Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Sul sigillo degli Stati Uniti potrebbero metterci la menorah invece dell'aquila, sarebbe più aderente alla condizione di quel paese completamente giudaizzato.

    Per ora si sono limitati ai siti di ricerca e sviluppo atomici...forse una via di mezzo, forse una via di mezzo tra lo schierarsi direttamente al fianco di Sion e il restarne fuori...ma è chiaro che le conseguenze di questo bombardamento americano potranno essere imprevedibili.

    Netanyahu si porta appresso l'amministrazione americana come un cagnolino al guinzaglio. E' un passo gravissimo questo compiuto da Trump, stante poi la contrarietà della sua base elettorale e di sostenitori e, più in generale, della gran maggioranza della opinione pubblica americana...ma il passo è stato comunque deciso e c'è che quando si inizia non si sa poi fino a dove si va a finire.
    Ieri sera:

    “L'Iran ha il diritto di perseguire programmi di tecnologia nucleare per scopi pacifici" e la Russia intende continuare ad aiutarlo in questo, poiché l'Aiea "non ha prove o segnali che indichino lo sviluppo di armi nucleari". Il presidente Vladimir Putin mette in chiaro la posizione della Russia, assicurando al contempo che non ha nessuna intenzione di sostenere militarmente Teheran.

    Le centinaia di tecnici russi che lavorano nella centrale nucleare di Bushehr rimangono al loro posto grazie al fatto che Israele e gli Usa hanno dato garanzie sulla loro sicurezza, ha affermato Putin. Quindi hanno promesso che non verrà preso di mira l'impianto per la produzione di energia elettrica costruito dalla Russia sulla costa del Golfo Persico e alimentato da uranio arricchito fornito da Mosca. "Voglio sottolineare che il primo ministro Benyamin Netanyahu ha acconsentito e il presidente Donald Trump ha promesso di sostenere la nostra richiesta legittima", ha fatto sapere il capo del Cremlino. La centrale di Bushehr non rientra tra i siti iraniani sospettati da Israele di essere impiegati per la costruzione di ordigni nucleari. Vale a dire l'apparato industriale e le catene di centrifughe per l'arricchimento dell'uranio che, secondo l'Iran, dovrebbero servire solo a produrre combustibile per le future centrali. Putin non ha parlato di questi impianti, ma ha garantito che la Russia è pronta a fornire "l'assistenza e il supporto necessari allo sviluppo dell'energia nucleare pacifica, proprio come ha fatto negli anni precedenti". Anzi, di più, visto che il presidente ha ricordato che con Teheran esistono accordi per la costruzione di altri due reattori oltre a quello di Bushehr.

    Poi, parlando dei commenti sui media occidentali di chi ha detto che Mosca non si è schierata con decisione al fianco della Repubblica islamica, Putin ha risposto: "Avremmo dovuto fare di più? Ma di più cosa? Cominciare qualche tipo di azione militare? Abbiamo già un'operazione militare contro coloro che pongono una minaccia alla Russia". Cioè il conflitto in Ucraina. Putin ha richiamato la posizione di Rafael Grossi, il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, il quale ha tenuto nei giorni scorsi a sottolineare che la stessa Aiea non ha prove che vi sia "uno sforzo sistematico per produrre un'arma nucleare" da parte dell'Iran. Anche se ci sono "elementi di preoccupazione": in particolare il fatto che Teheran abbia prodotto quantità di uranio arricchito fino al 60%, quindi ben oltre la soglia del 5% sufficiente per alimentare le centrali nucleari.

