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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando Tapatalk
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Il ds Giuntoli: «Momenti indescrivibili»
      «La festa per lo scudetto? Sono molto felice. Al momento non ho in mente immagini particolari: si tratta piuttosto di un insieme di momenti difficili da descrivere che porterò per sempre con me». Lo ha dichiarato, ai microfoni di Dazn, il direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli. «In questo momento sto cercando di realizzare quanto di straordinario fatto e di godermela, poi penseremo al futuro. Sono qui da otto anni e continuo a sentir parlare di ciclo: di calciatori non ne abbiamo cambiati tanti negli ultimi anni, per cui, con De Laurentis presidente, non sarei molto preoccupato».

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Buona vittoria del Napoli 3 punti importanti

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          Tra la Roma e Aouar arriva la fumata bianca: il club giallorosso ha ottenuto il si' del calciatore che dovrebbe firmare un contratto quinquennale. Ora manca solo la firma vera e propria che sembra comunque una formalita'. C'e' pero' gia' accordo su tutto e Aouar sara' un giocatore della Roma a parametro zero perche' si svincolera' dal Lione.


          Sportmediaset
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Giuntoli, parole che sanno di addio a Napoli:" Ringrazio l'ad Chiavelli e il presidente De Laurentiis, mi hanno cambiato la vita e a loro sarò sempre riconoscente. Volevo ringraziare tutta la sua famiglia, se Aurelio mi ha trattato come un figlio" [Leonetti]


            La Juventus sta spingendo per nominare Giuntoli come nuovo direttore sportivo il prima possibile, ha già avuto dei colloqui. [Fabrizio Romano]
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              Quello che dicono a Napoli è che Giuntoli è già sulla via per Torino e arriverà con alcuni dei suoi collaboratori.

              Se così fosse, la casella del DS verrebbe riempita con un nome di assoluto rilievo, neo campione d'Italia, uno capace di coniugare il risultato sportivo col controllo dei conti e del bilancio, esattamente come faceva Marotta.
              ...ma di noi
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Quello che dicono a Napoli è che Giuntoli è già sulla via per Torino e arriverà con alcuni dei suoi collaboratori.

                Se così fosse, la casella del DS verrebbe riempita con un nome di assoluto rilievo, neo campione d'Italia, uno capace di coniugare il risultato sportivo col controllo dei conti e del bilancio, esattamente come faceva Marotta.
                Si però calma, al napoli ha avuto tempo e zero pressioni alla Juve sarà un altro mondo
                Originariamente Scritto da Marco pl
                i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                IO? Mai masturbato.
                Originariamente Scritto da master wallace
                Io sono drogato..

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                  Il tempo è importante per come lo impieghi. Se fai passare anni senza costruire nulla, senza seminare, il tempo lo butti via. Se lo fai passare, pur non vincendo, ma comunque costruendo le condizioni per vincere un domani, allora quel tempo lo stai impiegando bene.

                  Per impiegarlo bene serve chi conosca la materia del calcio. Giuntoli è uno di quelli. La Juve ha iniziato a smarrire la rotta quando non ha immediatamente sostituito Marotta con uno che facesse il suo lavoro.
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                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                    Si però calma, al napoli ha avuto tempo e zero pressioni alla Juve sarà un altro mondo
                    però al Napoli ha raggiunto l'obiettivo
                    ripetersi è difficile e più di così non si può comunque fare
                    alla juve, oltre al campionato, con la giusta programmazione può lottare per la CL
                    Originariamente Scritto da Sean
                    faccini, kazzi, fike, kuli
                    cesko92 [at] live.it

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                      La festa del Napoli è infinita, ma a parte la gioia e l’emozione al Maradona il dopo Napoli-Fiorentina è una dimostrazione di potenza ed efficienza. La dichiarazione che lo scudetto non è un miracolo ed è stato fortemente voluto. In pratica l’esibizione di un nuovo apparato, in contrapposizione ai vecchi apparati di potere del calcio.

                      Napoli, la festa infinita e la dimostrazione di potenza
                      Una festa infinita, la partita con la Fiorentina, per altro vinta con un rigore di Osimhen quando non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno, è solo un pretesto, dopo è un happening che sembra la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi. La festa del Napoli va al di là di tutto. Aurelio De Laurentiis e la società per una volta fanno sfoggio di tutto il loro apparato, ostentando potenza e facce rimaste sempre nell’ombra. Quasi a dire, guardate che non è un miracolo, Questo scudetto ce lo siamo costruito noi col lavoro e la competenza di queste persone. E’ stata la contrapposizione di un apparato nuovo, contro altri apparati più noti, ma che al confronto potrebbero anche apparire superati.

                      Volti poco noti a circondare la faccia più nota di tutti, quella di Osimhen, il Ninja mascherato della squadra che ha vinto lo scudetto. Festeggiato lo scudetto per giorni, resta sullo sfondo qualche ripicca, classica di queste situazioni. Spalletti ha ringraziato De Laurentiis perché lo ha avvertito di aver esercitato l’opzione sul prosieguo del rapporto, ma gli è stato fatto per lettera. Dopo aver detto la notte della vittoria matematica che “Il presidente non deve dirlo a voi, certe cose deve dirle a me”. Le carte sono dalla parte del Napoli, l’allenatore probabilmente vorrà avere più voce in capitolo sulle strategie di mercato e non sentirsi obbligato a vincere un altro scudetto o andare ancor più in la Champions League. Che De Laurentiis continua a dire di voler vincere.

                      Ha proprio ragione Spalletti, quando vinci, il difficile è sapere godere appieno del successo. Non riesco proprio a vederlo un divorzio dopo una storia del genere, ma non sarebbe certo la prima volta nel calcio. Di solito la vittoria si apprezza di più se c’è un adeguato ritocco all’ingaggio. Sarebbe assai ingeneroso, comunque, mettersi a speculare su dettagli del genere in una notte così. Una delle tante in cui festeggiare lo scudetto.

                      SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 34 Sabato 6 maggio 2023 Milan - Lazio 2-0 (17' Bennacer M, 29' Hernandez M) Roma - Inter 0-2 in corso (33' Dimarco I, 74' Lukaku I) Cremonese - Spezia 2-0 (41' Ciofani C, 77' Vasquez C) Domenica 7 maggio 2023 Atalanta - Juventus 0-2 (50' Iling-Junior J, 90'+8' Vlahovic
                      ...ma di noi
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        La Juventus vince a Bergamo contro l’Atalanta con i gol dell’inglese Iling Junior, che Allegri ha lanciato titolare, e Vlahovic. – La classifica Champions ora è più compatta, ma anche più ristretta: Roma e Atalanta sono fuori?


                        Atalanta e Roma, si fa dura: ma ci sarà anche un terzo tempo…
                        La classifica è sempre densa come il piombo, ma per quanto riguarda la qualificazione alla Champions League è più ristretta. O almeno pare. Tutti e tre gli scontri Champions sono finiti 2-0: a favore di Milan, Inter e Juventus. Roma e Atalanta ne escono particolarmente attardate in classifica. Ma le chiacchiere sulle partite giocate stanno a zero, si ragiona ormai soprattutto sulle prossime. Giornata per giornata, punto a punto. Il tutto mentre ci si mette in mezzo anche il derby Milan-Inter di Champions League. Ma soprattutto, ben sapendo di cosa bolle nella pentola della giustizia sportiva, anche un quinto posto può avere la sua importanza.


                        JUVE 66 Cremonese EMPOLI Milan UDINESE
                        LAZIO 64 Lecce UDINESE Cremonese EMPOLI
                        INTER 63 Sassuolo NAPOLI Atalanta TORINO
                        MILAN 61 SPEZIA Samp JUVENTUS Verona
                        ATALANTA 58 SALERNITANA Verona INTER Monza
                        ROMA 58 BOLOGNA Salernitana FIORENTINA Spezia
                        SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 34 Sabato 6 maggio 2023 Milan - Lazio 2-0 (17' Bennacer M, 29' Hernandez M) Roma - Inter 0-2 in corso (33' Dimarco I, 74' Lukaku I) Cremonese - Spezia 2-0 (41' Ciofani C, 77' Vasquez C) Domenica 7 maggio 2023 Atalanta - Juventus 0-2 (50' Iling-Junior J, 90'+8' Vlahovic
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Napoli, Spalletti e De Laurentiis non si parlano nel giorno della festa

                          Il d.s. Giuntoli, prossimo all'addio, non raccoglie gli inviti del presidente e l'allenatore Spalletti ignora i tweet e le frasi di pace: «Per il contratto c'è tempo»


                          Tutto comincia con un tweet, per riscaldare la festa e anche gli animi. Aurelio De Laurentiis, nel ventre del Maradona, accanto alla statua di Diego: «Che bello stare con Maradona, Spalletti e il Cholo Simeone». Luciano è alla sua sinistra, l’allenatore dell’Atletico Madrid e papà di Giovanni, il Cholito, a destra. Il presidente del Napoli affida a un cinguettio l’affetto e la stima per il suo tecnico, ma Lucio da Certaldo pensa solo alla Fiorentina e dopo il ciak torna nel suo mondo, dalla sua squadra. La serata è quella della celebrazione di un’impresa sportiva senza precedenti nella gestione di Adl, non c’è spazio ora per avvicinamenti di tenore diverso. «Avevano un’opzione e l’hanno esercitata — dice Spalletti a fine gara — li ringrazio per avermi avvertito, poi ci sarà il tempo per parlarne. Mancano ancora diverse partite». Taglia freddo e corto sul contratto, adesso vuole provare a sentirsi felice. E la vittoria con la Fiorentina è un altro tassello del suo mosaico perfetto e tormentato.

                          Tutto finisce sul palco a cielo aperto del Maradona , qui la squadra viene celebrata in un’atmosfera da cinema. Led illuminano lo stadio dei colori dell’Italia, i fumogeni segnano il percorso dei calciatori. De Laurentiis è il padrone assoluto della scena, abbraccia e bacia ogni singolo giocatore, tutti i dirigenti, i medici, i fisioterapisti. All’arrivo di Spalletti si esalta: «La nostra star, il protagonista assoluto». Luciano è commosso, dissimula e la butta sull’ironia: «Se siete riusciti a far vincere uno scudetto anche a me, allora questa è davvero la città dei miracoli. Grazie di cuore, vi voglio bene assai. Quando vedi una felicità così forte, è una soddisfazione sapere di aver contribuito».

                          Vive le emozioni in maniera intima, l’allenatore. Quando la partita finisce, dopo mezzo giro di campo con i calciatori sceglie di rientrare nello spogliatoio: uno sguardo agli spalti, gli applausi e poi dritto nel tunnel. De Laurentiis non lascia la tribuna e festeggia con i suoi ospiti. C’è sempre una sottile distanza tra i due, nei fatti, nelle parole e anche negli sguardi.

                          La città si è riversata nelle strade, il quartiere di Fuorigrotta è il mondo delle favole: bandiere, sciarpe e volti gioiosi di famiglie con bambini. Tutti verso il Maradona dove i cancelli si sono aperti tre ore prima dell’inizio della partita, che per la squadra ha ancora un senso: vincere e continuare a far più punti possibile. Spalletti non si accontenta del tricolore già conquistato , vuole stravincere. Regalare ancora soddisfazioni alla città. La sua è una mezza rivoluzione, dà spazio al portiere Gollini, l’ex col dente avvelenato con la Fiorentina, a Ostigard e Demme. Risparmia finché può Kvaratskhelia, costretto a entrare a freddo a fine primo tempo per l’infortunio al ginocchio di Lozano (il messicano lascia il campo in lacrime) ma la squadra comincia a girare nella ripresa quando in campo tornano anche Lobotka e Zielinski: la vittoria è servita con doppio rigore (uno sbagliato e l’altro centrato) di Osimhen. Spalletti in panchina si arrabbia come se fosse una partita tra le altre, De Laurentiis, felice oltre l’inverosimile, raccoglie i complimenti e distribuisce strette di mano. «Questo è uno scudetto che va dedicato ai tifosi», dice alla fine sul palco della festa. E mette in atto la strategia sul futuro. Davanti a sessantamila spettatori invita il direttore sportivo Giuntoli. «Cristiano — gli dice — dobbiamo metterci al lavoro, il ciclo continua».

                          Il d.s., prossimo all’addio, non raccoglie. Si rivolge al pubblico, la sensazione è quella dei saluti finali: «Grazie al Napoli, all’a.d. Chiavelli che otto anni fa mi hanno dato questa possibilità. Non preoccupatevi, il Napoli finché c’è Aurelio resterà grande». Il Napoli ha vinto, la festa continua, i fumogeni sul campo, fuochi d’artificio nel cielo al suono di «We are the Champions». Una celebrazione unica, esagerata e emozionante. Spalletti vola in cielo tra le braccia della squadra poi torna nel suo mondo, da solo. Felice veramente.

                          CorSera
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                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            “Io ho allenato un po’ in giro e sono andato spesso a vedere i ragazzi.
                            Le strutture non ci sono, non ci sono spazi, in un campo giocano 4/5 squadre.
                            Un allenatore non può allenare come si deve.
                            Altra cosa gli stipendi agli allenatori.
                            Se tu dai 200/300€ al mese, come fai a chiedergli di creare giocatori da 40/50 milioni di €.
                            Non hanno nemmeno il tempo di prepararsi perché devono fare altro giustamente.
                            Poi questa gente logicamente ha l’ambizione di allenare in categorie più alte, quindi non allena i ragazzi ma allena loro stessi.
                            Io quando andavo a vedere i ragazzi, molti allenatori dei settori giovanili mi dicevano, “giochiamo da dietro”. A me veniva da ridere, perché io da un allenatore di un settore giovanile voglio sentir dire, “ho un 2010 fortissimo”. Questo voglio sentirmi dire, non la ripartenza da dietro, a me non me ne frega niente.
                            Tu non è che alleni te stesso. Questa gente però è sottopagata, e sfrutta il settore giovanile per emergere”.

                            [emoji2788]Alessandro Nesta



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                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              Le novità su Leao: ha uno stiramento lieve. Il piano di Pioli e il peso di Giroud

                              L’attaccante ha un’elongazione all’adduttore, poche chance di vederlo all’andata. Più ottimismo per la gara di ritorno. Al suo posto Saelemaekers

                              A mezzogiorno di ieri il termine «elongazione» era tra le parole più cercate sul web in Italia secondo Google Trend: il Milan aveva da poco comunicato l’esito degli esami all’adduttore di Rafa Leao e la nota ufficiale parlava appunto di elongazione, che di fatto è uno stiramento di lieve entità. Traduzione: le possibilità che l’attaccante possa esserci per il l’Euroderby d’andata di mercoledì sono scarse, mentre filtra più ottimismo per il ritorno di martedì 16 maggio. Niente lesioni gravi, quindi, come s’era capito già sabato sera, ma è chiaro che i tempi per un recupero completo sono davvero pochi. Soprattutto perché non è proprio il caso di forzare, essendo alto il rischio di ricadute.

                              Insomma: non una bella notizia per Stefano Pioli. L’evoluzione del quadro clinico sarà monitorata quotidianamente, Rafael sarà sottoposto a trattamenti giorno per giorno, nel tentativo di recuperarlo in extremis magari per la panchina, ma meglio non farsi troppe illusioni.


                              «Torneremo a surfare presto» aveva scritto il giocatore in mattinata sui social, anche se poi l’ecografia ha evidenziato che l’infortunio c’è e non si può sottovalutare. A questo punto, con sano realismo, Pioli ha già iniziato a lavorare al piano B. Anche se è evidente che l’assenza di Rafael rischia di essere pesantissima, perché di fatto è insostituibile: c’è un Milan con Leao e uno senza. E la differenza è enorme.

                              Anche per questo il d.t. Paolo Maldini fa bene ad accelerare sul rinnovo di contratto: cresce l’ottimismo, ora che si sta trovando l’intesa fra Lille e Sporting Lisbona per risolvere la grana della multa da 20 milioni. Leao ha saltato solamente due partite in questa stagione e sono arrivate due sconfitte: la prima contro il Napoli a settembre, per l’espulsione rimediata con la Sampdoria, la seconda contro la Fiorentina a inizio marzo, sempre per squalifica.

                              «Possiamo fare bene anche senza di lui» ha però messo in chiaro Pioli dopo la netta vittoria sulla Lazio di sabato, ottenuta in effetti senza l’apporto dell’esterno portoghese, uscito dal campo dopo soli 10 minuti. Mercoledì in Champions potremmo rivedere nella sua posizione Alexis Saelemaekers, che con i biancocelesti è entrato bene, con la testa giusta, mettendo in campo quello che ha: corsa, determinazione, carattere. Da quel lato avrà a che fare con Denzel Dumfries, quindi ci sarà da lavorare anche in fase di copertura. Occorre una partita di sacrificio. Il belga, pur senza aver mai mostrato un talento eccezionale, ha già dato in quel senso prova di affidabilità. E in più ora ha finalmente anche iniziato a segnare: sua la rete al 98’ che ha salvato il Milan dalla sconfitta all’Olimpico contro la Roma.

                              In alternativa c’è Ante Rebic, più offensivo, che però quest’anno è l’ombra di sé stesso. Il peso dell’attacco sarà tutto sulle spalle di Diaz e Giroud. Insomma: la probabile assenza di Rafa è pesantissima, non deve essere un alibi. Anche se resta l’ennesima prova del fatto che il Milan, a differenza ad esempio proprio dell’Inter, ha una rosa davvero troppo corta per competere ad alto livello nel lungo periodo. Un difetto di costruzione che andrà corretto quest’estate. Giocando cinquanta partite l’anno, servono riservisti all’altezza. Sennò è dura.



                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                In Francia scrivono che Campos ha contattato l'entourage di Mourinho: lo vogliono al PSG.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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