Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • zuse
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    Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio

    Beh ha benedetto un blocco di ghiaccio contro il cambiamento climatico. Effettivamente ci vuole coraggio a fare una cosa simile
    Comunque steel non c'è niente di più piacevole che fare una blitz 5 minuti mentre si caga

    Una cagata vinco, una perdo, ma aspettare la prima mossa prima di liberarsi è una goduria

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  • Steel77
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    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
    Comunque si. Non si sta esponendo e questi non sono tempi per non farlo.
    Beh ha benedetto un blocco di ghiaccio contro il cambiamento climatico. Effettivamente ci vuole coraggio a fare una cosa simile

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  • zuse
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Neanche a farlo apposta, stamattina su Il Foglio c'è come una risposta pare confenzionata per quel tuo post:


    Mi fa piacere che dopo Prodi, Travaglio e molti altri... anche la direzione del Foglio mi legga con attenzione.



    Comunque si. Non si sta esponendo e questi non sono tempi per non farlo.

    Leggo un asservimento alla politica estera USA , perché credo a Prevost piaccia , tutto sommato, questo strumentalizzare il cristianesimo dall'amministrazione Trump, saldando (seppur in maniera subdola e ipocrita) la nazione USA alla religione cattolica.

    Gli USA sono anche i principali finanziatori del vaticano. Ricordiamolo.

    E difendere un popolo musulmano contro la politica estera della nazione cristiana che più ti finanzia (e nazione che ti ha dato i natali)...non è roba da gattini mosci.






    * Non la sapevo la questione dei tre nomi di Roma. Interessante

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  • Sean
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    Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
    Sean, Io do tempo al felino in bianco fino a Natale. Poi decideremo se declassarlo a micetto randagio o se il nome che si è scelto è azzeccato
    Neanche a farlo apposta, stamattina su Il Foglio c'è come una risposta pare confenzionata per quel tuo post:


    Leone, il Papa che delude

    Troppo impostato, silente e lento: non è Pontefice da neppure cinque mesi e già è criticato a destra e a sinistra. Fra nostalgie per Francesco e smania di voltare pagina, il richiamo di Prevost al “saperci fermare” fatica a imporsi

    Troppo impostato, silente e lento: non è Pontefice da neppure cinque mesi e già è criticato a destra e a sinistra. Fra nostalgie per Francesco e smania di voltare pagina, il richiamo di Prevost al “saperci fermare” fatica a imporsi
    Articolo per abbonati ma il sottotitolo è sufficientemente esplicativo del nocciolo della questione.

    Un Papa al momento "neutro", nè liscio nè gassato, sembra un pò come quei chierici di parrocchia che, con in mano il breviario della banalità pronto uso per ogni occorrenza, cercano di dire parole che non scontentino nessuno, e che dunque in quanto tali evaporano in minor tempo di una bolla di sapone.

    E dire che i tempi presenti avrebbero di che stimolare anche i cadaveri: il quadro della storia è talmente impressionante che è difficile non esserne stimolati, a non prenderne parte in causa, in specie quando rivesti un ruolo che non abbisogna di nessun consenso volgarmente elettorale.

    Per ora Prevost si distingue per la sua indistinguibilità. L'evitare di condannare il massacro di Gaza, per non "dispiacere" Israele o per non turbare i rapporti con gli ebrei, inizia a sembrare un segno di pavidità, in specie considerando che in Palestina vi sono delle chiese e delle comunità cristiane, rarissimo caso in terre a stragrande maggioranza musulmana.

    Per adesso l'aver assunto un nome pontificale importante e pregno di significati, non ha prodotto nessun moto a livello carismatico.

    L'antichissima sapienza riteneva che nel nome vi sia come il segno di un destino: quando si definisce con un nome una cosa, quando col nome si dà compimento ad un atto (si pensi a quelli giuridici o ai riti religiosi) è come se si trasmettesse non solo una definizione ma un'essenza ed un "potere"; il nome conduce al recondito delle cose, al loro più autentico significato, si arriva attraverso il nome a "possederle": Roma aveva un nome "segreto"* che nelle funzioni sacrali veniva dal pontefice soltanto sussurrato, perchè nessuno potesse afferrare il nome che conduceva alla più intima essenza della divinità sotto al nome della quale la città si era consacrata, aveva posto il suo destino, aveva votato la sua esistenza.

