Del Piero pre infortunio di Udine era uno dei primi 3 al mondo....
Figurati confronto a questo
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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A 20 anni era tipo cosìOriginariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggioma secondo voi , com'era Del Piero appena 20enne rispetto a sto Yildiz ?
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ma secondo voi , com'era Del Piero appena 20enne rispetto a sto Yildiz ?
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quoto completamente i primi due capoversi.Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioConte è un maestro di quella tecnica propagandistica che si usa in ogni ambito sociale, dalla politica al calcio, e che prende il nome di "distrazione (di massa)", cioè a dire il deviare il focus su altro rispetto ad un eventuale oggetto di analisi od un "problema", l'alzare cortine fumogene, sviare l'attenzione da sè mettendo al centro dell'altro ecc...
E' chiaramente un pregio, in specie in un mondo dove la comunicazione di massa è onnipresente ed onnipervasiva. Dando una bella stoccata a Marotta sugli arbitri, innervosisce quelli che ritiene essere gli avversari principali per lo scudetto ed al contempo si mette in "credito" con i fischietti; ponendo l'attenzione sul primo posto del Napoli, evita di rispondere su eventuali problematiche: è anche così che si "isola" e si fa scudo ad un gruppo e si vince una corsa lunga e piena di pressioni ed insidie di ogni genere.
Detto questo, credo che il primo ad essere contento se il Napoli dovesse uscire dalla champions sarebbe proprio Conte.
Sul terzo spero vivamente che tu ti sbagli, sarebbe una cosa oscena
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Conte è un maestro di quella tecnica propagandistica che si usa in ogni ambito sociale, dalla politica al calcio, e che prende il nome di "distrazione (di massa)", cioè a dire il deviare il focus su altro rispetto ad un eventuale oggetto di analisi od un "problema", l'alzare cortine fumogene, sviare l'attenzione da sè mettendo al centro dell'altro ecc...
E' chiaramente un pregio, in specie in un mondo dove la comunicazione di massa è onnipresente ed onnipervasiva. Dando una bella stoccata a Marotta sugli arbitri, innervosisce quelli che ritiene essere gli avversari principali per lo scudetto ed al contempo si mette in "credito" con i fischietti; ponendo l'attenzione sul primo posto del Napoli, evita di rispondere su eventuali problematiche: è anche così che si "isola" e si fa scudo ad un gruppo e si vince una corsa lunga e piena di pressioni ed insidie di ogni genere.
Detto questo, credo che il primo ad essere contento se il Napoli dovesse uscire dalla champions sarebbe proprio Conte.
Intanto, in virtù della latitanza dei bomber o presunti tali, la filosofia dell'allegriano "corto muso" ha contagiato tutto il campionato. Alcuni attaccanti si devono sbloccare, altri sono semplicemente scarsi. Il nostro è un campionato povero, la qualità scade ad ogni anno e ad ogni mercato, e le nozze coi fecchi secchi diventano sempre più complicate se i suddetti fichi iniziano ad essere pure marci.
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Napoli-Eintracht Francoforte
(ore 18.45 su Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now)
Difeso il primo posto in campionato (è a +1 dal trio Inter, Milan e Roma), il Napoli si rituffa in Champions League. Ha vinto una sola gara (quella con lo Sporting Lisbona per 2-1, il 1° ottobre) perdendo sia con il Manchester City a settembre sia con il Psv (6-2) nella terza giornata della massima competizione continentale. Antonio Conte sa che la partita con l’Eintracht Francoforte è delicata: «Bisogna vincerla e fare un gol più di loro», ha detto. Per poi difendere la sua squadra dalle critiche: «Siamo primi in classifica, prima di queste due partite si parlava di poca solidità, ora veniamo da due clean sheet e parliamo di attacco. State sempre a cercare il bicchiere mezzo vuoto su tutto. Noi abbiamo avuto difficoltà assurde dall’inizio della stagione e continuiamo ad averle e vedo la classifica, e c’è il Napoli lì», le sue parole.
Juventus-Sporting Lisbona
(ore 21 su Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now)
Dopo il successo ottenuto in campionato contro la Cremonese (2-1, 1° novembre), Luciano Spalletti è pronto a debuttare sulla panchina della Juventus anche in Champions. I bianconeri ospitano lo Sporting Lisbona, dopo aver conquistato due punti in Champions: pari con Borussia Dortmund (4-4, 16 settembre) e Villarreal (2-2, 1° ottobre) e sconfitta con il Real Madrid (1-0, 22 ottobre). Adesso la Juventus vuole il primo successo stagionale nella massima competizione continentale. Il tecnico di Certaldo ritrova Yildiz, assente a Cremona per un problema al ginocchio. Due le opzioni: o inserire il turco con Vlahovic e Openda oppure avanzare Yildiz in attacco rinunciando a una punta. Invece, per quanto riguarda la difesa, Kelly va verso il forfait.
