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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Vi S(a)puto in faccia.
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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      Non mi spiego come mai la Gazza abbia tutta questa enfasi di sottolineare i torti arbitrali contro il Toro...
      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        Originariamente Scritto da Giampo93
        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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          Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
          Non mi spiego come mai la Gazza abbia tutta questa enfasi di sottolineare i torti arbitrali contro il Toro...
          Ricordiamo i 280 episodi a sfavore del Torino.
          I SUOI goals:
          -Serie A: 189
          -Serie B: 6
          -Super League: 5
          -Coppa Italia: 13
          -Chinese FA Cup: 1
          -Coppa UEFA: 5
          -Champions League: 13
          -Nazionale Under 21: 19
          -Nazionale: 19
          TOTALE: 270

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            Re Zlatan

            sai già cosa fare...









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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              Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
              Non mi spiego come mai la Gazza abbia tutta questa enfasi di sottolineare i torti arbitrali contro il Toro...
              Con tutto il rispetto dovuto alla storia del Torino, ma credo che davvero in Italia sia difficile trovare un club tanto trasparente e inconsistente come il Torino degli ultimi decenni.

              Campionati anonimi che più anonimi non si può, nessun exploit nemmeno per caso, su quella società le stagioni si susseguono a stagioni passando come acqua fresca, la tifoseria è abulica, si fa andare bene questa nebbia dove tutti si sono ormai persi e scoloriti.

              L'unico segnale di vita che viene dal Torino è la sua presenza sui giornali di Cairo, articoli che poi nessuno ovviamente legge.

              L'Atalanta, il Bologna, la stessa Fiorentina, ma pure il Sassuolo, l'Udinese ecc...sono squadre vive, ti accorgi che ci sono e perchè ci sono e respirano e lottano assieme a noi...il Torino c'è ma è come se non ci fosse. E' l'esempio sputato del piattume...e il bello è che nessuno dei tanti dice niente, cioè una contestazione, un pungolo a svegliarsi, un qualche segno che ci dica che almeno la tifoseria è viva...no, è museale pure quella.
              Last edited by Sean; 11-12-2023, 14:17:19.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                Ricordiamo i 280 episodi a sfavore del Torino.
                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                Con tutto il rispetto dovuto alla storia del Torino, ma credo che davvero in Italia sia difficile trovare un club tanto trasparente e inconsistente come il Torino degli ultimi decenni.

                Campionati anonimi che più anonimi non si può, nessun exploit nemmeno per caso, su quella società le stagioni si susseguono a stagioni passando come acqua fresca, la tifoseria è abulica, si fa andare bene questa nebbia dove tutti si sono ormai persi e scoloriti.

                L'unico segnale di vita che viene dal Torino è la sua presenza sui giornali di Cairo, articoli che poi nessuno ovviamente legge.

                L'Atalanta, il Bologna, la stessa Fiorentina, ma pure il Sassuolo, l'Udinese ecc...sono squadre vive, ti accorgi che ci sono e perchè ci sono e respirano e lottano assieme a noi...il Torino c'è ma è come se non ci fosse. E' l'esempio sputato del piattume...e il bello è che nessuno dei tanti dice niente, cioè una contestazione, un pungolo a svegliarsi, un qualche segno che ci dica che almeno la tifoseria è viva...no, è museale pure quella.
                Al designatore non sono piaciute le decisioni sul fallo di Oyono non punito con il secondo giallo e la confusione sul contatto Buongiorno-Kaio Jorge. Voto negativo anche a Sozza per il mancato rosso a Dia in Salernitana-Bologna
                sigpic
                Free at last, they took your life
                They could not take your PRIDE

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                  Napoli-Braga (ore 21 su Sky Sport)

                  Manca poco al Napoli per passare agli ottavi di Champions come seconda, alle spalle del Real Madrid. Però, Walter Mazzarri non fa calcoli nel match del Diego Armando Maradona contro il Braga. «Se pensiamo a qualcosa di diverso, andremo incontro a una brutta partita. Diverse cose viste sinora mi sono piaciute, ma serve più equilibrio e maggiore attenzione sulla fase difensiva», ha detto. Vigilia particolare per Osimhen che dopo l’allenamento è volato a Marrakech per la cerimonia del Pallone d’Oro africano: «Ha fatto quello che doveva. Gli parlerò e capirò se è in condizione di partire dall’inizio. Oltretutto a breve ci sarà la Coppa d’Africa e sappiamo che dovremo farne a meno per un po’, comunque ci sono Raspadori e Simeone. Detto questo, sarà fondamentale passare, mi aspetto più solidità non regalando niente», ha concluso Mazzarri.

