C’è chi nella vita nasce statista, chi nasce politicante e chi, come la Picierno, nasce stupida. Dalla vicepresidenza del Parlamento europeo, poltrona più di rappresentanza che di sostanza, lancia proclami contro Putin come se stesse arringando le truppe prima della battaglia di Stalingrado. La differenza é che lei non ha truppe, non ha esercito, non ha nulla, ma solo una sedia a Strasburgo, un microfono sempre pronto ad amplificare il vuoto pneumatico che rappresenta e la tessera del Pd.
“Porteremo Putin alla resa”, dice. Chi? Noi italiani? Con cosa, con le Frecce Tricolori e il picchetto della banda dei Carabinieri? La verità è che se la Russia decidesse davvero di attaccarci sul serio, durerebbero più le scorte di taralli nei palazzi romani che le nostre difese. Senza gli Stati Uniti, l’Italia non resisterebbe quattro giorni. Lei questo lo sa, ma fa finta di no, perché l’importante è gonfiare il petto, anche se sotto non c’è nulla.
Il guaio è che questa cialtrona politica non parla a titolo personale ma pretende di rappresentare un intero Paese che la guerra NON la vuole. Un Paese che si sveglia ogni mattina sperando nella diplomazia, e invece si ritrova una Picierno che gioca alla Giovanna d’Arco de noaltri, pronta a immolarsi sugli editoriali di ridicoli giornali italiani.
Qui il problema non è la Russia, non è Putin. Il problema vero é il Partito Democratico , che lascia a questa caricatura politica lo spazio per sproloquiare come se fosse una vera autorità politica. Pina Picierno è l’esempio vivente di quanto il vuoto possa vestirsi da politica, una macchietta che scambia la sua boria per coraggio e la sua irrilevanza per grandezza storica.
E così, mentre nel mondo si discute di pace, in Italia c’è ancora qualcuno che crede che basti la voce cacofonica della Picierno per dichiarare guerra ad una superpotenza nucleare. Se non fosse tragico, ci sarebbe da ridere, come si usa dire in questi casi. Ed è così che l’Italia, con questa gente, diventa lo zimbello della politica internazionale, un Paese con la Picierno che minaccia Putin. E il Cremlino, giustamente, ride.
Giuseppe Morelli
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
E noi diamo soldi al paese più corrotto d'Europa, l'unico ad aver pure ordito un piano criminoso contro una nostra struttura energetica strategica...
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Che cosa contraddistingue e accomuna davvero l’Europa, oggi?
Non il passato che ci ha divisi e portati a guerre (le peggiori), nè (come dite giustamente) il solo mercato. È la scelta politica della liberal‑democrazia: stato di diritto, pluralismo, diritti fondamentali, tra cui il concetto che i confini che non si cambiano con la forza (anche da qui la rilevanza di aver difeso questo principio in Ucraina).
Su questo si dovrebbe basare il nostro essere cittadini europei e quindi la costruzione di un'Europa con peso politico.
Con l'America di Trump che tratta le autocrazie da interlocutori privilegiati, l’Europa deve porsi come rappresentante di questo modello.
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioDraghi dopo averci detto di spegnere i condizionatori per sconfiggere la Russia potrebbe avere la decenza di annarsene a fanchiurlo
Che l'Europa "contasse" era per l'appunto una illusione...ma questa illusione è stata alimentata e propagata proprio da uomini come Draghi, dai cosiddetti "tecnocrati", come se una unione di stati potesse darsi un senso avendo alle mire il solo scopo economico e commerciale. La politica, cacciata dalla porta, è rientrata fragorosamente non dalla finestra ma sfondando direttamente il muro, per via di quella crisi a lungo maturata in seno all'occidente e che adesso ha mandato in frantumi il modello su cui lo stesso occidente si è retto negli ultimi 70 anni, e con esso l'altra grande e fallace illusione: di essere misura di tutte le cose, di rappresentare la "parte giusta" della storia, negando alla storia stessa il riconoscimento di ogni alterità: di fronte a quelle alterità, oggi l'Europa si scopre pulviscolo di pastafrolla, sottoposta ad immani spinte centrifughe, per contrastare le quali si autoscostringe a continuare ad orbitare attorno ad un pianeta gigante (gli USA) che è al tempo stesso però il suo schiavista-padrone.
E' significativo del modo di ragionare dei tecnocrati il fatto che i 450 milioni di abitanti l'Europa non vengano definiti da Draghi come "cittadini" ma "consumatori", oggetti di un "grande mercato": è questo il vizio di origine che ha prodotto il disastro odierno in seno all'Europa, e che, in quanto errore e disfunzione costitutiva, non si può correggere se non azzerando l'intero sistema.
