Corona è molto bravo ad intercettare i trend, settembre 2025 si specula su Gaza per appagare il popolino.
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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C'è una parte politica che spera saltino per aria entrambe le parti? Perché io mi identifico in quelliOriginariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza MessaggioC'è una parte politica che spera saltino per aria entrambe le parti? Perché io mi identifico in quelliOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Il mondo Maga riunito per il funerale di Kirk. Trump: «Un martire della libertà»
«E gli angeli piangono, santo. E la creazione piange, santo. Tu vieni sollevato in alto, santo. Santo per sempre». Con le braccia al cielo, settantamila persone cantano Holy Forever nello State Farm Stadium di Glendale, sobborgo di Phoenix in Arizona. Per tre ore, a partire dalle 8 del mattino, si alternano i più famosi cantanti pop cristiani d’America — da Chris Tomlin a Phil Wickham — mentre lo stadio si riempie di persone che aspettavano in fila da molte ore, alcuni dalla sera prima. Gli amici di Charlie Kirk, quelli con cui ha fondato a 18 anni l’organizzazione Turning Point Usa, e la sua vedova non vogliono che questo sia solo il funerale dell’attivista più influente tra i giovani conservatori americani: vogliono che sia un revival, una rinascita di fede. «Non abbiamo visto violenza. Non abbiamo visto rivoluzione (dopo l’omicidio ndr), abbiamo visto un revival, persone che hanno ricominciato a pregare per la prima volta da anni…», dice asciugandosi le lacrime Erika Kirk, che adesso guiderà l’organizzazione.
Cerimonia blindata
I giornalisti sono stati radunati di fronte a una vicina chiesa alle 5:45 del mattino e condotti all’interno dello stadio dopo un’ora di controlli accurati di borse e zaini, del tutto vietati invece al pubblico generale. Da Washington due aerei che hanno trasportato in Arizona il presidente e le figure più importanti del governo. Nella folla ci sono anche cappellini rossi Make America Great Again, ma sono tanti i berretti con la scritta CK (le iniziali di Charlie Kirk) ed è onnipresente il logo di Turning Point. Sulle sedie vicino al palco ci sono fazzoletti per asciugarsi le lacrime.
Un grande applauso accoglie Trump quando appare in una delle tribune dove stringerà la mano persino a Elon Musk. «È un martire per la libertà dell’America», dice di Kirk, definendolo «eterno». «Charlie mi chiamava spesso e mi diceva: abbiamo un Paese da salvare — ha detto il presidente —. È stato lui per primo a parlarmi di un tizio dell’Ohio, dal nome di JD Vance… È stato lui a unire Maga (Make America Great Again) e Maha (Make America Healthy Again, il movimento di Robert F Kennedy jr)». Un applauso gigantesco dà il benvenuto a Vance, il «giovane» vicepresidente che ha dato a Kirk una buona parte del merito della vittoria dell’amministrazione Trump. «Charlie amava il dibattito perché voleva portare la verità il luoghi oscuri», dice Vance. «La verità è che matrimonio e famiglia sono più importanti dell’istruzione o della carriera... La verità è che Gesù Cristo è il re dei re».
Tra fede e politica
Al centro dell’evento c’è la fede cristiana di Kirk: lui stesso aveva detto — come ricorda Don Trump jr — «Voglio essere ricordato per la mia fede». Sono pieni di riferimenti biblici i discorsi di podcaster come Benny Johnson, Jack Posobiec, Tucker Carlson, che conducono popolari programmi in streaming, come pure dei membri del governo. Pete Hegseth, il capo del Pentagono, spiega che Charlie gli ha insegnato a prestare attenzione «alla guerra spirituale».
La fede è anche politica. «Il suo messaggio è chiaro», dice Don Trump Jr., il figlio del presidente. «Non arretreremo. Se credete in Dio, nella famiglia e nella libertà, siete con noi… non importa come avete votato. Se rigettate la propaganda delle fake news, siete i benvenuti».
«Contesteremo quello che è accettato dalla cultura di questa società, per cercare ciò che è accettato da Dio — dice Michael McCoy, il giovane assistente di Kirk che a 18 anni ha rinunciato all’università per lavorare con lui (gli è toccato telefonare alla vedova dicendole: «Hanno sparato a Charlie»). «La vera libertà è seguire Cristo nel fare quello che è giusto: sposarsi, avere più figli di quanti puoi permetterti», continua McCoy — parole più tardi ripetute da Marco Rubio, il segretario di Stato, tra gli altri.
