Milan, dopo le cessioni per 200 milioni è caccia alla punta: Hojlund o Vlahovic
Serve al più presto un centravanti di gol e presenza, anche perché Gimenez è ancora fuori condizione
Caccia alla punta. Per alzare il livello di un reparto che dovrà fare la differenza, nell’anno della ripartenza obbligata. È stata una lunga estate caldissima, per il Milan. E questi utimi dodici giorni che portano al gong finale del mercato lo saranno altrettanto. «Un attaccante arriverà, Hojlund e Vlahovic sono entrambe opzioni» ha ribadito il d.s. Tare, al quale bisogna riconoscere straordinarie qualità di venditore: in questa sua prima sessione da dirigente rossonero è riuscito a piazzare 23 giocatori per quasi 200 milioni complessivi, come nessun altro in serie A. Insomma: se esistesse lo scudetto delle vendite, sarebbe già suo. L’ultimo colpo è un mezzo capolavoro: Okafor al Leeds per 21 milioni bonus compresi, due anni dopo l’acquisto dal Salisburgo per 14. Applausi.
Detto che il Milan non ha intenzione di rimpiazzarlo prendendo un altro attaccante esterno, adesso occorre un finale di mercato all’altezza in entrata. Sono stati spesi circa 110 milioni, ma ora serve un centravanti di gol e presenza. Gimenez è ancora fuori condizione, lo si è visto bene nella gara di Coppa Italia col Bari. Sabato contro la Cremonese a San Siro, nel debutto in campionato che i rossoneri non possono fallire, Allegri non potrà nemmeno riadattare Leao come prima punta: gli esami hanno evidenziato un «trauma elongativo al polpaccio destro», in sostanza un po’ più di una contrattura e un po’ meno di una lesione muscolare. Le sue condizioni verranno monitorate giorno per giorno, la speranza è di riaverlo per la seconda partita, a Lecce venerdì 29. Una cosa però è certa: non si prenderanno rischi.
L’a.d. Furlani e il d.s. Tare volevano chiudere per la punta in settimana, ma l’infortunio di Lukaku ha stravolto gli scenari: la concorrenza del Napoli per Hojlund, attratto dall’idea di giocare in Champions, ha fatto così tornare in pista l’ipotesi Vlahovic, che fino a un paio di settimane fa era il piano A del Diavolo, con Allegri primo sponsor. Resta però sempre da sciogliere il doppio nodo del cartellino (la Juve chiede 25 milioni, non pochi a un anno dalla scadenza del contratto) e dell’ingaggio (i 12 milioni attuali vanno dimezzati, per restare sotto al tetto imposto dal club rossonero). Per questo Hojlund era e resta il preferito: è più giovane di tre anni, guadagna meno (4 milioni) e col Manchester United l’intesa sul prestito oneroso con diritto di riscatto è alla portata, sui 40 complessivi.
Ad ogni modo, il casting è entrato nel vivo. E visto che il tempo stringe, per evitare di restare alla fine con nulla in mano, i rossoneri continuano a monitorare piani alternativi come Jackson del Chelsea, Dovbyk della Roma, ora anche Harder dello Sporting Lisbona.
Come detto, il Milan stringe per la punta. Per il resto, il mercato in entrata è sostanzialmente chiuso. Rabiot, vecchio pallino di Max, è stato messo fuori rosa dal Marsiglia di De Zerbi per motivi disciplinari, ma il Milan a centrocampo ritiene di essere a posto, anche numericamente: sono già arrivati Modric, Jashari, Ricci. Il Diavolo sta cambiando volto. Un ultimo sforzo sul mercato, poi sarà ora di iniziare a correre.
CorSera
Serve al più presto un centravanti di gol e presenza, anche perché Gimenez è ancora fuori condizione
Caccia alla punta. Per alzare il livello di un reparto che dovrà fare la differenza, nell’anno della ripartenza obbligata. È stata una lunga estate caldissima, per il Milan. E questi utimi dodici giorni che portano al gong finale del mercato lo saranno altrettanto. «Un attaccante arriverà, Hojlund e Vlahovic sono entrambe opzioni» ha ribadito il d.s. Tare, al quale bisogna riconoscere straordinarie qualità di venditore: in questa sua prima sessione da dirigente rossonero è riuscito a piazzare 23 giocatori per quasi 200 milioni complessivi, come nessun altro in serie A. Insomma: se esistesse lo scudetto delle vendite, sarebbe già suo. L’ultimo colpo è un mezzo capolavoro: Okafor al Leeds per 21 milioni bonus compresi, due anni dopo l’acquisto dal Salisburgo per 14. Applausi.
Detto che il Milan non ha intenzione di rimpiazzarlo prendendo un altro attaccante esterno, adesso occorre un finale di mercato all’altezza in entrata. Sono stati spesi circa 110 milioni, ma ora serve un centravanti di gol e presenza. Gimenez è ancora fuori condizione, lo si è visto bene nella gara di Coppa Italia col Bari. Sabato contro la Cremonese a San Siro, nel debutto in campionato che i rossoneri non possono fallire, Allegri non potrà nemmeno riadattare Leao come prima punta: gli esami hanno evidenziato un «trauma elongativo al polpaccio destro», in sostanza un po’ più di una contrattura e un po’ meno di una lesione muscolare. Le sue condizioni verranno monitorate giorno per giorno, la speranza è di riaverlo per la seconda partita, a Lecce venerdì 29. Una cosa però è certa: non si prenderanno rischi.
L’a.d. Furlani e il d.s. Tare volevano chiudere per la punta in settimana, ma l’infortunio di Lukaku ha stravolto gli scenari: la concorrenza del Napoli per Hojlund, attratto dall’idea di giocare in Champions, ha fatto così tornare in pista l’ipotesi Vlahovic, che fino a un paio di settimane fa era il piano A del Diavolo, con Allegri primo sponsor. Resta però sempre da sciogliere il doppio nodo del cartellino (la Juve chiede 25 milioni, non pochi a un anno dalla scadenza del contratto) e dell’ingaggio (i 12 milioni attuali vanno dimezzati, per restare sotto al tetto imposto dal club rossonero). Per questo Hojlund era e resta il preferito: è più giovane di tre anni, guadagna meno (4 milioni) e col Manchester United l’intesa sul prestito oneroso con diritto di riscatto è alla portata, sui 40 complessivi.
Ad ogni modo, il casting è entrato nel vivo. E visto che il tempo stringe, per evitare di restare alla fine con nulla in mano, i rossoneri continuano a monitorare piani alternativi come Jackson del Chelsea, Dovbyk della Roma, ora anche Harder dello Sporting Lisbona.
Come detto, il Milan stringe per la punta. Per il resto, il mercato in entrata è sostanzialmente chiuso. Rabiot, vecchio pallino di Max, è stato messo fuori rosa dal Marsiglia di De Zerbi per motivi disciplinari, ma il Milan a centrocampo ritiene di essere a posto, anche numericamente: sono già arrivati Modric, Jashari, Ricci. Il Diavolo sta cambiando volto. Un ultimo sforzo sul mercato, poi sarà ora di iniziare a correre.
CorSera
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