film ermetici o strani

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  • Arturo Bandini
    million dollar boy
    • Aug 2003
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    film ermetici o strani

    quei film che per la contorta struttura narrativa o perchè intrisi di significati nascosti o perchè manifesti di particolari visioni o di nuovi linguaggi artistici sono genericamente considerati "strani":

    Dillinger è morto di Marco Ferreri. Straniante: quasi completamente privo di dialoghi, la camera costantemente attaccata al primo piano del protagonista che si aggira per le stanze emettendo grugniti e compiendo atti di banale non-sense
    L'incipit mette i brividi: un uomo con una maschera a gas e la perfetta rappresentazione dell'uomo moderno, costretto a respirare l'irrespirabile.
    Michael Piccoli si dirige verso casa, attraversando strade anonime, tutte simili.
    Arrivato a destinazione comincia a girovagare senza meta, circondato da oggetti iperrealistici. Si prepara una succulenta cena, con un rito tipico della classe media, mentra la televisione trasmette un programma idiota.
    Proietta i filmini delle vacanze e in quel momento raggiunge la completa reificazione con essi (e con tutti i beni inutili che circondano la società consumistica).
    Prova a fornicare con la collaboratrice domestica, ma dopo un gioco erotico in cui non trova appagamento rinuncia.
    Davanti allo specchio con una pistola mima il proprio suicidio, logica conseguenza di una vita-non vita, una vita che è già morte. Ma ha l'ultimo istinto animale di sopravvivenza: uccide la moglie, illudendosi di distruggere quel mondo vuoto di senso, fugge via e viene preso a bordo di un battello; ma questo naviga verso un sole finto: non c'è possibilità di fuga.

    È un film sull'umanità autodistrutta, sull'uomo alienato nei sui inutili feticci, sull'impossibilità della fuga da una società priva di senso.

    Donnie Darko
    "Il mondo finirà tra 28 giorni!" Questa è la frase che un coniglio nero gigante, dice a Donnie durante uno dei suoi frequenti sonnanbulismi, dopodiché un motore d'aereo si abbatte sulla sua casa. Donnie si salva perché non è li, si trova su un campo da golf a chilometri di distanza, ma come ci è arrivato?
    La schizofrenia o una qualche alterazione mentale sembrano essere la risposta ai continui vuoti di memoria e comportamenti incomprensibili di Donnie, tanto che viene mandato in analisi dalla Dr.sa Thurman (Katharine Ross / Il laureato).
    Donnie continua la sua vita normale anche se a scuola tutti lo schivano ed in casa i genitori sono sempre più preoccupati per lui.
    In realtà Donnie vede sprazzi di futuro o meglio di realtà alternative e comunica con personaggi che non hanno nulla a che fare con il suo mondo ma che conoscono cose che nessuno sa.
    Nei suoi deliri gli resta vicino soltanto Gretchen (Jena Malone / Gioco d'amore), la sua ragazza, ed il professore di fisica che sembra quasi capire cosa sta accadendo.
    Ma i giorni passano inesorabilmente e la scadenza si avvicina...

    Mulholland Drive
    Più Lynchiano di così, "Mullholland drive" proprio non poteva essere. In bilico costante tra realtà e sogno, la storia del regista del cult televisivo "Twin Peaks" e di pellicole in costante contraddizione tra loro ("The elephant man", "Velluto blu", "Una storia vera"), racconta un sogno hollywoodiano che si trasforma in un incubo. Diviso in una prima parte in cui si sviluppa una lineare storia dalle atmosfere tipiche dei racconti noir degli anni '40, e in una seconda in cui tutte le carte si mescolano improvvisamente con un "risveglio" che lascia vagare i protagonisti tra i più disparati simboli onirici, il film di Lynch è una maglia intricatissima, un percorso tortuoso in cui si è incapaci di trovarne l'inizio e la fine, in un passaggio continuo di universi reali e immaginari.
    Una forma cinematografica, quella Lynchiana troppo complessa per essere rinchiusa nel ristretto universo dell' "interpretazione" intesa come spiegazione: i suoi personaggi sempre doppi ed estremi, la sua fotografia magnificamente notturna e i simboli indimenticabili e allo stesso tempo difficili da penetrare, continuano indefinitamente a viaggiare nell'immaginario di chiunque se ne sia lasciato attraversare. Una narrazione liberata dalla logica e dalla consequenzialità, che in questo caso raggiunge la sua punta massima perché accomuna una misurabile perfezione all'eccezionale piacere estetico che produce. Difficile da raccontare perché fa appello ad una memoria, all'inconscio di ognuno di noi, e quindi sempre diverso e sfaccettato. Dal sogno nella luce brillante ed inconfondibile di Los Angeles, si precipita di colpo in una notte irreale e a tratti oppressiva dove i luoghi sono gli stessi seppur sembri diversa la loro consistenza, e le atmosfere conservino la pastosità degli incubi.


