Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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  • fede79
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    • Oct 2002
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    • Roma
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Il filo è già spezzato ormai. L'Ucraina è una macchina mangiasoldi a cui serve tutto, miliardi solo per l'amministrazione statale, più quelli per le armi...e non è che se anche sei disposto a pagare le armi sono lì belle e pronte...bisogna produrle...e gli uomini? Quelli che servirebbero all'Ucraina dove si producono?

    E la "pubblica opinione" europea? Quanto reggerà ancora? I governi, le elezioni?

    E la guerra? A novembre i russi hanno fatto la maggior avanzata dal 2022: https://www.agi.it/estero/news/2025-...anno-34435443/

    Il "piano Trump" è l'unica via di uscita che permetterebbe all'Europa di divincolarsi da quello sprofondo in cui si è cacciata, unica chance di salvare il salvabile. Hanno perso. Nel mentre sbattono in un bicchiere come un insetto in trappola, il mondo continua a vivere: l'America fa i piani strategici, la Russia si abbraccia con l'India, la Cina è una superpotenza economica e anche militare, e dell'Ucraina a tutto quel mondo (che è quello reale, opposto a quello illusorio e disfacente dell'UE) non gliene frega niente a nessuno: la stessa Russia, nel mentre fa la guerra in Europa, si riconverte in Asia.

    L'Europa ha perso, e l'America sta cercando di salvare se stessa, ovverosia declinare ma "lentamente", con il freno a mano: quanto sta scritto in quel documento strategico è chiarissimo e, al tempo stesso, un de profundis devastante per l'Europa.

    La geografia geopolitica del mondo è totalmente cambiata sotto ai nostri occhi, non esiste più - già qui ed ora - l'occidente per come l'abbiamo conosciuto negli ultimi 80 anni, e questo processo è irreversibile.

    L'Europa non ha indipendenza energetica, ha le culle vuote, ha una crisi economica, industriale, sociale spaventosa, è invasa da masse straniere che aumentano le tensioni sociali, la sua politica, il suo sistema "liberale" va contorcendosi in una agonia, non ha una mezza visione del futuro ma solo vecchie ideologie diventate polvere tra le mani...ma dove vuole andare ormai? Non riesce più a sostenere se stessa, figuriamoci l'Ucraina.
    Assolutamente, e devi fare fare affidamento a gente come Orban o lo stesso Erdogan. Politicamente li odio e sono dei nemici del popolo, ma quantomeno fanno davvero gli interessi dei grandi capitali locali dei loro paesi, quindi delle loro borghesie per natura reazionarie. Il punto per noi è che siamo la colonia delle colonie in Europa, e potremmo contare qualcosa solo dopo una guerra civile con annessa rivoluzione e alleanza immediata con Russia e Cina.

    A livello europeo dobbiamo solo augurarci autogol clamorosi da UK, Francia e Germania, e che così possa implodere o rinascere la UE "federale". Ecco, in questo scenario potremmo contare qualcosa sempre alleandoci con Russia e Cina, ma senza diventare un paese socialista dopo una sanguinosa rivoluzione. Rimarremmo capitalisti e forse con l'influenza cinese potremmo reintrodurre un sistema quantomeno differente (Keynesiano?). Ma secondo me se ne riparla a riarmo completato, nel 2030, quando è palese che l'Europa scatenerà la terza guerra mondiale che è già in atto ma a pezzi.
    sigpic
    Free at last, they took your life
    They could not take your PRIDE

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    • The_machine
      Bodyweb Senior
      • Nov 2004
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

      E' (il piano strategico USA) una fotografia esatta della realtà attuale, che sarà la forma che andrà assumendo il mondo per i prossimi decenni. L'attenzione americana verrà spostata nell'indo-pacifico, in quanto (ma da anni) si sa che l'avversario strategico degli USA saranno i cinesi.

