Attenzione: Calcio Inside! Parte III

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • Mario12
    replied
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    A giugno li mandi a quel paese e tanti saluti
    mai piaciuto sto qua , un arrogante del cazz0
    a parte lo scudetto col Napoli , cosa avrebbe fatto di rilevante poi ?

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Spalletti forse non si è ben reso conto di che razza di mezzeseghe si troverà ad allenare...anche se comunque 3 milioni per 8 mesi alla fine oh, male non sono. A giugno li mandi a quel paese e tanti saluti

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    In questa fase dove ci sono infortunati pesanti, al Napoli occorre solo fare punti...per cui il risultato di ieri, che dà continuità a quello con l'Inter, è ottimo.

    Leave a comment:


  • KURTANGLE
    replied
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Conte, De Bruyne e il passo indietro con l'assetto; Milan, il peso di Leao come un tiro di dadi

    Conte torna al 4-3-3 dopo l'infortunio di De Bruyne: il 4-1-4-1 era pensato solo per lui e per McTominay. L'Atalanta domina senza centravanti: Lookman unica punta, De Ketelaere in regia, superiorità numerica a centrocampo e un Milan troppo passivo dopo il vantaggio

    di Paolo Condò

    Una volta registrata la gravità dell’infortunio di De Bruyne, Antonio Conte ci ha messo meno di zero a ripristinare l’assetto dell’anno scorso, e con quello l’atteggiamento battagliero che mura i tiri avversari, colma gli spazi e fa saltare più in alto sulle palle inattive. Come già nella vittoria sul Cagliari, c’è la firma imperiosa di Zambo Anguissa anche sul secondo 1-0 stagionale, risultato che permette al Napoli di scrollarsi di dosso intanto il Milan, e vedremo oggi chi altri rallenterà.​

    Non c’era niente di sbagliato nel cambiare abito tattico per sostenere il non scontato innesto di un grande campione; ma che quel 4-1-4-1 fosse dedicato al solo De Bruyne, o meglio al tentativo di disciplinare la sua convivenza con McTominay, l’ha dimostrato il rapido passo indietro. Nella riedizione del 4-3-3 hanno così trovato senso l’acquisto di Lang, presto acciaccato ma finalmente in campo dall’inizio, il ritorno di Elmas, che ha gol nei piedi, la crescente sicurezza di Gilmour e la sospirata ricomparsa di Hojlund, perché non è vero che tutti i nuovi stiano facendo male.

    In più Milinkovic-Savic sullo 0-0 ha respinto un rigore a Camarda, uno di quei penalty concessi perché dopo tre minuti di esame autoptico la quinta telecamera in ordine di apparizione ha isolato il frame di un pallone che tocca una mano leggermente fuori dalla figura. Quel che si dice un «chiaro ed evidente errore», come da enunciato della norma? Ma per favore.

    Camarda ha sofferto molto lo sbaglio dal dischetto, seguendo il finale di gara dalla panchina con la testa via via più china, fino agli occhi lucidi in fondo al recupero. Sappia Camarda che Sir Alex Ferguson non amava i buoni perdenti, preferiva quelli incapaci di farsi scivolare di dosso una sconfitta, che ci stavano malissimo fino alla gara successiva, dove facevano di tutto per non dover riprovare quel dolore. E dunque, il suo è un disagio che frutterà.

    Prima o poi lo rivedremo con la maglia del Milan? L’auspicio è dovuto anche al perdurante problema del 9 in casa rossonera, dove Gimenez oscilla fra prestazioni volitive ma sfortunate e altre — tipo ieri a Bergamo — prive di anima. Il Milan è andato subito in vantaggio grazie a un tiro della domenica di Ricci, che sta comunque sfruttando l’assenza di Rabiot per farsi notare, e da lì in poi ha assistito al ritorno dell’Atalanta con una serenità tibetana francamente eccessiva.

