Fossi un tifoso del Napoli starei tranquillo stavolta, perchè De Laurentiis ha capito l'errore compiuto l'anno scorso, quando dopo lo scudetto prese Garcia per dimostrare che al Napoli i successi li "fa" lui, che lui cioè conta al di sopra di tutto...e invece ti servono allenatori (bravi) e giocatori (bravi), perchè nel calcio funziona così...e difatti dopo il disastro dell'anno scorso DeLa ha preso Conte ed ha lasciato fare a lui.
De Laurentiis ha capito che non investendo rischi non di risparmiare ma di impoverirti (lo scorso anno il Napoli fuori dalle coppe)...per cui se dovesse partire Conte sono sicuro che De Laurentiis prenderà un bel nome per la panchina, rinforzerà la squadra, l'obiettivo sarà mantenerla in quota champions, per alimentare il "circolo virtuoso".
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Sabato notte ho fatto le 4 in giro a festeggiare
una festa meravigliosa.......un popolo esplosivo gaudente e felice
perchè tifare per la squadra della tua città non può che restituirti un senso di appartenenza diverso e maggiore
Uno scudetto meraviglioso e inaspettato
questa squadra con un altro allenatore sarebbe finita 3 o 4
Fa bene Conte a magnificare il suo lavoro.......è riuscito a vincere lo scudetto nonostante una rosa non all'altezza
valorizzando al massimo i suoi "soldati".
Ovviamente dobbiamo anche ringraziare l'Inter che ha perso uno scudetto onestamente alla sua portata
Bravissimo anche ADL, perchè Conte a Napoli l'ha portato lui e nei limiti del possibile ha provato ad accontentarlo, prendendo anche giocatori che normalmente nulla hanno a che fare con l'identikit dei suoi acquisti (es. Lukaku). Certo la cessione di Kvara a Gennaio senza sostituirlo poteva costarci carissima, ma è andata bene così
2 scudetti in 3 anni sono qualcosa di enorme per Napoli e per il Napoli
Ovviamente da tifoso spero col cuore che Conte resti, però credo anche io che dinanzi ad un offerta succolenta andrà via
del resto avrebbe forse solo da perdere a restare dopo una stagione simile.
se Mamma-Juve chiama Conte andrà......e con 2-3 innesti di valore la Juve con Conte tornerà la favorita per lo scudetto
si parla di Allegri e di KDB.......
vedremo.....pero ora....godiamoci lo scudetto <3
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Atalanta-Parma
(ore 20.45 su Dazn)
La Champions è già conquistata da tempo e all’Atalanta tiene banco il futuro di Gian Piero Gasperini: «Io ho un contratto, poi dopo l’ultima partita della stagione parleremo. Con il presidente Antonio Percassi e con la proprietà c’è un grande rapporto», ha detto il tecnico. Invece, Cristian Chivu si affida a Bonny e Pellegrino in attacco per centrare la salvezza.
Venezia-Juventus
(ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now)
Una sfida nella quale la lotta salvezza si intreccia con la corsa Champions League. Al Venezia di Eusebio Di Francesco rischia di non bastare la vittoria per centrare la salvezza (fatale il k.o. con il Cagliari per 3-0 il 18 maggio). Alla Juventus, che è in emergenza in difesa, basta vincere per andare in Champions League.
Torino-Roma
(ore 20.45 su Dazn)
Il Torino non ha più nulla da chiedere al campionato, ma onorerà il match contro la Roma. Per i giallorossi è una gara da non perdere. La posta in palio è molto importante. La squadra di Claudio Ranieri (che dice di avere già scelto l’allenatore per la prossima stagione) si gioca il quarto posto, ma deve sperare che la Juventus non vinca a Venezia.
Lecce-Lazio
(ore 20.45 su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio e in streaming su Sky Go e Now)
La Lazio non vuole perdere il treno Champions. Ma per centrare il quarto posto alla squadra di Marco Baroni non basta vincere. Deve aspettare i risultati di Juventus e Roma. Da parte sua, il Lecce cerca la salvezza. Marco Giampaolo non avrà Tete Morente per squalifica: a sinistra è ballottaggio Karlsson-Banda.
