Tribuna Politica-BW Edition PARTE II

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Francamente a memoria faccio fatica a ricordare un governo (di lunga durata, cosa di per sè già rara nella storia della repubblichetta) che, giunto ormai a metà mandato, cresca invece di calare...e una opposizione che cala invece di crescere...non foss'altro perchè viviamo nel paese che: "piove governo ladro", e qua da anni non è che piove ma grandina, anzi diluvia...eppure le forze di maggioranza reggono benissimo.

    Merito della Meloni? Direi forse orrore della alternativa: è questo che tiene su il governo Meloni: l'alternativa assolutamente inesistente, senza un mezzo programma politico, senza una idea se non le solite già strabocciate dagli italiani, completamente disfatta.

    D'altro canto quei geni fanno del tutto per far guadagnare consensi alle (finte) destre: in un momento tragico per l'occidente, non hanno altra miglior pensata che andare in gita a Budapest per il gaypride: https://www.repubblica.it/politica/2...-RIAPERTURA%5C

    non trovano niente di meglio che proccuparsi se i gay possano sfilare o no, fare baldoria, fare circo, quando in Italia i lavoratori non ce la fanno più, le famiglie (quelle etero, le uniche esistenti) non ce la fanno più, i salari bassi impoveriscono tutti i ceti (tranne i pochi milionari ovviamente), la produzione industriale cala, gli allarmi sociali crescono, istruzione e sanità vanno a puttane, i giovani vivono nell'angoscia del precariato e di un futuro abolito, senza prospettive...e quelli che fanno? Vanno al gaypride, l'urgenza per loro è andare a sculettare al gaypride ungherese: chi, dotato di un senno minimo, potrebbe avere una pallida intenzione di votarli?
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Steel77
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Francamente a memoria faccio fatica a ricordare un governo (di lunga durata, cosa di per sè già rara nella storia della repubblichetta) che, giunto ormai a metà mandato, cresca invece di calare...e una opposizione che cala invece di crescere...non foss'altro perchè viviamo nel paese che: "piove governo ladro", e qua da anni non è che piove ma grandina, anzi diluvia...eppure le forze di maggioranza reggono benissimo.

      Merito della Meloni? Direi forse orrore della alternativa: è questo che tiene su il governo Meloni: l'alternativa assolutamente inesistente, senza un mezzo programma politico, senza una idea se non le solite già strabocciate dagli italiani, completamente disfatta.

      D'altro canto quei geni fanno del tutto per far guadagnare consensi alle (finte) destre: in un momento tragico per l'occidente, non hanno altra miglior pensata che andare in gita a Budapest per il gaypride: https://www.repubblica.it/politica/2...-RIAPERTURA%5C

      non trovano niente di meglio che proccuparsi se i gay possano sfilare o no, fare baldoria, fare circo, quando in Italia i lavoratori non ce la fanno più, le famiglie (quelle etero, le uniche esistenti) non ce la fanno più, i salari bassi impoveriscono tutti i ceti (tranne i pochi milionari ovviamente), la produzione industriale cala, gli allarmi sociali crescono, istruzione e sanità vanno a puttane, i giovani vivono nell'angoscia del precariato e di un futuro abolito, senza prospettive...e quelli che fanno? Vanno al gaypride, l'urgenza per loro è andare a sculettare al gaypride ungherese: chi, dotato di un senno minimo, potrebbe avere una pallida intenzione di votarli?
      La sinistra non solo è ormai scollegata dalla realtà del paese, ma non si rende neanche conto di essere diventata grottesca. La Meloni può quindi dormire sogni tranquilli, anche e sopratutto non scontentando i suoi padroni

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      • marcu9
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        • May 2009
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        Ma Renzi che era uno dei pochi che poteva dare fastidio, che fine ha fatto?
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Piersilvio Berlusconi ieri alla presentazione dei palinsesti Mediaset ha rilasciato anche una dichiarazione politica:


          «Lo ius scholae non è una priorità del Paese»

          Quindi elogia in modo incondizionato il governo: «È uno dei migliori in Europa, è una questione di concretezza e consapevolezza. Il nostro primo ministro Giorgia Meloni si comporta come è più opportuno per l’Italia».
          Quanto a Forza Italia spiega che «deve essere una forza liberale e moderata, che guarda al centrodestra con una spinta progressista sui diritti di tutti».
          Tra questi, come priorità, non rientra lo ius scholae: «Sono più contro che a favore. Mi spiace per Tajani, perché so di dargli un colpetto. Credo che non sia il momento: non mi sembra che sia tra le cinque priorità del Paese».

          e subito in Forza Italia si sono tutti allineati, a partire da quel maggiordomo di Tajani:


          Non c’erano falchi, colombe o campi di guerra in Forza Italia fino a ieri. Ma le parole di Pier Silvio Berlusconi un nuovo fronte lo aprono, non solo per i nomi citati. Intanto l’uscita dura sullo Ius Scholae. È una scomunica per il segretario? In realtà nessuno pensa che si vogliano cambiamenti al vertice, peraltro ben difficili visto che è stato appena celebrato un congresso e il prossimo sarà nel 2027. L’opinione prevalente è che le parole siano servite a rassicurare Giorgia Meloni, anche se la proposta di Tajani «non si capisce perché non debba piacere alla famiglia, visto che lo stesso Berlusconi la sosteneva...».

