Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
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    A me risulta che i "progetti" siano dei piani costruiti a tavolino con alla base delle strategie sulla scorta delle quali poi ci si muove acquisendo e mettendo in atto gli strumenti più adatti per raggiungere lo scopo prestabilito...e quindi che "attorno a Gattuso la federcalcio vuole costruire un progetto" è già di per sè un assurdo comico, in quanto Gattuso sei costretto a prenderlo in corsa perchè hai silurato l'allenatore da "progetto" (Spalletti) e la prima scelta per attappare il buco ti ha detto di no (Ranieri)...per cui di che progetto stiamo parlando?

    Tra l'altro ci si trova nel bel mezzo di una corsa disperata alla qualificazione mondiale, mentre i progetti si impiantano a monte della partecipazione ad una competizione...per cui, se dovessi bucare anche questa qualificazione, il "progetto" Gattuso sparirebbe con l'ennesima mancata partecipazione ai mondiali.

    L'unico progetto in campo è quello della canna del gas: sforbiciato dalla retorica e dalle cortine fumogene dello zerbinaggio giornalistico, ciò che resta è che ci si affida alla "grinta" di Gattuso...non al gioco, alla esperienza, alla capacità, alla chiara fama di allenatori come tizio o caio, ma alla "grinta"...di uno che stava allenando in Croazia...a dargli manforte si pensa a luminari quali Materazzi e Zambrotta: questo è il "progetto" di Gravina, una toppa messa su con lo sputo.

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  • Sean
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    Nazionale, Gattuso è a un passo. Ma c'è da risolvere il nodo dello staff

    Ringhio ha parlato lungamente con Buffon e ieri sera è sbarcato a Roma: intorno a lui la Federcalcio vuole costruire un progetto. Il problema adesso è legato a chi collaborerà con Rino: si fanno anche i nomi di Materazzi, Zambrotta e Del Piero

    L’Italia ha la faccia truce di Rino Gattuso. Un guerriero contro la crisi. L’accordo ancora non c’è, ma è sempre più vicino. Ringhio ha parlato lungamente con Gigi Buffon e nelle prossime ore sbarcherà a Roma per incontrare il suo vecchio compagno di squadra e l’avvocato Viglione. Gravina, in questa fase preliminare, ha fatto un passo indietro. Ieri si è sottoposto a un’operazione al tunnel carpale e oggi sarà a Firenze. Resta nell’ombra, ma viene tenuto costantemente informato. La frenesia, compagna della Figc nei giorni sciagurati dell’esonero di Spalletti e del mancato accordo con Ranieri, ha lasciato il posto alla prudenza. Ma la sensazione è che siamo vicini a una svolta.

    Senso di appartenenza e attaccamento alla maglia

    Intorno a Gattuso, la Federcalcio vuole costruire un progetto. Una specie di unità di crisi con l’obiettivo di inseguire il Mondiale del 2026, già appeso a un filo dopo appena due partite di qualificazione. Il punto di partenza, in una situazione così delicata, è il senso di appartenenza e l’attaccamento alla maglia, valori che, negli ultimi tempi, si sono affievoliti. Più che di soldi, in questo momento le parti stanno ragionando di staff. I federali vorrebbero integrare quello dell’ex milanista, che ruota intorno a Gigi Riccio, con altre figure. Il nodo sta qui. Si parla di tecnici federali, magari Corradi e Bollini, stimati allenatori delle giovanili, ma anche campioni del mondo che con Gattuso hanno diviso il Mondiale del 2006: da Materazzi, a Zambrotta, sino alla suggestiva ma remota ipotesi Del Piero, che ha appena preso il patentino di allenatore.

    Impossibile la pista straniera

    Di soldi si parlerà solo alla fine. Gattuso affronterà l’argomento direttamente con Gravina, che gli proporrà un anno di contratto, sino al Mondiale. L’attesa alimenta le voci più disparate, alcune sensate, altre meno. Del resto dopo quanto accaduto con Ranieri, la Federcalcio tiene aperte anche altre ipotesi, al momento assolutamente secondarie. Soprattutto Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi, campioni del mondo come Gattuso, allenatori figli di Lippi e in cerca dell’occasione giusta. Difficile, per non dire impossibile, la pista straniera: Mourinho, che sarebbe una specie di colpo di teatro, guadagna dieci milioni di euro, fuori portata per la Figc. E accanto al nome di Rafa Benitez, che l’Italia l’allenerebbe volentieri, ieri è circolato quello di Domenico Tedesco, ex c.t. del Belgio, eliminato dagli spallettiani nell’ultima Nations League.

    Rino chiamato a un'impresa titanica

    Soltanto l’arrivo di Gattuso placherà la ridda di voci. Ma per trovare la quadra sull’organigramma, più che sul nome di Gattuso stesso, ci vuole ancora un po’ di pazienza. Gravina lo ha spiegato con chiarezza. «Non ci sono novità sul c.t., stiamo lavorando e studiando delle soluzioni. Abbiamo qualche giorno a disposizione e vogliamo usarli tutti. Al di là dei nomi vogliamo capire se c’è la possibilità di un nuovo progetto». Mettere insieme una squadra che traghetti l’Italia fuori dalla crisi, all’inseguimento di un obiettivo che è diventato quasi un miraggio. Gli azzurri tra settembre e novembre devono vincere tutte e sei le partite rimontando 12 gol di differenza reti con la Norvegia. Un’impresa titanica. Gattuso è pronto. Nei primi colloqui ha dimostrato chiarezza di idee e la volontà di prendersi il rischio. Sa che è difficile, ma non è il tipo che si scoraggia facilmente ed è convinto di riuscire a riassestare la barca azzurra.

    Gravina ora non può più sbagliare

    Resta il nodo dello staff. Gattuso è disponibile, ma ogni nome va soppesato e discusso. Non sono più consentiti errori. Rino, dopo la poco felice esperienza in Croazia, si gioca molto. Ma molto di più si gioca Gravina, che non si può permettere l’Italia fuori dal Mondiale per la terza volta di fila, la seconda con lui alla guida. Buffon, nel dopo Spalletti, è diventato ancora più centrale. Una guida e un punto di riferimento. Il gran tessitore della trattativa Gattuso. Rino ha giocato l’ultima partita in Nazionale il 24 giugno 2010 contro la Slovacchia, in Sudafrica. Negli spogliatoi, quasi in lacrime, azzardò una specie di profezia: «Un giorno potrei tornare da c.t.». Il momento è arrivato.

    ​CorSera

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  • KURTANGLE
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    eppure lo vedo come un allenatore coriaceo.....

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  • germanomosconi
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    Ahahhah ma la gazzetta che sta provando a far passare per pezzo di merda il povero Ranieri che a 73 anni e passa ha osato rifiutare la nazionale come se era obbligato a prendersi una croce del genere

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  • Sean
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    Il rinnovo è strumentale al dare una stabilità all'allenatore agli occhi dello spogliatoio, per non farlo apparire come un precario con data di scadenza...Qui bisogna sperare che Tudor duri fino a giugno prossimo, che già sarebbe qualcosa...perchè la probabilità che invece salti per Natale è alta, perchè è chiaro che sta lì non perchè lo hai scelto e ci hai puntato, ma perchè te lo sei trovato in casa...e di solito quando si inizia una stagione in questo modo, non va mai o quasi mai a finire bene, a partire dalla panchina...però esistono anche le eccezioni, per cui speriamo di essere una eccezione.

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