    Juric ha disegnato per l’occasione una versione nuova della Dea, senza centravanti, con Lookman unica punta e De Ketelaere aggiunto al palleggio di centrocampo, dominante così grazie alla netta superiorità numerica. Così l’Atalanta ha svuotato l’area per riempirla di inserimenti, ha colto il pari grazie a una bella verticale Pasalic-Lookman (la sua estate è ufficialmente finita ieri), e ha poi fatto match pari nella ripresa, in cui il Milan si è rialzato dalla sua area. Fa quasi tenerezza che l’Atalanta abbia segnato grazie a una palla perduta da Modric — succede anche a lui! — colpisce che Leao sia rimasto negli spogliatoi dopo un primo tempo inconsistente. Anche nei periodi felici, e questo lo è, il suo peso nei match rimane un tiro di dadi.

    ​CorSera

    ai giornalisti piace fare tante chiacchiere
    la verità è che se il lecce segnava il rigore erano kazzi amarissimi....
    non è stato un gran napoli ieri, tutt'altro


    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Va certamente a merito di Spalletti l'aver accettato un contratto di 8 mesi, legando il rinnovo al raggiungimento del risultato sportivo...il che per un allenatore di fama non era scontato in quanto avrebbe potuto assicurarsi un altro anno di stipendio pagato, visto che chi lo chiama è in piena emergenza, quindi sotto "costrizione".

    Il resto riguarderà il campo, il dover dare una logica ad elementi sciolti e alcuni di essi anche mediocri. Non so se Spalletti ci riuscirà, ma almeno sa come schierare 11 giocatori secondo il loro ruolo, il che dopo la devastante combo Motta-Tudor è già un passo avanti.

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Juventus-Udinese

    (ore 18.30 su Dazn)
    L’esonero di Igor Tudor ha scombussolato questi giorni di preparazione, in casa Juventus, in vista della gara contro l’Udinese. Sulla panchina dei bianconeri ci sarà Massimo Brambilla. Da parte sua, la squadra friulana proverà a dare continuità al successo ottenuto contro il Lecce (3-2, 25 ottobre).

    Roma-Parma

    (ore 18.30 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now)
    La Roma punta a difendere il primato, conquistato grazie al successo contro il Sassuolo (1-0, 26 ottobre). Gian Piero Gasperini potrebbe puntare ancora su Dybala falso nueve, ma Dovbyk scalpita dalla panchina. Invece, Carlos Cuesta cerca punti affidandosi a Pellegrino in attacco.

    Inter-Fiorentina

    (ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now)
    L’ambiente nerazzurro è stato scosso dall’incidente di Josep Martinez, che ha causato la morte di un anziano di 81 anni. Ma al di là di questa tragedia, tornando al campo, Cristian Chivu non avrà a disposizione Mkhitaryan. Invece, Stefano Pioli torna a San Siro dopo il k.o. contro il Milan del 19 ottobre per un rigore assegnato ai rossoneri che ha scatenato polemiche.

    ​CorSera

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Conte, De Bruyne e il passo indietro con l'assetto; Milan, il peso di Leao come un tiro di dadi

    Conte torna al 4-3-3 dopo l'infortunio di De Bruyne: il 4-1-4-1 era pensato solo per lui e per McTominay. L'Atalanta domina senza centravanti: Lookman unica punta, De Ketelaere in regia, superiorità numerica a centrocampo e un Milan troppo passivo dopo il vantaggio

    di Paolo Condò​

    Una volta registrata la gravità dell’infortunio di De Bruyne, Antonio Conte ci ha messo meno di zero a ripristinare l’assetto dell’anno scorso, e con quello l’atteggiamento battagliero che mura i tiri avversari, colma gli spazi e fa saltare più in alto sulle palle inattive. Come già nella vittoria sul Cagliari, c’è la firma imperiosa di Zambo Anguissa anche sul secondo 1-0 stagionale, risultato che permette al Napoli di scrollarsi di dosso intanto il Milan, e vedremo oggi chi altri rallenterà.​

    Non c’era niente di sbagliato nel cambiare abito tattico per sostenere il non scontato innesto di un grande campione; ma che quel 4-1-4-1 fosse dedicato al solo De Bruyne, o meglio al tentativo di disciplinare la sua convivenza con McTominay, l’ha dimostrato il rapido passo indietro. Nella riedizione del 4-3-3 hanno così trovato senso l’acquisto di Lang, presto acciaccato ma finalmente in campo dall’inizio, il ritorno di Elmas, che ha gol nei piedi, la crescente sicurezza di Gilmour e la sospirata ricomparsa di Hojlund, perché non è vero che tutti i nuovi stiano facendo male.

