Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Mario12
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    Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
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    Last edited by Mario12; 22-05-2025, 23:29:51.

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      Claudio Ranieri: “Figure sbagliate hanno frenato la Roma. L’allenatore? Già scelto”

      Intervista al tecnico giallorosso prima dell’ultima panchina della carriera: “Non rivelo il nome del mio erede neanche a Venditti. Friedkin vuole la Champions, ma gli interpreti fin qui non erano quelli giusti. Totti non ha ancora trovato la sua strada”



      _______________

      Purtroppo per abbonati. In mattinata sicuramente usciranno riduzioni o riproduzioni della intervista su altri siti.
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Napoli-Cagliari e Como-Inter

        Realizzate due coppe dello scudetto. Una delle due sarà assegnata o al Maradona o al Sinigaglia

        Napoli o Inter? Oggi, venerdì 23 maggio, si consegna lo scudetto 2024-2025. Le prime due della classe aprono l’ultimo turno di campionato: è previsto un doppio cerimoniale per il tricolore, ma i vertici della Lega serie A saranno al Diego Armando Maradona. Come da protocollo, il presidente Ezio Simonelli e l’ad Luigi De Siervo saranno ospiti della squadra prima in classifica, in questo caso quella di Antonio Conte. Però, sono due le coppe dello scudetto realizzate a tempo di record dalla Iaco Group di Igino e Alberto Iacovacci. Il club di viale della Liberazione, in un primo momento, aveva detto di preferire – nel caso di successo del 21° tricolore – la consegna a San Siro domenica 25 maggio davanti ai suoi tifosi. Poi il dietrofront. C’è anche lo spauracchio, in caso di arrivo a pari punti (sconfitta del Napoli e pareggio dell’Inter), dello spareggio, fissato lunedì 26 maggio.

        Napoli-Cagliari

        (ore 20.45 su Dazn)
        Il Napoli ha il destino nelle proprie mani. Comanda la classifica con 79 punti, uno in più sull’Inter, e deve soltanto vincere al Maradona con il Cagliari (già salvo, ennesimo capolavoro di Davide Nicola, che in questa trasferta non dovrebbe avere a disposizione Luvumbo). Gli azzurri, quindi, cercano il successo – dopo i due pari di fila con il Genoa (2-2, 11 maggio) e con il Parma (0-0, 18 maggio) – per conquistare il quarto scudetto di fila della loro storia. Antonio Conte dovrebbe affidarsi al 4-2-3-1 con Meret in porta; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera e Spinazzola in difesa; Anguissa e Gilmour in mediana; Politano, Raspadori e McTominay alle spalle di Lukaku. La variabile è David Neres.

        Como-Inter

        (ore 20.45 su Dazn)
        Senza pensare alla finale di Champions di Monaco di Baviera con il Psg (31 maggio), l’Inter farà di tutto per complicare la vita al Napoli in questo ultimo turno e, chissà, tentare un sorpasso in classifica in extremis per il 21° tricolore (il secondo di fila, dopo quello della seconda stella vinto nell’aprile 2024). Simone Inzaghi è orientato a far partire Frattesi e Lautaro Martinez dalla panchina, con Thuram titolare ma da dosare. Il Como, da parte sua, farà di tutto per intralciare i piani nerazzurri: «Dobbiamo essere attenti, loro sono forti sulle fasce, per me l’Inter è tra le migliori in Europa. Dobbiamo essere bravi a giocare con personalità, non subire il loro calcio, ma imporre il nostro. L’Inter è fortissima, ma proveremo a darle fastidio», le parole di Cesc Fabregas.

        ​CorSera
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          Napoli stanco, Inter tra tormenti e sfizi: lo scudetto è un'attesa asimmetrica

          Stasera il Napoli può laurearsi campione, esaltando una stagione comunque positiva, mentre l’Inter chiude un campionato deludente, schiacciata dalle pressioni del ruolo di favorita, a differenza dell’impresa computa in Champions. Conte consacrerebbe la vittoria del «più bravo» sul «più forte»

          di Paolo Condò

          È un’attesa asimmetrica quella che si conclude stasera, perché se il Napoli infine conoscerà il suo destino — la stagione sarà in ogni caso positiva, ma è ovvio che lo scudetto ne decuplicherebbe il valore — l’Inter tirerà una riga soltanto sul suo cruccio, e le resterà una settimana per coltivare il suo sfizio. Il cruccio è un campionato che avrebbe dovuto vincere perché non ci sono dubbi sul fatto che la squadra di Inzaghi sia la migliore del lotto.​