          Nel silenzio ufficiale generale, Antonio Tajani cerca di smontare subito il caso: «Siamo perfettamente in linea, anche per noi non è una priorità lo Ius Scholae», anche se la sua convinzione è che prima o poi la politica dovrà fare i conti con la realtà. Poi mette in evidenza quanto di positivo ci sia nell’uscita del capo di Mediaset: «Ha mostrato che lui e il resto della famiglia tengono molto a FI. Se dovesse scendere in politica? Ne saremmo felici, più sono quelli di peso che scendono in campo... Con il nome che porta, se decide, quando deciderà, sarà sempre un fatto positivo».

          Sarò sintetico: chi comanda in FI? E' ancora un partito-azienda di Berlusconi (famiglia)? Chi vota FI, sta votando per un partito comandato, indirizzato da una casta imprenditoriale non eletta (i Berlusconi)? E' tutto normale? Quindi Tajani è solo un paravento, un avatar degli eredi Berlusconi?

          A più largo raggio: se ai Berlusconi non dovesse andare più bene la Meloni, toglierebbero la fiducia al governo pur non avendo formalmente alcuna parte o carica in politica?

          A me pare una cosa gravissima questa situazione di FI...su cui nessuno dei tanti si interroga. E' bastata mezza parola di un signore che in teoria con la politica non dovrebbe c'entrare nulla, per far allineare un intero partito.
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            Sala indagato: anche il sindaco di Milano nell'inchiesta choc sull'urbanistica. Boeri: «Prendi queste parole come un warning...»

            Milano, terremoto nell'urbanistica: anche il sindaco Giuseppe Sala è indagato, chiesto l'arresto dell'immobiliarista Manfredi Catella e dell'assessore Giancarlo Tancredi. Nelle carte le pressioni di Boeri (indagato) sul primo cittadino: «Prendi queste parole come un warning...»

            Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, è indagato nell’inchiesta che mercoledì ha spinto la Procura a chiedere all’Ufficio Gip gli arresti domiciliari per sei persone tra le quali non soltanto il suo assessore all’Urbanistica, Giancarlo Tancredi, e l’ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, ma anche uno dei maggiori sviluppatori immobiliari italiani, Manfredi Catella, che da anni sta ridisegnando la mappa della metropoli con la sua pure indagata Coima Sgr, gruppo che gestisce 10 miliardi di euro di capitali raccolti in 33 fondi presso un centinaio di investitori istituzionali come i fondi sovrani di Singapore, Qatar e Abu Dhabi. Sono 21 gli indagati e perquisiti dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, compreso di nuovo l’archistar Stefano Boeri già interdetto cinque mesi fa da incarichi e concorsi nella pubblica amministrazione. Un’inchiesta a sua volta gemella di quella che, arrestando in marzo l’ex direttore dello Sportello Unico Edilizia comunale, Giovanni Oggioni, aveva fatto affiorare i retroscena del tentativo (a quel punto abortito) di dettare a parlamentari un qualche condono «Salva-Milano».

            Sala, le ipotesi di reato

            Le ipotesi di reato ventilate in questa fase sul sindaco sono due. Una è «false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone», che si riferisce all’attestazione di assenza di conflitti di interesse di Marinoni con costruttori o progettisti di lavori esaminati dalla Commissione, nel momento in cui, pur essendo quei conflitti noti a Sala secondo i pm, Marinoni già indagato venne riconfermato dal sindaco nel dicembre 2024 presidente per il 2025/2029 dell’organismo, poi sciolto e tutt’oggi acefalo. Gli inquirenti esprimono la convinzione che «il sindaco sia stato indotto dall’assessore Tancredi a scegliere Marinoni come presidente della Commissione Paesaggio, conferendogli un potere da cui è pacifico che sia Tancredi per primo a trarre illeciti benefici, e nella consapevolezza che dalla Coima di Catella, così come da altri imprenditori, Marinoni riceva incarichi privati che lo condizionano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse».

            Le pressioni per il Pirellino

            L’altra ipotesi su Sala è un concorso in «induzione indebita a dare o promettere utilità» intorno al progetto di Catella e Boeri sul grattacielo «Pirellino» (tutt’ora al centro di contenziosi). Nell’ottica dell’accusa, riguarda il fatto che «Tancredi, pressato da Boeri e da Catella, e minacciato della “rottura” che la mancata approvazione del progetto avrebbe provocato», avrebbe «insistito a sua volta dietro le quinte con Marinoni, riferendogli anche che il sindaco Sala aveva ricevuto le rimostranze di Catella e Boeri affinché si decidesse ad esprimersi favorevolmente, confezionando ad arte e “trovando argomenti” per un parere almeno “favorevole condizionato” per mettersi al riparo dagli attacchi di Catella e Boeri».

