Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • Sergio
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    Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
    La Cina dal punto di vista tecnologico ormai è inarrestabile.
    Poi fa sempre attenzione tra prodotti a basso costo, porcheria e marche importanti dell'elettronica o di altre industrie.
    La Huawuei fa robe da leccarsi i baffi, la Xiaomi oramai ha le mani in pasto a tutto, autoveicoli elettrici, telefonini, computer, elettronica di tutti i tipi.
    Questo solo per parlare delle cose mondane, del consumismo spicciolo, ma gli investimenti che fanno in ambito economico/tecnologico sono fuori di questo modo. Ad esempio leggevo un articolo dove si menzionava il problema dei data center AI ariented negli Stati Uniti e del costo dell'energia necessaria ad alimentarli, la Cina invece da diversi anni ha investito infrastrutture di modo che il costo dell'elettricità sia basso in tutto il paese, basso in modo da essere considerato un bene di prima necessità accessibile a tutti, quasi come l'acqua.



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    • Sean
      Csar
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      Perché l’Europa ha bisogno dell’Est

      Washington ha avuto la sua occasione nel 1989 e l’ha sprecata. Mosca l’ha seppellita con l’aggressione a Kiev


      di Massimo Cacciari

      Per intendere il significato di momenti così tragici come quelli che viviamo è forse necessario almeno cercare di staccarsi dal rumore della cronaca quotidiana e dalle grida propagandistiche dei nostri effimeri leader politici. Le nazioni hanno destini che le trascendono – lo storico lo verifica continuamente nel suo lavoro – e il vero politico dovrebbe sempre tenerlo presente. In ogni sua azione, di fronte a ogni decisione da assumere, egli dovrebbe sempre chiedersi: è qualcosa che contraddice la storia, il carattere, lo spirito della mia nazione e perciò qualcosa che rischia di guidarla verso scopi impossibili o contrari ai suoi vitali interessi?

      Che gli Stati Uniti operino per mantenere il proprio ruolo primario negli equilibri internazionali non solo è ovvio, ma del tutto corrispondente alla natura di una potenza imperiale, che in tale ruolo si è affermata attraverso due guerre mondiali e una “fredda”, tutte vittoriose. Il problema è: come essere fedeli a questo destino nell’epoca che conosce il crollo della centralità europea, la de-colonizzazione, i più sconvolgenti mutamenti demografici, la crescita di nuove potenze globali? Quel ruolo che la storia assegnava agli Stati Uniti dopo la seconda grande guerra non poteva essere svolto che nel senso della grande potenza federatrice.

      Proprio nel senso del progetto di “pace perpetua” di Kant! Essere la guida di un processo di federazione tra gli Stati. Un’egemonia repubblicana e non monarchica! Ogni idea diversa di affermazione della propria leadership non avrebbe potuto durare, e così non è durata. Avrebbe prodotto insicurezza, reso sempre più arduo il compito degli organismi sovra-nazionali, moltiplicato i conflitti locali. Credo che Roosevelt e l’élite politica intorno a lui avessero ben presente questa alternativa. Certo, la “guerra fredda”, la competizione strategica con l’Urss ha radicalmente condizionato la possibile scelta americana per assumere il ruolo di grande Federatore.

      La possibilità tuttavia si ripresenta alla caduta del Muro, in condizioni geopolitiche che la renderebbero ancora più necessaria e proprio in difesa degli interessi strategici americani. Come immaginare, alla fine del Millennio, un ordine della Terra se non in termini multipolari? Come sognare che esso possa imporsi da un solo Campidoglio? Ci sarà una Roma? Può darsi – ma sarà soltanto quella che preparerà la pace dopo tante guerre.

      Se credo che gli Stati Uniti non abbiano saputo svolgere nell’unico senso che l’epoca rendeva possibile la propria vocazione egemonica, è chiaro che questo discorso vale all’ennesima potenza per la Russia. Il suo destino sta scritto a cubitali lettere di fuoco: la Rus’ (il suo nome, cancellato in Urss) può valere come potenza globale soltanto nella misura in cui è fondamento di un’alleanza, di una grande federazione delle nazioni slave. Altro che espansionismo zarista, altro che “socialismo reale” contrario a tutta la storia di questi popoli!

      In Occidente si continua a confondere la Rus’ con la tragica vicenda dei suoi regimi politici. Ma l’inverno russo non era zarista con Napoleone e non era bolscevico con Hitler. Poteva risorgere la Rus’ custode e federatrice dei popoli slavi dopo la caduta del Muro? Troppo tardi? Forse – ma certo non era necessario lavorare alacremente perché accadesse l’opposto: perché al posto di uno pseudo-Impero che si è suicidato si moltiplicassero gli staterelli ultra-nazionalisti. Tutto potranno diventare costoro fuorché araldi di equilibrio e di pace. E l’ultimo passo verso il definitivo, temo, tradimento della missione e degli interessi strategici della Rus’ è stato commesso con l’invasione dell’Ucraina, comunque la tragedia si concluda.

      E l’Europa? Quale destino? L’unità economica e monetaria era, dopo le grandi guerre, figlia della necessità più che di decisione politica. Averlo capito è certo un merito della sua élite, ma quell’unità non basterà mai a farne una protagonista sulla scena mondiale. Che cosa, a difesa degli interessi di tutti i suoi Stati, dovrebbe fare l’Europa era ed è dettato dalla geografia! La politica avrà sempre a che fare con Madre Terra, a dispetto dei Musk!

      L’Europa esiste se è l’Occidente che attraverso il Mediterraneo guarda alle immani trasformazioni del continente africano, moltiplica relazioni e scambi su basi eque, fa concreta azione di pace nei conflitti tra le etnie che lo compongono. E come sa che il suo futuro è legato alle condizioni sociali e politiche che si determineranno in questo grande Sud, così sa anche che l’altra faccia del suo destino riguarda la relazione con l’Europa dell’Est. Può piacere o meno, ma è verum-factum: l’Europa potrà essere una potenza globale soltanto unendo le sue due storiche dimensioni, abbattendo definitivamente trincee e cortine di ferro che le avevano divise. Ciò vale ovviamente per entrambe.

      Non esiste Europa occidentale capace di difendere efficacemente i suoi stessi interessi materiali se non federata alla orientale – e così non esisterà mai più una potenza effettiva della Rus’ contrapposta all’Occidente europeo. Di questo sono state coscienti tutte le più grandi anime europee, del mondo occidentale e di quello slavo, già da prima della grande guerra civile del “secolo breve”. E oggi ciò risulta tanto evidente, quanto lontanissimo, forse ormai impossibile da raggiungere ci appare questo fine. L’effetto di questo fallimento è chiaro a tutti: l’Europa solo occidentale non può che perdere ogni autonomia e ridursi alla sua sponda atlantica, e quella orientale finire schiacciata nello stonatissimo coro delle potenze asiatiche. Un vero europeo dovrebbe piangere nel vedere un leader russo alla corte dell’osceno dittatore della Corea del Nord.

      Una leadership autentica può anche trovarsi in frangenti storici nei quali è impotente a svolgere la propria missione. E però è tenuta a conoscerla e a ribadirla nonostante tutte le difficoltà, a operare per riprenderne il filo. È responsabilità gravissima affermare invece, mentendo, di difenderla e con essa i propri interessi quando si procede lungo la direzione opposta. Può essere che a volte ci appaia insperabile realizzare ciò che riconosciamo come il nostro più autentico fine, e con esso una pace che non somigli al deserto, ma a questo proposito vale sempre il detto dell’antico sapiente (qui liberamente tradotto): chi non spera l’insperabile non troverà la via neppure per realizzare ciò che è sperabile.







      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Sean
        Csar
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        • In piedi tra le rovine
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        La ricostruzione storico-analitica dell'ottimo Cacciari è corretta fin nel profondo delle doglianze che pure qui nel corso degli anni sono state esposte e che si riassumono, per l'appunto, nella grande occasione mancata di saldare (seguendo le direttrici storiche e geografiche) l'Europa alla Russia, essendo innaturale la sclerotica e contorsionistica alleanza "atlantica".

        Cacciari però dimentica la ragione profonda del perchè non si è potuta raggiungere quella saldatura ad Est che avrebbe fatto dell'Europa una autentica potenza, e le ragioni risiedono proprio nel fatto che le potenze cosiddette del mare (USA e Inghilterra) hanno sempre impedito che nel continente europeo sorgesse una potenza egemone tale da mettere in discussione il dominio americano su questa parte dell'emisfero.

        La Germania ancora recentemente ha provato a muovere un primo passo verso la Russia provando a stringere col polmone naturale del continente una alleanza energetica, ma sappiamo che fine ha fatto il Nord Stream 2.

        E' altrettanto chiaro che poi manca il coraggio, il carattere e la visione di rompere gli ormai ammuffiti schemi storici, in quanto nessuno dei tanti "leader" europei può, vuole, riesce a vedersi "altrove" rispetto all'asse atlantico, nonostante quell'asse abbia lasciato cadere le architetture scenografiche e si mostri nella sua nuda essenza di rapporto dominante-dominato.

        Se nel momento di maggiore crisi del gigante americano tu sai solo piagnucolare che "non abbandoneremo mai l'America", con tutto che quel gigante ti rovescia addosso insulti, schiaffi, dazi, spese militari, spese della guerra in Ucraina, approvvigionamenti energetici a prezzi maggiorati, armi da acquistare solo da loro, se nonostante la crisi (che frantuma modelli, dunque aprendo spazi...è vero incogniti ma proprio per questo nuovi) resti attaccato alla catena arrugginita e tagliente del "patto (servile) atlantico", ti condanni da te stesso ad uno stato di minorità che comunque non ti salverà dalla dissoluzione.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
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        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • centos
          Bad Lieutenant
          • Jan 2009
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          • Ducato di Parma
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          Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
          è una faccenda completamente irrilevante
          ah no, invece politicamente è molto interessante - è tanto interessante dal punto che nessuno ne vuole parlare per evitare un incidente diplomatico - la meloni per smorzare ha già detto che il personale italiano nel caso tornerà a casa quindi ha eclissato
          metti che la gretina arriva sulla costa con 50 navi con diciamo 400 persone di nazionalità europea
          il tuo amico bibi cosa fa?

          affondarli con il personale a bordo non è possibile, ok ammazzare i civili a gaza che "sono terroristi" ma ammazzare 400 europei è un tantino diverso

          c'è l'opzione scortarli a terra in territorio israeliano e trattarli come detenuti, a quel punto la diplomazia europea si deve mettere in moto e al ritorno potranno raccontare di torture privazioni ecc ecc

          l'unica opzione è respingerli con navi militari fino allo sfinimento, ma magari cercano di sfondare che è quello che vogliono e li si riparte dall'opzione 1 o 2

          oppure gli amici del mossad sabotano le navi prima della partenza ma forse è troppo tardi

          io non parteggio per nessuno, sono solo qui a guardare
          ma siete li non per vostra abilità ma per gentile concessione





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          • Arturo Bandini
            million dollar boy
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            Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio

            Poi fa sempre attenzione tra prodotti a basso costo, porcheria e marche importanti dell'elettronica o di altre industrie.
            La Huawuei fa robe da leccarsi i baffi, la Xiaomi oramai ha le mani in pasto a tutto, autoveicoli elettrici, telefonini, computer, elettronica di tutti i tipi.
            Questo solo per parlare delle cose mondane, del consumismo spicciolo, ma gli investimenti che fanno in ambito economico/tecnologico sono fuori di questo modo. Ad esempio leggevo un articolo dove si menzionava il problema dei data center AI ariented negli Stati Uniti e del costo dell'energia necessaria ad alimentarli, la Cina invece da diversi anni ha investito infrastrutture di modo che il costo dell'elettricità sia basso in tutto il paese, basso in modo da essere considerato un bene di prima necessità accessibile a tutti, quasi come l'acqua.
            la cina ha il grosso problema della denatalità, sono messi molto peggio di noi, a 0,9

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            • M K K
              finte ferie user
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              Chissà quanti sono morti di COVID realmente...
              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio

                ah no, invece politicamente è molto interessante - è tanto interessante dal punto che nessuno ne vuole parlare per evitare un incidente diplomatico - la meloni per smorzare ha già detto che il personale italiano nel caso tornerà a casa quindi ha eclissato
                metti che la gretina arriva sulla costa con 50 navi con diciamo 400 persone di nazionalità europea
                il tuo amico bibi cosa fa?

                affondarli con il personale a bordo non è possibile, ok ammazzare i civili a gaza che "sono terroristi" ma ammazzare 400 europei è un tantino diverso

                c'è l'opzione scortarli a terra in territorio israeliano e trattarli come detenuti, a quel punto la diplomazia europea si deve mettere in moto e al ritorno potranno raccontare di torture privazioni ecc ecc

                l'unica opzione è respingerli con navi militari fino allo sfinimento, ma magari cercano di sfondare che è quello che vogliono e li si riparte dall'opzione 1 o 2

                oppure gli amici del mossad sabotano le navi prima della partenza ma forse è troppo tardi

                io non parteggio per nessuno, sono solo qui a guardare
                ma siete li non per vostra abilità ma per gentile concessione


                li fanno sbarcare e li rimandano a casa in aereo
                non succederà nulla di interessante
                vedrai
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                • Sergio
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                  Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

                  la cina ha il grosso problema della denatalità, sono messi molto peggio di noi, a 0,9
                  Perchè lo vedi come un problema?
                  Il controllo della popolazione è da sempre una cosa voluta in Cina. Il problema di questo pianeta è proprio la sovra popolazione.



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                  • KURTANGLE
                    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                    il problema è che la popolazione invecchia
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                    • Sergio
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                      Ok, ma chi lo dice che figliare a iosa è una cosa positiva? La religione cattolica? Sto pianeta ha risorse limitate, io questo lo vedo come un vero problema.



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                      • Sean
                        Csar
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                        Francia, il governo Bayrou al voto per la fiducia | Il premier: «Non abbiamo un bilancio in pareggio da 51 anni. Siamo in pericolo di vita». Le Pen: «La fine di un'agonia. Sciogliere il Parlamento un obbligo»

                        Bayrou: «La Francia non ha un bilancio in pareggio da 51 anni. Siamo in pericolo di vita»

                        «La Francia non ha un bilancio in pareggio da 51 anni». A sottolinearlo è stato il premier francese François Bayrou, intervenendo all'Assemblea Nazionale riunita in sessione straordinaria per il voto di fiducia sulla legge di bilancio. «Spendiamo senza mai voltarci a guardare indietro», ha lamentato, per poi mettere in guardia: «Siamo in pericolo di vita».

                        «La riduzione del debito è un'urgenza vitale per la Francia»

                        La riduzione del debito è una «questione di urgenza vitale» per la Francia: questo l'avvertimento lanciato dal premier francese. Dinanzi ai deputati, ha evocato il debito colossale che pesa sulla seconda economia della zona euro nonché l'«urgenza vitale» di risanare le finanze pubbliche del Paese.

                        Il premier elenca i «problemi» che per lui zavorrano la Francia

                        Il premier ha elencato i «problemi» che zavorrano la Francia secondo lui: «il calo di produzione del paese «fin dall'anno 2000», un problema di «educazione» che fa fatica a formare i giovani e con una scuola che non garantisce «l'eguaglianza delle possibilità» per tutti, una crisi degli alloggi, un problema di emergenza climatica, di sicurezza, di migrazioni e di integrazione, di squlibri fra grandi città e «deserti rurali» e una questione legata alla vita nei Territori francesi d'Oltremare. «La Francia - ha detto - è una magnifica cattedrale da ricostruire. Tutte queste questioni sono oggi condizionate alla capacità di controllare le nostre spese e al sovraindebitamento».

                        ​_________

                        Che cosa succederà dopo?

                        Nessun governo della Quinta Repubblica (dal 1958 a oggi) è mai caduto dopo un voto di sfiducia (diverso dalla mozione di censura presentata dalle opposizioni), soprattutto perché di solito il premier non chiede la fiducia quando ha solo una maggioranza relativa. I predecessori Élisabeth Borne, Gabriel Attal, Michel Barnier e lo stesso Bayrou non hanno chiesto un voto di fiducia dopo la loro dichiarazione di politica generale, al momento di prendere funzione. L'ultimo voto di fiducia risale al luglio 2020, quando Macron nominò Jean Castex a Matignon. Bayrou potrebbe essere il primo a lasciare il potere per un voto di sfiducia da lui stesso sollecitato.

                        Che cosa succederà dopo? Il presidente Macron potrebbe nominare un nuovo primo ministro che offra maggiori garanzie di trovare l’appoggio delle forze politiche, cercando di allargare la maggioranza al centrosinistra: per questo si fanno i nomi del socialista Pierre Moscovici, attuale presidente della Corte dei conti, o anche di Eric Lombard, oggi ministro dell’Economia giudicato vicino alla gauche e capace di collaborare con il centrodestra. Macron potrebbe invece puntare su un nome della destra, magari su Gérald Darmanin attuale Guardasigilli.

                        Ma molto dipenderà dall’atteggiamento del Rassemblement national, che ha reso più dura la propria posizione e ormai, come la France insoumise di Jean-Luc Mélenchon (sinistra radicale), chiede di andare di nuovo alle urne. Non solo per eleggere una nuova Assemblea nazionale, ma anche un nuovo presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Macron invocate a gran voce. Il capo dello Stato ha più volte dichiarato che non si dimetterà e che ha intenzione di rimanere all’Eliseo fino alla fine del suo (secondo) mandato, nella primavera del 2027. Ma se lo stallo politico dovesse continuare e la situazione finanziaria della Francia aggravarsi, Macron potrebbe essere costretto a cambiare idea.

                        https://www.corriere.it/esteri/diret...tml?refresh_ce
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • centos
                          Bad Lieutenant
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                          Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio


                          li fanno sbarcare e li rimandano a casa in aereo
                          non succederà nulla di interessante
                          vedrai
                          non lo so sai
                          a mente fredda, mi ricredo parzialmente su quello che ho scritto
                          oramai è chiaro che israele va avanti senza guardare in faccia a nessuno
                          quelli cercheranno di sfondare, magari una mitragliata sullo scafo ci scapperà e quelli viaggiano con dei colabrodo, violare lo spazio marittimo di un paese sovrano è ovviamente atto ostile, farlo nei confronti di un paese in guerra denota una certa coglioneria

                          ripeto che non parteggio per nessuno, solo sono curioso di vedere cosa succederà



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                          • Sean
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                            Pur di non dare il governo alle forze maggioritarie di destra, Macron ha figliato governi-mostriciattolo ad immagine e somiglianza della sua statura (politica) e del calderone di frattaglie che è la politica in Europa...Non si potrà però fare finta in eterno che gli elettori non esistano.

                            Stessa cosa in Germania: per non far andare al governo l'AfD, Merz si è alleato col partito di sinistra che ha prodotto il disastro tedesco e che alle elezioni è finito sotto al 10%: i governi degli "gnomi mutanti" come li ha efficacemente definiti la portavoce del ministero degli esteri russo.

                            In una delle sue fatiche, ad Ercole (eroe civilizzatore per eccellenza, per questo lo troviamo raffigurato nelle sale di regge e palazzi di tutta Europa) fu comandato di ripulire le stalle del re dell'Elide: l'eroe deviò allo scopo il corso di un fiume, portando via così, con l'impetuosa forza della inondazione, il mare di merda che ricopriva quegli ambienti.

                            Per ripulire la stalla-Europa, ove lo sterco arriva ormai fin sopra al tetto, in assenza dell'eroe (la qualità umana qua è agli infimi livelli, è in atto una regressione al selvaggio) basterà comunque l'impeto del fiume delle forze storiche che hanno rotto gli argini già da tempo.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              L'Assemblée Nationale vota la sfiducia: cade l'esecutivo. Il premier rassegnerà le dimissioni domani mattina. Macron nominerà il suo successore nei prossimi giorni

                              Il governo ha votato la sfiducia nei confronti del premier Bayrou portando alla fine del suo esecutivo. Ora la palla passa nelle mani del presidente.

                              Macron potrebbe nominare un nuovo primo ministro che offra maggiori garanzie di trovare l’appoggio delle forze politiche, cercando di allargare la maggioranza al centrosinistra: per questo si fanno i nomi del socialista Pierre Moscovici, attuale presidente della Corte dei conti, o anche di Eric Lombard, oggi ministro dell’Economia giudicato vicino alla gauche e capace di collaborare con il centrodestra. Macron potrebbe invece puntare su un nome della destra, magari su Gérald Darmanin attuale Guardasigilli.

                              Ma molto dipenderà dall’atteggiamento del Rassemblement national, che ha reso più dura la propria posizione e ormai, come la France insoumise di Jean-Luc Mélenchon (sinistra radicale), chiede di andare di nuovo alle urne. Non solo per eleggere una nuova Assemblea nazionale, ma anche un nuovo presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Macron invocate a gran voce.

                              Il capo dello Stato ha più volte dichiarato che non si dimetterà e che ha intenzione di rimanere all’Eliseo fino alla fine del suo (secondo) mandato, nella primavera del 2027. Ma se lo stallo politico dovesse continuare e la situazione finanziaria della Francia aggravarsi, Macron potrebbe essere costretto a cambiare idea.

                              Alle 15 il premier francese si è rivolto all'Assemblée Nationale per parlare della situazione finanziaria del Paese, ma non è riuscito a ottenere la fiducia. Il governo Bayrou è caduto, il premier rassegnerà le dimissioni domani mattina alle 8
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                La Francia è allo sbando, ma la crisi è europea

                                L’idea è che l’intero modello europeo stia facendo acqua da tutte le parti, e molti dei problemi che l’Europa conosce oggi, si possono far risalire a una leadership in particolare: quella della Germania sotto Angela Merkel

                                di F. Rampini

                                Da qualche tempo c’è chi gongola in America per lo spettacolo desolante che offre la Francia. Diversi titoli del Wall Street Journal nei giorni scorsi condensavano il sottile «godimento» degli osservatori statunitensi, abituati a sentirsi rampognare dalle cattedre europee. «La Francia è la nuova Italia» era un titolo recente, dove il paragone era con lo stereotipo sull’Italia dai governi deboli e instabili. «Francia e Regno Unito avranno bisogno di un salvataggio del Fondo monetario internazionale?» era un altro titolo, interrogativo allarmante. Dietro c’è l’idea che l’intero modello europeo, lungi dall’essere un fulgido esempio per il resto del mondo, sta facendo acqua da tutte le parti.​

                                Nel contesto europeo odierno c’è un altro tipo di ricostruzione storica che è importante. Molti dei problemi che l’Europa conosce oggi si possono far risalire alla leadership della Germania sotto Angela Merkel. Una statista che è stata abilissima nel curare la propria immagine e la propria eredità storica, ma il cui bilancio si fa sempre più problematico col passare degli anni. Ricordo tre tappe cruciali. L’imposizione di un’austerity rigida all’Eurozona come risposta alla crisi finanziaria che ebbe inizio nel 2009 («coda» del crac dei mutui subprime a Wall Street) e si trascinò penosamente negli anni successivi con danni particolarmente acuti in tutta l’Europa del Sud, senza risparmiare la Francia. Poi l’adozione delle frontiere spalancate dal 2015 di fronte ai flussi migratori, un gesto che la Merkel impose all’Europa come una prova di grande generosità, ma le cui modalità incaute finirono per acutizzare tensioni etniche e crisi di rigetto. Infine l’abbraccio di una politica Green che per tutta l’Europa avrebbe comportato costi elevati. Il movimento dei Gilet Jaunes oggi è dimenticato, ma fu una delle tante varianti di rivolta populista di fronte a quelle politiche.​

                                L’elenco è lungo, dai movimenti no-global in Spagna e Grecia, a Beppe Grillo, fino a Brexit: ogni paese ha conosciuto le sue formule nazionali di populismi anti-sistema, anti-élite, dall’estrema destra all’estrema sinistra inclusi degli «estremismi di centro». A volte il casus belli era l’immigrazione, altre volte il prezzo della benzina, il salvataggio dei banchieri a spese dei contribuenti, l’austerity di bilancio applicata da governi tecnocratici, o semplicemente un diffuso disagio sociale. Voler trovare una spiegazione univoca sarebbe una forzatura. Ma per il peso dominante della Germania – demografia, economia, finanza – è innegabile che le scelte della Merkel abbiano condizionato tutti i vicini. In questo senso, anche per la crisi francese c’è una pista che conduce a Berlino.​

                                L’idea è che l’intero modello europeo stia facendo acqua da tutte le parti, e molti dei problemi che l’Europa conosce oggi, si possono far risalire a una leadership in particolare: quella della Germania sotto Angela Merkel

                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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