«Siamo riuniti per piangere Charlie ma anche per dedicarci a portare a termine la sua missione e arrivare alla vittoria in suo nome — afferma Stephen Miller, stratega della politica interna di Trump e vicecapo dello staff della Casa Bianca —. Il giorno in cui è morto, gli angeli hanno pianto, ma quelle lacrime si sono trasformate in fuoco nel nostro cuore, un fuoco che il nostro nemico non comprende». Miller mette in scena una lotta del Bene contro il Male: «Erika è la tempesta, noi siamo la tempesta e i nostri nemici non comprendono la nostra forza, determinazione e passione… Pensate di aver ucciso Charlie Kirk? L’avete reso immortale… Sconfiggeremo le forze dell’oscurità e del male». Anche Vance avverte che non si può inseguire un falso «momento kumbaya» perché «il Male cammina ancora tra di noi».
Il discorso di Trump, in chiusura, è simile a quello dei suoi comizi e qualcuno comincia ad andar via. Dice che oggi nello Studio Ovale farà «uno degli annunci più grandi nella storia del nostro Paese: abbiamo trovato una risposta all’autismo». Ha definito il killer di Kirk «un mostro a sangue freddo radicalizzato». Ha parlato dei dazi, della Guardia nazionale a Washington che manderà a Chicago «come chiedeva Kirk», dei rivali politici: «Su questo non sono d’accordo con Charlie: io odio i miei oppositori».
I giovani seguaci
Kirk ha saputo parlare ad una parte della Generazione Z che si sente «affamata di fede», ci dice Gianna Lorenzi, 23 anni, che lavora come consulente nelle assicurazioni a Dallas e indossa un cappellino uguale all’amica Bella DiMatteo, pubblicitaria di New York: non c’è scritto «Make America Great Again» ma «It’s cool to love America» (è figo amare l’America). Lorenzi dice che seguiva Kirk sui social, sia per il suo messaggio di fede che per le sue idee politiche: «Mi ha incoraggiato a dire la verità in ogni situazione e mi ha mostrato che cosa significa vivere i valori della famiglia e i valori biblici, penso che sia qualcosa che la nostra generazione sta cercando davvero». Sam Carber, ventenne giunta con il fratello quindicenne, aggiunge: «I valori in cui crediamo non sono mai scomparsi, ma lui li ha offerti su piattaforme come TikTok».
Susie Wiles, l’ex manager della campagna elettorale di Trump che ora è il capo dello staff della Casa Bianca, è molto restia a parlare in pubblico: rifiutò di farlo anche la notte della vittoria di Trump. Ma parla oggi per Kirk, ricordando che la vittoria di Trump è stata trainata negli Stati in bilico dai giovani che hanno scelto l’attuale presidente e non i suoi rivali del partito democratico: «Merito di Charlie». Wiles guarda al futuro: «Dobbiamo assicurarci che la prossima generazione sappia che questo movimento è la sua casa».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Trump: «L'omicidio di Kirk è stato un attacco a tutta l'America»
«Abbiamo un debito di gratitudine nei confronti di Charlie»: la sua uccisione «non è stato solo un attacco a un uomo o movimento, ma a tutta l'America». Lo ha detto Donald Trump., descrivendo l'attivista come «eterno» e ribadendo che gli consegnerà la Medal of Freedom, la maggiore onorificenza civile americana.
Trump: «Kirk era un gigante ucciso da un mostro radicalizzato»
«L'America è un paese in shock: due settimane fa il paese è stato derubato di un gigante della sua generazione», ucciso da una «mostro radicalizzato». Lo ha detto Donald Trump dal palco dei funerali di Charlie Kirk, dove è salito fra gli applausi e sulle note di `God Bless The Usa´ eseguita da Lee Greenwood. Trump parla di una perdita «monumentale»
Trump: «Charlie non odiava i suoi oppositori, io li odio»
Poco dopo il perdono annunciato dalla vedova di Charlie Kirk, Erika, Donald Trump interviene alla cerimonia funebre per l'attivista conservatore per dire che mentre «Charlie non odiava i suoi oppositori, io li odio e non gli auguro il meglio». Il presidente Usa, ha proseguito «magari Erika mi persuaderà». «Su questo non andavo d'accordo con Charlie, scusa Charlie... magari Erika mi persuaderà'»
Rubio: «È stato un omicidio politico»
Tocca al segretario di Stato Marco Rubio: «Quello di Kirk è un assassinio politico, ma anche una morte in famiglia. Abbiamo negato i visti di ingresso negli Usa alle persone che hanno celebrato la morte di Charlie». Dello scomparso Rubio ha detto: «Lo ricorderemo per aver detto sempre che se si vuole vivere una vita produttive è necessario sposarsi, avere figli e amare il proprio paese».
Miller: «Omicidio Kirk frutto di campagna organizzata»
Tocca a Stephen Miller, vice capo dello staff della Casa Bianca, il primo intervento prettamente politico. «Una campagna organizzata ha portato a questo assassinio.. Useremo la nostra rabbia per sradicare e smantellare queste reti terroristiche».
Carson evoca il «complotto comunista» contro gli Usa
L'ex candidato presidenziale repubblicano Ben Carson ha evocato «un complotto comunista per sovvertire il Paese» dietro l'omicidio di Charlie Kirk. Lo ha proclamato dal palco dello stadio durante il funerale. «Da anni stanno tentando di cambiare la cultura dell'America».
Erika Kirk: «Perdono il giovane che ha tolto la vita a mio marito»
«Mio marito Charlie voleva salvare i giovani, come colui che gli ha tolto la vita. Perdono quel giovane». Lo ha detto Erika Kirk perdonando il killer di suo marito fra le lacrime. «La risposta all'odio non è altro odio», ha aggiunto
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Se questo è quel che passa il convento io scelgo di prendere. Se queste sono le forze in opposizione alle deliranti, abominevoli ideologie liberal-progressiste, che hanno ridotto l'occidente ad una pattumiera, ebbene mi auguro che di Kirk ne crescano, se ne moltiplichino anche in Europa - e in Italia, dove un movimento di destra radicale, di ampio consenso popolare, ancora non c'è, dovendoci accontentare della finta destra meloniana.
La prima cosa che salta all'occhio di quella assemblea è la straordinaria partecipazione di giovani, di donne, di famiglie. Non sono state sfasciate vetrine, incendiati cassonetti, presi d'assalto i centri commerciali, dato sfogo a qualsivoglia rabbia: vengono scanditi dei messaggi cristiani, chiaramente declinati col substrato protestante e puritano che sta nel nucleo dell'America bianca: sposatevi, fate figli, mettete su delle famiglie: che cosa c'è di così "sovversivo"? E' un invito ad una vita orientata verso un ordine ed una educazione di sè, secondo precetti che non sono solo cristiani ma universali: già Platone affermava che il bene del corpo è darsi una discendenza, e quello dell'anima è educarla secondo i precetti dei maggiori, dei padri, di ciò che ci viene trasmesso, come tesoro sommamente prezioso e salvifico, dal passato.
Per decenni ci hanno fatto credere che i principi della sovversione rappresentassero destini inevitabili, teleologia di una umanità che si sarebbe "liberata", "affratellata", "armonizzata" seguendo i dettami del progressismo, facendo cioè tabula rasa di tutto il preesistente: intanto milioni e milioni di persone, e tra questi tantissimi giovani, che sono le forze della "reazione", rappresentano la patente smentita che un indottrinamento possa mutare la mistica essenza della natura individuale, perchè chi è orientato intimamente verso un ordine, chi segue quella educazione dell'anima che è testimoniare l'eredità che si riceve, ebbene egli tale rimane anche se gli insegni che "lgbt è bello", che i generi sono "fluidi", che masse di stranieri provenienti da mondi lontani, in virtù di non si sa quale miracolo, si "integreranno" assumendo i caratteri dell'organismo ospite, quando invece lo erodono fino a sfigurarlo e poi dissolverlo.
Sono questi tempi in cui non ci si può permettere di vivisezionare il pelo nell'uovo, non sto dunque a capziare su chi o cosa si pone come forza ad argine e contrasto alle potenze ctonie del rovesciamento: mi rassicura molto più sentir parlare di famiglia e figli, di remigrazione, di salvaguardia del proprio ethnos che non il contrario, perchè si sta giocando una partita decisiva ad ogni livello e dunque non la qualità della milizia è in questione, ma che essa ci sia, che cresca, che si ponga ad argine e contrasto alle ideologie della sovversione e che, se anche ormai una completa rettificazione è impossibile, testimonino che una alternativa è possibile e che il finale è ancora tutto da scrivere....ma di noi
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Il rischio con queste destre è che finiscano davvero per costruire sistemi improntati su repressione e censura, che alla lunga non piacerebbero nemmeno a molti moderati che oggi le sostengono e gli danno il voto.