          Ma è proprio questa certezza ad averla tormentata lungo l’intera stagione, perché niente rovina l’umore e la concentrazione come il sentirti ripetere che «non puoi non vincere»: prova ne sia il brillante cammino in Champions (lo sfizio) in cui realisticamente le colonne d’Ercole alle quali dovevi arrivare erano i quarti di finale, e invece le hai varcate e sei sopravvissuto a quattro tempeste che in campionato nemmeno ti sogni, e magari è proprio per questo che in serie A sei affogato più volte in uno stagno.​

          Il punticino che separa il Napoli dall’Inter è ciò che resta del raccolto per l’inverno della formica rispetto a una cicala che ha segnato 20 gol in più, spavalda e chiassosa, ma ne ha anche subiti 8 in più, e la contabilità è vantaggiosa solo in apparenza. Il Napoli sta arrivando esausto al traguardo, viene da due pareggi, pare uno di quei maratoneti che un metro dopo il traguardo si accasciano a terra stremati. Ma se passerà per primo, come ormai è nelle cose, Conte siglerà un’impresa da tramandare: non sono frequenti i campionati vinti dal più bravo sul più forte.​

          L’ultimo metro, come quasi tutti in un rettilineo finale segnato dal calendario e dalla differenza di impegni, è ancora favorevole al Napoli, perché a fronte di due rivali prive di motivazioni pressanti il Como pesa 13 punti in più del Cagliari e in casa non perde da febbraio, mentre gli isolani fuori non hanno un gran curriculum. Ed è proprio questa l’insidia finale per Conte, l’evidenza del «non puoi non vincere» che tanto è costata a Inzaghi. Libero da stasera, comunque vada, di dedicarsi al grande sfizio.

          CorSera
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            Napoli, il bilancio di Conte prima della gara scudetto: stagione ottima ma quante pressioni

            L'allenatore del Napoli vive con un saluto ai tifosi la vigilia della sfida col Cagliari. Va in ritiro con la squadra e stasera anche gli infortunati saranno in panchina

            Conte lascia l’auto sul ciglio dello stradone. È appena uscito dal centro sportivo di Castel Volturno, non resiste al richiamo di 300 tifosi che in rigorosa fila indiana sono lì soltanto per lui. C’è una grossa transenna che li divide, Antonio percorre il corridoio come fosse in campo, corre. Saluta tutti, fa foto, firma autografi. È questa l’ultima scena? Tra qualche giorno lo sapremo, ma intanto l’immagine è di impatto, e nel clima sospeso della Napoli che spera e si augura di festeggiare il quarto scudetto della sua storia si leva una voce forte: «Mister, resta con noi».

            Comunque finisca stasera contro il Cagliari, questa resterà la foto copertina di una stagione bella ma che ha fortemente segnato l’allenatore. Arriva e vince al primo anno («sarebbe una annata superlativa» dice) o conquista il secondo posto («sarebbe ottima»). Fa invece tutta la differenza del mondo: ha l’ossessione della vittoria, e l’obiettivo scudetto probabilmente lo ha avuto in testa sin dalle battute iniziali di questa avventura. Lo vincerà il più forte? «No, chi lo ha meritato di più», chiarisce a poche ore dalla sfida decisiva. La lucidità prima dell’euforia: «In carriera ho perso sei finali, noi dobbiamo ancora completare il lavoro. Dite tutti che sia uno specialista delle vittorie, non è così. Ho perso tante volte e, anzi, le sconfitte mi hanno reso più duro. Cattivo».

            Lo sguardo è acceso, concentrato. Porta tutti in ritiro, ai suoi giocatori ha poco da dire ma il gruppo deve stare unito. Giocherà la stessa squadra in debito di energie delle ultime settimane, gli infortunati non hanno recuperato ma andranno tutti i panchina. Non con lui («essere squalificato all’ultima gara mi dispiace ma mi fido del mio staff, soffrirò in tribuna»), al Maradona si profila una notte unica, che sia di festa o di grande rimpianto. Ieri prima di spegnere la luce dell’ultima vigilia di campionato, Conte ha fatto ancora i conti con i suoi pensieri, le sue convinzioni e la stanchezza di una stagione che gli ha portato via parecchie energie: «Ho dato tutto — ribadisce —, dovevo ricambiare l’affetto che ho ricevuto in maniera incondizionata quando sono arrivato. È stata una annata impegnativa, carica di pressioni. Tutto è sempre stato ricondotto a me, non è giusto perché non è così. Ho sentito forte il peso della responsabilità».

