Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • germanomosconi
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    • pordenone
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    Le altre sono squadre materasso dai...
    Originariamente Scritto da Marco pl
    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    IO? Mai masturbato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    Io sono drogato..

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    • Sean
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      Italia, notte da incubo in Norvegia: la strada verso il Mondiale è già in salita | Risultato 3-0

      A Oslo un orrendo primo tempo condanna la squadra di Spalletti a una pesantissima sconfitta: a segno Sorloth, Nusa e Haaland

      L’America è lontana, quasi un miraggio. La corsa, appena cominciata, rischia di essere già finita. Il primo posto nel girone, che garantisce il biglietto per il Mondiale del 2026, compromesso dopo una sola partita. Una notte da tregenda, sul fiordo, tra pioggia incessante e gol. La Norvegia ci umilia. 3-0 dopo un tempo, come a Dortmund, contro la Germania. Ma senza la stessa reazione della ripresa. L’Italia alla deriva. Una squadra ferita, inconsistente, senza energia, né anima, demolita dal ritmo, dalla determinazione e dalla ferocia dei vichinghi di Solbakken.

      La strada adesso è maledettamente in salita. Loro a 9 punti (con tre partite), noi inchiodati a zero. I tanto temuti playoff, che ci sono già stati fatali due volte, sembrano l’unica strada per sperare di non saltare il terzo Mondiale consecutivo. Lunedì a Reggio Emilia contro la Moldova dobbiamo vincere e provare a segnare tanti gol, ma al di là dell’inconsistenza degli avversari ci viene difficile immaginare come possa fare questa italietta di fantasmi a tirarsi fuori dai guai. Gli 850 tifosi italiani, arrivati allo Ullevaal stadion, nella ripresa contestano senza risparmiare nessuno. Anche Spalletti, immobile sotto la pioggia, finisce sul banco degli accusati e inevitabilmente sarà oggetto di una approfondita riflessione da parte della Figc. Bisogna interrogarsi su cosa sia meglio per questa Nazionale che ha perso tutto, fiducia, stima e alla fine è pure sbeffeggiata dagli olé del pubblico norvegese.

      La partita dura un tempo e per noi è solo sofferenza e angoscia. L’Italia parte bene, ma è un fuoco di paglia, cinque minuti giocati sui nervi poi gli azzurri si squagliano alle prime difficoltà. Niente gira come dovrebbe. La difesa rabberciata conferma le sue gravi lacune anche se il debuttante Coppola, per assurdo, è il meno peggio. Bastoni regala l’1-0, sbagliando il lancio e tenendo in gioco sulla ripartenza quel diavolo di Sorloth. Sul raddoppio dello scatenato Nusa, dribblomane di qualità, Di Lorenzo e Rovella si scontrano tra di loro e sul definitivo 3-0 di Haaland si addormenta Di Lorenzo che non mette in fuorigioco il centravanti del City. L’Italia è un guscio vuoto. Non c’è niente da salvare. Un tempo eravamo i maestri della difesa, che ora è un colabrodo: 11 reti subite nelle ultime 4 partite. E nelle ultime 13 soltanto una volta, in Belgio, nel girone di Nations League, abbiamo mantenuto la porta immacolata. Il resto è altrettanto inadeguato. Mentre la Norvegia segna tre gol, gli azzurri il primo tiro nello specchio della porta lo fanno due minuti oltre il novantesimo con Lucca, partito dalla panchina.​

      Nel secondo tempo, in attesa della fine che sembra non arrivare mai, sono ancora i nostri avversari i più pericolosi: Berge con un destro dal limite scuote il palo alla destra di Donnarumma. La Norvegia, che avevamo eliminato tre volte dal Mondiale, si prende una bella rivincita e alla fine i suoi tifosi cantano impazziti. A noi non resta niente. Solo rabbia e delusione. Il vuoto. Per andare al Mondiale dalla porta principale servirebbe un miracolo.​

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Spalletti: «Avanti con questi uomini»

