Anche perchè tra un po' li hanno fatti fuori tutti, chi ci dovrebbe abitare in questo stato?
Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioA bhe se lo dice orsiniOriginariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
se ha combattuto finora non vedo perchè debba arrendersi adesso.
il fronte sta tenendo benissimo, ovviamente le armate ucraine indietreggiano ma ad un ritmo lentissimo.
se per lui non aveva senso ritirarsi un mese fa non avrà senso ritirarsi neanche adesso.
sigpic
Free at last, they took your life
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si i colloqui li stanno facendo da mesi
bisogna capire se zelenski è pronto a cedere i territori o meno
altrimenti parliamo di sto kazzoOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggiosi i colloqui li stanno facendo da mesi
bisogna capire se zelenski è pronto a cedere i territori o meno
altrimenti parliamo di sto kazzosigpic
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non è mica detto che portino a qualcosaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
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mi domando cosa potrebbe mettere sul piatto zelenski se non la cessione di quello che i russi hanno già o che possono conquistare autonomamente se non ci fosse l'appoggio usa/europa
tutti si vorrebbero svincolare da questa guerra
la fine della guerra combattuta (che non è poco ok) e la creazione di un governo/gestione filorusso delle zone occupate con "libere" elezioni?
noi e gli usa usciamo da questo stallo, putin prende l'80% di quello che voleva e ne esce come vincitore, zelenski cede e perde con "relativo onore"
tutti "vincono", persino trump che potrà vantare il titolo di pacificatore
e si rincomincia con gli scambi commerciali (leggi gas e petrolio) con la russia
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Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioAnche perchè tra un po' li hanno fatti fuori tutti, chi ci dovrebbe abitare in questo stato?
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Il riconoscimento francese è niente più che un atto simbolico: già 140 paesi riconoscono la Palestina come "stato" ma nel concreto non è cambiato niente, anzi ormai la china va discendendo in un abisso di distruzione, torture, omicidi, stragi, stermini.
La Francia si lava la coscienza con quel buffetto senza effetto alcuno, al pari dei paesi occidentali che inviano aiuti alimentari per cercare di dormire tranquilli...ma continuano come niente fosse i rapporti diplomatici e commerciali con lo stato suprematista, razzista, sterminazionista, si continua la compravendita delle armi, si continua a non prendere misure radicali come embarghi, sanzioni, interruzioni di qualsivoglia scambio economico, finanziario, mercantile.
L'Italia da una parte chiede lo stop del massacro, dall'altra:
“Vertici Difesa italiana incontrano rappresentanti militari di Tel Aviv per piano di cooperazione”. Crosetto: “Non era vertice commerciale”
La rivelazione del Manifesto che smentisce le dichiarazioni del governo italiano. La replica di Crosetto: "Ricostruzione fuorviante e tendenziosa"
Altro che stop alle esportazioni di armamenti per Israele. L’Italia discute con Tel Aviv di un piano di cooperazione bilaterale e convoca le aziende della Difesa per nuove forniture agli israeliani, nonostante i continui massacri nella Striscia di Gaza. Almeno secondo quando rivela il Manifesto che ha preso visione di una e-mail inviata il primo luglio ai membri della Federazione aziende italiane per l’aerospazio la difesa e la sicurezza (Aiad). Una ricostruzione che però il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una nota definisce “fuorviante e tendenziosa“, confermando l’incontro ma sottolineando che non ha “alcuna natura commerciale”
Francia, terza fornitura di armi a Israele nel 2025
La Francia effettua la terza consegna militare del genere quest'anno, con 14 tonnellate di pezzi di ricambio per mitragliatrici dirette in Israele.
