Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts
  • The_machine
    Bodyweb Senior
    • Nov 2004
    • 18470
    • 522
    • 35
    • Send PM

    Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
    Ma anche se Hamas=popolo palestinese, questo non implica che popolo palestinese=bersaglio legittimo.
    Il popolo israeliano invece lo è stato, un bersaglio legittimo?
    Perché quello che si sta cercando di far passare (anche grazie all’Albanese) è che Hamas sia un’autorità legittima, democraticamente eletta, pienamente sostenuta dal popolo palestinese e persino meritevole di riconoscimento per le sue "azioni", tra cui il massacro di centinaia di civili e la mancata liberazione degli ostaggi.
    Tutto questo verrebbe presentato come una "lotta partigiana" che avrebbe avuto il merito di riportare la causa palestinese sulle prime pagine.

    Tra l'altro mi stupisce il tuo appellarti al principio di autorità per l'Albanese. Dico questo perché negli anni del Covid eri stato il primo critico di questo approccio quando c'erano tutti i professoroni che dicevano di vaccinarsi.

    Commenta

    • Barone Bizzio
      Bodyweb Senior
      • Dec 2008
      • 11988
      • 452
      • 111
      • Send PM

      Troppi salti logici, Machine. Cosa ti risponderei a fare?

      Commenta

      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
        • 123985
        • 4,011
        • 3,825
        • Italy [IT]
        • In piedi tra le rovine
        • Send PM

        Macron presidente «radioattivo», anche i suoi prendono le distanze: «Dimettiti»

        I suoi ex capi di governo lo criticano: lo sconcerto di Attal, la richiesta di lasciare l’Eliseo di Philippe. Ma lui sembra più propenso a sciogliere (di nuovo) le Camere

        Le 48 ore di trattative supplementari e disperate del premier dimissionario Lecornu scadono stasera, e l’accordo in extremis, la «piattaforma di azione e di stabilità per il Paese» chiesta da Macron, appare lontana. E persino Édouard Philippe, il primo premier della presidenza Macron, quello dell’età d’oro prima di un declino inarrestabile e di una serie poco fortunata (Castex, Borne, Attal, Barnier, Bayrou, Lecornu) ora chiede al capo di Stato di farsi da parte: «Non dimissioni immediate e brutali, no», concede Philippe, con crudele premura. Ma anche l’ex amico e tuttora alleato in parlamento dice che Macron se ne deve andare, sia pure in modo programmato, «immediatamente dopo che sia stata approvata una legge sul budget», organizzando elezioni presidenziali anticipate a inizio 2026.

        L’attacco di Philippe, peraltro non del tutto a sorpresa perché i rapporti tra i due sono gelidi da tempo, arriva dopo che l’altro ex premier Gabriel Attal e capo del partito macronista Renaissance aveva ammesso sconsolato «non capisco più il presidente».

        Se c’è mai stato il dubbio che una specie di macronismo potesse sopravvivere a Macron, come il gollismo è gloriosamente sopravvissuto a De Gaulle, quel dubbio è ormai definitivamente fugato. Sono i sostenitori, amici e alleati di Macron a fuggire per primi adesso che il Titanic sta affondando, perché qualcuno di loro spera di avere ancora un futuro politico e per non bruciarlo occorre prendere le distanze, nel modo più chiaro possibile, da un capo di Stato che appare sempre meno in grado di gestire la politica interna.

        «Radioattivo», è l’aggettivo che viene adesso associato al presidente, per esprimere un isolamento ormai subìto, quando a lungo quello stesso isolamento veniva rivendicato e sbandierato come l’orgoglio di fare sempre di testa propria. La mossa di Philippe è pesante, perché se anche un politico giudicato moderato, ragionevole e equilibrato come lui chiede a Macron di andarsene, le dimissioni del presidente non possono essere più relegate a folle ipotesi avanzata da irresponsabili forze antisistema. E infatti Jean-Luc Mélenchon, capo della sinistra radicale della France insoumise, esulta: «Il nostro bersaglio è il presidente della Repubblica. E ci stiamo avvicinando all’obiettivo che ci siamo dati, ovvero la sua partenza». Mélenchon traccia un quadro impietoso e di parte, certo, ma non lontano dal vero: «Édouard Philippe vuole essere candidato alle presidenziali anticipate, l’altra sera è stato Gabriel Attal a mandare al diavolo il presidente... Il suo partito non esiste più. Ogni ora che passa consuma Macron un po’ di più».