CorSera
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Che fine hanno fatto i bomber della serie A? Lautaro, Vlahovic, Gimenez: perché si segnano meno gol
Rispetto alle prime 10 giornate dello scorso torneo sono scomparse 56 reti, addirittura 88 rispetto a 5 anni fa. Muscoli, tatticismo e non solo, i motivi del digiuno
I bomber sono spariti
Chivu ha gli stessi punti dell’ultimo Inzaghi, ma da un mese è senza i gol di Thuram, fermo a 3 come Lautaro e Bonny. Anche l’assenza di Lukaku dai tabellini pesa, come inciderà quella di De Bruyne che di gol ne aveva già segnati 4 come Anguissa, un altro che bomber non è: il Napoli ha 3 punti in meno e ha segnato un terzo rispetto ai nerazzurri, pur avendo il secondo miglior attacco (16 reti) assieme al Bologna, guidato da Castro, che assieme al granata Simeone e a Bonazzoli della Cremonese a sorpresa forma il trio di centravanti più prolifici in A, a quota 4. «Lautaro ha segnato in Coppa, non è un problema» ha tagliato corto Chivu domenica. Ma il capitano nerazzurro è un po’ scarico e fa i conti anche con la cronica caratteristica dell’Inter, terzultima nei dribbling in A dietro Parma e Cagliari e 89esima su 96 squadre dei 5 campionati top d’Europa (dati Whoscored): i piazzati sono una necessità.
Anche perché il nostro resta un torneo con partite molto spezzettate, con 9 squadre nelle prime 20 (sempre sulle 96 di Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Francia) come numero di falli commessi: le punizioni abbondano, anche se tra dirette e indirette hanno prodotto solo 14 reti, per assenza di veri specialisti.
Chi segna per primo vince
Perché il problema del gol fantasma non è legato alla minor quantità dei tiri, ma alla mira che spesso difetta. Una questione tecnica solo in parte spiegata con le abilità difensive delle piccole squadre, che subiscono meno reti e costringono ad esempio le avversarie a tirare molto da fuori area (anche qui 7 delle prime 20 d’Europa sono italiane). In un contesto del genere, acuito dalla stanchezza di chi gioca le Coppe, chi segna per primo vince: su 62 vittorie, ben 19 sono arrivate per 1-0 e 40 con solo un gol di scarto, segno di equilibrio ma anche di livellamento in area.
Assieme a Napoli-Como, con la squadra di Fabregas che ha 8 punti in più rispetto a un anno fa, ma ha segnato appena 12 volte (4 con Paz, che è tutto fuorché un numero 9), Milan-Roma è stato lo spot migliore della A. Del suo equilibrio. E della latitanza dei centravanti.
Per il Milan è un guaio antico, mai risolto, colpevolmente. Dietro alla crescita dei rossoneri (+7 punti) ci sono i gol non di Gimenez, l’unica punta in rosa e ancora a secco, ma di Pulisic (4), Leao (3) e addirittura del terzino Pavlovic (2). Allegri ha blindato la difesa (7 gol), ma per sognare lo scudetto servono i gol delle punte. Il discorso vale a maggior ragione per la Juve che insegue (con Vlahovic a quota 3).
E per la Roma, che a sorpresa è nel gruppo che incalza il Napoli, con 8 punti in più. Ma domenica senza il deludente Ferguson infortunato e con Dovbyk in panchina fino al 75’, Gasperini si è affidato a Dybala falso 9. E l’argentino, come De Bruyne (che però con l’Inter aveva segnato), si è fatto male calciando il rigore, parato da Maignan: nel campionato delle corse da fermo, è davvero una beffa.
