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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio.Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Ma almeno con quei kazzo di soldi le armi le facessimo produrre alle nostre di imprese!Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
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Draghi: «Ue marginale e spettatrice. È evaporata l'illusione di un'Europa che conti. Ecco la strada per cambiare»
L'ex presidente del Consiglio al Meeting di Comunione e liberazione: Bruxelles rassegnata sui dazi, ininfluente su Ucraina e Gaza. La sfida ora è agire con decisione in ogni tempo e non solo di fronte alle emergenze
«Per anni l'Unione Europea ha creduto che la dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali. Quest'anno sarà ricordato come l'anno in cui questa illusione è evaporata». Con queste parole Mario Draghi ha aperto il suo discorso al Meeting di Comunione e liberazione, dov’è stato accolto da un’ovazione, andando subito dritto al punto. L’Europa come l’abbiamo conosciuto finora è superata. Ed è bene farci subito i conti.
L’ex presidente del Consiglio analizza la situazione internazionale senza giri di parole. «Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi imposti dal nostro più grande partner commerciale e alleato di antica data, gli Stati Uniti. Siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, una decisione che forse avremmo comunque dovuto prendere - ma in forme e modi che probabilmente non riflettono l'interesse dell'Europa. L’Unione Europea, nonostante abbia dato il maggior contributo finanziario alla guerra in Ucraina, e abbia il maggiore interesse in una pace giusta, ha avuto finora un ruolo abbastanza marginale nei negoziati per la pace».
Draghi affonda i colpi: «L’Europa è stata spettatrice anche quando i siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava. Questi eventi hanno fatto giustizia di qualunque illusione che la dimensione economica da sola assicurasse una qualche forma di potere geopolitico». Ma il suo non è un discorso anti europeista o disfattista. «È insostenibile argomentare che staremmo meglio senza l’Europa», sottolinea.
L’ex premier, però, guarda al futuro e traccia una possibile strada: «La nostra organizzazione politica deve adattarsi alle esigenze del suo tempo quando esse sono esistenziali: noi europei dobbiamo arrivare a un consenso su ciò che questo comporta. È chiaro che distruggere l'integrazione europea per tornare alla sovranità nazionale non farebbe altro che esporci ancor di più al volere delle grandi potenze». Draghi continua: «Per affrontare le sfide di oggi l'Ue deve trasformarsi da spettatore o al più comprimario in attore protagonista. Deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici. E le riforme in campo economico restano condizione necessaria in questo percorso di consapevolezza».
https://www.corriere.it/politica/25_...5e637xlk.shtml...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza MessaggioDraghi dopo averci detto di spegnere i condizionatori per sconfiggere la Russia potrebbe avere la decenza di annarsene a fanchiurlo
Che l'Europa "contasse" era per l'appunto una illusione...ma questa illusione è stata alimentata e propagata proprio da uomini come Draghi, dai cosiddetti "tecnocrati", come se una unione di stati potesse darsi un senso avendo alle mire il solo scopo economico e commerciale. La politica, cacciata dalla porta, è rientrata fragorosamente non dalla finestra ma sfondando direttamente il muro, per via di quella crisi a lungo maturata in seno all'occidente e che adesso ha mandato in frantumi il modello su cui lo stesso occidente si è retto negli ultimi 70 anni, e con esso l'altra grande e fallace illusione: di essere misura di tutte le cose, di rappresentare la "parte giusta" della storia, negando alla storia stessa il riconoscimento di ogni alterità: di fronte a quelle alterità, oggi l'Europa si scopre pulviscolo di pastafrolla, sottoposta ad immani spinte centrifughe, per contrastare le quali si autoscostringe a continuare ad orbitare attorno ad un pianeta gigante (gli USA) che è al tempo stesso però il suo schiavista-padrone.
E' significativo del modo di ragionare dei tecnocrati il fatto che i 450 milioni di abitanti l'Europa non vengano definiti da Draghi come "cittadini" ma "consumatori", oggetti di un "grande mercato": è questo il vizio di origine che ha prodotto il disastro odierno in seno all'Europa, e che, in quanto errore e disfunzione costitutiva, non si può correggere se non azzerando l'intero sistema.
