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Tribuna Politica-BW Edition PARTE II

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    Quando ci sarà la vera liberazione dal fascismo?

    di Marcello Veneziani

    Sarà davvero una festa, il 25 aprile, quando avverrà sul serio la Liberazione dal fascismo. Definitiva, irreversibile, generale. A ottant’anni meno uno dalla sua fine, sogno una cosa che ci è stata finora negata: la cessazione di questa gogna permanente, di questo discrimine perenne e manicheo, di questa divisione ideologica dell’umanità in giudicanti e giudicati che ci portiamo addosso da quattro ventenni nel nome di uno, con un accanimento via via crescente con gli anni, anziché decrescente, come sarebbe naturale con la morte dei protagonisti, l’allontanarsi nel tempo e lo stingersi delle passioni. Fino all’assurdo dei finalisti dello Strega che leggono tutti insieme lo squallido monologo antifascista di Scurati contro il governo Meloni, come se fossero un soviet o un Intellettuale collettivo con un solo cervello (bacato). Così usato, l’antifascismo diventa un codice immorale e incivile che antepone all’intelligenza, al valore, al talento una sorta di rito preventivo e discriminatorio di affiliazione, a cui è obbligatorio uniformarsi. Altrimenti sei fuori.

    Il fascismo non è più nella storia e nella realtà da ottant’anni e nessuna forza politica in campo ne rivendica l’eredità; chi ne stabilisce allora la persistenza, chi attribuisce e certifica la definizione di fascista? Lo decide a suo insindacabile giudizio una commissione politico-mediatica-intellettuale permanente, auto-nominatasi per autoacclamazione, che corrisponde alla sinistra. Qui c’è tutta la falsità, l’impostura, l’uso intollerante e paranoico, vessatorio e diffamatorio del fascismo.

    La liberazione dal fascismo, per essere vera e compiuta, comporta naturalmente anche la liberazione dall’antifascismo che ha senso solo in presenza dell’antagonista, e non in assenza o addirittura post mortem.

    Fascismo e antifascismo vanno restituiti alla storia, e anche nel giudizio vanno storicizzati, cioè depoliticizzati, sottratti all’agone della polemica attuale o caricati sulle spalle di posteri che non possono portarne il peso: non ha più senso applicare quel discrimine oggi, come non avrebbe più senso il discrimine tra comunisti e anticomunisti o tra democristiani e antidemocristiani oggi che il comunismo o la Dc non ci sono più, anche se sono rivendicati o rimpianti da taluni. Ma ancora più insensato è che sia una parte a imputare il fascismo a carico dell’altra, senza reciprocità, perché non è ammessa la facoltà inversa. Noi giudici, voi imputati, for ever.

    Sul piano storico vanno distinti gli antifascisti veri che si opposero al regime fascista, come Matteotti, che meritano ogni rispetto e ammirazione, soprattutto se pagarono di persona; dagli antifascisti di comodo, a babbomorto, in pieno dominio antifascista, che si attribuiscono una superiorità etica e morale in suo nome; si arrogano il potere di essere perennemente giudicanti, officianti e sovrastanti nel nome assoluto della religione Antifa.
    Ai loro occhi quelli che vengono accusati di fascismo non solo non hanno diritto di difendersi ma devono prendere gli schiaffi e dar ragione a chi li schiaffeggia, mentre li schiaffeggia. Altrimenti vuol dire che sono rimasti fascisti dentro o sotto la buccia.

    Peraltro è ormai comprovato e assodato che l’accusa di fascismo rivolta al governo non porta alcun profitto politico-elettorale a chi la lancia, ma serve solo a consolidare una cupola di tipo ideologico-mafioso. Questa campagna anacronistica permanente non è infatti condivisa dalla gran maggioranza degli italiani, è un citofono interno al proprio condominio; funziona a circuito chiuso, non raggiunge gli italiani ma coloro che erano già mobilitati sul tema. Rovesciando ancora oggi le colpe del fascismo su chi è al governo non si colpisce il governo in carica, che su questi temi non perde affatto consensi; si fa solo un danno agli italiani che vedono posposti i problemi reali del presente al fittizio feticcio del Passato Proibito. Ma nel nome sacro e intangibile dell’antifascismo le camorre ideologico-letterarie preservano le loro posizioni di potere.

