Zuse è gente che non conta un cavolo, sono paraventi
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioAh adesso sono fanboy della UE
Questa mi mancava
Sei fanboy degli USA ( che comunque è peggio)
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioIo non mi capacito di come questa:
abbia raggiunto un ruolo apicale nell' EU , parlando di questioni di sicurezza (mandandoci a sbattere contro un muro) sbraitando contro potenze che la guerra la fanno veramente , senza sapere minimamente di cosa questa sia ed a nome di decine di nazioni con secoli di storia alle spalle.
Originariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Era meglio la monarchiaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Il giorno di gloria di Xi che si vede leader di un Sud globale unito. La parata è un messaggio
Il debutto di Kim in una adunanza internazionale allargato. Lo zar: verso la nuova «Maggioranza globale»
Dalla tribuna del vertice di quasi una ventina di Paesi in via di sviluppo, soprattutto asiatici e riuniti sotto la sigla Sco (Shanghai Cooperation Organization), Xi Jinping ha rilanciato la sua idea di «Sud globale» unito da commerci e cooperazione politica. Sotto la guida cinese, naturalmente. Il segretario generale comunista ha ripreso a indossare l’abito dello statista «ri-globalizzatore», cogliendo l’opportunità dell’ondata di incertezza scatenata da Donald Trump tra le vecchie alleanze dell’America, da Occidente a Oriente.
È una settimana di gloria per Xi. Dopo lo show geopolitico di Tianjin, lo attende la grande parata militare di Pechino che mercoledì 3 settembre celebra la Vittoria della Cina nella guerra patriottica di liberazione dall’occupazione giapponese. Oltre la coreografia dei reparti che marceranno al passo dell’oca, l’evento va osservato per quattro motivi. Con l’immancabile Vladimir Putin, tra gli ospiti in Piazza Tienanmen siederà il nordcoreano Kim Jong-un; sfileranno alcuni tra i sistemi d’arma più moderni dell’Esercito popolare di liberazione; il comandante in capo Xi terrà un discorso; eventuali assenze tra i generali cinesi potrebbero rivelare nuove purghe tra gli alti gradi.
Putin è già in Cina, ha subito spalleggiato l’amico Xi facendo un passo avanti rispetto alla visione di Sud del mondo: ha coniato l’espressione «Maggioranza globale» che permetterebbe a Russia e Cina di rimodellare le istituzioni internazionali. Ambizione legittima. Ma l’invitato si è anche lanciato in una rilettura della Storia, sostenendo che «noi russi, non dimenticheremo mai come l’eroica resistenza della Cina sia stata uno dei fattori cruciali che hanno impedito al Giappone di pugnalare alle spalle l’Unione Sovietica durante i mesi più bui del 1941-1942 e questo ha permesso all’Armata Rossa di concentrare i suoi sforzi sulla repressione del nazismo e sulla liberazione dell’Europa». Putin, in un intervento sull’agenzia cinese Xinhua, ha concluso che «i revisionisti occidentali stanno riesumando il militarismo giapponese con la scusa di un’inesistente minaccia russa e cinese e l’Europa, Germania inclusa, corre alle armi».
Con queste premesse, l’abbraccio di Xi all’amico russo è scontato. Meno certo è invece il «linguaggio del corpo» che il leader cinese riserverà a Kim Jong-un. Per il Rispettato Maresciallo nordcoreano si tratta dell’esordio in un consesso internazionale allargato (nella lista degli ospiti ci sono 26 capi di Stato e di governo). È il suo primo incontro con il presidente cinese da sei anni ed è interessante che i cinque precedenti con Xi si siano tenuti tra il 2018 e il 2019, il periodo durante il quale Kim negoziava con Trump. La settimana scorsa il presidente americano ha detto di aver mantenuto «una relazione molto buona» con il dittatore nordcoreano e ha prospettato una ripresa del dialogo. Subito dopo è stata ufficializzata la missione cinese di Kim: riceverà un abbraccio anche lui?
