Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • KURTANGLE
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    grande Bologna davvero
    con le cessioni di Calafiori e Zirkee sembrava stessero smobilitando...
    altroché

    spero diventi una nuova Atalanta

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  • Irrlicht
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    Complimenti al Bologna

    Tutto meritato, anche per quello che la società ha fatto negli ultimi anni

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  • Sean
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    Credo che in molte dovrebbero interrogarsi al riguardo...vedo parecchia improvvisazione e confusione in giro, tranne pochi casi di provincia virtuosa e, circa le big, direi Inter e a modo suo il Napoli, perchè De Laurentiis rischia di vincere il secondo campionato in 3 anni, quindi la conduzione "familiaristico/padronale", anche in un mondo del calcio ormai sempre più in mano a multinazionali o fondi, che poi si affidano a presunti supermanager, la conduzione alla De Laurentiis si vede che ha ancora un suo perchè...e a modo suo anche la Lazio, pure se i tifosi non saranno un granchè d'accordo, perchè volenti o nolenti con Baroni Lotito ci ha azzeccato ancora, nonostante poi non cacci un euro o quasi e conduca il clun contando il nichelino.

    La Roma gli americani non hanno azzeccato un organigramma nemmemo per sbaglio in questi anni. Non credo che debba arrivare un allenatore 70enne per dirti che forse è meglio, in un campionato e in un paese di antichissima tradizione calcistica, in primis affidarsi a dirigenti (e volendo anche ad allenatori) di quel paese...che forse un attimo le cose le conoscono meglio dei Pinto, dei Ghisolfi...

    Ci si inventa delle formule stregonesche, quando, se guardiamo a chi vince, si capisce che non si deve in verità andare molto lontano da casa propria, perchè l'Inter prende Marotta, il Bologna Sartori, l'Atalanta incardina tutto su Gasperini, il Napoli sui Giuntoli ed ora Manna...e il Milan di Cardinale ha sfasciato proprio quella coppia (Maldini-Massara) che gli aveva fatto vincere il campionato, per avere i risultati di questa stagione: a me la strada pare chiara, ma si vede che per qualcuno chiaro del tutto non è.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Complimenti ai vincitori: una coppa meritata, un premio ad una società che in questi ultimi anni ha avuto una importante ascesa, frutto di un lavoro sapiente: è quello che si dice una società "forte", per cui quando dentro ad un club tutto è al proprio posto e tutto funziona, poi al mutare delle condizioni (cambio di allenatori, di giocatori ecc...) il risultato finale resta lo stesso (champions lo scorso anno, coppa Italia quest'anno pur con allenatori e giocatori diversi) perchè il modo di condurre il club, la perizia e le capacità dei dirigenti sono il trait d'union.

    Il Bologna e Bologna fanno festa, Italiano finalmente agguanta un trofeo, Sartori si conferma un grande dirigente della illustre scuola italiana, Saputo un americano che ha avuto l'intelligenza di affidarsi alle persone giuste nel difficile mare del calcio.

    Quanto detto del Bologna può essere preso e rovesciato se passiamo al Milan: società messa su coi piedi (il loquace Ibrahimovic estivo, ai primi rovesci è sparito), proprietà ectoplasmatica (ancora non si capisce a che pro Cardinale avrebbe acquistato il Milan), "programmazione" astrusa, assolutamente controproducenti le scelte di Fonseca e Conceicao, due allenatori bocciati dalla piazza già in agosto e che hanno fatto puntuale naufragio: se invece degli algoritmi e di un organigramma dirigenziale confuso (tra Moncada, Furlani ed Ibrahimovic non si capisce chi debba fare e decidere cosa) si fosse ascoltata la voce e il pre-sentimento del tifo, si sarebbero risparmiati la fatica.