        Il campo macronista è così allo sbando che un’altra degli ex premier, Elisabeth Borne, artefice della contestatissima riforma delle pensioni che fece protestare in strada centinaia di migliaia di francesi inferociti, e che è sempre stata difesa come un totem irrinunciabile, adesso suggerisce di fare marcia indietro: «Bisogna sapere ascoltare e cambiare idea», dice, dichiarandosi favorevole alla «sospensione» chiesta dai socialisti.

        È un passo nella direzione della sinistra moderata, certo, ma la nomina di un premier di sinistra appoggiato dal centro macronista sembra ormai fuori dalla realtà. E» i primi a votare contro facendo cadere anche il prossimo governo sarebbero i deputati della sinistra rivale, quella di Mélenchon.

        Macron ha sempre ripetuto che resterà fino all’ultimo quarto d’ora, cioè alla primavera 2027, e visto il suo carattere gli appelli degli ex amici a dimettersi potrebbero renderlo ancora più determinato a resistere. Si rafforza l’altro possibile sbocco, elezioni anticipate per una nuova Assemblea. Per sciogliere l’attuale, secondo la Costituzione, il capo dello Stato deve consultare i presidenti delle due Camere. E ieri sera Macron ha ricevuto all’Eliseo Yaël Braun-Pivet (Assemblea nazionale) e Gérard Larcher (Senato).

        ​CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


        Commenta

        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
          • 123985
          • 4,011
          • 3,825
          • Italy [IT]
          • In piedi tra le rovine
          • Send PM

          DEMOCRAZIA CONTRO POPOLO

          di Marco Travaglio

          La sapete l’ultima? Ce la rivela Repubblica: se Macron è più impopolare di Landru, se consuma più premier che mutande (Borne, Attal, Barnier, Bayrou e Lecornu in due anni scarsi) e se la sua Francia è messa peggio dell’Italia, non è colpa di Macron. Anzi, lui non c’entra: il fatto che continui a nominare primi ministri centristi, tutti noti frequentatori di se stessi per governare contro il popolo che si ostina a votare la sinistra e la destra, è solo un dettaglio. La colpa è di una misteriosa “crisi di governo che lo stringe in un angolo” a sua insaputa. Misteriosa, poi, mica tanto: “È la più importante vittoria di Putin negli ultimi mesi”.

          Ecco: ha stato Putin. “Non a caso a innescarla è stata l’azione convergente di estrema destra ed estrema sinistra, unite solo dalla fede putiniana in una sciagurata riedizione dell’alleanza giallo-verde tra Conte e Salvini che portò l’Italia sull’orlo della bancarotta”. Quindi ha stato anche un po’ Conte, sul cui primo governo Rep racconta balle. Non solo non portò l’Italia sull’orlo del crac, malgrado le profezie di sventura di Rep e dell’Ue. Ma anzi varò Reddito di cittadinanza e Quota 100 tenendo in ordine i conti: deficit del 2019 all’1,6% del Pil (il più basso dal 2007, contro il previsto 2,2), avanzo primario all’1,7% del Pil (il più alto dal 2013) e spread in calo rispetto a Gentiloni. Chi ha portato il suo Paese sull’orlo della bancarotta è Macron, che sgoverna da ben sette anni.