Tenendo conto che in tribuna ci sarà anche il presidente iraniano, i politologi hanno evocato la formula dell’«Asse del disordine mondiale». Il triangolo Xi, Putin, Kim è esplosivo, letteralmente. Pechino, dietro la facciata di neutralità, ha fornito un puntello economico alla Russia stretta dalle sanzioni dopo l’aggressione all’Ucraina (e probabilmente ha inviato tecnologia a doppio uso, civile e militare). Pyongyang ha firmato un patto di mutua assistenza bellica con Mosca e ha spedito alcune migliaia di soldati sul fronte ucraino, contribuendo alla riconquista russa della regione di Kursk. Xi ha osservato, forse con disappunto, l’avvicinamento tra il piccolo «cliente» nordcoreano e lo zar, ma ha lasciato fare perché il suo interesse principale è che la Russia non esca sconfitta dall’impresa ucraina. Tra l’altro, torna a circolare l’ipotesi che i cinesi partecipino con un contingente armato alla forza di peacekeeping che dovrebbe prima o poi garantire il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina.
I tecnici militari in Occidente stanno studiando da giorni le immagini satellitari sui preparativi della parata. Sono stati individuati missili ipersonici e anti-nave pronti a sfilare sul vialone Chang’an (che significa Lunga pace), droni d’attacco e da supporto ai caccia bombardieri: tutti sistemi d’arma sviluppati per tenere la flotta americana nel Pacifico sotto tiro o per scatenare l’offensiva su Taiwan, anche se Trump sostiene di aver ricevuto da Xi l’assicurazione che non ci sarà un’invasione durante il suo mandato alla Casa Bianca. Un ultimo motivo di interesse per la sfilata della Vittoria. Il 3 settembre binocoli puntati sui generali: ci saranno nuovi vuoti nell’alta gerarchia militare cinese? Dal 2023 almeno 45 generali e alti funzionari del complesso militar-industriale di Pechino sono stati falciati dalla campagna anticorruzione (e anti-slealtà). Ci si chiede se questa purga sia un segno di debolezza o di forza (unita magari a paranoia) del comandante Xi.
CorSera...ma di noi
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MARCO TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO"
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Si spera vivamente che il vertice dei ministri degli Esteri fallito ieri a Copenaghen secondo le migliori aspettative sia l’ultimo, prima dello scioglimento di quel carrello di molluschi bolliti che si fa chiamare Unione europea. Proseguire con l’accanimento terapeutico sarebbe non solo inutile, ma anche dannoso. Con quel che succede a Gaza e in Ucraina, qualunque persona normale avrebbe proposto soluzioni concrete e drastiche. E costretto gli altri a restare riuniti sine die, anche per un mese intero, fino a un’intesa degna della drammaticità della situazione. Sull’Ucraina si trattava di prendere atto della sconfitta sul campo e del fallimento della linea per la guerra a oltranza fino all’ultimo ucraino a suon di armi a Kiev e sanzioni a Mosca e di invertire la rotta di 180 gradi, condizionando ulteriori aiuti all’accettazione di un compromesso territoriale con la Russia che metta fine al suicidio assistito del Paese. Su Gaza si trattava di varare le prime sanzioni commerciali e il primo embargo sulle armi a Israele: roba che, se fa il solletico alla nazione più grande del mondo, può seriamente impensierirne una piccolissima ed economicamente fragile.