      Per l'America l'Europa non vale più la spesa e l'impresa: faccia da sola, le dice...quindi qua si tratta di una enorme occasione, di quelle che in un secolo capitano una volta soltanto: se poi non la sai cogliere, perchè allo snodo della storia ti trovi diviso, ancora a difesa di ideologie in via di dissolvenza, sensa un "tuo" piano strategico, e quindi attaccato ancora al cordone ombelicale di un "atlantismo" che la stessa America considera archiviato in virtù delle nuove conformazioni globali e dunque delle nuove sfide, questa è solo colpa tua.

      In sintesi, perchè sono cose dette ormai tante volte:

      - dalla forma-mercato l'Europa deve trasformarsi in "unione" politica e "sovrana", cioè pilotare, governare (diversamente sarai destinato a subirlo e ad esserne "governato", come tutto ciò che sul piano della esistenza si configura come natura od ente passivi) il processo di dissoluzione in atto per uscirne con vesti adatte ai tempi presenti: una forma federale, con forte potere centrale (elettivo, il presidente della "unione europea" dovrà essere eletto direttamente dai popoli europei): è l'unico modello pensabile per l'Europa, capace cioè di tenere assieme le diversità e pluralità storiche e dotarsi di un forte nucleo capace di respingere le spinte "nazionalistiche", in una dialettica dove le opposizioni e le diversità si armonizzano e si conciliano al vertice del centro, esattamente come accade negli "imperi" - unica e sola forma unitaria esperita dall'Europa nella sua storia ultra millenaria, ed unica capace di tenere assieme tante differenze

      - una volta dotatasi di una forma ed unità politica, agire sullo scacchiere mondiale senza più legacci, come stanno facendo le grandi potenze (che non si fanno tema di mutare strategia a seconda dei fini che si perseguono o che dettano le emergenze) quindi e in primo luogo guardare alla Russia per quel che è: immenso polmone energetico dell'Europa, vera e sola riserva "aurea" del continente: una volta che ti sei assicurato l'unità, e dunque la volontà e sovranità politica, e un serbatoio energetico e di risorse per le tue industrie e la produzione, ti doteresti di un qual certo grado di "potenza", capace di essere un quarto attore accanto agli altri tre (USA, Russia, Cina, ma tra poco pure l'India)

      Se perdi questo treno è finita eh. Le diverse parti si disgregheranno andando in ordine sparso chi presso questo o quel pianeta gigante: questa è la "balcanizzazione" ma la clessidra è stata capovolta assieme all'epoca, è sul tavolo, la sabbia già scorre svuotando il bulbo superiore e riempiendo quello inferiore, velocemente, nella accelerazione sempre più parossistica dei tempi presenti - dove dotarsi di un "ordine" è niente di meno che darsi una speranza di salvezza di contro alla instabilità che, in virtù della accelerazione degli eventi, scuote e frattura i processi e le forme storiche per come fin qui conosciuti ed esperiti: per questo sopravviveranno solo le potenze dotate di un ispessimento della propria corazza sufficientemente robusto, capace di trasbordarti "di là" tutto intero o quasi.
      Sono d'accordo. Tuttavia, proprio un'eventuale unione politica europea (seppur in forma ristretta) e realmente sovrana, dovrebbe a maggior ragione intervenire a supporto dell'Ucraina in una situazione simile a quella attuale. Se si rivendica una piena sovranità sul proprio spazio geopolitico, non si può accettare che un'altra potenza conduca operazioni militari perseguendo i propri interessi nel tuo stesso cortile.

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      • Barone Bizzio
        Bodyweb Senior
        • Dec 2008
        • 12007
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        Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
        Curioso che debba essere l’ex presidente della Corte Internazionale di Giustizia, Joan Donoghue, a ricordare che la ICJ non ha mai affermato l’esistenza di un "genocidio plausibile" a Gaza.

        Eppure Barone and co. avranno usato quella pronuncia decine di volte come prova a sostegno della tesi del genocidio.

