Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Cremlino: “C’è l’accordo per un incontro Trump-Putin”
    «Russia e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per l’incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump nei prossimi giorni, e i lavori per il summit sono iniziati», lo ha dichiarato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov. «Su suggerimento della parte americana, è stata concordata un’intesa di principio per tenere nei prossimi giorni un incontro bilaterale al massimo livello, ovvero tra il presidente Vladimir Putin e Donald Trump», ha detto il diplomatico citato da Ria Novosti. «Ora, insieme ai nostri colleghi americani, stiamo iniziando un lavoro specifico».

    La Stampa
    Alle cancellerie dell'UE manderanno il Bignami con i contenuti dell'incontro.
    sigpic
    Free at last, they took your life
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    • Sean
      Csar
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      • In piedi tra le rovine
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      Trump pronto a vedere Putin, anche senza Zelensky

      La Casa Bianca sta lavorando all'organizzazione di un incontro trilaterale tra il presidente statunitense Donald Trump, e gli omologhi ucraino Volodymyr Zelensky e russo Cremlino Vladimir Putin. Lo riferisce l'emittente pubblica ucraina «Suspilne» citando fonti dell'amministrazione guidata da Donald Trump. Secondo le fonti, i colloqui potrebbero svolgersi già la prossima settimana, anche se la sede non è ancora stata stabilita. La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato che Trump è disponibile a incontrare entrambi i leader. «Come ha affermato ieri il presidente Trump, i russi hanno espresso il desiderio di incontrare il presidente Trump e il presidente è disponibile a tale incontro. Il presidente Trump vorrebbe incontrare sia il presidente Putin sia il presidente Zelensky perchè vuole che questa guerra brutale finisca. La Casa Bianca sta definendo i dettagli di questi potenziali incontri e i dettagli saranno forniti al momento opportuno», ha dichiarato Leavitt. In precedenza, un rappresentante anonimo della Casa Bianca aveva dichiarato al «New York Post» che l'incontro con Putin avrebbe avuto luogo solo se il leader russo avesse accettato di incontrare anche Zelensky. Trump ha successivamente smentito questa condizione.

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • zuse
        Macumbico divinatore
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        • White House
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        Il fatto che i due presidenti non vedano anche zelensky o non coinvolgano i "leader" europei, è normalissimo. Non c'è nulla di cui sorprendersi.

        Però ammetto sono un po' offeso non abbiano invitato una delegazione di BW




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        • Sean
          Csar
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          Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
          Il fatto che i due presidenti non vedano anche zelensky o non coinvolgano i "leader" europei, è normalissimo. Non c'è nulla di cui sorprendersi.

          Però ammetto sono un po' offeso non abbiano invitato una delegazione di BW
          Zelensky e la UE sono due soggetti minori, minorati e passivi ("non hai carte in mano") quindi la loro presenza al tavolo dei soggetti adulti ed attivi, imperiali ed imperialistici, è inutile, non è più questo il tempo dei soprammobili o della salvaguardia delle "apparenze".

          Zelensky e la UE non contano nulla, nulla possono pretendere, nulla possono offrire, nulla soprattutto possono imporre: non sono dotati di imperium. Sono servi a traino, foglie al vento, calcoli renali da espellere con appropriate funzioni fisiologiche, in genere la minzione; nel caso della UE, una tumorescenza parassitaria che, in quanto tale, divora il proprio corpo ma che per gli organismi altrui (quelli dotati di imperium) risulta assolutamente innocua, al più ripugnante come ogni massa gelatinosamente amorfa, incapacitata a fare danni se non a se stessa.
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          • MarcoT
            one day you may
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            Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
            Il fatto che i due presidenti non vedano anche zelensky o non coinvolgano i "leader" europei, è normalissimo. Non c'è nulla di cui sorprendersi.

            Però ammetto sono un po' offeso non abbiano invitato una delegazione di BW
            Grazie al cazz0 che poi non concludono mai niente

            Non dico di invitare tutti noi ma almeno in paio
            Originariamente Scritto da Lorenzo993
            non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo

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            • Sergio
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

              Zelensky e la UE sono due soggetti minori, minorati e passivi ("non hai carte in mano") quindi la loro presenza al tavolo dei soggetti adulti ed attivi, imperiali ed imperialistici, è inutile, non è più questo il tempo dei soprammobili o della salvaguardia delle "apparenze".

