Originariamente Scritto da ACID ANGEL
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Guardare l'albero e perdere di vista il bosco.
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This is a sticky topic.
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Appunto......per ottenere un certo tipo di risultati è necessaria una certa dose di disciplina sia nel programmare la dieta che poi soprattutto nel seguirla (contare tutto....o quasi...) questa cosa è fattibile per chi ha un rapporto "normale" col cibo, e ha tempo e voglia da investire (o lo fa con fini professionistici) per chi invece non riesce a gestire la cosa in maniera rilassata (per problemi pregressi di alimentazione o stress o altre problematiche) è meglio accontentarsi con risultati inferiori e cercare di vivere il tutto in maniera più rilassata (molto più importante del six pack).
Se poi i problemi sono più seri allora è neccessario a mio parere l'intervento di un professionista.
Poi ci sono delle tecniche per gestire la cosa che sono a mio parere interessanti, tipo quelle esposte in "A guide to flexible dieting" che ho citato prima, e che permettono di ottenere risultati soddisfacenti anche senza "rovinarsi" la vita.....
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Appunto. Manx te l'ha già detto, QUI siamo OT. Certe cose si risolvono fuori da un forum specifico come questo, che promuove uno stile di vita alimentare per persone che non hanno certi tipi di problemi, per fortuna direi, perché problematiche di un certo tipo necessitano di un supporto specifico.
Continuiamo con la discussione.
Grazie
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Originariamente Scritto da Manx Visualizza MessaggioPiero ti contraddici da solo....e lo hai fatto piu' volte....continui a dire che quetso "stile" di vita ti piace....ma stai cercando un modo per giustificare eventuali sgarri ecc....allora non ti piace...e nemmeno tanto. Evita la "dieta da BBer" e mangia quello che ti pare e come ti pare, almeno 1) sei coerente, 2) non ti sentirai poi in colpa. Qui c'è un "grosso" problema di alimentazione....è chiaro...ma eviterei di parlarne in questa discussione, poiché è ot.
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Piero ti contraddici da solo....e lo hai fatto piu' volte....continui a dire che quetso "stile" di vita ti piace....ma stai cercando un modo per giustificare eventuali sgarri ecc....allora non ti piace...e nemmeno tanto. Evita la "dieta da BBer" e mangia quello che ti pare e come ti pare, almeno 1) sei coerente, 2) non ti sentirai poi in colpa. Qui c'è un "grosso" problema di alimentazione....è chiaro...ma eviterei di parlarne in questa discussione, poiché è ot.
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Originariamente Scritto da ACID ANGEL Visualizza MessaggioPiero, infatti se hai letto bene le mie parole, io non ho scritto di fare lo sgarro ogni 7/10 giorni e abbuffarsi. Ognuno deve trovare quello che è giusto per sé, senza scusanti, a maggior ragione se hai un passato di DCA. E sicuramente pesare i pomodori non fa' al caso tuo, quindi, perché farlo? C'è chi non li ha mai pesati e ha avuto risultati, ma occorre rispettare chi lo fa' se ha la testa per farlo. Come vedi saper discernere è la prima cosa.
Vuoi mangiare il gelato tutti i giorni e farlo rientrare nei macro? Benissimo, ma sai che dovrai gestire la fame, perché è un cibo dolce, poco saziante e da' "dipendenza psicologica" . Se ce la fai, ok. Io mi chiederei perché ne hai così voglia, e se, dopo un tot di tempo che te ne concedi una porzione "giusta" (giusta = giusta per te per i tuoi parametri) vedi che ancora ne vuoi, allora fermati a riflettere.
Vuoi la crepe tutti i giorni ed è uno sgarro "extra"? Ok, aggiungi alle considerazioni di cui sopra un rallentamento dei tuoi obiettivi e anche l'inserimento su base costante nel tuo organismo di alimenti non sani.
Nella consapevolezza si può fare tutto, ma qui sopra non sentirai "Bravo!".
Devi essere TU a darti l'ok per fare le cose.
