Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • The_machine
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    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
    La Corte ha detto che il diritto dei palestinesi ad essere protetti dal genocidio e' plausibile (par. 54) e che, par. 74, 'there is a real and imminent risk that irreparable prejudice will be caused to the rights found by the Court to be plausible.' Cosa non e' chiaro?

    https://www.icj-cij.org/sites/defaul...d-01-00-en.pdf
    Cosa non è chiaro a te semmai.

    Il presidente della ICJ dice:

    "it didn't decide that the claim of genocide was plausible"

    Tu però scrivevi:

    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
    Son due contesti completamente diversi dato che nel Covid i professori si erano divisi. Qua gli esperti concordano tutti su una cosa. Pero' basterebbe leggerseli, anziche' andarsi a pescare personaggi pagati dal mossad o da qualche lobby ebraica.
    Nel momento in cui hai la Corte Internazionel di Giustizia, diverse agenzie ONU, amnesty, le associazioni dei giuristi di mezzo mondo, l'associazione degli studiosi del genocidio, gli storici, giuristi, ebrei israeliani, sia scampati al genocidio che no, che sostengono che quanto sta avvenendo e' un genocidio...vuol dire che i dubbi ragionevoli non ci sono. E per una volta ci si puo' anche affidare al principio di autorita'.

    Pero', ripeto, c'e' sempre la possibilita' di far finta di niente quando tra dieci anni si sara' riconosciuto quello che dovrebbe essere ovvio ma che oggi e' ancora 'divisivo'

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  • Barone Bizzio
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    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
    Curioso che debba essere l’ex presidente della Corte Internazionale di Giustizia, Joan Donoghue, a ricordare che la ICJ non ha mai affermato l’esistenza di un "genocidio plausibile" a Gaza.

    Eppure Barone and co. avranno usato quella pronuncia decine di volte come prova a sostegno della tesi del genocidio.

    Insomma, avevano letto il titoletto senza capire.

    La Corte ha detto che il diritto dei palestinesi ad essere protetti dal genocidio e' plausibile (par. 54) e che, par. 74, 'there is a real and imminent risk that irreparable prejudice will be caused to the rights found by the Court to be plausible.' Cosa non e' chiaro?

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  • The_machine
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    E' (il piano strategico USA) una fotografia esatta della realtà attuale, che sarà la forma che andrà assumendo il mondo per i prossimi decenni. L'attenzione americana verrà spostata nell'indo-pacifico, in quanto (ma da anni) si sa che l'avversario strategico degli USA saranno i cinesi.

    Per l'America l'Europa non vale più la spesa e l'impresa: faccia da sola, le dice...quindi qua si tratta di una enorme occasione, di quelle che in un secolo capitano una volta soltanto: se poi non la sai cogliere, perchè allo snodo della storia ti trovi diviso, ancora a difesa di ideologie in via di dissolvenza, sensa un "tuo" piano strategico, e quindi attaccato ancora al cordone ombelicale di un "atlantismo" che la stessa America considera archiviato in virtù delle nuove conformazioni globali e dunque delle nuove sfide, questa è solo colpa tua.

    In sintesi, perchè sono cose dette ormai tante volte:

    - dalla forma-mercato l'Europa deve trasformarsi in "unione" politica e "sovrana", cioè pilotare, governare (diversamente sarai destinato a subirlo e ad esserne "governato", come tutto ciò che sul piano della esistenza si configura come natura od ente passivi) il processo di dissoluzione in atto per uscirne con vesti adatte ai tempi presenti: una forma federale, con forte potere centrale (elettivo, il presidente della "unione europea" dovrà essere eletto direttamente dai popoli europei): è l'unico modello pensabile per l'Europa, capace cioè di tenere assieme le diversità e pluralità storiche e dotarsi di un forte nucleo capace di respingere le spinte "nazionalistiche", in una dialettica dove le opposizioni e le diversità si armonizzano e si conciliano al vertice del centro, esattamente come accade negli "imperi" - unica e sola forma unitaria esperita dall'Europa nella sua storia ultra millenaria, ed unica capace di tenere assieme tante differenze

