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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Juventus, la crisi non è sparita, ma almeno si prende una pausa. Vlahovic determinatissimo e stufo di fare da parafulmine di tutte le critiche sulla squadra, segna il gol che vale la vittoria nel derby col Torino. E Allegri allontana almeno un po’ la furia delle critiche, la fiducia che gli ha dato Agnelli per ora regge.

    Una Juve in versione ridotta e Allegri il fatalista

    Andrà avanti così per parecchio. La crisi della Juventus non ha un netto, preciso, punto di svolta in positivo. E’ piuttosto una lenta, faticosa, incerta risalita dal basso. Non sappiamo nemmeno se sia realmente iniziata. Allo psicodramma di Monza, seguì una vittoria col Bologna, che in realtà non significava nulla. Insomma c’è ancora nessuna certezza per il futuro.

    La vittoria nel derby col Torino non è una ripartenza, è forse una tappa. Il Torino le ha tenuto testa a lungo e già questo ci dice come noi si ragioni ormai su schemi, categorie e graduatorie sorpassate. La Juventus si sta riconvertendo sulla difesa a tre, Bonucci non è più il senatore dal posto fisso, si va cercando una Juve da battaglia, che si tolga dalla testa qualsiasi peso e angoscia. Non parliamo poi del gioco, di cui ad Allegri non poteva fregare di meno neanche ai tempi migliori.

    Vlahovic cerca di responsabilizzarsi ed ergersi a leader e infatti si agita sempre di più prima e dopo il gol che vale i tre punti più preziosi. Quelli arrivati dopo lo sprofondo col Maccabi e il lavacro della “vergogna” operato urbi et orbi in diretta tv da Andrea Agnelli. Allegri, salvato miracolosamente il posto, ha perso quasi tutta la sua baldanza di battutista per apparire in versione assai più fatalista. “Dispiace per questo periodo passato, a volte ci sono delle situazioni che vanno al di sopra di quello che possiamo fare. Dalla Salernitana in poi, non è un alibi, le cose si incastrano al contrario”. Cioè la spiegazione è: va così, che ci vuoi fare?

    Niente più ritiro intanto a evitare drammi e mugugni, la Juventus comincia ad adattarsi alla sua versione minore e ridotta. Così che ognuno non abbia più a farsi strane, megalomani idee.

    SERIE A, 10a giornata – ⚽ – La vittoria molto striminzita su un rigore molto formale della Roma a Marassi contro la Samp e che vale il quarto posto per la squadra di Mourinho ci dice soprattutto che tra il Napoli e tutto il resto del campionato oggi non c’è confronto. Col Napoli ti diverti, con quasi tutte le altre no – Il Napoli è sempre primo da solo e stavolta deve dire grazie a Osimhen, attaccante fenomeno dimenticato dopo l’esplosione dei vari Karavatskhelia & C. E pensare che questa estate dicevano di poterlo scambiare con Ronaldo, ma era una gustosissima bufala campana lasciata circolare ad arte – ⚽ – Il Milan passa dagli schiaffi del Chelsea a un campionato che lo vede in corsa scudetto, merito anche di Tonali. Non c’è solo Leao.- ⚽ – La Lazio pareggia, Immobile si fa male e Sarri dà fuori di matto. – ⚽ – L’Inter sta vincendo e comincia a risalire la classifica: sarà strano e insolito, ma a quanto pare il vento è girato davvero. “Tre vittorie e un pareggio in quattro partite, compreso il doppio confronto col Barcellona” Simone Inzaghi appare soddisfatto e forse vuole anche togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo che tutti lo avevamo già scaricato e bollato come non adeguato alla panca nerazzurra. Cosa sarà successo non si sa, ma intanto Lautaro e Barella si sono svegliati sul serio… – ⚽ – Juventus, la crisi non è sparita, ma almeno si prende una pausa. Vlahovic determinatissimo e stufo di fare da parafulmine di tutte le critiche sulla squadra, segna il gol che vale la vittoria nel derby col Torino. E Allegri allontana almeno un po’ la furia delle critiche, la fiducia che gli ha dato Agnelli per ora regge. – ⚽ – L’Atalanta va come un razzo, ma perché nessuno ci crede? - Il Bar Sport di Fabrizio Bocca
    SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 10 Sabato 15 ottobre 2022 Empoli - Monza 1-0 (11' Haas E) Torino - Juventus 0-1 (74' Vlahovic J) Atalanta - Sassuolo 2-1 (41' Kyriakopoulos S, 45'+1' Pasalic A, 46' Lookman A) Domenica 16 ottobre 2022 Inter - Salernitana 2-0 (13' Lautaro Martinez I, 58' Barella I) Lazio - Udinese
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    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
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    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      L’Atalanta va come un razzo, è in testa alla classifica, ma perché nessuno ci crede?

