Che pena.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Io se fossi in Marotta proverei a prendere Allegri ad occhi chiusiOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Ci è andata bene. Arriviamo quarti con una stagione indegna, non meritando la Champions. Per come abbiamo giocato anche oggi, rischiando di non battere una squadra con un piede già in B come il Venezia, era giusto rimanere fuori. Mi sarei arrabbiato, ma l'avrei trovato giusto. Per la Roma non ho simpatie, se fossero arrivati loro quarti mi avrebbe fatto piacere solo per Ranieri, che avrebbe chiuso con un nuovo miracolo
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Originariamente Scritto da Mario12 Visualizza MessaggioTudor non sarà un fenomeno e la rosa farà ridere , ma con Motta non sarebbe finita così
pazzesco cosa stava per combinare quello stronzo , è finita fin troppo bene
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
😂 Vabè dai, guarda il calendario che avete...è comunque più probabile che ci andiate voi.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Venezia-Juventus 2-3: un rigore di Locatelli manca i bianconeri in Champions
Gara dalle grandi emozioni al Penzo. I padroni di casa retrocedono tra gli applausi, la squadra di Tudor agguanta con il brivido il quarto posto
Gara dalle grandi emozioni al Penzo. I padroni di casa retrocedono tra gli applausi, la squadra di Tudor agguanta con il brivido il quarto posto
Roma, il futuro è Fabregas: manca il sì del Como. Torino battuto 2-0, giallorossi in Europa League
I gol di Paredes su rigore e di Saelemaekers hanno anche fatto sperare nel quarto posto. Per la panchina lo spagnolo è in pole
I gol di Paredes su rigore e di Saelemaekers hanno anche fatto sperare nel quarto posto. Per la panchina lo spagnolo è in pole
Lazio-Lecce 0-1: Coulibaly salva i salentini, biancocelesti fuori da tutto
Gara tesissima. La squadra di Giampaolo va in vantaggio e poi resiste in dieci per tutta la ripresa (espulso Pierotti), Per Baroni è il fallimento anche della qualificazione in Conference
Gara tesissima. La squadra di Giampaolo va in vantaggio e poi resiste in dieci per tutta la ripresa (espulso Pierotti), Per Baroni è il fallimento anche della …
Udinese-Fiorentina 2-3: Kean trascina i viola in Conference League
La squadra di Palladino torna in Europa per il quarto anno di fila grazie anche alla sconfitta della Lazio in casa contro il Lecce. Partita piena di emozioni con le reti di Lucca, Fagioli, Comuzzi e Kabasele prima del sigillo finale del centravanti della Nazionale
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Tutti i verdetti: Roma in Europa League, Fiorentina in Conference
È stato un campionato apertissimo fino a 90' dalla fine. Ora ci sono tutti i verdetti. Con il successo di Venezia, la Juventus arriva a quota 70 punti e strappa la qualificazione alla Champions League, raggiungendo Napoli (campione d’Italia), Inter e Atalanta e condannando la Roma all’Europa League (insieme al Bologna, vincitore della Coppa Italia). Beffata la Lazio, che perde in casa col Lecce nonostante l'uomo in più e si fa superare dalla Fiorentina al sesto posto, con i viola in Conference League.
Tiratissima anche la lotta per non retrocedere. A seguire il Monza in B sono Venezia ed Empoli. Festeggiano Verona, Parma e Lecce. La squadra di Eusebio Di Francesco ha lottato con coraggio, ma ha perso 3-2 contro la Juventus è si è dovuta arrendere. Bandiera bianca anche per l’Empoli, sconfitto 2-1 al Castellani dal Verona nonostante una gara giocata con grande determinazione. Al vantaggio di Serdar dopo solo quattro minuti ha risposto Fazzini prima dell’intervallo. Ma nella ripresa è Bradaric a condannare l’Empoli alla serie B dopo quattro campionati di fila in A e regalare la salvezza al Verona di Paolo Zanetti.