              Zelensky e la UE non contano nulla, nulla possono pretendere, nulla possono offrire, nulla soprattutto possono imporre: non sono dotati di imperium. Sono servi a traino, foglie al vento, calcoli renali da espellere con appropriate funzioni fisiologiche, in genere la minzione; nel caso della UE, una tumorescenza parassitaria che, in quanto tale, divora il proprio corpo ma che per gli organismi altrui (quelli dotati di imperium) risulta assolutamente innocua, al più ripugnante come ogni massa gelatinosamente amorfa, incapacitata a fare danni se non a se stessa.
              Ma sai..... la UE in teoria ha in mano tanto, ma di fatto no perchè non esiste un leader dell'Europa Unita. Trump è un gran coglione, ma avendo potere decisionale è in grado di rendere operativa qualsiasi stronzata o minaccia o fesseria che gli passa per la testa.
              L'Europa non può, deve prima discutere civilmente consultando tutte le fazioni di tutti i paesi coinvolti, poi trovare un accordo tra i vari leader che temporaneamente si sono procurati una poltrona al governo e poi, dopo 2 anni, FORSE è possibile avere una decisione democratica, attenzione, non di tipo politico, commerciale o strategico, ma democratica secondo l'opinione di 500 milioni di elettori, la maggior parte dei quali probabilmente non hanno un diploma o un idea di qullo che si intende fare.

              Gli elettori Stati Unitensi sono ancora più ignoranti, ma hanno dato carta bianca ad un folle che per lo meno è in grado di contrattare al tavolo.



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              • Sean
                Csar
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                Il messaggio di Trump: il 15 agosto incontrerò Putin in Alaska
                "Il tanto atteso incontro tra me e il presidente russo Vladimir Putin si terrà venerdì prossimo nel grande Stato dell'Alaska", ha dichiarato Trump sul suo account. L'ultima volta che Putin ha incontrato un leader statunitense è stato nel 2021, in un incontro con l'allora presidente Joe Biden a Ginevra. Nel 2018 aveva incontrato Trump a Helsinki. La proposta di Trump di includere uno "scambio di territori" come parte di un eventuale accordo di pace, ha attirato critiche sia a Kiev che in diverse capitali europee. Le autorità ucraine hanno ribadito che non accetteranno di cedere aree controllate dalla Russia.

                Negli ultimi giorni, Trump cercato di fare pressione contro Mosca attraverso Paesi che acquistano il petrolio russo come l'India, attraverso dazi. Gli analisti ritengono che queste azioni facciano parte della sua strategia per arrivare al tavolo dei negoziati con un margine di influenza su Putin, anche se non è chiaro se otterranno l'effetto desiderato. I portavoce del Cremlino hanno descritto il prossimo incontro come "un'occasione di dialogo" e hanno ribadito che Mosca chiederà garanzie di sicurezza e il riconoscimento internazionale dei territori che controlla in Ucraina. Non è stato chiarito se ai colloqui in Alaska parteciperanno rappresentanti ucraini o mediatori esterni.

                Il Cremlino conferma vertice Putin-Trump in Alaska
                Il Cremlino ha confermato che il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo statunitense Donald Trump si incontreranno in Alaska per un colloquio venerdì prossimo, definendo la scelta del luogo "abbastanza logica". "La Russia e gli Stati Uniti sono vicini, confinanti", ha dichiarato Yuri Ushakov, consigliere e assistente del Cremlino. "Sembra abbastanza logico che la nostra delegazione debba semplicemente volare attraverso lo Stretto di Bering e che un vertice così importante e atteso tra i leader dei due Paesi si tenga in Alaska".

                Repubblica
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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
                  Csar
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                  Un incontro ovviamente importantissimo ma sul quale grava una ipoteca che poi è sempre la stessa: l'Ucraina non è disposta a cedere nemmeno un millimetro di terra...anche se di fatto ha perso il 20% circa del suo territorio che non riprenderà mai più, però giuridicamente non è intenzionata a riconoscerlo, dunque a "cederlo"...si gira quindi sempre intorno allo stesso punto o allo stesso scoglio.

