Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Qualche giorno fa parlavo di difesa della Roma mostruosa e qualcuno ha avuto da ridire. Poi vado a controllare i numeri e scopro che nelle ultime 19 partite di serie A la Roma ha subito solo 7 goals! Con Ranieri non subiva goals e con Gasperini sembra continuare a non subirne. Se si svegliano davanti sono guai per gli altri!
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Certo. Tra l'altro il calcio fiorentino non ha niente a che vedere col calcio odierno, e anzi semmai si apparenta di più al rugby: il calcio moderno nasce in Inghilterra e per quanto riguarda l'Italia sbarca a Genova...e questo fa capire la presunzione dei tifosi fiorentini...Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
però ha detto la verità....
...Però, proprio perchè si conoscono le dinamiche del calcio e del tifo, io fossi stato un giornalista mi sarei limitato alla critica calcistica (4 partite 0 vittorie mi pare) e semmai avrei detto che per una realtà come la Fiorentina, con cioè pochi soldi e un bacino ristretto, le critiche dei tifosi devono tararsi sul metro del possibile e del raggiungibile e non su quello dell'erba voglio.
Siccome ho ascoltato quel passaggio di Trevisani, dal vivo attacca la storia della squadra in maniera molto vivace, quasi brutale...arriva molto più forte che non se la si legge sul giornale...per cui lo scatenarsi della tifoseria era prevedibilissimo...poi se lo abbia fatto per difendere Pioli questo non lo so in quanto ignoro se siano amici o simili o che rapporti ci siano tra i due.
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però ha detto la verità....Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioTrevisani (minacciato, va da sè, anche di morte: https://corrierefiorentino.corriere....64485xlk.shtml) non penso possa ascriversi a quella ormai sempre più ristretta schiera di giornalisti col sale in zucca...perchè, voglio dire, se oltre alla critica calcistica ci metti il carico da 40 attaccando il "bene" dei tifosi, cioè la squadra per cui si tifa, e in specie in una piazza caldissima come Firenze, è chiaro che quei tifosi te li metti tutti contro...poi se ti piace fare il kamikaze buon per te
Si fosse limitato, come forse avrebbe dovuto, a criticare questo inizio di campionato viola, senza allargare il discorso al resto, credo che nessuno avrebbe avuto niente da ridire nemmeno sponda ultrà fiorentini.
Che bei tempi quando i giornalisti si limitavano a scrivere di pallone e non ad intervenire su radio, tv, web e ovunque.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa Juve ha un centrocampo pietoso. L'Inter sulla carta avrebbe la rosa ok, ma 1) l'allenatore è praticamente un esordiente a quei livelli, 2) le scorie della scorsa stagione ancora si fanno sentire.
La Juve poi prende troppi goal...Allegri la difesa è stata la prima cosa che ha registrato. La Juventus non la definirei una squadra dalla marcia "regolare"...e in campionato senza regolarità di passo non vai da nessuna parte...cioè non sto dicendo che non potrà lottare per un quarto posto (almeno spero) ma sto parlando qui di vertice: Tudor e Chivu assieme non fanno nemmeno un mezzo Allegri.
centrocampo pietoso mi sembra francamente eccessivo
la difesa va registrata ma credo che il lavoro di tudor sia solo all'inizio
per ora sta mettendo fieno in cascina che è la cosa più importante
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Trevisani (minacciato, va da sè, anche di morte: https://corrierefiorentino.corriere....64485xlk.shtml) non penso possa ascriversi a quella ormai sempre più ristretta schiera di giornalisti col sale in zucca...perchè, voglio dire, se oltre alla critica calcistica ci metti il carico da 40 attaccando il "bene" dei tifosi, cioè la squadra per cui si tifa, e in specie in una piazza caldissima come Firenze, è chiaro che quei tifosi te li metti tutti contro...poi se ti piace fare il kamikaze buon per te
Si fosse limitato, come forse avrebbe dovuto, a criticare questo inizio di campionato viola, senza allargare il discorso al resto, credo che nessuno avrebbe avuto niente da ridire nemmeno sponda ultrà fiorentini.
Che bei tempi quando i giornalisti si limitavano a scrivere di pallone e non ad intervenire su radio, tv, web e ovunque.
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Fiorentina, Trevisani in guerra col mondo viola: attacca i tifosi e ridimensiona il club, social in rivolta
Dura invettiva del giornalista contro la tifoseria che ha messo nel mirino Pioli e che a suo parere sopravvaluta la posizione della società nel mondo del calcio
È guerra aperta tra Riccardo Trevisani e il mondo della Fiorentina dopo la durissima invettiva che il giornalista ha rivolto ai tifosi viola, accusati di essere iper-critici e lontani dalla comprensione del vero valore del club e della squadra all’interno del mondo del calcio. Social in fermento, anche Alfredo Pedullà ha risposto al collega.