      Quella rompiscatole dell’Atalanta di Gasperini e Lookman

      Credo si stia tutti facendo i conti senza l’Atalanta. Colpiti più da un anno di involuzione e chiuso senza riuscire a conquistare un posto nelle Coppe, che magari i tre terzi posti consecutivi negli anni precedenti ancora. Ma non credo sia un problema, anzi correre senza i riflettori addosso è la condizione preferita da Gasperini. Tempo un anno, la squadra si è rinnovata, e ha cambiato look. L’uomo che la caratterizza maggiormente infatti ora è Ademola Lookman, inglese di cittadinanza nigeriana, già con una bella esperienza in Premier League, ingaggiato con 12 milioni versati al Lipsia che ne possedeva il cartellino.

      Lookman, che sta contribuendo a tenere l’Atalanta in alto, è il simbolo di una squadra che ha un’enorme capacità di rinnovarsi, di cambiare e di tenere comunque alto il livello.

      Gasperini si gioca bene carte della difesa per poi vincere le partite 1-0 o col minimo scarto. Nessuno crede che l’Atalanta abbia tenuta fino alla fine, la ritengono tutti, più che altro, una gran rompiscatole. Ma intanto è sempre lì.

      “Stiamo tornando a essere l’Atalanta degli scorsi anni. Nessuno ci avrete mai accreditato di una classifica e di una serie di risultati così. Non possiamo avere un obiettivo adesso, neanche noi ci pensavamo. Non eravamo favoriti prima, non lo siamo sicuramente adesso”, dice soddisfatto Gasperini, ma tutto sommato in parte incredulo lui stesso.

      SERIE A, 10a giornata – ⚽ – La vittoria molto striminzita su un rigore molto formale della Roma a Marassi contro la Samp e che vale il quarto posto per la squadra di Mourinho ci dice soprattutto che tra il Napoli e tutto il resto del campionato oggi non c’è confronto. Col Napoli ti diverti, con quasi tutte le altre no – Il Napoli è sempre primo da solo e stavolta deve dire grazie a Osimhen, attaccante fenomeno dimenticato dopo l’esplosione dei vari Karavatskhelia & C. E pensare che questa estate dicevano di poterlo scambiare con Ronaldo, ma era una gustosissima bufala campana lasciata circolare ad arte – ⚽ – Il Milan passa dagli schiaffi del Chelsea a un campionato che lo vede in corsa scudetto, merito anche di Tonali. Non c’è solo Leao.- ⚽ – La Lazio pareggia, Immobile si fa male e Sarri dà fuori di matto. – ⚽ – L’Inter sta vincendo e comincia a risalire la classifica: sarà strano e insolito, ma a quanto pare il vento è girato davvero. “Tre vittorie e un pareggio in quattro partite, compreso il doppio confronto col Barcellona” Simone Inzaghi appare soddisfatto e forse vuole anche togliersi qualche sassolino dalle scarpe dopo che tutti lo avevamo già scaricato e bollato come non adeguato alla panca nerazzurra. Cosa sarà successo non si sa, ma intanto Lautaro e Barella si sono svegliati sul serio… – ⚽ – Juventus, la crisi non è sparita, ma almeno si prende una pausa. Vlahovic determinatissimo e stufo di fare da parafulmine di tutte le critiche sulla squadra, segna il gol che vale la vittoria nel derby col Torino. E Allegri allontana almeno un po’ la furia delle critiche, la fiducia che gli ha dato Agnelli per ora regge. – ⚽ – L’Atalanta va come un razzo, ma perché nessuno ci crede? - Il Bar Sport di Fabrizio Bocca
      SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 10 Sabato 15 ottobre 2022 Empoli - Monza 1-0 (11' Haas E) Torino - Juventus 0-1 (74' Vlahovic J) Atalanta - Sassuolo 2-1 (41' Kyriakopoulos S, 45'+1' Pasalic A, 46' Lookman A) Domenica 16 ottobre 2022 Inter - Salernitana 2-0 (13' Lautaro Martinez I, 58' Barella I) Lazio - Udinese
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        GIORNATA N. 10

        Domenica 16 ottobre 2022
        Inter – Salernitana 12.30
        Lazio – Udinese 15.00
        Spezia – Cremonese 15.00
        Napoli – Bologna 18.00
        Verona – Milan 20.45

