Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    La Roma di Gasp fa sul serio: vince facile a Cremona ed è prima da sola | Finale 1-3

    La Roma vince allo Zini, ma domenica contro il Napoli all'Olimpico sarà senza Gasperini, espulso per proteste. Decidono la sfida con la Cremonese una prodezza di Soulé nel primo tempo e le reti di Ferguson e Wesley nella ripresa
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
      Diamogli un altro paio di attaccanti a questo allenatore e poi ci divertiamo.
      La Roma è partita benissimo e sta anche migliorando, nel senso della fluidità di manovra e di sapere a chi passare il pallone e cosa farci poi col pallone.

      L'attaccante è però necessario, la posizione in classifica giustifica l'investimento.
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        Lazio-Lecce finisce 2-0: reti di Guendouzi e Noslin

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        • fede79
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          • Roma
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

          La Roma è partita benissimo e sta anche migliorando, nel senso della fluidità di manovra e di sapere a chi passare il pallone e poi cosa farci poi col pallone.

          L'attaccante è però necessario, la posizione in classifica giustifica l'investimento.
          Ecco, speriamo di fare il prima possibile 40 punti: grazie Sean, che gli alberi pizzuti possano accoglierti.
          sigpic
          Free at last, they took your life
          They could not take your PRIDE

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          • Mario12
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            tra un paio di mesi avrà 41 anni , che dire ?

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            • Sean
              Csar
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              Maignan para tutto, Pulisic segna: Milan, vittoria e sorpasso sull'Inter, finisce 0-1

              In un derby della Madonnina ad altissima tensione la spunta il Milan, in «casa» dell'Inter, grazie a un gol di Pulisic ma, soprattutto, alle mani di Mike Maignan, in una partita di grande sofferenza

              il sorpasso di Allegri su Chivu, ora di nuovo a tre punti dalla vetta, è meno estemporaneo e fortunoso di quello che possa sembrare anche di fronte ai dati (20 tiri a 7). Perché il Milan al sesto derby senza ko di fila, soprattutto quando gioca con le pari grado (chiedere a Napoli, Roma e Bologna, tutte battute), è un corpo unico, che sa bene cosa fare, come farlo e quando farlo. L’Inter invece è alla quarta sconfitta in 12 partite, un numero in prospettiva non compatibile con lo scudetto, come non lo sono le statistiche nel rapporto tiri-parate del proprio portiere, prossimo ai 37 anni e non più esplosivo come qualche mese fa.

              In un derby della Madonnina ad altissima tensione la spunta il Milan, in «casa» dell'Inter, grazie a un gol di Pulisic ma, soprattutto, alle mani di Mike Maignan, in una partita di grande sofferenza
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              • Sean
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                I verdetti del derby: il Milan è spietato negli scontri diretti, l'Inter domina le piccole ma fallisce i big match

                Il Milan soffre con le piccole ma è implacabile negli scontri diretti, l'Inter paga sempre dazio alle concorrenti per lo scudetto. La Roma ha un gioco sempre più veloce e preciso, mentre la Juventus paga cari gli errori di mercato e Conte riavvia il Napoli

                di Paolo Condò

                Se il primo risultato può essere un caso e il secondo una coincidenza, il terzo definisce una regola. Il Milan lascia punti per strada con le piccole, ma è implacabile negli scontri diretti: questo 1-0 all’Inter segue quello alla Roma e il 2-1 al Napoli (e lo 0-0 a casa Juve gli andò stretto).

                L’Inter viceversa domina e spesso devasta chi le sta sotto, ma nel «suo» campionato siamo al terzo k.o. su tre: Juve, Napoli e adesso il derby. Il risultato di ieri è maturato sul prevedibile copione di un’Inter ambiziosa e un Milan umile: i due legni di Acerbi e Lautaro sommati al rigore parato dal portentoso Maignan a Calhanoglu (e siamo alla seconda prodezza decisiva dopo quella anti-Dybala) ci dicono che gli episodi hanno recitato un ruolo enorme, ma dal portiere ritrovato ai difensori accesi, dai tempi sospesi di Modric al coltellino svizzero Saelemaekers, alla puntualità in area di Pulisic, Allegri ha costruito un meccanismo che sa interpretare i momenti del match, e questa è una forma di sensibilità collettiva che porta lontano. Per ora al secondo posto col Napoli, mentre la quarta sconfitta costa all’Inter l’aggancio del sempre più sicuro Bologna.​