    In più Milinkovic-Savic sullo 0-0 ha respinto un rigore a Camarda, uno di quei penalty concessi perché dopo tre minuti di esame autoptico la quinta telecamera in ordine di apparizione ha isolato il frame di un pallone che tocca una mano leggermente fuori dalla figura. Quel che si dice un «chiaro ed evidente errore», come da enunciato della norma? Ma per favore.

    Camarda ha sofferto molto lo sbaglio dal dischetto, seguendo il finale di gara dalla panchina con la testa via via più china, fino agli occhi lucidi in fondo al recupero. Sappia Camarda che Sir Alex Ferguson non amava i buoni perdenti, preferiva quelli incapaci di farsi scivolare di dosso una sconfitta, che ci stavano malissimo fino alla gara successiva, dove facevano di tutto per non dover riprovare quel dolore. E dunque, il suo è un disagio che frutterà.

    Prima o poi lo rivedremo con la maglia del Milan? L’auspicio è dovuto anche al perdurante problema del 9 in casa rossonera, dove Gimenez oscilla fra prestazioni volitive ma sfortunate e altre — tipo ieri a Bergamo — prive di anima. Il Milan è andato subito in vantaggio grazie a un tiro della domenica di Ricci, che sta comunque sfruttando l’assenza di Rabiot per farsi notare, e da lì in poi ha assistito al ritorno dell’Atalanta con una serenità tibetana francamente eccessiva.

    Juric ha disegnato per l’occasione una versione nuova della Dea, senza centravanti, con Lookman unica punta e De Ketelaere aggiunto al palleggio di centrocampo, dominante così grazie alla netta superiorità numerica. Così l’Atalanta ha svuotato l’area per riempirla di inserimenti, ha colto il pari grazie a una bella verticale Pasalic-Lookman (la sua estate è ufficialmente finita ieri), e ha poi fatto match pari nella ripresa, in cui il Milan si è rialzato dalla sua area. Fa quasi tenerezza che l’Atalanta abbia segnato grazie a una palla perduta da Modric — succede anche a lui! — colpisce che Leao sia rimasto negli spogliatoi dopo un primo tempo inconsistente. Anche nei periodi felici, e questo lo è, il suo peso nei match rimane un tiro di dadi.

    ​CorSera

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Il Milan pareggia 1-1 a Bergamo con l’Atalanta e scivola a -3 dalla vetta

    Rossoneri avanti nelle prime battute con Ricci, pari di Lookman verso la fine del primo tempo. Leao non gioca la ripresa., Allegri: “Ha avuto un problema all’anca, ho preferito toglierlo”

    Rossoneri avanti nelle prime battute con Ricci, pari di Lookman verso la fine del primo tempo. Leao non gioca la ripresa., Allegri: “Ha avuto un problema all’a…

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Luciano Spalletti e la Juventus hanno trovato l’accordo sulla base di un contratto fino a giugno del 2026 con opzione di rinnovo in caso di qualificazione alla prossima edizione della Champions League . Nella pianificazione del club, giovedì potrebbe essere il giorno della presentazione del nuovo allenatore. [Di Marzio]

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Anguissa usa la testa, il Napoli sbanca Lecce ed è in vetta da solo Finale 0-1

    Leave a comment:


  • germanomosconi
    replied
    Le perdite sono tutte post Marotta

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    I giornalisti devono però fare anche uno sforzo di precisione, perchè la gran parte di quei soldi non sono ascrivibili alle perdite di Elkann ma del cugino...che sono state ripianate poi dagli azionisti.

