ma è normale che i Cardinali rilascino tutte ste dichiarazioni sul papa da eleggere?
Morte Papa Francesco e prossimo Conclave
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
-
-
Louis Sako: «Io sono cardinale da sette anni, finora ci siamo ritrovati quando venivano concesse le nuove porpore, ma al di là di qualche scambio di parole, in quei casi non sono previste discussioni così aperte sulla situazione della Chiesa a Roma e nel mondo. Sarebbe opportuno rendere il concistoro un’istituzione concreta, non solo formale».
certo questa cosa che i Cardinali neanche si conoscono è effettivamente un pò stranaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Commenta
-
-
Cume la ifbbOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Commenta
-
-
no, infatti sono dei cafonazzi e li ho esclusi dalla lista dei papabili!Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggioma è normale che i Cardinali rilascino tutte ste dichiarazioni sul papa da eleggere?
-
😂 1
Commenta
-
-
Dei conclave che ricordo io sì, ci sono sempre state dichiarazioni alla stampa, interviste e simili...però credo che coloro che hanno le reali possibilità di essere eletti stiano parlando pochissimo o per nulla in pubblico...e infatti mi pare che un Parolin (non so se verrà eletto, ma di sicuro è uno che controlla molti voti, come fu per Martini quando elessero Ratzinger) non abbia detto nulla o quasi in questi giorni.Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggioma è normale che i Cardinali rilascino tutte ste dichiarazioni sul papa da eleggere?
Direi una cosa: chi espone le sue idee pubblicamente, senza filtri "diplomatici", è perchè sa che non ha chance e dunque dice apertis verbis cosa pensa dello stato attuale della Chiesa, del Papato ecc...coloro che percepiscono di avere qualche possibilità, o evitano la stampa o si limitano a dichiarazioni neutre, innocue.
Nella elezione del '63 una intervista costò il Soglio al grande cardinale di Genova Siri...rilasciò una intervista pesantissima sul pontificato appena chiuso di Giovanni XXIII, sul concilio ecc...e chiese però al giornalista di pubblicarla solo durante il conclave, quando nessuno dei cardinali avrebbe potuto leggerla...e invece il giornalista la mise in stampa il giorno prima o la mattina dell'apertura del conclave, e quella chiacchierata con la stampa fu fatale al favoritissimo Siri...per cui anche in questi giorni, i veri candidati non si espongono, perchè basta una mezza frase per giocarti dei voti....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Inizia il Conclave, ore 16.30: «Fuori tutti». I conti sui voti di Parolin
Per lui circa 50, poi Pizzaballa e Tagle. Domani sera la possibile fumata bianca
E adesso non resta che guardare il comignolo sulla Sistina e l’immancabile gabbiano impegnato a zampettarvi intorno: l’unico e invidiatissimo essere vivente al mondo, fuori dal Conclave, che da questo pomeriggio potrebbe arrivare a cogliere ciò che sta succedendo là sotto. Extra omnes, «fuori tutti». I cardinali hanno cominciato a entrare ieri sera a Santa Marta, i più ottimisti con un bagaglio leggero. E oggi si comincia, in ordine sparso. Alle dieci di stamattina ci sarà la Missa pro eligendo Romano Pontifice, celebrata nella basilica di San Pietro dal Decano Giovanni Battista Re. Dopo pranzo, gli elettori si muoveranno dall’albergo vaticano e raggiungeranno la Cappella Paolina per la processione che dalle 16.30 li porterà nella Sistina, «invocando col canto del Veni Creator l’assistenza dello Spirito Santo».