        Il c.t. azzurro dopo il pesante ko con la Norvegia: «Abbiamo preso quel primo gol che poteva essere evitato, negli spazi larghi la Norvegia ha avuto delle individualità che ci ha messo in difficoltà. Poi è stato tutto più difficile. La mancanza di giocatori che fanno 1 contro 1 fa la differenza. Progetto in discussione? Questo è un gruppo che ho scelto. C'è da migliorare, ma si va avanti con questi uomini»

        _________

        Spalletti 4

        Voleva controllare il gioco per rischiare meno e colpire, ma la sala comandi è spenta, non c’è un faro, un orizzonte. Gli alibi non mancano, ma una Nazionale così triste deve già pensare ai playoff. E forse anche a un altro allenatore.

        ​CorSera
        ...ma di noi
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        forse, tra mille inverni
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          L'Italia è diventata un’armata Brancaleone senza capo né coda. Spalletti non si adegua all'incarico da c.t

          Le dimensioni della sconfitta contro la Norvegia vietano ogni speranza logica di qualificazione diretta. Se vogliamo andare al Mondiale dovremo passare il doppio playoff del prossimo marzo. Ma quanti problemi...

          di Paolo Condò

          Un filo nero come l’umore collettivo collega il disastro dell’Inter a Monaco allo sfacelo dell’Italia di Oslo, ed è la resa senza condizioni, senza ribellioni, senza ambizioni di entrambe le squadre italiane. Okay, la forza del Paris St.Germain era stata tale da abbreviare ogni discorso, una superiorità schiacciante, umiliante perfino. Ma la Norvegia, che pure è una Nazionale molto migliore di come è stata dipinta, non è il Paris. Nusa è un 19enne di qualità ma non è Doué, eppure ha fatto ciò che ha voluto in tandem col grande Odegaard, permettendo alla coppia Sorloth-Haaland una realizzazione pressoché notarile delle palle-gol ricevute. L’Italia non ha avuto individualità, non si è visto uno straccio di gioco, conclusioni neanche a parlarne fino al 90’, e soprattutto zero ritmo. Alla fine della stagione i giocatori italiani non stanno in piedi. Fra le mille questioni poste sul tavolo dal k.o. di Oslo, questa è la principale. Un’altra strutturale è la totale mancanza di giocatori capaci nell’uno contro uno, e all’orizzonte non se ne vedono.

          Le dimensioni della sconfitta vietano ogni speranza logica di qualificazione diretta. Se vogliamo andare al Mondiale — a fare cosa ce lo chiederemo nel caso — dovremo passare il doppio playoff del prossimo marzo, il che significa che Spalletti ha nove mesi per preparare una squadra credibile attraverso le partite del girone, nelle quali comunque occorrerà attenzione per evitare sorprese. Stiamo così male che non dobbiamo sottovalutare nemmeno Moldova, Estonia e soprattutto Israele. Il bilancio di Spalletti continua a essere largamente insufficiente, ma non esiste un’alternativa: giunti a questo punto il ct, che non riesce ad adeguare il suo ritmo di lavoro all’incarico — nei club ha fatto grandi cose, in azzurro la scena è muta — potrebbe ripensare a dotare la squadra di un suo gioco originale, che è la via maestra per ritrovare un’ambizione.

          Ci aveva provato all’inizio dell’Europeo, i rovesci l’avevano costretto a tornare alla difesa a tre, che come nei club anche a livello di nazionali è quasi sparita, eppure continua a far parte del nostro costume, e peraltro ultimamente non ci protegge nemmeno. Le ultime quattro gare sono state tre sconfitte e un pari, con 11 gol subiti. Non è la solita Italia da difesa e contropiede: è un’armata Brancaleone senza capo né coda.

          ​CorSera
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            Victor #Osimhen ha accettato l'offerta dell'#AlHilal. Ora manca soltanto l'accordo con il @officialsscnapoli, che continua a chiedere 75 milioni per l'attaccante nigeriano: il club allenato da Simone #Inzaghi è arrivato a offrirne 70.