                L’effetto di San Siro vale così il primo posto in solitaria alla Roma, che a Cremona ha passato a pieni voti un altro esame svuotando di significato la vexata quaestio se il suo valore sia da scudetto. La Roma è lì con la miglior difesa del campionato, e per la prima volta ha segnato più di due gol mandando un segnale di accresciuta efficacia. Ma soprattutto la Roma a Cremona ha mostrato una direzione di marcia precisa, il palleggio tecnico e verticale, sempre più veloce e sempre più preciso, stavolta sì in stile con la storia di Gasperini, che fin qui aveva comandato adeguandosi a parametri diversi dai classici suoi.

                Così l’agile berlina di Ranieri si è evoluta nella compatta jeep di Gasperini, e la loro fusione corrisponde alla sempre più brillante capolista dell’anno solare 2025 (76 punti, secondo il Napoli con 66). Esistono certamente picchi di valore individuale superiori a quelli della Roma, che nella formazione ideale del torneo piazzerebbe al momento N’Dicka e Soulé: ma se guardiamo ruolo per ruolo tutti i giallorossi sono fra i primi tre, il che descrive una squadra vera. E naturalmente sì, a quasi un terzo di campionato chi dà queste risposte è destinato a lottare per tutto.

                Il decollo verticale di Soulé non può che riaprire il discorso sulle strategie di mercato della Juventus — plurale d’obbligo — di questi anni: nel week-end si sono aggiunti Savona, in gol ad Anfield con il Forest, e ancora Huijsen, pure lui difensore goleador col Real Madrid. La Juve che va in campo, invece, è l’unica grande ad aver perso altri punti su tutte le candidate alla Champions (con l’ovvia eccezione dell’Inter), e l’espressione dolente di Spalletti dopo il grigio pareggio di Firenze segnala la difficoltà del compito in mancanza di questo benedetto regista.

                Conte ha riavviato il Napoli cambiandolo in profondità dopo che il passo indietro gli ha allargato la visuale, ma a dispetto dei tanti infortunati aveva dove pescare. Spalletti è molto più povero.​

                CorSera
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                  Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza Messaggio
                  https://www.youtube.com/watch?v=kwtjuNJgZw4

                  tra un paio di mesi avrà 41 anni , che dire ?
                  Ma non è calcio quello dai
                  Originariamente Scritto da Marco pl
                  i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  IO? Mai masturbato.
                  Originariamente Scritto da master wallace
                  Io sono drogato..

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                    Ad oggi non c'è una squadra dominante e questo apre il campionato ad una imprevedibilità assoluta e dunque ad una rosa di candidate al primo posto e che sono Roma, Napoli, Milan e Inter. Più semplice invece indicare chi andrà in champions, e sono esattamente quelle 4, e resta da scoprire in che ordine di classifica.

                    La Roma al momento è la più regolare e sta migliorando anche negli automatismi del gioco: a misura del numero delle partite che aumenta, cresce anche la qualità del gioco: questo è un chiaro indice di come Gasperini stia incidendo sempre più a fondo nella squadra e di come la squadra stia aderendo ai dettami tecnici.

                    Allegri zitto zitto col suo corto muso vince gli scontri diretti: quelli di ieri sera sono 3 punti molto pesanti. Non gli resta che sistemare quel problema dei giri a vuoto con le medio-piccole: è comunque iscritto alla corsa, è in pieno controllo della situazione.

                    L'Inter invece al momento gli scontri diretti li perde ma Chivu ha una rosa importante, esperta, matura e saranno molto più importanti i big match del ritorno, per cui ha tempo per vedere quel problema...che riguarda la difesa (delle prime 5 è quella che ha incassato più goal, anche più della Juve)

                    Il Napoli sta giocando con l'elmetto in attesa di riavere tutti gli infortunati: vedremo la vera resa della squadra di Conte dopo la pausa natalizia.

