Di Marzio dice che dopo Jonathan David , vogliono fare anche Osimhen e Kolo Muani
palese che Vlahovic sia già stato venduto
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioMa chi l'ha detto? Per me invece faranno un nuovo prestito con diritto di riscatto nel giugno 2026.
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioMa chi l'ha detto? Per me invece faranno un nuovo prestito con diritto di riscatto nel giugno 2026.
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Il Napoli sta facendo uno squadrone. Con Inter e Juve che partiranno con un gap fisico, causa mondiale, vincerà lo scudetto a mani basse. Una volta che Conte fugge...non lo becchi più!
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioDavid alla Juve, praticamente ufficiale. Questo vuol dire che Kolo Muani non verrà riscattato. Bisogna capire adesso il destino di Vlahovic.
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Kolo Muani era un buon giocatore ma non valeva i 95 milioni pagati dal PSG per prenderlo , di certo non potevano regalarcelo dopo aver sborsato una cifra simile …
riuscissimo oltre a David a prendere anche Osimhen , sarebbe ancora meglio …
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioDavid alla Juve, praticamente ufficiale. Questo vuol dire che Kolo Muani non verrà riscattato. Bisogna capire adesso il destino di Vlahovic.
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David alla Juve, praticamente ufficiale. Questo vuol dire che Kolo Muani non verrà riscattato. Bisogna capire adesso il destino di Vlahovic.
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Sì ma non era per questa specifica occasione ma in generale...comunque dopo il primo tempo non hai più fatto un tiro in porta...cioè si ripresentano le stesse tare di tutto l'anno.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioServirebbe un decreto per far sparire dagli articoli sportivi la locuzione "a testa alta", che nell'epoca recente fa capolino sempre più spesso, nel solco di quell'idiotismo, e di quella "cultura del piagnisteo" che ammorba ormai ogni interstizio della quotidianità...e in specie nello sport il "a testa alta" non dovrebbe proprio esistere, in quanto una sconfitta trova un senso di ammaestramento e di stimoli a migliorarsi solo se la si prendere per come è, senza addolcimenti od imbellettamenti semantici: i contentini lasciamoli ai bambini dell'asilo: nel mondo degli adulti e dei viri (un mondo quasi scomparso, regredito allo stato infantilistico e femminilizzato) c'è chi vince e va avanti e chi perde e va a casa: se non ci si confronta con questi fondamentali della vita e dello sport, non si crescerà nè migliorerà mai.
Detto questo, qua la questione è che la squadra va migliorata in parecchi profili, e Tudor è un allenatore mediocre: se il mercato potrà aiutare a puntellare il primo aspetto, il secondo resterà tale e quale: questo è il punto che già proietta una sorta di lunga ombra sulla prossima stagione.
però sean se giochi col real puoi perdere
e se te la sei giocata fino alla fine perdi "a testa alta"
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa @juventus è sempre più vicina a Jonathan #David! L'obiettivo dei bianconeri è fare passi importanti già nella giornata di domani - 2 luglio - per la definizione del primo colpo in entrata.
@sambeukema è sempre più vicino al @officialsscnapoli : il @bolognafc1909 è sceso a 30 milioni per la richiesta, mentre il club napoletano è arrivato a 28. Parti sempre più vicine.
Il @acmilan spinge al massimo per arrivare ad @ardonjashari: nuova offerta di 32 milioni più bonus (35/36 milioni totali). Il calciatore è considerato un tassello prezioso e i rossoneri pensano sia un’offerta congrua al valore del centrocampista.
La @officialasroma ha avuto i primi contatti per #Wesley del #Flamengo: è lui il prescelto come esterno a destra. Si lavora per abbassare le pretese del club brasiliano.
Il Bologna e Federico Bernardeschi. L’ex attaccante di Fiorentina e Juventus, dopo aver salutato il Toronto, è determinato a ripartire. Su di lui c’è il Bologna che è pronto a consegnargli la maglia numero dieci
Di Marzio
david e beukema sarebbero entrambi bei colpi
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Caso Calhanoglu-Lautaro, l'Inter diventa una polveriera: squadra e Chivu a confronto
Confronto fra staff e squadra prima del rientro in Italia dopo tre settimane in america. Chivu: «Guardo il bicchiere mezzo pieno altrimenti mi viene il mal di testa»
Da Monaco alla polveriera di Charlotte. Dalla squadra arrivata alla finale di Champions con tante aspirazioni, agli schiaffi (verbali) che volano tra Lautaro e Calhanoglu, quest’ultimo appoggiato attraverso lo strumento del «like» su Instagram, oltre che dal suo amicone Arnautovic anche da due «insospettabili» come Marcus Thuram e Gaia Lucariello, la moglie di Simone Inzaghi. La Lautarocrazia nata con il discorso del Bank of America Stadium dopo la figuraccia con il normalissimo Fluminense, è quindi già zoppa. Ed è giusto pensare che Lautaro non ce l’aveva «solo con Calhanoglu» come si era affrettato invece a precisare il presidente Marotta dopo le parole del capitano furioso, né concordate né anticipate al club, che considera giusto il fine ma eccessivi i toni.
Il quadro è opaco e al momento non sembra farvi parte Cristian Chivu, che ha usato queste tre settimane per rigenerare la squadra nel corpo e nello spirito, ma lunedì sera aveva l’aria di qualcuno finito dentro a un temporale estivo senza l’abbigliamento adatto. C’è tempo e modo per ricomporre i tasselli. Intanto il confronto fra staff e squadra c’è già stato ieri prima del rientro in Italia. Perché i panni sporchi si lavano in famiglia, ma non è detto che sia un male che gli stracci siano volati davanti a tutti. A testimonianza che queste tre settimane americane a qualcosa sono servite, oltre ai 35 milioni guadagnati. Intanto i nerazzurri hanno cominciato subito a metabolizzare il ko di Champions: «Ci siamo interrogati tra di noi sulle cause e ognuno aveva una risposta diversa…» ha raccontato Barella a Dazn. E a ripensarci è un concetto che dice già molto dello stato di confusione, accentuato dall’addio di Inzaghi e dalle sue modalità.
Calha e il richiamo del Galatasaray
Il caso Calhanoglu, rientrato in Italia per un altro infortunio, negli ultimi dieci giorni ha fatto da sfondo alla spedizione. E la foto postata dal turco in spiaggia prima della partita di lunedì è stato solo l’ultimo episodio, dopo che Hakan era comparso con un amico e poi col suo barbiere, lanciando messaggi sognanti sul suo possibile sbarco al Galatasaray. Chissà se ci sono anche queste tra «le tante cose che non mi sono piaciute» a cui si è riferito Lautaro dopo l’eliminazione: «Il messaggio è chiaro, chi non vuole restare, arrivederci. Mi riferisco in generale» ha chiosato il capitano.
Anche se a qualcun altro saranno fischiate le orecchie (Thuram in primis), il riferimento a Calhanoglu sembrava chiaro ed è stato Marotta, anche per circoscrivere il focolaio, a fare nomi e cognomi: «Quando un giocatore vorrà andare via, la porta sarà spalancata. Questo discorso può essere riferito a Calhanoglu, lo dico io. Ma non serve tirare la croce su di lui, col quale parleremo — la sottolineatura di Marotta —. E se ci sarà la possibilità di scegliere due strade diverse lo faremo». Senza svendere il giocatore, al di là dello stipendio biennale da 13 netti che l’Inter risparmierebbe, perché poi bisogna trovare un sostituto vero.
I post su Instagram di Calhanoglu e moglie
La «ribellione» verso Lautaro però non si è fatta attendere. Prima ha iniziato la moglie di Hakan, Sinem: «Alcune persone non sono leali a te. Una volta che i loro bisogni cambiano, lo stesso vale per la loro lealtà». Apriti cielo: poco dopo con un lungo post si è sfogato il regista turco: «Negli Usa ho riportato un altro infortunio, per questo non ho potuto giocare. Non c’è altro. Nessun retroscena. Abbiamo perso. E fa male. Quello che mi ha colpito di più, però, sono state le parole arrivate dopo. Parole dure. Parole che dividono, non uniscono. Rispetto ogni opinione, anche quella di un compagno, anche quella del presidente. Ma il rispetto non può essere a senso unico. Non ho mai tradito questa maglia. Non ho mai detto di non essere felice all’Inter. In passato ho ricevuto offerte, ma ho scelto di restare. Il futuro? Lo vedremo. Ma la storia ricorderà sempre chi è rimasto in piedi. Non chi ha alzato di più la voce».