        Insomma, avevano letto il titoletto senza capire.

        La Corte ha detto che il diritto dei palestinesi ad essere protetti dal genocidio e' plausibile (par. 54) e che, par. 74, 'there is a real and imminent risk that irreparable prejudice will be caused to the rights found by the Court to be plausible.' Cosa non e' chiaro?

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        • The_machine
          Bodyweb Senior
          • Nov 2004
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          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
          La Corte ha detto che il diritto dei palestinesi ad essere protetti dal genocidio e' plausibile (par. 54) e che, par. 74, 'there is a real and imminent risk that irreparable prejudice will be caused to the rights found by the Court to be plausible.' Cosa non e' chiaro?

          https://www.icj-cij.org/sites/defaul...d-01-00-en.pdf
          Cosa non è chiaro a te semmai.

          Il presidente della ICJ dice:

          "it didn't decide that the claim of genocide was plausible"

          Tu però scrivevi:

          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
          Son due contesti completamente diversi dato che nel Covid i professori si erano divisi. Qua gli esperti concordano tutti su una cosa. Pero' basterebbe leggerseli, anziche' andarsi a pescare personaggi pagati dal mossad o da qualche lobby ebraica.
          Nel momento in cui hai la Corte Internazionel di Giustizia, diverse agenzie ONU, amnesty, le associazioni dei giuristi di mezzo mondo, l'associazione degli studiosi del genocidio, gli storici, giuristi, ebrei israeliani, sia scampati al genocidio che no, che sostengono che quanto sta avvenendo e' un genocidio...vuol dire che i dubbi ragionevoli non ci sono. E per una volta ci si puo' anche affidare al principio di autorita'.

          Pero', ripeto, c'e' sempre la possibilita' di far finta di niente quando tra dieci anni si sara' riconosciuto quello che dovrebbe essere ovvio ma che oggi e' ancora 'divisivo'

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          • germanomosconi
            Bodyweb Senior
            • Jan 2007
            • 16433
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            • pordenone
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            17K likes, 453 comments - il_toro_pensante on December 7, 2025: "Nel 2004 Ratzinger avvertiva che l’Occidente può restare in piedi solo se riconosce ciò che lo ha generato, ciò che gli ha dato forma, dignità, senso. Non chiedeva un ritorno nostalgico al passato, ma la consapevolezza che una civiltà senza radici si sgretola perché non sa più perché esiste. Oggi quelle parole suonano ancora più attuali. In un’epoca che cancella, relativizza e svuota, ricordano che identità e valori non sono un ornamento ma la struttura stessa su cui poggiamo. E quando una società smette di riconoscere ciò che la rende sé stessa, non si rinnova. Semplicemente si spegne. E voi che ne pensate ? ⬇️".
            Originariamente Scritto da Marco pl
            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            IO? Mai masturbato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            Io sono drogato..

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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              • In piedi tra le rovine
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              Trump attacca la Ue: «Nazioni decadenti guidate da leader deboli». E paragona Zelensky all'imprenditore del circo P. T. Barnum

              In un'intervista a «Politico» il presidente americano invita «Zelensky ad accettare la situazione perché sta perdendo»

              Il presidente americano, Donald Trump, ha attaccato duramente i leader europei, in un'intervista ad ampio raggio concessa a Politico. Per Trump, l'Europa è un gruppo di nazioni «in decadenza», guidate da persone «deboli». Il presidente ha poi denigrato i tradizionali alleati degli Stati Uniti per non essere riusciti a controllare i flussi migratori e a porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina, affermando che appoggerà i candidati politici europei in linea con la sua visione per il continente. «Credo che vogliano essere politicamente corretti». «Penso che non sappiano cosa fare, l'Europa non sa cosa fare», ha aggiunto.