CorSera
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Conte: “Gli arbitri? Appena qualcuno ha parlato è successo di tutto”. La replica di Marotta: può dire quello che vuole
Le parole del tecnico degli azzurri alla vigilia della sfida di Champions contro l’Eintracht al Maradona: "Vincere per rimettere a posto la classifica”
Alla vigilia della sfida di Champions contro l’Eintracht al Maradona (“Vincere per rimettere a posto la classifica”) il tecnico torna sul tema arbitrale. La re…
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Conte alza i giri: «Il Napoli è primo in classifica ma sentiamo soltanto critiche. Gli arbitri? Un po' confusi»
Alla vigilia della sfida di Champions League contro l'Eintracht Francoforte, Antonio Conte alza i toni e carica l'ambiente. La partita di domani è quasi da dentro o fuori e il tecnico è categorico: «Bisogna vincerla e fare un gol più di loro»
Alza i giri, Antonio Conte. La sfida di Champions di domani contro l’Eintracht è quasi da dentro o fuori e l’allenatore dice a chiare lettere: «Bisogna vincerla e fare un gol più di loro». Conte è molto carico, dà la sensazione di far sentire così anche alla sua squadra il momento di tensione positiva, che è altissima. Il Napoli è in emergenza da tempo (15 infortuni in 4 mesi) alla squadra mancano soprattutto i gol degli attaccanti. E il tecnico su questo aspetto dà vita quasi a uno show, a difesa del suo gruppo e contro critiche a suo dire ingiuste che il suo Napoli riceve. Chiede «serietà». E allora: «Qualcuno deve aver segnato, siamo primi in classifica, prima di queste due partite si parlava di poca solidità, ora veniamo da due clean sheet e parliamo di attacco. State sempre a cercare il bicchiere mezzo vuoto su tutto. Noi abbiamo avuto difficoltà assurde dall'inizio della stagione e continuiamo ad averle e vedo la classifica, e c'è il Napoli lì».
«Noi sentiamo solo critiche, c'è stato un pompamento assurdo di aspettative, dovevamo ammazzare di qua e di là, chi arrivava doveva cambiare la prospettiva della squadra, sono mancati giocatori come Lukaku, fondamentali, si è fatto male De Bruyne, Rrahmani è rientrato all'ultima, si sono fatti male Lobotka ed altri, abbiamo sopperito a tutto e poi lo vedi in testa e dici ma come hanno fatto? Ve le fate queste domande?»
«Io dissi servono più gol, ma serve vincere, ma Anguissa quanti gol ha fatto in più? Anguissa ha tre gol in più rispetto all'anno scorso. Cerchiamo di essere seri!». Tutto d’un fiato, è il suo modo di mettere i puntini sulle i ma anche alzare i giri nel suo spogliatoio. Finisce con gli arbitri, di cui prima non vuole parlare ma poi cade nella tentazione: «Facciamoli lavorare, altrimenti vanno ancor più in confusione. È successo di tutto e di più, non ne parliamo sennò vanno in confusione - ha ribadito -. Crediamo nell'attenzione equilibrata da parte loro, però dispiace perché a volte vedi come il sistema non si basa su fondamenta solide. Dopo il primo soffio di vento, vedete cosa è successo. Parlo di fatti, non di cose ipotetiche. Io a volte faccio molta fatica a capire perché c'è con un monitor lì e non si può rivedere ».
CorSera
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Difatti il Milan voleva prendere Vlahovic, che però ha scelto di beccarsi gli ultimi 12 milioni alla Juve. Che Allegri cercasse un profilo simile di attaccante d'area è dimostrato dal fatto che come piano B hanno tentato di prendere (via scambio) Dovbyk, ma non si è chiuso nemmemo qui...per cui penso che a gennaio il mercato sarà incentrato su di una punta di peso.Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioE' palese che Napoli e Inter hanno le rose superiori, le altre 3 non sono all'altezza, il milan poi adesso sta giocando senza mezza squadra infatti anche ieri ha sofferto quasi tutto il primo tempo....
E soprattutto non ha una punta seria, è una grave lacuna
Se avessero preso Vlahovic sarebbe andata bene anche a noi, perchè avremmo preso Muani con lo spazio libero a bilancio...ma è chiaro che lo stipendio di Vlahovic spaventerebbe chiunque.
Mi auguro a questo punto che David e Openda tornino a segnare, perchè in specie David ha sempre segnato, quindi non mi spiego questo blackout...anche Openda è uno che fa(ceva) goal: 24 reti due anni fa, 9 l'anno scorso...vediamo se Spalletti riesce a dare una sistemata all'attacco.
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Le macumbe del cazz0 di RobyBaggio stanno funzionando.
Dybala manco bendato sbaglia un rigore...ieri quel nanodemmerda ja tirato na busta de piscio senza manco guardare il portiere.
Avemo fatto diventa Pavlovic e Gabbia come Baresi e Costacurta...morammazzati tutti sto branco de pippe che n semo altro.
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conte deve riuscire ad integrare i nuovi che per ora non hanno dato molto (salvo Hojlund)
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E' palese che Napoli e Inter hanno le rose superiori, le altre 3 non sono all'altezza, il milan poi adesso sta giocando senza mezza squadra infatti anche ieri ha sofferto quasi tutto il primo tempo....
E soprattutto non ha una punta seria, è una grave lacuna
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Roma, Milan e Juve hanno lo stesso problema: segnano poco e i loro attaccanti devono ancora svegliarsi. Se però le prime due hanno almeno delle difese che prendono pochi goal, la Juve nemmeno quello, e questo spiega i diversi andamenti.
