Morte Papa Francesco e prossimo Conclave

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  • fede79
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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Sì certo, poi ne citerò qualcuno. Non so se quelli che ho io siano ancora in commercio ma comunque antologie o compendi di storia del Papato sono tutti utili per un primo sguardo complessivo. Poi, se durante la lettura, ci si appassiona di più a questo o quel periodo, niente di meglio che approfondire successivamente con testi specifici...la letteratura in quel caso è sterminata, si pensi solo al già citato Alessandro VI Borgia...oppure, per il Medio Evo, un altrettanto importante Papa: Bonifacio VIII (quello dello schiaffo di Anagni, del primo Giubileo e di Roma medievale, delle lotte con l'Impero, del Papato "sole" e Impero "luna", guelfi e ghibellini, cioè a dire Dante ecc..)...o lo stesso Leone Magno, qua siamo a poco dopo la caduta dell'Impero...a seconda poi di come va la sensibilità o l'interesse di ciascuno.
    Diciamo per una panoramica generale, magari con fatti particolari o specifici per quei papi più rilevanti
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    • fede79
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      Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
      Nella storia d'italia a fumetti, che per noi nati negli anni 80 era un must, c'era -ricordo che mi destava grande impressione- la scena dell'incontro tra attila e il papa, che solo ora ricollego essere leone magno. A mio avviso uno dei grandi misteri della Storia, come fu che gli fece rinunciare a roma
      Bellissimo, ce l'ho ancora, quello di Enzo Biagi, se faccio uno sforzo di memoria mi sembra si veda il papa di spalle che "parla" ad Attila.
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      • Sean
        Csar
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        Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio

        Diciamo per una panoramica generale, magari con fatti particolari o specifici per quei papi più rilevanti
        Un lavoro classico in quel senso è quello di Claudio Rendina: "I Papi, storia e segreti", due volumi di agevolissima lettura, dove sono riportati tutti i fatti più importanti per ogni pontificato, ma anche curiosità e aneddoti per ogni Papa.

        Questa è l'edizione che acquistai ormai anni fa anche io: https://www.ebay.it/itm/396557443441...BoCxXgQAvD_BwE

        ma scopro che ne è stata pubblicata anche una aggiornata fino al pontificato di Franscesco: https://www.amazon.it/Papi-storia-segreti-Claudio-Rendina/dp/B000HVXKM2/ref=tmm_hrd_swatch_0?_encoding=UTF8&dib_tag=se&dib=eyJ2IjoiMSJ9.KP-Fk-UzseVPB6T2nSZsUT1u0LNUlB3JI8Hp_jvS83ahmNURatmt3I9NhxxF7Yu7.lt8qLD5t4bCzdKRfXT5fGOenJNAVXky0H1rOwJYVy Zw&qid=1746784589&sr=1-1

        anche se non riesco a capire se sia (come dovrebbe essere, data la mole dei protagonisti) in due volumi od uno soltanto, il che mi parrebbe strano perchè la prima edizione (quella che si trova su Ebay) e appunto in 2 volumi.

        Come compendio per iniziare è ottimo.

        Questo invece non ce l'ho, ma cercando Rendina su Amazon era nell'elenco: https://www.amazon.it/papi-loro-storia-Maxwell-Stuart/dp/8824037461/ref=sr_1_16?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=2FFNYKDQ65LFP&dib=eyJ2IjoiMSJ9.r_0YbWhTT LKRPPoHLuZbyJx6tK0jmD8RrqTEawfhNsMOTf_hQTpiVxGIANBxLFcRjdFVbP9mKRMoaq7uLEhNu1DqatoUrKdw0QXx-ekt3T0gco3HvV5HkvyHh0C9BaWZc2YEuZ50t84ZOnf3ldnt4-Zn9OXuGP5uVJzo6qBJ49b03Vhi59uAnJ6fkLZNiW9JwNP4T7M75BkuabBRgz9HQ7v0SPUoPHx5TvluPh2vgXY.X5tMEIp8fqavK0 EWJpgH-002DSbnd20kJ9BCBeLlf_E&dib_tag=se&keywords=storia+dei+papi&qid=1746783721&s=books&sprefix=storia+dei +papi%2Cstripbooks%2C140&sr=1-16

