Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Csar
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    Milan, festa anche in coppa Italia: 3-0 al Lecce e ottavi. Gimenez si sblocca, segna anche Nkunku

    Tutto facile per i rossoneri, che sfideranno a dicembre la Lazio. I salentini restano quasi subito in dieci e affondano. Apre il messicano, primo centro per l’ex Chelsea, chiude Pulisic

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    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Il Var sta sfuggendo di mano, Rocchi ammette gli errori

      Il designatore in tv: “Il rigore contro la Juve non c’era, quello contro il Napoli andava fischiato. Ma Tudor abbassi i toni”

      Il designatore in tv: “Il rigore contro la Juve non c’era, quello contro il Napoli andava fischiato. Ma Tudor abbassi i toni”


      Massimo Mauro: “Il Var è una barzelletta, non rispetta il gioco e l’intelligenza dei calciatori”

      https://www.repubblica.it/sport/rubr...nto-424864421/
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        I difensori sprofondano nel Pallone d'oro, il mestiere sta sparendo in un calcio che fa follie per gli attaccanti

        L'ultimo centrale ad aver vinto il prestigioso trofeo resta Fabio Cannavaro nel 2006, poi lo ha sfiorato il solo Van Dijk (secondo nel 2019 alle spalle di Messi). Segno di una rivoluzione senza ritorno

        di Paolo Condò

        Qualche settimana fa Achraf Hakimi, bravissimo terzino destro del Paris St.Germain, disse di sentirsi meritevole del Pallone d’oro. La dichiarazione portò discreta inquietudine all’interno del club parigino, perché avere 9 tuoi giocatori tra i 30 candidati al premio implica grande orgoglio, ma anche paura che le invidie avvelenino il delicato ecosistema dello spogliatoio. Per sostenere la sua tesi Hakimi ricordò di aver segnato nei quarti, in semifinale e in finale, un implicito riconoscimento che anche se sei un ottimo difensore ciò che viene notato nel calcio moderno è il tuo contributo all’attacco. E infatti oltre ad Hakimi (6°) sono in classifica Nuno Mendes (10°) e Dumfries (25°), tutti difensori di spinta con una spiccata presenza in zona gol. Per trovare un «difensore difensore» occorre scendere al 28° posto, dove il vecchio Van Dijk si gode la splendida stagione del Liverpool in Premier. Che poi l’olandese è l’unico maestro del ruolo ad aver concorso realmente per il premio (secondo a un soffio da Messi nel 2019) dopo il trionfo di Cannavaro nel 2006. Fabio resta così il terzo e ultimo difensore Pallone d’oro (gli altri furono Beckenbauer due volte e Sammer) nelle 69 edizioni del premio.

        Agli attaccanti si perdona tutto, ai difensori niente

        La distanza dei difensori dalla gloria riconosciuta — il Pallone d’oro questo rappresenta — è un tema che mi viene sempre in mente nelle serate di Champions League, quando ho il privilegio di partecipare agli studi di Sky Sport assieme a Fabio Capello e a tanti campioni del recente passato. Le partite si guardano assieme in una grande sala, maxischermo per il match principale e quattro tv sintonizzate sulle altre gare, e i commenti in presa diretta dei vari talent sono in gran parte codificati: «Ma come ha fatto a farsi superare così?», «Non insegnano più l’abc della marcatura», «Ai miei tempi un difensore che sbagliava quell’intervento rivedeva il campo dopo mesi». Lo stupore per gli errori dei difensori è molto più diffuso, e molto più scandalizzato, rispetto a un attaccante che calcia alto da buona posizione, o che tira sul portiere malgrado avesse la porta spalancata. Si avverte un’indulgenza quasi filosofica verso la punta, mentre viceversa le censure per il difensore sono implacabili.

        Sono critiche espresse col tono di chi immagina che presto qualcuno interverrà per correggere questa deriva, ripristinando l’antica arte della difesa. Ma succederà? Una tendenza così diffusa porta a sospettare che sia in atto una rivoluzione — dal calcio come sport al calcio come show — o più probabilmente che questa rivoluzione sia ormai sedimentata, e senza ritorno. Non è possibile che in tutti i club tutti i tecnici abbiano smesso di allenare per bene tutti i difensori. Semplicemente devono essere cambiati certi parametri, e il mercato dei grandi club pare lì a dimostrarlo.