                    Si segnala il Bologna di Italiano che ha gli stessi punti dell'Inter.
                    ...ma di noi
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                      Non sono d'accordo il milan non ha speranze per lo scudetto, ieri i 3 punti li ha portati a casa Maniag, ma diciamo che nelle prime 4 ci dovrebbe arrivare tranquillamente, visto anche che la juve fa pena e si prospetta l'ennesima stagione mediocre.
                      Sulla roma continuo ad avere grandi dubbi, vedremo alla lunga...
                      Rimango dell'idea che lo scudetto sarà a 2 tra napoli e inter
                      Originariamente Scritto da Marco pl
                      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      IO? Mai masturbato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      Io sono drogato..

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                      • Sean
                        Csar
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                        • In piedi tra le rovine
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                        La strategia del Milan è restare attaccato alle prime e vedere che succede. A gennaio deve però prendere un attaccante.

                        Ieri che abbia sofferto era nell'ordine delle cose, in quanto era un derby e anche importante...ma facciamo attenzione ad un dato: è difficile battere il Milan, ne ha persa solo una fin qui...questo perchè Allegri prepara benissimo le partite e si avvantaggia della intera settimana a disposizione per preparare un singolo match, senza coppe di mezzo...coppe che incidono invece sulle fatiche altrui (Roma e Napoli sono a 3 sconfitte su 12 match, l'Inter a 4).

                        Il peso del Napoli (che sulla carta è notevole a pieno organico) lo vedremo da dopo Natale.

                        L'Inter deve sistemare la difesa, prende troppi goal.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        • marco83
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                          La Roma deve guardarsi da Juventus, Bologna e se rientra atalanta, per il quarto posto. Napoli, Inter, Milan sono più attrezzate. La lotta scudetto non ci riguarda. Per il resto mi godo il momento da capolista solitario😁

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
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                            • Send PM

                            Nemmeno il Napoli di Spalletti era "nato" per lo scudetto...ma poi varie situazioni hanno fatto sì che lo vincesse...Ma soprattutto il Milan di Pioli non era certo "da scudetto", ma lo ha vinto.

                            Viviamo in anni di campionati molto aperti. Una regolarità di passo, una difesa che tiene, spirito di unione e sacrificio possono fare più della mera qualità tecnica o portanza di rosa..e in specie quest'anno davvero non c'è un favorito, nemmeno l'Inter a differenza degli anni scorsi.

                            Per intanto la Roma sta lì, poi si vedrà...ma possono sperare in parecchie, anche il Milan, anche il Napoli ovviamente...ho qualche dubbio sull'Inter perchè prende troppi goal e si trova in difficoltà negli scontri diretti, però c'è davanti un mare ancora.

                            La Juve quest'anno farà come il Milan dell'anno scorso, finirà verso il centroclassifica, settima, ottava...ha fortissimi limiti, i nuovi non incidono, mi pare incredibile che i David e gli Openda, che pure hanno sempre segnato, qua non struscino un pallone...Koopmeiners è un fantasma, la difesa si fa sempre fregare...e Spalletti al momento non incide. La vedo brutta.
                            ...ma di noi
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                            • germanomosconi
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                              il napoli di spalletti aveva ben altra rosa e soprattutto oshimen che segnava quell'anno
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
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                                Roma, l’arte di nascondere i difetti: i 5 segreti del primato di Gasperini

                                Difesa, vecchia guardia, entusiasmo, condizione atletica, progetto. Tutte componenti importanti nel momento dei giallorossi



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                                Roma, un primato democratico e i segreti di Gasperini: lo scudetto è una questione di illuminazione. E a gennaio può arrivare Zirkzee

                                Il tecnico ha portato la leggerezza a una squadra che svolgeva già assai bene con Ranieri il suo compito. Ha convinto tutti a sposare un calcio più offensivo, non c’è un vero leader, i singoli elevati al top della loro carriera​