Fiorentina, Trevisani difende Pioli
La Fiorentina non decolla, anzi pare già in crisi, ma le critiche dei tifosi a Stefano Pioli sono ingenerose. Questo il punto di partenza dell’analisi di Riccardo Trevisani sulla prima parte della stagione dei viola, trasformatasi rapidamente in un’invettiva contro l’intero mondo Fiorentina, i suoi tifosi e la collocazione che questi ultimi danno della Viola nel mondo del calcio. Durante l’ultima puntata di “Cronache di Spogliatoio” il giornalista s’è lasciato andare come un fiume in piena, attaccando duramente l’universo che ruota attorno alla Fiorentina.
L’invettiva contro i tifosi viola
“Gli unici che capiscono di calcio sono i tifosi della Fiorentina”, ha attaccato Trevisani, ironizzando sull’iper-criticismo del mondo viola nei confronti di club, allenatore e giocatori. “Bisognerebbe creare uno staff composto solo dai tifosi viola, solo così la Fiorentina può vincere qualcosa – ha poi continuato Trevisani con tono sarcastico – Sono più bravi di Italiano, Palladino e Pioli”.
Ma il cuore dell’invettiva di Trevisani deve ancora arrivare: il giornalista accusa i tifosi della Viola di essere troppo pieni di sé e descrive questo sentimento come un effetto collaterale legato alla storia e la cultura della città. “Io non ci riesco a ragionare con i tifosi della Fiorentina – ha proseguito Trevisani – Io capisco il discorso sulla lingua italiana, sul ‘calcio è nato a Firenze’, su Dante e tutto questo sentirsi fortissimi, ma adesso basta”.
Il ridimensionamento della Fiorentina
La tesi del giornalista, in sostanza, è che i tifosi identifichino la Fiorentina come una squadra troppo importante rispetto al peso reale del club nel mondo del calcio. “Io lavoro in televisione da anni e conosco i dati di ascolto: le più seguite sono Juventus, con distacco, Inter e Milan. Poi Napoli e Roma. Dopodiché Catania, Cagliari, Palermo, Lazio. Dopo 10 squadre la Fiorentina ancora non c’è”.
Di qui il verdetto netto di Trevisani: “I tifosi della Fiorentina vivono l’idea di tifare la squadra più interessante del mondo, ma la Fiorentina interessa solo a Firenze. Pensano di essere bravissimi, fortissimi, ma non è vero. La realtà è che la Fiorentina negli ultimi anni ha fatto molto di più rispetto agli incassi che aveva a disposizione”.
Le proteste dei tifosi
La tesi di Trevisani, ovviamente, ha scatenato le proteste dei tifosi viola, secondo cui il giornalista si è lanciato nel suo attacco solo per difendere Pioli. “Trevisani ha attaccato i tifosi della Fiorentina solo e soltanto per difendere l’amico Pioli”, scrive Endry su X. “Sarà anche vero che il tifoso medio pensa sempre di saperne di più, ma non condivido il totale attacco di Trevisani al mondo Fiorentina”, aggiunge Riccardo. “Questo non sa un niente e parla di Fiorentina e dei fiorentini. Sciacquati quella bocca”, scrive Federic. “il discorso generale di Trevisani potrebbe essere un interessante punto di partenza per una discussione sull’animo fiorentino… ma i dati sono completamente inventati”, sottolinea infine Gabriele.
La risposta di Pedullà
A Trevisani, poi, ha risposto anche il collega Alfredo Pedullà, prendendo le difese della Fiorentina e dei suoi tifosi. Sul suo canale YouTube il giornalista ha indicato le colpe di Pioli nell’avvio deludente dei viola (“possiamo dire che non ha trovato una quadratura a una squadra che ha voluto completamente lui?”) e poi ha risposto polemicamente a Trevisani. “Senza infamare Firenze e i fiorentini, se vuoi difendere l’allenatore non devi infamare una piazza, che sarà particolare, sarà troppo critica ma va rispettata e non infamata, così è troppo facile”, la risposta di Pedullà al collega.
Dura invettiva di Trevisani contro i tifosi della Fiorentina che hanno messo nel mirino Pioli e che a suo parere sopravvalutano l'importanza della squadra nel mondo del calcio
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La Juve ha un centrocampo pietoso. L'Inter sulla carta avrebbe la rosa ok, ma 1) l'allenatore è praticamente un esordiente a quei livelli, 2) le scorie della scorsa stagione ancora si fanno sentire.
