Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Attenzione: Calcio Inside! Parte III

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

    Fermi tutti, non è razzismo. Acerbi assolto dal giudice sportivo per mancanza di prove e indizi. Juan Jesus, gli insulti razzisti – “Vai via *****, sei solo un negro” – se li è evidentemente inventati (ma “in buon fede”…), oppure li ha sognati. Insomma, ha capito fischi per fiaschi. Ce ne è abbastanza perché il Coni con Malagò e la Figc con Gravina battano un colpo, altrimenti non saranno mai più legittimati a parlare di lotta al razzismo nello sport. Una storia incredibile quanto assurda. Impossibilitati ad applicare l’art. 28 del codice di giustizia sportiva sulla discriminazione razziale, per il quale Acerbi rischiava 10 giornate, è stato applicato il ben più famoso COMMA 22 della legge militare. Insomma Juan Jesus è stato dichiarato pazzo!

    RAZZISMO, ACERBI ASSOLTO

    Francesco Acerbi, difensore dell’ Inter, è stato assolto dall’accusa di Juan Jesus di avergli rivolto insulti razzisti. In particolare, il giocatore brasiliano lo aveva accusato di fronte all’arbitro e poi sui social, di avergli detto, durante Inter-Napoli:Vai via *****, se solo un *****”. Ma, come vedremo dopo, JJ, a quanto pare, non c’aveva capito nulla e aveva avuto le traveggole. Questo ci hanno detto.

    In un primo tempo Juan Jesus, pur essendosi rivolto all’arbitro, non aveva dato gran seguito al fattaccio e anzi a fine partita aveva detto che per lui il caso era chiuso. Vabbè lui m’ha detto “negro” ma pazienza

    Addirittura si era detto che Acerbi gli avesse chiesto scusa. Scusate: scusa di cosa? Questo è il punto. Scusa per le solite volgarità da campo di pallone o per le offese razziste?

    Ma il lunedì successivo Acerbi, escluso dalla nazionale, ha affermato di non aver mai pronunciato insulti razzisti, e che Juan Jesus aveva capito male. Il suo avvocato difensore avrebbe poi sostenuto che Acerbi aveva pronunciato la frase “Ti faccio nero”. E come ti sbagli? E’ tutto un equivoco.

    Al che il giocatore del Napoli ha rincarato la dose – “Io che ho capito male? Ma quando mai” – dettagliando più precisamente le frasi che si era sentito rivolgere. Prima di arrivare a questa decisione del Giudice Sportivo era stato richiesto ed effettuato anche un supplemento di indagine – in sostanza due interrogatori separati dei due giocatori – da parte della Procura Federale della Figc. Da notare che tutto questo è successo in campo a San Siro durante una giornata di calcio interamente dedicata alla lotta al razzismo, con i giocatori che portavano la scritta sulle maglie “Keep racism out”. Insomma il caso, oltre che a scandalizzare giustamente e come sempre, aveva fortemente imbarazzato l’intero mondo del calcio italiano.

    Per quanto accaduto Acerbi era stato così sospeso dalla convocazione in Nazionale ed era stato escluso dalla squadra azzurra partita per la tournée americana. Si paventavano inoltre conseguenze sullo stesso contratto dell’Inter. Una mazzata per il giocatore 36enne,

    RAZZISMO, ACERBI ASSOLTO PER MANCANZA DI PROVE

    Il Giudice Sportivo adesso sostiene che né l’arbitro, né i vari video o audio dal campo, né gli interrogatori dei due giocatori sono stati sufficienti a raccogliere le prove di una colpevolezza ex art. 28 – discriminazione razziale – del codice di giustizia sportiva. Insomma sostanzialmente non ci sono prove sufficienti per condannare Acerbi. Tutto è raccolto in due parole che sono l’essenza del dispositivo del giudice sportivo: non si è raggiunta la “ragionevole certezza” della colpevolezza di Acerbi. Mancava prove e indizi certi insomma.