Ripeto, sei tu a dover trovare la tua strada, nessuno qui può dirti cosa vada bene e cosa no.
CoraggioLast edited by Piero9; 08-12-2013, 13:56:22.
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Piero, infatti se hai letto bene le mie parole, io non ho scritto di fare lo sgarro ogni 7/10 giorni e abbuffarsi. Ognuno deve trovare quello che è giusto per sé, senza scusanti, a maggior ragione se hai un passato di DCA. E sicuramente pesare i pomodori non fa' al caso tuo, quindi, perché farlo? C'è chi non li ha mai pesati e ha avuto risultati, ma occorre rispettare chi lo fa' se ha la testa per farlo. Come vedi saper discernere è la prima cosa.
Vuoi mangiare il gelato tutti i giorni e farlo rientrare nei macro? Benissimo, ma sai che dovrai gestire la fame, perché è un cibo dolce, poco saziante e da' "dipendenza psicologica" . Se ce la fai, ok. Io mi chiederei perché ne hai così voglia, e se, dopo un tot di tempo che te ne concedi una porzione "giusta" (giusta = giusta per te per i tuoi parametri) vedi che ancora ne vuoi, allora fermati a riflettere.
Vuoi la crepe tutti i giorni ed è uno sgarro "extra"? Ok, aggiungi alle considerazioni di cui sopra un rallentamento dei tuoi obiettivi e anche l'inserimento su base costante nel tuo organismo di alimenti non sani.
Nella consapevolezza si può fare tutto, ma qui sopra non sentirai "Bravo!".
Devi essere TU a darti l'ok per fare le cose.
Ripeto, sei tu a dover trovare la tua strada, nessuno qui può dirti cosa vada bene e cosa no.
CoraggioLast edited by ACID ANGEL; 08-12-2013, 13:32:27.
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Originariamente Scritto da ACID ANGEL Visualizza MessaggioIl senso di questo thread, più o meno, è chiaro a tutti, e fin qui ci siamo.
Non dobbiamo prenderlo però per scusa per fissare le pro e il resto "si vedrà", sentendosi giustificati dal fatto che chi fa' l'IF ha risultati, chi mangia cheese cake post wo ha comunque risultati, perché i pro fanno così e colà eccetera.
Se mettiamo insieme tutto e ci concediamo tutte le licenze sommandole, beh, allora non recuperiamo un rapporto sano e rilassato con i cibo, ci giustifichiamo in una condotta alimentare del tutto anarchica.
Contare le kcal, checché se ne dica, è il modo migliore (insieme al conteggio dei macro) per chi non ha basi alimentari e vuole costruirsi una coscienza alimentare, per chi deve perdere peso e non ha il senso delle porzioni, per chi vuol prendere peso e, convinto di mangiar tanto, non sa che invece il cibo che sta dando al suo corpo è insufficiente.
Logico che tecnicismi estremi e privazioni eccessive poi ci facciano potenzialmente sfogare verso l'eccesso opposto. Ma il senso di questo thread non è il voler dare una licenza alla "pazza gioia una volta che hai fissato le pro".
Perché? Beh, perché il senso primario di un'alimentazione così detta pulita è la salute, e le analisi del sangue, la regolarità intestinale, la pulizia delle nostre arterie sono parametri che rimangono entro certi range di efficienza solo se mangiamo cibo che sia il meno possibile processed.
Il rapporto 80% - 20% riguardo a pasti puliti - pasti non puliti mi sembra sostenibile e accettabile, anche perché mangiare NON deve essere sempre una fonte di puro piacere edonistico; se attendiamo il momento del pasto per provare piacere, beh, c'è sicuramente qualcosa che non va' in noi.
Con questo non dico di assumere alimenti non graditi, affatto, ma il gradimento medio/normale di un piatto di riso con salmone al naturale, verdura, olio EVO e un frutto, pasto sicuramente palatabile MA non paragonabile ad altri cibi che la cucina tradizionale (o il panorama del junk food) offre, è qualcosa che sazia senza lasciare voglia di altro, SE il pasto è vissuto con equilibrio psicologico.