        Le spese pazze per chi fa gol

        Il Liverpool quest’anno ha speso 145 milioni per Isak, un centravanti, 127 per Wirtz, un trequartista e altri 90 per Ekitike, il centravanti destinato a fare da riserva a Isak. Sul fronte difensivo ne ha investiti 80 complessivi per Kerkez e Frimpong, due terzini comunque d’assalto, e 30 per Leoni, il giovane talento su cui le milanesi non hanno ritenuto di investire. L’Arsenal ha speso 76 milioni per Eze, 71 per Gyokeres e 53 per Madueke, tutti attaccanti, a fronte dei 14 per lo stopper Mosquera. Il Bayern ha pagato 75 milioni Luis Diaz, punta esterna, e ha preso gratis a scadenza il difensore Tah. Il Barcellona non può comprare nessuno perché è indebitato oltre ogni limite. Ha in rosa Yamal, Raphinha, Lewandowski, Olmo e Torres, ma piuttosto di aggiungere un difensore — e ne avrebbe un gran bisogno — s’è fatto prestare Rashford dallo United.

        Una rivoluzione senza ritorno

        E poi guardate le mosse di Juve, Milan e Inter: attaccanti, centrocampisti, e finisce lì. L’Inter addirittura dopo quattro giornate viaggia col miglior attacco (11 gol segnati) e la diciottesima difesa (7 gol subiti). Naturalmente la richiesta di giocatori offensivi e il disinteresse per quelli difensivi trova riscontri coerenti nella classifica dei calciatori più pagati. E dunque non ti insegnano il mestiere, non ti inseguono sul mercato, non ti valorizzano in busta paga. Se il quadro è questo — e si parla dei ragazzi alla scuola calcio — perché mai uno dovrebbe fare il difensore?

        ​CorSera

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          Nizza-Roma di Europa League

          Inizia l’Europa League con la prima giornata del girone unico in programma sia mercoledì 24 sia giovedì 25 settembre. Prima in campo la Roma, giovedì tocca al Bologna contro l'Aston Villa
          Nizza-Roma

          (ore 21 su Sky Sport, Sky Sport Uno e in streaming su Sky Go e Now)
          Trasferta in Francia per la Roma, ancora galvanizzata per la vittoria nel derby di domenica 21 settembre contro la Lazio grazie al gol di Pellegrini. Gian Piero Gasperini ha recuperato Wesley ed Hermoso, ma non avrà a disposizione Dybala per questa prima gara di Europa League: «Se la tradizione europea recente è un peso? Assolutamente no – ha chiarito l’allenatore dei giallorossi –. Lo stimolo è cercare di fare sempre qualcosa di meglio perché per le squadre italiane non è mai facile raggiungere gli obiettivi nelle coppe. Ci proviamo ogni anno e ci proveremo anche quest’anno. Noi in questi mesi abbiamo già fatto un buon percorso e delle buone gare».

          CorSera
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          • KURTANGLE
            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
            • Jun 2005
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            • Borgo D'io
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            Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
            Per me la stagione di Yamal è stata migliore rispetto a quella di Dembelè. Vero...uno ha vinto la champions e l'altro no...ma è arrivato in semifinale ed ha fatto magie in entrambe le partite contro l'Inter. Quindi una sola partita cambia la stagione? Non de ve essere automatica l'associazione chiampions vinta = pallone d'oro!

            in teoria sono d'accordo con te.
            in pratica come ben sai quando si parla di pallone d'oro la differenza tra vincere la champions è arrivare in semifinale è mostruosa
            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
            Originariamente Scritto da GoodBoy!
            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


            grazie.




            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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            • robybaggio10
              Bodyweb Senior
              • Dec 2011
              • 16012
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              • 11
              • Franciacorta
              • Send PM

              Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio


              in teoria sono d'accordo con te.
              in pratica come ben sai quando si parla di pallone d'oro la differenza tra vincere la champions è arrivare in semifinale è mostruosa
              A volte si...a volte no...dipende dai giocatori in lizza (a Messi e Cr7 lo avrebbero dato lo stesso...e se lo sarebbero meritato perchè in una stagione brutta facevano 35 goals e 20 assists)
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
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                • In piedi tra le rovine
                • Send PM

                Roma, ci pensa la difesa: gol di Ndicka e Mancini, 2-1 al Nizza

                Gasperini vince al suo esordio europeo in giallorosso. Problemi di ordine pubblico: 103 ultrà romanisti in stato di fermo

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                sopra una sola teca di cristallo
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                • marcu9
                  Bodyweb Senior
                  • May 2009
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                  • Sicilia
                  • Send PM

                  Vorrei un pronostico da Roby sul Milan di quest'anno.
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  • Fabi Stone
                    Bodyweb Senior
                    • Jan 2015
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                    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                    Vorrei un pronostico da Roby sul Milan di quest'anno.
                    Dove cazz0 eri finito Marcu?