    Secondo Grossi, insomma, non esisterebbe il casus belli invocato da Israele. Non è bastato questo a placare l'ira di Teheran, che ha giudicato tardiva la sua presa di distanza. Ali Larijani, uno dei più stretti consiglieri della Guida Ali Khamenei, si è scagliato contro Grossi affermando che "pagherà per questo una volta che il conflitto finirà", secondo alcuni media internazionali. Mentre il vice ministro degli Esteri Kazem Gharibabadi ha avvertito che "l'Iran non coopererà più con l'agenzia come prima". Eppure proprio Grossi, parlando poche ore prima al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, aveva assicurato che l'Aiea "può garantire, attraverso un sistema di ispezioni inconfutabili, che in Iran non verranno sviluppate armi nucleari". Un modo per sostenere i negoziati avviati a Ginevra dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi con Francia, Germania, Gran Bretagna e Ue. Una discussione "seria e rispettosa" nel giudizio di Araghchi, secondo il quale il suo Paese è favorevole a "proseguire i colloqui", ma una volta che sia "cessata l'aggressione israeliana". Israele non dà per ora segnali che una tale richiesta possa essere accettata, anche se afferma che i risultati finora ottenuti dalla campagna di bombardamenti sono stati "molto significativi". "Secondo le valutazioni che riceviamo, abbiamo già ritardato di almeno due o tre anni la possibilità che avessero una bomba nucleare", ha affermato in un'intervista a Bild il ministro degli Esteri Gideon Saar.

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  • Sean
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    Sul sigillo degli Stati Uniti potrebbero metterci la menorah invece dell'aquila, sarebbe più aderente alla condizione di quel paese completamente giudaizzato.

    Per ora si sono limitati ai siti di ricerca e sviluppo atomici...forse una via di mezzo, forse una via di mezzo tra lo schierarsi direttamente al fianco di Sion e il restarne fuori...ma è chiaro che le conseguenze di questo bombardamento americano potranno essere imprevedibili.

    Netanyahu si porta appresso l'amministrazione americana come un cagnolino al guinzaglio. E' un passo gravissimo questo compiuto da Trump, stante poi la contrarietà della sua base elettorale e di sostenitori e, più in generale, della gran maggioranza della opinione pubblica americana...ma il passo è stato comunque deciso e c'è che quando si inizia non si sa poi fino a dove si va a finire.

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  • miketyson
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    Auguri a noi insomma

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  • Irrlicht
    replied
    [06:47 Iran: 'Attacchi Usa oltraggiosi, conseguenze eterne'


    Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha condannato i bombardamenti americani sui siti nucleari definendoli 'oltraggiosi' e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. "Quanto accaduto questa mattina è oltraggioso e avrà conseguenze eterne", ha scritto su X aggiungendo che gli attacchi sono stati "illegali e criminali". "In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa - aggiunge il ministro -, l'Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo".]
    (ansa)

    Auguri alle basi Usa disseminate nella zona
    Last edited by Irrlicht; 22-06-2025, 08:33:41.

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  • Sean
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    «Nessun aumento di radiazioni dai siti colpiti»
    L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha detto che non sono stati al momento rilevati segnali di aumento di radiazioni nei siti colpiti nelle scorse ore dagli Stati Uniti.

    Nello stesso messaggio, postato sul social X, l'Aiea ha detto che «non appena saranno disponibili maggiori informazioni, procederemo a una nuova valutazione della situazione».

    Missile colpisce Haifa, “gravi danni”
    Un missile balistico lanciato dall'Iran ha colpito Haifa, nonostante nella città settentrionale israeliana non risuonassero le sirene. Il sito Ynet parla di "gravi danni".

    Soccorritori, 2 edifici Tel Aviv rasi al suolo da missile
    Il medico dell'Magen David Adom (Mda) Moti Nissan, arrivato sul luogo dell'impatto di un missile iraniano a Tel Aviv ha dichiarato che "la distruzione è davvero enorme. Un missile balistico ha colpito, ci sono due edifici completamente rasi al suolo e diversi altri edifici molto danneggiati. Grazie al rispetto delle istruzioni da parte dei cittadini, si sono verificati solo feriti lievi", ha riferito.

    Israele, i feriti salgono a 18
    Salito a 18 il numero delle persone rimaste ferite nei siti israeliani colpiti dai missili iraniani. Lo hanno riferito i servizi di soccorso Mda, secondo cui una persona è stata ferita nell'area di Beer Yaakov, sette a Tel Aviv, cinque a Nes Ziona e tre ad Haifa. Altre due persone sono state trasportate in ospedale per attacchi di panico, riferisce Ynet.

    CorSera-Repubblica

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