            Come raccolto da @vale__mariani, il @fcbayern è intenzionato a formulare la prima offerta al @acmilan per #Leao di 50/60 milioni più una contropartita. I rossoneri intenzionati a dire no se non si arriva a cifre folli.

            ​Di Marzio
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            • Sean
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              Non c'è nessun "filo nero" che collega la sconfitta dell'Inter col PSG al disastro della nazionale italiana: alcuni vecchi scriba continuano con le cortine fumogene, volendo mischiare club e nazionali, arrivando pure all'assurdo per cui nelle coppe si debbano tifare le squadre italiane, quando un club rappresenta solo se stesso, la nazionale il movimento calcistico di un dato paese e la nazione che esprime quel movimento: per questo motivo quando vince la nazionale scende in piazza tutta l'Italia e quando invece un club, in piazza ci vanno solo i tifosi di quella squadra...ed è sempre per questo motivo che non esiste nessun "umore nero collettivo", caro Condò, che leghi i due naufragi (interista e della nazionale) presso il pubblico calcistico: la sconfitta dell'Inter ha fatto neri solo gli interisti e semmai giubilanti tutti gli altri tifosi, diversa cosa gli umori ed i sentimenti collettivi circa questo pastrocchio obbrobrioso che è diventata la nazionale italiana e che più che dispiacere ormai produce un senso di pena, come ad un moribondo a cui sarebbe meglio staccare la spina.

              I giornalisti ci credono davvero alle stronzate che scrivono?

              Venendo al dunque, il primo colpevole è la federazione. Sono 20 anni che si sta affogando (dal 2006) e in 20 anni non è stata fatta una mezza riforma, ripensato il calcio, il movimento fin dalle sue basi...e siccome nulla è cambiato, i risultati restano quelli: eccola la costante.

              Se avessi iniziato per tempo, in 20 anni troppi progetti avresti portarto a conclusione: revisione e coordinazione delle scuole calcio; tornare ad avvicinarsi ai giovani, perchè in tanti si stanno disaffezionando al pallone: per strada a calcio non si gioca quasi più; riforma dei campionati, la A va portata a 18 squadre (per me anche a 16 ma capisco che sarebbe improponibile), e dallo spazio liberato nel calendario prevedere degli stage per la nazionale.

              Ricordiamoci della riforma radicale del calcio tedesco a inizio anni 2000 (partendo proprio dalla base del movimento, dalle scuole calcio), quello che avremmo dovuto fare anche noi, e invece abbiamo buttato via 20 anni, e a quanto pare ne serviranno altri 20, perchè se continui a girare intorno allo stesso solco potrai al più sprofondare ancora.

              Bisogna nominare una commissione di saggi, o un plenipotenziario, che stilino un progetto programmatico individuando i punti di crisi e le possibili soluzioni, per poi iniziare ad applicarlo.
              ...ma di noi
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              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • KURTANGLE
                Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                Italia vomitevole
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                • Irrlicht
                  Bodyweb Senior
                  • Aug 2021
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                  A me quello che dispiace è che si sta creando come una sorta di distacco e disaffezione "popolare" verso i colori azzurri

                  Ora io sono un caso particolare, naturalmente ho tifato, ho goduto dei successi, ma devo dire che mettermi lá a guardare tipo una partita di qualificazione mi ha sempre stracciato un po' le balls

                  Naturalmente il tutto cambiava nei grandi tornei, che seguivo sempre e tifavo

                  Oggi vedo che la gente ha perso molto interesse
                  Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                  "Un acceso silenzio
                  brucerà la campagna
                  come i falò la sera."

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                  • zuse
                    Macumbico divinatore
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                    Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
                    Italia vomitevole
                    Tu nel girone dell'Italia per chi tifi, eh?

                    Disgusto!