    Strade perdute

    Il sassofonista Fred Madison (Bill Pullman) riceve da un postino «invisibile» una videocassetta. Qualcuno è penetrato in casa sua nottetempo e lo ha ripreso nella sua camera da letto: accanto a lui il corpo della moglie Reneé (Patricia Arquette) che egli stesso ha appena assassinato. Lo arrestano. In cella Fred una notte si «trasforma» nel giovane meccanico Pete (Baltazar Getty) che, scarcerato, torna al lavoro in officina e incontra la donna fatale Alice (ancora Patricia Arquette).




    Last edited by Arturo Bandini; 31-07-2006, 09:02:43.
  • Arturo Bandini
    million dollar boy
    • Aug 2003
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    #2
    la grande abbuffata (ferreri)
    Quattro amici, un giudice (P. Noiret), un pilota di linea (M. Mastroianni), un ristoratore (U. Tognazzi), un produttore TV (M. Piccoli) si riuniscono in una villa fuori Parigi, decisi a compiere un quadruplice harakiri gastronomico-erotico. Li accompagna, pingue angelo della morte, un'insaziabile e materna maestra (A. Ferréol). Scritto con Rafael Azcona, è probabilmente il più grande successo internazionale (di scandalo) nell'itinerario di M. Ferreri. Questo apologo iperrealista ha gli scatti di una buffoneria salace e irriverente, i toni furibondi di una predica quaresimalista e, insieme, l'empietà provocatrice di un pamphlet satirico; e chi lo prende per un film rabelaisiano, non ne ha inteso la sacrale tristezza. C'è piuttosto l'umor nero, la salute, la disperazione di uno Swift. Con qualcosa in più: la pena. La sua forza traumatica risiede nella calma lucidità dello sguardo, e nell'onestà di un linguaggio che Ferreri conserva anche e soprattutto quando non arretra davanti a nulla. Se si esclude parzialmente Mastroianni, forse il meno riuscito del quartetto, i personaggi non sono mai volgari. Nonostante le apparenze realistiche (di un neorealismo fenomenico e irrazionalistico), sfocia nel clima allucinato di un apologo fantastico come certi segni e invenzioni suggeriscono.

    il fascino discreto della borghesia (bunuel)


    Per i borghesi François e Simone Thevenot, la giovane Florence (sorella di Simone) e l'ambasciatore della repubblica di Miranda, Raphaël Acosta, i coniugi Henri e Alice Sènèchal nulla è più difficile che riuscire a cenare insieme: se i primi quattro si recano dai Sènèchal, questi li attendevano per la sera seguente, oppure si sono nascosti per fare all'amore; se vanno in trattoria, è morto il proprietario; se le signore vanno a prendere il thè in un locale pubblico, non viene loro offerta che dell'acqua; se una volta tanto pare che tutto fili liscio, interviene un colonnello con un gruppo di militari a scombinare il pasto; infine, poichè François, Henri e Raphaël spacciano droga, una cena viene interrotta dalla polizia (in seguito, l'intervento di un ministro li fa scarcerare). A un certo punto, ai sei si aggiunge un nuovo personaggio, il vescovo Dufour, che riesce ad ottenere un impiego come giardiniere presso i Sènèchal. Ma ormai tutta la vicenda è diventata ambigua e si mescola ai sogni e alle paure di ognuno (invitati a casa del colonnello si trovano improvvisamente su un palcoscenico a dover recitare una parte che non conoscono) e su tutti incombe un greve senso di morte; o è il prelato che, accorso al capezzale di un vecchio moribondo, il quale confessa di avergli assassinato gli inumani genitori, prima lo assolve e poi lo uccide; oppure il racconto di un militare che ha sognato di aver incontrato la propria madre e alcuni amici defunti; ovvero è l'uccisione del colonnello che ha provocato l'ambasciatore di Miranda; o infine, sempre durante un pasto, l'irruzione di terroristi rivoluzionari che fanno una strage da cui si salva soltanto Raphaël Acosta. Quest'ultimo è un vero incubo e per cacciarlo Raphaël, quando si sveglia, si alza e si mette a mangiare. Ma nonostante tutto, ogni tanto si vedono i nostri protagonisti borghesi camminare per una solitaria strada di campagna.