        A prima vista pare fatto bene, con tutte le biografie, il quadro storico per ciascuno, anche un exursus sui tesorsi artistici.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Sean
          Csar
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          • In piedi tra le rovine
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          La prima omelia di Leone XIV: «Ridurre Gesù a superman è ateismo di fatto». Ai cardinali: «Mi avete affidato un tesoro»

          È il Vangelo di Matteo quello scelto per la prima messa di Papa Prevost nella Cappella Sistina ed è quello che narra la scelta del primo Pontefice da parte di Cristo: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa», uno dei passi del Vangelo cantato in italiano.

          Nella sua prima omelia, Papa Prevost parla prima di tutto in inglese, la sua lingua madre, a braccio. Il pontefice si è rivolto ai cardinali, dicendo loro: «Dio, chiamandomi attraverso il vostro voto a succedere al Primo degli Apostol, questo tesoro (la Chiesa, ndr) lo affida a me perché, col suo aiuto, ne sia fedele amministratore a favore di tutto il Corpo mistico della Chiesa; così che Essa sia sempre più città posta sul monte, arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo. So che posso contare su ciascuno di voi».

          Poi, Leone XIV ha proseguito in italiano la sua omelia. «Oggi», ha detto, «non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui a essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere».

          ​«Non mancano poi i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo», prosegue il Papa, «e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto».

          ​CorSera
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Csar
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            • In piedi tra le rovine
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            Una omelia che richiama alcuni accenni ai temi cari a Benedetto XVI, quali il relativismo valoriale nel moderno occidente...d'altra parte, un pò a sorpresa, è entrato in Sistina con la ferula di Benedetto ma indossando una casula di Francesco...quindi ci sarà forse la volontà di evitare ogni cesura nel magistero dei predecessori, prendendo quanto, da ciascuno di essi, Papa Leone ritiene valido e da portare avanti.

            Pare comunque un pontefice molto preparato a livello culturale e dottrinale. Si nota che ha una certa statura intellettuale.
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Sean
              Csar
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              Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
              Nella storia d'italia a fumetti, che per noi nati negli anni 80 era un must, c'era -ricordo che mi destava grande impressione- la scena dell'incontro tra attila e il papa, che solo ora ricollego essere leone magno. A mio avviso uno dei grandi misteri della Storia, come fu che gli fece rinunciare a roma
              Presso i barbari può aver suscitato una certa impressione l'avvicinarsi di quell'uomo rivestito in un certo senso di una aura di sacralità, il che suscitava anche certi timori atavici in popolazioni ancora pagane, di un paganesimo che non era certo quello greco o romano ma ancora legato a riti e adorazioni tribali (le popolazioni non romanizzate del Nord adoravano ancora l'Irminsul, cioè alberi sacri che poi Carlo Magno, quando sottomise quei popoli, distrusse)...e il vetusto nome di Roma, che anch'esso impressionava le popolazioni barbare, può aver giocato un ruolo, perchè è vero che era da un paio di secoli ormai che Roma non era più la capitale dell'Impero (già prima dello spostamento di quella a Bisanzio), ma il suo nome, la sua maestà che contava all'epoca mille anni, può aver avuto una influenza sulla decisione di Attila di desistere.

              D'altro canto anche le popolazioni barbariche che presero Roma nel V secolo, si limitarono al saccheggio...cioè Roma non fu mai distrutta dai barbari, non fu rasa al suolo: erano attratti da quelle che si ritenevano ricchezze, ma che poi in verità ormai, oltre ai monumenti, non è che ne restassero molte quali oro e preziosità simili, perchè tutto era stato portato a Costantinopoli, la corte imperiale e la nobiltà erano là ormai da circa due secoli (Costantino è del 300 d.c. e le prime invasioni barbariche giungeranno circa duecento anni dopo).

              Purtroppo c'è da dire che i danni che fecero i cristiani di quell'epoca furono maggiori di quelli apportati dai barbari, perchè lo spoglio dei monumenti antichi, dei templi antichi, la distruzione di meraviglie inimmaginabili, di palazzi, statue, costruzioni di ogni genere, le immense terme, le basiliche romane, i palazzi sul Palatino, i Fori, i Circhi, i teatri, gli anfiteatri, spesso solo per farne della calce di quei marmi, o per fondere i bronzi, questo non lo fecero i barbari ma i cristiani, intanto perchè tutte quelle testimonianze secolari venivano considerate per l'appunto pagane, e poi perchè non c'era certo la sensibilità per l'antico che abbiamo oggi, non esisteva il concetto di "conservazione del bene culturale", e quel poco che si è salvato è perchè alcuni edifici furono trasformati in chiese.
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              • Arturo Bandini
                million dollar boy
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                bè non è che altrove sia rimasto più che a roma dei tempi antichi, pensa atene cos'è...
                Non lo so se roma sarebbe più bella di com'è oggi se avesse conservato intatto il tessuto imperiale anzichè quello rinascimentale e barocco, e dobbiamo dire grazie ai cristianesimo e ai papi se roma oggi è così piena di tesori, certo più di istanbul
                Last edited by Arturo Bandini; 09-05-2025, 13:48:50.

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                  Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                  bè non è che altrove sia rimasto più che a roma dei tempi antichi, pensa atene cos'è...
                  Non lo so se roma sarebbe più bella di com'è oggi se avesse conservato intatto il tessuto imperiale anzichè quello rinascimentale e barocco, e dobbiamo dire grazie ai cristianesimo e ai papi se roma oggi è così piena di tesori, certo più di istanbul
                  Certamente dobbiamo ringraziare la sorte che ha voluto che la sede papale fosse in Roma, così da dare una continuità di importanza e centralità storiche che non ha avuto nessun'altra grande città antica...e certamente le bellezze che ornano oggi Roma sono da attribuire alla munificenza dei Papi e delle grandi famiglie della nobiltà papale...ma il mio è un discorso diverso.

                  Roma antica non è stata spogliata e obliata (come nel caso di Costantinopoli) da una invasione islamica che ha cancellato ogni traccia del passato...no, è stata smontata pezzo dopo pezzo dagli stessi cittadini romani fattisi cristiani...e nel corso del Medio Evo praticamente distrutta, marmi e statue, tutti in loco ancora presenti, ridotti in calce o riutilizzati altrove: una spoliazione durata secoli e di ricchezze artistiche impareggiabili, senza paragoni, basta rendersi conto di quel che resta dell'antico, moltiplicarlo per tutta la città e si ha la ancorchè pallida proporzione di quanto è andato perduto.

                  Non sto condannando nessuno, ho premesso che la sensibilità dei tempi in rapporto con le cose antiche non era la nostra e non possiamo giudicare col metro odierno...dico solo che non furono gli alieni a distruggere, ma gli indigeni. Il Foro era diventato il Campo Vaccino, ci pascolavano le mucche e le pecore...si è salvata la Curia di Cesare perchè divenne una chiesa...il Campidoglio non resta un mattone...del circo massimo non resta mezza pietra, e piccolo non era, 200 mila spettatori...il Colosseo sono state sbriciolate tutte le statue, tutti i marmi...ma non è stato l'Attila di turno, questo è il punto.