    - una volta dotatasi di una forma ed unità politica, agire sullo scacchiere mondiale senza più legacci, come stanno facendo le grandi potenze (che non si fanno tema di mutare strategia a seconda dei fini che si perseguono o che dettano le emergenze) quindi e in primo luogo guardare alla Russia per quel che è: immenso polmone energetico dell'Europa, vera e sola riserva "aurea" del continente: una volta che ti sei assicurato l'unità, e dunque la volontà e sovranità politica, e un serbatoio energetico e di risorse per le tue industrie e la produzione, ti doteresti di un qual certo grado di "potenza", capace di essere un quarto attore accanto agli altri tre (USA, Russia, Cina, ma tra poco pure l'India)

    Se perdi questo treno è finita eh. Le diverse parti si disgregheranno andando in ordine sparso chi presso questo o quel pianeta gigante: questa è la "balcanizzazione" ma la clessidra è stata capovolta assieme all'epoca, è sul tavolo, la sabbia già scorre svuotando il bulbo superiore e riempiendo quello inferiore, velocemente, nella accelerazione sempre più parossistica dei tempi presenti - dove dotarsi di un "ordine" è niente di meno che darsi una speranza di salvezza di contro alla instabilità che, in virtù della accelerazione degli eventi, scuote e frattura i processi e le forme storiche per come fin qui conosciuti ed esperiti: per questo sopravviveranno solo le potenze dotate di un ispessimento della propria corazza sufficientemente robusto, capace di trasbordarti "di là" tutto intero o quasi.
    Sono d'accordo. Tuttavia, proprio un'eventuale unione politica europea (seppur in forma ristretta) e realmente sovrana, dovrebbe a maggior ragione intervenire a supporto dell'Ucraina in una situazione simile a quella attuale. Se si rivendica una piena sovranità sul proprio spazio geopolitico, non si può accettare che un'altra potenza conduca operazioni militari perseguendo i propri interessi nel tuo stesso cortile.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Il filo è già spezzato ormai. L'Ucraina è una macchina mangiasoldi a cui serve tutto, miliardi solo per l'amministrazione statale, più quelli per le armi...e non è che se anche sei disposto a pagare le armi sono lì belle e pronte...bisogna produrle...e gli uomini? Quelli che servirebbero all'Ucraina dove si producono?

    E la "pubblica opinione" europea? Quanto reggerà ancora? I governi, le elezioni?

    E la guerra? A novembre i russi hanno fatto la maggior avanzata dal 2022: https://www.agi.it/estero/news/2025-...anno-34435443/

    Il "piano Trump" è l'unica via di uscita che permetterebbe all'Europa di divincolarsi da quello sprofondo in cui si è cacciata, unica chance di salvare il salvabile. Hanno perso. Nel mentre sbattono in un bicchiere come un insetto in trappola, il mondo continua a vivere: l'America fa i piani strategici, la Russia si abbraccia con l'India, la Cina è una superpotenza economica e anche militare, e dell'Ucraina a tutto quel mondo (che è quello reale, opposto a quello illusorio e disfacente dell'UE) non gliene frega niente a nessuno: la stessa Russia, nel mentre fa la guerra in Europa, si riconverte in Asia.

    L'Europa ha perso, e l'America sta cercando di salvare se stessa, ovverosia declinare ma "lentamente", con il freno a mano: quanto sta scritto in quel documento strategico è chiarissimo e, al tempo stesso, un de profundis devastante per l'Europa.

    La geografia geopolitica del mondo è totalmente cambiata sotto ai nostri occhi, non esiste più - già qui ed ora - l'occidente per come l'abbiamo conosciuto negli ultimi 80 anni, e questo processo è irreversibile.