            Marinoni e altri componenti la Commissione il 23 marzo e 18 maggio 2023 avevano già giudicato il progetto inammissibile per l’impatto («praticamente una barriera di 30 metri per 40 alta 100», commentava Marinoni). Ma il 22 giugno 2023 la Commissione ammorbidisce il no e inizia a esprimere un parere «favorevole condizionato». Che ha un retroscena 24 ore prima, allorché «Boeri invia un messaggio vocale con il quale informa Catella di un incontro avvenuto in Comune con Tancredi e Malangone, aggiungendo che occorre far intervenire su Marinoni il sindaco Sala, a cui lui aveva già mandato un messaggio». Boeri scrive a Catella: «Ciao Manfredi, sono stato in Comune oggi da Christian (Malangone, direttore generale del Comune, ndr.) e c’era lì anche Giancarlo (Tancredi, ndr.) casualmente, poi è arrivato anche Mario (forse Vanni, allora capo di gabinetto di Sala, ndr)... Puoi immaginare tutto lo stress e le mie grandi preoccupazioni in vista di domani. Come sempre Giancarlo molto sfuggente, mi è sembrato che Christian e Mario abbiano colto il vero rischio, che si vada ad una rottura che sarebbe davvero dolorosa per tutti (…) Però bisogna che Beppe (Sala, ndr) convochi Marinoni e ci parli, io ho sentito anche Beppe e gli ho inviato un messaggio dicendo: “Guarda, a livello personale, da amico ad amico, ti dico che c’è una situazione che mi fa paura, non fa bene...”».

            Da Boeri «warning» a Sala. E arriva il cambio di parere

            Per gli inquirenti, poi, quel 21 giugno 2023 «Tancredi pressa Marinoni affinché il giorno dopo dia un parere favorevole al progetto di Boeri, sottolineando che così avrebbero evitato attacchi a lui personalmente (cioè a Tancredi, ndr.) e ripercussioni negative per tutti gli altri, e informandolo che Boeri “ovviamente” aveva già parlato con il sindaco Sala». Nelle parole di Tancredi «prevale — per i pm — la subordinazione a Boeri e Catella, e l’unica preoccupazione di evitare grane e ritorsioni da parte loro». Marinoni risponde a Tancredi che Boeri, non modificando il progetto secondo le indicazioni della Commissione, gli ha complicato la motivazione di un parere, che tuttavia assicura darà favorevole a Boeri e Catella.

            Qui la GdF pesca nello smartphone sequestrato mesi fa a Boeri il whatsapp a Sala. «I toni di Boeri nei confronti del sindaco sono molto risoluti e di comando», notano gli inquirenti, «e Boeri chiude il messaggio a Sala scrivendo: “Prendilo come warning per domani”». Il sindaco risponde: «Mi dicono che non è solo il presidente (Marinoni, ndr.). So quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo (Tancredi, ndr.). Domani mattina comunque rivedo con calma». L’indomani, 22 giugno 2023, Boeri con due messaggi vocali avvisa Catella che il progetto ha ottenuto il parere «favorevole condizionato» e che le obiezioni di Marinoni sono «sparite completamente». E il 5 ottobre 2023, «cedendo alle pressioni indebite di Boeri, di Catella e di Tancredi, e a quelle mediate di Sala», nonché a «interferenze della parte politica», Marinoni per i pm avrebbe «indotto la Commissione ad esprimere “a testa bassa” il parere favorevole desiderato da Boeri, Catella e Tancredi».

            https://milano.corriere.it/notizie/c...tml?refresh_ce
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              Dal nuovo Pirellino al Villaggio olimpico: la mappa dei cantieri dell’inchiesta urbanistica a Milano

              Dai pareri negativi della Commissione paesaggio a quelli positivi dopo l’intervento degli indagati: ecco i progetti su cui indaga la procura




              Inchiesta urbanistica a Milano, il piano ombra. “Così ci garantiamo lavori per cinque anni”

              ​Sotto accusa il sacco edilizio della città. Alcuni membri della Commissione paesaggio ricevevano milioni di euro dalle imprese sotto forma di fatture per prestazioni professionali

              Sotto accusa il sacco edilizio della città. Alcuni membri della Commissione paesaggio ricevevano milioni di euro dalle imprese sotto forma di fatture per prest…
              ...ma di noi
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              • fede79
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                Oltre alla gravità sul caso corruzione sul piano urbanistico di Milano, trovo grottesco l'intervento al Corriere della Sera di Nordio:

                «Con la mia riforma, a Milano oggi hanno tutti evitato il carcere. Vorrei sapere cosa ne pensa il Pd». Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parte dall’operazione anticorruzione sull’urbanistica milanese per parlare delle carceri e annunciare le nuove misure in arrivo «a breve». Rivendica la sua norma sull’arresto posticipato all’interrogatorio. Non coglie l’invito a ritirare la legge Salva Milano: «Le leggi non vanno presentate o ritirate sulla base di ciò che suscita emotività». E sulla corruzione dice: «Nel merito non so se ci sia o no. Le leggi ci sono. Ma è illusorio pensare che possano fermare un fenomeno che c’è dai tempi di Cicerone».

