If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Annuncio
Collapse
No announcement yet.
Thread di attualità e cronaca politica***Topic Ufficiale****
Non so se è meglio assicurarsi difesa nel caso di una guerra potenzialmente remota o far ripartire le pmi e tassare meno. Mi sembra il solito personaggio squallido che si compra il macchinone rispamiando sul cibo e sulle spese familiari.
Va bene dai, continua a guardare il dito e non vedere la luna...e dire che ho scritto in Italiano...
Sand, è la ratio delle spese ad essere in discussione. Con le forze armate da operetta che abbiamo (specchio preciso del paese da operetta che siamo) ci andiamo a prendere gli aerei-robot o ci infiliamo nel magafantascientifico sistema di comunicazione Unico? Ungiamo i nostri fantomatici impegni internazionali con 21 miliardi (ventuno miliardi) di euro l'anno? E per avere la credibilità internazionale che abbiamo, ovvero quella dell'anello debole della catena atlantica, paese che ha perso la guerra, paese utile solo a tenere della basi alleate o americane (tutta qua la nostra credibilità)?
Se siamo in un sistema sovranazionale, quello che c'è da fare è prenderne atto, abdicare alla ipocrisia e demandare tutta la difesa alla NATO, lasciando una presenza poco più che simbolica di forze armate. Questo almeno sino a che non si tornerà ad una sovranità piena senza enclavi interne od esterne. Chi ha il diritto (ed anche il dovere) di mantenere delle forze armati efficienti sono solo quei Paesi che hanno la possibilità di decidere in proprio (su piani di parità) politiche interne e politiche estere. L'Italia questo potere non ce l'ha e, per andare a traino degli altri, 21 miliardi sono troppi. Ai nostri generali si regali un risiko, che costa meno e corrisponde alla realtà delle cose.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
uno stato dovrebbe essere teoricamente in grado di far quadrare i propri bilanci contemplando comunque un capitolo di spesa (pragmaticamente ineliminabile, anche se flessibile) votato alle politiche militari.
il punto non è tanto che l'italia spenda quanto spenda, e dato l'unilateralismo franco-britannico nella recente questione libica, ovvero un intervento a gamba tesa nella tradizionale (ma trascuratissima) sfera d'influenza italiana, avere un comparto militare competitivo potrebbe aiutare a riaffermare i tradizionali interessi della nazione.
il punto è che paesi con impegni militari oggettivamente più gravosi, e con dei bilanci in migliori condizioni, come l'UK, in tempo di crisi stanno tagliando le spese militari (anche se una sforbiciata dello 0,8% del PIL dal 2009 al 2010 non è che sia propriamente clamorosa), l'italia no.
quindi a poco valgono le levate di scudi, anche del neoministro della difesa che parlano di polemica pretestuosa, potrebbe esserlo, in linea teorica.
oltre ad essere, quella sulla spesa bellica una discussione ciclica, ma ora lasciamo stare, ma il pretesto è la contingenza ed ora la contingenza è avversa a questo acquisto.
e questo, prima di sapere che gli importi sono molto maggiori, prima che le tasse aumentassero ancora e prima che nuove indagini scoprissero quelle "colpevoli dispersioni" di denaro che - insisto - sono dove sto puntando il dito.
la famosa efficienza.
allora se lettino prendesse mai di petto questa situazione cancrenosa potremmo armarci fino ai denti, far funzionare la sanità e aprire gli asili.
io ti leggo sempre con piacere bert, fai bene a cambiare aria ogni tanto.
Riguardo l'IMU c'hai ragione, non è che paghiamo con felicità, ma sappiamo che è una di quelle tasse ricorrenti, la rimetteranno tra un anno o due con un nuovo nome, e non è quello il punto, coglieranno l'occasione per rivalutare nuovamente la rendita catastale. E'una battaglia fatta a fini elettorali, trovo molto più sensata la lotta all'IRAP o cancellare l'ennesimo aumento dell'IVA.
L'Irap è da veri delinquenti
Tassa l'attività produttiva,non il reddito
Infatti si paga anche se si è in perdita,e se ci pensare è assurdo!aggiungo che i rimborsi ora concessi x la detrazione delle spese di lavoro sono tali xké l'Europa ha condannato a parole l'imposta in questione!
Sand, è la ratio delle spese ad essere in discussione. Con le forze armate da operetta che abbiamo (specchio preciso del paese da operetta che siamo) ci andiamo a prendere gli aerei-robot o ci infiliamo nel magafantascientifico sistema di comunicazione Unico? Ungiamo i nostri fantomatici impegni internazionali con 21 miliardi (ventuno miliardi) di euro l'anno? E per avere la credibilità internazionale che abbiamo, ovvero quella dell'anello debole della catena atlantica, paese che ha perso la guerra, paese utile solo a tenere della basi alleate o americane (tutta qua la nostra credibilità)?
Se siamo in un sistema sovranazionale, quello che c'è da fare è prenderne atto, abdicare alla ipocrisia e demandare tutta la difesa alla NATO, lasciando una presenza poco più che simbolica di forze armate. Questo almeno sino a che non si tornerà ad una sovranità piena senza enclavi interne od esterne. Chi ha il diritto (ed anche il dovere) di mantenere delle forze armati efficienti sono solo quei Paesi che hanno la possibilità di decidere in proprio (su piani di parità) politiche interne e politiche estere. L'Italia questo potere non ce l'ha e, per andare a traino degli altri, 21 miliardi sono troppi. Ai nostri generali si regali un risiko, che costa meno e corrisponde alla realtà delle cose.
Purtroppo c'è un errore a monte.
Le nostre forze armate e il nostro impegno nelle missioni internazionali sono quanto poco di buono c'è rimasto di politica estera.
Che poi tutto sia gestito coi piedi da una classe dirigente abominevole è altro discorso.
Ma tant'è.
E comunque come fior di storici possono testimoniare per essere una nazione prima nel mondo serve anche una ottima potenza militare. Foss'anche da tenere parcheggiata in garage.
1) sì, si può non essere evasori.
2) che non ci sia mobilità sociale non vuol dire che nessuno guadagna, vuol dire che, nascere da una famiglia ricca, ti porterà presumibilmente a fare lavori meglio retribuiti, ma il reddito c'è. non è solo patrimonio e rendita.
chi guadagna, lavora. il problema è che, per una serie di ragione, non tutti hanno pari accesso ai lavori in cui si guadagna tanto.
è un problema, ma è altro da quello che enuclei.
3) ho detto che le tasse vanno bene, nell'ambito di una revisione della spesa e, come dico sempre, non parlo neanche di tagli, ma di trasparenza (e i tagli verrebbero da sé).
1- ne conosco persino io persone diventate ricche senza evadere un euro. Diciamo che però usare questa come premessa rende la conclusione quanto meno traballante ecco.
2- Su questo punto non ci siamo capiti. Il problema non è solo nell'accesso alle posizioni "migliori" che per barriere di ingresso varie (costi, conoscenze, ecc) rimangono spesso precluse a chi non parte avvantaggiato. Il problema ancora più grosso è come siano troppo pochi i lavori che permettono comunque un concreto salto di posizione sociale. E questo è dovuto in gross parte anche a una tassazione folle sui redditi. Basta conocere gli scaglioni irpef o in generale com'è strutturata la tassazione.
3- Anche qua non ci siamo capiti. Non è questione di aumentare la tassazione, cosa che in un paese già ipertassato nessuno spero si auguri mai. Sto dicendo che è necessario spostare la tassazione dal reddito al patrimonio. Tutti i discorsi di revisione della spesa e quant'altro sono sempre validi, ma c'entrano relativamente.
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
A me pare che attualmente ci sia una coalizione di Partiti, istituzioni, mass media in funzione di difesa dello status quo e, specularmente, in funzione anti M5S. Un continuo fuoco di sbarramento, continui attacchi e allusioni.
Non si tratta di vittimismo eh, anche perchè tutto sommato a me di questo Paese e del Movimento importa poco; è una valutazione personale basata su quel che vedo e sento da parecchi giorni a questa parte.
Sono convinto che il M5S finirà affossato: sia per errori ed ingenuità proprie, sia perchè la controparte è troppo forte e organizzata e gestisce un sistema complesso e capillare che trascende la mera politica. Dietro l'attuale assetto istituzionale, collegati e a difesa dello stesso ci sono interessi economici e gruppi di potere (mica occulti eh: parlo di sindacati, banche, editoria ecc) che prestano resistenze fortissime al cambiamento, perchè questo rischia di minare la posizione che sono riusciti a ritagliarsi faticosamente nel gran guazzabuglio che è l'Italia e che, comprensibilmente, vogliono mantenere.
Per scalzare il sistema partitico bisognerebbe davvero rivoltare il Paese come un calzino, giungendo fino ai suoi "strati profondi": e penso che questo sia un compito oggettivamente al di sopra delle possibilità e della capacità del Movimento 5 Stelle.
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta