Cronaca Italiana [Thread unico]

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  • The_machine
    Bodyweb Senior
    • Nov 2004
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    Si, è così.
    Dalle foto sembrano dei bimbominkia ma non serve avere la faccia vissuta per fare del male a qualcuno.

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      È morta Ornella Vanoni, la cantante aveva 91 anni

      La cantante ha avuto un malore nella sua casa di Milano poco prima delle 23 di venerdì: inutile l'intervento dei soccorritori del 118​

      Un addio improvviso, anche se lei ormai con la morte ci scherzava spesso. Così se n’è andata una delle voci più belle, Ornella Vanoni, 91 anni. «Sono una donna libera. Non mi sono mai lasciata imbrigliare da niente e da nessuno. E ho pagato tutto con gli interessi»: l’aveva detto lo scorso 22 settembre, giorno del suo 91esimo compleanno. E due settimane fa aveva scherzato da Fabio Fazio sulle bare da regalare alle coetanee. Una vita da leonessa, indomita. Lei, la voce di «Domani è un altro giorno» e «La musica è finita», non canta più.​

      Ornella Vanoni nasce a Milano il 22 settembre 1934 in una famiglia benestante. La sua milanesità non l’abbandonerà mai, nel bene e nel male. La si vedeva spesso passeggiare a Brera con brio e classe. Nel 1953 si iscrive all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler: è lì che si forma artisticamente. Proprio grazie al teatro inizia a farsi conoscere non solo come attrice, ma anche per le sue interpretazioni musicali. Non ha solo una voce inconfondibile. È bella, altera, elegante, affascinante. Giorgio Sthreler la vuole con sé a teatro e se ne innamora perdutamente. Lui è il suo pigmalione, lei lo segue nella passione e nell’erotismo, ma nelle droghe no. Lo lascia.

      C’è la musica nella sua vita, le canzoni della mala, brani poetico-drammatici legati al mondo della malavita milanese, che la rendono celebre. Ma i suoi orizzonti sono destinati ad allargarsi. Nel 1960 conosce Gino Paoli: nasce un grande amore e una intensa collaborazione artistica. Lui che è sempre rimasto l’amore più celebre e tormentato della sua vita. Una storia che, anche una volta finita, ha dato spazio all’affetto profondo. Hanno fatto insieme tournée di grande successo e anche negli ultimi anni lei avrebbe cantato volentieri con lui: ma «è un orso, non esce di casa» diceva lei.

      La cosa sorprendente di Ornella è che nonostante la grande passione per Gino, nel 1960 sposa il noto impresario teatrale nonché ex cantante Lucio Ardenzi: «Quel matrimonio fu un errore - ripeteva spesso -. Io volevo ancora bene a Gino e lui mi ha sconsigliato sino all’ultimo». Ed effettivamente il matrimonio non sta in piedi e quando nel 1962 nasce Cristiano, i due si lasciano. «Ero ancora innamorata di Paoli - ha confidato lei -. Il giorno delle nozze non mi sarei dovuta presentare, avrei dovuto dire la verità, sarebbe stato più leale».

      Amori giusti e sbagliati, ma Ornella vola. È ormai famosissima, partecipa a tantissimi Festival di Sanremo, recita a teatro, la tv la invita. Arrivano i successi di «Tristezza», «Una ragione di più», «L’appuntamento» (oggi anche sigla di «Belve»);« La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria» piena di gioia e sensualità.

      Fine anni Settanta, accetta la proposta di Playboy e posa nuda sulla rivista. Mai volgare, attraente e corteggiata. Canta, interpreta. Nel 1985 Vanoni ritrova Gino Paoli per la tournée VanoniPaoli Insieme, una tournéé con il tutto esaurito e un doppio album indimenticabile. Verrà registrato il doppio disco live «Insieme». Non si ferma, Ornella: continuano a uscire nuovi album, vola all’estero per tour e concerti, collabora con diversi autori e musicisti tra cui Paolo Fresu, torna e ritorna al Festival di Sanremo. Tanto che nel 2008 riceve il «Premio Milano donna - le donne che hanno fatto grande Milano», il Premio Marisa Bellisario Speciale alla Carriera.