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                    • germanomosconi
                      Bodyweb Senior
                      • Jan 2007
                      • 16289
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                      • pordenone
                      • Send PM

                      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                      Vorrei un pronostico da Roby sul Milan di quest'anno.
                      devono puntare alle prime 4
                      Originariamente Scritto da Marco pl
                      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      IO? Mai masturbato.
                      Originariamente Scritto da master wallace
                      Io sono drogato..

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                      • fede79
                        Bass Player
                        • Oct 2002
                        • 4641
                        • 493
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                        • Roma
                        • Send PM

                        L'Uefa starebbe valutando la sospensione di Israele da tutte le competizioni calcistiche internazionali e una decisione "è attesa la prossima settimana, con la maggioranza dei membri favorevole". Lo scrive il britannico Times. Una eventuale decisione in tal senso chiuderebbe le porte ai prossimi Mondiali e comporterebbe l'esclusione del Maccabi Tel Aviv dall'Europa League. Il ministro israeliano dello sport, Miki Zohar, ha affermato ai media israeliani di "essere al lavoro con il premier Benyamin Netanyahu per impedire questa mossa". La nazionale di Israele è attesa inoltre dalla partita contro l'Italia, il 14 ottobre a Udine, valida per la qualificazione al Mondiale. La partita è stata al centro di forti polemiche, con richieste di non giocare o di gesti contro la guerra a Gaza.

                        Una sospensione di Israele da parte dell'Uefa comporterebbe nel caso anche lo stop alle qualificazioni Mondiali, che sono organizzati dalla Fifa ma nella fase di qualificazione è sotto l'egida della Uefa.
                        sigpic
                        Free at last, they took your life
                        They could not take your PRIDE

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                        • Sean
                          Csar
                          • Sep 2007
                          • 123941
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                          • In piedi tra le rovine
                          • Send PM

                          Come nel caso della Russia, sono contrario a che gli atleti paghino le politiche/colpe dei governi...ma il caso di Israele va al di là di ogni umana comprensione e giustificazione, stanno facendo una strage insistita, indiscriminata, mirata di innocenti, di donne e bambini, di operatori umanitari...stanno espropriando della propria terra un popolo, lo stanno massacrando...per cui mi auguro che quella nazionale venga esclusa.

                          Non lo me auguro perchè passi l'Italia al suo posto, anzi sono assolutamente contrario a promozioni su carta in specie quando è dubbio che te lo meriti, perchè dovrebbe essere il campo a deciderlo...però che altra soluzione c'è? Bisogna dare alla società "civile" israeliana un segnale: i "coloni" non possono starsene davanti allo schermo a guardarsi le partite mentre seggono su case e terre dei palestinesi finiti al cimitero. Laggiù si sta compiendo l'orrore.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Mario12
                            Bodyweb Advanced
                            • Nov 2014
                            • 17932
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                            • Send PM

                            davo un'occhiata al Barcellona , sotto di un gol entra Lewandowski (37enne) e segna con un colpo di testa a dir poco assurdo.
                            secondo me , non è un caso che è il terzo marcatore di sempre in Champions , solo dopo a Messi e CR7.

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 123941
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                              • Send PM

                              Alla prima in Europa League il Bologna non graffia: l’Aston Villa vince 1-0

                              A Birmingham Skorupski mette un argine agli inglesi neutralizzando anche un rigore. Due occasioni per Castro e Vitik, ma è mancata la grinta richiesta da Italiano

                              A Birmingham Skorupski mette un argine agli inglesi neutralizzando anche un rigore. Due occasioni per Castro e Vitik, ma è mancata la grinta richiesta da Itali…
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                • Sep 2007
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                                Conte-Allegri di nuovo contro dopo 12 anni, tutte le differenze: la vita privata, il rapporto con i calciatori, la comunicazione

                                La super sfida di San Siro fra il Milan di Max e il Napoli di Antonio ripresenta il duello fra i due della panchina, opposti ma dal destino più volte incrociato

                                di Paolo Condò

                                Negli ultimi giorni di maggio la vox populi raccontava di un imminente avvicendamento tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri sulla panchina del Napoli, una ripetizione di quanto accadde nell’estate del 2014, quando Conte si dimise dalla Juventus e Allegri venne scelto come suo successore. Era un’indiscrezione fondata perché Aurelio De Laurentiis, in attesa che Antonio chiarisse le sue intenzioni, aveva bloccato Max: mica poteva farsi cogliere impreparato e sbagliare di nuovo allenatore, com’era successo in seguito all’addio di Spalletti. Ma nelle ore successive alla conquista del titolo la postura di Conte, dubbiosa fin lì, virò verso la permanenza, mentre dall’altro lato il Milan puntò con decisione su Allegri, fino ad annunciarlo. Le decisioni di quella settimana costituiscono la base del grande match in arrivo domenica, perché Milan-Napoli vale la zona altissima della classifica e il primo plus psicologico in palio quest’anno: chi vince prende tre punti e assesta tre schiaffi.