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                    • Sean
                      Csar
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                      Spalletti rischia la panchina della Nazionale, il faccia a faccia con Gravina martedì

                      Dopo l’umiliante sconfitta con la Norvegia, il ct è di nuovo in discussione. Decisivo il confronto col presidente federale il giorno dopo il match di Reggio Emilia con la Moldova



                      Spalletti, futuro a rischio da c.t. dell'Italia. Vertice con Gravina dopo la partita con la Moldova

                      Gravina sta studiato la situazione. Ha parlato con Spalletti subito dopo la dura sconfitta, ma ci sarà un vertice dopo la partita contro la Moldova. Il piano di emergenza per non fallire la qualificazione ai Mondiali 2026

                      Sguardi tesi, facce stravolte. L’Italia a pezzi. Da Berlino contro la Svizzera sino a fiordi, niente è cambiato. La crisi è conclamata e sembra irreversibile. Lo spettro del terzo Mondiale di fila mancato ha accompagnato gli azzurri nel lungo e mesto volo notturno verso Firenze e il ritiro di Coverciano.

                      Non c’è pace e forse neppure un futuro. Il destino segnato dopo una partita. Tra la Norvegia e l’Italia un abisso: loro a 9 punti e più 10 di differenza reti, noi a zero (anche se con due gare in meno) e meno 3. Siamo obbligati a vincere sempre, a cominciare dalla partita di lunedì sera con la Moldova a Reggio Emilia e a farlo segnando tanti gol. Soprattutto a sperare in uno scivolone impronosticabile dei nostri rivali. Per quanto visto bisognerà fare attenzione anche al secondo posto nel girone, quello che ci consentirebbe di salvare i playoff. Israele può diventare una minaccia.


                      I problemi? Tanti e sempre gli stessi a cui stavolta si aggiungono stanchezza e infortuni. Ma non ci sono alibi. Spalletti, gli va dato atto, non ne ha cercati. Ma non si vede la luce in fondo al tunnel. E la Figc, dopo la Moldova, si dovrà interrogare sull’allenatore che nei club ha lavorato benissimo ma in Nazionale, sino adesso, ha rimediato solo delusioni. Il suo futuro è a rischio, come è logico che sia. Gravina sta studiato la situazione. Ha parlato con Spalletti subito dopo la dura sconfitta, invitandolo a concentrarsi solo sulla prossima partita, ma intanto sta ragionando sul da farsi e su cosa fare per dare una scossa a una squadra che deve invertire la rotta. Non è semplice neppure individuare l’allenatore giusto, oggi il presidente federale è a Coverciano insieme agli azzurri.

                      Siamo di fronte a una crisi tecnica senza precedenti. Spalletti si è preso le sue responsabilità. Al gruppo, spento e ferito, oggi parlerà chiaro: così non si può andare avanti. «Abbiamo commesso troppi errori individuali». Mancanza di attenzione, scarsa reattività. «Siamo stati leggeri e abbiamo sbagliato certe letture. Siamo stati sottolivello. Ci servirebbe un po’ di entusiasmo, che oggi non c’è. Difendo questi uomini e se le cose non vanno la responsabilità è mia. Io sono quello che la squadra fa. E abbiamo fatto poco». Gravina, durante il volo di ritorno, ha chiesto all’allenatore conto di tanta pochezza. Il futuro è a rischio. Per l’Italia. E per Spalletti.

                      ​CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
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                        Spalletti rischia la panchina della Nazionale, il faccia a faccia con Gravina martedì

                        Dopo l’umiliante sconfitta con la Norvegia, il ct è di nuovo in discussione. Decisivo il confronto col presidente federale il giorno dopo il match di Reggio Emilia con la Moldova



                        Spalletti, futuro a rischio da c.t. dell'Italia. Vertice con Gravina dopo la partita con la Moldova

                        Gravina sta studiato la situazione. Ha parlato con Spalletti subito dopo la dura sconfitta, ma ci sarà un vertice dopo la partita contro la Moldova. Il piano di emergenza per non fallire la qualificazione ai Mondiali 2026

                        Sguardi tesi, facce stravolte. L’Italia a pezzi. Da Berlino contro la Svizzera sino a fiordi, niente è cambiato. La crisi è conclamata e sembra irreversibile. Lo spettro del terzo Mondiale di fila mancato ha accompagnato gli azzurri nel lungo e mesto volo notturno verso Firenze e il ritiro di Coverciano.