Insomma, non credo sia il caso di pesare tutto al milligrammo se la cosa ci stressa, ma, se il nostro livello è quello di neofiti o abbiamo un obiettivo fisico di un certo tipo, raggiungibile solo con determinati sacrifici, facciamoci delle domande: Perché mangiare così mi stressa molto? L'obiettivo che mi sono posto vale la pena dello stress alimentare cui mi sto sottoponendo? E in tal caso… non è il caso di trovare una via di mezzo o darmi tempi più lunghi per raggiungere lo stesso obiettivo?
Un'ultima cosa: chi ha avuto disordini alimentari rilevanti, se ancora non è tranquillo nel proprio rapporto con il cibo, forse dovrebbe recuperare un rapporto sereno con l'alimentazione attraverso un percorso un minimo strutturato, in quanto i meccanismi di fame-sazietà sono spesso sballati.
In realtà l'ascolto della sazietà e di se stessi è qualcosa cui io credo poco in generale; funziona per poche persone che dall'infanzia si autoregolano mantenendo più o meno lo stesso peso tutta la vita, ma in generale sono convinta che una programmazione a lungo termine, con osservazioni empiriche sulle reazioni del proprio corpo ai macro, agli sbalzi calorici, allo stimolo allenante e con delle elasticità che evitino di far sentire il soggetto in gabbia (vedi la modalità sopra menzionata 80%- 20% ad esempio) sia la strategia vincente per ammirare le meraviglie del bosco, osservando nel frattempo i singoli alberi nel sentiero.
Il tutto, appunto, vale a maggior ragione per chi, a causa di disordini alimentari, ha sballato completamente tutti i meccanismi di fame-sazietà e ricorre al cibo come sfogo, punizione, piacere.
Originariamente Scritto da Manx Visualizza Messaggioquoto in toto acid....non diamo vita a falsi miti e a comode scusantiLast edited by Piero9; 08-12-2013, 13:12:57.
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Originariamente Scritto da ACID ANGEL Visualizza MessaggioIl senso di questo thread, più o meno, è chiaro a tutti, e fin qui ci siamo.
Non dobbiamo prenderlo però per scusa per fissare le pro e il resto "si vedrà", sentendosi giustificati dal fatto che chi fa' l'IF ha risultati, chi mangia cheese cake post wo ha comunque risultati, perché i pro fanno così e colà eccetera.
Se mettiamo insieme tutto e ci concediamo tutte le licenze sommandole, beh, allora non recuperiamo un rapporto sano e rilassato con i cibo, ci giustifichiamo in una condotta alimentare del tutto anarchica.
Contare le kcal, checché se ne dica, è il modo migliore (insieme al conteggio dei macro) per chi non ha basi alimentari e vuole costruirsi una coscienza alimentare, per chi deve perdere peso e non ha il senso delle porzioni, per chi vuol prendere peso e, convinto di mangiar tanto, non sa che invece il cibo che sta dando al suo corpo è insufficiente.
Logico che tecnicismi estremi e privazioni eccessive poi ci facciano potenzialmente sfogare verso l'eccesso opposto. Ma il senso di questo thread non è il voler dare una licenza alla "pazza gioia una volta che hai fissato le pro".
Perché? Beh, perché il senso primario di un'alimentazione così detta pulita è la salute, e le analisi del sangue, la regolarità intestinale, la pulizia delle nostre arterie sono parametri che rimangono entro certi range di efficienza solo se mangiamo cibo che sia il meno possibile processed.
Il rapporto 80% - 20% riguardo a pasti puliti - pasti non puliti mi sembra sostenibile e accettabile, anche perché mangiare NON deve essere sempre una fonte di puro piacere edonistico; se attendiamo il momento del pasto per provare piacere, beh, c'è sicuramente qualcosa che non va' in noi.