                  Il Mausoleo di Augusto, con dentro ancora le ceneri sue e di tutti i suoi discendenti, fu depredato, le urne aperte, le ceneri disperse, sorte che toccò anche alle tombe degli Scipioni, scoperte nel Rinascimento...Roma antica contava circa 90 templi pieni di ogni ben di Dio...nel Foro di Augusto venivano conservate le cariatidi che sostenevano la tenda di Alessandro Magno portate lì da Alessandria dopo che Augusto sconfisse Cleopatra ed Antonio...non so se ci si rende conto di tutto quello che è stato perso, non per mano dei barbari ripeto...però è andata così, i tempi erano quelli, la mentalità pure e quindi pazienza.
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                  • Arturo Bandini
                    million dollar boy
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                    era inevitabile che ciò accadesse in una città passata da 1,5 M in epoca imperiale a 20k abitanti dell'anno mille.
                    Mi sembra di aver visto un programma di alberto angela in cui spiegava che comunque, a parte i monumenti meravigliosi, roma non fosse poi così magnifica e solida, con tutti quei palazzetti proletari a 2-3 piani con strutture in legno, che sarebbero collassati comunque
                    Poi quello che succede in 2000 anni... cioè, io sto a Montecatini, che come tutte le città termali sta attraversando una fase di decadenza. Sono bastati 30 anni di incuria per iniziare a vedere crolli negli stabilimenti abbandonati, roba che quand'ero bambino era piena di turisti, oggi sembra appunto le rovine di roma
                    perchè a parte le statue e l'uso dei marmi, quello che c'era dovevi anche manutenerlo per vederlo arrivare qui. Credo che ciò che roma ci ha lasciato non sia paragonabile a altro al mondo. Cosa resta dell'antico egitto, di Tenochtitlán, di babilonia?
                    restano intatti invece i tessuti urbani medievali in migliaia di paesini sperduti. Per qualche motivo ciò che si costruiva nel periodo più buio della nostra storia è sopravvissuto meglio di roma antica. Probabilmente pietre anzichè legno... parlo delle case comuni in pietra vs insulae in legno
                    Last edited by Arturo Bandini; 09-05-2025, 15:04:50.

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                    • Sean
                      Csar
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                      La prima cena del Papa con i cardinali: “Ecco come ha scelto il nome Leone XIV”

                      “Io ho avuto l'onore di stare a tavola con lui, con altri cinque cardinali – racconta – Abbiamo parlato, e gli abbiamo chiesto come ha scelto il nome. Ed è molto interessante, ha detto che vuole dare più attenzione alle questioni di ordine sociale nel mondo, come alle questioni di giustizia. Ha detto anche che siamo dentro una nuova rivoluzione: ai tempi di Leone XIII era in corso una rivoluzione industriale, adesso è in corso la rivoluzione digitale. Oggi come ai tempi di Leone XIII c’è il problema dei posti di lavoro – perché la digitalizzazione porta ad una diminuzione di mano d'opera necessarie per il lavoro".

                      Il racconto di Ladislav Nemet, arcivescovo di Belgrado: “Posti di lavoro e digitalizzazione, nel nome il programma. Finora c’era Francesco che parlava coi lupi…
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                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • zuse
                        Macumbico divinatore
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                        @SuaSantità, so che è tremendamente impegnato e quindi avrà tempo di leggerci su bw solo tra qualche giorno, quando le acque si saranno calmate.

                        Ma rinnovo la nostra fiducia nei Suoi confronti.

                        Ammetto , io umile peccatore, che ero spaventato all'ipotesi di un papa Usa (perché a differenza di molti l'avevo chiaramente previsto, facendo notare giorni fa come il 40% delle donazioni alla chiesa provengano da lì ed è chiaro occorre dare un ruolo di rilievo a quella marcescente nazione. Da qui la mia forte convinzione per un possibile papato statunitense)

                        Però il Suo discorso, bilingue sì, ma italiano e spagnolo, ci ha illuminato e rasserenato con quel Suo caldo ed affettuoso riferimento alla comunità peruviana.

                        Lei è uomo di intelletto e i suoi studi agostiniani, il nome scelto sono più che una speranza (tanto cara al nostro scomparso Francesco)

                        Buon lavoro.

                        PS: In caso di ulteriori indulgenze plenarie avvisi per cortesia che già oggi ho un pochino peccato e non vorrei essermela giocata, grazie!





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                        • LARRY SCOTT2
                          Bodyweb Senior
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                            • In piedi tra le rovine
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                            Una anomalia la riscontro con Paolo, che, nonostante sia stato "l'apostolo delle genti", è stato scelto poco in relazione alla importanza del personaggio, solo 6 volte...mentre Giovanni, vuoi perchè c'è il famoso Battista, e vuoi perchè l'altrettanto famoso evangelista, ben 23 volte.

                            Sisto si sono fermati a "quinto", perchè Sisto sesto sarebbe a forte rischio cacofonico

                            Innocenzo, Gregorio, ci sono stati grandissimi papi con quei nomi, ma non vengono più usati da molto. Pio scelto in maggioranza nell'epoca moderna ma anche questo congelato da un pò, forse perchè legato in ultimo a Pio XII e a quel periodo bellico.