      Un’icona sofisticata, con una vocalità inconfondibile e un modo di cantare elegante e sensuale che non perde con il passare degli anni. Fino a ieri. Negli ultimi anni era ancora più amata che in passato, per la sua schiettezza e ironia. Solo lo scorso anno aveva tenuto un concerto magico alle Terme di Caracalla e altri ne aveva in programma. Fabio Fazio l’ha voluta ospite fissa nel suo «Che tempo che fa», la domenica sera sul Nove. Acclamatissima, parlava a ruota libera di tutto. Non temeva la morte ma la sofferenza. E ci ha scherzato su fino alla fine.​

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • M K K
        finte ferie user
        • Dec 2005
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        • Macao [MO]
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        Mai apprezzata , ne come cantante ne come personaggio.
        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
          Mai apprezzata , ne come cantante ne come personaggio.
          Non sono mai stato un suo fan nemmeno io, anche se nei primi anni '90 andai ad un suo concerto teatrale che tenne in Ancona, perchè comunque c'era la consapevolezza che, trattandosi di una grande cantante ed interprete, con un gran repertorio, soldi e tempo non sarebbero stati buttati.

          La sua carriera ed i suoi successi sono noti a tutti, inutile dilungarvisi: raffinata interprete di grandi firme di autore, importantissimo il suo legame (non solo artistico) con Paoli (per lei scrisse "Senza fine", che le aderiva addosso come un abito sartoriale da gran sera), tanti classici, la sua bravura si dimostrava in specie in pezzi importanti, che chiedevano, "chiamavano" una vocalità robusta, che in apparenza la Vanoni pareva non possedere ma che alla prova dei fatti tirava fuori non cedendo mai su di una mezza nota: penso a quel capolavoro di Bindi che è "La musica è finita", con cui la Vanoni si presentò al Sanremo del '67: canzone difficilissima, dove occorre la voce e non solo la capacità interpretativa, e la Vanoni dispiega e modula perfettamente il suo mezzo vocale su di un brano che sarebbe a rischio per molte cantanti - e infatti a quanto ne so è pochissimo riproposto, proprio perchè si rischia di fare "brutta figura".

          Il suo essere naturalmente "raffinata" le ha forse precluso la gran popolarità di massa, ed un conseguente largo seguito, ma le sue qualità di interprete restano indiscutibili. Tra le grandi cantanti della sua generazione, ha avuto una vita artistica felice con la fortuna di essere nata in un periodo aureo per la canzone di casa nostra, dove fioccavano capolavori e la discografia italiana era ai suoi massimi. Oggi costruirsi un repertorio di "classici", in specie per le interpreti pure, è impossibile.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • zuse
            Macumbico divinatore
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            • White House
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            A me piaceva.

            Simpatica, autoironica e sveglia.

            È stata interprete di bei pezzi




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            • Steel77
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              Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
              Mai apprezzata , ne come cantante ne come personaggio.
              idem, ma rip

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              • Arturo Bandini
                million dollar boy
                • Aug 2003
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                nell'articolo dice "(negli anni '60) Ornella vola, è ormai famosissima", ma a ben vedere quando ero bambino io apparteneva a generazioni precedenti, come del resto Gino Paoli che ebbe un'ultimo affaccio alla notorietà presso anche i più giovani con 4 amici al bar
                Eppure muore 60 anni dopo il suo periodo d'oro essendo ancora nota a tutti, tranne ai giovanissimi ma soprattutto ai nuovi italiani di origine straniera
                questo mi fa pensare a cosa significhi la cultura popolare nell'identità di un popolo: anche senza conoscerci, tutti noi sappiamo chi è la Vanoni. L'africano è diverso da noi non per il colore della pelle ma perchè se gli dici Vanoni, Gino Paoli, Carrà, non sa di cosa parli

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                • Arturo Bandini
                  million dollar boy
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                  mia zia oggi mi raccontava dei fratelli del nonno: zio cipriano marina e silvio. Quand'ero bambino erano già tutti morti; in casa non si faceva mai il loro nome e neanche il nonno ne parlava mai. Chi dirà di me quando io sarò morto? io che non ho una famiglia se non quella dell'infanzia, io che sono ancora "il più giovane", semplicemente perchè i miei affetti continuano a essere le persone che mi amavano quando ero bambino e non mi sono creato una nuova scena in cui essere io il padre, lo zio, poi il nonno.
                  Dalla fruttivendola Marraccini, l'anziana suocera della proprietaria ci spiegava la ricetta della farinata pistoiese: come aggiungere la farina quando il cavolo è ormai disfatto nell'acqua, poi versare un po' d'olio novo (cosa c'è di meglio?)
                  E poi con mia zia si sono messe a parlare del paese della loro comune infanzia, negli anni 50 "don silvio e la serafina in piazza...". Mia zia abita ormai da 50 anni a firenze, ma tornando qui trova ancora persone che condividono i suoi ricordi, che vedono ciò che lei vede dentro di sè.