Con questo non dico di assumere alimenti non graditi, affatto, ma il gradimento medio/normale di un piatto di riso con salmone al naturale, verdura, olio EVO e un frutto, pasto sicuramente palatabile MA non paragonabile ad altri cibi che la cucina tradizionale (o il panorama del junk food) offre, è qualcosa che sazia senza lasciare voglia di altro, SE il pasto è vissuto con equilibrio psicologico.
Insomma, non credo sia il caso di pesare tutto al milligrammo se la cosa ci stressa, ma, se il nostro livello è quello di neofiti o abbiamo un obiettivo fisico di un certo tipo, raggiungibile solo con determinati sacrifici, facciamoci delle domande: Perché mangiare così mi stressa molto? L'obiettivo che mi sono posto vale la pena dello stress alimentare cui mi sto sottoponendo? E in tal caso… non è il caso di trovare una via di mezzo o darmi tempi più lunghi per raggiungere lo stesso obiettivo?
Un'ultima cosa: chi ha avuto disordini alimentari rilevanti, se ancora non è tranquillo nel proprio rapporto con il cibo, forse dovrebbe recuperare un rapporto sereno con l'alimentazione attraverso un percorso un minimo strutturato, in quanto i meccanismi di fame-sazietà sono spesso sballati.
In realtà l'ascolto della sazietà e di se stessi è qualcosa cui io credo poco in generale; funziona per poche persone che dall'infanzia si autoregolano mantenendo più o meno lo stesso peso tutta la vita, ma in generale sono convinta che una programmazione a lungo termine, con osservazioni empiriche sulle reazioni del proprio corpo ai macro, agli sbalzi calorici, allo stimolo allenante e con delle elasticità che evitino di far sentire il soggetto in gabbia (vedi la modalità sopra menzionata 80%- 20% ad esempio) sia la strategia vincente per ammirare le meraviglie del bosco, osservando nel frattempo i singoli alberi nel sentiero.
Il tutto, appunto, vale a maggior ragione per chi, a causa di disordini alimentari, ha sballato completamente tutti i meccanismi di fame-sazietà e ricorre al cibo come sfogo, punizione, piacere.
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Il senso di questo thread, più o meno, è chiaro a tutti, e fin qui ci siamo.
Non dobbiamo prenderlo però per scusa per fissare le pro e il resto "si vedrà", sentendosi giustificati dal fatto che chi fa' l'IF ha risultati, chi mangia cheese cake post wo ha comunque risultati, perché i pro fanno così e colà eccetera.
Se mettiamo insieme tutto e ci concediamo tutte le licenze sommandole, beh, allora non recuperiamo un rapporto sano e rilassato con i cibo, ci giustifichiamo in una condotta alimentare del tutto anarchica.
Contare le kcal, checché se ne dica, è il modo migliore (insieme al conteggio dei macro) per chi non ha basi alimentari e vuole costruirsi una coscienza alimentare, per chi deve perdere peso e non ha il senso delle porzioni, per chi vuol prendere peso e, convinto di mangiar tanto, non sa che invece il cibo che sta dando al suo corpo è insufficiente.
Logico che tecnicismi estremi e privazioni eccessive poi ci facciano potenzialmente sfogare verso l'eccesso opposto. Ma il senso di questo thread non è il voler dare una licenza alla "pazza gioia una volta che hai fissato le pro".
Perché? Beh, perché il senso primario di un'alimentazione così detta pulita è la salute, e le analisi del sangue, la regolarità intestinale, la pulizia delle nostre arterie sono parametri che rimangono entro certi range di efficienza solo se mangiamo cibo che sia il meno possibile processed.
Il rapporto 80% - 20% riguardo a pasti puliti - pasti non puliti mi sembra sostenibile e accettabile, anche perché mangiare NON deve essere sempre una fonte di puro piacere edonistico; se attendiamo il momento del pasto per provare piacere, beh, c'è sicuramente qualcosa che non va' in noi.