    L'Europa non ha indipendenza energetica, ha le culle vuote, ha una crisi economica, industriale, sociale spaventosa, è invasa da masse straniere che aumentano le tensioni sociali, la sua politica, il suo sistema "liberale" va contorcendosi in una agonia, non ha una mezza visione del futuro ma solo vecchie ideologie diventate polvere tra le mani...ma dove vuole andare ormai? Non riesce più a sostenere se stessa, figuriamoci l'Ucraina.
    Assolutamente, e devi fare fare affidamento a gente come Orban o lo stesso Erdogan. Politicamente li odio e sono dei nemici del popolo, ma quantomeno fanno davvero gli interessi dei grandi capitali locali dei loro paesi, quindi delle loro borghesie per natura reazionarie. Il punto per noi è che siamo la colonia delle colonie in Europa, e potremmo contare qualcosa solo dopo una guerra civile con annessa rivoluzione e alleanza immediata con Russia e Cina.

    A livello europeo dobbiamo solo augurarci autogol clamorosi da UK, Francia e Germania, e che così possa implodere o rinascere la UE "federale". Ecco, in questo scenario potremmo contare qualcosa sempre alleandoci con Russia e Cina, ma senza diventare un paese socialista dopo una sanguinosa rivoluzione. Rimarremmo capitalisti e forse con l'influenza cinese potremmo reintrodurre un sistema quantomeno differente (Keynesiano?). Ma secondo me se ne riparla a riarmo completato, nel 2030, quando è palese che l'Europa scatenerà la terza guerra mondiale che è già in atto ma a pezzi.

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  • Sean
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    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
    La nuova US Security strategy fa ribrezzo. L'Europa sarà disintegrata e balcanizzata, però ovviamente nessuno ne capisce le conseguenze
    E' (il piano strategico USA) una fotografia esatta della realtà attuale, che sarà la forma che andrà assumendo il mondo per i prossimi decenni. L'attenzione americana verrà spostata nell'indo-pacifico, in quanto (ma da anni) si sa che l'avversario strategico degli USA saranno i cinesi.

    Per l'America l'Europa non vale più la spesa e l'impresa: faccia da sola, le dice...quindi qua si tratta di una enorme occasione, di quelle che in un secolo capitano una volta soltanto: se poi non la sai cogliere, perchè allo snodo della storia ti trovi diviso, ancora a difesa di ideologie in via di dissolvenza, sensa un "tuo" piano strategico, e quindi attaccato ancora al cordone ombelicale di un "atlantismo" che la stessa America considera archiviato in virtù delle nuove conformazioni globali e dunque delle nuove sfide, questa è solo colpa tua.

    In sintesi, perchè sono cose dette ormai tante volte:

    - dalla forma-mercato l'Europa deve trasformarsi in "unione" politica e "sovrana", cioè pilotare, governare (diversamente sarai destinato a subirlo e ad esserne "governato", come tutto ciò che sul piano della esistenza si configura come natura od ente passivi) il processo di dissoluzione in atto per uscirne con vesti adatte ai tempi presenti: una forma federale, con forte potere centrale (elettivo, il presidente della "unione europea" dovrà essere eletto direttamente dai popoli europei): è l'unico modello pensabile per l'Europa, capace cioè di tenere assieme le diversità e pluralità storiche e dotarsi di un forte nucleo capace di respingere le spinte "nazionalistiche", in una dialettica dove le opposizioni e le diversità si armonizzano e si conciliano al vertice del centro, esattamente come accade negli "imperi" - unica e sola forma unitaria esperita dall'Europa nella sua storia ultra millenaria, ed unica capace di tenere assieme tante differenze

    - una volta dotatasi di una forma ed unità politica, agire sullo scacchiere mondiale senza più legacci, come stanno facendo le grandi potenze (che non si fanno tema di mutare strategia a seconda dei fini che si perseguono o che dettano le emergenze) quindi e in primo luogo guardare alla Russia per quel che è: immenso polmone energetico dell'Europa, vera e sola riserva "aurea" del continente: una volta che ti sei assicurato l'unità, e dunque la volontà e sovranità politica, e un serbatoio energetico e di risorse per le tue industrie e la produzione, ti doteresti di un qual certo grado di "potenza", capace di essere un quarto attore accanto agli altri tre (USA, Russia, Cina, ma tra poco pure l'India)