            Concetti già espressi in altre occasioni nell’ultimo mesi ma a poche ore dalla sfida più importante hanno maggiore intensità. Cosa farà domani? Conte probabilmente ha già in testa il suo futuro ma il confronto con il presidente De Laurentiis è già fissato. Intanto aspetta di godersi eventualmente la festa. Un pensiero per i napoletani, che con lui hanno avuto un rapporto non ossessivo ma di grande rispetto, dice: «Conservate sempre la passione unica che avete per la vostra maglia. Conta più degli allenatori, dei giocatori, dei presidenti. Quelli vanno e vengono, cambiano. Voi ci siete sempre». Ed ecco che esce dal centro sportivo, libera le emozioni fra la folla di tifosi

            ​CorSera
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              Condò riassume bene gli stati d'animo e il clima mentale che condurrà stasera le due squadre rivali all'ultimo atto del campionato che assegnerà questo scudetto sofferto - che pareva da tempo destinato all'Inter e che invece un Napoli certo "minore", rispetto a quelli in precedenza vittoriosi (i due di Maradona, quello di Spalletti), ha con caparbietà conteso fino all'ultimo e si trova al metro finale con un punto di vantaggio...che pare niente ma è tutto, in quanto quel punto può fare la differenza tra il vincere o non vincere il campionato, concretizzare o no tutto il lavoro e le sofferenza e le ambizioni e le speranze di un anno.

              Napoli tecnicamente inferiore ma che ha trovato in Conte un allenatore superiore, che potrebbe realizzare l'impresa di vincere a Napoli al primo anno, il che è di per sè già qualcosa di enorme.

              Non si può però non tirare in ballo la "complicità" dell'Inter che ha commesso qualche errore di troppo: magari i casi del calcio stasera porteranno ad esiti ormai insperati per Inzaghi ed i suoi, ma resta il fatto che all'ultima giornata l'Inter insegue quando per tutto il campionato, in specie da gennaio, ha avuto in mano il suo destino, in virtù di una rosa più forte, già vincente, costruita per vincere...per cui ad un certo punto qualcosa è andato storto almeno lato campionato.

              Grandissima pressione sul Napoli stasera, per quel motivo sarà partita complicata in specie se non verrà sbloccata subito, perchè più passeranno i minuti e più si affacceranno i fantasmi, per cui risolverla in tempi ragionevoli sarà la chiave per finalmente mettere le mani sul sospiratissimo titolo. L'Inter farà il suo e attenderà di capire se il destino le eviterà all'ultimo di dover dedicarsi ad un amaro esame di coscienza.
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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                Napoli tecnicamente inferiori ma che ha trovato in Conte un allenatore superiore

                è decisamente così
                se succederà sarà principalmente suo
                ma temo tremendamente la nostra sterilità offensiva
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                • SimoneBW
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                  Stasera un solo coro, FORZA VESUVIO!

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                    L'intervista di Ranieri a Repubblica

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                    Claudio Ranieri arriva in maglietta della Roma e pantaloncini. Niente telefonino: «Un incubo, vogliono tutti sapere il nome del nuovo allenatore». Domenica a Torino sarà l'ultima partita di una carriera iniziata 39 anni fa. I calciatori gli hanno preparato una sorpresa, finge di non saperlo: «Sono dei maledetti, degli ingrati...», ride. «Ma più bugiardi dei calciatori sono solo gli ex calciatori che diventano allenatori» (...)

                    Quindi non è vero che smette?
                    «Su quello non scherzo. Sono stato super fortunato: volevo essere un calciatore e ci sono riuscito. Non pensavo di diventare allenatore, poi ho studiato per riuscirci: nel 1986 mi chiamò la Vigor Lamezia, in Interregionale. Il campo non mi mancherà: ho un altro progetto».