Con questo non dico di assumere alimenti non graditi, affatto, ma il gradimento medio/normale di un piatto di riso con salmone al naturale, verdura, olio EVO e un frutto, pasto sicuramente palatabile MA non paragonabile ad altri cibi che la cucina tradizionale (o il panorama del junk food) offre, è qualcosa che sazia senza lasciare voglia di altro, SE il pasto è vissuto con equilibrio psicologico.
Insomma, non credo sia il caso di pesare tutto al milligrammo se la cosa ci stressa, ma, se il nostro livello è quello di neofiti o abbiamo un obiettivo fisico di un certo tipo, raggiungibile solo con determinati sacrifici, facciamoci delle domande: Perché mangiare così mi stressa molto? L'obiettivo che mi sono posto vale la pena dello stress alimentare cui mi sto sottoponendo? E in tal caso… non è il caso di trovare una via di mezzo o darmi tempi più lunghi per raggiungere lo stesso obiettivo?
Un'ultima cosa: chi ha avuto disordini alimentari rilevanti, se ancora non è tranquillo nel proprio rapporto con il cibo, forse dovrebbe recuperare un rapporto sereno con l'alimentazione attraverso un percorso un minimo strutturato, in quanto i meccanismi di fame-sazietà sono spesso sballati.
In realtà l'ascolto della sazietà e di se stessi è qualcosa cui io credo poco in generale; funziona per poche persone che dall'infanzia si autoregolano mantenendo più o meno lo stesso peso tutta la vita, ma in generale sono convinta che una programmazione a lungo termine, con osservazioni empiriche sulle reazioni del proprio corpo ai macro, agli sbalzi calorici, allo stimolo allenante e con delle elasticità che evitino di far sentire il soggetto in gabbia (vedi la modalità sopra menzionata 80%- 20% ad esempio) sia la strategia vincente per ammirare le meraviglie del bosco, osservando nel frattempo i singoli alberi nel sentiero.
Il tutto, appunto, vale a maggior ragione per chi, a causa di disordini alimentari, ha sballato completamente tutti i meccanismi di fame-sazietà e ricorre al cibo come sfogo, punizione, piacere.
Last edited by ACID ANGEL; 08-12-2013, 12:29:39.
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Originariamente Scritto da Narvalo Visualizza Messaggiomah...secondo me adesso la facciamo più complicata di come si stava mettendo.....
la definizione "cibo pulito" non la trovo blasfema e neppure troppo complicata da intuire, semplicemente pochi tro*ai negli ingredienti e che questi siano lavorati meno possibile.
Io son toscano, se mi prende voglia, mangio bello serenamente dei "brigidini", per chi non li conoscesse, sono fatti con uova, zucchero, farina bianca e aromi...senza coloranti e conservanti.....è cibo pulito, stop...non c'è roba chimica o grassi ed olii all'uranio...ma lo è anche il gelato al pistacchio che piace al ragazzo sopra.
Ad esempio io capisco poco "il programmare" sto benedetto sgarro, cioè possibile che si debba saper sempre ieri, che stasera mi voglio far il tiramisu o che la tipa mi chiama per una birra??
Io sono convinto che Piero9 sta ottenendo anche dei risultati già oggi, semplicemente non sono quelli che lui si aspetta di vedere e nei tempi che vorrebbe.
Deve ritornare alla serenità, in tutto quello che fa, l'alimentazione è solo lo "sfogo visibile", ma va bene anche partire da questo, perchè è tangibile.
Come gli è stato detto, non si deve far mancare ciò che gli piace e che gli regala soddisfazione, ne sentirà meno la necessità e non eccederà, potrà iniziare a guardar l'etichette, ma non per gli addominali, ma per la salute e per non farsi prender in giro da tanti produttori, ma ripeto, tutto in modo molto sereno e senza aspettarsi chissà quali differenze muscolari e in chissà che tempi....allenati perchè ti diverti, non per una taglia in più nella misura del torace....e la otterrai.
