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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Beh, se ti qualifichi per la champions sono 50 milioni (di base, poi se vai avanti aumentano) in più che vanno a bilancio...per cui il bilancio si alza. Poi aumentare le sponsorizzazioni non farebbe male, sempre in ottica aumento di fatturato, ovvero migliori margini di manovra.

    I Friedkin conoscono mezza America, la proprietà dovrebbe muoversi in quel senso...in attesa dello stadio che anche quello poi farà alzare il fatturato. I mezzi legali sono questi.

    I cinesi dell'Inter hanno messo dentro soldi così...e siccome nessuno ha controllato chi fossero quelle (da noi sconosciute) aziende-sponsor cinesi, vuol dire che era "legale"...poi lì è successo che Suning è andato protestato per cause sue proprie e quindi arriverderci...ma questa è un'altra storia.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
      Ok Rob.
      Quindi la Roma come deve fa? Stando dentro la legalità ovviamente dico.
      Perché abbassare il monte ingaggi, significa prendere le pippe e cor cazz0 te qualifichi alla Champions che ti permette di investire nel mercato un anno alla volta...oltre alla ovvia visibilità, incassi, garanzia di avere calciatori appetibili ecc ecc.
      No perché se un proprietario non può mettere danaro personale per azzerare i debiti, nello specifico della Roma che è un secchio bucato senza soluzione di continuità...io che nun ce capisco n cazz0...la vedo veramente scura.

      Fabi se gli americani volessero inizierebbero ad iniettare capitali con sponsorizzazioni farlocche.....come fanno tutti gli arabi
      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
      Originariamente Scritto da GoodBoy!
      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


      grazie.




      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
        Fabi se gli americani volessero inizierebbero ad iniettare capitali con sponsorizzazioni farlocche.....come fanno tutti gli arabi
        Era qui che volevo arrivare.

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          Napoli, continuano i contatti con il Wolverhampton per Kilman


          Max Kilman resta il primo obiettivo del Napoli per rinforzare la difesa. Con il difensore inglese di origini ucraine c’è già un accordo di cinque anni a 2.7 milioni di euro a stagione. Il club inglese chiede 35 milioni di euro, con il Napoli che farà l’offerta appena il Bayern Monaco pagherà la clausola rescissoria di Kim.

          Repubblica
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Prima i russi, poi quei cattivoni del Qatar, quindi gli americani e dopo ancora i pericolossimi cinesi. Quindi il covid. Ora gli arabi. C'è sempre una scusa buona per giustificare incompetenza, latitanza e dabbenaggine. Il calcio italiano, a parte rare eccezioni, è unito e coeso sotto la bandiera dei piagnoni, bene accompagnato da una stampa che ostenta i diritti e i doveri di cronaca battendosi il petto, ma che poi, come accade in ogni ambito della vita, si veste da Fantozzi e per conto dei piagnoni va alle crociate spargendo inchiostro sul campo di battaglia, cercando cause esterne per giustificare una crisi che andrebbe del tutto ricondotta ai presunti super manager, istituzionali e dei singoli club nostrani. Allarme Arabia! Giocano in modo scorretto! Si faccia qualcosa!
            Qualcosa? Sì, giusto. Facciano qualcosa i club italiani, dicano grazie a chi porta ossigeno per le loro casse massacrate da un ventennio di incapacità gestionale. Fino ai primissimi anni duemila erano i club italiani a depredare le leghe straniere. Ora ci incazziamo (si incazzano) se subiamo (subiscono) razzie. La Serie A (Made in Italy, oh yes!) è diventata come l'Eredivisie olandese. Un supermercato. I titoloni dei "grandi" quotidiani sportivi fanno quasi tenerezza. Un tempo servivano triple prime pagine per contenere le news su tutti i grandi acquisti del nostro campionato. Ora si celebrano le cessioni.
            Grande Inter che hai venduto Brozovic! Super Milan: dopo Massara e Maldini via anche Tonali! E via dicendo. Precisiamo: vendere e fare plusvalenza per reinvestire è un metodo sano. Ma in questi casi certi titoloni a novemila colonne non hanno l'intento di spiegare perché bisogna cedere, sono figli della necessità di attrarre lettori in edicola e clic sul web sapendo però che bisogna in molti casi assecondare i club con l'acqua alla gola (quasi tutti). Questione di rapporti da mantenere. Quindi la colpa è sempre di qualcun altro.
            Durante il lockdown il calcio si mostrò patetico nel piangere miseria pretendendo aiuti. "Siamo la seconda azienda italiana! Diamo lavoro a milioni di miliardi di cittadini!" con i paladini dell'informazione che facevano da megafono in modo del tutto acritico. Scene penose. Che ora trovano il ter nella "lotta agli arabi". Che secondo i soliti noti nell'era del libero mercato dovrebbero castrarsi e non importunare le nostre società modello. Forum e simposi per capire come opporsi. Opporsi? Favole per bambini duri di comprendonio. Sono i club italiani a mostrare la merce tramite intermediari. Sono i club italiani pronti con il cappello in bocca a ricevere palate di soldi per calciatori spesso invendibili. Invendibili come il nostro campionato all'estero.
            L'Italia ha poco appeal mediatico, ci si aggrappa a una buona stagione europea delle nostre squadre per rivendicare una grandeur che non ci appartiene da almeno quindici anni. Il tutto condito da dichiarazioni vuote o addirittura deleterie su prospettive, riforme, temi sociali, omosessualità, stadi di proprietà, giustizia sportiva. Sempre più spesso quando leggiamo dichiarazioni ufficiali dei "big" del pallone #madeinitaly, ci viene il dubbio che provengano da account parodia. Purtroppo no, sono proprio loro, sempre gli stessi. Che ora hanno apparentemente messo nel mirino gli arabi. Dopo i russi, i qatarini, gli americani, i cinesi e il lockdown. E nessuno si chiede per quale motivo i veri ricchi stanno alla larga dal nostro calcio. Per quale motivo nessuno abbia voglia di investire in un Paese dove vige un sistema chiuso, malato di burocrazia, nepotismo e corruzione. Dove il tema degli stadi di proprietà spesso è usato come un cartellone pubblicitario dalle amministrazioni comunali sotto campagna elettorale.
            Da una parte invochiamo l'intervento della FIFA, della Nato, dell'Aia per contenere l'ondata araba, dall'altro pretendiamo decreti salvacalcio, leggi spalmadebiti e pene leggere per evitare che l'eco dei continui scandali arrivi sui giornali e nelle tv straniere.
            Molto meglio dare la colpa agli arabi. Molto più comodo.

            (Augusto Ciardi) TeleRadioStereo
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              Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
              Era qui che volevo arrivare.
              Ma gli arabi hanno altri scopi.

              Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
                Fabi se gli americani volessero inizierebbero ad iniettare capitali con sponsorizzazioni farlocche.....come fanno tutti gli arabi
                I ricchi se vogliono possono tutto...anzi, per l'appunto, la Uefa semmai favorisce chi ha intenzione di buttare miliardi nel calcio, si veda la Premier o gli arabi...il punto in Italia è un altro: chi, quale pazzo brucerebbe nel calderone i suoi miliardi qua da noi?

                Per quale motivo un miliardario dovrebbe buttare i suoi soldi nella squadra comprando questo e quello? Avrebbe indietro cosa? In Premier hai come spinta certo, la gloria personale ma anche un campionato che funziona a puntino, che tutto il mondo ammira, segue...per cui hai un clamoroso ritorno di immagine e anche di soldi - perchè i Glazer acquistarono lo United a 300 milioni e ora lo stanno rivendendo a 6 (sei) miliardi...e hai comunque altri ritorni, perchè i diritti tv sono altri miliardi, gli stadi lo butti giù e domani inizi quello nuovo, è tutto un altro mondo...

                Qua invece devi tenerla in vita tu la squadra, per questo non si buttano soldi oltre il necessario per dare ossigeno, sennò rischi di rovinarti (se non sei un arabo che ha uno stato alle spalle).

                Gli Agnelli negli ultimi 4 anni hanno messo 700 milioni nella Juve...e in teoria ne servirebbero altri 200 solo per sistemare i bilanci: un miliardo senza che tu abbia toccato un baffo alla parte sportiva...e infatti adesso hanno detto: "i 200 trovateveli da soli, vendete i giocatori, risparmiate, fare come vi pare ma io non metto più un euro"...la situazione è questa qua, uno potrebbe vedersi sparire miliardi dei suoi soldi senza avere garanzie di niente in pratica.