Che lo spostare il baricentro troppo pericolosamente dall'essenza (il dominio della politica) alla sostanza (il dominio del mercato e della tecnica) fosse distruttivo per la civiltà e lo stato, lo avevano ben presente gli Antichi: a Roma era fatto divieto ai senatori di praticare il commercio. Platone, nel suo ultimo capolavoro, definisce il "mare" (metafora del regno mercantilista-economicista) come un orizzonte "salato ed aspro", ammonendo:
"La vicinanza del mare è cosa gradita, ma quanto di salato e di aspro in quella vicinanza. Il mare riempie di traffici quella regione; la riempie di una esagerata tendenza per gli affari, di facile esercizio di piccola mercatura, il mare che produce negli animi abitudini di vita piene di inganno e di furbizia, abitudini senza lealtà. Il mare distrugge sincerità di reciproci rapporti tra cittadini, li rende l'uno con l'altro nemici, non solo, ma rispetto agli altri uomini tutti nemici pure" (Platone, Leggi)
Potenze del mare sono o furono gli Stati Uniti e l'Inghilterra (che l'UE si è ripresa a bordo non si capisce a che titolo, il che sottolinea bene lo stato di generale spaesamento e dissolvimento di quella "unione"), incardinate di fatto su principi meramente affaristici e commerciali, arrivando a teorizzare il mondo come "unico mercato", ed i suoi abitanti come "consumatori", di là da ogni specificità etnica, culturale, tradizionale, quasi potendo ridurre ad uno le differenze qualitative, l' "essenza" di ciascuno: la crisi epocale, in questo sia benedetta, ha disintegrato quel disegno illusorio e criminale.
Si fa spesso gran parlare di "radici europee": non penso si sia più in tempo, ma per una riedificazione, sgombrate le macerie, è dai principi "immemorabili" che occorrerebbe ripartire, dal polo della qualità e non della quantità, dal centro come essenza e non come sostanza: in quel mondo, che è l'unico retto, i Draghi al più possono rappresentare una funzione succedanea, strumenti e non fini, mezzi e non scopi.
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Draghi dopo averci detto di spegnere i condizionatori per sconfiggere la Russia potrebbe avere la decenza di annarsene a fanchiurlo
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Draghi: «Ue marginale e spettatrice. È evaporata l'illusione di un'Europa che conti. Ecco la strada per cambiare»
L'ex presidente del Consiglio al Meeting di Comunione e liberazione: Bruxelles rassegnata sui dazi, ininfluente su Ucraina e Gaza. La sfida ora è agire con decisione in ogni tempo e non solo di fronte alle emergenze
«Per anni l'Unione Europea ha creduto che la dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali. Quest'anno sarà ricordato come l'anno in cui questa illusione è evaporata». Con queste parole Mario Draghi ha aperto il suo discorso al Meeting di Comunione e liberazione, dov’è stato accolto da un’ovazione, andando subito dritto al punto. L’Europa come l’abbiamo conosciuto finora è superata. Ed è bene farci subito i conti.
L’ex presidente del Consiglio analizza la situazione internazionale senza giri di parole. «Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi imposti dal nostro più grande partner commerciale e alleato di antica data, gli Stati Uniti. Siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, una decisione che forse avremmo comunque dovuto prendere - ma in forme e modi che probabilmente non riflettono l'interesse dell'Europa. L’Unione Europea, nonostante abbia dato il maggior contributo finanziario alla guerra in Ucraina, e abbia il maggiore interesse in una pace giusta, ha avuto finora un ruolo abbastanza marginale nei negoziati per la pace».
Draghi affonda i colpi: «L’Europa è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava. Questi eventi hanno fatto giustizia di qualunque illusione che la dimensione economica da sola assicurasse una qualche forma di potere geopolitico». Ma il suo non è un discorso anti europeista o disfattista. «È insostenibile argomentare che staremmo meglio senza l’Europa», sottolinea.
L’ex premier, però, guarda al futuro e traccia una possibile strada: «La nostra organizzazione politica deve adattarsi alle esigenze del suo tempo quando esse sono esistenziali: noi europei dobbiamo arrivare a un consenso su ciò che questo comporta. È chiaro che distruggere l'integrazione europea per tornare alla sovranità nazionale non farebbe altro che esporci ancor di più al volere delle grandi potenze». Draghi continua: «Per affrontare le sfide di oggi l'Ue deve trasformarsi da spettatore o al più comprimario in attore protagonista. Deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici. E le riforme in campo economico restano condizione necessaria in questo percorso di consapevolezza».
https://www.corriere.it/politica/25_...5e637xlk.shtml
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Ma almeno con quei kazzo di soldi le armi le facessimo produrre alle nostre di imprese!
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio.
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Come mai in Italia non si parla mai del rapimento dei bambini ucraini da parte della Russia?
Migliaia di minori deportati, adozioni forzate, russificazione… l’ONU e la Corte Penale Internazionale li hanno definiti crimini di guerra, addirittura possibili atti di genocidio.
Eppure qui da noi silenzio totale, come se non esistesse.
Vige sempre il double standard: su Gaza tutti (giustamente) gridano allo scandalo per la sorte dei bambini, mentre di quelli ucraini sembra che non importi a nessuno.
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