Si capisce, in effetti. Mai come questa volta il Conclave sfugge agli schemi. Sulla carta gli elettori erano 135 da 71 Paesi diversi, alla fine ne sono arrivati 133 da 70 Paesi dei sette continenti. Non che sia cambiato granché: il quorum di due terzi è sceso da 90 a 89 voti, la soglia per eleggere il Papa non è mai stata così alta. Dodici giorni di congregazioni generali sono servite almeno a conoscersi. Ne è risultato un quadro delle questioni che il prossimo Papa dovrà affrontare, e quindi anche una sorta di profilo: capacità pastorale, visione internazionale e così via. Dei nomi si è parlato fuori dalle congregazioni, tra cene e incontri nelle varie residenze. Ma gli schemi sono saltati e tutto è più frammentato rispetto alla contrapposizione, già logora, tra «conservatori» e «progressisti». Nel conclave multipolare gli stessi gruppi nazionali sono tutt’altro che omogenei, dagli statunitensi ai tedeschi agli italiani. Sono i ventiquattro elettori asiatici, piuttosto, a mostrarsi più compatti: molti guardano al filippino Luis Antonio Tagle ma anche al connazionale Pablo Virgilio Siongco David, vescovo di Kalookan.
A emergere, almeno all’inizio, saranno comunque quelle figure che per la loro storia e il loro ruolo erano già conosciute in partenza da tutti. Si dice che il cardinale Pietro Parolin possa contare in partenza su un consenso teorico di una cinquantina di voti. Il Segretario di Stato di Francesco, tra l’altro, presiederà le operazioni nella Sistina in quanto Decano del Conclave. È il favorito della vigilia, il nome che ricorre più spesso nei conciliaboli assieme a quelli del patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e di Tagle. Anche nel loro caso si parla di qualche decina di voti, peraltro sovrapponibili: ci sono cardinali che entrano in Conclave avendo in mente «terne» o «cinquine».
In ogni caso saranno decisivi i tempi. Sia Benedetto XVI sia Francesco sono stati eletti nel secondo giorno del Conclave. Joseph Ratzinger passò il quorum al quarto scrutinio, il 19 aprile 2005. Jorge Mario Bergoglio al quinto, il 13 marzo 2013. È probabile, per non dire certo, che dal primo scrutinio di stasera esca una fumata nera. Lo stesso nei primi due scrutini di domattina. I primi due o tre scrutini sono in genere di studio. La parte più riformatrice, per orientarsi, potrebbe scegliere il marsigliese Jean-Marc Aveline come candidato di bandiera. Quella tradizionalista l’ungherese Erdö o il congolese Fridolin Ambongo. Quindici, venti voti. Gli scrutini di domani pomeriggio, il quarto e il quinto, potrebbero essere invece quelli buoni, com’è accaduto nei due Conclavi precedenti. Se però non accadesse e si arrivasse a venerdì, terzo giorno, allora i candidati forti in partenza potrebbero essersi bloccati, come accade ad Angelo Scola nel 2013. E gli elettori potrebbero passare a sostenere anche altri nomi emergenti, come lo statunitense Robert Prevost.
Da venerdì, in ogni caso, il panorama sarebbe più che mai aperto alle sorprese. Del resto le stime tendono a essere precarie. Non ci sono grandi elettori, nessuno controlla pacchetti di voti. Il cardinale Fernando Filoni spiegava al Corriere: «Possiamo fare tutti i nostri calcoli. Posso dire di aver votato uno e in realtà ho votato un altro. Chi mi vede? La mia coscienza lo sa».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Cardinali a San Pietro per la «Pro eligendo romano Pontifice». Il cardinale Re: «Tornante della storia difficile, complesso e tormentato»
«Porre le "somme chiavi" nelle mani giuste»
«L'elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l'Apostolo Pietro che ritorna». Lo ha ricordato il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, nell'omelia della messa Pro eligendo Romano Pontifice, che dà inizio ufficialmente al Conclave. «I Cardinali elettori esprimeranno il loro voto nella Cappella Sistina, dove, come dice la Costituzione Apostolica Universi dominici gregis, «tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato»». Nel Trittico Romano Papa Giovanni Paolo II auspicava che, ha rimarcato il cardinale Re, «nelle ore della grande decisione mediante il voto, l'incombente immagine michelangiolesca di Gesù Giudice ricordasse a ciascuno la grandezza della responsabilità di porre le "somme chiavi" (Dante) nelle mani giuste».