              Sulla situazione in Ucraina il tycoon ha accusato l'Europa di parlare «molto ma di fare molto poco» sottolineando come il conflitto ucraino avrebbe potuto degenerare in una Terza guerra mondiale se non fosse stato rieletto presidente degli Stati Uniti nel 2024: «In questo momento - ha detto - è un grosso problema per l'Europa, anzi il più urgente, e non lo sta gestendo bene. I leader europei parlano troppo. E non stanno producendo. Parlano ma non producono. E la guerra continua ad andare avanti e avanti». «Li conosco davvero bene - ha continuato il presidente Usa parlando degli alleati europei - alcuni sono amici. Alcuni sono a posto. Conosco i buoni leader. Conosco i cattivi leader. Conosco quelli intelligenti. Conosco quelli stupidi. Ce ne sono anche di veramente stupidi. Ma non stanno facendo un buon lavoro».​

              Il tycoon ha poi invitato il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky «a darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose» perché si fa così «quando stai perdendo, e lui sta perdendo» aggiungendo che la Russia «è un Paese molto grande e questa guerra non sarebbe mai dovuta accadere». Secondo il capo della Casa Bianca l'intesa in base alla quale l'Ucraina non avrebbe aderito alla Nato era stata presa molto prima che Vladimir Putin vi si opponesse: «È sempre stato così, molto prima di Putin. C'era un accordo sul fatto che l'Ucraina non sarebbe entrata nella Nato, per essere onesti. Ora hanno iniziato a insistere», ha spiegato.​

              Trump ha però ribadito di desiderare un'Europa «forte» e ha descritto città come Londra e Parigi come scricchiolanti sotto il peso delle migrazioni dal Medio Oriente e dall'Africa. Senza un cambiamento nella politica di confine, ha affermato Trump, alcuni Stati europei «non saranno più paesi sostenibili». Usando un linguaggio altamente incendiario, Trump ha definito il sindaco di sinistra di Londra, Sadiq Khan, figlio di immigrati pakistani e primo sindaco musulmano della città, un «disastro» e ha attribuito la sua elezione all'immigrazione: «Viene eletto perché sono arrivate così tante persone. Ora votano per lui».

              Zelensky paragonato allo showman americano P. T. Barnum

              Trump ha inoltre paragonato Volodymyr Zelensky a P. T. Barnum, l'imprenditore circense e showman americano (1810-1891) noto per «Il più grande spettacolo del mondo» (Barnum & Bailey), immortalato dal film «The Greatest Showman». «Lo chiamo P.T. Barnum. Sa chi era P.T. Barnum, vero?», afferma il tycoon. Era, spiega «uno dei più grandi sulla Terra. Poteva vendere qualsiasi prodotto in qualsiasi momento. Questa era la sua espressione: `Posso vendere qualsiasi prodotto in qualsiasi momento´. Era vero. Diceva: `Non importa se funziona o no´. Ehm, ma lui è P.T. Barnum, sa. Lui... ha convinto il disonesto Joe Biden a dargli 350 miliardi di dollari. E guarda cosa ha ottenuto... ottenuto lui. Circa il 25% del suo Paese è scomparso». In passato The Donald aveva già definito sarcasticamente Zelensky come «il miglior piazzista sulla terra».​

              CorSera
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • Sergio
                Administrator
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                • Send PM

                Tu personalmente cosa ne pensi Sean?
                Tutta fuffa per creare consenso tra i suoi elettori? C'è del positivo in quanto dice? E' la solita retorica?



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                • Sean
                  Csar
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                  Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                  Tu personalmente cosa ne pensi Sean?
                  Tutta fuffa per creare consenso tra i suoi elettori? C'è del positivo in quanto dice? E' la solita retorica?
                  Sia nel caso degli attacchi contro Zelensky che in quelli contro l'UE, per me siamo di fronte non ad una posa elettorale, o ad una retorica da presidente "sui generis", ma a profonde e radicate sue (e non solo sue, ma di tutto un movimento che c'è in America) convinzioni.