          Ma torniamo a Putin che se la sta prendendo per interposti Le Pen e Mélenchon. I due putribondi figuri si candidano da anni alle elezioni legislative e ogni volta si permettono di prendere molti più voti di Macron. Ma questa, malgrado le apparenze, per Rep non è democrazia: è “anomalia democratica”. Infatti il democratico Macron è riuscito finora a far governare non chi ha i voti, ma chi non li ha: e questa sì che è democrazia. Lo fa “in nome e per conto di 450 milioni di europei” e di “miliardi di esseri umani” che “credono nella democrazia”, vedono nell’Europa “l’unico bastione contro le derive autoritarie e imperiali” e trepidano per “la sopravvivenza stessa dell’Occidente e dei suoi valori”.

          Come farà Rep a saperlo? O sente le voci come Giovanna d’Arco, o quei miliardi di esseri umani chiamano i centralini di Rep e lasciano detto. Poi, grazie agli hacker russi, sbagliano sempre a votare. Non solo in Francia. In Germania “i neonazisti filo-putiniani di Afd, sostenuti da Trump, aspirano a diventare primo partito” e “in Gran Bretagna la destra anti-europea di Farage nutre le stesse ambizioni”. Strano: da che mondo è mondo, tutti i partiti aspirano ad arrivare ultimi. Invece quelli putiniani sono così antidemocratici che vogliono arrivare primi. Poi dicono che la guerra ibrida non esiste.

          Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Democrazia contro popolo" pubblicato il 8 Ottobre 2025 a firma di Marco Travaglio
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


          Commenta

          • Luke91
            Bodyweb Senior
            • Apr 2014
            • 25590
            • 724
            • 3,418
            • Zimbabwe [ZW]
            • Send PM

            Netanyau sta sabotando i server di bw
            Originariamente Scritto da huntermaster
            tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
            Originariamente Scritto da luna80
            Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

            Commenta

            • Arturo Bandini
              million dollar boy
              • Aug 2003
              • 32650
              • 1,090
              • 634
              • Send PM

              I tre scenari dopo Lecornu (bonifacio castellane)



              Qualsiasi governo nominato da Macron come espressione del macronismo non avrà mai i voti“, spiega il giornalista de La Verità. “Perché nel frattempo Macron, più di un anno fa, ha pensato di sciogliere il Parlamento per andare ad elezioni e il partito che ha vinto era il Rassemblement National. Tutti si aspettavano che Macron concedesse di formare il governo per metterli alla prova, se lo aspettava tutta la Francia. Macron non ha voluto, non ha concesso a Marine Le Pen di formare il governo e quindi non ha voluto questa famosa messa alla prova. Questo ha creato una spirale, un vicolo cieco nel quale ora si è infilato. Ha bruciato tutti i suoi candidati, ha bruciato tutti i suoi amici, ha definitivamente chiuso il rapporto con il Paese, il suo partito ormai non ha più la minima chance di vincere le elezioni. A questo punto ci sono di fronte a noi due interessantissimi scenari“.

              Il famoso cordone sanitario che i francesi hanno sempre fatto nei confronti di Jean-Marie Le Pen e adesso del Rassemblement National, per la prima volta, grazie alle posizioni estremiste tenute da Mélenchon, è emerso che il 60% dei francesi è più d’accordo nel fare un cordone sanitario contro Mélenchon che contro il Rassemblement National. La sinistra è riuscita, con le manifestazioni di piazza pro-pal, a suicidarsi in Francia. Perché nel momento in cui tu perdi la possibilità di creare il cordone sanitario di salute nazionale, arginando le destre, ma convinci i francesi che il vero pericolo viene dalla France Insoumise, da Mélenchon e dall’estrema sinistra, ecco che a questo punto hai perso ogni possibilità, non solo di andare al governo ma anche di impedire ai tuoi avversari di vincere. Allora cosa succede? Visto che le cose sono finite in una spirale sempre peggiore per Macron, a questo punto Macron ha di fronte a sé tre possibilità“.