                  Classifica girone C
                  Real Madrid 15 punti;
                  Napoli 7 punti;
                  Braga 4 punti;
                  Union Berlino 2 punti.

                  Inter-Real Sociedad (ore 21 su Canale 5, Sky Sport)

                  Dopo aver conquistato il primo posto in campionato, con il 4-0 all’Udinese (9 dicembre), l’Inter adesso vuole anche il primato del girone. Per centrare questo obiettivo i nerazzurri devono battere a San Siro la Real Sociedad. «Sarà una gara molto difficile contro un avversario di qualità che in questi anni ha dimostrato di saper giocare bene in casa e fuori. Sappiamo di affrontare una squadra di assoluto valore e ci vorrà una prova importante. Se farò turnover? Qualcosa cambierà, come ho sempre fatto, indipendentemente dalla Real Sociedad. Ma non parlerei di turnover, più di cambiamento come ho sempre fatto. Magari in maniera più accentuata a Lisbona perché potevamo permettercelo sapendo che i ragazzi avrebbero risposto bene», ha detto Simone Inzaghi.

                  Classifica girone D
                  Real Sociedad 11 punti;
                  Inter 11 punti;
                  Salisburgo 4 punti;
                  Benfica 1 punto.

                  CorSera














                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Thiago Motta, così il Bologna è arrivato in zona Champions

                    Thiago Motta quando si è presentato parlava di calcio fluido e di un modulo lunare: il 2-7-2. Ha cominciato male, è risalito, oggi è considerato un predestinato. Schivo, non rilascia mai interviste, a Bologna non lo vedono mai

                    El Profe oggi è un predestinato. Nessuno però credeva lo fosse davvero quando, poco più di un anno fa, è arrivato a Bologna ereditando la panchina di Sinisa Mihajlovic. Thiago Motta veniva da una salvezza impossibile con lo Spezia, da un esonero al Genoa, da un’esperienza nelle giovanili del Psg, dove presto potrebbe tornare. Quando si è presentato parlava di calcio fluido e di un modulo lunare: il 2-7-2.

                    Ha cominciato male, è risalito pian piano, ha iniziato a vincere, poi a non perdere mai con le grandi, poi a batterle. A giugno ha centrato il record di punti (54) nella storia del Bologna, in estate ha alzato la voce, quasi ha costretto la società a far piazza pulita della vecchia guardia, ha detto addio senza rimpianti al totem Arnautovic, si è affidato a un pugno di fedelissimi, tra cui l’olandese Joshua Zirkzee, 22enne meteora di qualche stagione fa al Parma ed esubero del Bayern Monaco. Oggi, a dicembre, il Bologna è quarto insieme alla Roma, avversaria di domenica prossima, e con i giallorossi si gioca un posto Champions. Motta la parola Europa non la pronuncia nemmeno sotto tortura: «La soddisfazione è vedere come giochiamo a calcio, stiamo facendo qualcosa di straordinario. I tifosi fanno bene a sognare, noi pensiamo solo alla prossima gara».

                    Sotto le Due Torri, con l’Asinelli colorata di rossoblu dopo la vittoria sulla Salernitana, l’entusiasmo dilaga: non ci si svegliava così in alto in classifica da più di vent’anni. Il colombiano Lucumi lo chiama El Profe («per noi è sinonimo di mister», spiega il difensore), per i bolognesi Motta è l’autore di un capolavoro inaspettato e di una passione ritrovata. Squadra rivoluzionata, Dall’Ara quasi sempre pieno, tifosi incantati da un gioco fluido sì, ma con scambi di posizione ordinati come in caserma.