Che lo spostare il baricentro troppo pericolosamente dall'essenza (il dominio della politica) alla sostanza (il dominio del mercato e della tecnica) fosse distruttivo per la civiltà e lo stato, lo avevano ben presente gli Antichi: a Roma era fatto divieto ai senatori di praticare il commercio. Platone, nel suo ultimo capolavoro, definisce il "mare" (metafora del regno mercantilista-economicista) come un orizzonte "salato ed aspro", ammonendo:
"La vicinanza del mare è cosa gradita, ma quanto di salato e di aspro in quella vicinanza. Il mare riempie di traffici quella regione; la riempie di una esagerata tendenza per gli affari, di facile esercizio di piccola mercatura, il mare che produce negli animi abitudini di vita piene di inganno e di furbizia, abitudini senza lealtà. Il mare distrugge sincerità di reciproci rapporti tra cittadini, li rende l'uno con l'altro nemici, non solo, ma rispetto agli altri uomini tutti nemici pure" (Platone, Leggi)
Potenze del mare sono o furono gli Stati Uniti e l'Inghilterra (che l'UE si è ripresa a bordo non si capisce a che titolo, il che sottolinea bene lo stato di generale spaesamento e dissolvimento di quella "unione"), incardinate di fatto su principi meramente affaristici e commerciali, arrivando a teorizzare il mondo come "unico mercato", ed i suoi abitanti come "consumatori", di là da ogni specificità etnica, culturale, tradizionale, quasi potendo ridurre ad uno le differenze qualitative, l' "essenza" di ciascuno: la crisi epocale, in questo sia benedetta, ha disintegrato quel disegno illusorio e criminale.
Si fa spesso gran parlare di "radici europee": non penso si sia più in tempo, ma per una riedificazione, sgombrate le macerie, è dai principi "immemorabili" che occorrerebbe ripartire, dal polo della qualità e non della quantità, dal centro come essenza e non come sostanza: in quel mondo, che è l'unico retto, i Draghi al più possono rappresentare una funzione succedanea, strumenti e non fini, mezzi e non scopi....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Che cosa contraddistingue e accomuna davvero l’Europa, oggi?
Non il passato che ci ha divisi e portati a guerre (le peggiori), nè (come dite giustamente) il solo mercato. È la scelta politica della liberal‑democrazia: stato di diritto, pluralismo, diritti fondamentali, tra cui il concetto che i confini che non si cambiano con la forza (anche da qui la rilevanza di aver difeso questo principio in Ucraina).
Su questo si dovrebbe basare il nostro essere cittadini europei e quindi la costruzione di un'Europa con peso politico.
Con l'America di Trump che tratta le autocrazie da interlocutori privilegiati, l’Europa deve porsi come rappresentante di questo modello.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
E noi diamo soldi al paese più corrotto d'Europa, l'unico ad aver pure ordito un piano criminoso contro una nostra struttura energetica strategica...
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C’è chi nella vita nasce statista, chi nasce politicante e chi, come la Picierno, nasce stupida. Dalla vicepresidenza del Parlamento europeo, poltrona più di rappresentanza che di sostanza, lancia proclami contro Putin come se stesse arringando le truppe prima della battaglia di Stalingrado. La differenza é che lei non ha truppe, non ha esercito, non ha nulla, ma solo una sedia a Strasburgo, un microfono sempre pronto ad amplificare il vuoto pneumatico che rappresenta e la tessera del Pd.
“Porteremo Putin alla resa”, dice. Chi? Noi italiani? Con cosa, con le Frecce Tricolori e il picchetto della banda dei Carabinieri? La verità è che se la Russia decidesse davvero di attaccarci sul serio, durerebbero più le scorte di taralli nei palazzi romani che le nostre difese. Senza gli Stati Uniti, l’Italia non resisterebbe quattro giorni. Lei questo lo sa, ma fa finta di no, perché l’importante è gonfiare il petto, anche se sotto non c’è nulla.
Il guaio è che questa cialtrona politica non parla a titolo personale ma pretende di rappresentare un intero Paese che la guerra NON la vuole. Un Paese che si sveglia ogni mattina sperando nella diplomazia, e invece si ritrova una Picierno che gioca alla Giovanna d’Arco de noaltri, pronta a immolarsi sugli editoriali di ridicoli giornali italiani.
Qui il problema non è la Russia, non è Putin. Il problema vero é il Partito Democratico , che lascia a questa caricatura politica lo spazio per sproloquiare come se fosse una vera autorità politica. Pina Picierno è l’esempio vivente di quanto il vuoto possa vestirsi da politica, una macchietta che scambia la sua boria per coraggio e la sua irrilevanza per grandezza storica.
E così, mentre nel mondo si discute di pace, in Italia c’è ancora qualcuno che crede che basti la voce cacofonica della Picierno per dichiarare guerra ad una superpotenza nucleare. Se non fosse tragico, ci sarebbe da ridere, come si usa dire in questi casi. Ed è così che l’Italia, con questa gente, diventa lo zimbello della politica internazionale, un Paese con la Picierno che minaccia Putin. E il Cremlino, giustamente, ride.
Giuseppe Morellisigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Kondratiuk: “Putin mente, vuole la guerra. Mosca ci consegni subito i bambini ucraini che ha rapito”
“L’unità dei leader europei è l’unica strada per contrastare lo Zar. Tutti hanno capito che serve un inasprimento delle sanzioni e un aumento dei bilanci per la difesa”, spiega la vicepresidente del Parlamento ucraino
Kondratiuk: “Putin mente, vuole la guerra. Mosca ci consegni subito i bambini ucraini che ha rapito”“L’unità dei leader europei è l’unica strada per contrastare lo Zar. Tutti hanno capito che serve un inasprimento delle sanzioni e un aumento dei bilanci per l…
KIEV – La vicepresidente del Parlamento ucraino, Olena Kondratiuk, respinge le accuse di Mosca all’Ucraina su un presunto sabotaggio dei negoziati per la pace. E a Repubblica dice: «I bambini ucraini in Russia devono essere restituiti subito e senza condizioni. Non possono essere merce di scambio nelle trattative».
La Russia sostiene che bisogna tornare a Istanbul 2022, quando Mosca chiese di far parte dei paesi che avrebbero garantito la sicurezza ucraina. E vi accusa di sabotare il negoziato.
«Mentono. L’Ucraina ha dichiarato di essere pronta a negoziare la pace, ad attuare un cessare il fuoco, ad avviare i negoziati e Zelensky, con le dovute garanzie di Trump, è disponibile a incontrare il presidente russo. Ma da parte russa vediamo una totale mancanza di volontà di avviare negoziati. Putin vuole solo guadagnare tempo e ingannare Trump. La Russia vuole una sola cosa: conquistare l’intera Ucraina».
Dopo l’Alaska, Trump ha cambiato idea sull’ordine dei negoziati, ha detto che prima bisogna raggiungere un trattato di pace poi un cessate il fuoco. Che ne pensa?
«Penso che questa non sia la logica di Trump: è la logica di Putin. È un modo per guadagnare tempo e continuare a bombardare l’Ucraina. Ma c’è un’importante novità che riguarda l’Europa».
Quale?
«Si è svegliata e sta cominciando ad agire. E questa unità dei leader europei, incluso il britannico Starmer, è l’unica strada per contrastare Putin. Tutti i leader europei hanno capito che senza un inasprimento delle sanzioni, senza un aumento dei propri bilanci per la difesa, sarà molto difficile farlo».
Secondo lei quali devono essere le garanzie per la sicurezza?
«Il simil-articolo 5 della Nato dovrebbe ricalcare l’originale il più possibile, rendere un intervento vincolante. Ma non basta. Bisogna pensare a un sistema di garanzia come quello che esiste ad esempio ad oggi tra gli Stati Uniti e Israele, l’impegno a un sostegno reciproco permanente. In secondo luogo, se i Paesi europei con capacità nucleari - Francia e Regno Unito - ci garantissero il loro sostegno, anche questo sarebbe una importante garanzia. Quello che non possiamo accettare è un bis del Memorandum di Budapest, la mera promessa della Russia che rispetterà la nostra integrità territoriale».
Lei si è occupata dei bambini ucraini deportati in Russia. Il senatore repubblicano Lindsay Graham minaccia ora di far passare una risoluzione al Senato americano che dichiarerebbe la Russia uno “stato terrorista” se non fossero tutti restituiti all’Ucraina.
«Non tutti comprendono la portata della situazione, parliamo di 19.500 casi legalmente confermati di bambini deportati in Russia. E sono molti di più. Nel 2022 la Russia stessa, attraverso la ombudsman Maria Lvova-Belova, aveva ammesso ben 744mila deportazioni di bambini. Dobbiamo continuare a spingere perché finiscano e siamo grati a Graham: è molto importante che si riaffermi che il ritorno dei nostri bimbi debba essere escluso dalle trattative».
Perché non volete che i bambini facciano parte dei negoziati?
«Perché la Russia si comporta, appunto, come una nazione terrorista e considera la possibilità di scambiare bambini come parte di un negoziato. Ma i bambini rapiti non possono essere merce di scambio per ottenere dei prigionieri di guerra. Devono essere restituiti senza condizioni. Non dimentichiamoci come vengono trattati: non hanno diritto all’istruzione nella loro lingua madre, non possono neanche pregare in ucraino. Vengono manipolati ideologicamente e militarmente. Ragazzi di 10 anni vengono mandati in accademie militari o in campi di addestramento. E quando ne compiono 18, vengono arruolati per combattere contro il loro stesso Paese. Ora che ne stanno tornando, ci stiamo rendendo conto delle loro condizioni psicologiche devastanti. Alcuni hanno subito pesanti molestie sessuali».
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Pensate a quanti gattini ucraini sono morti sotto le bombe.Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Ancora ieri Zelensky, in occasione dell'anniversario per l'indipendenza, ha ribadito che non cederà mai nemmeno un centimetri di terra alla Russia:
Zelensky incontra Kellogg: «Non cederemo terre agli occupanti».
Zelensky ripete agli americani, agli europei e al mondo intero la sua «piena disponibilità» a trattare con Putin e però vuole anche ribadire la sua «totale opposizione a qualsiasi cedimento sulla sovranità del nostro territorio».
«Non lasceremo la nostra terra agli occupanti. Questa bandiera è l’obbiettivo e il sogno di molti dei nostri concittadini nei territori temporaneamente occupati e ricorderemo sempre i nostri eroi in epoche diverse, che hanno combattuto per la libertà con la nostra bandiera in mano», dice Zelensky rassicurante.
Per quanto riguarda i "bambini" (Orsini quando all'inizio del conflitto chiedeva di fermare la guerra perchè ci andavano di mezzo i bambini veniva perculato: vedo che adesso l'argomento è invece valido) la signora dimentica che le zone che sta occupando la Russia sono a maggioranza abitate da russofili e russofoni...per cui andrebbero distinti i bambini russi portati al sicuro in Russia da quelli ucraini "rapiti"...e siccome la stessa signora ammette che "ora ne stanno tornando", presumo che stiano tornando quelli appartenenti alla minoranza ucraina.
E ancora: "Non dimentichiamoci come vengono trattati: non hanno diritto all’istruzione nella loro lingua madre, non possono neanche pregare in ucraino."...e infatti non ce lo dimentichiamo: il divieto di studiare la lingua russa a scuola, il diritto di cittadinanza al bilinguismo in quelle regioni (il Donbass) a maggioranza russa, è sancito dalla costituzione ultranazionalista ucraina: la signora si chiede se gli abitanti russi del Donbass abbiano tutta questa voglia di tornare in mano agli ultranazionalisti ucraini? Ha presente che lì c'è una guerra civile? Hanno intenzione di garantire forme di salvaguardia ed autonomia alle genti russe e russofone del Donbass? Non mi pare, è un problema che nessuno solleva, anche perchè la costituzione ultranazionalista ucraina pensava di averlo risolto con i divieti e la repressione.
Per fortuna di quelle genti (compresi migliaia di bambini russi) quello adesso è un problema che non riguarderà più i fanatici ultranazionalisti ucraini....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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