Festa anche per il Parma di Cristian Chivu che a Bergamo in casa dell’Atalanta vince 3-2 dopo essere andato sotto 2-0 per la doppietta di Maldini. Però, la vera è impresa è del Lecce, vittorioso all’Olimpico contro la Lazio per 1-0 grazie al gol di Coulibaly ma giocando con un uomo in meno — espulso Pierotti per somma di ammonizioni nel recupero del primo tempo — per tutta la ripresa. Infine, il 3-2 della Fiorentina in casa dell’Udinese condanna il Milan all’ottava posizione: inizierà la Coppa Italia dal primo turno ad agosto (come il Napoli in questa stagione).
I verdetti:
Campione d’Italia: Napoli
Champions League: Napoli, Inter, Atalanta e Juventus
Europa League: Bologna e Roma
Conference League: Fiorentina
Retrocesse: Empoli, Venezia e Monza
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La Juve suda freddo e ce la fa ma la stagione resta una delusione
Un posto al sole della Champions. La Juve suda freddo, sbaglia la partenza, per due volte si fa superare dalla Roma, ma alla fine centra il bersaglio. Fatica e sofferenza. La prima vittoria di Tudor in trasferta non cancella le voci sempre più insistenti sull’arrivo di Conte però serve per difendere il quarto posto e i 60 milioni circa che entreranno nelle casse bianconere dal viaggio europeo. Il destino in una notte in Laguna: il Venezia retrocede in serie B dopo solo un anno. Per Di Francesco siamo alle solite: applausi e complimenti, ma finisce in B per la seconda volta consecutiva dopo l’anno scorso con il Frosinone. La rete lampo è solo una cocente illusione. La Juve fa il suo dovere, senza incantare. Nulla di facile in una stagione tribolata, piena di infortuni, delusioni e un cambio di allenatore.
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Roma, il capolavoro di Ranieri si ferma all'Europa League
Ranieri sì che avrebbe meritato la Champions League. C’è amarezza ma non ci sono rimpianti nell’ultima delle 1.423 partite del sor Claudio in panchina, iniziata dall’Interregionale con la Virtus Lamezia. La Roma ha battuto anche il Torino in caduta libera — 5 sconfitte, un pareggio e una vittoria nelle ultime 7, Vanoli non è riuscito in alcun modo a evitare il tracollo — facendo fino in fondo il suo dovere. L’anno scorso con il quinto posto si andava in Champions, quest’anno in Europa League. Tutto molto romanista.
La Roma non ha certo perso la Champions con la sconfitta a Bergamo oppure con i pareggi contro Juve e Lazio. Il disastro era arrivato affidando la panchina a Ivan Juric, che ha rischiato di mandare in B i giallorossi e poi c’è riuscito con il Southampton in Premier League. Un abbaglio pagato a carissimo prezzo. Ranieri aveva preso la Roma in zona retrocessione e l’ha portata a un passo dalla Champions League, tenendo un ritmo da scudetto. Quello di stasera è stato l’addio alla panchina, da oggi sarà ufficialmente un «senior advisor» della famiglia Friedkin. Ascoltarlo sarà come aver preso un centravanti che fa tanti gol.
Ranieri ha salutato da signore: «Mi dispiace per i tifosi, che sanno di potersi fidare di me e mi hanno aiutato. Magari tra qualche mese ripenserò alla mia carriera». Il nome dell’allenatore, però, è ancora rimasto segreto, anche se ha ripreso forza Fabregas.
I granata hanno una buona base e giovani interessanti come Gineitis e Perciun, ma hanno pagato l’infortunio di Zapata, che ha depotenziato l’attacco. Il futuro è tutto da scrivere.