Resto dell'idea che Napoli e Inter abbiano rose superiori e che alla lunga quella ampiezza e qualità uscirà fuori (la classifica si sgranerà a gennaio, con l'inizio della campagna invernale e la pausa delle coppe). Il Napoli sta soffrendo le varie assenze, ma ad organico completo Conte avrà la possibilità di dare degli strappi. Per adesso sta contenendo i danni e gli sta riuscendo.
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Lazio-Cagliari
(ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now)
La Lazio arriva a cinque risultati utili di fila. Non perde dal derby contro la Roma del 21 settembre (1-0), poi i biancocelesti hanno conquistati nove punti (due successi, tre pareggi) nelle ultime cinque partite. Maurizio Sarri gioca con Guendouzi e Cataldi a centrocampo, mentre Basic è in vantaggio su Vecino. Da parte loro, i rossoblù cercano la svolta: solo due punti nelle ultime cinque gare e una vittoria che manca dal 19 settembre, dal 2-1 in casa del Lecce.
CorSera
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Fiorentina nel caos: Pioli ai titoli di coda e piazza in subbuglio, ma ballano 18 milioni
Società in tensione e squadra in ritiro dopo la sconfitta contro il Lecce: l'allenatore non fa un passo indietro, prende forma la candidatura di Galloppa dalla Primavera
La Fiorentina affonda, sei sconfitte nelle prime dieci partite senza vincerne neppure una, come mai nella sua storia e il rischio di festeggiare il centenario in serie B non è più soltanto una provocazione. Il capitombolo fragoroso e doloroso con il Lecce è un disastro annunciato. La contestazione comincia all’intervallo e prosegue dopo la fine, fuori dalla tribuna, dove si danno appuntamento duemila tifosi. Ma a gridare, stavolta, non ci sono solo gli ultrà della curva. Quando al 70’ dalla Fiesole trasferita in Ferrovia per i lavori fanno partire il coro «Pioli salta la panchina», tutto lo stadio applaude.
È la fine di una storia che è un film dell’orrore. Dal sogno Champions, all’incubo retrocessione in appena cento giorni. Pradè si è dimesso sabato mattina, Pioli non molla ma il suo destino è segnato. La Fiorentina spera che faccia un passo indietro, l’allenatore tiene duro, forte di un contratto triennale da 3 milioni a stagione e convinto di riuscire a riaggiustare le cose. Muro contro muro. Senza accordo oggi arriverà l’esonero.
Una decisione inevitabile alla fine di una domenica surreale e carica di tensione. Le prime mosse sono scontate: silenzio stampa e squadra in ritiro. Palliativi. Trovare la soluzione a una crisi così profonda, che investe anche la società, non è facile. Il presidente Commisso, furioso per la piega che ha preso la stagione, è bloccato a New York per problemi di salute. Il d.s. se n’è andato. Il pallino è nelle mani del d.g. Ferrari con l’aiuto del direttore tecnico Goretti.
La partita con il Lecce è un’altra discesa verso l’inferno. La squadra di Di Francesco vince con il minimo sforzo grazie alla rete di Berisha a metà primo tempo. La Fiorentina è una scatola vuota: lenta, piatta, impaurita e incapace di mettere insieme due passaggi di fila. Pioli all’intervallo sostituisce tutto il centrocampo italiano, Ndour, Nicolussi Caviglia e Fagioli, inserendo Mandragora, Sohm e Gudmundsson. Poi è la volta di Piccoli e Fazzini per Dzeko e Comuzzo. Cambia poco. Cambia niente. Un tiro di Kean parato da Falcone sulla linea, un rigore assegnato per un intervento di Pierotti su Ranieri, tolto dalla Var. Briciole di delusione.
Così non si può andare avanti. Ma ha senso prendere un nuovo allenatore senza aver scelto il d.s.? Vanoli era la scelta di Pradè e resta il favorito. Ma tutto è aperto. Thiago Motta è caro e molto defilato, De Rossi è una possibilità, Palladino ha dato la disponibilità a tornare, attenzione a un cosiddetto traghettatore Pecchia o D’Aversa e allora perché no Beppe Iachini. Per fronteggiare l’emergenza prende forza la candidatura di Daniele Galloppa, 40 anni, tecnico della Primavera che potrebbe sedersi in panchina giovedì a Magonza contro il Mainz in Conference e magari domenica a Marassi con il Genoa (è in regolare possesso del patentino). Insomma, il caos. Mentre Firenze ribolle di rabbia e davanti al Viola Park staziona una camionetta della polizia.
CorSera
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