                  Su Zelensky è presto detto: Trump a livello personale ed epidermico non lo sopporta (è l'ennesimo attacco da dopo quello famoso di mesi fa nello Studio Ovale). A livello economico è seriamente convinto che Biden abbia sperperato miliardi di dollari con l'invio di armi "aggratis" all'Ucraina. A livello geopolitico vede nella guerra ucraina un impedimento all'obiettivo americano di dissaldare la Russia dalla Cina: se fosse per Trump, la guerra finirebbe domani mattina con la cessione di tutto il Donbass alla Russia e accordi commerciali ed industriali con la Russia, nella convinzione che questa mossa faciliterebbe un allentamento dell'alleanza russo-cinese.

                  C'è però da vedere quanto tutto questo paghi in termini di politica e favori elettorali interni, perchè sono enormi questioni di politica e strategia internazionale ma che agli americani forse arrivano come un ronzio di sottofondo...magari a bruciapelo nemmeno saprebbero collocare l'Ucraina su di una cartina geografica...mentre il lavoro, i soldi, i mutui, il carrello della spesa, la tessera sanitaria e previdenziale...è questo che hanno di certo ben presente e su questo si vincono o meno le elezioni da quelle parti.

                  Sugli attacchi alla UE, pure questi sono frutto di una profondissima convinzione personale e politica...non solo sua. Che l'Europa sia percepita come una entità geografica debole, decadente, "parassitaria", che "non conta nulla" illiberale e imbelle, in America lo si va dicendo e scrivendo da anni, ben prima dell'avvento di Trump - con calma cercherò di mettere una bibliografia di testi e citazioni perchè da questo si capisce come Trump (e tutto il movimento che si porta dietro) non è apparso dal nulla ieri mattina ma sia il frutto di una ben determinata ideologia e visione del mondo che sono andati maturando da parecchio tempo.

                  Nel caso della UE poi in questo scontro si innesta anche una grossa questione economica e di mercato, cioè a dire le grandi multinazionale del Tech vorrebbero una liberalizzazione all'americana e vedono nella regolamentazione europea un ostacolo.

                  A livello di opinione pubblica interna, nel caso degli attacchi all'UE credo che Trump incontri un favore: affermare che l'Europa è una civiltà in decadenza e dai tratti ormai stravolti e degeneri, va a risvegliare un atavismo istintuale, conscio e subconscio, degli americani o di una certa parte degli americani: gli Stati Uniti sono stati fondati in opposizione all'Europa e non dimentichiamoci che la prima volta che (sul vecchio continente) vi rimisero piede fu durante la I GM e proprio perchè non ne potettero fare a meno...e che allo scoppio della II GM non ne vollero sapere, considerando quello un "conflitto tra europei", fino a che gli eventi poi presero la piega che sappiamo...ma la visione del "grande e bellissimo oceano" che "ci divide dall'Europa" non è di Trump, ma Trump la cava direttamente dalla storia, e direi anche dall'animo, dell'America, tant'è che la Frontiera è l'Ovest, ovverosia per l'America l'Europa è un averla alle spalle, e come orizzonte invece l'Ovest, il Pacifico, la nuova caccia all'oro che è l'Asia...il che ci riporta al principio: per Trump, per gli USA è necessario che la Russia si dissaldi dalla Cina.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
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                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Sean
                    Csar
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                    Sul fatto, e concludo, se ci sia del "buono" in quanto va dicendo e pensando (e organizzando) Trump, pure qui la sintesi è presto fatta: per l'Europa sì, se solo sapesse approffittare di questa fase storica, anzi epocale; per l'Ucraina ovviamente no.