        Lunedì 17 ottobre 2022
        Sampdoria – Roma 18.30
        Lecce – Fiorentina 20.45
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          La Juventus ha ritrovato intensità, ora tocca ad Allegri


          di Massimo Mauro

          Quella della Juventus nel derby con il Torino mi è sembrata una vittoria che va al di là del gol. La squadra di Allegri ha prodotto 5/6 occasioni da gol nitide, il portiere del Toro è stato il migliore in campo non per caso. Ma questa produzione, nonostante il terreno di gioco non bello – tanti gli errori tecnici – è arrivata attraverso trame interessanti. Mi è sembrato inoltre che la squadra abbia ritrovato sia quella qualità difensiva che nelle ultime partite era sempre mancata, sia e soprattutto una notevole intensità di gioco. E qui sta il compito futuro di Allegri: non quello di dare un gioco migliore, ma quello di conservare tale intensità. Quindi il tecnico non dovrà sbagliare scelte e affidarsi a titolari che non dovranno mai tirare indietro la gamba, al di là della bravura tecnica.

          Certo, ora serviranno 4 o 5 partite per capire se c’è stata la guarigione, perché la crisi è stata troppo profonda per essere risolta in maniera sbrigativa. Una cosa è certa, le prestazioni individuali fanno ben sperare. Vlahovic, cercato in continuazione dai compagni, è andato sempre incontro alla palla, ha giocato per la squadra. Insomma, una partita da centravanti della Juventus. Lo stesso Kean ha fatto un’ottima partita, Rabiot molte volte ha giocato senza palla, McKennie ha toccato pochi palloni ma tatticamente è stato importante, Kostic ha finalmente azzeccato due cross, Alex Sandro non ha sbagliato nulla. Il tempo ci dirà se è stato un fuoco di paglia oppure se è iniziata la risalita.

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            Inter-Salernitana

            (Ore 12.30 su su Dazn, Sky Sport, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4K e in streaming su Now Tv)
            Lukaku non rischierà. Il belga non ci sarà a San Siro, che va verso il sold out, per la gara contro la Salernitana. Però, Simone Inzaghi recupera Correa. L’argentino è destinato alla panchina. In attacco confermati Dzeko e Lautaro Martinez. I nerazzurri vogliono dare continuità all’ottima prestazione del Camp Nou con il Barcellona (3-3, 12 ottobre). La Salernitana non vuole farsi trovare impreparata: «Non cambierà il nostro modo di giocare e interpretare la partita, ci saranno momenti in cui saremo più alti e altri in cui saremo costretti a giocare più bassi. Dobbiamo mantenere sempre la stessa aggressività a prescindere dall’altezza di campo in cui ci troviamo. Dovremo essere bravi a interpretare i diversi momenti della gara e capire quando attaccare e quando rallentare il gioco», ha detto Davide Nicola.

            Lazio-Udinese

            (Ore 15 su Dazn)
            Una sfida al vertice all’Olimpico. Una gara affascinante quella tra Lazio e Udinese. «Vedremo in che condizioni saremo contro l’Udinese perché giocare un tempo in 10 ti porta via molto, soprattutto se si gioca ogni tre giorni. Cercheremo di arrivare pronti per quando affronteremo una squadra che era già forte lo scorso anno. La squadra di Sottil non è solo fisica, ha anche tanta qualità», le parole di Maurizio Sarri. Così, invece, Andrea Sottil: «Penso che stiamo facendo veramente bene, sono molto soddisfatto dei miglioramenti. Siamo cresciuti molto, oggi abbiamo un’identità ben precisa e una mentalità acquisita dopo grandi prestazioni. Abbiamo fatto un grande risultato in rimonta contro l’Atalanta e veniamo da una settimana di grande lavoro, intenso, e siamo pronti per questa partita».


            Napoli-Bologna

            (Ore 18 su Dazn)
            È un Napoli che stupisce il mondo del pallone. E l’obiettivo di Luciano Spalletti è continuare a farlo. «Ogni gara è un viaggio verso l’ignoto, la bravura è renderlo prevedibile. Può sembrare faticoso, ma c’è da riprendere la palla e riportarla in cima al campo, bisogna riprenderla ogni volta, questo se non lo fai ogni volta non sei stato nulla, il calcio funziona così». Da parte sua, il Bologna non avrà a disposizione Arnautovic. Ma Thiago Motta è ottimista: «Le critiche devono servire a me come stimolo. La cosa più importante è prepararci al meglio per domenica. Il Napoli non ha solo Kvaratskhelia, ha tanti giocatori forti. Li affronteremo come abbiamo fatto con tutte le altre squadre fino a questo momento, con strategia. Non mi sorprende l’inizio di stagione della squadra di Spalletti. È una grande squadra allenata da un grande mister».