    SUL RAZZISMO UNA SENTENZA PILATESCA

    Bene, questi, molto in sintesi, i fatti. Resta la morale di questa triste, imbarazzante e mai spiegata vicenda (lo è tuttora). O meglio per Juan Jesus è tutto chiarissimo e per Acerbi è solo un equivoco di cui JJ è stato vittima. Pilatescamente la sentenza assolve Acerbi ma non rivolge alcuna critica o accusa a Juan Jesus, che a questo punto, secondo logica, dovrebbe fare addirittura la figura del diffamatore e del calunniatore. E cioè di quello che accusa ingiustamente un altro, facendolo finire davanti a un giudice e facendogli rischiare una condanna. Ma l’arzigogolo da azzeccagarbugli varato dal giudice sportivo Mastrandrea, afferma che il fatto non è provato “senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore” che accusa l’avversario. Insomma Acerbi è innocente per mancanza di prove e Juan Jesus è in buona fede: avrà forse creduto di aver sentito quel “*****” ma…

    SE NON E’ RAZZISMO E’ ALLORA UNA CLAMOROSA INGIUSTIZIA

    Insomma se stiamo ai fatti, così come ci vengono raccontati, sembra dunque che siamo in presenza di una clamorosa ingiustizia, abbiamo tutti marchiato con il timbro razzista un giocatore, poi addirittura escluso dalla Nazionale, che invece è stato vittima a quanto pare di una macchinazione ma “in buona fede” o almeno di una colossale combinazione di circostanze sfavorevoli.

    Dobbiamo credere, spesso a forza, alla giustizia, facendo talvolta uno sforzo enorme. La verità e la realtà processuale sono le due facce della medesima medaglia, non è detto che coincidano ma sono obbligatoriamente e fatalmente una legata all’altra.

    Detto questo dobbiamo sostenere adesso che Juan Jesus sia un pazzo e che si sia inventato tutto. Esclusa l’ipotesi dolosa bisogna pensare che in campo fosse talmente rimbecillito e che non abbia capito nulla. O comunque abbia capito fischi per fiaschi.

    ADESSO TOCCA AL CONI CON MALAGO’ E ALLA FIGC CON GRAVINA

    Per assurdo quanto deciso dal giudice sportivo non è appellabile. In sostanza il caso Acerbi-Juan Jesus si chiude o dovrebbe chiudersi qui, con un’amarezza enorme e con la netta sensazione che giustizia non sia stata fatta. Ce ne è abbastanza comunque perché almeno le decisioni pilatesche si fermino qui e si proceda con la ricerca della verità e della giustizia.

    Sarebbe il caso che il presidente del Coni Malagò e il presidente della Federcalcio Gravina battessero un colpo e rimettessero le mani a questa storia sbagliata e vergognosa. Ma forse sarebbe troppo, essendo per natura sfuggenti a quanto complichi la politica del voltarsi dall’altra parte. Se rimanessero inerti dopo tutto questo non saranno mai più legittimati a parlare di razzismo nel calcio e nello sport.

    APPLICATO IL COMMA 22: JUAN JESUS E’ PAZZO

    Se è vero che non si è potuto applicare per la prima volta in serie A il famigerato art. 28 del codice di giustizia sportiva, per cui chi si macchia di insulti razzisti prende almeno dieci giornate di squalifica, è sicuramente vero che è stato applicato il ben più famoso e paradossale COMMA 22 della legge militare, a noi arrivato attraverso il cinema e la letteratura. “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo, non è pazzo”.

    Insomma la morale di tutto questo è che: Juan Jesus è pazzo.

    Ah, e poi dimenticavo. Chissenefrega di Maignan, di Vinicius e del razzismo. Il razzismo nel calcio non esiste.

    Razzismo, Acerbi assolto dall'accusa di aver insultato Juan Jesus dicendogi "negro" in Inter-Napoli. Giudice Sportivo: manca "ragionevole certezza" della colpa
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


    Commenta


      Il Napoli sulla sentenza Acerbi: «Siamo basiti, il colpevole è quindi Juan Jesus?»

      Il club di Aurelio De Laurentiis replica con decisione alla sentenza della Procura federale: «Non aderiremo più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, le faremo da soli»

      Juan Jesus ha reagito alla sentenza della Procura federale con un messaggio silenzioso ma carico di significato. Ha cambiato la foto del suo profilo Instagram mettendo un pugno chiuso: simbolo universale di resistenza civile, soprattutto contro atti di razzismo. È il simbolo del Black Power, il movimento nato in Usa negli Anni Sessanta per difendere i diritti civili degli Afro-Americani. Diventò ancor più celebre quando Tommie Smith e John Carlos lo mostrarono in mondovisione sul podio di Città del Messico alle Olimpiadi del 1968, durante l’esecuzione dell’inno statunitense.

      Il Napoli che in questa vicenda, per volere dello stesso giocatore, si era tenuto distante, non ha potuto fare a meno di commentare una sentenza che certamente ha colto tutti di sorpresa, visto lo svolgimento della fase di inchiesta con le audizioni di entrambi i giocatori. «Il signor Acerbi non è stato sanzionato» comincia così il comunicato del Napoli, che entra nel merito e soprattutto stabilisce che in virtù di questa decisione della procura federale «non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione».

      Ecco poi il cuore del disappunto del club partenopeo: «A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte...dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti».

      ​CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


      Commenta


        Chi scrive su "Bloooog"?
        Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

        Commenta


          Partendo dalla considerazione che è meglio un colpevole fuori che un innocente in galera, la sentenza si apre a plurime considerazioni ovviamente, in specie perchè in casi precedenti anche una assenza di pur minimi indizi ha portato a delle penalità in ambito di giustizia sportiva - mi ricordo il caso di Conte, che ai tempi della Juve ebbe una squalifica per il calcioscommesse in riferimento alla sua stagione al Siena, sulla base del principio che "non poteva non sapere" che nel suo spogliatoio c'erano accordi per alterare alcuni risultati, anche se fu la parola sua contro quella di Carobbio, visto che tutti gli altri giocatori negarono che Conte fosse a conoscenza di quei patti tra giocatori....ma ciascuno può ricordarsi episodi che hanno riguardato la propria squadra a qualunque livello.

          Quindi come nel caso delle decisioni arbitrali o Var, è l'uniformità, la mancanza di uniformità che fa e farà discutere, non la sentenza in sè...che anzi evita il precedente di un calciatore che potrebbe accusare strumentalmente un altro per farlo espellere/squalificare, usando questo metodo come arma di "gioco"...anche se resto convinto che Acerbi qualcosa abbia detto, ma le convinzioni personali non fanno giurisprudenza.

          Piuttosto avrei evitato il post social della moglie di Acerbi ("sciacquatevi la bocca"). E' forse meglio tacere, anche perchè la verità di una sentenza non è sempre la verità vera. Ti è andata bene, passa all'incasso ma fai anche finta di niente che è meglio in generale.
          Last edited by Sean; 27-03-2024, 09:01:41.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


          Commenta


            Dai playoff, le ultime 3 nazioni qualificate agli europei sono Polonia, Ucraina e Georgia (prima volta).
            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

            Commenta


              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

              Piuttosto avrei evitato il post social della moglie di Acerbi ("sciacquatevi la bocca"). E' forse meglio tacere, anche perchè la verità di una sentenza non è sempre la verità vera. Ti è andata bene, passa all'incasso ma fai anche finta di niente che è meglio in generale.
              Quoto. Brutta uscita. Un bel tacer non fu mai scritto.

              Commenta


                Ma non è semplicemente neanche commentabile.
                Un brindisi, poi.
                Livelli infimi.
                Fossi stato suo marito mi sarei incazzâto parecchio.
                Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                Commenta


                  Vabbè sono le mogli dei calciatori, solitamente con un q.i. comparabile ai cani che si portano in giro.
                  Originariamente Scritto da Pesca
                  lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

                  Commenta


                    Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                    Ma non è semplicemente neanche commentabile.
                    Un brindisi, poi.
                    Livelli infimi.
                    Fossi stato suo marito mi sarei incazzâto parecchio.
                    Non mi stupirei troppo se fosse stato concordato tra marito e moglie.

                    Commenta


                      Può essere.
                      Poi sulla didascalia se l'è presa con gli hater e con certe accuse ed offese alla famiglia ed ai figli.
                      Lasciassero perdere, il loro l'hanno già avuto concretamente.
                      Cosa credono di aggiungere con un brindisi social, se non mediaticitá ad una cosa che andrebbe fatta scivolare via alla svelta
                      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                      Commenta


                        Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                        Può essere.
                        Poi sulla didascalia se l'è presa con gli hater e con certe accuse ed offese alla famiglia ed ai figli.
                        Lasciassero perdere, il loro l'hanno già avuto concretamente.
                        Cosa credono di aggiungere con un brindisi social, se non mediaticitá ad una cosa che andrebbe fatta scivolare via alla svelta
                        Non mi stupisco più di nulla. Vedo sempre meno qualità, da un pdv di spessore delle persone.
                        Ultimamente ho strabuzzato gli occhi dinanzi alla notizia che nei raduni pre partita i dirigenti passano nelle camere, in quanto ci sono giocatori che alle 4 di notte sono ancora appesi alle play station.
                        Gente pagata milioni di euro che dovrebbe essere professionale 24/7 e si comporta come un bambino dell'asilo.
                        Sarà che sono io disincantato, ma non ci trovo nulla di buono.

                        Commenta


                          Si, lo disse pure Spalletti
                          Roba da chiodi
                          Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                          Commenta


                            Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                            Vabbè sono le mogli dei calciatori, solitamente con un q.i. comparabile ai cani che si portano in giro.
                            Ricordo la compagna/moglie di Cerci, dal "Addio Serie A, andiamo nel calcio che conta" e tante altre uscite idiote

                            Commenta


                              Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio

                              Non mi stupisco più di nulla. Vedo sempre meno qualità, da un pdv di spessore delle persone.
                              Ultimamente ho strabuzzato gli occhi dinanzi alla notizia che nei raduni pre partita i dirigenti passano nelle camere, in quanto ci sono giocatori che alle 4 di notte sono ancora appesi alle play station.
                              Gente pagata milioni di euro che dovrebbe essere professionale 24/7 e si comporta come un bambino dell'asilo.
                              Sarà che sono io disincantato, ma non ci trovo nulla di buono.
                              Quello è un classico del calcio da tempo immemore: quando non c'erano i giochi online o play station era per le partite a carte o per le "fughe" a donne...In un mondo in velocissima trasformazione il calcio è forse uno degli ultimi fortini dove i codici e le abitudini non cambiano, dove cioè l'esterno non fa irruzione nell'interno.

                              Da un certo punto di vista è anche apprezzabile, ma è solo che, in quel tutto che resta uguale a se stesso, non cambia nemmeno il livello di intelligenza degli abitanti di quel pianeta, per cui la percentuale di idiozia è anzi maggiore rispetto agli anni belli (la qualità umana dei calciatori è degradata), si continua con traffici e maneggi vari, insomma il conservatorismo ha mantenuto e moltiplicato anche gli aspetti deleteri e non solo quelli di certe norme non scritte che possono anche avere, all'interno di un circolo, una loro validità.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


                              Commenta


                                Rabbia Juan Jesus: "'Sei solo un *****' è offensivo ma non razzista? Sono avvilito"

                                Il centrale brasiliano affida a una nota scritta coi suoi legali (pubblicata dal sito del Napoli) le emozioni del dopo assoluzione di Acerbi: "Faccio fatica a capire. Mi sono comportato da signore... e non sono stato tutelato. Questo finale è un grave precedente"

                                Il comunicato che ha pubblicato il club campano è piuttosto lungo e dettagliato: "Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire. Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che 'è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa' ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e “in buona fede” avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase 'vai via nero, sei solo un *****' possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria. Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una “semplice offesa” rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la Var, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto. Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo - ma spero di sbagliarmi - potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente".

                                Il centrale brasiliano affida a una nota scritta coi suoi legali (pubblicata dal sito del Napoli) le emozioni del dopo assoluzione di Acerbi: "Faccio fatica a capire. Mi sono comportato da signore... e non sono stato tutelato. Questo finale è un grave precedente"




                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


                                Commenta

                                Working...
                                X
                                😀
                                🥰
                                🤢
                                😎
                                😡
                                👍
                                👎