                  Il vertice potrà essere però assai rilevante proprio per mostrare che è il governo di Zelensky che nella sostanza rifiuta ogni possibile via per una "pace", perchè se non si parte dalla sistemazione dei territori sulla base di quanto emerge dal conflitto, non si arriva da nessuna parte...e se Putin invece fosse disposto a delle "concessioni" (il che sarebbe una mossa molto furba) tutta la responsabilità si scaricherebbe su Zelensky e dunque anche le irritazioni americane che potrebbero portare ad una rottura definitiva sul tema degli aiuti - quindi sarà decisivo scoprire cosa Putin ha in mente di concedere, anche perchè non credo che si presenterà a quel vertice a mani vuote.
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                  • Sean
                    Csar
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                    Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio

                    Ma sai..... la UE in teoria ha in mano tanto, ma di fatto no perchè non esiste un leader dell'Europa Unita. Trump è un gran coglione, ma avendo potere decisionale è in grado di rendere operativa qualsiasi stronzata o minaccia o fesseria che gli passa per la testa.
                    L'Europa non può, deve prima discutere civilmente consultando tutte le fazioni di tutti i paesi coinvolti, poi trovare un accordo tra i vari leader che temporaneamente si sono procurati una poltrona al governo e poi, dopo 2 anni, FORSE è possibile avere una decisione democratica, attenzione, non di tipo politico, commerciale o strategico, ma democratica secondo l'opinione di 500 milioni di elettori, la maggior parte dei quali probabilmente non hanno un diploma o un idea di qullo che si intende fare.

                    Gli elettori Stati Unitensi sono ancora più ignoranti, ma hanno dato carta bianca ad un folle che per lo meno è in grado di contrattare al tavolo.
                    E' proprio per quello che l'UE andrebbe spazzata via e rifatta da capo. Non è possibile prevedere di governare i "grandi spazi" senza un forte nucleo "politico" centrale, che di necessità deve essere dotato di ampi poteri "esecutivi": questo lo vediamo negli Stati Uniti, dove la costituzione ha previsto un governo centrale "forte", capace cioè di rendere esecutive le sue idee o programmi politici...e forte soprattutto in politica estera, che poi è l'unica vera politica che ti definisce come stato e come "potenza".

                    La stessa cosa la vediamo nelle altre grande nazioni dotate dei "grandi spazi": la Russia, col suo potere centrale verticistico e "zaristico"; la Cina, dove alla fine il partito unico esprime un unico "leader": le piccole nazioni si possono permettere i parlamenti ed i parlamentarismi, non le grandi nazioni dotate di immense distese territoriali e centinaia di milioni di abitanti e quindi di un peso geostrategico nello scacchiere mondiale che determina poi tutta una serie di influenze gravitazionali sul circondario o anche oltre (come nel caso dell'impero americano, che in buona sostanza ha più di un piede anche in Asia).

                    L'UE è di fatto finita. Siccome è incapacitata a mutarsi in unità politica, in quanto è nata come sorta di mercato comune ("unità" economica, anche se poi pure qui ci sarebbe da discutere in quanto poi ciascun paese membro anche sulla economia è incline a fare i propri interessi), dunque una "federazione di stati (rectius: di mercati)" sbocciata al rovescio (è come se si fosse partiti dal tetto e non dalle fondamenta), dove l'unico "potere" è in sostanza quello di decidere gli indirizzi economici, si trova di fronte alla crisi che disgrega il vecchio ordine per dare spazio a quello nuovo, di fronte all'epocale che irrompe si trova nuda ed indifesa, ed è questo il motivo per cui, nonostante i calci in bocca, non riesce a staccarsi dal giogo USA, perchè non ha imperio politico, militare, di unità vera, sostanziale ed efficiente.

                    Va da sè che una ipotetica, futura "unione" potrà essere solo sotto la forma "federale", con un governo centrale dotato di fortissimi poteri esecutivi, esattamente come nei casi citati sopra e quindi col "sovrano" eletto direttamente da tutti i cittadini aventi diritto: solo dotandosi di spessore politico potrai difatti sperare di giocare un qualche ruolo in questo confliggere di potenze regnanti (USA, Russia e Cina) perchè una cosa è un centro dotato di potere effettivo, che dunque si porta dietro ed incarna un peso politico, militare, economico, e un'altra è rappresentare nessuno, cioè delle singolarità, delle membra sciolte che vanno per i fatti loro, e abbiamo visto nella resa totale a Trump sui dazi gli effetti di quel vizio di origine.

                    Comunque allo stato attuale si parla di utopie. Dovrà infatti essere la storia (come sempre avvenuto) a "riformare", anzi a "rifondare" il modello Europa passando di necessità attraverso una crisi che dovrà mandare in frantumi, dissolvere il modello attuale, perchè è questo cadavere, che però ancora nessuno vuol spostare di mezzo, che occupa il luogo dove dovrà sorgere la nuova costruzione.
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                    • Sean
                      Csar
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                      Il Donbass, la linea del fronte e la Crimea: quali sono i nodi di un possibile accordo tra Mosca e Kiev

                      Washington e Mosca - la fonte è Bloomberg - puntano a raggiungere un accordo per l’Ucraina che congelerebbe la situazione sul campo aprendo la strada a un cessate il fuoco e a discussioni tecniche su un accordo di pace duraturo. Questa intesa preliminare prevedrebbe di lasciare alla Russia i territori occupati durante l’invasione e dunque di congelare la linea del fronte. Per il Wall Street Journal, Putin sarebbe disposto a interrompere le ostilità in cambio della regione di Donetsk, una rivendicazione che il presidente russo aveva già presentato sul tavolo insieme come alla Crimea, che le sue forze hanno illegalmente annesso nel 2014. Ma questo richiederebbe l'ordine da parte di Zelensky dalle parti di Lugansk e Donetsk controllate da Kiev, dando alla Russia una vittoria che il suo esercito non è riuscito a ottenere sul campo. Mosca, d'altro canto, come parte dell’intesa fermerebbe la sua offensiva nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia lungo le attuali linee del fronte.

                      Zelensky: «Non regaleremo la nostra terra ai russi»

                      «Gli ucraini difendono ciò che è loro. Ovviamente, non daremo alla Russia nessuna ricompensa per quello che ha fatto. La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione dell'Ucraina. Gli ucraini non regaleranno la loro terra all'occupante»: lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, il presidente russo Putin ha presentato una proposta all'amministrazione Trump per il cessate il fuoco che include importanti concessioni territoriali da parte di Kiev e un impegno per il riconoscimento a livello globale delle sue rivendicazioni.

                      ​CorSera
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                      • The_machine
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                        Se per "far finire la guerra" in Ucraina il presupposto è: Kiev cede territori, allora con lo stesso metro, per Gaza la pace dovrebbe essere: palestinesi/Hamas si arrendono a Israele, o no?

                        Se la seconda vi suona inaccettabile (e ci sta), allora c’è un problema di coerenza. O valgono ovunque gli stessi principi minimi, niente annessioni con la forza, niente rese imposte spacciate per pace, oppure stiamo facendo tifo geopolitico travestito da realpolitik.

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                        • zuse
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Zelensky: «Non regaleremo la nostra terra ai russi»

                          «Gli ucraini difendono ciò che è loro.

                          CorSera
                          lol

                          quelle terre non sono degli ucraini. Non sono del popolo. Sono di pochi latifondisti che al più lasciano lavorare la terra come salariato senza contratti e garanzie/ tutele alla gente povera del posto (che non ha minimamente accesso alla proprietà terriera).

                          Avevano anche fatto anche un servizio report interessante in merito.

                          Attualmente non c'è diritto alla terra per chi la lavora.

                          il sistema marcio e corrotto è stato chiaramente aiutato da leggi portate avanti anche dal nostro fantoccio che ha favorito l'acquisto di nuove terre da parte degli oligarchi ( mascherandola invece come legge di micro privatizzazione che avrebbe aiutato il popolo) non che la svendita delle terre ucraine ai fondi di investimento esteri.

                          Di fatto la terra "degli ucraini" e che "difendono loro" è proprietà di pochi oligarchi e grandi aziende.

                          Pagliaccio








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                          • Mario12
                            Bodyweb Advanced
                            • Nov 2014
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                            questi continuano ormai da anni con questa pagliacciata , non c'è nessuna prospettiva di far finire una guerra se da entrambe le parti non si trova un punto d'incontro.

                            veramente ridicoli

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 123507
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                              • In piedi tra le rovine
                              • Send PM

                              Zelensky ora teme un accordo-capestro e gli scossoni interni dei nazionalisti di Azov

                              Il presidente ucraino è in calo costante nei sondaggi. E gli sarebbe molto difficile far digerire una pace ingiusta a una popolazione giovane e nazionalista

                              «Zelensky non solo è angosciato dallo scenario di una pace decisa a porte chiuse senza l’Ucraina. Ma è anche sotto pressione per i tentativi russi di sfruttare la questione dell’anticorruzione». A parlare al Corriere in condizioni di anonimato è una fonte interna al governo ucraino.

                              La prima preoccupazione è che Trump possa cercare una rapida risoluzione della guerra offrendo a Putin concessioni territoriali, legittimando l’annessione illegale della Crimea e l’occupazione di vaste parti dei quattro oblast di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Gli ultimi sondaggi indicano come la quota di ucraini disposta a cedere territori in cambio della pace sia salita (69% dal 52 dell’anno scorso, secondo Gallup) ma quasi nessuno (solo il 17% secondo un altro sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology) è disposto a farlo senza garanzie in cambio, come ha dichiarato ieri lo stesso presidente ucraino.

                              «Questo è forse uno dei momenti più difficili dall’inizio della guerra», continua la fonte. Zelensky sa bene che migliaia di militari ma anche di civili dopo 10 anni di guerra nel Donbass non accetterebbero mai di vedere il sangue versato invano ma è consapevole anche della war fatigue cui gli ucraini sono sottoposti da ormai tre anni e mezzo dopo l’invasione russa. «Le recenti proteste di piazza provocate dal tentativo di accentrare ulteriormente il potere e di limitare quello delle agenzie anti corruzione potrebbero diventare solo un assaggio di una nuova Maidan», ci ha spiegato un militare non autorizzato a parlare tre settimane fa sul fronte di Sumy. Da mesi il battaglione Azov sta conducendo una campagna di reclutamento che nella propria narrazione include la vittoria a tutti i costi. Per dare l’idea del clima, uno degli spot messi in rete mostra il cliente di un meccanico lamentarsi perché ha il figlio al fronte e dire «beato tu che hai una femmina». La risposta? «Sì ma lei si è arruolata nell’Azov». E non c’è muro delle città ucraine che non sia coperto da gigantografie e manifesti che inneggiano agli «eroi» dell’assedio di Mariupol.

                              Riuscirà il comandante in capo, quello attorno a cui il Paese si è stretto, a far digerire una pace ingiusta a una popolazione giovane e nazionalista? D’altro canto la stanchezza dei giovani sottoposti al reclutamento forzato sta facendo aumentare la tensione nel Paese, alimentata anche dalla propaganda russa che cavalca il tema e che sta facendo dei raid dei centri della leva una vera e propria campagna. E nei giorni scorsi un’aggressione nell’oblast di Mykolaiv così come proteste a Vynnytsia non sono certo passate inosservate agli agenti dell’Sbu, la potente intelligence interna che tutto controlla.

                              I report di intelligence occidentale ribadiscono come gli obiettivi di guerra di Putin non si limitino al territorio. Il presidente russo è determinato a sostituire il governo ucraino democraticamente eletto con uno fantoccio filorusso, a ridurre le forze armate in modo che l’Ucraina non possa difendersi da future aggressioni, ad abolire la politica della porta aperta della Nato e a far modificare la costituzione ucraina in chiave neutrale. Fin qui l’esecutivo di Kiev ha allontanato da sé lo spettro di nuove elezioni, ribandendo quanto previsto dalla legge marziale: non si vota finché il Paese è in guerra. Ma mentre crescono le accuse di accentramento di potere a Zelensky e al suo capo di gabinetto Yermak, il gradimento nei confronti del presidente è sceso dal 65 al 58% in un solo mese.

                              ​CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 123507
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                                • In piedi tra le rovine
                                • Send PM

                                Come al solito tocca fare la tara a questi brogliacci sempre meno letti, scritti su carta straccia sempre meno venduta.

                                La "pace ingiusta" che sarebbe "difficile da far digerire", non lo sarebbe, come invece sostiene il CorSera, verso la "popolazione giovane" nel suo complesso (che tra l'altro è per lo più espatriata: dei circa 50 milioni di ucraini pre guerra ne sono rimasti in patria la metà, e la renitenza alla leva ormai è altissima) ma solo per quelli che nel titolo sono definiti "i nazionalisti di Azov"...cioè i neonazisti di Azov...perchè adesso per i falsificatori occidentaloidi quei neonazisti sono diventati dei semplici "nazionalisti": no, sono gruppi di neonazisti estremisti, eredi di coloro che spalancarono le porte dell'Ucraina alla Wehrmacht e alle truppe speciali delle SS (le Einsatzgruppen), nipoti di coloro che si arruolarono a frotte per andare a fare da guardie e carnefici nei campi di sterminio nazisti.

                                Gli Azov sono anche la ragione principale per cui alcune parti della frammentarissima ultradestra europea (ed italiana) appoggiano l'Ucraina nonostante l'Ucraina sia a sua volta foraggiata e sostenuta dalle "potenze plutocratiche" USA, UE ecc...

                                E' sicuramente verò comunque che questi Azov, nel caso di cessioni territoriali, sarebbero un grosso problema per Zelensky in quanto non recedono di un millimetro dal loro sogno di "grande Ucraina", e sono coloro che hanno impedito qualunque ipotesi di autonomia per le etnie russe/russofone del Donbass, tra le cause della guerra civile in quella regione ben prima della invasione russa.

                                Resta che nel cortocircuito occidentaloide, i media democraticisti (cioè stercorari) sono arrivati ad adottare pure i neonazisti nipotini delle SS ucraine...e a definire come "spettro" un eventuale ritorno alle urne dello sfinito popolo (o di quel che ne rimane) ucraino...ma per fortuna "la legge marziale impedisce le elezioni finchè ci sarà uno stato di guerra"...apperò, ottimo...quindi se la guerra non dovesse finire "mai" (come tra le due Coree ad esempio, dove non esiste trattato di pace) Zelensky resterebbe dittatore a vita tipo i Kim per l'appunto?

                                Ma la questione decisiva sarebbe capire come per Zelensky si potrebbe arrivare ad una fine della guerra, ovvero ad una "pace", senza cessioni territoriali, per le quali circa il 70% di coloro che sono rimasti in Ucraina sarebbero a favore...perchè in fondo si tratterebbe della Crimea che è russa, e di quelle regioni del Donbass che sono russofone e russofile, e che non accetterebbero mai di ritornare in senso allo stato ultranazionalista ucraino, che vieterebbe loro (come hanno già fatto) persino il russo a scuola ed esponendoli, in specie dopo questa guerra, ad immaginabili ritorsioni, persecuzioni, crimini ed orrori...

                                ...Ma questo per fortuna di quelle genti del Donbass non accadrà, in quanto la Russia da quelle regioni non se ne andrà e l'Ucraina non le riavrà mai più indietro ed esse potranno far parte della loro madrepatria, di una nazione che fa vivere assieme da secoli europei, asiatici, cristiani, musulmani, e pure di questa capacità russa di far coesistere popoli e culture e tradizioni così diversi i media occidentaloidi non ne parlano mai: molto meglio l'ultranazionalismo ucraino...salvo che poi, trasposto nelle politiche interne dei paesi o partiti UE, gli stessi media lo tacciano di "sovranismo" o vero e proprio "fascismo"...ma orma chi se li fila?

                                Grazie al Cielo, non c'è più bisogno del consenso, della approvazione dei giornali o di Zelensky o dei pupazzi marcescenti della UE. Sotto a quel riguardo, la guerra è già finita e la firma sui "trattati" è già stata apposta con la spada - arma che non a caso, ab antiquo, è stata assunta a simbolo ed attributo della giustizia.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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