    idioti (lars von trier)
    Gli idioti sono un gruppo di finti handicappati fisico-mentali che ce l’hanno a morte con la società, alla quale si ribellano. Girato rispettando le dieci regole del Dogma95 [una sorta di manifesto rivoluzionario del cinema firmato da quattro registi danesi, tra cui appunto Von Trier: uso di telecamera (non cinepresa) a mano e di luci ambiente; eliminazione della sceneggiatura, degli spostamenti geografici e temporali, della simulazione, della musica e di qualsiasi artificio cinematografico; sonoro in presa diretta; totale realtà delle azioni riprese e via dicendo (il sito Internet dove potrete trovare il bando integrale è www.dogma95.dk)], a cui il regista non è nemmeno troppo coerente. Vorrebbe essere un’accusa contro il falso e vuoto perbenismo dell’odierna piccola borghesia e un invito a riscoprire l’innocente idiozia che c’è in ognuno di noi.


    il servo (joseph losey)

    Un giovane ricco e solo assume un maggiordomo (Dick Bogarde) per gestire la sua grande casa. Il giovane e' un essere amorfo, con un'amica sua pari. Il maggiordomo si rende di giorno in giorno piu' indispensabile e lo convince ad assumere anche sua sorella (in realta' una prostituta sua amante) la quale seduce facilmente il giovane ingenuo e gli fa rompere con la fidanzata. Quando questi li sorprende a letto insieme li butta fuori e loro se ne vanno deridendolo; ma rimasto solo finisce per richiamarli e lasciarsi umiliare, perdendo man mano dignita' e rispetto. Il potere del servo diventa totale, si da' apertamente alle orge, ridicolizzando e umiliando il suo padrone davanti alla donna. La fidanzata tenta di staccarlo da questa morbosa attrazione, ma lo trova oramai inebetito e succube di un party di depravati.La tensione psicologica, la morbosita' decadente, lo straniamento brechtiano, il simbolismo sovraccarico degli oggetti, il dialogo scarnificato, l'obiettivita' senza emozioni della cinepresa trasformano un "compte philosophique" (il rapporto servo-padrone) in una parabola metafisica (il senso ultimo del potere) e in una denuncia sociale (la decadenza e la decomposizione della societa'). Lo stile sintetico e calibrato di Losey e' cio' che tiene insieme il racconto e gli da' quella forza. cinici , abietti, sordidi mostri: Mefistofele, la strega, il borghese frustrato. La lotta di potere si esaurisce in se stessa. Raffinatezza e debolezza della dissoluzione.


    IL SENSO DELLA VITA (MONTY PYTON)
    Il film in questione è uno dei più importanti lungometraggi di successo del cinema comico e da tale è stata messa in commercio un’ edizione speciale proprio per la sua importanza e per l’interesse, proteso negli anni, del pubblico.
    Pensate che la maggior parte degli extra sono stati girati apposta in occasione della restaurazione grafica, tecnica ed uditiva del prodotto in questione.
    Premio speciale della giuria a Cannes, il migliore film dei Monty Python (assieme a Brian di Nazareth, 1979), Il Senso della Vita è un insieme di sketch sulle varie età della vita, dalla nascita alla morte all'ascesa in cielo. Si affrontano temi rilevanti quali il controllo delle nascite, le guerre coloniali, il sistema bancario, la vita dopo la morte… nessuno dei quali è trattato seriamente!
    Se vi aspettate che i sei scatenati comici ci svelino veramente il significato dell'esistenza, sbagliate di grosso. Il tutto serve, infatti, da pretesto per una esplosiva, disarmante e trasgressiva serie di follie inanellate senza soluzione di continuità, un tripudio di humour nero, satira sociale e insuperato cattivo gusto.