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La Lazio si butta via, ora sarà rivoluzione (anche in panchina)
Vince il Lecce all’Olimpico, si salva e butta fuori la Lazio dalle coppe europee del prossimo anno. La rete di Coulibaly alla fine del primo tempo basta ai salentini per salvarsi ancora una volta, la terza di fila. Frana la Lazio che dal sogno Champions finisce coi pomeriggi a Formello per tutte le settimane della prossima stagione. Una sconfitta amara e deludentissima, perché nel finale del primo tempo Pierotti, già ammonito, rimedia un altro giallo e lascia i salentini in 10. Non basta la superiorità numerica e il solito Pedro fermato da un bravissimo Falcone, il migliore in campo, per trovare un pareggio almeno per salvare la presenza in Conference League.
E questa sconfitta finale getta anche ombre sul futuro dell’assetto tecnico del club biancoceleste: la faccia di Lotito in tribuna nel finale del secondo tempo era il ritratto della delusione.
Il Lecce si salva ancora. La Lazio delude e – forse – andrà incontro ad una rivoluzione tecnica.
CorSera
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioFossi un tifoso del Napoli starei tranquillo stavolta, perchè De Laurentiis ha capito l'errore compiuto l'anno scorso, quando dopo lo scudetto prese Garcia per dimostrare che al Napoli i successi li "fa" lui, che lui cioè conta al di sopra di tutto...e invece ti servono allenatori (bravi) e giocatori (bravi), perchè nel calcio funziona così...e difatti dopo il disastro dell'anno scorso DeLa ha preso Conte ed ha lasciato fare a lui.
De Laurentiis ha capito che non investendo rischi non di risparmiare ma di impoverirti (lo scorso anno il Napoli fuori dalle coppe)...per cui se dovesse partire Conte sono sicuro che De Laurentiis prenderà un bel nome per la panchina, rinforzerà la squadra, l'obiettivo sarà mantenerla in quota champions, per alimentare il "circolo virtuoso".
allegri sarebbe un ottimo nome.
vediamo, io ovviamente spero ancora Conte possa restareOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Ieri mi sono guardato la partita fino al goal poi annullato di Costa. Poi ho spento e ho preso un saggio sulla pratica dei supplizi capitali nella Grecia e Roma antiche, mi è parso il modo più adatto per cercare di far passare il tempo nell'attesa di conoscere il risultato, perchè la stagione è stato proprio questo: un supplizio - una pena lenta, uno strazio continuo.
Arrivare all'ultima giornata senza essere già almeno qualificati per la champions. La marea di pareggi con squadre ultime in classifica. La vergognosa eliminazione dalla coppa Italia contro un Empoli pieno di riserve. L'eliminazione ai playoff della champions. Tutto troppo.
Giuntoli che nel prepartita dice che Tudor allenerà la squadra al mondiale e Tudor che un secondo dopo la fine della partita lo smentisce, affermando che se non sarà lui l'allenatore per la prossima stagione, non avrà alcuna intenzione di andare al mondiale perchè per lui "non avrebbe senso" restare oltre - roba da circo.
Elkann veda di sistemare questo club, che attualmente è un disastro in campo e nella struttura societaria. Prenda chi gli pare e faccia quello che vuole ma torni a dare un'anima e un senso e uno scopo a questa squadra....ma di noi
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Conte saluta il Napoli, c'è la Juventus. De Laurentiis su Allegri: cosa è successo nell'incontro a Ischia
De Laurentiis e Conte, le strade si separano. Visioni diverse sul futuro e sulla crescita del club. Antonio verso la Juventus, il presidente del Napoli accelera per Allegri
Aurelio De Laurentiis lavora al futuro del Napoli nella suite dell’hotel Regina Isabella di Ischia, dove ha trascorso il week end; Antonio Conte con la moglie Emanuela e la figlia Vittoria si godono la bella giornata a bordo piscina, nello stesso albergo. Scene di una domenica di maggio, soleggiata con una leggera brezza che spazza via le sussurrate ipotesi di nuovo accordo. Distanti, Aurelio e Antonio, proiettati su direzioni differenti, destinati (a meno di colpi di scena dell’ultima ora) a separarsi dopo l’unica stagione insieme, culminata con lo scudetto.