...e te lo dice un bischero...
perché mi sto rovinando la salute, la vita sociale e sopratutto il futuro, perché sto mettendo al primo posto la palestra e ciò non va bene, mi sto allontanando da tutto e tutti, questa settimana per l'essermi sfogato sul cibo ho preso 5 kg in una settimana, una cosa mai successa, mangiavo 12 volte al giorno quello che trovavo davanti ed i risultati fin'ora ottenuti si sono fatti benedire, sono 4 e mezzo che peso ogni cosa ed ora la mia mente ed il mio fisico chiedono una tregua.Last edited by Piero9; 08-12-2013, 12:03:46.
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mah...secondo me adesso la facciamo più complicata di come si stava mettendo.....
la definizione "cibo pulito" non la trovo blasfema e neppure troppo complicata da intuire, semplicemente pochi tro*ai negli ingredienti e che questi siano lavorati meno possibile.
Io son toscano, se mi prende voglia, mangio bello serenamente dei "brigidini", per chi non li conoscesse, sono fatti con uova, zucchero, farina bianca e aromi...senza coloranti e conservanti.....è cibo pulito, stop...non c'è roba chimica o grassi ed olii all'uranio...ma lo è anche il gelato al pistacchio che piace al ragazzo sopra.
Ad esempio io capisco poco "il programmare" sto benedetto sgarro, cioè possibile che si debba saper sempre ieri, che stasera mi voglio far il tiramisu o che la tipa mi chiama per una birra??
Io sono convinto che Piero9 sta ottenendo anche dei risultati già oggi, semplicemente non sono quelli che lui si aspetta di vedere e nei tempi che vorrebbe.
Deve ritornare alla serenità, in tutto quello che fa, l'alimentazione è solo lo "sfogo visibile", ma va bene anche partire da questo, perchè è tangibile.
Come gli è stato detto, non si deve far mancare ciò che gli piace e che gli regala soddisfazione, ne sentirà meno la necessità e non eccederà, potrà iniziare a guardar l'etichette, ma non per gli addominali, ma per la salute e per non farsi prender in giro da tanti produttori, ma ripeto, tutto in modo molto sereno e senza aspettarsi chissà quali differenze muscolari e in chissà che tempi....allenati perchè ti diverti, non per una taglia in più nella misura del torace....e la otterrai.
...e te lo dice un bischero...
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Bravo.....misura le pro e lascia perdere tutto il resto.....nel tuo caso io me ne infischierei anche delle calorie.....
Molto più importante recuperare un rapporto sano col cibo!!!!!
E poi chi stabilisce cos'é pulito e cosa no?
Personale opinione e sottolineo personale....io sto alla larga come la peste dai grassi idrogenati, ma il resto lo affronto in maniera easy.
Una dieta che non mi permette di mangiare saltuariamente (nn dico un giorno si e uno si) i cibi che m piacciono, che sono legati ai miei ricordi d'infanzia ecc. è una dieta SBAGLIATA. O quantomeno non sostenibile nel lungo termine.
Ti consiglio di leggere "A guide to flexible dieting" di Lyle McDonald.....parla proprio di questo.
Gli sgarri VANNO FATTI, ma vanno "controllati" e programmati.
Psicologicamente e fisiologicamente molto più sostenibile.
Psicologicamente perché se mi impongo che quel cibo non lo mangerò MAI PIÙ alla fine prima o poi finisco per mangiarmene una quantità industriale in una botta sola.
Fisiologicamente perché se sottopongo il mio fisico a restrizioni caloriche e\o di carbo per un periodo prolungato, alla fine il downgrade metabolico è inevitabile.
In medio stat virtus.....più di 2000 anni che lo dicono....il problema è che viviamo in una società imperniata sul tutto e subito....
Mossa magica che in un tac mi fa diventare grosso e definito....la realtà è tutt'altra cosa.....
Ciao
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Originariamente Scritto da mazzel Visualizza Messaggioflex, mi hai tolto una rep dalle mani grossa così!! grande intervento il tuo!
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