                Sul sovraffollamento carcerario prima il presidente Mattarella e ora i parlamentari chiedono quando si tornerà alla legalità costituzionale?
                «Abbiamo sempre ascoltato con attenzione e riverenza gli appelli del presidente, e cercato di darvi una risposta che coniugasse certezza del diritto e diritti dell’umanità. Stiamo raggiungendo i primi obiettivi, cominciando con i detenuti che possono usufruire di misure alternative».

                Ma cosa si farà e quando?
                «Prima quello che non si farà: né indulto né liberazione anticipata. Se motivati dal ridurre il sovraffollamento, non solo costituiscono una manifestazione di debolezza dello Stato o addirittura di resa, ma sono anche inutili».

                Inutili?
                «Parlano le cifre. Nel luglio 2006, con il governo Prodi, la popolazione era di 60.710 detenuti. Con l’indulto ne fu liberato il 36%. Tre anni dopo erano arrivati a 63.472, con una crescita costante e una recidiva del 48%».

                Allora meglio il nulla?
                «No. Noi ora ci stiamo occupando di 10.105 detenuti definitivi, con pena residua sotto i 24 mesi, che possono fruire di misure alternative. Se solo la metà ne fosse riconosciuta meritevole saremmo già a buon punto».
                Siamo ancora ai «se»?
                «Spetta ai magistrati di sorveglianza decidere, caso per caso, se ne abbiano il diritto. Con loro abbiamo avviato un intenso confronto e li ringraziamo, ma sono pochi, come i loro assistenti. Per questo abbiamo sollecitato già nello scorso agosto il Csm a colmare i posti scoperti».

                E il famoso piano carceri?
                «Abbiamo aperto oggi un interpello per 102 amministrativi adibiti esclusivamente alla magistratura di sorveglianza. E posso anticipare che ci sarà anche un ampliamento della pianta organica dei magistrati di sorveglianza di 58 unità: due per ogni ufficio giudiziario. Dal 30 giugno, poi, dei 6.000 addetti all’ufficio del processo che stabilizzeremo con fondi nazionali una parte cospicua sarà assegnata alla magistratura di sorveglianza».

                Quando vedremo risultati?
                «Già da settembre. Nel frattempo interverremo su tre fronti. Carcerazione preventiva: oltre 15.000 detenuti sono in attesa di una condanna definitiva. Trasferimento dei detenuti stranieri nelle carceri dei Paesi d’origine: basterebbe mandarne via la metà. E tossicodipendenti: abbiamo stanziato 5 milioni di euro annui per il loro trattamento in custodia attenuata, in comunità o altre strutture accreditate. Anche qui siamo vicini alla soluzione. Ma non sono cose che si improvvisano».

                Perché ancora si attende?
                «Finora non è stato fatto granché perché è difficilissimo rimuovere situazioni consolidatesi nei decenni. Non si è mai investito molto nelle carceri, soprattutto perché non danno un immediato riscontro elettorale: se spendi 100 milioni per un ospedale son tutti contenti, se lo fai per un carcere molti si domandano se non sarebbe stato meglio costruire scuole o impianti sportivi. Ma con il nuovo commissario straordinario stiamo rimediando anche a questo».

                Intanto i detenuti muoiono per il sovraffollamento.
                «Due problemi gravi, ma non connessi. Anzi, paradossalmente il sovraffollamento è una forma di controllo: alcuni tentativi di suicidio sono stati sventati proprio dai compagni di cella. È la solitudine che porta al suicidio. Ma soprattutto la mancanza di speranza e l’incertezza del domani. Molti si uccidono proprio quando è imminente la loro liberazione. Il sostegno psicologico è essenziale. Abbiamo stanziato risorse importanti».

                La separazione delle carriere si avvia al nuovo sì senza l’approvazione di alcun emendamento. Non è una «torsione illiberale», come dice il Pd?
                «No. Perché la separazione della carriere è normale negli Stati dove è nata la democrazia: dalla Gran Bretagna agli Usa. E in quasi tutta Europa. Questo linguaggio apocalittico e sgangherato rivela debolezza argomentativa».

                Ma si è usato il «canguro» per saltare l’esame di emendamenti a una riforma costituzionale.
                «L’opposizione ha fatto, come suo diritto, un rigido ostruzionismo. Noi, altrettanto legittimamente, ci siamo avvalsi dei regolamenti».

                Il dialogo con l’Anm, auspicato a parole, è sfumato.
                «È sempre auspicabile. Ma noto che il suo segretario mi ha addebitato, sul caso Almasri, “un goffo tentativo” di attribuire alla magistratura l’intento di ostacolare l’operato del governo. Io non ho mai attaccato su questo episodio i magistrati, tantomeno il Tribunale dei ministri, di cui attendo rispettosamente la decisione. Queste uscite improprie rivelano un’aggressività livorosa che non è di buon auspicio».

                E su Almasri?
                «Ho già detto tutto».
                sigpic
                Free at last, they took your life
                They could not take your PRIDE

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                • Sean
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                  Su Nordio ha ragione quando afferma che la separazione delle carriere non è una invenzione della maggioranza attuale ma semmai è il nostro un sistema di "eccezione", in quanto nella gran parte dell'occidente la magistratura prevede che non si sovrappongano giudici e PM.