Udinese-Fiorentina
(ore 20.45 su Dazn)
L’Udinese vuole chiudere la stagione con una vittoria. Kosta Runjaic non avrà a disposizione Thauvin, infortunato da tempo (rientrerà nel ritiro di luglio), e potrebbe optare per Sanchez dal primo minuto. Invece, la Fiorentina cerca l’assalto alla Conference League dopo aver disputato questo torneo per tre anni di fila raggiungendo due volte la finale e una volta la semifinale.
CorSera
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Sciorinando tutto il repertorio della sua consumata indole da intrattenitore, De Laurentiis blandisce Conte con le notti ischitane: il clima dolce, gli impareggiabili panorami, financo un paio di probabili nuovi ingressi dal mercato - Fabrizio Romano dà il Napoli in discorsi molto avanzati sia per De Bruyne che anche per David del Lille, il tutto annafiato dalla sciampagna della vittoria appena ottenuta: "più di così che vuoi?"...basterà ad intenerire il lato pragmatico e girovago del Conte mai quieto?
Da juventino spero di no, perchè se non dovesse arrivare Conte poi non resterebbero che i Pioli ed i Mancini, questo l'avviso che dovrebbe essere recapitato a casa, via corrispondenza urgentissima, a tutti quegli juventini che smusano all'opzione Conte ricordando il "tradimento", la "fuga" nel bel mezzo del ritiro estivo di ormai 11 anni fa.
Nelle stesse ambasce si trova anche il Milan, che chiude la stagione come l'aveva iniziata: con la contestazione dei tifosi. Allora a motivo dei nomi degli allenatori che si facevano sui giornali, oggi perchè le funeree previsioni della piazza si sono rivelate esatte: ci hanno visto più lungo quelli fuori rispetto a coloro che stanno "dentro", i dirigenti, i proprietari.
La Scozzafava nel suo articolo postato sopra afferma che "lo scorso anno Conte al Milan sarebbe venuto a piedi, ma nessuno lo ha chiamato"...siamo così sicuri (che sarebbe venuto a piedi)? E sulla base di cosa?
Conte non vuole chiacchiere, vuole programmi, massima disponibilità a seguire i suoi dettami, nessuna obiezione, nessun "ma però". De Laurentiis quando si incontrò con Conte (a novembre dell'anno scorso, per stessa ammissione del DeLa a Dazn) gli diede le chiavi del Napoli in mano, aggiungendoci pure quelle del borsello dei risparmi: Cardinale sta lì a contare gli spicci, e più che i piedi Conte usa il naso, odora con infallibile fiuto le situazioni societarie, e le prospettive, da chilometri di distanza, per cui in un ambiente dove non si sa chi comanda, che si butta su Fonseca facendolo passare per tecnico "giovane e ambizioso", e che fa il mercato con gli algoritmi, quell'ambiente non convince i propri tifosi e figuriamoci Conte.
Adesso però anche per il Milan il tempo delle chiacchiere è finito (Ibrahimovic non a caso è sparito), e si tratta di non sbagliare la scelta dell'allenatore, nel mentre Tare ha firmato per occupare la casella da DS.
Il calcio è tra le materie più difficili del mondo, dove se tutto (dalla prima poltrona del club fino all'ultimo ripostiglio dell'addetto alle pulizie) non funziona, non è in ordine, poi nel percorso qualcosa sarà destinato ad incepparsi, e ti manderà fuori strada o ti farà girare in tondo, a volte per anni, a inseguire le illusioni, a consumarti entro quelle: da qui il valore incommensurabile della vittoria, perchè così rara, premia solo uno, ivi risiede la sua preziosità ma anche la sua crudeltà, visto che al contempo, nel mentre uno premia, fa molte altre vittime: se a Napoli si sentono in paradiso, ne hanno ben donde.