                            Anche Leone era un nome bello ma desueto. Prevost ha avuto una illuminazione nello sceglierlo...e siccome ad un nome simile non ci si pensa su due piedi, credo che abbia avuto modo di rifletterci, ovverosia sentisse attorno a sè una certa aria di elezione.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Luke91
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                              • Apr 2014
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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

                              Certamente dobbiamo ringraziare la sorte che ha voluto che la sede papale fosse in Roma, così da dare una continuità di importanza e centralità storiche che non ha avuto nessun'altra grande città antica...e certamente le bellezze che ornano oggi Roma sono da attribuire alla munificenza dei Papi e delle grandi famiglie della nobiltà papale...ma il mio è un discorso diverso.

                              Roma antica non è stata spogliata e obliata (come nel caso di Costantinopoli) da una invasione islamica che ha cancellato ogni traccia del passato...no, è stata smontata pezzo dopo pezzo dagli stessi cittadini romani fattisi cristiani...e nel corso del Medio Evo praticamente distrutta, marmi e statue, tutti in loco ancora presenti, ridotti in calce o riutilizzati altrove: una spoliazione durata secoli e di ricchezze artistiche impareggiabili, senza paragoni, basta rendersi conto di quel che resta dell'antico, moltiplicarlo per tutta la città e si ha la ancorchè pallida proporzione di quanto è andato perduto.

                              Non sto condannando nessuno, ho premesso che la sensibilità dei tempi in rapporto con le cose antiche non era la nostra e non possiamo giudicare col metro odierno...dico solo che non furono gli alieni a distruggere, ma gli indigeni. Il Foro era diventato il Campo Vaccino, ci pascolavano le mucche e le pecore...si è salvata la Curia di Cesare perchè divenne una chiesa...il Campidoglio non resta un mattone...del circo massimo non resta mezza pietra, e piccolo non era, 200 mila spettatori...il Colosseo sono state sbriciolate tutte le statue, tutti i marmi...ma non è stato l'Attila di turno, questo è il punto.

                              Il Mausoleo di Augusto, con dentro ancora le ceneri sue e di tutti i suoi discendenti, fu depredato, le urne aperte, le ceneri disperse, sorte che toccò anche alle tombe degli Scipioni, scoperte nel Rinascimento...Roma antica contava circa 90 templi pieni di ogni ben di Dio...nel Foro di Augusto venivano conservate le cariatidi che sostenevano la tenda di Alessandro Magno portate lì da Alessandria dopo che Augusto sconfisse Cleopatra ed Antonio...non so se ci si rende conto di tutto quello che è stato perso, non per mano dei barbari ripeto...però è andata così, i tempi erano quelli, la mentalità pure e quindi pazienza.
                              Madonna come mi fate sentire ignorante

                              Potete smetterla?
                              Originariamente Scritto da huntermaster
                              tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
                              Originariamente Scritto da luna80
                              Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 122902
                                • 3,844
                                • 3,740
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                                • In piedi tra le rovine
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                                La Chiesa delle Americhe con Parolin (e la Curia). Quell’alleanza nella Sistina

                                Gli italiani in ordine sparso. E il segretario di Stato potrebbe restare

                                È stata la vittoria di un’alleanza tra i cardinali delle Americhe e i sostenitori di Pietro Parolin, con la Curia. Apparentemente, il segretario di Stato vaticano è il grande sconfitto del Conclave. In realtà, è stato decisivo nell’elezione del primo Papa statunitense. Quando ha visto che i consensi tra lui e Francis Prevost si contrapponevano, e che una parte degli italiani gli remava contro, ha preferito non forzare la situazione. E per non dividere ulteriormente una Chiesa segnata dai contrasti, ha dirottato tutti i consensi che aveva sul futuro Leone XIV. D’altronde, i rapporti tra i due sono ottimi: tanto che qualcuno non esclude la conferma di Parolin alla Segreteria di Stato, e con un ruolo più incisivo di quello assegnatogli da Francesco. Si vedrà. Ma è certo che ci sarebbe stato un contatto poco prima del quarto scrutinio, che ha sbloccato la situazione.