                  quando dico che gli stranieri sono intrusi in un storia privata parlo di questo: la comunità dei paesani è come una famiglia allargata con una memoria storica comune e una catena di sangue e ricordi attraverso il tempo
                  il maranza, il nero che vagano tra queste strade sono intrusi in questa storia, non condividono se non questo orribile presente con noi, e non vedono dentro di sè ciò che noi vediamo, la nostra ricchezza, il nostro passato comune
                  e con la loro presenza incongrua e fuori contesto impediscono che il tempo presente si sedimenti nell'animo di chi lo vive: impediscono la formazione dei ricordi, perchè la loro comunità è instabile, temporanea e mutevole e non farà in tempo a diventare memoria e non sarà qui a ricordare, perchè nel futuro ci saranno sempre più stranieri, ma non saranno gli stessi di oggi nè i loro discendenti. Vengono qui per usare il paese e poi andarsene e al loro posto altri venire
                  e se voi li volete qui, allora voi siete il male

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                  • fede79
                    Bass Player
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                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    nell'articolo dice "(negli anni '60) Ornella vola, è ormai famosissima", ma a ben vedere quando ero bambino io apparteneva a generazioni precedenti, come del resto Gino Paoli che ebbe un'ultimo affaccio alla notorietà presso anche i più giovani con 4 amici al bar
                    Eppure muore 60 anni dopo il suo periodo d'oro essendo ancora nota a tutti, tranne ai giovanissimi ma soprattutto ai nuovi italiani di origine straniera
                    questo mi fa pensare a cosa significhi la cultura popolare nell'identità di un popolo: anche senza conoscerci, tutti noi sappiamo chi è la Vanoni. L'africano è diverso da noi non per il colore della pelle ma perchè se gli dici Vanoni, Gino Paoli, Carrà, non sa di cosa parli
                    Probabilmente, se lo chiedessi a mio figlio, neanche lui saprebbe di chi sto parlando.
                    sigpic
                    Free at last, they took your life
                    They could not take your PRIDE

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                    • Arturo Bandini
                      million dollar boy
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                      Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

                      Probabilmente, se lo chiedessi a mio figlio, neanche lui saprebbe di chi sto parlando.
                      la maggior parte dei ragazzi conosce la Vanoni e Paoli, non per le loro canzoni ma perchè personaggi pubblici, personaggi appartenenti alla nostra cultura popolare
                      Perchè leggono di loro sui social, perchè magari sentono il nonno dire di loro.
                      Totò era morto da molti anni quando ero bambino, così come guareschi di don camillo, e gianburrasca della pavone era cosa lontana, e carosello
                      eppure conoscevo tutto ciò semplicemente perchè ero italiano

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                      • zuse
                        Macumbico divinatore
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                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

                        la maggior parte dei ragazzi conosce la Vanoni e Paoli, non per le loro canzoni ma perchè personaggi pubblici, personaggi appartenenti alla nostra cultura popolare
                        Perchè leggono di loro sui social, perchè magari sentono il nonno dire di loro.
                        Totò era morto da molti anni quando ero bambino, così come guareschi di don camillo, e gianburrasca della pavone era cosa lontana, e carosello
                        eppure conoscevo tutto ciò semplicemente perchè ero italiano
                        La stessa cosa sarà per Fedez , Tony effe e baby gang ❤️




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                        • fede79
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                          Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