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Milan-Monza 2-0, gol di Gabbia e Joao Felix in mezzo alla contestazione dei tifosi
I rossoneri chiudono il campionato con una vittoria e il settimo posto. Prima e durante la partita la maxi contestazione dei tifosi, con la curva che al 15' lascia lo stadio
Quando nel luglio dello scorso anno avvenne il sorteggio del calendario, sembrò una cortesia del destino affrontare nell’ultima partita casalinga della stagione proprio il Monza: un incrocio romantico che avrebbe coinvolto mille protagonisti, con Galliani e Nesta in prima fila. C’era poco, questa sera, da festeggiare e non solo perché a San Siro i brianzoli hanno giocato l’ultima gara in A. Il popolo del Diavolo ha riservato alla dirigenza del Milan una delle contestazioni più feroci degli ultimi anni, allarmante perché ha coinvolto non solo gli ultrà della curva ma anche i semplici tifosi, le famiglie. Insomma: i milanisti.
La maxi contestazione
Si sono dati appuntamento in migliaia davanti alla sede del club (3.000 secondo la questura, 5.000 secondo gli organizzatori) per protestare nei confronti delle scelte scellerate sul piano tecnico prese lo scorso anno: lo scudetto vinto da Antonio Conte, del resto, ha acuito i rimpianti e la rabbia per una stagione conclusa senza piazzamento alle coppe. È stato invocato Paolo Maldini, invitato Gerry Cardinale a vendere, ricordato Silvio Berlusconi al grido di «c’è solo un presidente». Del resto i tifosi si aspettano dimissioni collettive. «Avete annientato il milanismo per il fatturato» uno dei cori. Poi mostrando lo striscione «Liberate il Milan» il lungo corteo ha lasciato la sede rossonera per raggiungere lo stadio dove peraltro hanno scioperato anche 64 ambulanti, perché esclusi dal progetto del nuovo stadio.
All’interno dello stadio gli ultrà, presenti solo per 18’, si sono posizionati scrivendo la scritta «Go Home», andate a casa. Spalle al campo, invitando tutti ad andare a lavorare.
Aspettando Tare
Furlani prima della partita a proposito del neo d.s. Tare ha dichiarato: «La prossima settimana sarà quella degli annunci. Da domani si riparte, ci sono diverse cose da sistemare e la prossima stagione non potrà essere come questa. Tra i tifosi c’è rammarico ma anche noi abbiamo gli stessi sentimenti«. L’offerta del City è in arrivo per Reijnders, ma Furlani frena: «Mi focalizzarei su cosa ci serve per rinforzarci, perché ci sono stati degli errori anche nella pianificazione della rosa. Per come siamo messi, non saranno necessari sacrifici». Vedremo.
Il futuro è adesso. Il Milan non può perdere altro tempo. Tare, che ha firmato per tre stagioni, guadagnerà 800mila euro netti l’anno. Lo aspetta una missione complicata: mercato, rinnovi e soprattutto scelta dell’allenatore. Conceicao, che è rimasto in silenzio dopo la triste gara col Monza che ha visto dalla tribuna causa squalifica, se ne andrà. La prima scelta è Italiano, che però sembra orientato a restare al Bologna, pronto ad accontentarlo con uno stipendio da big da 3 milioni di euro annui. Manca ancora l’ufficialità, il Diavolo andrà in pressing fino alla fine, ma le chance di portarlo sulla panchina rossonera sono sempre meno. Il casting si assottiglia, anche perché De Zerbi resterà al Marsiglia.
Una cosa è certa: fra meno di un mese e mezzo parte la nuova stagione e la dirigenza non può permettersi un’altra telenovela, come quella del d.s., durata mesi. Basta scommesse: questa la linea, segno che la lezione (forse) è stata imparata. I nomi caldi sono quelli di Conte e Allegri, due tecnici esperti che saprebbero dove mettere le mani. Antonio, dopo la conquista dello scudetto, deve prima parlare con De Laurentiis. La Juventus è però in vantaggio. Un’estate fa al Milan sarebbe venuto a piedi, ma nessuno lo chiamò. «Ci serve un allenatore, non un manager» spiegò Ibrahimovic: parole che, riascoltate oggi, alimentano i rimpianti.
Allegri invece è sempre libero. Max darebbe una disponibilità di massima, ma proprio il Napoli si è mosso in anticipo, cautelativamente, in caso di addio di Conte. Fra quelli liberi, c’è anche Tiago Motta. Insomma, lo scenario che si sta delineando è chiaro: la mossa di Conte farà partire il gran ballo delle panchine. E il Diavolo che fa?
CorSera
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