La Lautarocrazia ha regole chiare e nasce dalla centralità che il capitano ha acquisito due anni fa dopo l’addio burrascoso di Lukaku e sancita dal rinnovo fino al 2029, ma non piace a tutti: nemmeno al suo scudiero Thuram, deludente da gennaio in poi e sceso in campo lunedì in modalità villaggio vacanze. Cristian Chivu, poco coraggioso a Charlotte nelle scelte iniziali, sa che avere un capitano così può facilitargli il lavoro, ma allo stesso tempo, dopo anni in cui Inzaghi ha assecondato con maestria le esigenze dei giocatori, dovrà trovare un equilibrio per non farsi superare a destra nella leadership e allargare le crepe: «Guardo il bicchiere pieno, se no mi viene il mal di testa — ha detto il romeno con l’aria disincantata —. Ma queste tre settimane mi sono servite per capire le ferite, il carattere, l’orgoglio di questa squadra. Ora programmiamo il futuro, ripartendo dalle parole di Lautaro: l’ho detto anch’io, remiamo tutti dalla stessa parte. Lui l’ha detto a gamba tesa, io ero stato più delicato…».
Attorno al 20 luglio quando si radunerà la prima parte di giocatori (i nuovi arrivati e quelli che hanno lasciato gli Usa per infortunio, cioè Pavard, Zielinski, Bisseck, Frattesi oltre all’incognita Calhanoglu), anche il tecnico dovrà trasformarsi in quel «dittatore democratico» che ha detto di voler essere. Perché un capitano da solo al comando non basta. Anzi, può fare più male che bene.
CorSera
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Servirebbe un decreto per far sparire dagli articoli sportivi la locuzione "a testa alta", che nell'epoca recente fa capolino sempre più spesso, nel solco di quell'idiotismo, e di quella "cultura del piagnisteo" che ammorba ormai ogni interstizio della quotidianità...e in specie nello sport il "a testa alta" non dovrebbe proprio esistere, in quanto una sconfitta trova un senso di ammaestramento e di stimoli a migliorarsi solo se la si prendere per come è, senza addolcimenti od imbellettamenti semantici: i contentini lasciamoli ai bambini dell'asilo: nel mondo degli adulti e dei viri (un mondo quasi scomparso, regredito allo stato infantilistico e femminilizzato) c'è chi vince e va avanti e chi perde e va a casa: se non ci si confronta con questi fondamentali della vita e dello sport, non si crescerà nè migliorerà mai.
Detto questo, qua la questione è che la squadra va migliorata in parecchi profili, e Tudor è un allenatore mediocre: se il mercato potrà aiutare a puntellare il primo aspetto, il secondo resterà tale e quale: questo è il punto che già proietta una sorta di lunga ombra sulla prossima stagione.
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La @juventus è sempre più vicina a Jonathan #David! L'obiettivo dei bianconeri è fare passi importanti già nella giornata di domani - 2 luglio - per la definizione del primo colpo in entrata.
@sambeukema è sempre più vicino al @officialsscnapoli : il @bolognafc1909 è sceso a 30 milioni per la richiesta, mentre il club napoletano è arrivato a 28. Parti sempre più vicine.
Il @acmilan spinge al massimo per arrivare ad @ardonjashari: nuova offerta di 32 milioni più bonus (35/36 milioni totali). Il calciatore è considerato un tassello prezioso e i rossoneri pensano sia un’offerta congrua al valore del centrocampista.
La @officialasroma ha avuto i primi contatti per #Wesley del #Flamengo: è lui il prescelto come esterno a destra. Si lavora per abbassare le pretese del club brasiliano.
Il Bologna e Federico Bernardeschi. L’ex attaccante di Fiorentina e Juventus, dopo aver salutato il Toronto, è determinato a ripartire. Su di lui c’è il Bologna che è pronto a consegnargli la maglia numero dieci
Di Marzio
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