    Se perdi questo treno è finita eh. Le diverse parti si disgregheranno andando in ordine sparso chi presso questo o quel pianeta gigante: questa è la "balcanizzazione" ma la clessidra è stata capovolta assieme all'epoca, è sul tavolo, la sabbia già scorre svuotando il bulbo superiore e riempiendo quello inferiore, velocemente, nella accelerazione sempre più parossistica dei tempi presenti - dove dotarsi di un "ordine" è niente di meno che darsi una speranza di salvezza di contro alla instabilità che, in virtù della accelerazione degli eventi, scuote e frattura i processi e le forme storiche per come fin qui conosciuti ed esperiti: per questo sopravviveranno solo le potenze dotate di un ispessimento della propria corazza sufficientemente robusto, capace di trasbordarti "di là" tutto intero o quasi.

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  • M K K
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    Dobbiamo contrastare l'avanzata bolscevica

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  • Barone Bizzio
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    La nuova US Security strategy fa ribrezzo. L'Europa sarà disintegrata e balcanizzata, però ovviamente nessuno ne capisce le conseguenze

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  • marcu9
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    🇩🇪 La Germania torna alla leva.
    🔥 Una riforma storica cambia tutto dal 2026.

    Questionari per tutti i 18enni, arruolamento volontario… e la possibilità di riattivare la coscrizione obbligatoria se non basteranno le reclute. Retribuzioni più alte, nuovi centri di selezione, e fino a 270 mila soldati entro il 2035.

    Un cambiamento che divide la politica e accende il dibattito sulla sicurezza nazionale. ⚖️

    👉 Continua a leggere

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  • Sean
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    Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

    E se gli europei, diretti da Londra, credessero di poter reggere da soli fino al prossimo presidente americano, dando per scontato che non sarà Trump?
    Il filo è già spezzato ormai. L'Ucraina è una macchina mangiasoldi a cui serve tutto, miliardi solo per l'amministrazione statale, più quelli per le armi...e non è che se anche sei disposto a pagare le armi sono lì belle e pronte...bisogna produrle...e gli uomini? Quelli che servirebbero all'Ucraina dove si producono?

    E la "pubblica opinione" europea? Quanto reggerà ancora? I governi, le elezioni?

    E la guerra? A novembre i russi hanno fatto la maggior avanzata dal 2022: https://www.agi.it/estero/news/2025-...anno-34435443/

    Il "piano Trump" è l'unica via di uscita che permetterebbe all'Europa di divincolarsi da quello sprofondo in cui si è cacciata, unica chance di salvare il salvabile. Hanno perso. Nel mentre sbattono in un bicchiere come un insetto in trappola, il mondo continua a vivere: l'America fa i piani strategici, la Russia si abbraccia con l'India, la Cina è una superpotenza economica e anche militare, e dell'Ucraina a tutto quel mondo (che è quello reale, opposto a quello illusorio e disfacente dell'UE) non gliene frega niente a nessuno: la stessa Russia, nel mentre fa la guerra in Europa, si riconverte in Asia.

    L'Europa ha perso, e l'America sta cercando di salvare se stessa, ovverosia declinare ma "lentamente", con il freno a mano: quanto sta scritto in quel documento strategico è chiarissimo e, al tempo stesso, un de profundis devastante per l'Europa.

    La geografia geopolitica del mondo è totalmente cambiata sotto ai nostri occhi, non esiste più - già qui ed ora - l'occidente per come l'abbiamo conosciuto negli ultimi 80 anni, e questo processo è irreversibile.

    L'Europa non ha indipendenza energetica, ha le culle vuote, ha una crisi economica, industriale, sociale spaventosa, è invasa da masse straniere che aumentano le tensioni sociali, la sua politica, il suo sistema "liberale" va contorcendosi in una agonia, non ha una mezza visione del futuro ma solo vecchie ideologie diventate polvere tra le mani...ma dove vuole andare ormai? Non riesce più a sostenere se stessa, figuriamoci l'Ucraina.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    E Macron è sistemato. Non pensa serva il disegnino, nè a lui e nè agli altri gnomi mutanti europei, per capire come la pensano gli americani e come è ridotta l'UE. Fanno ribrezzo al mondo ormai.
    E se gli europei, diretti da Londra, credessero di poter reggere da soli fino al prossimo presidente americano, dando per scontato che non sarà Trump?
    Last edited by fede79; 05-12-2025, 17:16:19.