                                A questo punto conta poco il ridimensionamento dell’Europa e dell’Italia come «fabbriche dei Pontefici». In alcuni la delusione è palpabile, nonostante la corsa un po’ goffa ad appropriarsi di Leone XIV. D’altronde, stavolta la situazione non era quella del 2013. Nelle Congregazioni non si è respirato il pregiudizio antitaliano e anticuriale, in parte giustificato, che dodici anni fa aveva portato all’elezione di Jorge Mario Bergoglio dopo la rinuncia di Benedetto XVI. Le tensioni che hanno attraversato la Chiesa durante il papato argentino sono state messe da parte, cercando di sfruttare l’eterogeneità dei 133 elettori della Cappella Sistina per creare un fronte massiccio e il più possibile compatto. Si è parlato di un compromesso, ma è stato qualcosa di più: uno sforzo di unità e di pacificazione che, novità spiazzante, ha preso corpo con una candidatura «yankee».

                                Negli ultimi anni, parlando con i vertici vaticani si registrava sempre una preoccupazione: i rapporti con l’episcopato degli Stati uniti. Non dipendeva solo dalla vittoria, per ben due volte, di Trump, ma dalla cultura che esprime; e che a novembre gli ha dato il 56 per cento dei voti cattolici americani. Con Francesco, nel tempo le relazioni con l’episcopato degli Stati uniti erano peggiorate, nonostante i cardinali Usa lo avessero appoggiato al Conclave. Per reazione, Bergoglio aveva sfidato il mondo ecclesiastico di Oltre Atlantico designando vescovi «liberal» in grandi città come Chicago e Washington; o non promuovendo cardinali arcivescovi ritenuti non abbastanza in linea, come quello di Los Angeles: la principale diocesi con i suoi «latinos». Il risultato è stato di polarizzare le posizioni e le tensioni, già latenti durante la presidenza del cattolico Joe Biden.

                                «Anche l’Amministrazione Biden, per quanto meno muscolare di quella trumpiana», si osservava qualche mese fa alla Segreteria di Stato, «è stata molto dura sugli immigrati. Si lamentano con noi sia i vescovi Usa che quelli latino-americani. A volte è meglio un presidente non cattolico alla Casa Bianca». Col protestante Trump l’imbarazzo è minore. Ma l’arrivo di Leone XIV cambia qualità e livello del confronto. C’è chi, con una punta di esagerazione, paragona l’elezione di Prevost a quella con la quale nel 1978 la Chiesa cattolica scelse il polacco Karol Wojtyla come un cuneo nel sistema sovietico. Stavolta, il cuneo di questo ex missionario agostiniano dall’aria tranquilla e dai convincimenti dottrinali ferrei riflette la strategia di una Chiesa decisa a contrastare modelli di vita che sembrano non avere bisogno della fede religiosa.

                                Leone XIV riflette un potere morale che sottolinea una curvatura religiosa e pacificatrice: al proprio interno, prima di tutto; e un globalismo che con i «ponti» scomunica la cultura dei «muri». Il messaggio va oltre i confini delle Americhe. E sembra destinato a ricalibrare le relazioni controverse tra Santa Sede e Cina, con le sue provocazioni continue sui vescovi, e a proiettarsi sui conflitti in Medio Oriente e Ucraina. Esiste poi un ultimo capitolo, affiorato nelle Congregazioni. Il cattolicesimo ricco e generoso dell’America è stato per decenni il polmone finanziario della Chiesa cattolica, insieme con quello tedesco. Ultimamente, questa fonte si è inaridita. C’è da chiedersi se il Papa statunitense, oltre a una ricucitura obbligata con i vescovi del proprio Paese, riuscirà a riaprire quel canale, senza deflettere di un millimetro dal mandato che il Conclave gli ha affidato.

                                ​CorSera

                                _______________


                                Il consenso cresciuto come un’onda: “Al Conclave per Prevost più di cento voti”

                                ​Anche Parolin poi ha dirottato i suoi. Lo stupore dei cardinali: “L’intesa si è formata in un attimo, si è sentito lo spirito di unità”. L’ironia di Dolan: “Il cibo è stato un ottimo stimolo per fare in fretta”







                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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