    Il giudizio in merito a quel che accadde un secolo fa non può essere ancora lo spartiacque etnico prima che etico, antropologico oltreché ideologico, tra due mondi intesi come il regno del Bene e il regno del Male. E non può cancellare la preminenza e l’urgenza delle questioni reali del nostro presente. L’opposizione può attaccare il governo in carica sul modo di governare, sulle leggi che ha varato o vorrebbe varare, sul premierato e sull’autonomia differenziata, sulla giustizia sociale e sulla sicurezza, sulla gestione della pubblica amministrazione e sui temi cruciali dell’economia, sul ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo, sulla nostra posizione nelle guerre in corso. I temi non mancano e le fragilità, le incongruenze, le inadeguatezze del governo offrono argomenti reali a chi si oppone. Ma su quei temi la sinistra gioca di rimessa e di rimbalzo, anche perché tutte le cose che sta facendo o non sta facendo la Meloni, le avrebbe fatte o non le avrebbe fatte, se non le ha già fatte a suo tempo, la sinistra al governo. A partire dalla politica estera. L’unica differenza è l’enfasi e la narrazione, ossia la giustificazione ideologica e la fiction che viene imbastita sopra. Al più è la cornice simbolica a differenziarle, non la sostanza. Rispetto a questa sinistra inchiodata al fascismo, perfino i grillini appaiono più seri del Pd & affluenti. Stanno sul pezzo e non sulla reliquia.

    La cosa che più sconforta è che da anni denunciamo questo accanimento terapeutico su un cadavere ridotto in polvere e da anni lo scempio prosegue, imperterrito, anzi crescente; quanto più diventa irreale il tema tanto più cresce il pathos con cui viene guarnito.

    Alla destra di governo invece dico: non è servito a nulla, come vedete, tutto il vostro atto di contrizione, tutti i santini che avete baciato e tutti i riti esorcistici a cui avete partecipato. Dopo la sequela di abiure, condanne, dichiarazioni frementi di antifascismo da parte vostra, l’accusa di fascismo nei vostri confronti prosegue inalterata. Non avete capito che le vostre parole non basteranno mai perché a decidere che siete comunque fascisti non sono le vostre dichiarazioni ma le loro attestazioni. E’ in mano a loro la sentenza, voi non potete far nulla. Perciò, smettetela di stare al loro gioco, tacete sul tema, rifiutatevi di replicare, di giustificarvi, di sostenere gli esami, ribellatevi alla camorra pseudo-intellettuale di sinistra e alla loro malafede, lasciateli parlare. Che si fottano; non hanno titoli per giudicare. Sarete giudicati dagli italiani per quel che fate e farete al governo e non per la vostra irrilevante opinione sul fascismo.​


    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Su questa tragicommedia del 25 aprile, che si ripete ogni anno, c'è solo da ricordare che siamo l'unica nazione al mondo che "festeggia" una sconfitta. Gli antichi Romani consideravano giorni nefasti quelli delle (rare) sconfitte in guerra, nei quali occorreva astenersi da ogni affare come se si portasse un lutto...noi invece "festeggiamo".

      Che cosa dunque festeggiamo? La sconfitta in guerra, la distruzione e occupazione della Patria, con conseguente sua "morte" (nessuno ormai osa più appellare questa nazione come "patria", questo termine non identificando più nessun minimo comun denominatore dove tutti e ciascuno vi si possa identificare, rispecchiare), la perdita della sovranità, che è la vera ed unica libertà per un popolo, la sopraggiunta irrilevanza, la nullezza fattuale ed esistenziale.