    Le perdite dovute alla gestione Elkann si datano dal '23, perchè il '22 è ancora anno bilancistico di Agnelli.

    Leave a comment:


  • marcu9
    replied
    Juve Signora “in rosso”: un miliardo bruciato in otto anni. Exor apre di nuovo il portafogli 🔴💰
    Un miliardo di euro. Anzi, a voler essere pignoli, novecentonovantanove milioni. È quanto ha bruciato la Juventus tra il 2017-18 e il 2024-25, cioè negli ultimi otto bilanci consecutivi, tutti chiusi in rosso. Gli azionisti arriveranno a sborsare la stessa somma all’inizio del 2026, quando sarà realizzato l’ennesimo aumento di capitale - il quarto dal 2019 - dopo i 900 milioni già versati nei primi tre.

    A fine 2022, travolto dalle inchieste, l’intero cda bianconero si è dimesso. È finita l’era di Andrea Agnelli, è cominciato il corso di John Elkann. È stato varato un nuovo business plan, con l’obiettivo di tornare all’utile entro il 2027. Nessuna sterzata, però: la Juve non ha più ritrovato il tocco magico. Il bilancio ascrivibile a Elkann è negativo tanto quanto quello degli ultimi anni di Agnelli.

    Dopo la ricapitalizzazione da 300 milioni di fine 2019, immaginata per dare la caccia a profili alla Mbappé e rivelatasi una prima diga anti-Covid, gli azionisti sono dovuti intervenire più volte per tappare i buchi: 400 milioni nel dicembre 2021 e altri 200 nell’aprile 2024. L’esborso maggiore, pari a 573 milioni, è stato sostenuto da Exor, azionista di maggioranza nel frattempo salita al 65,4%. Il resto è arrivato, per 289 milioni, dall’adesione dei soci di minoranza, cioè di quella costellazione variegata di soggetti che va dai tifosi-azionisti ai fondi di investimento di tutto il mondo, in primis Lindsell Train, ora all’8,7%. E, in minima parte, dai diritti inoptati acquistati in Borsa, per un controvalore complessivo di 38 milioni.

    Non è finita qui perché il cda ha “chiamato” un nuovo aumento di capitale, fino a un massimo di 110 milioni, da effettuare nel 2026. Exor, a titolo di anticipo, ne ha già versati 30 portando il suo impegno, dal 2019, a 603 milioni. Con un avviso ai naviganti - leggi il colosso delle criptovalute Tether, che ha rastrellato l’11,5% delle azioni - filtrato dall’entourage di Elkann: “Continuiamo a rafforzare la Juve in campo e fuori, come abbiamo fatto negli ultimi 102 anni. E non vendiamo”.

    ✍️ Marco Iaria

    Leave a comment:


  • KURTANGLE
    replied
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Intanto De Bruyne si è fatto male. Infortunio non lieve, forse 4 mesi di stop.

    quest'anno è una ecatombe assoluta

    Leave a comment:


  • germanomosconi
    replied
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Zidane ha allenato solo il Real dei fenomeni e poi si è dato alla vita privata...qua c'è una squadra incasinata, con parecchi bidoni in rosa...Zidane che potrebbe fare? A parte che non lo prenderi nemmeno se fossimo a giugno perchè appunto ha una unica esperienza in tutta la sua carriera da allenatore.

    Spalletti non piace nemmeno a me: la nevrastenia, il sopravvalutarsi, sono solo alcuni dei suoi difetti...voglio dire, caratterialmente un Allegri è tutta un'altra cosa...però in questo momento qui sono discorsi che non possiamo permetterci, si tratta di salvare la baracca.
    Zidane però ha fatto grandi cose al Real e ha una capacità di reggere la pressione molto superiore a Spalletti per non parlare di tutto il resto .
    Anche se io prenderei Palladino

    Leave a comment:

Working...
X