              L’articolo 16


              La prima è risciogliere ancora il Parlamento. Oppure conferire a qualcun altro l’incarico di governo“, spiega Boni Castellane. L’altra opzione? Le dimissioni di Macron da Presidente della Repubblica, il che porterebbe alle elezioni presidenziali, decisive in Francia. In ballo però potrebbe esserci anche un’altra possibilità di cui si starebbe discutendo. “Lo scenario più distopico, più cinematografico, più fantasioso, più complottista, però quello che ci interessa più di tutti: l’utilizzo da parte del signor Presidente Emmanuel Macron dell’articolo 16 della Costituzione francese, cioè la vocazione a sé dei famosi pieni poteri. Quando una volta Salvini s’è fatto scappare questa espressione, l’hanno chiamato cancelliere per un anno“.

              Commenta

              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
                • 123985
                • 4,011
                • 3,825
                • Italy [IT]
                • In piedi tra le rovine
                • Send PM

                Macron non mi pare abbia intenzione di dimettersi...quindi o Lecornu riesce a raccogliere una qualche "maggioranza" (che durerà pochi mesi come le precedenti) o dovrà sciogliere l'assemblea e andare alle elezioni...ma non si capisce cosa dovrebbe cambiare visto che la Le Pen e Melenchon hanno il vento in poppa.

                In questo caso Castellane ha ragione, nel senso che un governo di destra della Le Pen (Bardella) "rassicura" molto di più di quello eventuale di un Melenchon, sinistra estrema che sta pure coi fratelli musulmani delle banlieu, il che porterebbe ad un caos sociale più di quanto già non ci sia.

                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


                Commenta

                • Arturo Bandini
                  million dollar boy
                  • Aug 2003
                  • 32650
                  • 1,090
                  • 634
                  • Send PM

                  Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio

                  Se non sbaglio ha pure giurato di servire Sauron
                  non ti viene il dubbio di essere nel torto, vero? per curiosità, chi voti? non credo pd, quelli del pd già prendono le distanze da questo soggetto.
                  serve a poco cercare di ridicolizzarmi per il mio essere un po' naif, e tra parentesi sono lontano dai 50

                  questo è sul corriere della sera, non su un giornale di destra

                  Last edited by Arturo Bandini; Ieri, 14:41:29.

                  Commenta

                  • Barone Bizzio
                    Bodyweb Senior
                    • Dec 2008
                    • 11988
                    • 452
                    • 111
                    • Send PM

                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio

                    non ti viene il dubbio di essere nel torto, vero? per curiosità, chi voti? non credo pd, quelli del pd già prendono le distanze da questo soggetto.
                    serve a poco cercare di ridicolizzarmi per il mio essere un po' naif, e tra parentesi sono lontano dai 50

                    questo è sul corriere della sera, non su un giornale di destra

                    https://video.corriere.it/politica/p...5-82baad9e1xlk
                    Arturo stai proiettando piu' di una casa cinematografica, il recente scambio che abbiamo avuto e' abbastanza illustrativo

                    Il corriere della sera e' un giornale che va ovunque vada il potere. Comunque non lo leggo perche' la stampa italiana e' carta igienica. Polito e' uno che su bodyweb farebbe la figura di mimmolino: seriamente, ma di che parliamo? Ciarlatani e parolai di livello infimo a cui non bisogna dare credito - al netto di non provare piacere ad essere manipolati e presi in giro.

                    Non voto da 15 anni almeno

                    Commenta

                    • Arturo Bandini
                      million dollar boy
                      • Aug 2003
                      • 32650
                      • 1,090
                      • 634
                      • Send PM

                      ma se tutta la sinistra moderata sta prendendo le distanze definendola estremista? e pure mattarella (da sempre di sinistra) ieri è stato chiaro come non mai usando la parola imbecillità

                      "Quanto accade a Gaza,i diversi sentimenti suscitati non possono confluire in quello ignobile dell'antisemitismo che nel secolo scorso ha toccato punte di mostruosa atrocità,e che oggi appare talvolta riaffiorare,fondandosi sull'imbecillità e diffondendo odio"

                      Commenta

                      • Barone Bizzio
                        Bodyweb Senior
                        • Dec 2008
                        • 11988
                        • 452
                        • 111
                        • Send PM