                  Mi interessa quel passaggio dove afferma che si sta pensando a costruire nuove carceri...ecco, perchè il problema del sovraffollamento lo si risolve non col tana libera tutti ma semmai col dentro tutti e dunque, se i deliquenti crescono, prevedere nuove carceri (che sono anche opere pubbliche)...affermare poi che la corruzione "è normale, c'è dai tempi di Cicerone" non risolve il problema: c'è la corruzione? E allora prevedere leggi ad hoc ancora più severe, come fatto con le mafie, in quanto la logica della corruttela nella pubblica amministrazione altro non è che un sistema "mafioso" e come tale va trattato.

                  Su Milano è presto detto: intanto va sottolineato come sia una giunta PD, in quanto i giornali tutto scrivono meno quello (quando si tratta di giunte di altro colore troviamo sempre nei titoli il riferimento ai partiti di appartenenza, qua invece sembra che Sala non abbia colore)...poi io mi metto tra i garantisti quindi non condanno preventivamente...ma un paio di cose occorre dirle.

                  Se ci fosse dell'arrosto in questa inchiesta, si confermerebbe come i problemi più grossi derivino dalla congiuntura costruttori-politica e come i piani urbanistici, o le opere per i grandi eventi, siano la torta che aumenta a dismisura e richiami tutte le pantegane del caso...e si parla tanto di Roma in quei casi, con quell'affarismo dei costruttori spericolati, e invece il sistema funziona anche al nord, perchè non la geografia ma il soldo fanno la differenza.

                  Milano è diventata la città dei grattacieli, delle case costosissime, sparendo qualunque traccia di abitazione popolare: questa la politica della sinistra, altrimenti il famoso rolex come se lo acquisterebbero? Di quale "inclusione" si parla in quei quartieri destinati ai ricchi o ai grandi investitori? Di quale "accoglienza"?

                  E Sala, coi suoi piani edilizi per milionari, si è dimenticato per strada di investire in sicurezza, per cui nella città "altra" si vive in un regime di criminalità e deliquenza e massimo allarme sociale, di matrice sappiamo quale - stranieri che campano rubando, terrorizzando la cittadinanza che non può rinchiudersi nei nuovi quartieri delle "archistar".

                  Di ruberie dei pubblici soldi ci campano anche i politici attualmente al comando a Milano? Questo lo vedremo nei prossimi giorni e mesi...ma è il modello di città che sta alla base di tutta quella politica che è in discussione, prima di capire se gli amministratori si siano arricchiti in proprio e favorito i soliti squali del mattone.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • M K K
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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Dal nuovo Pirellino al Villaggio olimpico: la mappa dei cantieri dell’inchiesta urbanistica a Milano

                    Dai pareri negativi della Commissione paesaggio a quelli positivi dopo l’intervento degli indagati: ecco i progetti su cui indaga la procura




                    Inchiesta urbanistica a Milano, il piano ombra. “Così ci garantiamo lavori per cinque anni”

                    Sotto accusa il sacco edilizio della città. Alcuni membri della Commissione paesaggio ricevevano milioni di euro dalle imprese sotto forma di fatture per prestazioni professionali

                    https://milano.repubblica.it/cronaca...-P1-S4-T1-r109
                    Eheheh cit
                    Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                    Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                    • Sean
                      Csar
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                      Inchiesta urbanistica Milano, il doppio ruolo dei componenti della Commissione paesaggio. I pm: «Conflitti di interessi. In consulenze 3,9 milioni»

                      Da un lato, i membri della Commissione, dall'altro le imprese. Favori, pressioni, incarichi: così per la procura funzionava il sistema. In due anni, 74 indagati

                      Bei tempi quando la corruzione era una cosa semplice, l’«utilità» aveva il fruscio familiare di una mazzetta di contanti, nitido era l’«atto contrario ai doveri d’ufficio», e penalmente agevole era riconoscere corruttore e corrotto: nell’urbanistica milanese, invece, le «altre utilità» si sono rarefatte, il "do ut des" non è più bilaterale ma sfrangiato in un intreccio di triangolazioni, e ciò che di prezioso viene barattato è talmente dematerializzato da poter essere percepito quasi solo quando nei cellulari sequestrati gli inquirenti recuperano qualche chat che funziona da «stele di Rosetta» dell’ipotizzata corruzione.

                      A ognuno il suo grattacielo: proprio come in uno dei palazzoni milanesi che scandagliano da due anni con 74 complessivi indagati nei tanti filoni, al primo piano della costruzione della Procura per chiedere i 6 arresti su cui il gip Mattia Fiorentini deciderà settimana prossima dopo gli «interrogatori preventivi» degli indiziati il 23 luglio, c’è l’ipotesi di «false dichiarazioni sulle proprie qualità personali» nei conflitti di interesse taciuti da membri della Commissione Paesaggio del Comune nominati dal sindaco dopo istruttoria dei propri uffici: cioè la mancata astensione del presidente Giuseppe Marinoni e del commissario Alessandro Scandurra dal trattare pratiche che interessavano costruttori e progettisti dai quali avevano ricevuto incarichi professionali come architetti.