                    Per l'Europa c'è del buono perchè ti si presenta l'occasione immensa, di quelle che appaiono una volta in un secolo, di poterti sottrarre dalla tutela americana, uscire dallo stato di minorità servile e dotarti di una tua "sovranità"...ma senza indugio devi immediatamente darti una unità politica ed un secondo dopo agire di conseguenza, cioè fare affari con chi vuoi (in primis la Russia, polmone energetico del continente), darti degli amici e dei "nemici" come fanno le autentiche potenze, cioè pensando ai propri interessi, alla propria potenza, alla propria sicurezza, ai fini che si vogliono raggiungere: l'America ha governato l'occidente (e non solo) per quasi un secolo in questa maniera e ancora oggi è la prima economia al mondo...ma perchè ha sempre e solo guardato ai propri interessi - questo se si vorrà come Europa sopravvivere nel mondo che viene, altrimenti verrai ridotto alla nullezza, questo ormai lo dicono tutti: le campane a morto per noi suonano anche qua sullo stesso nostro continente, non solo in America.

                    Per l'Ucraina no, niente di buono, perchè se verrà davvero a mancargli l'America, sarà la catastrofe per quella nazione. Il "piano di pace" di Trump è forse l'unica e ultima possibilità per l'Ucraina di salvare il salvabile (cioè la sua parte ovest, cedendo alla Russia quella est ma mantenendosi in un certo senso "indipendente")
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
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                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sergio
                      Administrator
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                      Ed ovviamente mi trovi d'accordo su tutti i piani.



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                      • Sean
                        Csar
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                        Urbain (Euroclear): «Ucraina, usare i 185 miliardi dei beni russi congelati? È un’operazione a rischio»

                        L’amministratrice delegata: «Con l’attuale proposta, gli investitori internazionali potrebbero percepire il prestito di riparazione come una confisca»

                        Euroclear è la società che assicura transazioni e custodia titoli di una parte enorme dei mercati finanziari europei: ogni tre mesi permette lo svolgimento di operazioni per centomila miliardi di euro (pari al prodotto lordo del mondo) e ha 42 mila miliardi di euro in custodia. È un’infrastruttura sistemica europea. Ora, con una partita aperta in più: gestisce 185 miliardi delle riserve russe congelate, che occupano un team di duecento esperti legali e di mercato.​

                        Lei, Valerie Urbain, è amministratrice delegata di Euroclear. Cosa pensa del piano della Commissione Ue per l’uso delle riserve russe a favore dell’Ucraina, con un prestito in attesa delle riparazioni di Mosca?
                        «La guerra in Ucraina è una tragedia. È mio dovere salvaguardare Euroclear e assicurarmi che i mercati finanziari non vengano destabilizzati. Ma vogliamo sostenere l’Ucraina quanto possibile e non siamo decisori: il nostro dovere è spiegare a questi ultimi le conseguenze di alcune scelte. Ci sembra che il modo in cui è strutturato oggi il prestito di riparazione sia estremamente complesso e innovativo da un punto di vista legale. Quindi, che comporti molti rischi per Euroclear e i mercati europei dei capitali. Le conseguenze per l’Europa, ci pare, sarebbero negative».

                        Può essere più precisa?
                        «Abbiamo sempre detto che si applica il diritto internazionale e che si deve rispettare l’immunità sovrana. Il rispetto dello Stato di diritto va mantenuto. Tutto ciò che appare come confisca dei beni va contro l’immunità sovrana. E qui, con l’attuale proposta, gli investitori internazionali potrebbero percepire il prestito di riparazione come una confisca. Ciò può minare la fiducia nell’Europa e far salire i costi di finanziamento di tutti gli Stati dell’Unione».

                        Secondo il piano cede un titolo di credito a Euroclear, da scambiare con la liquidità dei beni russi destinata a Kiev. Se un tribunale decide che questa è una confisca, Euroclear è esposta nei confronti di Mosca?
                        «Se si forza Euroclear a investire in una struttura che non dà interessi, per la quale il rimborso è legato a qualcosa su cui non abbiamo assolutamente controllo, come il pagamento delle riparazioni da parte della Russia all’Ucraina, questo assomiglia molto a una confisca».

                        Teme che se la Russia ottiene una sentenza favorevole in un tribunale internazionale o se le sanzioni sono ritirate, Euroclear non sia in grado di rimborsare Mosca?
                        «Assolutamente. C’è poi una seconda preoccupazione: da decenni l’Europa è un garante del diritto internazionale. Dovremmo ora iniziare a usare le infrastrutture dei mercati finanziari come un’arma? Se lo facciamo, gli investitori non europei inizieranno a mettere in questione la validità dei mercati europei dei capitali».

                        Lei non concorda con l’idea della Commissione Ue che il piano attuale non implica una confisca?
                        «No. Secondo noi, la probabilità che venga interpretato come confisca resta alta».

                        Per rimborsare eventualmente Mosca e evitare il default dovreste avere accesso alla liquidità necessaria. Ma la Commissione progetta di consegnarvi uno strumento di credito infruttifero, che voi non potreste presentare alla Banca centrale europea come garanzia contro un prestito di liquidità. La soluzione è un titolo di credito che dia interessi e che dunque la Bce accetti?
                        «Andrebbe in una direzione migliore: sarebbe uno strumento rivendibile, in cui possiamo investire».

                        Lo ha detto a Ursula von der Leyen?
                        «Be’, stiamo discutendo. Le ho mandato una lettera per condividere ufficialmente le mie preoccupazioni».

                        Non si direbbe che von der Leyen condivida.
                        «Ci sono dei dilemmi e li capisco. Un’opzione sarebbe un’emissione di debito europeo sul mercato come durante il Covid, per poi dare all’Ucraina i fondi raccolti. La seconda opzione è il prestito di riparazione, ma nessuna delle due è gratis: il prestito di riparazione va garantito dagli Stati europei con approvazione parlamentare. E in caso Euroclear debba rimborsare Mosca, io dovrò escutere quelle garanzie».

                        Un’emissione di debito europeo è più lineare?
                        «La Commissione europea può emettere un bond per questo. Crediamo sarebbe una soluzione più semplice».

                        Lei crede ci sia modo di facilitare una pace con la Russia usando i beni congelati?
                        «Queste riserve rappresentano fra il 10% e il 15% del prodotto lordo della Russia, quindi sono significative per Mosca. Sospetto che in qualunque negoziato di pace, i russi vorranno recuperare i loro fondi. Penso siano uno strumento interessante da mettere sul tavolo negoziale, quando verrà il momento».

                        Si aspetta ritorsioni da Mosca, se usiamo le riserve?
                        «Ne ho parlato con la Commissione Ue. Temiamo di sì, ci saranno ritorsioni: legali contro Euroclear, ma anche con la confisca dei 17 miliardi in attivi che deteniamo in Russia per conto dei nostri clienti. Infine, con la confisca di beni che non c’entrano con Euroclear ma rappresentano interessi europei».

                        https://www.corriere.it/economia/fin...8159dxlk.shtml


                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Arturo Bandini
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                          rubiamo la roba dei russi e loro si rifanno immediatamente rubando la nostra roba, pari e patta, saranno felici i vari Merloni (per citare l'unico che so, ma immagino che gli asset eu in russia siano almeno pari ai loro qui)

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                            • Sean
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                              Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                              rubiamo la roba dei russi e loro si rifanno immediatamente rubando la nostra roba, pari e patta, saranno felici i vari Merloni (per citare l'unico che so, ma immagino che gli asset eu in russia siano almeno pari ai loro qui)
                              La questione è molto complicata. Intanto all'Ucraina servono 140 miliardi al più presto, per poter "tirare avanti" almeno altri 2 anni...questo ci fa capire di che ordine di cifre ormai si parli, di che costi per continuare a sostenere l'Ucraina, cioè a dire non solo le forniture di armi e munizioni ma tutta la sua economia, il debito, l'assistenza ai cittadini, gli stipendi pubblici, la previdenza, insomma tutto.