                          la maggior parte dei ragazzi conosce la Vanoni e Paoli, non per le loro canzoni ma perchè personaggi pubblici, personaggi appartenenti alla nostra cultura popolare
                          Perchè leggono di loro sui social, perchè magari sentono il nonno dire di loro.
                          Totò era morto da molti anni quando ero bambino, così come guareschi di don camillo, e gianburrasca della pavone era cosa lontana, e carosello
                          eppure conoscevo tutto ciò semplicemente perchè ero italiano
                          Mettiti fuori da una scuola media, o un primo anno di superiori, poi mi dici a fine giornata il conto.
                          sigpic
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                          • Arturo Bandini
                            million dollar boy
                            • Aug 2003
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                            ma non mi interessa, può anche conoscerla nessuno la Vanoni ma il concetto rimane e è corretto
                            La cultura popolare si tramanda insieme al sangue.
                            Per fare un esempio di qualcosa che conosco bene, la settimana scorsa ero a Gavinana, il paese di mia zia, famoso per l'omonima battaglia in cui nel 1530 morì Francesco Ferrucci.
                            Lì siamo ancora in un piccolo mondo chiuso, dove il 40% degli abitanti si chiama Burattini o Strufaldi, e sono i diretti discendenti di coloro che videro la morte di Ferrucci. A casa di amici di mia zia era ospite il Professor Jori, antropologo di fama nazionale, che ha scoperto le origini etrusche del paese (Gavinana, dalla famiglia Etrusca dei Cavina). Ci spiegava di una leggenda tramandata, secondo cui 1500 anni fa il villaggio sorgeva molto più a monte, dove ora c'è un bosco e una strada, chiamata appunto Via delle Cavine, a memoria di cosa era un tempo. Ci parlava di un sentiero nel bosco, alla biforcazione del torrente, dove sono state trovate le tombe e dei cocci con iscrizioni etrusche, e ci parlava del podere "di Sergio", che prima si chiamava podere Lama, nome di origine Etrusca. E tutti noi che ascoltavamo sapevamo di cosa stava parlando, perchè tutti conosciamo quella biforcazione del torrente, e tutti ricordiamo Sergio, anche se è morto da anni, così come tutti conoscono la Dilva: la storica proprietaria del bar, di 30 anni orsono. Pure i bambini sanno di lei, perchè anche i bambini sono dentro questo torrente ininterrotto di ricordi e di sangue condivisi. Il Ferrucci, a Gavinana, non è solo una statua, ma è come uno zio morto prima che noi nascessimo, di cui si è sentito tanto parlare, perchè risalendo nel tempo, di generazione in generazione, si arriva a chi davvero era lì quel giorno. Ecco il problema dell'immigrazione che sta cambiando il volto dell'Italia. E no, non è la delinquenza: questa si normalizzerà, per forza di cose, a mano a mano che gli africani saranno i nuovi Italiani, essi stessi vorranno un luogo normale in cui vivere, e gli elementi indesiderati saranno allontanati. Ma chi resterà a raccontare di Ferrucci e del Pasquino, di Carosello e dell'Italia del Boom e di quella rurale e su su fino alle origini, alla biforcazione di quel torrente del tempo, dove la storia si mischia con la leggenda di ciò che era? Questo, stiamo perdendo: la memoria e l'identità. Non il decoro.

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                            • marcu9
                              Bodyweb Senior
                              • May 2009
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                              Un giovane straniero, forse gambiano ma non ancora identificato con certezza, è ricoverato in condizioni molto gravi all’ospedale Fatebenefratelli dopo essere stato aggredito nella serata di domenica 23 novembre davanti alla stazione Centrale di Milano. Secondo una prima ricostruzione della polizia, sembra che la vittima sia stata colpita da un ucraino di 19 anni poi rintracciato dagli investigatori e denunciato.
                              Il ferito avrebbe rubato poco prima in un negozio etnico lì vicino il cellulare al 19enne che però lo avrebbe inseguito, riuscendo a raggiungerlo vicino alla pensilina dei taxi. Qui lo ha colpito più volte con calci e pugni, in modo molto violento come documentato anche da alcuni video girati dai passanti. Dopo alcuni secondi, il ferito sarebbe stato sopraffatto, cadendo a terra privo di sensi. È stato un medico di passaggio, intorno alle 20.40, a soccorrerlo per primo, praticandogli il massaggio cardiaco, poi l’arrivo degli agenti della Polfer, delle volanti e dei soccorritori del 118 con un’ambulanza e un’auto medica. Il ferito è stato trasportato al Fatebenefratelli dove si trova in condizioni critiche e in pericolo di vita.
                              Le indagini sono state particolarmente laboriose perché inizialmente si era pensato ad un malore, poi i video girati da alcuni passanti e il racconto dei testimoni, rintracciati dagli investigatori, hanno permesso di ricostruire la probabile dinamica dell’aggressione. Al pestaggio avrebbe partecipato, almeno nelle sue fasi finali, anche una seconda persona che nei video appare con un casco in testa. È anche lui a colpire il gambiano poco prima che stramazzi al suolo. Gli investigatori sono al lavoro per cercare di identificarlo.

                              Cesare Giuzzi Estratto Corriere

                              #fblifestyle #workshops #jobsearch #woodart
                              Originariamente Scritto da Sean
                              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              • M K K
                                finte ferie user
                                • Dec 2005
                                • 69787
                                • 3,675
                                • 2,801
                                • Macao [MO]
                                • Miami
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                                Cazzi suoi , se davvero colpevole spero muoia
                                Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                                Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                                Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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