                                Personalità

                                Pur non essendosi realizzato, il solo fatto che l’avvicendamento fosse apparecchiato per ripetersi ci dice tanto del peso della personalità di questi due allenatori. Conte e Allegri hanno poco in comune dal punto di vista tecnico, quasi zero da quello caratteriale, e se passiamo alla sfera personale non potrebbero essere più distanti. Ma sanno farsi seguire: non da immateriali follower, ma da 25 atleti in maggioranza multimilionari, che fuori dallo spogliatoio vengono serviti e riveriti da schiere di agenti, social manager, guardaspalle e procuratori (non di contratti, di qualsiasi cosa), ma dentro le sacre mura parlano solo se quel signore — quel mister — li interroga. Perché ciò accada occorre una leadership fuori dalla norma.

                                Il passato

                                La differenza tra Conte e Allegri parte dall’inizio, da quando giocavano. Conte metteva tanta qualità dentro alla quantità, che era la sua dote principale. Allegri non si è mai preoccupato di aggiungere alla sua indubbia qualità uno straccio di quantità. Così il primo è stato una mezzala di corsa e di governo, capitano della Juve (5 scudetti e una Champions) e buon frequentatore della Nazionale. Il secondo ha vinto al massimo una Coppa Italia di serie C passando la giovinezza a fare il trequartista di squadre cult — per noi romantici — come il Pescara di Galeone. Ai tempi di Cagliari Max alloggiava all’hotel Mediterraneo, quello dei giornalisti, e scendeva in ciabatte a farci colazione deliziando la platea col suo humour esilarante già allora, ma meno corrosivo di oggi. C’era la storia della promessa sposa piantata praticamente sull’altare a tenere banco, coi suoi richiami alla scena madre di Blues Brothers con John Belushi preso a mitragliate da Carrie Fisher.

                                Davvero poco a che fare anche nel privato con Conte, che si presentò al primo appuntamento con la futura moglie Elisabetta in Porsche, e lei lo invitò a cambiarla con un’auto meno chiassosa. I due restano una coppia splendida anche a distanza di anni. Max, beh, ne ha combinate. Giulia Mancini, da anni preziosa manager di Conte, alla fine di interviste in cui Antonio aveva predicato la sua etica del lavoro chiamava per sussurrare «guarda che si diverte anche eh, non dipingerlo troppo serio». Nessun agente ha mai ritenuto necessario precisarlo per Max.

                                Tattica

                                Conte sviluppa alla Juve una versione aggressiva della difesa a tre, che è un canone prudente, e con quella vince titoli lì, al Chelsea, all’Inter e in mezzo ci mette un brillante Europeo con la Nazionale più modesta di sempre. A Napoli torna dopo quasi quindici anni alla difesa a quattro, che era stato il primo cambiamento apportato all’epoca da Allegri alla sua Juve: la crescente qualità delle punte (Higuain, Dybala, Ronaldo) gli permetteva di tenere bassa la squadra, ché tanto per quelli il gol non era un problema, e poi con Chiellini e Bonucci difendere nella propria area era un must. E quindi Conte disegna un meccanismo e ci inserisce i giocatori, mentre Allegri compie l’operazione opposta. Ma è il modo in cui sanno trattarli — lo ripetiamo — a fare la differenza.

                                Anche perché la dialettica è tanta parte del lavoro, e la sua decrittazione la sfida che ci viene lanciata. Quando Conte asserisce che quello del Napoli non sia stato un grande mercato, le risposte possibili sono due: ha ragione se si riferisce all’Europa, perché è chiaro che dal Liverpool in giù molte squadre hanno speso follie, ha torto se parla di serie A, perché il Napoli ha allargato la rosa come nessun altro. In ogni caso sottolinea così quanto lavoro debba mettere nello sviluppo della squadra, anche se è quella che ha appena vinto lo scudetto. Quando Allegri ripete che il calcio è semplice, provoca perché la disputa ideologica che certamente gli ha tolto qualcosa è un danno forse perdonato ma di sicuro non dimenticato. Che poi l’asserzione fa a pugni con l’entità del suo staff — dieci figure professionali, se il calcio fosse complicato quante ne chiederebbe, venti? — ma non col suo metodo, basato sull’intuizione da cavallaro più che sulle ore passate al video. Sai che noia.

                                ​CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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