                    Ma avete già l'accordo con il nuovo tecnico?
                    «Certo. C'è già. Ma deciderà il presidente quando dirlo».

                    Direbbe ancora: Gasperini non sarà l'allenatore della Roma?
                    «Nessuno sarà l'allenatore della Roma»

                    Chiunque sia, non rischia di lavorare nell’ombra di Ranieri?
                    “Farò solo il consigliere. Starò fuori dai riflettori”.

                    L’ha resa felice questa cavalcata della Roma?
                    “Quando sono entrato ho pensato: in una settimana metto a posto la squadra. Lo spogliatoio era sano, andava ritrovata autostima. I giocatori sono stati bravissimi”.

                    Vede Totti nella Roma in futuro?
                    «Francesco non ha trovato la sua strada. Ha cercato di fare l'allenatore, è andato al corso di Coverciano, dopo quattro giorni se n'è andato. Uomo immagine? Ma a lui piacerebbe farlo?».

                    Quando potrà vincere laRoma?
                    «I Friedkin vogliono portarla stabilmente in Champions. Poi, se sei lì puoi vincere o perdere, ma loro hanno questo sogno».

                    Cosa è mancato finora?
                    «Sicuramente hanno sbagliato interpreti. Mi auguro di essere io la persona che li possa aiutare».

                    LA REPUBBLICA - Claudio Ranieri arriva in maglietta della Roma e pantaloncini. Niente telefonino: « Un incubo, vogliono tutti sapere il nome del nuovo allenatore». Domenica a Torino sarà l'ultima partita di una carriera iniziata 39 anni fa. I calciatori gli hanno preparato una sorpresa, finge...
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
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                      Mi pare che alla fine Ranieri non sveli niente di eclatante, o forse la sola notizia sul fatto che l'allenatore è stato scelto anche se ovviamente non lascia trasparire mezzo indizio sul chi. Il resto sono cose note, compreso il decisivo passaggio sugli errori commessi dai Friedkin.
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                        Mi pare che alla fine Ranieri non sveli niente di eclatante, o forse la sola notizia sul fatto che l'allenatore è stato scelto anche se ovviamente non lascia trasparire mezzo indizio sul chi. Il resto sono cose note, compreso il decisivo passaggio sugli errori commessi dai Friedkin.
                        Ieri c'era un articolo di Repubblica (non ricordo la firma) che dava per certo l'ingaggio del nuovo allenatore, ora capisco perchè erano così sicuri.
                        sigpic
                        Free at last, they took your life
                        They could not take your PRIDE

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                          • In piedi tra le rovine
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                          Se vogliono passare per bravi però dovrebbero anche cercare di dire il nome prima degli altri perchè l'intervista ok è importante, ma Ranieri non è che se glielo chiedi te la nega una intervista, in specie nell'occasione del suo addio alle panchine (e infatti presumo ne seguiranno altre in quel senso)...ma il vero colpo giornalistico sarebbe anticipare prima di tutti il nome "già scelto"...ma pure qui qualcuno, prima dell'annuncio ufficiale, avrà la dritta giusta.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • fede79
                            Bass Player
                            • Oct 2002
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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Se vogliono passare per bravi però dovrebbero anche cercare di dire il nome prima degli altri perchè l'intervista ok è importante, ma Ranieri non è che se glielo chiedi te la nega una intervista, in specie nell'occasione del suo addio alle panchine (e infatti presumo ne seguiranno altre in quel senso)...ma il vero colpo giornalistico sarebbe anticipare prima di tutti il nome "già scelto"...ma pure qui qualcuno, prima dell'annuncio ufficiale, avrà la dritta giusta.
                            Io penso che finito il campionato si saprà a stretto giro, quella del 1 Luglio era chiaramente una battuta.
                            sigpic
                            Free at last, they took your life
                            They could not take your PRIDE

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                            • Irrlicht
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                              • Aug 2021
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                              Inzaghi che stasera gioca con 3 titolari

                              Non ci credono, a quanto pare
                              Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                              "Un acceso silenzio
                              brucerà la campagna
                              come i falò la sera."

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                              • Sean
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                                • Sep 2007
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                                Sì ormai non ci credono e forse giustamente preservano le forze per la finale di champions, perchè se vinci quella ogni peccato veniale o capitale verrà lavato
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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