https://www.ilsole24ore.com/art/fran...e-2025-AHzbqV6
Gli Stati Uniti almeno ci risparmiano le frasi vuote, i vani gesti e ti dicono apertamente che loro stanno con Sion qualunque cosa Sion deciderà di fare con la Palestina ed i palestinesi, così ci si risparmia tutti del tempo....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Governi meloni vergogna d'ItaliaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Dazi, l’Europa è pronta a fare nuove concessioni per convincere Trump
Verso il congelamento della web tax. Oggi l’incontro tra il presidente Usa e von der Leyen. L’insofferenza di Parigi e Berlino, che chiedono di non capitolare di fronte a Washington
La presidente della Commissione europea è in una posizione negoziale di chiaro svantaggio, come racconta, meglio di tanti comunicati ufficiali, il fatto che si sia precipitata in Scozia, di domenica, al primo cenno di invito da parte del leader Usa. Per gli europei, l’obiettivo più realistico è che si raggiunga un punto di equilibrio sui principi generali, su due-tre numeri chiave, con l’impegno di definire il resto nelle prossime settimane. L’Unione europea spera di replicare lo schema del protocollo tra Stati Uniti e Giappone, anche se lo scenario che ci riguarda è diverso. Fino al 2 aprile scorso, gli Stati Uniti applicavano una tariffa media del 4.8% alle merci europee. Da quel giorno, il cosiddetto «liberation day», il prelievo è passato al 10%. Trump ha minacciato di portarlo al 30% se non si dovesse giungere a un accordo entro il primo agosto prossimo.
A quanto pare il leader Usa e Von der Leyen sarebbero pronti a convergere sulla soglia del 15% da applicare su gran parte dell’export, compreso l’acciaio e l’alluminio, ora pesantemente penalizzati con una tariffa del 50%, nonché il settore dell’auto e della componentistica, attualmente al 27,5%. In sostanza, i dazi a carico delle merci europee potrebbero triplicarsi rispetto all’era pre-trumpiana. Ma la Commissione, unico soggetto istituzionale autorizzato a trattare in materia commerciale per la Ue, ha messo in campo fin dall’inizio una strategia di contenimento. Da Bruxelles sottolineano come sarebbe comunque un risultato positivo evitare che i dazi possano balzare fino al 30%: un livello insostenibile per l’economia europea. Anche per questo, secondo indiscrezioni riportate dall’«Ansa», von der Leyen avrebbe di fatto congelato l’ipotesi di imporre una «digital tax europea» alle aziende tecnologiche americane.
Il digitale resta comunque il settore cruciale in questa trattativa. Per la numero uno europea il «passaggio scozzese» è insidioso anche sul piano politico generale. In alcune capitali lo scetticismo iniziale si sta trasformando in insofferenza nei confronti dell’approccio trumpiano. Il presidente francese Emmanuel Macron e adesso anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz chiedono di non capitolare di fronte a tutte le richieste degli americani. Von der Leyen, appoggiata tra gli altri dal governo italiano, ha già promesso a Trump che gli europei acquisteranno più gas liquido e più armi «Made in Usa». Ma per il titolare della Casa Bianca non è ancora abbastanza. Il presidente degli Stati Uniti sembra perfettamente a suo agio. Non solo allunga la lista delle richieste, ma dispensa anche consigli, a quanto risulta, non richiesti da nessuno. Per esempio sull’immigrazione: «È meglio che gli europei si diano una mossa o non ci sarà più l’Europa». Persino sulle pale eoliche: «Fermate questi mulini a vento, state rovinando i vostri Paesi. Dico sul serio, è così triste: rovinano i vostri splendidi campi, le vostre valli e uccidono gli uccelli». Nel frattempo un sondaggio pubblicato dal «Wall Street Journal» mostra come gli elettori americani continuino a fidarsi più dei repubblicani che dei democratici.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Dazi, oggi l'incontro-chiave tra Trump e von der Leyen. L'«esclusiva» sui chip e «libertà» per i social: ecco le richieste (politiche) Usa
In cambio di un dazio al 15%, gli americani chiedono anche l’acquisto di semiconduttori e l’abolizione delle normative contro le big tech
A meno di clamorose sorprese, oggi Donald Trump e Ursula von der Leyen fisseranno al 15% il dazio imposto sulle merci europee esportate negli Stati Uniti. I tecnici del Commissario al Commercio Ue, Maros Sefcovic, chiedono di allineare al 15% il prelievo del 50% su acciaio e alluminio, nonché quello del 27,5% sulle auto. Ursula von der Leyen dirà a Trump che gli europei sono disponibili ad acquistare più gas liquido e più armi «Made in Usa». Il leader della Casa Bianca replicherà: bene, ma non basta.