    Parimenti alle antiche dottrine ed usanze, il nome pontificale non è un vezzo ma dovrebbe rivelare, in quanto lo contiene, un "programma": se Prevost non è ancora Leone, non è a causa di Leone ma di Prevost. Spero faccia quel salto di stato che permetta al vecchio "io" di trasformarsi nel nuovo, lasciando Prevost e assumendo l'identità di Leone, perchè è questo che ci si attende da un Papa. Diamo ancora del tempo, anche se proprio i tempi in essere hanno la forza, l'inquietudine e il dramma di un che di irrevocabile, una "chiamata" che non permette a nessuno dei tanti di poter cullarsi in equilibrismi mimetici, perchè il piano si è inclinato, anzi si è spezzato.

    ______

    *: l'Urbe ne aveva tre di nomi (i tria nomina): quello pubblico o politico (Roma); quello sacro o celeste (che è il nome della divinità sotto alla quale, nell'atto di fondazione, le città antiche si ponevano e che è il nome che veniva sussurrato nelle funzioni sacre); quello segreto.

    Si suppone (ce lo riporta un autore bizantino del tardo impero, Giovanni Lido) che quello celeste fosse Flora e quello segreto Amor.

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  • M K K
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    Si sentirà come a casa

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  • zuse
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    Sean, Io do tempo al felino in bianco fino a Natale. Poi decideremo se declassarlo a micetto randagio o se il nome che si è scelto è azzeccato

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  • Arturo Bandini
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    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

    Hai ragione

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  • Sean
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    Hamas, impossibile restituzione tutti ostaggi in 72 ore
    Hamas non è in grado di assicurare la restituzione di tutti gli ostaggi israeliani in 72 ore, come previsto dal piano Trump. A chiarirlo è stato Musa Abu Marzouq, alto dirigente del movimento, in un'intervista ad al Jazeera rilanciata da N12. "Non saremo in grado di rilasciarli tutti in 72 ore", ha spiegato. E non è l'unico tema su cui ci sarà da discutere. "Entreremo in negoziati su tutte le questioni relative al movimento e alle armi: è impossibile attuare il piano senza negoziati", ha sottolineato. Diverse clausole del piano di Trump necessitano di chiarimenti, ha riferito: "L'attuazione dei punti del piano richiede dettagli e comprensione", compreso sulla "forza di mantenimento della pace".

    Media: “Negoziati al via domani, Witkoff in Egitto”
    I negoziati per l'attuazione del piano Trump inizieranno domani in Egitto. Lo riferisce N12. La delegazione israeliana sarà guidata dal ministro Ron Dermer. Ci sarà anche l'inviato americano Steve Witkoff, già partito alla volta del Cairo. Un alto funzionario di Hamas ha riferito che i preparativi sul terreno iniziano già oggi.

    ​ Media, per Netanyahu risposta Hamas è negativa
    Il primo ministro Benjamin Netanyahu non considera positiva la risposta di Hamas alla proposta del presidente americano Donald Trump. Lo riferiscono i diversi media israeliani. Nell'entourage del primo ministro israeliano, quella del movimento islamista è vista "come una risposta negativa", spiega Canale 12, "ma stanno sostenendo gli sforzi di Trump perché non vedono altra opzione". Netanyahu sarebbe rimasto sorpreso dal commento largamente entusiastico di Trump a quella che è considerata un'accettazione condizionata e ambigua di Hamas del suo piano.

    ​Repubblica

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  • Sean
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    Andrei cautissimo su questa sorta di apertura al "piano di pace" di Trump (che resta nebbioso in tanti dettagli e passaggi fondamentali) in quanto abbiamo già visto come i sionisti abbiano sabotato tutti i tentativi precedenti, arrivando a lanciare razzi contro i negoziatori a Doha o, mesi fa, riprendendo le ostilità a Gaza proprio mentre era in corso la liberazione di alcuni ostaggi.

    D'altra parte a Gaza c'è l'esercito israeliano, il che tradotto vuol dire che Gaza è occupata...e come si fa ad avviare un percoso di pace con una occupazione militare in corso? Come minimo i soldati sionisti dovrebbero essere sostituiti da una forza internazionale (l'Europa dov'è?) che faccia da cuscinetto tra le parti e garantisca l'attuazione dei vari punti del piano-Trump.

    Non lo so, la vedo difficilissima, ai limiti dell'impossibile...è chiaro che, se dovesse davvero riuscirgli il miracolo, a Trump andrebbe dato di corsa il Nobel per la pace...ma finchè non vedo non credo: la parte oltranzista degli israeliani rinuncerà a Gaza e al controllo sulla Striscia, ora che sono dentro? E poi qualcuno ricostruirà la Striscia regalando le case nuove e scintillanti ai palestinesi, senza tenersi nemmeno uno strapuntino con affaccio sul mare? E chi dovrebbe pagare in solido tutta questa beneficienza, cioè rifare Gaza da nuovo e ridare chiavi in mano la città ai palestinesi?