                I club italiani in questa fase sono dei mangiasoldi a fondo perduto, i ricchi sono ricchi ma mica tutti scemi.
                Last edited by Sean; 14-07-2023, 14:10:28.
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                  Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                  Prima i russi, poi quei cattivoni del Qatar, quindi gli americani e dopo ancora i pericolossimi cinesi. Quindi il covid. Ora gli arabi. C'è sempre una scusa buona per giustificare incompetenza, latitanza e dabbenaggine. Il calcio italiano, a parte rare eccezioni, è unito e coeso sotto la bandiera dei piagnoni, bene accompagnato da una stampa che ostenta i diritti e i doveri di cronaca battendosi il petto, ma che poi, come accade in ogni ambito della vita, si veste da Fantozzi e per conto dei piagnoni va alle crociate spargendo inchiostro sul campo di battaglia, cercando cause esterne per giustificare una crisi che andrebbe del tutto ricondotta ai presunti super manager, istituzionali e dei singoli club nostrani. Allarme Arabia! Giocano in modo scorretto! Si faccia qualcosa!
                  Qualcosa? Sì, giusto. Facciano qualcosa i club italiani, dicano grazie a chi porta ossigeno per le loro casse massacrate da un ventennio di incapacità gestionale. Fino ai primissimi anni duemila erano i club italiani a depredare le leghe straniere. Ora ci incazziamo (si incazzano) se subiamo (subiscono) razzie. La Serie A (Made in Italy, oh yes!) è diventata come l'Eredivisie olandese. Un supermercato. I titoloni dei "grandi" quotidiani sportivi fanno quasi tenerezza. Un tempo servivano triple prime pagine per contenere le news su tutti i grandi acquisti del nostro campionato. Ora si celebrano le cessioni.
                  Grande Inter che hai venduto Brozovic! Super Milan: dopo Massara e Maldini via anche Tonali! E via dicendo. Precisiamo: vendere e fare plusvalenza per reinvestire è un metodo sano. Ma in questi casi certi titoloni a novemila colonne non hanno l'intento di spiegare perché bisogna cedere, sono figli della necessità di attrarre lettori in edicola e clic sul web sapendo però che bisogna in molti casi assecondare i club con l'acqua alla gola (quasi tutti). Questione di rapporti da mantenere. Quindi la colpa è sempre di qualcun altro.
                  Durante il lockdown il calcio si mostrò patetico nel piangere miseria pretendendo aiuti. "Siamo la seconda azienda italiana! Diamo lavoro a milioni di miliardi di cittadini!" con i paladini dell'informazione che facevano da megafono in modo del tutto acritico. Scene penose. Che ora trovano il ter nella "lotta agli arabi". Che secondo i soliti noti nell'era del libero mercato dovrebbero castrarsi e non importunare le nostre società modello. Forum e simposi per capire come opporsi. Opporsi? Favole per bambini duri di comprendonio. Sono i club italiani a mostrare la merce tramite intermediari. Sono i club italiani pronti con il cappello in bocca a ricevere palate di soldi per calciatori spesso invendibili. Invendibili come il nostro campionato all'estero.
                  L'Italia ha poco appeal mediatico, ci si aggrappa a una buona stagione europea delle nostre squadre per rivendicare una grandeur che non ci appartiene da almeno quindici anni. Il tutto condito da dichiarazioni vuote o addirittura deleterie su prospettive, riforme, temi sociali, omosessualità, stadi di proprietà, giustizia sportiva. Sempre più spesso quando leggiamo dichiarazioni ufficiali dei "big" del pallone #madeinitaly, ci viene il dubbio che provengano da account parodia. Purtroppo no, sono proprio loro, sempre gli stessi. Che ora hanno apparentemente messo nel mirino gli arabi. Dopo i russi, i qatarini, gli americani, i cinesi e il lockdown. E nessuno si chiede per quale motivo i veri ricchi stanno alla larga dal nostro calcio. Per quale motivo nessuno abbia voglia di investire in un Paese dove vige un sistema chiuso, malato di burocrazia, nepotismo e corruzione. Dove il tema degli stadi di proprietà spesso è usato come un cartellone pubblicitario dalle amministrazioni comunali sotto campagna elettorale.
                  Da una parte invochiamo l'intervento della FIFA, della Nato, dell'Aia per contenere l'ondata araba, dall'altro pretendiamo decreti salvacalcio, leggi spalmadebiti e pene leggere per evitare che l'eco dei continui scandali arrivi sui giornali e nelle tv straniere.
                  Molto meglio dare la colpa agli arabi. Molto più comodo.

                  (Augusto Ciardi) TeleRadioStereo
                  Sì sono sostanzialmente d'accordo con Ciardi e faccio finta di non cogliere quel riferimento conclusivo alle "pene leggere" perchè lì è più il tifoso (romanista) che parla mentre fin lì aveva parlato il giornalista - pena leggera un par di balle, quando, ripeto, la sola mancata champions ti ha procurato un danno di circa 80 milioni, senza contare una stagione vissuta col tira e molla dei punti tolti, ridati, ritolti ecc...ma non voglio ricominciare ad annoiare con la solita filastrocca.

                  Il succo dell'articolo è che potremmo tranquillamente sostituire al soggetto calcio il soggetto Italia: il nostro povero Paese è messo come il calcio e non è un caso: inflazione alle stelle, potere di acquisto e di risparmio che si contrae drammaticamente, dunque nessuna voglia di investire (e nessuno attratto ad investire qua), diffuso senso di incertezza, futuro incerto e traballante (aprire oggi una attività ci vuole il coraggio dell'incoscienza), orizzonte chiuso e nessuna reale forza e volontà (personali, collettive, politiche) di cambiamento, per cui si subiscono passivamente gli eventi, come arresi, si sta perennemente in uno stato di minorità e dunque di timore...anche e soprattutto del domani.

                  Il calcio, che è fatto da persone/aziende/imprenditori, riflette quindi questo stato di cose...ora certo non possono essere depredati i nostri tesori artistici, non verrà chi vorrà acquistarti il Colosseo...ma possono acquistare i giocatori, il campionato è aggredibile, come il Paese lo è: aggredito, impaurito, spaesato dalla sua stessa immagine, perchè questo è un Paese che se si specchia si spaventa...per cui si limita ad andare avanti cercando il pane quotidiano senza pensare troppo oltre, abituandosi dunque a questa miseria come fosse normale - da qui il perchè la stampa faccia pure i titoloni sulle cessioni, quasi fosse un successo, come se poi al posto di Frattesi acquistassi Iniesta.
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                    Sempre più convinto a non dare più un euro ai vari Dazn o chi per loro, per vedere calciatori mediocri in stadi fatiscenti, esclusi pochissimi.
                    Mi vedo la Premier e le coppe su Now e andassero affankulo.

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                      Per la Roma finisce, almeno per il momento, l'incubo del Fair Play Finanziario. Ad annunciarlo è stata la stessa Uefa tramite un comunicato ufficiale sul proprio sito: "Durante la stagione 2022/23 la Prima Camera del CFCB, presieduta da Sunil Gulati, ha concluso la valutazione del requisito di pareggio per gli esercizi finanziari 2019, 2020, 2021 e 2022. Questa è l’ultima volta che il CFCB ha valutato i club sulla base del “vecchio” Regolamento Club Licensing e Financial Fair Play (FFP), Edizione 2018”. Questo l'incipit della nota che poi prosegue entrando nel dettaglio anche del club giallorosso: "Il Milan (ITA), l’AS Monaco FC (FRA), la Roma (ITA), il Be?ikta? JK (TUR), l’FC Internazionale Milano (ITA), l’Olympique de Marseille (FRA) e il Paris Saint-Germain (FRA) sono stati tutti trovati in conformità agli obiettivi stabiliti per l’anno finanziario 2022. La CFCB continuerà a monitorare il loro rispetto dell’accordo di regolamento durante la prossima stagione”. Nessuna multa dunque per la Roma grazie al lavoro svolto da Tiago Pinto che entro la fine di giugno è riuscito a piazzare diversi esuberi raggiungendo gli ormai famosi 30 milioni (circa) di plusvalenza richiesti dalla Uefa.
                      Chi non ha rispettato gli accordi, invece, è il Ba?ak?ehir, a cui è stata comminata una sanzione di 400mila euro. Anche i belgi del Royal Antwerp e il Trabzonspor non hanno rispettato i paletti, dovendo ricorrere a trovare un nuovo accordo e pagare una multa di 2 milioni di euro. Multe anche per Barcellona (500mila euro per dichiarazioni errate nell'esercizio in oggetto), Manchester United (300mila euro), Konyaspor (100mila euro) e APOEL Fc (100mila euro), per "lievi deficit" nel pareggio di bilancio. Sanzionate anche il Riga, l'Olimpija Ljubljana e lo Slovan Bratislava per 10mila euro.
                      Last edited by fede79; 14-07-2023, 16:48:06.
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                        Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                        Per la Roma finisce, almeno per il momento, l'incubo del Fair Play Finanziario. Ad annunciarlo è stata la stessa Uefa tramite un comunicato ufficiale sul proprio sito: "Durante la stagione 2022/23 la Prima Camera del CFCB, presieduta da Sunil Gulati, ha concluso la valutazione del requisito di pareggio per gli esercizi finanziari 2019, 2020, 2021 e 2022. Questa è l’ultima volta che il CFCB ha valutato i club sulla base del “vecchio” Regolamento Club Licensing e Financial Fair Play (FFP), Edizione 2018”. Questo l'incipit della nota che poi prosegue entrando nel dettaglio anche del club giallorosso: "Il Milan (ITA), l’AS Monaco FC (FRA), la Roma (ITA), il Be?ikta? JK (TUR), l’FC Internazionale Milano (ITA), l’Olympique de Marseille (FRA) e il Paris Saint-Germain (FRA) sono stati tutti trovati in conformità agli obiettivi stabiliti per l’anno finanziario 2022. La CFCB continuerà a monitorare il loro rispetto dell’accordo di regolamento durante la prossima stagione”. Nessuna multa dunque per la Roma grazie al lavoro svolto da Tiago Pinto che entro la fine di giugno è riuscito a piazzare diversi esuberi raggiungendo gli ormai famosi 30 milioni (circa) di plusvalenza richiesti dalla Uefa.
                        Chi non ha rispettato gli accordi, invece, è il Ba?ak?ehir, a cui è stata comminata una sanzione di 400mila euro. Anche i belgi del Royal Antwerp e il Trabzonspor non hanno rispettato i paletti, dovendo ricorrere a trovare un nuovo accordo e pagare una multa di 2 milioni di euro. Multe anche per Barcellona (500mila euro per dichiarazioni errate nell'esercizio in oggetto), Manchester United (300mila euro), Konyaspor (100mila euro) e APOEL Fc (100mila euro), per "lievi deficit" nel pareggio di bilancio. Sanzionate anche il Riga, l'Olimpija Ljubljana e lo Slovan Bratislava per 10mila euro.
                        Ma che vuol dire "finisce l'incubo"? Ma chi li scrive gli articoli? Topo Gigio? La Roma e' ancora sotto fpf (come le altre indicate). Deve comunque rispettare dei paletti extra (come da accordi con la uefa) per il prossimo bilancio (non ricordo esattamente fino a quando...ma di sicuro uno o due anni ancora)...

                        Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                        I SUOI goals:
                        -Serie A: 189
                        -Serie B: 6
                        -Super League: 5
                        -Coppa Italia: 13
                        -Chinese FA Cup: 1
                        -Coppa UEFA: 5
                        -Champions League: 13
                        -Nazionale Under 21: 19
                        -Nazionale: 19
                        TOTALE: 270

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                          Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                          Ma che vuol dire "finisce l'incubo"? Ma chi li scrive gli articoli? Topo Gigio? La Roma e' ancora sotto fpf (come le altre indicate). Deve comunque rispettare dei paletti extra (come da accordi con la uefa) per il prossimo bilancio (non ricordo esattamente fino a quando...ma di sicuro uno o due anni ancora)...

                          Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                          C'è scritto "almeno per il momento" nella prima frase.
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                            Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                            C'è scritto "almeno per il momento" nella prima frase.
                            Ma neanche per il momento e' finito. Tutti i giorni da qui al 31 giugno 2024 contano...sei sempre e cmq sotto fpf. Finira' quando scadra' l'accordo con la uefa...sempre che ib quel momento si sia in linea con il fpf.

                            Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                            I SUOI goals:
                            -Serie A: 189
                            -Serie B: 6
                            -Super League: 5
                            -Coppa Italia: 13
                            -Chinese FA Cup: 1
                            -Coppa UEFA: 5
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                            -Nazionale Under 21: 19
                            -Nazionale: 19
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                              Lukaku, accordo col Chelsea ma manca l’ok del giocatore Mistero sull’asse Chelsea-Inter. Lukaku e il suo agente sono introvabili: l’operazione per riportare a casa Romelu è in dirittura d’arrivo ma sul più bello manca l’ok del giocatore.. L’Inter ha trovato l’accordo con il Manchester United per la cessione di Onana: oltre i 50 milioni con i bonus, affare in chiusura e annuncio domani. E grazie a questa cessione ha trovato anche l’accordo con il Chelsea per riportare a casa Lukaku: 35 milioni è la cifra a cui hanno detto sì i Blues. Affare fatto? No, evidentemente.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Le giravolte di Lukaku: arriva l’accordo tra l’Inter e il Chelsea, ma il giocatore è sparito. E dietro c’è la Juve

                                All’Inter, che era riuscita a ottenere il sì del club londinese per 35 milioni, davano per scontata la firma del centravanti. L’inserimento della Juventus che ne offre 40 ha cambiato lo scenario

                                Altro che soliti dispetti tra Juventus e Inter, qui c’è molto di più. L’intreccio di mercato di Romelu Lukaku è diventato il giallo dell’estate. Perché proprio quando i nerazzurri erano convinti di aver faticosamente e brillantemente chiuso l’affare con il Chelsea e quindi regalato a titolo definitivo il centravanti belga a Simone Inzaghi, è successo qualcosa di imprevedibile: l’agente di Lukaku non ha più risposto alle chiamate dell’Inter. Evidentemente c’è un problema.

                                Ma andiamo con ordine. L’Inter ha reperito il tesoretto per riscattare Lukaku dalla cessione di Onana allo United per 50 milioni e ha deciso di reinvestirne buona parte nell’operazione per il centravanti. Ieri pomeriggio il Chelsea ha accettato l’offerta del club nerazzurro da 35 milioni complessivi (30 più 5 di bonus), con uno sconto rispetto ai 45 inizialmente richiesti, per la cessione di Lukaku. Tutto inutile, per ora, perché manca la firma del belga, l’elemento che all’Inter davano per scontato, alla luce delle ripetute dichiarazioni d’amore di Romelu.

                                Lo staff di Lukaku ha aperto alla Juve. Sembrava una manovra di disturbo, come ai tempi della sfida Marotta-Paratici, invece l’interesse dei bianconeri è serio. L’offerta al Chelsea sarebbe di 40 milioni, bonus compresi, ma la proposta è vincolata alla cessione di Dusan Vlahovic ed è valida fino al 4 agosto. Evidente che ci sia una pista aperta per il centravanti serbo e la strada principale porta a Parigi. Luis Enrique infatti lo vorrebbe a prescindere dalla cessione di Kylian Mbappé. Vlahovic al Psg scatenerebbe un effetto domino micidiale, che però sta spiazzando l’Inter, che non si spiega l’atteggiamento dell’agente di Lukaku, Sebastien Ledure, e a questo punto i tentennamenti del giocatore stesso.

                                Lukaku, ceduto dall’Inter ai Blues nell’estate del 2021 per la cifra record di 115 milioni, rientrato a Milano solo in prestito nel 2022, si era promesso ancora all’Inter senza indugi o ripensamenti: sperano, i nerazzurri, che il belga rispetti l’impegno preso con loro. Da parte sua, Simone Inzaghi resta convinto che Lukaku sarà un suo giocatore, il club confida di annunciarlo fra domani e lunedì ma intanto la situazione è questa.

                                Non c’è solo la Juventus di mezzo fra il belga e l’Inter. Lukaku è da tempo corteggiato da uno dei top club arabi, pronto a offrirgli uno stipendio da 30 milioni a stagione. Insomma l’intrigo è tra i più appassionanti, il centravanti protagonista sfortunato della finale di Champions League a Istanbul è ora al centro di un clamoroso derby d’Italia sul mercato. Sempre valida anche la possibilità di uno scambio tra Lukaku e Vlahovic, anche se il serbo è tentato appunto dal Paris Saint Germain e un eventuale trasferimento a Londra resta solo un’ipotesi alternativa.

                                Repubblica
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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