«La società tecnologica dimentica Dio, Papa risvegli le coscienze»
«Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio». Così il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, nell'omelia della messa Pro eligendo Romano Pontifice, che dà inizio ufficialmente al Conclave. «Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future», ha sottolineato Re. «La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, intervenga con la sua materna intercessione, perché lo Spirito Santo illumini le menti dei Cardinali elettori e li renda concordi nell'elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo», ha detto. Il futuro Papa si troverà di fronte a una «svolta complessa della storia». «È inoltre forte il richiamo a mantenere l'unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli. L'unità della Chiesa - ha osservato il porporato - è voluta da Cristo; un'unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga nella piena fedeltà al Vangelo. Ogni Papa continua a incarnare Pietro e la sua missione e così rappresenta Cristo in terra; egli è la roccia su cui è edificata la Chiesa».
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Durata dei conclavi nel Novecento
Pio X (1903): 3 giorni
Benedetto XV (1914): 5 giorni
Pio XI (1922): 4 giorni
Pio XII (1939): 3 giorni
Giovanni XXIII (1958): 3 giorni – eletto a sorpresa
Paolo VI (1963): 3 giorni – sostenuto dagli italiani
Giovanni Paolo I (1978): 2 giorni – pontificato durato 33 giorni
Giovanni Paolo II (1978): 4 giorni – prima elezione di un papa non italiano dopo secoli
_________________
Quanto dura un Conclave? Dal più breve a quello più lungo di sempre
Il più breve: 1503 – durò circa 10 ore, elesse Giulio II (Giuliano della Rovere).
I più brevi del XXI secolo:- 2005: Benedetto XVI eletto in 26 ore (4 scrutini).
- 2013: Francesco eletto in 36 ore (5 scrutini).
Il più lungo: Conclave di Viterbo (1268–1271). Durò 2 anni e 9 mesi (1.006 giorni), elesse Gregorio X.
Durante questo conclave che si svolse a Viterbo, i cardinali furono ostacolati da difficoltà politiche e dalla mancanza di consenso tra le varie fazioni della Chiesa e dei regnanti d'Europa, il che portò a un ritardo senza precedenti nell'elezione del nuovo papa. Alla fine, fu raggiunto un accordo grazie alla mediazione dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Rodolfo I d'Asburgo, che favorì la scelta di Tedaldo Visconti, che assunse il nome di Gregorio X. L'elezione di Gregorio X segnò anche l'introduzione della "Decretum de electione papae", una riforma che stabiliva l'obbligo di tenere il conclave in una zona isolata e sotto stretto controllo per evitare interferenze esterne, come quelle che avevano rallentato il processo elettorale. Il conclave che si svolse Viterbo fu talmente estenuante da spingere le autorità locali a prendere provvedimenti drastici: i cardinali furono letteralmente rinchiusi, le loro razioni di cibo furono ridotte e persino il tetto del palazzo pontificio fu rimosso, esponendoli alle intemperie per accelerare la decisione. È proprio da questo episodio estremo che nacque l'uso moderno della parola "conclave" (dal latino "cum clave", "chiuso a chiave")
La Stampa...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Fosse bianca già stasera sarebbe una sorpresona
ma il giorno buono è da domani in avanti, entro venerdì
Stasera staranno contando i pacchetti di voti dei principali candidati. Già i colloqui a Santa Marta dopo la prima votazione saranno importantissimi in vista di domani....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Le prime fumate nere degli ultimi due Conclavi
Negli ultimi due Conclavi, le prime fumate si sono registrate entro le 20.05. Nel 2005, il primo scrutinio con esito negativo portò alla fumata delle 20.05. Otto anni dopo, il 12 marzo del 2013, la prima fumata di colore nero si registrò alle ore 19:41, due ore e 8 minuti dopo l’Extra Omnes. Oggi (nel conclave ci sono 18 cardinali elettori in più) l'Extra Omnes è stato dato alle 17.43 e, a due ore e 40 minuti circa di distanza, non c'è ancora stata alcuna fumata.
La Stampa
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta