Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Françis1992
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    Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
    A me Ranieri più che consigliere di fryedkin sembra un vero e proprio direttore generale.
    ranieri re di roma !!!



    Tessera N° 7

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    • robybaggio10
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      • Dec 2011
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      • Franciacorta
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      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
      Ora che gli allenatori sono definiti...ecco la griglia (che verrà aggiornata man mano le società venderanno-acquisteranno giocatori).
      1° fila: Napoli
      2° fila:
      3° fila: Inter, Juve
      4° fila: Atalanta, Roma
      5° fila: Milan, Lazio, Fiorentina
      Aggiornamento griglia in base ai rumors di mercato (e societari):
      1° fila: Napoli
      2° fila:
      3° fila: Inter, Roma
      4° fila: Juventus
      5° fila: Atalanta, Milan, Bologna, Lazio, Fiorentina
      I SUOI goals:
      -Serie A: 189
      -Serie B: 6
      -Super League: 5
      -Coppa Italia: 13
      -Chinese FA Cup: 1
      -Coppa UEFA: 5
      -Champions League: 13
      -Nazionale Under 21: 19
      -Nazionale: 19
      TOTALE: 270

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      • Sean
        Csar
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        • In piedi tra le rovine
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        Inter-Monterrey al Mondiale per Club solo 1-1, a segno Lautaro

        L’occasione persa è evidente: è un’Inter ancora incompiuta, che rischia qualcosa di troppo in fase difensiva e non è cinica in attacco

        Una partita da vincere, per le occasioni e il gioco prodotto, che l’Inter rischia anche di perdere (palo di Canales a metà ripresa). Il debutto di Chivu in panchina nell’esordio al Mondiale contro il Monterrey finisce con un pareggio (1-1) che non può soddisfare il tecnico romeno per la classifica del girone E guidata dal River Plate che ha battuto l’Urawa Reds 3-1. Contro un avversario che pare piuttosto modesto, la sua prima Inter fa la partita e nel finale mostra delle variazioni tattiche in avanti interessanti, così come il passo dei due nuovi arrivati Sucic e Luis Henrique. Ma l’occasione persa è evidente: è un’Inter ancora incompiuta, che rischia qualcosa di troppo in fase difensiva e non è cinica in attacco.​

        A Seattle con i giapponesi dell’Urawa (il 21 alle 21 italiane) c’è solo un risultato a disposizione. Ma questa Inter promette di crescere.

        CorSera
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Gasperini: “Roma difficile, ma mi darà forza”. Ranieri scherza: “Antipatico ma ambizioso, ci serve”

          Presentato il nuovo tecnico giallorosso: “I Friedkin vogliono costruire una squadra forte, raccoglierò le energie positive della città. La Juve mi ha cercato ma ho preso un'altra decisione”. Il consigliere del patron: “Ha la capacità di cambiare la fisionomia di un atleta e di rendere ottimi determinati giocatori”

          «Era antipatico, gliel’ho detto. Ai tifosi della Roma e a me molto di più. Però è stato scelto lui perché sono convinto che Roma ha bisogno di una personalità forte, di un tecnico che non si accontenta mai, che è sempre incavolato, che vuole migliorare la squadra, il singolo». Claudio Ranieri lo dice con il sorriso, ma il passaggio di consegne è tutt’altro che una formalità. Gian Piero Gasperini raccoglie l’eredità e prova subito a cambiare l’aria: «Tutti mi continuano a mettere in guardia su Roma, su quanto sia difficile lavorare qui e quanti pericoli ci siano. Questa deve essere una forza. Io vedo solo tanto entusiasmo e voglia di calcio».

          Ranieri: “Gasperini scelta fatta con i Friedkin”

          La conferenza stampa che segna l’inizio del nuovo ciclo mette insieme due modi diversi di vivere la panchina, ma uniti da una convinzione comune: la Roma può essere costruita per restare stabilmente in alto. Ranieri, che ha guidato la squadra fino a fine stagione, spiega com’è nato tutto: «Mi avete dato del bugiardo quando vi dissi che non c’era ancora nulla. Avevo chiesto la disponibilità di Gian Piero e lui mi disse “perché no?”, ma da lì a dire che fosse fatta ce ne passava. La scelta l’hanno fatta i Friedkin. Lui ha sempre fatto bene, riesce a cambiare la fisionomia di un atleta. Sa delle difficoltà che incontreremo in questi due mercati. Se fossi rimasto io, avremmo perso un anno di tempo per la costruzione. Lui è stato chiamato per far crescere qualcosa che dia frutti rigogliosi».