    C'è assolutamente tutto quello che avreste sempre voluto vedere al cinema (e non avete mai osato chiedere): una partoriente maltrattata da medici insensibili e idioti, taglienti sberleffi al protestantesimo, un coro di bimbi cattolici che intonano angelici: "I pagani spruzzano il loro sperma / sul suolo polveroso / Dio li punirà / per ogni sperma che viene spanto invano"… e ancora (citando a memoria), la lezione "pratica" di educazione sessuale in cui gli studenti sono paradossalmente annoiatissimi, l'espianto di organi da donatore vivo (!), le frecciate contro l'Esercito Inglese, la sezione intitolata "Benvenuti Alla Metà Del Film", la morte bergmaniana che si trova alle prese con i mortali più idioti d'Inghilterra… fino alla sequenza più celebre, spettacolare e rivoltante del film, citata in ogni Storia del Cinema: quella di Mr. Creosote, un volgare e irritante riccone dalla smisurata pancia che, in un ristorante chic di Londra, rigurgita l'inverosimile, e infine s'ingozza fino ad esplodere ricoprendo tutte le raffinate dame e i signorotti dell'alta società di budella e vomito.

    Lo spettatore esce frastornato da tanto ben di dio, da tale sregolata inventiva e carica eversiva, il dubbio che rimane è se ritenere i Monty Python dei geni o degli schizofrenici genuini. In ogni caso essi sono tra i gruppi più ispirati, creativi, scorretti e contrari al pudore che si siano mai visti.

    Last edited by Arturo Bandini; 31-07-2006, 09:17:10.

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    • Cesarius
      Bodyweb Advanced
      • Jan 2005
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      • Al tavolo dei Top Guns
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      #3
      ... tutta la fimografia di Ben Stiller




      Originariamente Scritto da Leonida
      gary io più ti leggo e più maledico l' alfabetizzazione, la democrazia e la rivoluzione francese, tu dovevi coltivare il tuo manso in padania dietro un affitto che dovevi al tuo signore.
      Originariamente Scritto da Bad Girl
      ho sempre pensato che tu hai proprio bisogno di prenderlo di più,scusami se te lo dico ma ricordi me ai tempi della tristezza..per me puoi cambiare, se ce l'ho fatta io.. puoi farcela anche tu
      Originariamente Scritto da gorgone
      ma manca la verità più vera, le donne non vanno ascoltate, ma virilmente guidate.

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      • The_machine
        Bodyweb Senior
        • Nov 2004
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        #4
        trovarli in giro questi film...l'unico che ho visto è "donnie darko" e mi era piaciuto molo, gli altri però tu li hai visti?

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        • forzaroma
          Bodyweb Member
          • Jun 2006
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          #5
          [quote=Arturo Bandini;1585904]la grande abbuffata (ferreri)
          Quattro amici, un giudice (P. Noiret), un pilota di linea (M. Mastroianni), un ristoratore (U. Tognazzi), un produttore TV (M. Piccoli) si riuniscono in una villa fuori Parigi, decisi a compiere un quadruplice harakiri gastronomico-erotico. Li accompagna, pingue angelo della morte, un'insaziabile e materna maestra (A. Ferréol). Scritto con Rafael Azcona, è probabilmente il più grande successo internazionale (di scandalo) nell'itinerario di M. Ferreri. Questo apologo iperrealista ha gli scatti di una buffoneria salace e irriverente, i toni furibondi di una predica quaresimalista e, insieme, l'empietà provocatrice di un pamphlet satirico; e chi lo prende per un film rabelaisiano, non ne ha inteso la sacrale tristezza. C'è piuttosto l'umor nero, la salute, la disperazione di uno Swift. Con qualcosa in più: la pena. La sua forza traumatica risiede nella calma lucidità dello sguardo, e nell'onestà di un linguaggio che Ferreri conserva anche e soprattutto quando non arretra davanti a nulla. Se si esclude parzialmente Mastroianni, forse il meno riuscito del quartetto, i personaggi non sono mai volgari. Nonostante le apparenze realistiche (di un neorealismo fenomenico e irrazionalistico), sfocia nel clima allucinato di un apologo fantastico come certi segni e invenzioni suggeriscono.

          il fascino discreto della borghesia (bunuel)


          Per i borghesi François e Simone Thevenot, la giovane Florence (sorella di Simone) e l'ambasciatore della repubblica di Miranda, Raphaël Acosta, i coniugi Henri e Alice Sènèchal nulla è più difficile che riuscire a cenare insieme: se i primi quattro si recano dai Sènèchal, questi li attendevano per la sera seguente, oppure si sono nascosti per fare all'amore; se vanno in trattoria, è morto il proprietario; se le signore vanno a prendere il thè in un locale pubblico, non viene loro offerta che dell'acqua; se una volta tanto pare che tutto fili liscio, interviene un colonnello con un gruppo di militari a scombinare il pasto; infine, poichè François, Henri e Raphaël spacciano droga, una cena viene interrotta dalla polizia (in seguito, l'intervento di un ministro li fa scarcerare). A un certo punto, ai sei si aggiunge un nuovo personaggio, il vescovo Dufour, che riesce ad ottenere un impiego come giardiniere presso i Sènèchal. Ma ormai tutta la vicenda è diventata ambigua e si mescola ai sogni e alle paure di ognuno (invitati a casa del colonnello si trovano improvvisamente su un palcoscenico a dover recitare una parte che non conoscono) e su tutti incombe un greve senso di morte; o è il prelato che, accorso al capezzale di un vecchio moribondo, il quale confessa di avergli assassinato gli inumani genitori, prima lo assolve e poi lo uccide; oppure il racconto di un militare che ha sognato di aver incontrato la propria madre e alcuni amici defunti; ovvero è l'uccisione del colonnello che ha provocato l'ambasciatore di Miranda; o infine, sempre durante un pasto, l'irruzione di terroristi rivoluzionari che fanno una strage da cui si salva soltanto Raphaël Acosta. Quest'ultimo è un vero incubo e per cacciarlo Raphaël, quando si sveglia, si alza e si mette a mangiare. Ma nonostante tutto, ogni tanto si vedono i nostri protagonisti borghesi camminare per una solitaria strada di campagna.

          idioti (lars von trier)
          Gli idioti sono un gruppo di finti handicappati fisico-mentali che ce l’hanno a morte con la società, alla quale si ribellano. Girato rispettando le dieci regole del Dogma95 [una sorta di manifesto rivoluzionario del cinema firmato da quattro registi danesi, tra cui appunto Von Trier: uso di telecamera (non cinepresa) a mano e di luci ambiente; eliminazione della sceneggiatura, degli spostamenti geografici e temporali, della simulazione, della musica e di qualsiasi artificio cinematografico; sonoro in presa diretta; totale realtà delle azioni riprese e via dicendo (il sito Internet dove potrete trovare il bando integrale è www.dogma95.dk)], a cui il regista non è nemmeno troppo coerente. Vorrebbe essere un’accusa contro il falso e vuoto perbenismo dell’odierna piccola borghesia e un invito a riscoprire l’innocente idiozia che c’è in ognuno di noi.


          il servo (joseph losey)

          Un giovane ricco e solo assume un maggiordomo (Dick Bogarde) per gestire la sua grande casa. Il giovane e' un essere amorfo, con un'amica sua pari. Il maggiordomo si rende di giorno in giorno piu' indispensabile e lo convince ad assumere anche sua sorella (in realta' una prostituta sua amante) la quale seduce facilmente il giovane ingenuo e gli fa rompere con la fidanzata. Quando questi li sorprende a letto insieme li butta fuori e loro se ne vanno deridendolo; ma rimasto solo finisce per richiamarli e lasciarsi umiliare, perdendo man mano dignita' e rispetto. Il potere del servo diventa totale, si da' apertamente alle orge, ridicolizzando e umiliando il suo padrone davanti alla donna. La fidanzata tenta di staccarlo da questa morbosa attrazione, ma lo trova oramai inebetito e succube di un party di depravati.La tensione psicologica, la morbosita' decadente, lo straniamento brechtiano, il simbolismo sovraccarico degli oggetti, il dialogo scarnificato, l'obiettivita' senza emozioni della cinepresa trasformano un "compte philosophique" (il rapporto servo-padrone) in una parabola metafisica (il senso ultimo del potere) e in una denuncia sociale (la decadenza e la decomposizione della societa'). Lo stile sintetico e calibrato di Losey e' cio' che tiene insieme il racconto e gli da' quella forza. cinici , abietti, sordidi mostri: Mefistofele, la strega, il borghese frustrato. La lotta di potere si esaurisce in se stessa. Raffinatezza e debolezza della dissoluzione.