            Verona-Milan

            (Ore 20.45 su Dazn)
            Nella scorsa stagione una bella fetta di scudetto del Milan è passata dal Bentegodi. Era l’8 maggio e i rossoneri vinsero 3-1 con le prestazioni superlative di Rafael Leao e Tonali. «La vittoria dello scudetto per un gruppo così giovane è stata importante. Ci ha dato più consapevolezza nelle nostre qualità e nel nostro modo di giocare e stare in campo. E poi siamo diventati un obiettivo per i nostri avversari, tutti giocano per batterci, per questo dobbiamo continuare a pensare di alzare il nostro livello, se vogliamo competere per vincere ancora», ha detto Stefano Pioli. Sulla panchina del Verona debutta Salvatore Bocchetti, che da calciatore ha avuto un passato da rossonero: «La società mi ha chiesto un aiuto e io senza esitare mi sono reso da subito disponibile. Sono felice di aver ricevuto questa opportunità e di essere stato scelto. Sono consapevole dell’importanza del mio ruolo: posso dire che ce la metterò tutta per dare il mio contributo. Ho sicuramente grande entusiasmo e voglia di cominciare».

            CorSera
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              L’analisi di Sconcerti: la Juventus torna a vincere, il peso di Agnelli

              Il presidente Agnelli ha usato parole dure, ha parlato di vergogna e di responsabilità, della necessità di uscire insieme dal momento. Ha tolto alibi a giocatori e tecnico assumendosi i rischi del futuro


              di Mario Sconcerti

              È stata una buona Juve contro il Torino, con tanti vecchi problemi ma molta concentrazione in più e soprattutto un Vlahovic diverso, decisivo nei movimenti e nel gol. Abituati come siamo a giudicare tutto attraverso slogan (mercato, allenatore, competenza generale, tutte cose su cui i tifosi si possono sentire alla pari con i protagonisti), si è dato poca importanza all’intervento di Andrea Agnelli dopo la partita con l’Haifa. La svolta è stata lì, i giocatori rispettano la rabbia e la diversità di chi li paga. Agnelli ha usato parole dure, ha parlato di vergogna e di responsabilità, della necessità di uscire insieme dal momento. Ha tolto alibi a giocatori e tecnico assumendosi i rischi del futuro. Questo è un comportamento da antica grande società.

              È coerenza nell’epoca dei social, una contraddizione in termini che da qualche parte andava comunque ripresa. Sono parole dovute, non nuove, che oggi non si dicono più. Non le ha mai dette Zhang, le ha fatte dire nel suo modo felpato e inutile a Marotta. Non le ha mai dette Friedkin, che le lascia dire a Mourinho confondendo i ruoli. Non hanno mai parlato né Elliott né Cardinale. Commisso quando parla non lo fa mai sui problemi della squadra, ma su quelli con la stampa.

              Nessun presidente si prende colpe, per questo quando uno lo fa porta rumore e conseguenze. La Juve ha ancora problemi, probabilmente uscirà dalla Champions e vedrà altri vincere il campionato. Perché è protagonista e vittima di un’anomalia storica. Non si può vincere per nove anni e rimanere se stessi. Ogni impero universale è caduto, da quello di Ciro a quello di Alessandro, da Roma, a quello prussiano. Se vinci molto, perderai quasi altrettanto. Perché non sarai più lo stesso, cambi con le vittorie.

              Agnelli ha ricordato questo con in più una punta di orgoglio: la Juve siamo noi, i nostri cento anni di società, investimenti e scelte, nessun altro. Chi vuol giocare con noi lo ricordi. Chi vuol tifare per noi, lo ricordi anche di più. Non ci sono vie di mezzo. Il Torino è capitato così quasi in un ambiente non suo. Non è riuscito a spaventare la Juve con il solito agonismo. Quando Vlahovic è entrato in partita, il Torino ne è uscito quasi naturalmente. Tracce di vecchia Atalanta a Bergamo contro il Sassuolo. Sta tornando anche bella, Gasperini sta rinnovando ricominciando dall’antico: il contropiede.

              CorSera
              ...ma di noi
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              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                La Juventus ha vinto il derby contro il Torino centrando la prima vittoria stagionale in trasferta
                Da quanto mancava vincere lontano dallo Stadium? Esattamente 173 giorni: era il 25 aprile, Sassuolo-Juventus 1-2
                #SportMediaset

                Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

                Commenta


                  Dobbiamo vincere un big match, e non ci includo chiaramente quello col Torino perchè il Torino è un derby ma non un big match. Non ricordo da quanto non si vince una "grossa" partita.
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                    Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
                    "Com'è giusto che sia"

                    Tra l'altro, modulo a rombo e via con il trequartista!
                    Ieri l'ho vista: partitaccia. Spal in superiorità numerica ma che non ha mai tirato in porta.