Invece i 27 invertebrati hanno scelto la via opposta: perseverare nelle politiche fallimentari sulla guerra russo-ucraina e voltarsi dall’altra parte sullo sterminio israeliano a Gaza, riuscendo a dividersi e a fallire persino sulla farsa delle sanzioni ai coloni violenti (non certo allo Stato di Israele). La scusa escogitata dall’imbarazzante Kallas per l’ennesimo nulla di fatto su Gaza è che purtroppo l’Ungheria si oppone alle sanzioni e blocca tutti gli altri: peccato che il cattivone Orbán si opponga anche a quelle anti-Russia, il che non ha impedito all’Ue di varare 18 pacchetti e di annunciare il 19°. Orbán è uno specchietto per le allodole per distrarre l’attenzione dall’ignavia generale e rendere l’Ue ancor più antidemocratica abolendo il voto all’unanimità. Anche la Germania è contraria alle sanzioni (Merz è quello che “Netanyahu fa il lavoro sporco per tutti noi”). E comunque nessuno impedisce agli Stati di adottarle in casa propria, autonomamente, anche se altri non sono d’accordo. Se si muovessero i Paesi maggiori – Germania, Italia, Francia, Spagna, Polonia – farebbero a Netanyahu molto più male di tutti gli altri insieme. Contro la Russia l’hanno fatto inventandosi i Volenterosi. E sullo sterminio di Gaza dove sono i Volenterosi? Perciò conviene che l’Ue si sciolga, o lasci perdere la politica estera e torni alle faccende finanziarie e agli altri passatempi dei tempi d’oro, tipo misurare piselli e cetrioli: per togliere i due classici alibi agli Stati che non fanno nulla se non danni (“Ce lo chiede l’Europa”, “L’Europa è divisa”) e costringerli a fare finalmente qualcosa di utile.sigpic
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioImbarazzante come sempre Travaglio. Il tarzanello più grosso in quella montagna di sterco che è la nostra stampa
Travaglio, se andiamo a vedere, ha sbagliato solo nel preconflitto quando si era azzardato a ritenere improbabile l'invasione...ma nel prosieguo non è salito sul carro della propaganda, quindi non si è prestato alla narrativa da veline e da Istituto Luce, si è limitato soltanto a registrare il progressivo, e infine accelerato, sfaldarsi dell'occidente, per cui ha fatto cronaca della satira occidentale...e in questo dunque è difficile "sbagliare".
Nel pezzo postato sopra cosa dice in sostanza? Che come le sanzioni sono state messe alla Russia, le si potrebbero a ragione applicare ad Israele: cosa sta facendo l'Europa (non possiamo qui chiamare in causa gli USA in quanto sionistizzati ab origine) di fronte all'abominio che si sta consumando in Palestina? Di concreto intendo, non le doglianze verbali per stragi di bambini, giornalisti, operatori umanitari, e, tra molto altro di abissalmente indicibile, ora anche il progetto di deportazione della popolazione per far diventare Gaza un resort?
Come possono quelle inutili esistenze che ci troviamo come "leader" parlare ancora di difesa dei valori "occidentali" (ma quali?) quando sull'affaccio del Mediterraneo si sta consumando una tragedia cosmica che viola ogni qualsivoglia sorta di legge umana e divina? Israele "unica democrazia del Medio Oriente", Israele "nostro alleato", Israele che ha spostato infiniti gradi più in là il limite del consentito, in quanto gli è stato e gli viene permesso da chi non muove un dito....ma di noi
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Questo è Il Foglio di Ferrara, la firma è della Sala
Sul campo di battaglia neanche il freddo sta con Putin
I 300 mila kit artici di Kyiv contro i mobilitati russi che non hanno i calzini e abbandonano il fronte
Il “generale inverno” aveva salvato i russi da Napoleone perché erano in difesa e le tempeste di neve penalizzavano quelli con le linee logistiche lunghe e fragili (che in Ucraina sono i russi). Non hanno le tecnologie che servono a resistere e Kyiv ha già vinto a Kharkiv e Kherson convincendo i soldati di Putin a fuggire da condizioni impossibili
Sempre lei:
Kyiv si può permettere di aprire più fronti, Mosca no
Gli ucraini hanno davanti quattro mesi in cui i rapporti di forza sul campo difficilmente possono essere ribaltati: adesso sono loro a dettare le condizioni e sono i russi a inseguire. Che cosa dobbiamo aspettarci
Il giornalismo (ma mica con la guerra in Ucraina) in occidente è morto, defunto, finito e non solo il giornalismo: che cosa infatti rimane di vivo in questo emisfero? La politica? Gli esseri fintamente umani, quelli che Draghi vede come "clienti/consumatori"? Cosa resta di valido, di vero e di vivo?