                              Toccare od usare i fondi russi congelati esporrebbe però i paesi e le banche europee a massimi rischi. Intanto spaventeresti gli investitori (gli arabi hanno già detto che se accadrà una cosa simile, loro rivedranno tutti gli investimenti in Europa), perchè se tu investi o depositi dei soldi in Europa, e quelli la mattina si svegliano e decidono di incamerarli, dimostreresti al mondo di non essere più un luogo "sicuro" dove investire i soldi (parliamo di miliardi e miliardi da tutto il mondo).

                              Poi, se la Russia facesse causa e tu la perdessi, gli enti e gli stati dovrebbero cacciare fuori una cifra enorme, e questo è ciò che spaventa non solo la BCE, non solo (come si legge nella intervista) Euroclear, ma anche stati quali il Belgio, dove è allocata la gran parte dei fondi russi.

                              Ripartire il rischio tra i paesi membri vorrebbe dire gravare i bilanci di miliardi di euro da sborsare, nel caso, immediatamente: leggevo che la quota per l'Italia sarebbe di 25 miliardi: se un tribunale considerasse quella della UE una confisca (e la probabilità di una sentenza in tal senso è altissima) dovresti tirare fuori in un amen quella cifra.

                              Allora si spiegano i vari "no", come quelli della banca europea e del Belgio:


                              Il no del Belgio

                              Il diavolo però è nei dettagli. Il Belgio (dove ha sede Euroclear) teme che Mosca ottenga da un tribunale internazionale il diritto al rimborso immediato, potenzialmente anche danni illimitati, quindi chiede garanzie blindate di tutti gli altri governi europei. Gli altri governi invece attaccano il Belgio, perché avrebbe intascato da Euroclear i forti proventi fiscali della gestione delle riserve russe ma non li avrebbe spesi a favore dell’Ucraina come da impegni.

                              I dubbi della Bce

                              Poi si apre il problema della Bce. Von der Leyen vuole che la banca centrale prometta di prestare 140 miliardi in tempi brevissimi, se un tribunale internazionale o la fine del regime delle sanzioni dovessero obbligare Euroclear a rimborsare immediatamente la Russia. Mosca infatti non accetterebbe di ricevere titoli di credito di Euroclear nei confronti della Commissione Ue: vorrebbe denaro liquido. Che Euroclear non rischi di fallire è vitale, perché intermedia il mercato del debito in Europa per decine di migliaia di miliardi di euro. Ma la Bce non può prestare direttamente ai governi dell’area euro (che a loro volta presterebbero a Euroclear) perché il diritto europeo lo proibisce.

                              Ma soprattutto, ripeto, il segnale che manderesti agli investitori internazionali sarebbe devastante: i loro soldi non sarebbero loro ma depositati/investiti in un organismo economico che, di punto in bianco, se li incamera come nemmeno nei peggiori regimi comunisti, il che è la grande preoccupazione della AD di Euroclear, come spiega nella intervista:


                              Teme che se la Russia ottiene una sentenza favorevole in un tribunale internazionale o se le sanzioni sono ritirate, Euroclear non sia in grado di rimborsare Mosca?
                              «Assolutamente. C’è poi una seconda preoccupazione: da decenni l’Europa è un garante del diritto internazionale. Dovremmo ora iniziare a usare le infrastrutture dei mercati finanziari come un’arma? Se lo facciamo, gli investitori non europei inizieranno a mettere in questione la validità dei mercati europei dei capitali».
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Arturo Bandini
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                                esatto, e forse nella stessa ottica possiamo leggere le resistenze della bce al trasferimento dell'oro dalla banca d'italia allo stato italiano, perchè finchè è in banca d'italia è di fatto "gestito" dalla BCE, che può in teoria usarlo (non espropriandolo, ma come le banche usano i tuoi investimenti avendone il deposito) come collaterale per operazioni del genere.
                                Ho sempre sostenuto l'ucraina ma ora spero che la sua fine travolga la UE segnandone la fine

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