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  • Sean
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    La National Security Strategy di Trump afferma che «è un interesse chiave degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina, al fine di stabilizzare le economie europee, prevenire l’escalation ed espansione non voluta della guerra e ristabilire una stabilità strategica con la Russia, come pure di consentire la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra perché possa sopravvivere come Stato».

    «L’amministrazione Trump si trova in disaccordo con i funzionari europei che mantengono aspettative irrealistiche per la guerra, arroccati in governi instabili di minoranza, molti dei quali calpestano i principi basilari della democrazia per sopprimere l’opposizione. Una ampia maggioranza in Europa vuole la pace, ma questo desiderio non si traduce in politica in gran parte per via del sovvertimento dei processi democratici da parte di questi governi».

    «La Guerra in Ucraina ha avuto l’effetto perverso di aumentare le dipendenze esterne dell’Europa, specialmente della Germania. Oggi le aziende chimiche tedesche stanno costruendo alcuni dei più grandi impianti del mondo in Cina, usando gas russo che non possono ottenere in patria».

    «Nel lungo periodo, è più che plausibile che nel corso di un paio di decenni al massimo, alcuni membri della Nato diventeranno per la maggioranza non europei», si legge nel testo. «Perciò si pone la domanda se vedranno il proprio posto nel mondo o la propria alleanza con gli Stati Uniti allo stesso modo di coloro che firmarono il Trattato della Nato».​

    ___________

    E Macron è sistemato. Non penso serva il disegnino, nè a lui e nè agli altri gnomi mutanti europei, per capire come la pensano gli americani e come è ridotta l'UE. Fanno ribrezzo al mondo ormai.

    Leave a comment:


  • Sean
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    Trump, dure critiche all'Europa (e nessuna per Mosca) nella nuova Strategia per la sicurezza nazionale: «In declino, reale prospettiva di cancellazione della sua civiltà»

    Il documento di National Security Strategy firmato dal presidente Usa: difesa dei confini e mantenimento della leadership planetaria. Tra gli obiettivi la fine della guerra in Ucraina, la stabilità strategica con la Russia e il mantenimento di un rapporto economico vantaggioso con la Cina: «Ma non possiamo mettere da parte l'Europa»

    Donald Trump vuole mantenere una maggiore presenza miliare statunitense nell’emisfero occidentale per combattere le migrazioni, il narcotraffico e l’ascesa di potenze rivali nella regione, secondo la Strategia di sicurezza nazionale, un documento di 33 pagine a firma del presidente pubblicato giovedì senza grandi annunci sul sito della Casa Bianca.

    Il documento, diviso per regioni, parla anche dell'Europa e della guerra in Ucraina e contiene passaggi molto duri sul Vecchio Continente «in declino»: «I funzionari americani si sono abituati a pensare ai problemi europei in termini di insufficiente spesa militare e stagnazione economica. È in parte vero, ma i veri problemi dell’Europa sono più profondi - si legge nel documento -. Il suo declino economico è eclissato dalla reale e stridente prospettiva di cancellazione della civiltà».

    È una tradizione pubblicare ad ogni mandato questi documenti di strategia da parte dell’esecutivo: è un modo di definire le priorità per il bilancio e le politiche del governo, anche se poi eventi come l’11 settembre o la guerra in Ucraina hanno cambiato le traiettorie definite da presidenti Usa come Bush o Biden.

    La National Security Strategy di Trump afferma che «è un interesse chiave degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina, al fine di stabilizzare le economie europee, prevenire l’escalation ed espansione non voluta della guerra e ristabilire una stabilità strategica con la Russia, come pure di consentire la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra perché possa sopravvivere come Stato».

    Ma il documento non critica Mosca. Invece riserva alcuni dei suoi commenti più duri ad alcuni alleati in Europa. «L’amministrazione Trump si trova in disaccordo con i funzionari europei che mantengono aspettative irrealistiche per la guerra, arroccati in governi instabili di minoranza, molti dei quali calpestano i principi basilari della democrazia per sopprimere l’opposizione. Una ampia maggioranza in Europa vuole la pace, ma questo desiderio non si traduce in politica in gran parte per via del sovvertimento dei processi democratici da parte di questi governi».