                        Non c’è pace e forse neppure un futuro. Il destino segnato dopo una partita. Tra la Norvegia e l’Italia un abisso: loro a 9 punti e più 10 di differenza reti, noi a zero (anche se con due gare in meno) e meno 3. Siamo obbligati a vincere sempre, a cominciare dalla partita di lunedì sera con la Moldova a Reggio Emilia e a farlo segnando tanti gol. Soprattutto a sperare in uno scivolone impronosticabile dei nostri rivali. Per quanto visto bisognerà fare attenzione anche al secondo posto nel girone, quello che ci consentirebbe di salvare i playoff. Israele può diventare una minaccia.


                        I problemi? Tanti e sempre gli stessi a cui stavolta si aggiungono stanchezza e infortuni. Ma non ci sono alibi. Spalletti, gli va dato atto, non ne ha cercati. Ma non si vede la luce in fondo al tunnel. E la Figc, dopo la Moldova, si dovrà interrogare sull’allenatore che nei club ha lavorato benissimo ma in Nazionale, sino adesso, ha rimediato solo delusioni. Il suo futuro è a rischio, come è logico che sia. Gravina sta studiato la situazione. Ha parlato con Spalletti subito dopo la dura sconfitta, invitandolo a concentrarsi solo sulla prossima partita, ma intanto sta ragionando sul da farsi e su cosa fare per dare una scossa a una squadra che deve invertire la rotta. Non è semplice neppure individuare l’allenatore giusto, oggi il presidente federale è a Coverciano insieme agli azzurri.

                        Siamo di fronte a una crisi tecnica senza precedenti. Spalletti si è preso le sue responsabilità. Al gruppo, spento e ferito, oggi parlerà chiaro: così non si può andare avanti. «Abbiamo commesso troppi errori individuali». Mancanza di attenzione, scarsa reattività. «Siamo stati leggeri e abbiamo sbagliato certe letture. Siamo stati sottolivello. Ci servirebbe un po’ di entusiasmo, che oggi non c’è. Difendo questi uomini e se le cose non vanno la responsabilità è mia. Io sono quello che la squadra fa. E abbiamo fatto poco». Gravina, durante il volo di ritorno, ha chiesto all’allenatore conto di tanta pochezza. Il futuro è a rischio. Per l’Italia. E per Spalletti.

                        ​CorSera
                        Ancora nn hanno capito che il problema non è il Ct, che pure potrebbe fare meglio, ma il sistema italia. Ma quanti mondiali dobbiamo saltare per capire che bisogna riformare il calcio italiano?

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                        • Mario12
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                          Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                          Le altre sono squadre materasso dai...
                          anche la Macedonia lo era ....

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                          • Mario12
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                            Osimhen poteva ancora dare molto visto che è del 1998 , peccato davvero
                            lo ritengo superiore ai vari Vlahovic , Gyokeres , etc ...

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                            • Mario12
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                              Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
                              Ancora nn hanno capito che il problema non è il Ct, che pure potrebbe fare meglio, ma il sistema italia. Ma quanti mondiali dobbiamo saltare per capire che bisogna riformare il calcio italiano?
                              sono d'accordo con te anche se Spalletti secondo me è un sopravvalutato ... ma sicuramente non è il motivo principale come dici tu , basta vedere che figure facciamo da 10 anni
                              rimane il dubbio di quel europeo vinto nel 2020 , mah ...

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                              • Steel77
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                                rimane il dubbio di quel europeo vinto nel 2020 , mah ...
                                lì è stato bravo Mancini, ed il suo staff, a creare un gruppo compatto con un obiettivo comune. Solo così chi è più debole può sovvertire i pronostici. Un pò di fortuna poi, che nn guasta mai, ed è avvenuto l'impensabile. Ma ste cose mica si possono ripetere ad ogni competizione

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