La strada sembra tracciata, vederli insieme sabato sera alla festa di compleanno del presidente del Napoli aveva acceso il dubbio che il traguardo raggiunto insieme potesse in qualche modo riunire le rispettive visioni. Ma due «vincenti», così come si sono definiti, lo sanno quando è giunto il punto di non ritorno, e non c’è bisogno di troppe parole. A pranzo si sono rivisti con le famiglie al ristorante dell’hotel, un marziano non avrebbe avuto alcuna esitazione: sereni, felici. Insieme. Una coppia evidentemente giunta al capolinea, senza conti in sospeso. C’è un contratto, certo. Che vincola Conte fino al 2027, ma se uno scudetto è per sempre, non è detto che l’amore sia eterno. Senza veleni e dispetti. De Laurentiis è stato chiaro: «Non obbligo nessuno, chi non sta bene in un ambiente deve cambiare aria». Il punto vero è che la vita a Napoli è bella e interessante, ma l’uomo che ha vinto cinque titoli in Italia, uno scudetto col Chelsea è attratto da sfide ancora più forti: sudore, fatica, ricostruzione. Progetto ampio che parte dai campi sportivi, arriva allo stadio, si sviluppa attraverso un business plain di respiro europeo. Programmazione. Aurelio ha sposato la linea della sostenibilità, il suo club si autofinanzia, i livelli restano alti, non altissimi. Così i conti sono in ordine.
Nessun tradimento — per quanto sulla strada di Conte sia rispuntato l’antico amore per Madama — la storia con Napoli finisce perché Conte e De Laurentiis guardano al futuro in maniera differente. Del resto, le sirene tentatrici si intromettono soltanto quando trovano varchi, spazi. Tra allenatore e presidente del Napoli c’è adesso un corridoio aperto che porta il primo a osservare Torino, l’altro a guardare — destino — nella stessa direzione del capoluogo piemontese. Aurelio tratta Max Allegri, anche lui ex di Madama. Il suo sarebbe un altro colpo: volontà di continuare a stupire, segnale inequivocabile che il Napoli è cresciuto e alza ancor di più l’asticella delle ambizioni.
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Napoli, Allegri un azzardo ben studiato. Inter, Inzaghi e quella sensazione che gli tormenta la vita
Due anni fa Adl sfogliò a lungo la margherita prima di scegliere Garcia, stavolta invece il presidente ha bloccato per tempo Max, il profilo migliore per succedere a Conte. Per Simone non ci stupiremmo se i tentennamenti riguardassero la limitata considerazione nei suoi confronti...
di Paolo Condò
All’ultimo respiro e con un fiatone corto così la Juventus ha raggiunto il traguardo minimo della sua faticosa stagione, e potrà dare ad Antonio Conte, che le si sta avvicinando, una stagione in Champions League. La giornata numero 38, pagina finale del romanzo, non concede a Claudio Ranieri il premio della coppa più nobile: lui lo strameritava, la Roma nel suo insieme no per i pasticci delle prime 12 giornate. La versione di Ranieri, fatta di 26 partite, chiude con gli stessi punti di Napoli e Inter. Fa ridere che un allenatore capace di questo abbia deciso di ritirarsi. L’ultimo posto europeo è della Fiorentina, alla quarta Conference consecutiva a spese della Lazio, fuori da tutto.