    Per inciso, se anche Conceicao avesse vinto la coppa Italia, non credo assolutamente che avrebbe avuto comunque chance di conferma: la dimensione del lavoro svolto te la da il campionato, e lì Conceicao rispetto a Fonseca non ha portato nessun miglioramento e nessuno spiraglio su cui agganciare un progetto di rivincita, per cui si sarebbe imposto comunque un cambio.

    In queste ultime stagioni nel calcio italiano si è fatta protagonista la provincia: l'Atalanta, il Bologna...al venir meno di big storiche quali Juve (che non sta messa tanto meglio del Milan, pure lì dovranno cambiare allenatore e riorganizzare i quadri dirigenziali) e Milan, negli spazi aperti si sono inserite queste altre realtà che insegnano o rammentano a quelle nobili diroccate come si mette su una società, come la si conduce e dunque, per naturale conseguenza, come si fanno poi i mercati, le squadre, come e chi scegliere a guidare un progetto tecnico dalla panchina: l'improvvisazione è bandita.

    Grande gioia a Bologna, amara riflessione altrove. La sconfitta è sempre però maestra, se si riesce ad avere l'umiltà di apprendere la lezione.
    Basta sostituire Milan con Roma ed il discorso è perfettamente replicabile.

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  • Sean
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    Complimenti ai vincitori: una coppa meritata, un premio ad una società che in questi ultimi anni ha avuto una importante ascesa, frutto di un lavoro sapiente: è quello che si dice una società "forte", per cui quando dentro ad un club tutto è al proprio posto e tutto funziona, poi al mutare delle condizioni (cambio di allenatori, di giocatori ecc...) il risultato finale resta lo stesso (champions lo scorso anno, coppa Italia quest'anno pur con allenatori e giocatori diversi) perchè il modo di condurre il club, la perizia e le capacità dei dirigenti sono il trait d'union.

    Il Bologna e Bologna fanno festa, Italiano finalmente agguanta un trofeo, Sartori si conferma un grande dirigente della illustre scuola italiana, Saputo un americano che ha avuto l'intelligenza di affidarsi alle persone giuste nel difficile mare del calcio.

    Quanto detto del Bologna può essere preso e rovesciato se passiamo al Milan: società messa su coi piedi (il loquace Ibrahimovic estivo, ai primi rovesci è sparito), proprietà ectoplasmatica (ancora non si capisce a che pro Cardinale avrebbe acquistato il Milan), "programmazione" astrusa, assolutamente controproducenti le scelte di Fonseca e Conceicao, due allenatori bocciati dalla piazza già in agosto e che hanno fatto puntuale naufragio: se invece degli algoritmi e di un organigramma dirigenziale confuso (tra Moncada, Furlani ed Ibrahimovic non si capisce chi debba fare e decidere cosa) si fosse ascoltata la voce e il pre-sentimento del tifo, si sarebbero risparmiati la fatica.

    Per inciso, se anche Conceicao avesse vinto la coppa Italia, non credo assolutamente che avrebbe avuto comunque chance di conferma: la dimensione del lavoro svolto te la da il campionato, e lì Conceicao rispetto a Fonseca non ha portato nessun miglioramento e nessuno spiraglio su cui agganciare un progetto di rivincita, per cui si sarebbe imposto comunque un cambio.

    In queste ultime stagioni nel calcio italiano si è fatta protagonista la provincia: l'Atalanta, il Bologna...al venir meno di big storiche quali Juve (che non sta messa tanto meglio del Milan, pure lì dovranno cambiare allenatore e riorganizzare i quadri dirigenziali) e Milan, negli spazi aperti si sono inserite queste altre realtà che insegnano o rammentano a quelle nobili diroccate come si mette su una società, come la si conduce e dunque, per naturale conseguenza, come si fanno poi i mercati, le squadre, come e chi scegliere a guidare un progetto tecnico dalla panchina: l'improvvisazione è bandita.

    Grande gioia a Bologna, amara riflessione altrove. La sconfitta è sempre però maestra, se si riesce ad avere l'umiltà di apprendere la lezione.

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