                    Il Bologna sfinisce gli avversari con il palleggio («se il pallone l’abbiamo noi gli altri non possono far male», il credo di Thiago), incanta con la manovra, concretizza con Zirkzee, il centravanti che non sapeva segnare trasformato da Motta in un giocatore moderno e totale, indispensabile in costruzione e letale sotto porta. L’allenatore del Torino Ivan Juric gli ha appiccicato addosso un’etichetta scomoda: «Ricorda Ibrahimovic». Auguri.

                    Il Bologna è scolaro diligente, segue la dottrina del Profe al volante della squadra rivelazione della serie A. Motta è un maniaco del dettaglio. Di sé dice di essere sfiancante per i giocatori, loro lo seguono ciecamente. Spazio a tutti, rosa sulla corda, nessuno resta indietro, ma chi sgarra paga. Mai fatta un’intervista da quando allena. Solo frasi misurate, da zero tituli, alla vigilia dei match. Fuoco e fiamme nei post gara contro arbitri e Var, arte appresa dal maestro Mourinho, con cui è stato «tripletista» all’Inter e di cui pare erede designato. Schivo, geloso della privacy della famiglia rimasta in Portogallo, in giro per Bologna non si vede mai, zero vita mondana: un monaco in clausura nel centro tecnico di Casteldebole.

                    Mister SorrisOne, ha una parola buona per tutti, ma la confidenza non la elargisce a nessuno, poca pure ai dirigenti e a Saputo, il presidente che vorrebbe tanto rinnovargli il contratto in scadenza a giugno. In estate lo cercò De Laurentis per affidargli il Napoli, Motta declinò. Milan, Psg, Barcellona, la Premier: le big fanno già la fila. Ha vinto tutto da giocatore, ha carisma, presenza, eloquio adatti a una grande. E la giusta ruvidità per tenere a bada le turbolenze di spogliatoio. El Profe, il predestinato. Bologna se lo gode: finché può

                    CorSera











                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Prossimo allenatore del Milan?
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Prossimo allenatore del Milan?
                        C'è una "piccola macchia" sul suo passato agonistico...
                        Chissà, l'ambiente.
                        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                          Con gli allenatori quelle cose si stemperano, ne abbiamo tanti esempi. Conte (che è stato come calciatore figura certo più urticante di un Motta per gli avversari, perchè era un pò esaltato) è andato all'Inter senza problemi per i tifosi interisti...e se è vero che Milan e Inter sono nella stessa città, credo che a Motta fregherebbe zero: un allenatore pensa solo alla sua carriera.

                          Motta o no, Pioli comunque è all'ultima stagione.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Con gli allenatori quelle cose si stemperano, ne abbiamo tanti esempi. Conte (che è stato come calciatore figura certo più urticante di un Motta per gli avversari, perchè era un pò esaltato) è andato all'Inter senza problemi per i tifosi interisti...e se è vero che Milan e Inter sono nella stessa città, credo che a Motta fregherebbe zero: un allenatore pensa solo alla sua carriera.

                            Motta o no, Pioli comunque è all'ultima stagione.
                            Si si.
                            Parliamo per ipotesi, chiaro.

                            Comunque si sta dimostrando un professionista, ma non penso che anche lui veda il rosso e il nero a cuor leggero.
                            Ammesso che il Milan sia interessato, con più proposte che gli arriveranno sicuramente, sceglierà altro.
                            ​​​​​​
                            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                              Anche il povero Mihajlovic da giocatore delle milanesi ha vestito solo i colori nerazzurri, da allenatore invece lo è stato solo del Milan

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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Thiago Motta, così il Bologna è arrivato in zona Champions

                                Thiago Motta quando si è presentato parlava di calcio fluido e di un modulo lunare: il 2-7-2. Ha cominciato male, è risalito, oggi è considerato un predestinato. Schivo, non rilascia mai interviste, a Bologna non lo vedono mai

                                El Profe oggi è un predestinato. Nessuno però credeva lo fosse davvero quando, poco più di un anno fa, è arrivato a Bologna ereditando la panchina di Sinisa Mihajlovic. Thiago Motta veniva da una salvezza impossibile con lo Spezia, da un esonero al Genoa, da un’esperienza nelle giovanili del Psg, dove presto potrebbe tornare. Quando si è presentato parlava di calcio fluido e di un modulo lunare: il 2-7-2.

                                Ha cominciato male, è risalito pian piano, ha iniziato a vincere, poi a non perdere mai con le grandi, poi a batterle. A giugno ha centrato il record di punti (54) nella storia del Bologna, in estate ha alzato la voce, quasi ha costretto la società a far piazza pulita della vecchia guardia, ha detto addio senza rimpianti al totem Arnautovic, si è affidato a un pugno di fedelissimi, tra cui l’olandese Joshua Zirkzee, 22enne meteora di qualche stagione fa al Parma ed esubero del Bayern Monaco. Oggi, a dicembre, il Bologna è quarto insieme alla Roma, avversaria di domenica prossima, e con i giallorossi si gioca un posto Champions. Motta la parola Europa non la pronuncia nemmeno sotto tortura: «La soddisfazione è vedere come giochiamo a calcio, stiamo facendo qualcosa di straordinario. I tifosi fanno bene a sognare, noi pensiamo solo alla prossima gara».

                                Sotto le Due Torri, con l’Asinelli colorata di rossoblu dopo la vittoria sulla Salernitana, l’entusiasmo dilaga: non ci si svegliava così in alto in classifica da più di vent’anni. Il colombiano Lucumi lo chiama El Profe («per noi è sinonimo di mister», spiega il difensore), per i bolognesi Motta è l’autore di un capolavoro inaspettato e di una passione ritrovata. Squadra rivoluzionata, Dall’Ara quasi sempre pieno, tifosi incantati da un gioco fluido sì, ma con scambi di posizione ordinati come in caserma.

                                Il Bologna sfinisce gli avversari con il palleggio («se il pallone l’abbiamo noi gli altri non possono far male», il credo di Thiago), incanta con la manovra, concretizza con Zirkzee, il centravanti che non sapeva segnare trasformato da Motta in un giocatore moderno e totale, indispensabile in costruzione e letale sotto porta. L’allenatore del Torino Ivan Juric gli ha appiccicato addosso un’etichetta scomoda: «Ricorda Ibrahimovic». Auguri.

                                Il Bologna è scolaro diligente, segue la dottrina del Profe al volante della squadra rivelazione della serie A. Motta è un maniaco del dettaglio. Di sé dice di essere sfiancante per i giocatori, loro lo seguono ciecamente. Spazio a tutti, rosa sulla corda, nessuno resta indietro, ma chi sgarra paga. Mai fatta un’intervista da quando allena. Solo frasi misurate, da zero tituli, alla vigilia dei match. Fuoco e fiamme nei post gara contro arbitri e Var, arte appresa dal maestro Mourinho, con cui è stato «tripletista» all’Inter e di cui pare erede designato. Schivo, geloso della privacy della famiglia rimasta in Portogallo, in giro per Bologna non si vede mai, zero vita mondana: un monaco in clausura nel centro tecnico di Casteldebole.

                                Mister SorrisOne, ha una parola buona per tutti, ma la confidenza non la elargisce a nessuno, poca pure ai dirigenti e a Saputo, il presidente che vorrebbe tanto rinnovargli il contratto in scadenza a giugno. In estate lo cercò De Laurentis per affidargli il Napoli, Motta declinò. Milan, Psg, Barcellona, la Premier: le big fanno già la fila. Ha vinto tutto da giocatore, ha carisma, presenza, eloquio adatti a una grande. E la giusta ruvidità per tenere a bada le turbolenze di spogliatoio. El Profe, il predestinato. Bologna se lo gode: finché può

                                CorSera

                                Sti articoli me fanno morì, me li ricordo anche per Giampaolo.
                                sigpic
                                Free at last, they took your life
                                They could not take your PRIDE

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                                😎
                                😡
                                👍
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