                      Qui la Procura, salendo al secondo piano con l’ipotesi di «corruzione», individua l’«atto contrario ai doveri d’ufficio» proprio nella mancata astensione; conteggia come «utilità» la parcella di quegli incarichi; e calcola dunque che 13 casi di conflitti di interesse siano valsi a Marinoni 369.000 euro dalla società J+S spa, 10.000 dalla Acpv Architects srl, 26.900 dalla Lombardini22 spa, e una cifra non chiarita dalla svizzera Arch Group sa, mentre da 9 conflitti di interessi Scandurra avrebbe tratto 279.000 euro dalla Egidio Holding srl, 321.000 dalla Castello sgr, 2 milioni 579.000 dalla Kryalos sgr, 138.000 dalla Coima sgr.

                      Al terzo piano dell’edificio della Procura c’è l’estensione all’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e al sindaco Sala dell’ipotesi di «falso nelle dichiarazioni sulle qualità personali altrui», perché, pur consapevoli per i pm dei conflitti di interesse di Marinoni, lo avevano confermato alla presidenza della (poi sciolta) Commissione Paesaggio 2025/2029 nel dicembre 2024, a dispetto anche del suo essere stato indagato appena il mese prima per un conflitto di interessi.

                      Questa riconferma di Marinoni non è beneficenza gratuita, agli occhi dei pm giunti al quarto piano della loro costruzione, ma accorto investimento politico dell’assessore: che con una mano «supporta i conflitti di interesse di Marinoni» lasciando che ne tragga lucro, e con l’altra però «lo strumentalizza» le volte in cui può far leva sul presidente della Commissione Paesaggio per propiziare il via libera a progetti di costruttori e progettisti che, come Manfredi Catella (Coima) e Stefano Boeri nel caso del «Pirellino», gli stanno a cuore. Per i pm «il sindaco» sarebbe «stato indotto dall’assessore Tancredi a scegliere Marinoni, conferendogli un potere da cui è pacifico che sia Tancredi per primo a trarre illeciti benefici, e nella consapevolezza che da Catella, così come da altri imprenditori, Marinoni ricevesse incarichi privati che lo condizionavano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse».

                      Gli edili della Procura erigono così il quinto piano del proprio fabbricato giudiziario, l’ipotesi di «induzione indebita a dare o promettere utilità» per «le pressioni indebite di Boeri, di Catella e di Tancredi, e quelle mediate di Sala», su Marinoni per garantire a Catella e Boeri il cambio di parere sul “Pirellino” da negativo a favorevole condizionato e poi a favorevole: «Tancredi, pressato da Boeri e da Catella, e minacciato della “rottura” che la mancata approvazione del progetto avrebbe provocato, intercedendo in favore dei loro interessi privati» avrebbe «a sua volta insistito dietro le quinte con Marinoni, riferendogli anche che il sindaco Sala aveva ricevuto le rimostranze di Catella e Boeri affinché si decidesse ad esprimersi favorevolmente sull’intervento».

                      L’ipotesi è radicata dalla GdF nella interpretazione di chat sugli smartphone sequestrati mesi fa a Boeri. In particolare — il 21 giugno 2023 vigilia della seduta decisiva della Commissione Paesaggio — un messaggio sul «bisogno che Beppe (Sala, ndr) convochi Marinoni e ci parli, io ho sentito anche Beppe e gli ho inviato un messaggio “da amico ad amico, c’è una situazione che mi fa paura, non fa bene...”»); quello su un incontro in Comune di Boeri con Tancredi e il direttore generale comunale Christian Malangone e l’allora capo di gabinetto del sindaco Mario Vanni; quello sullo scambio di battute tra un arrembante Boeri («Prendilo come warning per domani») e un autogiustificatorio Sala («So quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo. Domani mattina comunque rivedo con calma»); e quelli con cui l’indomani Boeri avvisa Catella che il progetto ha ottenuto il parere «favorevole condizionato».

                      ​CorSera
                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        • In piedi tra le rovine
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                        Governare una città come Milano non è certo facile: capitale industriale ed economica, da sempre attrae investimenti in ogni settore...e negli ultimi anni investimenti a miliardi nel settore edilizio...per cui c'è da augurarsi che la procura sappia cosa sta facendo perchè altrimenti, se si va dietro a teoremi e caccia alla farfalle, si rischia di produrre un disastro economico incalcolabile, in quanto ci sono cantieri aperti, commesse miliardarie, lavoro per le maestranze, l'indotto, le famiglie.

                        A leggere le carte pubblicate fin qui non si vede una pistola fumante di quelle capaci di farti dire: "al comune intascavano la mazzetta"...secondo chi indaga c'è o ci sarebbe un gioco più sottile fatto di influenze, pressioni per far rimuovere questo o quell'ostacolo a costruire, intreccio di amicizie e rapporti clientelari tra assessori, politici e architetti, costruttori...quindi si cammina su di una lastra di cristallo, giudiziariamente parlando...per questo bisogna augurarsi che la procura abbia in mano non teoremi ma prove o almeno indizi robusti, perchè non si può bloccare una città come Milano per dei teoremi o del fumo.

