Il Bologna di Italiano rivoluziona la gerarchia del pallone
“Sì muove la città”. Il Bologna ha vinto la Coppa Italia (Milan-Bologna 0-1) viaggiando sui versi di Lucio Dalla e occupando in massa lo stadio Olimpico. E sull’onda del gol di Ndoye che ha beffato l’intera difesa del Milan, infilato Maignan e cambiato i destini di questa stagione. E’ bastato quel gol a metter fuori gioco il Milan e insomma è fatta. L’Olimpico diventa Piazza Maggiore. Esplode la festa per una notte epocale, 61 anni dopo l’ultimo scudetto e 51 dopo l’ultima Coppa Italia.
Alle fine le facce dei milanisti, da Leao a Reijnders, sono cadaveriche. Alla fine di un’annata maledetta si sentivano sicuri di potersi almeno consolare con la Coppa Italia, in campionato tutto sommato il Bologna lo avevano suonato. Ma come spesso accade il ribaltone è dietro l’angolo, ma soprattutto il Bologna non è una squadra qualsiasi. Ha qualità, giocatori forti, che Giovanni Sartori ha scovato e messo insieme. Nonostante fossero stati ceduti Zirkzee e Calafiori e li avesse abbandonati pure il guru Thiago Motta. Ma Castro, Ndoye, Ferguson, Orsolini, Freuler, Skorupski fanno ancora più squadra.
Dopo tre finali perdute Vincenzo Italiano viene portato in trionfo, alla fine la sua passionalità è stata premiata. Non solo è un bravo allenatore, ma ci mette qualcosa in più, una partecipazione emotiva che non è dovuta e che va molto oltre il mestiere. Italiano è andato anche oltre Thiago Motta.
Il Milan se va via triste e mesto con tutti i suoi dubbi e le questioni irrisolte. Abbiamo iniziato la stagione col caso Leao-Hernandez e arrivati alla fine si scopre che tutto sommato sempre lì stiamo, nel momento decisivo i grandi giocatori si dissolvono e qualunque allenatore ci sia, il Milan resta una grande mediocrità, lo scheletro appena della big che fu.
Se Conceiçao, in virtù delle ultime partite vinte, avrebbe potuto sperare di restare, adesso è molto più probabile che vada via e che si ricominci un’altra volta tutto da capo. Ma bisognerà aspettare cosa decideranno gli americani, Cardinale, Furlani, Ibrahimovic e l’algoritmo ormai specializzato in figure di m…
Lunedì ha fatto festa l’Atalanta per un altro sbarco in Champions League, mercoledì tocca al Bologna con la Coppa Italia. La provincia avanza a gomiti alti e le grandi così come le conoscevamo – dalla Juve al Milan – le gomitate le prendono nei denti.
Fa festa il Bologna, in campo con Saputo, Italiano e i giocatori ci sono anche Morandi e Cremonini. Che cantano Lucio Dalla. Il calcio, il tifo, la musica: un cuore solo.
https://www.bloooog.it/2025/05/14/il...a-del-pallone/
“Sì muove la città”. Il Bologna ha vinto la Coppa Italia (Milan-Bologna 0-1) viaggiando sui versi di Lucio Dalla e occupando in massa lo stadio Olimpico. E sull’onda del gol di Ndoye che ha beffato l’intera difesa del Milan, infilato Maignan e cambiato i destini di questa stagione. E’ bastato quel gol a metter fuori gioco il Milan e insomma è fatta. L’Olimpico diventa Piazza Maggiore. Esplode la festa per una notte epocale, 61 anni dopo l’ultimo scudetto e 51 dopo l’ultima Coppa Italia.
Alle fine le facce dei milanisti, da Leao a Reijnders, sono cadaveriche. Alla fine di un’annata maledetta si sentivano sicuri di potersi almeno consolare con la Coppa Italia, in campionato tutto sommato il Bologna lo avevano suonato. Ma come spesso accade il ribaltone è dietro l’angolo, ma soprattutto il Bologna non è una squadra qualsiasi. Ha qualità, giocatori forti, che Giovanni Sartori ha scovato e messo insieme. Nonostante fossero stati ceduti Zirkzee e Calafiori e li avesse abbandonati pure il guru Thiago Motta. Ma Castro, Ndoye, Ferguson, Orsolini, Freuler, Skorupski fanno ancora più squadra.
Dopo tre finali perdute Vincenzo Italiano viene portato in trionfo, alla fine la sua passionalità è stata premiata. Non solo è un bravo allenatore, ma ci mette qualcosa in più, una partecipazione emotiva che non è dovuta e che va molto oltre il mestiere. Italiano è andato anche oltre Thiago Motta.
Il Milan se va via triste e mesto con tutti i suoi dubbi e le questioni irrisolte. Abbiamo iniziato la stagione col caso Leao-Hernandez e arrivati alla fine si scopre che tutto sommato sempre lì stiamo, nel momento decisivo i grandi giocatori si dissolvono e qualunque allenatore ci sia, il Milan resta una grande mediocrità, lo scheletro appena della big che fu.
Se Conceiçao, in virtù delle ultime partite vinte, avrebbe potuto sperare di restare, adesso è molto più probabile che vada via e che si ricominci un’altra volta tutto da capo. Ma bisognerà aspettare cosa decideranno gli americani, Cardinale, Furlani, Ibrahimovic e l’algoritmo ormai specializzato in figure di m…
Lunedì ha fatto festa l’Atalanta per un altro sbarco in Champions League, mercoledì tocca al Bologna con la Coppa Italia. La provincia avanza a gomiti alti e le grandi così come le conoscevamo – dalla Juve al Milan – le gomitate le prendono nei denti.
Fa festa il Bologna, in campo con Saputo, Italiano e i giocatori ci sono anche Morandi e Cremonini. Che cantano Lucio Dalla. Il calcio, il tifo, la musica: un cuore solo.
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