La Juve poi prende troppi goal...Allegri la difesa è stata la prima cosa che ha registrato. La Juventus non la definirei una squadra dalla marcia "regolare"...e in campionato senza regolarità di passo non vai da nessuna parte...cioè non sto dicendo che non potrà lottare per un quarto posto (almeno spero) ma sto parlando qui di vertice: Tudor e Chivu assieme non fanno nemmeno un mezzo Allegri.
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Allegri è l'unico tra gli allenatori d'alta classifica che potrà tentare di fare lo scherzetto a Conte: è già in pieno controllo della squadra, alla quale sta dando una precisa identità, ed avrà una sola partita a settimana...e nessuna pressione, in quanto il suo mandato è portare il Milan in champions, non vincere lo scudetto.
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Conte-Allegri di nuovo contro dopo 12 anni, tutte le differenze: la vita privata, il rapporto con i calciatori, la comunicazione
La super sfida di San Siro fra il Milan di Max e il Napoli di Antonio ripresenta il duello fra i due della panchina, opposti ma dal destino più volte incrociato
di Paolo Condò
Negli ultimi giorni di maggio la vox populi raccontava di un imminente avvicendamento tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri sulla panchina del Napoli, una ripetizione di quanto accadde nell’estate del 2014, quando Conte si dimise dalla Juventus e Allegri venne scelto come suo successore. Era un’indiscrezione fondata perché Aurelio De Laurentiis, in attesa che Antonio chiarisse le sue intenzioni, aveva bloccato Max: mica poteva farsi cogliere impreparato e sbagliare di nuovo allenatore, com’era successo in seguito all’addio di Spalletti. Ma nelle ore successive alla conquista del titolo la postura di Conte, dubbiosa fin lì, virò verso la permanenza, mentre dall’altro lato il Milan puntò con decisione su Allegri, fino ad annunciarlo. Le decisioni di quella settimana costituiscono la base del grande match in arrivo domenica, perché Milan-Napoli vale la zona altissima della classifica e il primo plus psicologico in palio quest’anno: chi vince prende tre punti e assesta tre schiaffi.
Personalità
Pur non essendosi realizzato, il solo fatto che l’avvicendamento fosse apparecchiato per ripetersi ci dice tanto del peso della personalità di questi due allenatori. Conte e Allegri hanno poco in comune dal punto di vista tecnico, quasi zero da quello caratteriale, e se passiamo alla sfera personale non potrebbero essere più distanti. Ma sanno farsi seguire: non da immateriali follower, ma da 25 atleti in maggioranza multimilionari, che fuori dallo spogliatoio vengono serviti e riveriti da schiere di agenti, social manager, guardaspalle e procuratori (non di contratti, di qualsiasi cosa), ma dentro le sacre mura parlano solo se quel signore — quel mister — li interroga. Perché ciò accada occorre una leadership fuori dalla norma.
Il passato
La differenza tra Conte e Allegri parte dall’inizio, da quando giocavano. Conte metteva tanta qualità dentro alla quantità, che era la sua dote principale. Allegri non si è mai preoccupato di aggiungere alla sua indubbia qualità uno straccio di quantità. Così il primo è stato una mezzala di corsa e di governo, capitano della Juve (5 scudetti e una Champions) e buon frequentatore della Nazionale. Il secondo ha vinto al massimo una Coppa Italia di serie C passando la giovinezza a fare il trequartista di squadre cult — per noi romantici — come il Pescara di Galeone. Ai tempi di Cagliari Max alloggiava all’hotel Mediterraneo, quello dei giornalisti, e scendeva in ciabatte a farci colazione deliziando la platea col suo humour esilarante già allora, ma meno corrosivo di oggi. C’era la storia della promessa sposa piantata praticamente sull’altare a tenere banco, coi suoi richiami alla scena madre di Blues Brothers con John Belushi preso a mitragliate da Carrie Fisher.
Davvero poco a che fare anche nel privato con Conte, che si presentò al primo appuntamento con la futura moglie Elisabetta in Porsche, e lei lo invitò a cambiarla con un’auto meno chiassosa. I due restano una coppia splendida anche a distanza di anni. Max, beh, ne ha combinate. Giulia Mancini, da anni preziosa manager di Conte, alla fine di interviste in cui Antonio aveva predicato la sua etica del lavoro chiamava per sussurrare «guarda che si diverte anche eh, non dipingerlo troppo serio». Nessun agente ha mai ritenuto necessario precisarlo per Max.