Travaglio si è messo a fare il fustigatore dei "costumi" politici occidentaloidi e lo sbertucciatore di giornalisti e articoli simili...che gliene facciamo un torto? Se hai una giornata difficile, se sei di umore cupo, basta andare a rileggersi qualche pezzo di quelli ed il sole irrompe di tra le nubi. Non esiste comico o commedia migliore in Europa che aprire un giornale a caso o assistere alle performance di un politico a caso per rischiare di soffocare nelle risate (o nel disgusto)....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
Beh scusa, prima di lui vengono tutti quelli che a principio del conflitto ci hanno elencato le malattie terminali di Putin, poi l'inevitabile default della Russia, poi l'assalto con gli asini e le pale della I GM (qui si è distinto il Foglio di Ferrara tra gli altri), poi il Putin-paria e la Russia "isolata", poi le "controffensive ucraine" inevitabilmente "vincenti" grazie ai "formidabili mezzi bellici della Nato", e via discorrendo perchè l'elenco è davvero infinito...
Travaglio, se andiamo a vedere, ha sbagliato solo nel preconflitto quando si era azzardato a ritenere improbabile l'invasione...ma nel prosieguo non è salito sul carro della propaganda, quindi non si è prestato alla narrativa da veline e da Istituto Luce, si è limitato soltanto a registrare il progressivo, e infine accelerato, sfaldarsi dell'occidente, per cui ha fatto cronaca della satira occidentale...e in questo dunque è difficile "sbagliare".
Nel pezzo postato sopra cosa dice in sostanza? Che come le sanzioni sono state messe alla Russia, le si potrebbero a ragione applicare ad Israele: cosa sta facendo l'Europa (non possiamo qui chiamare in causa gli USA in quanto sionistizzati ab origine) di fronte all'abominio che si sta consumando in Palestina? Di concreto intendo, non le doglianze verbali per stragi di bambini, giornalisti, operatori umanitari, e, tra molto altro di abissalmente indicibile, ora anche il progetto di deportazione della popolazione per far diventare Gaza un resort?
Come possono quelle inutili esistenze che ci troviamo come "leader" parlare ancora di difesa dei valori "occidentali" (ma quali?) quando sull'affaccio del Mediterraneo si sta consumando una tragedia cosmica che viola ogni qualsivoglia sorta di legge umana e divina? Israele "unica democrazia del Medio Oriente", Israele "nostro alleato", Israele che ha spostato infiniti gradi più in là il limite del consentito, in quanto gli è stato e gli viene permesso da chi non muove un dito.
condivido
travaglio è stato nettamente il miglior narratore di questa guerra
molto meglio lui di orsiniOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioQuesto è Il Foglio di Ferrara, la firma è della Sala
I "kit artici" degli ucraini...i calzini bucati dei russi...Cecilia Sala
Sempre lei:
...e si vede che "le manovre coordinate" non saranno state imparate a dovere, visto che era "tutto pronto" ma la "Controffensiva" non è mai esistita se non nei sogni da overdose di acido chimico e psichedelico di penne, pappagalli e teste simili.sigpic
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
condivido
travaglio è stato nettamente il miglior narratore di questa guerra
molto meglio lui di orsini
Dico rancoroso perché si può benissimo essere cessi, ma d'accordo comunque con travaglio dato che scrive cose buone e giuste. Dei cessi illuminati, oserei dire.
Ma è chiaro che se si è a lui ostili, invece , c'è chiaramente del rancore (dovuto all'essere si dei cessi, ma anche invidiosi).
Io fossi una figа su tinder metterei " > 185, gli piace travaglio" come filtro cessi definitivo
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