      Una data che una nazione un minimo normale celebrerebbe indossando il lutto, ma la repubblichetta dei nani, dei rachitici, dei pagliacci, dei commedianti, degli incapaci e dei servi, nata dal 25 aprile con le fattezze di un aborto, vi vede una occasione per "festeggiare" - "festa" che poi si risolve in una caciara immonda tra le varie fazioni di questi invertebrati con la maschera di politici, d'altro canto un corpo morto non produce più che un verminaio.
      è semplice: gli italiani non si considerano sconfitti, preferiscono (quella parte politica) considerarsi liberati (anzi, essersi liberati grazie ai partigiani: una vittoria quindi) dal fascismo, come se fascisti non fossero tutti, a quei tempi
      E' un altro nostro difetto, iniziare le guerre con un alleato e finirle con quelli che prima erano i nemici

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        dopo l'aggressione da parte di Maranza, italiani di seconda generazione, alla brigata ebraica, mi sento di dire che il 25 aprile, l'antifascismo e anche l'antisemitismo stiano assumendo un significato sinistro, non più degli italiani ma strumento per destabilizzare la nostra società da parte degli immigrati
        l'antisemitismo ormai, non è più di provenienza estrema destra, ma in tutta europa diventa di matrice islamica
        in questo senso pernso che anche per chi crede che israele stia esagerando, essere dalla parte dei palestinesi adesso è essere dalla parte sbagliata
        torniamo a combattere l'antisemitismo in ogni forma, gli ebrei fanno parte della nostra storia, i palestinesi fanno parte di quella feccia lì

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          l'aggressione dei maranza al corteo di azione

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            Gli ebrei con la nostra storia non hanno nulla da spartire. La "nostra" storia è la Grecia e Roma, i due nuclei fondanti l'occidente. Gli ebrei fanno parte della storia del medio oriente al più, proprio come gli arabi e i palestinesi.

            Gli unici ebrei che hanno qualcosa a che vedere con noi sono quelli che divennero cristiani, i primissimi cristiani cioè, in quanto il cristianesimo è, dopo la Grecia e Roma, la terza fase della storia dell'occidente, diremmo la terza colonna formativa e fondativa - nella sua declinazione cattolica, in quanto dette il via al sacro romano impero e al Medio Evo.

            Gli "ebrei fanno parte della nostra storia" vale tanto quanto "i partigiani hanno liberato l'Italia": favolistica ideologica e strumentale.
            Last edited by Sean; 26-04-2024, 07:31:08.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              se facciamo una proporzione tra il loro numero nella popolazione europea (e ora anche in quella usa) e l'apporto di scoperte scientifiche e opere letterarie\musicali etc, hanno influito molto più loro delle popolazioni autoctone nella nostra storia e cultura
              Non credo che ciò che ci hanno lasciato freud o mahler, proust o kafka si debba considerare cultura mediorientale

              come mai gli arabi e gli africani che ormai sono in numero soverchiante non ci lasciano un bel niente a parte maranza e banlieu?
              magari venissero i barconi di ebrei, li prenderei ben volentieri
              Last edited by Arturo Bandini; 26-04-2024, 07:38:52.

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                Quando qua si inventavano la filosofia e l'arte, gli ebrei stavano nomadi presso le terre mediorientali. Hanno iniziato a farsi notare circa nell'800, dopo ben 2000 anni di apprendistato entro le nazioni europee, cioè grazie al sapere, alle scoperte, alla cultura, al pensiero e ai mezzi di quelle nazioni...per cui quel poco o tanto che hanno fatto va a merito dell'ambito entro il quale sono vissuti, si sono formati.

                Facciamo stare per un paio di mila anni i musulmani qua e magari qualche scienziato e qualche musicista esce fuori pure tra di loro.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  e gente che è tra noi da 2000 anni non la consideri parte della nostra storia? hannp pure cognomi italiani o tedeschi etc...
                  sappiamo che i cognomi non è che li hanno presi ieri, come i nostri risalgono al medioevo, per me un ebreo italiano è un italiano

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                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    e gente che è tra noi da 2000 anni non la consideri parte della nostra storia? hannp pure cognomi italiani o tedeschi etc...
                    sappiamo che i cognomi non è che li hanno presi ieri, come i nostri risalgono al medioevo, per me un ebreo italiano è un italiano
                    Non lo so, dovrebbero rispondere loro. Per me un ebreo che ritiene l'Italia la propria unica patria e terra natale è un italiano; quelli che invece hanno in casa in bella mostra la bandiera d'Israele, che partono dall'Italia per andare a prestare servizio militare in Israele; che ascoltano le tv e il governo israeliani...beh, dovrebbero decidersi quale padrone servire.

                    Ai miei occhi quelli sono come i musulmani (anche di seconda e terza generazione) che parlano di integrazione e poi dentro casa hanno la bandiera tunisina, algerina, marocchina ecc...parlano arabo, sognano la loro terra...che non è quella italiana e/o della nazione ospite. Non esiste nessunissima differenza.

                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      comunque a proposito di ebrei e diaspora, chissà che effetti avrà la situazione che si sta creando in israele sul medio periodo.
                      Nel mio piccolo, qualche giorno fa mi ha scritto un turista israeliano che era venuto anni fa, dice non si sente più sicuro in israele e se posso informarmi per una villetta in vendita

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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                        Non lo so, dovrebbero rispondere loro. Per me un ebreo che ritiene l'Italia la propria unica patria e terra natale è un italiano; quelli che invece hanno in casa in bella mostra la bandiera d'Israele, che partono dall'Italia per andare a prestare servizio militare in Israele; che ascoltano le tv e il governo israeliani...beh, dovrebbero decidersi quale padrone servire.

                        Ai miei occhi quelli sono come i musulmani (anche di seconda e terza generazione) che parlano di integrazione e poi dentro casa hanno la bandiera tunisina, algerina, marocchina ecc...parlano arabo, sognano la loro terra...che non è quella italiana e/o della nazione ospite. Non esiste nessunissima differenza.
                        allora, sai che io traggo sempre le mie opinioni dalla mia esperienza personale e limitata, ma...
                        Quando ero ragazzino mi faceva ripetizioni di latino la mia vicina di casa, una ragazza di 20 anni che ora è giudice. Mi regalava sempre dei libri, ho ancora quelli su gramsci e la rivoluzione francese. Era di sinistra, certo, io ero piccolo e non avevo idee in alcun senso. Un giorno stavo preparandomi a andare allo stadio per fiorentina juve e cantavo urlando come gli ebrei voi siete come gli ebrei. Mi suonò il campanello, era lei, mi tirò un ceffone e disse io sono ebrea. Non aveva bandiere in casa.
                        Il miglior amico di mio padre, poi, era un tale marcello minerbi, di cui conservo ancora un disco che mi regalò, natale all'italiana, che aveva inciso lui coi bambini. Ho scoperto poi da grande che era un compositore piuttosto noto, e che era ebreo. Io lo ricordo alla nostra tavola ogni domenica in giacca e cravatta a parlare di politica, di andreotti o di spadolini, che ammirava. Neanche lui aveva bandiere, era tanto diverso dai tunisini che vedo ora e che sono davvero corpi estranei

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                          A parte quelle ataviche ed ideologiche, il 90 per cento delle tensioni attuali verso gli ebrei le ha create Bibi con la sua politica attuale a Gaza.
                          Non vedo motivi per piangersi ulteriormente addosso.
                          Un presidente che è preso a sputi dagli stessi ostaggi che dovrebbe salvare, inviso da parte del popolo (vedi manifestazioni continue) e che sta agendo per pararsi il culo dai movimenti tellurici che lo vedono a tratti instabile (vedi richiesta di elezioni anticipate).
                          Lascio pure perdere le modalità di attacco a Gaza, che sarebbero il più.
                          Che di certo non gli hanno fatta accaparrare simpatie in Occidente. Anzi, il contrario.
                          Basta leggere ogni giorno un qualsiasi articolo, non c'è giorno che passi senza che usa od un'istituzione europea gli lancino dei moniti.


                          Poi i cretini che esagerano, come in tutti gli ambienti, esistono dappertutto.
                          Così, come all'estremo, non è giusto cadere nel ragionamento " Oh poverini, sono un popolo perseguitato", quando stanno facendo il cazzó che gli pare a Gaza da 6 mesi abbondanti.
                          Scindiamo le due cose.
                          Dare un giudizio su questo non significa essere antisemita.
                          Last edited by Irrlicht; 26-04-2024, 08:22:04.
                          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                            Europee, il generale Vannacci candidato della Lega in tutti i collegi Il generale: 'Sarò indipendente'. Attesa per Meloni, Renzi e Calenda

                            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                              pessima scelta stare con la lega
                              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                                A ste elezioni ci sono proprio nani e ballerine
                                Originariamente Scritto da Lorenzo993
                                non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo

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