                        Ma quale sinistra moderata? Ma dove? Nella parrocchietta italiana dove ci si annusa le scorregge (cit.)? La 'sinistra' moderata non esiste in Italia: chiamali piuttosto 'politici che servono il potentato di turno sventolando lo specchio delle allodole dei diritti lgbt e del femminicidio

                        Ma anche usare il termine antisemitismo cosi, come una clava, additando chiunque di antisemitismo, e' sputare sulla memoria dei morti dell' Olocausto. E' ovvio che la Segre non sia lucida. O quello, oppure fa la quinta colonna, messa li per legittimare le politiche coloniali israeliane in virtu del suo status totemico da vittima eterna.

                        Tra l'altro, il sionismo venne criticato da ebrei illustri come Einstein e Primo Levi, lui reduce da l'Olocausto. Anche loro noti antisemiti

                        Commenta

                        • Arturo Bandini
                          million dollar boy
                          • Aug 2003
                          • 32650
                          • 1,090
                          • 634
                          • Send PM

                          Fenomenologia di Francesca Albanese, idolo della confusionaria sinistra pro Pal





                          Di Andrea Venanzoni 08 Ottobre 2025


                          Sacerdotessa della nuova religione laica della Palestina, la "special rapporteur" dell'Onu che difende Hamas e critica la Segre occupa tv, giornali, festival e università spinta da un Pd senza proposta politica


                          Nell’elevare qualcuno a idolo, scriveva Nietzsche in Aurora, non si fa altro che giustificarsi davanti a sé. E c’è in questo la tragedia di una sinistra alla disperata, disperatissima ricerca di nuove figure, di nuove Madonne laiche da esibire in processione, mentre si traversa l’incandescente deserto della proposta politica e si sperimenta sulle proprie carni l’incubo di una Meloni che continua inesorabile a crescere nei consensi e nei sondaggi.

                          Caso più unico che raro, si direbbe consultando gli annali della Repubblica, ma spiegabilissimo proprio attraverso l’assenza di un’opposizione; una assenza roboante testimoniata da questo mélange politico che va sotto forma di un campo largo anti-imperialista, che parla come il Frantz Fanon de I dannati della terra e invece che ai territori regionali dove si votava è sembrato rivolgersi a Gaza e a Portland, dimenticandosi di sicurezza interna, questioni sociali altrettanto interne e politica italiana.
                          Le Marche, la Calabria e la Palestina

                          Così, abbiamo avuto candidati alla Ricci e alla Tridico che si sono sbracciati fasciati in vessilli palestinesi e rincuorando marchigiani e calabresi: se vinceremo, hanno promesso col tono delle migliori occasioni, riconosceremo lo Stato di Palestina. Infatti hanno perso, tutti e due.

                          La Palestina è divenuta centrale, ma non per genocidio, diritti umani o altro, ma solo perché è stata stiracchiata, estesa, trasformata in un dispositivo funzionale a mascherare la totale assenza di un disegno politico unitario e coerente di una coalizione che tutto è fuorché coalizione.
                          E se le piazze e i relativi cortei, popolosi e popolati anche dai partiti dell’opposizione, vanno colorandosi con slogan osceni e peana al 7 ottobre, e a Bologna si annunciava pure la manifestazione giubilante per la carneficina del 7 ottobre, visto e riguardato come atto resistenziale, ecco che in questo contesto non poteva che emergere il nuovo idolo di questa sinistra sempre più anti-occidentale e confusionaria: Francesca Albanese.

