europa League con l’andata dei playoff in programma giovedì 13 febbraio. Una sola italiana in campo: la Roma di Claudio Ranieri contro il Porto.

    I giallorossi hanno chiuso il girone unico, vinto dalla Lazio con 19 punti (gli stessi dell’Athletic Bilbao, ma i biancocelesti hanno conquistato il primato per una miglior differenza reti), al 15° posto. Sono stati 12 i punti ottenuti: un bottino da tre vittorie, tre pareggi e due sconfitte (10 gol fatti e sei subiti).

    La Roma punta su Dovbyk in attacco con Dybala e uno tra Pisilli e Pellegrini a supporto. Confermati, come esterni Saelemaekers e Angelino, con Kone e Paredes in mediana. Da parte sua, il Porto ha chiuso in 18° posizione con 11 punti. In campionato è terzo a -8 dallo Sporting Lisbona. In Primeira Liga la squadra di Martin Anselmi non vince da quattro partite (una sconfitta e tre pareggi di fila) e cerca di risollevarsi in Europa League. Il ritorno è in programma all’Olimpico giovedì 20 febbraio (18.45).

    CorSera

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  • Sean
    replied
    E' un discorso più centrato sulla essenza della competizione sportiva, in quanto essa è antiegualitaria per natura, dovendo premiare l'eccellenza. In questo senso, continuare ad allargare e moltiplicare manifestazioni e partecipanti è un erodere la natura delle competizioni e dei meriti. All'interno di questo quadro, rientra pure il discorso del quinto posto valevole come champions....Una volta la coppa campioni era solo per i campioni, nel senso per chi vinceva lo scudetto...poi secondi e terzi, poi i quarti e adesso pure i quinti...ma a che titolo, con quale merito?

    Il ranking è solo un sistema matematico che non ha niente a che fare col "valore" sportivo. La Roma (mi scuso ma l'esempio mi torna utile) mi pare sia settima nel ranking europeo, ma non va in champions da 6 anni o simili, e in campionato non fa un quarto posto da altrettanto tempo. Il calcio italiano non va ai mondiali da secoli, agli europei un fallimento totale: questo è il valore del nostro calcio come "sistema" e "movimento".

    Se vale quel metro, di questo passo, di riforma in riforma, si potrebbe arrivare a mettere anche una sesta squadra in champions, così come continuamente si allargano le partecipanti ai mondiali o quella assurdità del mondiale per club con squadre dai nomi impronunciabili: il senso sportivo e meritocratico e selettivo e qualitativo di tutto questo?

    Poi è chiaro che se la Juve arriva quinta e va in champions, i soldi me li prendo.

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