                                A Roma c’è stato un presidente che ha scritto la storia e vinto uno scudetto partendo dalle piccole cose: Dino Viola non è stato «solo» l’uomo che prese Falcao, ma pure — verrebbe da dire soprattutto — quello che ogni sera faceva il giro del centro sportivo e spegneva tutte le luci, un inno al rispetto della fatica e dell’educazione. Quarant’anni e un pezzetto dopo, a Trigoria c’è invece un elettricista che sta illuminando a giorno la Roma tutta, mica solo la squadra. Uno che gli interruttori li ha tirati su e ora si gode il risultato. «Si è accesa la luce in tanti giocatori», ha detto Gian Piero Gasperini a Cremona. Un’immagine che racconta molto del primo posto solitario dopo quasi un terzo di campionato. E sì, forse lo scudetto da queste parti è davvero una questione di illuminazione. «Abbiamo rotto gli argini del divertimento», ha raccontato ancora l’allenatore, pure dialetticamente ispirato.

                                È una questione di metodo: nella Roma Gasp ha aggiunto la leggerezza a una squadra che svolgeva già assai bene con Ranieri il suo compito. Immaginiamo un alunno quasi modello, perché anche con il tecnico della scorsa stagione la squadra viaggiava a ritmi scudetto: ecco, quell’alunno oggi non sente il peso dell’interrogazione, va persino a scuola col sorriso. Perché Gasperini ha convinto tutti a sposare un calcio più offensivo. Più controllo e meno resistenza: la Roma 2024-25 era solo nona in Italia per possesso palla, oggi è terza dietro l’Inter e il Como.

                                La squadra di Cremona era sorridente. Luminosa. Lo era nei singoli, praticamente tutti elevati al top assoluto del loro rendimento, inteso proprio come carriera. Pellegrini è un simbolo di rinascita, capitano degradato in estate e ora di nuovo centrale nel gioco. Soulé, da talento estemporaneo, è oggi un calciatore costante, seppur non ancora completo. Cristante e Mancini avevano addosso l’etichetta di «quelli del sesto posto», in riferimento a un ciclo che non ha mai portato a una qualificazione Champions: oggi si sono ripresi la Nazionale e sono gli unici due — fateci caso — che Gasp non riprende mai. E ancora: due giorni fa la preoccupazione generale era per il forfait in difesa di Hermoso, che in estate era un rientro prestito pure indesiderato e ora invece è titolarissimo. E poi Celik. E ancora Koné, per cui oggi mica basterebbero i 45 milioni con i quali l’Inter è stata vicina a portarselo via ad agosto. Per chiudere con Svilar, insieme con Maignan il miglior portiere della serie A e d’Europa.​

                                Il primato della Roma è oggi un primato democratico. Non c’è un vero leader in squadra. O meglio, ci sarebbe con Dybala, che però è stato più fuori che dentro per infortunio (tornerà giovedì in Europa). Nessuno spicca, tutti spiccano. Il leader è in panchina, s’è capito. Non ci sono capipopolo in campo, i Totti e i De Rossi di una volta. La luce, appunto, la accende Gasperini con le sue idee. Con la sua misura che è diventata contagiosa: la città vive un entusiasmo consapevole, non isterico come più volte accaduto in passato. Ed è un cambiamento di rotta enorme. Come se pure i tifosi si divertissero a valutare, proprio come il tecnico, e a scoprire di volta in volta dove davvero si può arrivare. Il murales apparso sui muri di un quartiere storico come la Garbatella, dove si vede un Gasperini mago intento a miscelare nel pentolone cuore, grinta e sudore, ha fatto sorridere l’allenatore: «Gli ingredienti sono giusti, ora vediamo di aggiungerci le spezie». Ovvero un paio di rinforzi a gennaio. Uno su tutti, Zirkzee. Centravanti atipico che il Manchester United si è convinto a lasciare in prestito. E che ben si sposa con una formula offensiva — senza un vero 9 — che Gasperini ha abbracciato quasi perché costretto e che ora invece può diventare una formula fissa. Il metodo Gasp è in evoluzione. Domenica, col Napoli, va alla prova (fin qui fallita) degli scontri diretti. Hai visto mai che non si accendano altre luci.

                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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