          Gasperini: “Sappiamo del Fpf, ma la Roma tornerà in alto”

          Gasperini racconta i primi contatti: «Claudio mi ha descritto per filo e per segno realtà e situazione. Poi ho incontrato la proprietà: passione, entusiasmo, grande presenza sulla Roma. Hanno progetti ambiziosi, hanno fatto fatica a realizzarli. Hanno visto in me, tramite Claudio, la possibilità di costruire qualcosa di forte. Sappiamo tutti delle limitazioni del fair-play finanziario, ma è una società solida che vuole investire bene, in modo sostenibile. Vogliono portare la Roma in alto». La pressione dell’ambiente? Per Gasperini è una spinta, non un limite. «Mi parlano di radio, di pressione… Io vedo voglia, passione. Se in sei anni ci sono state difficoltà, allora si può correggere qualcosa. Se Napoli ha vinto due scudetti, se Parigi è diventata capitale del calcio, allora anche Roma può. Basta costruire nel modo giusto. Tutti vogliono il meglio per la Roma, se remiamo dalla stessa parte siamo tutti più forti»

          Gasperini: “Ranieri ha fatto qualcosa di straordinario”

          Il primo obiettivo è il campo. «Il feeling con i tifosi c’è, ma contano i risultati. Claudio ha fatto qualcosa di straordinario nelle ultime 22-23 giornate. La squadra ha dimostrato che può fare tanto. Il gruppo ha dato segnali forti, anche chi era in panchina. È la base su cui lavorare. A Roma non si possono fare programmi a dieci anni, bisogna essere veloci e concreti. Lavorare per costruire una squadra che sappia vincere ma anche perdere nel modo giusto, con identità».

          Dybala al centro della Roma di Gasperini

          Dybala resta centrale, ma non intoccabile: «Spero stia bene. Se è in condizione è un grande giocatore. Ma non ci sono calciatori inadatti, devono solo star bene. Vogliamo una squadra dove tutti spingano oltre i personalismi. Poi con lo staff lavoriamo per alzare il livello tecnico, tattico, caratteriale. Se crescono i singoli, cresce tutta la squadra».

          Gasperini: “Dobbiamo crescere giovani forti”

          Sugli attaccanti: «Milito e Retegui erano forti. Il mio merito è stato tirare fuori il meglio. Le mie squadre sono prolifiche, dipende da come interpreti il gioco. Ora si parte da quello che c’è, poi il mercato ci dirà come proseguire». E a proposito di mercato: «Servono giocatori emergenti, che possano diventare internazionali. Non possiamo prendere campioni affermati, dobbiamo costruirceli. Tutti devono puntare a fare la miglior stagione della carriera. Difendere quello che si ha non basta più». Ranieri chiarisce quali siano state le priorità richieste all’allenatore di Grugliasco: «A Gasperini abbiamo chiesto di fare il Gasperini. I tifosi si identificheranno col suo gioco. Vogliamo una squadra che lotti, che faccia un buon percorso in campionato e in Europa. Accettando anche qualche boccone amaro. Ma sempre da arrabbiati».

          Gasperini: “Dal mercato mi aspetto qualcosa di nuovo”

          Sui nomi del gruppo storico (Dybala, Cristante, Pellegrini, Paredes), Gasp risponde così: «Si parte da quello che c’è, ma non saranno sempre gli stessi. Mi aspetto che dal mercato arrivi qualcosa di diverso, nuove figure che alzino il livello. Pellegrini è infortunato, ma il discorso vale per tutti: bisogna pensare a fare la miglior stagione. Soulé è un giocatore offensivo: deve fare assist, gol, prendersi rigori. Oggi conta essere squadra. Il Psg ha raggiunto traguardi senza Messi e Neymar. Il Napoli ha vinto da squadra. La Roma deve prendere quella strada».

          Ranieri sul no alla Nazionale e sul nuovo ds della Roma

          Il Gasp poi si sofferma sulle voci di un tentativo della Juventus di soffiare l’allenatore alla Roma: «È vero, c’è stato un avvicinamento. Ma ho scelto Roma perché credo sia la strada giusta, anche con i rischi. È quello che cercavo, ho la convinzione forte di aver fatto la scelta giusta». Ranieri, dopo aver archiviato il caso Italia («Rispetto la Nazionale, ma sono della Roma») chiude parlando di Svilar – «Ho solo chiamato il ragazzo, gli ho detto che c’è un progetto ambizioso. Il resto è di Ghisolfi» – e delle limitazioni Ffp: «Siamo vicini, manca poco. Dal 2026 potremo lavorare con più tranquillità. La proprietà non può mettere soldi, altrimenti lo farebbe. Bisogna stringere i denti. Oggi competiamo con club che comprano ragazzi a 60 milioni a 18 anni. Noi dobbiamo farci trovare pronti con le idee». Idee che, dopo l’addio del ds Florent Ghisolfi a poche ore dalla conferenza stampa, dovrà trovare molto probabilmente uno tra Frederic Massara e Nicolas Burdisso. La nuova Roma è ufficialmente partita. Con il volto sorridente e determinato del suo nuovo allenatore.

          Presentato il nuovo tecnico giallorosso: “I Friedkin vogliono costruire una squadra forte, raccoglierò le energie positive della città. La Juve mi ha cercato m…

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            • In piedi tra le rovine
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            La Russa: “Gattuso ct? Tanti auguri, ma i simboli del nostro calcio sono altri. Perché non Zenga?

            Il presidente del Senato: “Non siamo il Paese di “Ringhio”, ma della classe di Baggio, Rivera e Del Piero”. E vota l’ex portiere dell’Inter, squadra per cui tifa

            Al presidente del Senato, Ignazio La Russa, tifoso interista, non è piaciuta la scelta di Gennaro Gattuso come ct della Nazionale dopo l’esonero di Luciano Spalletti. Per la seconda carica dello Stato, le perplessità deriverebbero da una questione di stile. “Bisogna fare gli auguri a Gattuso e alla Nazionale, quando si ama la Nazionale le critiche a posteriori servono a poco. Però – ha detto a “La politica nel pallone”, su Radio Rai Gr Parlamento – ho telefonato a Gravina prima della scelta e gli ho espresso i miei leciti dubbi. Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, io dico che non è proprio esatto. Semmai lo è Buffon, che forse è dietro a questa decisione, allora tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale”.​

            La Russa voleva Zenga ct della Nazionale

            Chi altro, dunque? La Russa avrebbe preferito altri campioni del 2006, prima di nominare il suo preferito, l’ex portiere Walter Zenga che in carriera ha allenato in serie A Catania, Palermo, Sampdoria, Crotone e Cagliari. “I simboli del nostro calcio sono altri – ha proseguito La Russa –, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero. Poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da ‘Ringhio’, ma è il calcio dei Rivera, dei Baggio, dei Del Piero, degli Zenga. Ecco, perché non Zenga?”.

            La Russa: “Lenti a trovare un nuovo ct”

            A monte, secondo La Russa, la difficoltà della Federcalcio di trovare un nuovo ct è dovuta alla lentezza dei riflessi del nostro sistema calcio: “Avrebbero dovuto pensarci prima. Ranieri o Mancini, se fossero stati previsti come piano B, quando era necessario prevedere un piano B, avrebbero accettato. Ma anche lo stesso Mourinho, perché no. Ma adesso – ha concluso il presidente del Senato – è inutile piangere sul latte versato. Abbiamo scelto Gattuso e quindi viva Gattuso, mi auguro vada bene. L’importante è che poi ci si assuma i meriti del successo, se ci sarà, ma anche le responsabilità di un eventuale insuccesso”.

            Il presidente del Senato: “Non siamo il Paese di “Ringhio”, ma della classe di Baggio, Rivera e Del Piero”. E vota l’ex portiere dell’Inter, squadra per cui ti…


            ______________

            La retorica codarda su “Ringhio” e gli “eroi del 2006”: Gattuso è un tecnico da salvezza, la Figc lo ha scelto per disperazione

            ​Il neo ct da allenatore non spicca né per risultati né per proposta di gioco, ma è stato eletto a salvatore della patria, così da poter diventare l'ennesimo alibi in caso di sconfitta. Resta un fatto: la Nazionale è diventata una panchina di terza fascia

            C’è una spruzzata di sovranismo, tanta confusione e a ben vedere anche un pizzico di codardia nella scelta che ha portato Gennaro Gattuso a diventare il nuovo commissario tecnico dell’Italia. Lui in panchina nonostante in curriculum abbia una sfilza di fallimenti tra Napoli, Valencia e Marsiglia, e l’anno scorso sia finito addirittura in Croazia all’Hajduk Spalato, elevato fino alla panchina della nazionale soltanto perché è stato uno degli eroi del Mondiale 2006.​

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            • Sean
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              • In piedi tra le rovine
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              I due articoli su Gattuso, di natura diversa ma con lo stesso bersaglio, illustrano benissimo come il nuovo CT sia avversato da un certa corrente di pensiero (che attraversa non solo la critica che va sui giornali ma, con ogni probabilità, anche i tifosi comuni) che è una spia di un tifo contrario che attraverso Gattuso vuol colpire ovviamente Gravina e l'attuale conduzione del calcio.

              Iniziare un percorso che dovrebbe portare alla qualificazione al mondiale in questa maniera è già cominciare male, malissimo, perchè come ci sono divisioni di "piazza", ci saranno senz'altro all'interno della federazione e nel mondo calcio.

              D'altra parte tutta la gestione del licenziamento di Spalletti (che inizia molto prima, con la sua riconferma dopo il disastro agli europei), senza avere in mano un sostituto (da qui l'altra ridicola gestione del tentativo fatto con Ranieri) non possono che provocare critiche feroci e ormai scoperte.

              E' anche difficile negare che Gattuso sia un tecnico mediocre pescato dal dimenticatoio e messo lì non certo per i suoi meriti (che come allenatore sarebbe impresa impossibile elencare) ma perchè Gravina era arrivato a raschiare il fondo del barile.

              L'unica chance di successo (cioè agguantare la partecipazione ai mondiali) risiede forse proprio in queste tragiche condizioni di partenza, che nel calcio qualche volta producono una reazione in un gruppo, se Gattuso riuscisse a toccare certe corde caratteriali e di orgoglio, perchè il materiale tecnico è sconfortante (ma questo non certo per colpa sua).
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              • Irrlicht
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                Ognuno comunque farebbe bene a mettere bocca sul suo
                Last edited by Irrlicht; 18-06-2025, 08:59:57.
                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                "Un acceso silenzio
                brucerà la campagna
                come i falò la sera."

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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
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                  Sulla ottima conferenza stampa di Gasperini, l'unica osservazione che mi viene da fare è su quel passaggio sul PSG dove Gasperini, mettendo al centro il sacrosanto concetto che "si vince da squadra (e non con i singoli, intendendo le singole star)" e appunto portando ad esempio i casi del Napoli e del PSG...che però io non metterei assieme per evidenti ragioni.

                  Il PSG fa storia a parte: è vero che ha finalmente vinto la champions liberandosi di certe stelle, e che ha vinto con una squadra giovane e frizzante...ma non è che questi giovani sono costati due spicci e poi se li sono tirati su loro con pazienza...il PSG quest'anno nel mercato passato ha comprato Neves, Dounè e Pacho per rispettivamente 60, 50 e 40 milioni...aggiungendo poi Kvara a gennaio per 70 milioni...cacciando fuori insomma 220 milioni...che si vanno ad aggiungere ai 450 milioni (esatto: 450) della campagna acquisti precedente, per cui in due anni hanno speso quasi 700 milioni...ecco, insomma, parliamo di altre dimensioni inattingibili per qualunque squadra italiana...per cui cade anche il discorso di Ranieri che "se Parigi è diventata la capitale del calcio, anche Roma può"...eh sì, possono tutti se hai gli arabi che spendono miliardi e miliardi.

                  Pure il City, che era il Torino di Manchester, adesso è una superpotenza...per le stesse ragioni che hanno portato il PSG a diventare quello che è ora: i miliardi arabi.

                  Quindi direi più centrato il parallelo col Napoli, anche se a ben guardare il Napoli non ha fatto nessun progetto giovani: il primo scudetto del ciclo De Laurentiis è frutto di campagne acquisti ambiziose (Osimehn fu pagato 80 milioni), con un progetto che partiva dai Cavani, è passato dagli Higuain ed è culminato per l'appunto col campionato vinto da Spalletti.

                  Lo scudetto di Conte non prevedeva i giovani, Conte non vuole i giovani ma giocatori prontissimi per il qui ed ora.

                  Nel calcio in verità i modelli non servono a niente, perchè altrimenti esisterebbe una formula magica replicabile ovunque, quando non è così, perchè ogni percorso è figlio di storie e condizioni particolari, che si incastrano tutte come per magia, ritagliate su determinati periodi storici: il successo è un abito di sartoria disegnato e tagliato su misura, non un completo da grandi magazzini.

                  Quelle che si possono individuare sono però delle costanti: gli uomini giusti al posto giusto, in società e anche in panchina. Vedo questo come filo rosso che aumenta esponenzialmente non solo la riuscita di qualsivoglia "progetto" (in quanto parte da base solide) ma anche le chance di arrivare alla fine a dama - con un occhio benevolo della buona sorte, in quanto, se parliamo di "gioco", pure quella ha un suo ruolo ed aiuta, ma è indubbio che una società condotta bene, e una squadra allenata meglio, la sorte in un certo senso se la chiama, in quanto il successo se lo costruisce ponendovi a fondamento tutte le condizioni.
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                  • Mario12
                    Bodyweb Advanced
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                    quanti soldi hanno gli sceicchi , madonna santa.

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                    • marcu9
                      Bodyweb Senior
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                      Inzaghi, parole d’amore per l’Al Hilal 🥰💌
                      L’ex tecnico nerazzurro, nella conferenza stampa di vigilia della sfida al Real Madrid, ha spiegato così la scelta dell’Al Hilal: “L’anno scorso, Jorge Jesus era l’allenatore dell’Al Hilal, e la squadra aveva giocatori eccellenti. Io ho accettato la sfida e sono uscito dalla mia zona di comfort dopo diversi anni all’Inter. Voglio cambiare il mio modo di pensare, il mio stile di gioco e provare cose nuove. Non c’era nessun’altra squadra che avrei voluto allenare. Quindi ho scelto l’Al Hilal”
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      • fede79
                        Bass Player
                        • Oct 2002
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Sulla ottima conferenza stampa di Gasperini, l'unica osservazione che mi viene da fare è su quel passaggio sul PSG dove Gasperini, mettendo al centro il sacrosanto concetto che "si vince da squadra (e non con i singoli, intendendo le singole star)" e appunto portando ad esempio i casi del Napoli e del PSG...che però io non metterei assieme per evidenti ragioni.

                        Il PSG fa storia a parte: è vero che ha finalmente vinto la champions liberandosi di certe stelle, e che ha vinto con una squadra giovane e frizzante...ma non è che questi giovani sono costati due spicci e poi se li sono tirati su loro con pazienza...il PSG quest'anno nel mercato passato ha comprato Neves, Dounè e Pacho per rispettivamente 60, 50 e 40 milioni...aggiungendo poi Kvara a gennaio per 70 milioni...cacciando fuori insomma 220 milioni...che si vanno ad aggiungere ai 450 milioni (esatto: 450) della campagna acquisti precedente, per cui in due anni hanno speso quasi 700 milioni...ecco, insomma, parliamo di altre dimensioni inattingibili per qualunque squadra italiana...per cui cade anche il discorso di Ranieri che "se Parigi è diventata la capitale del calcio, anche Roma può"...eh sì, possono tutti se hai gli arabi che spendono miliardi e miliardi.

                        Pure il City, che era il Torino di Manchester, adesso è una superpotenza...per le stesse ragioni che hanno portato il PSG a diventare quello che è ora: i miliardi arabi.

                        Quindi direi più centrato il parallelo col Napoli, anche se a ben guardare il Napoli non ha fatto nessun progetto giovani: il primo scudetto del ciclo De Laurentiis è frutto di campagne acquisti ambiziose (Osimehn fu pagato 80 milioni), con un progetto che partiva dai Cavani, è passato dagli Higuain ed è culminato per l'appunto col campionato vinto da Spalletti.

                        Lo scudetto di Conte non prevedeva i giovani, Conte non vuole i giovani ma giocatori prontissimi per il qui ed ora.

                        Nel calcio in verità i modelli non servono a niente, perchè altrimenti esisterebbe una formula magica replicabile ovunque, quando non è così, perchè ogni percorso è figlio di storie e condizioni particolari, che si incastrano tutte come per magia, ritagliate su determinati periodi storici: il successo è un abito di sartoria disegnato e tagliato su misura, non un completo da grandi magazzini.

                        Quelle che si possono individuare sono però delle costanti: gli uomini giusti al posto giusto, in società e anche in panchina. Vedo questo come filo rosso che aumenta esponenzialmente non solo la riuscita di qualsivoglia "progetto" (in quanto parte da base solide) ma anche le chance di arrivare alla fine a dama - con un occhio benevolo della buona sorte, in quanto, se parliamo di "gioco", pure quella ha un suo ruolo ed aiuta, ma è indubbio che una società condotta bene, e una squadra allenata meglio, la sorte in un certo senso se la chiama, in quanto il successo se lo costruisce ponendovi a fondamento tutte le condizioni.
                        Gasperini si riferisce più al concetto di squadra, dove in quasi tutte le domande lo ha ribadito, anche quando gli è stato chiesto nello specifico dei singoli (Pellegrini, Soulè e Dybala nello specifico). Interessante poi il discorso dell'allenamento, dell'intensità, del voler creare il gruppo, tutti riferimenti all'indolenza endogena che regna da anni a Trigoria con particolare focus su certi giocatori che conosciamo bene qui a Roma.

                        Questo invece il passaggio relativo al PSG:

                        Oggi nel calcio moderno si attacca e si difende. Oggi nel calcio moderno conta essere squadra. Quello che stiamo vedendo del PSG è straordinario. Ha perso Messi, Mbappé, Neymar. Ha raggiunto traguardi che non aveva mai raggiunto nella sua vita. Anche con dei ragazzi forti, molto selezionati. Credo che il calcio sia questo. Il Napoli che ha vinto lo Scudetto ha vinto da squadra. Magari ci poteva essere una squadra anche più forte o meno, però è stata una squadra. E così gli esempi migliori. La Roma stessa è stata una squadra. Questi sono i principi. Non ce ne sono altri.

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                        • KURTANGLE
                          Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                          • Jun 2005
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                          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                          Inzaghi, parole d’amore per l’Al Hilal 🥰💌
                          L’ex tecnico nerazzurro, nella conferenza stampa di vigilia della sfida al Real Madrid, ha spiegato così la scelta dell’Al Hilal: “L’anno scorso, Jorge Jesus era l’allenatore dell’Al Hilal, e la squadra aveva giocatori eccellenti. Io ho accettato la sfida e sono uscito dalla mia zona di comfort dopo diversi anni all’Inter. Voglio cambiare il mio modo di pensare, il mio stile di gioco e provare cose nuove. Non c’era nessun’altra squadra che avrei voluto allenare. Quindi ho scelto l’Al Hilal”
                          Tradotto

                          Avevo i nervi a fior di pelle e volevo spararmi un anno meno impegnativo guadagnando una follia
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                          • fede79
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                            Secondo Luca Momblano, giornalista di Juventibus e di Tele Lombardia, sarebbe partita una chiamata dalla Juventus a Paulo Dybala (31) per sondare un possibile ritorno dell’argentino. “Paulo si è detto entusiasta di questa possibilità”, ha raccontato il giornalista.
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                            • Steel77
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                              Farei un tentativo pure per Tevez, magari torna a giocare. Mi pare in forma

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                              • Sean
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                                • Sep 2007
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                                • In piedi tra le rovine
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                                Momblano qualche volta ci prende (a livello diciamo societario, dirigenti ecc...ci prende spesso), ma tante altre no...e da quando è in tv, siccome qualcosa deve raccontare tutti i giorni, fa anche parecchio show...e questa di Dybala rientra nello show.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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