                          Francesca Albanese e la religione laica della Palestina

                          Come ci ha insegnato Baudrillard, ormai il reale non è altro che una copia perfetta di qualcosa che non esiste. Un po’ come il programma politico del centrosinistra. Non stupisce quindi che in questa spirale di nullificazione politica, la sinistra italiana, in tutte le sue ramificazioni, comprese quelle mediatiche, sia accorsa ad elevare sul piedistallo della celebrazione votiva la Special Rapporteur ONU sui diritti umani nei territori palestinesi Francesca Albanese.
                          E con special rapporteur risolviamo anche l’annosa questione dei titoli da riferirle, brillantemente e geologicamente posta dal professor Riccardo Puglisi che primo tra tutti è andato a scavare, costringendo pure qualche organizzatore di eventi o giornale a riverniciare le qualifiche.

                          In un arco temporale relativamente breve, la Albanese si è trovata catapultata ovunque: televisioni, giornali, università, scuole, sagre di paese, festival di giornali, consigli comunali che hanno inanellato una sequenza industriale di riconoscimenti di cittadinanza onoraria, tra cui Fabriano e Bologna, una sequenza come non se ne vedeva dai tempi del Cavalier Benito che riceveva cittadinanze a raffica.
                          Bologna però una menzione al merito la merita sempre, d’altronde è la stessa città in cui il prefetto ha vietato la manifestazione elogiativa del massacro del 7 ottobre e dove ogni tanto appare pure Judith Butler, quella per cui Hamas e Hezbollah sono movimenti sociali progressisti. Bologna è il Pd attuale fatto città.


                          Il “perdono” al sindaco di Reggio Emilia

                          Il riconoscimento più gramo e ingrato, però, è stato senza dubbio quello di Reggio Emilia, col sindaco di sinistra che dal palco del teatro le stava conferendo un premio e si è azzardato a evocare la necessità che Hamas liberi gli ostaggi: mal gliene incolse al poveretto, sommerso di fischi, ululati e buuuu da parte di una platea terzomondista, e con la Albanese superstar che ha intimato di non ripetere una simile frase. «Io la perdono» ha comunque aggiunto magnanima, in perfetta linea con la santità medievale, non prima però di essersi lasciata andare a una mimica facciale e testuale da Mistero Buffo, alla Dario Fo. D’altronde stavano a teatro.
                          Qualche giorno dopo, ospite di Peter Gomez in tv, ha ammesso di aver sbagliato e che avrebbe “dovuto proteggerlo”. Un mea culpa parziale che però rimane, semanticamente, sempre in questo cono di luce metafisica. Perdono, protezione. Santa Patrona del campo largo.

                          Francesca Albanese piace alla gente che piace. Agli engagé che spostano ascolti ma azzerano i voti. Andrea Scanzi. Zoro, di Propaganda. Lilli Gruber, naturalmente. Alessandro Di Battista, Marianna Aprile. E proprio nel salotto della Aprile, in quella estensione ologrammatica di Gaza che è divenuta La7, è andato in onda un curioso siparietto che ha visto la Albanese protagonista assoluta.
                          Dopo mezza frase pronunciata da Francesco Giubilei, la Relatrice ONU si è alzata di scatto e se ne è andata. Nemmeno mezza parola. Impeto da centometrista e fuori dal campo visivo. E che aveva detto di tanto osceno Giubilei? Niente, si era semplicemente detto d’accordo con la senatrice a vita Liliana Segre quando parla di massacro ma non di genocidio a Gaza.
                          Naturalmente a fronte del repentino allontanamento, si è scatenata una ridda di giustificazioni, perché come in ogni religione che si rispetti i fedeli non possono cadere nel torto teologico di concepire errori da parte del loro idolo.
                          Questa sera è accaduta una cosa inaccettabile in tv, ero ospite con Francesca Albanese e, non appena ho citato la senatrice a vita Liliana Segre, la Albanese ha abbandonato lo studio. Una mancanza di rispetto alla storia e alla persona della Segre vergognosa.


                          Aveva un altro impegno, lo aveva annunciato, ha dichiarato l’altro conduttore, Luca Telese. Fermo restando che quando si è in ritardo e si ha un altro impegno, si stia in tv, in un convegno universitario, in una riunione di condominio, si interrompe il discorso, ci si scusa con qualche piccola formalità rituale e ci si allontana; non ci si alza di scatto scomparendo all’orizzonte in una frazione di secondo.

                          Francesca Albanese, “oncologa”

                          E dato che la parola “scusa” non sembra essere una delle preferite del vocabolario della Albanese, il cui ego nutrito dalla popolarità va significativamente accrescendosi e non si sa se prossimamente possa entrarci tutto negli studi televisivi, è lei stessa a fornire l’interpretazione autentica dell’accaduto.
                          Sì, era in ritardo, sì, aveva un altro impegno, ma comunque non si sarebbe certo potuta trattenere per sentire le argomentazioni non-tecniche di Giubilei e dell’altro ospite, Federico Fubini, i quali mancano della necessitata conoscenza della materia che lei invece padroneggia. Deve essere per questo che ha preferito confrontarsi in altra sede, e in altro momento, con reincarnazioni di Hans Kelsen e Carl Schmitt quali Zoro e Gomez.
                          E dato che non poteva certo ritenersi paga nel liquidare i due ospiti per mancanza di expertise, ne ha avuto per la stessa Segre.«C’è chiaramente un condizionamento emotivo che non la rende imparziale e lucida davanti a questa cosa», ha sentenziato la Relatrice parlando della superstite ai campi di sterminio, sottolineando come «se una persona ha un tumore, non va a farsi fare la diagnosi da un sopravvissuto a quella malattia ma da un oncologo». Per chi non lo avesse capito, lei, Francesca Albanese, sarebbe l’oncologa. Una metafora che sarebbe piaciuta al Ballard de La mostra delle atrocità.
                          E probabilmente avrà mandato in sollucchero la segreteria anti-imperialista del Pd e qualche altro sindaco di centrosinistra che invece di pensare a decoro, degrado e strade bucate avrà dato mandato ai suoi uffici amministrativi di avviare le pratiche affinché il consiglio comunale possa deliberare e insignire la Albanese della cittadinanza e affinché il Pd possa continuare a perdere le elezioni politiche per i prossimi decenni.
                          Last edited by Arturo Bandini; Ieri, 19:46:59.

                          Commenta

                          • The_machine
                            Bodyweb Senior
                            • Nov 2004
                            • 18470
                            • 522
                            • 35
                            • Send PM

                            L’uso isterico e strumentale del termine "genocidio" per descrivere la guerra tra i popoli israeliani e palestinesi, come se potesse essere equiparata all’Olocausto, quello sì che rappresenta uno sputare sulla memoria delle vittime della Shoah.

                            Commenta

                            • Arturo Bandini
                              million dollar boy
                              • Aug 2003
                              • 32650
                              • 1,090
                              • 634
                              • Send PM

                              su 2 M di abitanti 65K morti, in cui vengono contati i terroristi e i morti di causa naturale, i vecchi... in realtà sono quasi pochi per una guerra. Pensiamo a 25k morti nella sola Mariupol.
                              La verità è che se genocidio sottintende la volontà (come nel nazismo) di sterminare un'intera etnia, gli israeliani avrebbero potuto facilmente iniziare dal 20% di palestinesi che vive in piena pace e diritto con rappresentanti in parlamento dentro lo stato di israele

                              Commenta

                              • X3me
                                Ex-Bodyweb Senior
                                • Dec 2005
                                • 8120
                                • 335
                                • 264
                                • Nord Italia
                                • Send PM

                                andatelo a dire a Omer Bartov, professore alla Brown University, uno dei massimi studiosi al mondo di genocidio. Nato in Israele e cresciuto in una famiglia sionista. Non so, scrivetegli una mail....

                                https://lucysullacultura.com/perche-quello-che-si-sta-compiendo-a-gaza-e-un-genocidio-intervista-a-omer-bartov/

                                https://www.youtube.com/watch?v=QfmW0AQWV5E&t=10s
                                Last edited by X3me; Ieri, 21:31:08.
                                - Climber
                                - ex Istruttore
                                - ex P.Trainer AFFWA

                                Commenta

                                Working...
                                X