Tattica
Conte sviluppa alla Juve una versione aggressiva della difesa a tre, che è un canone prudente, e con quella vince titoli lì, al Chelsea, all’Inter e in mezzo ci mette un brillante Europeo con la Nazionale più modesta di sempre. A Napoli torna dopo quasi quindici anni alla difesa a quattro, che era stato il primo cambiamento apportato all’epoca da Allegri alla sua Juve: la crescente qualità delle punte (Higuain, Dybala, Ronaldo) gli permetteva di tenere bassa la squadra, ché tanto per quelli il gol non era un problema, e poi con Chiellini e Bonucci difendere nella propria area era un must. E quindi Conte disegna un meccanismo e ci inserisce i giocatori, mentre Allegri compie l’operazione opposta. Ma è il modo in cui sanno trattarli — lo ripetiamo — a fare la differenza.
Anche perché la dialettica è tanta parte del lavoro, e la sua decrittazione la sfida che ci viene lanciata. Quando Conte asserisce che quello del Napoli non sia stato un grande mercato, le risposte possibili sono due: ha ragione se si riferisce all’Europa, perché è chiaro che dal Liverpool in giù molte squadre hanno speso follie, ha torto se parla di serie A, perché il Napoli ha allargato la rosa come nessun altro. In ogni caso sottolinea così quanto lavoro debba mettere nello sviluppo della squadra, anche se è quella che ha appena vinto lo scudetto. Quando Allegri ripete che il calcio è semplice, provoca perché la disputa ideologica che certamente gli ha tolto qualcosa è un danno forse perdonato ma di sicuro non dimenticato. Che poi l’asserzione fa a pugni con l’entità del suo staff — dieci figure professionali, se il calcio fosse complicato quante ne chiederebbe, venti? — ma non col suo metodo, basato sull’intuizione da cavallaro più che sulle ore passate al video. Sai che noia.
CorSera
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Alla prima in Europa League il Bologna non graffia: l’Aston Villa vince 1-0
A Birmingham Skorupski mette un argine agli inglesi neutralizzando anche un rigore. Due occasioni per Castro e Vitik, ma è mancata la grinta richiesta da Italiano
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davo un'occhiata al Barcellona , sotto di un gol entra Lewandowski (37enne) e segna con un colpo di testa a dir poco assurdo.
secondo me , non è un caso che è il terzo marcatore di sempre in Champions , solo dopo a Messi e CR7.
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Come nel caso della Russia, sono contrario a che gli atleti paghino le politiche/colpe dei governi...ma il caso di Israele va al di là di ogni umana comprensione e giustificazione, stanno facendo una strage insistita, indiscriminata, mirata di innocenti, di donne e bambini, di operatori umanitari...stanno espropriando della propria terra un popolo, lo stanno massacrando...per cui mi auguro che quella nazionale venga esclusa.
Non lo me auguro perchè passi l'Italia al suo posto, anzi sono assolutamente contrario a promozioni su carta in specie quando è dubbio che te lo meriti, perchè dovrebbe essere il campo a deciderlo...però che altra soluzione c'è? Bisogna dare alla società "civile" israeliana un segnale: i "coloni" non possono starsene davanti allo schermo a guardarsi le partite mentre seggono su case e terre dei palestinesi finiti al cimitero. Laggiù si sta compiendo l'orrore.
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L'Uefa starebbe valutando la sospensione di Israele da tutte le competizioni calcistiche internazionali e una decisione "è attesa la prossima settimana, con la maggioranza dei membri favorevole". Lo scrive il britannico Times. Una eventuale decisione in tal senso chiuderebbe le porte ai prossimi Mondiali e comporterebbe l'esclusione del Maccabi Tel Aviv dall'Europa League. Il ministro israeliano dello sport, Miki Zohar, ha affermato ai media israeliani di "essere al lavoro con il premier Benyamin Netanyahu per impedire questa mossa". La nazionale di Israele è attesa inoltre dalla partita contro l'Italia, il 14 ottobre a Udine, valida per la qualificazione al Mondiale. La partita è stata al centro di forti polemiche, con richieste di non giocare o di gesti contro la guerra a Gaza.
Una sospensione di Israele da parte dell'Uefa comporterebbe nel caso anche lo stop alle qualificazioni Mondiali, che sono organizzati dalla Fifa ma nella fase di qualificazione è sotto l'egida della Uefa.
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devono puntare alle prime 4Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioVorrei un pronostico da Roby sul Milan di quest'anno.
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