                        L'aspetto centrale è sempre seguire il denaro, come sostenevano Falcone e Borsellino...dunque questo:

                        Qui la Procura, salendo al secondo piano con l’ipotesi di «corruzione», individua l’«atto contrario ai doveri d’ufficio» proprio nella mancata astensione; conteggia come «utilità» la parcella di quegli incarichi; e calcola dunque che 13 casi di conflitti di interesse siano valsi a Marinoni 369.000 euro dalla società J+S spa, 10.000 dalla Acpv Architects srl, 26.900 dalla Lombardini22 spa, e una cifra non chiarita dalla svizzera Arch Group sa, mentre da 9 conflitti di interessi Scandurra avrebbe tratto 279.000 euro dalla Egidio Holding srl, 321.000 dalla Castello sgr, 2 milioni 579.000 dalla Kryalos sgr, 138.000 dalla Coima sgr.
                        Marinoni, docente al Politecnico di Milano, architetto, è membro della commissione paesaggio del comune, messo lì da Sala e secondo i PM influenzabile da Sala per fargli rimuovere eventuali ostacoli ai piani urbanistici e far passare i progetti dei costruttori con cubature gigantesche...e avrebbe intascato come "consulenze" dalle società edilizie la cifra scritta sopra, cioè circa 400mila euro più altro da un gruppo svizzero.

                        Scandurra, altro architetto, altro componente la commissione paesaggistica, anche lui accusato di aver favorito titanici progetti cementizi...e in consulenze avrebbe incassato qualche milione di euro.

                        Se l'inchiesta contiene della ciccia è seguendo quei soldi e torchiando quei soggetti che la si potrà portare alla luce.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Sean
                          Csar
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                          CEMENTO MORI

                          di Marco Travaglio

                          Non è che Beppe Sala deve dimettersi perché è indagato per falso e induzione indebita (la vecchia concussione per induzione): è che non avrebbe mai dovuto diventare sindaco. Lo candidò nel 2016 il Pd renziano, che se ne infischiò bellamente del suo passato di city manager della giunta di centrodestra Moratti e dell’inopportunità di mandare a Palazzo Marino l’ad e commissario di Expo che dava gli appalti senza gare. Infatti Sala fu subito indagato per falso per aver taroccato le carte del mega-appalto per la Piastra, poi condannato in primo grado e salvato in appello dalla prescrizione. Ciononostante, o proprio per questo, fu ricandidato e rieletto nel 2021. E si scelse l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, direttore comunale uscente della Pianificazione e valorizzazione aree, in barba alla delibera dell’Anac che vieta agli alti dirigenti pubblici di assumere ruoli politici per l’evidente conflitto d’interessi: ora su Tancredi c’è una richiesta di arresto.

                          Poi Sala confermò a presidente della commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, già indagato per aver taciuto le consulenze da costruttori e progettisti di lavori esaminati dalla sua commissione: ora anche Marinoni ha una richiesta di cattura. E Sala è (di nuovo) indagato per falso perché, conoscendo i suoi conflitti d’interessi, ne attestò l’assoluta assenza. Il tutto per garantire il Partito Trasversale del Cemento fatto di politici, dirigenti, tecnici, costruttori, immobiliaristi, faccendieri, banchieri, archistar e archipippe che infesta Milano (e non solo) deturpando l’ambiente, trasformando catapecchie in grattacieli e case di tre piani in torri di venti, ingrassando i privati amici di destra, centro e sinistra a spese dei cittadini, che ci rimettono miliardi di oneri di urbanizzazione mai pagati perché mai richiesti.

                          Quel sistema consociativo il Fatto, con Gianni Barbacetto, l’ha denunciato per anni in perfetta solitudine, mentre tutti i media turibolavano il magna-magna alla milanese e candidavano Sala a leader del Pd, o del Centro, o a federatore di “campi larghi”, “tende riformiste” e altre minchiate. Ecco perché solo i 5Stelle chiedono le sue dimissioni, mentre il Pd, i centristi e le destre lo coprono (e quando ti difendono Fassino e Renzi hai un bel problema); perché la Lega gli aveva apparecchiato un “Salva Milano” extra large per esportare il “modello Sala” in tutta Italia; e perché Nordio ricorda al Pd che, senza la sua schiforma, a Milano “sarebbero già tutti dentro”. Come ai tempi di Tangentopoli, destra e sinistra di giorno fingevano di farsi la guerra e di notte si spartivano la torta. Il punto di contatto fra ieri e oggi è il “riformismo”, come i fini dicitori chiamano in dolce stil novo l’orgia tra politica e affari fino all’approdo più naturale: San Vittore.

                          Il Fatto Quotidiano

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                          • marcu9
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                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            • germanomosconi
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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              CEMENTO MORI

                              di Marco Travaglio

                              Non è che Beppe Sala deve dimettersi perché è indagato per falso e induzione indebita (la vecchia concussione per induzione): è che non avrebbe mai dovuto diventare sindaco. Lo candidò nel 2016 il Pd renziano, che se ne infischiò bellamente del suo passato di city manager della giunta di centrodestra Moratti e dell’inopportunità di mandare a Palazzo Marino l’ad e commissario di Expo che dava gli appalti senza gare. Infatti Sala fu subito indagato per falso per aver taroccato le carte del mega-appalto per la Piastra, poi condannato in primo grado e salvato in appello dalla prescrizione. Ciononostante, o proprio per questo, fu ricandidato e rieletto nel 2021. E si scelse l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, direttore comunale uscente della Pianificazione e valorizzazione aree, in barba alla delibera dell’Anac che vieta agli alti dirigenti pubblici di assumere ruoli politici per l’evidente conflitto d’interessi: ora su Tancredi c’è una richiesta di arresto.