    A capo della transizione dovrebbe esserci (secondo il piano) Blair, sorta di "governatore britannico" che ci ricorda e ci riporta al tempo dei "protettorati" coloniali od imperialistici (la stessa Palestina, l'India, l'Africa ecc...): e Blair verrà messo lì a fare gli interessi di chi, dei palestinesi? Americani, inglesi, ebrei, sono tutti diventati improvvisamente dei benefattori che tutto gratuitamente dispensano e nulla pretendono in solido?

    Vedremo, anche perchè non c'è alternativa al momento. Questo offerto da Trump è l'unico spiraglio per poter fermare il massacro. Il dopo si vedrà.

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  • Barone Bizzio
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    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

    ma per piacere, la albanese andrebbe arrestata per collusione con Hamas. Ha i conti bloccati in tutto il mondo, è sposata con uno che lavorava per loro.
    Ma a parte questi discorsi, basta vedere la scenetta messa su col sindaco: le smorfiette, il facepalm, l'atteggiamento del corpo, l'ammiccamento stile will cojote a bucare la quarta parete verso le telecamere: era tutto studiato, tutto calcolato, sta solo coltivando i suoi futuri elettori
    Hai ragione

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  • Sean
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    Hamas, pronti al rilascio degli ostaggi
    A tarda sera e rispettando così l'ultimatum lanciato dal presidente Usa mercoledì scorso, Hamas ha annunciato ufficialmente di essere pronto a rilasciare tutti gli ostaggi, secondo quanto previsto dal piano dettagliato in 20 punti proposto da Donald Trump, e di essere disponibile ad avviare "immediatamente" negoziati sui dettagli della proposta americana.

    Trump: ora mettere nero su bianco
    "Oggi è un giorno davvero speciale, forse davvero senza precedenti". "Vedremo come andrà a finire. Ora bisogna mettere nero su bianco l'accordo finale" sulla cessazione della guerra in Medio Oriente. Lo ha detto il presidente degli Usa Donald Trump in un video su Truth.

    Media,vertici israeliani ordinano ridurre operazioni Gaza City
    I vertici politici israeliani avrebbero dato istruzioni all'esercito di ridurre al minimo l'attività militare a Gaza City, in modo che sia solo difensiva. Lo riportano alcuni media locali, tra cui l'emittente pubblica Kan News e Army Radio, fonti citate anche da The Times of Israel. Secondo quanto afferma la radio dell'esercito, l'ordine prevede che le operazioni siano ridotte al "minimo", con le truppe sul campo impegnate esclusivamente in manovre difensive, ordine emesso dopo colloqui notturni tra funzionari israeliani e statunitensi. Inoltre, viene spiegato dagli stessi media che i negoziati tra Israele e Hamas potrebbero iniziare presto.

    Videomessaggio del presidente americano su Truth per la risposta di Hamas al piano di pace: “Giorno speciale, forse senza precedenti”. Media, a Idf ordinato st…

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  • Arturo Bandini
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    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
    Si sono d'accordo. Allo stesso tempo giustifico la Albanese perché sono sicuro che ha reagito di istinto a quella che, in altre sedi, è stata formulata come una provocazione.
    oltre a quello, è una perseguitata (letteralmente perché è sotto sanzioni da parte degli USA) quindi il suo stato psicologico non è ottimale. Sicuramente anche sapere che il tuo paese natìo affronta la questione del genocidio di Gaza in modo così superficiale non aiuta, anzi incattivisce.

    Quindi può capitare di gestire male queste situazioni
    ma per piacere, la albanese andrebbe arrestata per collusione con Hamas. Ha i conti bloccati in tutto il mondo, è sposata con uno che lavorava per loro.
    Ma a parte questi discorsi, basta vedere la scenetta messa su col sindaco: le smorfiette, il facepalm, l'atteggiamento del corpo, l'ammiccamento stile will cojote a bucare la quarta parete verso le telecamere: era tutto studiato, tutto calcolato, sta solo coltivando i suoi futuri elettori

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  • Arturo Bandini
    replied
    se Hamas accetterà la proposta di Trump, gli ostaggi liberati e creato uno stato di Palestina... sta a vedere che resterà nella storia che l'operazione militare israeliana è stata la mossa che dopo 70 anni ha portato la pace

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  • zuse
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    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

    Vabbè la platea è il riflesso del dibattito pubblico in Italia. Da scuola media a ogni livello
    Siamo governati da dei NON laureati. Quindi giusto così

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  • Barone Bizzio
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    Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
    Il punto non è lei, ma la platea
    Vabbè la platea è il riflesso del dibattito pubblico in Italia. Da scuola media a ogni livello

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