    Una delle preoccupazioni espresse è l’ascesa della Cina: «La Guerra in Ucraina ha avuto l’effetto perverso di aumentare le dipendenze esterne dell’Europa, specialmente della Germania. Oggi le aziende chimiche tedesche stanno costruendo alcuni dei più grandi impianti del mondo in Cina, usando gas russo che non possono ottenere in patria».

    Un bersaglio particolare è l’Ue: «Le questioni più ampie che affronta l’Europa includono le attività dell’Unione europea e di altri organismi transazionali che minano le libertà politiche e la sovranità, le politiche migratorie che stanno trasformando il continente e creando conflitti, la censura delle libertà di espressione e la soppressione della opposizione politica, facendo crollare le nascite, con la perdita di identità nazionale e sicurezza in sé».

    L’amministrazione, in termini velati, critica i tentativi di limitare l’influenza dei pareri di destra, definendola una forma di censura. Il documento sembra anche suggerire che le migrazioni cambieranno in modo fondamentale l’identità europea, al punto che ciò potrebbe danneggiare l’alleanza economica e militare con gli Stati Uniti. «Nel lungo periodo, è più che plausibile che nel corso di un paio di decenni al massimo, alcuni membri della Nato diventeranno per la maggioranza non europei», si legge nel testo. «Perciò si pone la domanda se vedranno il proprio posto nel mondo o la propria alleanza con gli Stati Uniti allo stesso modo di coloro che firmarono il Trattato della Nato».

    Il documento riconosce tuttavia l’importanza economica e culturale dell’Europa, come pure il fatto che l’alleanza degli Usa con gran parte del Vecchio continente abbia aiutato l’America. L’enfasi è sul far sì che «l’Europa rimanga europea»: «Non possiamo permetterci di mettere da parte l’Europa... sarebbe controproducente per gli obiettivi di questa strategia. Il nostro obiettivo dovrebbe essere aiutare l’Europa a correggere la sua attuale traiettoria».

    Il focus sull’Emisfero occidentale è superiore a quello delle precedenti amministrazioni, che si sono spesso concentrate sulla Russia, la Cina e la lotta al terrorismo. È presentato come cruciale per proteggere gli Stati Uniti.

    Questi piani vengono definiti parte di un “Corollario Trump” della Dottrina Monroe, ovvero la nozione presentata dal presidente James Monroe nel 1823 che gli Stati Uniti non tollereranno interferenze di avversari stranieri nel proprio emisfero. «La sicurezza dei confini è l’elemento primario della sicurezza nazionale», si legge nel documento, che fa velati riferimenti al tentativo della Cina di conquistare terreno in America Latina, il “cortile di casa” degli Stati Uniti. «Gli Stati Uniti devono essere preminenti nell’Emisfero occidentale, come condizione per la nostra sicurezza e prosperità - si legge nel documento -. I termini delle nostre alleanze, e sulla base dei quali forniamo ogni genere di aiuto, devono essere dipendenti dalla riduzione dell’influenza esterna rivale incluso il controllo di installazioni militari, porti, infrastrutture chiave fino all’acquisto di beni strategici ampiamente definito”.

    Questo è anche il primo di una serie di importanti documenti sulla strategia di politica estera e difesa che l’amministrazione Trump dovrebbe pubblicare, inclusa la National Defense Strategy. La pubblicazione ha subito ritardi in parte per via di dibattiti interni nell’amministrazione sulla Cina. Il segretario del Tesoro Scott Bessent ha spinto per ammorbidire il linguaggio su Pechino, secondo fonti del sito Politico, dal momento che continuano i negoziati commerciali.

    La Strategia di sicurezza nazionale del primo mandato di Trump era fortemente puntata sulla competizione con la Russia e la Cina, ma il presidente di fatto cercò spesso di negoziare con i leader delle due superpotenze. La nuova strategia sembra riflettere meglio la visione di Trump, che nel documento viene definito un «Presidente di Pace» che «usa la diplomazia in modo non convenzionale».