                              Poi Sala confermò a presidente della commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, già indagato per aver taciuto le consulenze da costruttori e progettisti di lavori esaminati dalla sua commissione: ora anche Marinoni ha una richiesta di cattura. E Sala è (di nuovo) indagato per falso perché, conoscendo i suoi conflitti d’interessi, ne attestò l’assoluta assenza. Il tutto per garantire il Partito Trasversale del Cemento fatto di politici, dirigenti, tecnici, costruttori, immobiliaristi, faccendieri, banchieri, archistar e archipippe che infesta Milano (e non solo) deturpando l’ambiente, trasformando catapecchie in grattacieli e case di tre piani in torri di venti, ingrassando i privati amici di destra, centro e sinistra a spese dei cittadini, che ci rimettono miliardi di oneri di urbanizzazione mai pagati perché mai richiesti.

                              Quel sistema consociativo il Fatto, con Gianni Barbacetto, l’ha denunciato per anni in perfetta solitudine, mentre tutti i media turibolavano il magna-magna alla milanese e candidavano Sala a leader del Pd, o del Centro, o a federatore di “campi larghi”, “tende riformiste” e altre minchiate. Ecco perché solo i 5Stelle chiedono le sue dimissioni, mentre il Pd, i centristi e le destre lo coprono (e quando ti difendono Fassino e Renzi hai un bel problema); perché la Lega gli aveva apparecchiato un “Salva Milano” extra large per esportare il “modello Sala” in tutta Italia; e perché Nordio ricorda al Pd che, senza la sua schiforma, a Milano “sarebbero già tutti dentro”. Come ai tempi di Tangentopoli, destra e sinistra di giorno fingevano di farsi la guerra e di notte si spartivano la torta. Il punto di contatto fra ieri e oggi è il “riformismo”, come i fini dicitori chiamano in dolce stil novo l’orgia tra politica e affari fino all’approdo più naturale: San Vittore.

                              Il Fatto Quotidiano
                              Travaglio potrà stare antipatico, ma è davvero sempre lucido e dice sempre quello che pensa...
                              Non per niente pure Berlusconi aveva detto che fosse il numero uno...
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                              • fede79
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                                • Oct 2002
                                • 4507
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                                SARA DE CARLI, BIBBIANO, IL TEMPO DELLE RESPONSABILITA'
                                Niente ladri di bambini, niente elettroshock, nessun "sistema Bibbiano" per togliere i figli alle famiglie e darli in affido a pagamento agli amichetti delle assistenti sociali, come sei anni fa strillava in favore di telecamere Giorgia Meloni. E adesso?
                                (...) quello che stavano mettendo in scena,(...)era il tentativo di infangare tutto un sistema, di screditare gli operatori, di ammantare i servizi sociali e i Tribunali per i minorenni di sospetto e addirittura di dipingere le famiglie affidatarie come ladri di bambini.
                                (...) Ieri è arrivata dal Tribunale di Reggio Emilia l’assoluzione per 11 dei 14 imputati, tra cui la psicoterapeuta Nadia Bolognini. (...) Nessun minore è stato allontanato ingiustamente dai genitori e non è stato instillato nessun falso ricordo per convincere i bambini di aver subito abusi». La sentenza di primo grado è arrivata dopo l’assoluzione in via definitiva per lo psicoterapeuta Claudio Foti.
                                (...) I diritti dei bambini sono passati in secondo piano, ammantati di grande enfasi ma secondari rispetto ai diritti degli adulti. (...)
                                Io me la ricordo la “squadra speciale” del ministro Alfonso Bonafede, quella attraverso cui – parole del pentastellato allora ministro – «tutti gli operatori dovranno sentire il fiato sul collo da parte della magistratura». (...)
                                «In un solo caso, si è reso necessario interessare l’Autorità giudiziaria in merito alla posizione di due operatori, risultati essere in possesso di titoli di studio e abilitazioni non adeguate all’esercizio delle specifiche mansioni professionali cui erano preposti», si legge nella relazione.
                                Hanno ragione a chiedere le scuse di politici e giornalisti, ma lascio a loro. Tanto immagino che non arriveranno mai.
                                Spero, invece, anzi chiedo alla politica una diversa assunzione di responsabilità nei confronti dei minori, delle famiglie vulnerabili troppo spesso lasciate sole e delle famiglie accoglienti, altrettanto troppo spesso abbandonate con la loro buona volontà a combattere con la complessità delle situazioni a loro affidate e con i mulini a vento di un sistema comunque imperfetto. (...)
                                sigpic
                                Free at last, they took your life
                                They could not take your PRIDE

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