Dall’altro lato, però, i progressisti farebbero bene a rimettere mano seriamente alle proprie posizioni sull’immigrazione: continuare con l’approccio ideologico o meramente "umanitario" oramai è un suicidio. Servirebbe una linea pragmatica, condivisa anche con le destre, perché oggi una vera proposta non c’è. E lo vediamo chiaramente: il governo Meloni aveva promesso tanto, ma a conti fatti ha risolto/gestito poco o nulla. Alla fine è questo (l'immigrazione) il grimaldello che ha fatto salire in occidente le destre conservatrici.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSe questo è quel che passa il convento io scelgo di prendere. Se queste sono le forze in opposizione alle deliranti, abominevoli ideologie liberal-progressiste, che hanno ridotto l'occidente ad una pattumiera, ebbene mi auguro che di Kirk ne crescano, se ne moltiplichino anche in Europa - e in Italia, dove un movimento di destra radicale, di ampio consenso popolare, ancora non c'è, dovendoci accontentare della finta destra meloniana.
La prima cosa che salta all'occhio di quella assemblea è la straordinaria partecipazione di giovani, di donne, di famiglie. Non sono state sfasciate vetrine, incendiati cassonetti, presi d'assalto i centri commerciali, dato sfogo a qualsivoglia rabbia: vengono scanditi dei messaggi cristiani, chiaramente declinati col substrato protestante e puritano che sta nel nucleo dell'America bianca: sposatevi, fate figli, mettete su delle famiglie: che cosa c'è di così "sovversivo"? E' un invito ad una vita orientata verso un ordine ed una educazione di sè, secondo precetti che non sono solo cristiani ma universali: già Platone affermava che il bene del corpo è darsi una discendenza, e quello dell'anima è educarla secondo i precetti dei maggiori, dei padri, di ciò che ci viene trasmesso, come tesoro sommamente prezioso e salvifico, dal passato.
Per decenni ci hanno fatto credere che i principi della sovversione rappresentassero destini inevitabili, teleologia di una umanità che si sarebbe "liberata", "affratellata", "armonizzata" seguendo i dettami del progressismo, facendo cioè tabula rasa di tutto il preesistente: intanto milioni e milioni di persone, e tra questi tantissimi giovani, che sono le forze della "reazione", rappresentano la patente smentita che un indottrinamento possa mutare la mistica essenza della natura individuale, perchè chi è orientato intimamente verso un ordine, chi segue quella educazione dell'anima che è testimoniare l'eredità che si riceve, ebbene egli tale rimane anche se gli insegni che "lgbt è bello", che i generi sono "fluidi", che masse di stranieri provenienti da mondi lontani, in virtù di non si sa quale miracolo, si "integreranno" assumendo i caratteri dell'organismo ospite, quando invece lo erodono fino a sfigurarlo e poi dissolverlo.
Sono questi tempi in cui non ci si può permettere di vivisezionare il pelo nell'uovo, non sto dunque a capziare su chi o cosa si pone come forza ad argine e contrasto alle potenze ctonie del rovesciamento: mi rassicura molto più sentir parlare di famiglia e figli, di remigrazione, di salvaguardia del proprio ethnos che non il contrario, perchè si sta giocando una partita decisiva ad ogni livello e dunque non la qualità della milizia è in questione, ma che essa ci sia, che cresca, che si ponga ad argine e contrasto alle ideologie della sovversione e che, se anche ormai una completa rettificazione è impossibile, testimonino che una alternativa è possibile e che il finale è ancora tutto da scrivere.
Oltretutto trasformare un funerale e il messaggio del Cristo in uno spot da Carosello e ultra capitalistico show biz mi disgustaOriginariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioIl rischio con queste destre è che finiscano davvero per costruire sistemi improntati su repressione e censura, che alla lunga non piacerebbero nemmeno a molti moderati che oggi le sostengono e gli danno il voto.
Dall’altro lato, però, i progressisti farebbero bene a rimettere mano seriamente alle proprie posizioni sull’immigrazione: continuare con l’approccio ideologico o meramente "umanitario" oramai è un suicidio. Servirebbe una linea pragmatica, condivisa anche con le destre, perché oggi una vera proposta non c’è. E lo vediamo chiaramente: il governo Meloni aveva promesso tanto, ma a conti fatti ha risolto/gestito poco o nulla. Alla fine è questo (l'immigrazione) il grimaldello che ha fatto salire in occidente le destre conservatrici.Originariamente Scritto da Lorenzo993non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo
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