Chip in esclusiva
Che cosa vogliono, allora gli americani? Tante cose. Due in particolare. Primo: gli europei si devono impegnare a comprare i semiconduttori, componente elettronica fondamentale ormai per quasi tutti i settori industriali, dai fornitori americani. Non dai cinesi e nemmeno da Taiwan. Non è affatto certo che la capacità di produzione statunitense sia in grado di soddisfare la domanda totale del Vecchio Continente. Tuttavia per l’Amministrazione Trump questa è una questione di principio: siete nostri alleati, non potete procurarvi materiale potenzialmente sensibile in Cina o altrove. Dovete prenderlo da noi. Ma c’è un altro tema, quello del digitale, che rischia di minare l’eventuale intesa, perché il confronto tecnico, di merito, si trasforma in una questione politica essenziale tanto per questa Amministrazione di Washington quanto per l’Europa. Bisogna tornare al discorso che il vice presidente americano J.D. Vance pronunciò alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco nel febbraio scorso. L’Europa, disse tra l’altro, sta soffocando la libertà di espressione
La partita del digitale
Gli americani hanno chiesto subito di abolire parte della normativa che disciplina il settore. In particolare vogliono che venga modificato, meglio se cancellato, il Regolamento sulla concorrenza («Digital Market Act») che ha consentito di mettere sotto accusa le condotte di Google e di Apple. Ma soprattutto, Washington rifiuta le norme sulla moderazione dei contenuti diffusi in rete e la protezione degli utenti garantite dal Regolamento «Digital Services Act». Sarebbero questi, nella visione di Vance, i vincoli che, in realtà, più che soffocare la libertà di espressione, limitano il business delle piattaforme americane, da «X» di Elon Musk a «Meta» di Mark Zuckerberg. E, si potrebbe osservare, anche la diffusione di una propaganda spregiudicata, senza filtri e senza regole, come quella adottata dai militanti trumpiani. Il problema è che la larga maggioranza dei governi Ue e degli europarlamentari considerano quei paletti irrinunciabili. Se saltano, salta pure l’accordo. Come uscirne allora? Stando a quanto risulta da fonti europee, la Commissione starebbe lavorando a una soluzione di compromesso: i due Regolamenti non si toccano, ma si potrebbe ammorbidirne l’applicazione. Si sta tentando di capire fino a dove ci si potrà spingere, in modo da accontentare Washington senza, però, perdere il consenso dell’Europarlamento, necessario per rendere operativo qualsiasi accordo commerciale.
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L'UE si prepara alla Grande Controffensiva contro il cattivone illiberale Trump: nome in codice dell'operazione: la Calata delle Brache.
Il famoso "bazooka" UE, l'arma finanziaria che avrebbe dovuto incutere il terrore agli yankee? Una pistola ad acqua ovvero il solito pistolotto mediatico con cui ormai quei falliti riempionio il vuoto politico ed esistenziale in cui vegetano comatosi, in attesa che la storia stacchi a tutti loro finalmente la spina.
Più gas liquido, più armi dagli USA. Non basta: via la "web tax", così da non far pagare un euro alle multinazionali del web, le multimiliardarie multinazionali del web: meglio tosare i cittadini europei, le proprie spelacchiate pecore che azzardarsi a sfiorare i ben pasciuti buoi americani.
I chip? Dall'America. Senza dimenticare che un mese fa si è accettato di portare il Pil per la Nato al 5%...Lo stato sociale da queste parti che fine farà?
Ma non fanno prima ad appaltare quel bidone di liquame che è l'UE all'amministrazione americana? Già ti impongono l'agenda economico-commerciale e geopolitica...che si facciano dare anche un governatore, come si usava al tempo (mai tramontato) del colonialismo: lo scambio Vance-von der leyen lo farei ad occhi chiusi: in cambio della tosatura a sangue, si otterrebbe almeno qualche risultato sul fronte immigrazionista....ma di noi
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