    La Strategia dice che gli Stati Uniti non possono più occuparsi di tutto il resto del mondo. «Dopo la fine della Guerra fredda, le elite di politica estera americane si convinsero che il dominio americano permanente del mondo intero fosse nel miglior interesse del nostro Paese. Ma gli affari di altri Paesi sono di nostro interesse solo le loro attività minacciano direttamente i nostri interessi», afferma l’attuale dottrina.

    Nell’introduzione, Trump dichiara che questa è la «roadmap per assicurarsi che l’America resti la nazione più grande e di maggior successo nella storia umana e la casa della libertà».

    Il testo è in linea con diverse scelte della Casa Bianca in quest’ultimo anno, incluso un maggiore schieramento di forze militari nell’Emisfero occidentale (che non è intesa come una mossa solo temporanea e punta anche a identificare nella regione materie prime strategiche come le terre rare), le mosse finalizzate alla riduzione dell’immigrazione, la spinta per rafforzare la produzione industriale e la promozione della «identità occidentale», anche in Europa.

    Nel testo si menzionano i valori tradizionali evocati spesso dalla destra cristiana, con obiettivi quali «la restaurazione e il rafforzamento della salute spirituale e culturale americana», «un’America che celebra le sue glorie passate e dei suoi eroi». «Un numero crescente di famiglie tradizionali forti che crescano figli sani».

    Anche la Cina, considerata da molti politici americani bipartisan la maggiore minaccia per gli Stati Uniti, è centrale nel documento, anche se non sempre menzionata direttamente. L’amministrazione promette di «bilanciare i rapporti economici con la Cina, dando la priorità alla reciprocità e equità per ripristinare l’indipendenza economica americana», ma dice anche che «il commercio con la Cina dovrebbe essere bilanciato e puntare su fattori non sensibili» e suggerisce di «mantenere un rapporto economico davvero vantaggioso per entrambi».

    La strategia afferma che l'amministrazione Usa vuole evitare la guerra nell’Indo-Pacifico: «Manterremo la nostra tradizionale politica su Taiwan, ovvero che gli Stati Uniti non appoggiano alcun cambiamento unilaterale allo status quo dello Stretto di Taiwan», una frase che rassicura quanti in Asia si preoccupano che Trump si tiri indietro all’appoggio a Taiwan.​

    CorSera

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  • Sean
    replied
    Ma secondo Micron gli americani avrebbero finanziato e sovvenzionato e sostenuto l'Ucraina in eterno? Ma quel presidente fallito e tutta la restante congrega di mezze figurine che i popoli europei si trovano al governo, non hanno ancora capito che gli unici coglioni qua sono loro?

    Gli americani ci hanno provato (a mettere con le spalle al muro la Russia irretendo l'Ucraina)...non gli è riuscita, adesso mollano, come tante e tante volte hanno fatto nella loro storia: nel bussolo di liquame incandescente ci stanno gli europei e l'Ucraina. Se vogliono continuare la guerra, Trump le armi gliele vende, su quello Micron può stare tranquillo.

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  • fede79
    replied
    Le frasi della telefonata tra europei rivelate dal giornale tedesco Der Spiegel mostrano che un sentimento di sfiducia esiste ed è ormai tanto profondo che alcuni leader in privato lo esplicitano senza remore
    Last edited by fede79; 05-12-2025, 15:06:47.

    Leave a comment:


  • Sean
    replied
    Usa: «La Nato non può essere un'alleanza in perpetua espansione»

    «È interesse fondamentale degli Stati Uniti negoziare una rapida cessazione delle ostilità in Ucraina» al fine di «prevenire escalation involontarie o un'espansione della guerra e ripristinare una stabilità strategica con la Russia». Lo si legge nel documento sulla strategia di sicurezza nazionale pubblicato dalla Casa Bianca. Washington vuole inoltre «mettere fine alla percezione, e prevenire la realtà, di una Nato come alleanza in perpetua espansione».

    CorSera

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