                    Però fa effetto vedere DDR li in panchina.
                    sigpic
                    Free at last, they took your life
                    They could not take your PRIDE

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                      TARE ALL'ATTACCO: "JUVE, MILAN, INTER E ROMA TECNICAMENTE FALLITE. CONFERENCE LEAGUE LA COMPETIZIONE DEI PERDENTI"
                      Il ds della Lazio senza mezzi termini in una lezione universitaria all'interno del corso tenuto da Guglielmo Stendardo. Il dirigente esalta le doti della società biancoceleste contrapponendole ai difetti (secondo il suo punto di vista) di altri club.

                      OGGI CI SONO SOCIETÀ, ANCHE DI PRIMA FASCIA, COME JUVE, ROMA, MILAN E INTER CHE TECNICAMENTE SONO FALLITE MA VENGONO TENUTE IN VITA DAL FATTO CHE IL SISTEMA NE HA BISOGNO. È MOLTO IMPORTANTE AVERE UNA GESTIONE DI LUNGO TERMINE CON PROGETTI IMPORTANTI PER VEDERE IL BENE DELLA SOCIETÀ.




                      Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        A parte che il Milan che debiti ha? ma il discorso è che finchè i debiti c'è qualcuno che li paga il problema non si pone, dunque non capisco di quale "sistema" parli Tare, perchè se i debiti (verso banche, fondi o a chiunque devi dei soldi) non li onori non c'è sistema che tenga: fallisci e basta.

                        Juve, Inter e Roma ad oggi i debiti li stanno pagando, è tutto qui.

                        Per quanto riguarda le coppe ne abbiamo parlato molto. Non è che più te ne inventi e più innalzi lo spettacolo e la qualità: la via è nel suo contrario semmai, per cui, se proprio serviva una terza coppa, io avrei rimesso in funzioni la vecchia e cara coppa delle coppe, dove almeno se ci vai è perchè hai vinto la coppa nazionale.

                        La tripartizione classifica (champions, Uefa e coppa coppe) è stata la migliore, perchè coniugava qualità, interesse, spettacolo ed un perchè.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
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                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Intanto l'Inter pare aver ritrovato Lautaro. Sono i suoi goal ad aiutare Inzaghi.
                          ...ma di noi
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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            A parte che il Milan che debiti ha? ma il discorso è che finchè i debiti c'è qualcuno che li paga il problema non si pone, dunque non capisco di quale "sistema" parli Tare, perchè se i debiti (verso banche, fondi o a chiunque devi dei soldi) non li onori non c'è sistema che tenga: fallisci e basta.

                            Juve, Inter e Roma ad oggi i debiti li stanno pagando, è tutto qui.

                            Per quanto riguarda le coppe ne abbiamo parlato molto. Non è che più te ne inventi e più innalzi lo spettacolo e la qualità: la via è nel suo contrario semmai, per cui, se proprio serviva una terza coppa, io avrei rimesso in funzioni la vecchia e cara coppa delle coppe, dove almeno se ci vai è perchè hai vinto la coppa nazionale.

                            La tripartizione classifica (champions, Uefa e coppa coppe) è stata la migliore, perchè coniugava qualità, interesse, spettacolo ed un perchè.
                            Tare ovviamente parlava dei consistenti rossi di bilancio. Se uno i debiti li paga...NON fallisce.

                            Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                            I SUOI goals:
                            -Serie A: 189
                            -Serie B: 6
                            -Super League: 5
                            -Coppa Italia: 13
                            -Chinese FA Cup: 1
                            -Coppa UEFA: 5
                            -Champions League: 13
                            -Nazionale Under 21: 19
                            -Nazionale: 19
                            TOTALE: 270

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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Intanto l'Inter pare aver ritrovato Lautaro. Sono i suoi goal ad aiutare Inzaghi.
                              L'Inter rimane la favorita per la vittoria finale. C'e' poco da fare!

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                              I SUOI goals:
                              -Serie A: 189
                              -Serie B: 6
                              -Super League: 5
                              -Coppa Italia: 13
                              -Chinese FA Cup: 1
                              -Coppa UEFA: 5
                              -Champions League: 13
                              -Nazionale Under 21: 19
                              -Nazionale: 19
                              TOTALE: 270

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                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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