Max è già bloccato
Ma quella di ieri, prima ancora che iniziassero le partite, è stata una giornata di profondi rivolgimenti sulle panchine. A partire dai campioni d’Italia. La crescita del Napoli risulta evidente se confrontiamo la gestione delle due (dolorose) separazioni dagli allenatori scudettati, quella da Spalletti due anni fa e quella ormai sicura da Conte oggi. Due anni fa De Laurentiis sfogliò a lungo la margherita prima di scegliere Rudi Garcia, una bella storia alla Roma ma da tempo fuori dal grande giro — era finito in Arabia — e col quale un vero rapporto di fiducia nemmeno iniziò. Stavolta invece il presidente ha bloccato per tempo Massimiliano Allegri, di gran lunga il profilo migliore per succedere a Conte come del resto dimostrò nel primo felicissimo periodo alla Juventus. Senza scomodare Dostoevskij, Allegri e De Laurentiis condividono l’animo del giocatore d’azzardo, non a caso la grande dote del primo è la lettura della partita — nessuno la cambia in corsa come lui — mentre il secondo segue le intuizioni, vedi Kvaratskhelia, col gusto di chi adora mettere tutti nel sacco. Manca ancora l’accordo esecutivo, immaginiamo sia questione di forme ma anche di ore, perché il panorama delle panchine in rapido mutamento consiglia a De Laurentiis di chiudere subito la questione.
Simone e quella limitata considerazione
Più ancora dell’addio di Conte, intuito da tempo e in un certo senso ormai digerito, il tema che sta facendo molto rumore è il possibile distacco di Simone Inzaghi all’Inter dopo la finale di Monaco. L’offerta dell’Al Hilal è fiabesca come da copione saudita, ma soprattutto è vera: in tempi di mercato ogni procuratore che sta trattando per il suo assistito lascia balenare una proposta dall’Arabia — tanto, chi la smentisce? — per mettere pressione al club interessato. L’intervento di ieri della tv saudita, considerata molto attendibile, ha invece ufficializzato la serietà dell’offerta, e rimandando ogni discorso a dopo la finale Inzaghi di fatto lo tiene aperto. Ma è credibile che a 49 anni Simone decida di abbandonare il grande calcio? Premesso che non si può ragionare con il conto in banca degli altri, e i soldi sventolati dagli sceicchi sono veramente tanti, non ci stupiremmo se i tentennamenti di Inzaghi riguardassero la limitata considerazione nei suoi confronti che a volte gli avvelena la vita. Nei suoi quattro campionati all’Inter Simone ha raccolto 331 punti, nettamente primo davanti al Napoli (304), al Milan (294) e alla Juve (283): è chiaro che a fronte di una simile superiorità uno scudetto su quattro sia poco, ma due finali di Champions, una ancora da giocare, pesano moltissimo sull’altro piatto della bilancia.
Tudor missione compiuta. E ora?
Conte dunque troverà una Juve in Champions. Tudor si congederà con la missione compiuta, e chissà che nella rivoluzione in corso delle panchine non trovi un impiego alternativo. I nomi scarseggiano: Ancelotti va in Brasile, De Zerbi resta a Marsiglia, Gasperini e Atalanta discutono sempre ma alla fine si ritrovano, Sarri era una buona pista per il Milan ma l’assunzione di Tare lo taglia fuori, Ranieri si ritira e la Roma sta cercando di strappare Fabregas al Como, nella fascia alta è libero Mancini ma proprio per il suo curriculum non può andare ovunque. I prossimi non saranno giorni noiosi.
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
Si anche io credo che la batosta dell anno scorso a qualcosa sia servita.
allegri sarebbe un ottimo nome.
vediamo, io ovviamente spero ancora Conte possa restare
Allegri però ha altrettanto carattere, non minore sacro fuoco per la vittoria. Espertissimo, non fallisce mai la champions: se quest'anno lo avesse avuto l'Inter, molto molto probabilmente l'Inter avrebbe vinto lo scudetto.
E' quello che, se si deve cambiare la panchina, offre più garanzie, in specie per una squadra appena scudettata, perchè non si fa certo impressionare o condizionare dalle attese, dal predecessore, dalla incandescenza della piazza....ma di noi
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