          IL SENSO DELLA VITA (MONTY PYTON)
          Il film in questione è uno dei più importanti lungometraggi di successo del cinema comico e da tale è stata messa in commercio un’ edizione speciale proprio per la sua importanza e per l’interesse, proteso negli anni, del pubblico.
          Pensate che la maggior parte degli extra sono stati girati apposta in occasione della restaurazione grafica, tecnica ed uditiva del prodotto in questione.
          Premio speciale della giuria a Cannes, il migliore film dei Monty Python (assieme a Brian di Nazareth, 1979), Il Senso della Vita è un insieme di sketch sulle varie età della vita, dalla nascita alla morte all'ascesa in cielo. Si affrontano temi rilevanti quali il controllo delle nascite, le guerre coloniali, il sistema bancario, la vita dopo la morte… nessuno dei quali è trattato seriamente!
          Se vi aspettate che i sei scatenati comici ci svelino veramente il significato dell'esistenza, sbagliate di grosso. Il tutto serve, infatti, da pretesto per una esplosiva, disarmante e trasgressiva serie di follie inanellate senza soluzione di continuità, un tripudio di humour nero, satira sociale e insuperato cattivo gusto.

          C'è assolutamente tutto quello che avreste sempre voluto vedere al cinema (e non avete mai osato chiedere): una partoriente maltrattata da medici insensibili e idioti, taglienti sberleffi al protestantesimo, un coro di bimbi cattolici che intonano angelici: "I pagani spruzzano il loro sperma / sul suolo polveroso / Dio li punirà / per ogni sperma che viene spanto invano"… e ancora (citando a memoria), la lezione "pratica" di educazione sessuale in cui gli studenti sono paradossalmente annoiatissimi, l'espianto di organi da donatore vivo (!), le frecciate contro l'Esercito Inglese, la sezione intitolata "Benvenuti Alla Metà Del Film", la morte bergmaniana che si trova alle prese con i mortali più idioti d'Inghilterra… fino alla sequenza più celebre, spettacolare e rivoltante del film, citata in ogni Storia del Cinema: quella di Mr. Creosote, un volgare e irritante riccone dalla smisurata pancia che, in un ristorante chic di Londra, rigurgita l'inverosimile, e infine s'ingozza fino ad esplodere ricoprendo tutte le raffinate dame e i signorotti dell'alta società di budella e vomito.

          Lo spettatore esce frastornato da tanto ben di dio, da tale sregolata inventiva e carica eversiva, il dubbio che rimane è se ritenere i Monty Python dei geni o degli schizofrenici genuini. In ogni caso essi sono tra i gruppi più ispirati, creativi, scorretti e contrari al pudore che si siano mai visti.
          [/quote

          ME AND YOU AND EVERYONE WE KNOW.....un film surreale sull'incomunicabilità nella società odierna, il destino di un uomo disperato appena lasciato dalla moglie con due ragazzi da crescere, che si incrocia con la vita anormale nella sua normalità di vicini di casa e colleghi di lavoro, all'apparenza persone normali ma tutti indistintamente ammalati di solitudine e la paura del protagonista a provare un nuovo sentimento per una donna incontrata casualmente che si innamora di lui perdutamente ma che lui respinge....è quasi impossibile raccontarne la trama, ma è un capolavoro! la regista è una donna Miranda July e ha sbancato Cannes l'anno scorso...

          un altro film di questo genere di un regista danese:Jensen, bellissimo:LE MELE DI ADAMO, paral del tentetivo di un pastore protestante, che raccoglie nella sua comunità di recupero ogni sorta di delinquenti, di trovare il lato bello e buono in tutte le persone e cose anche le più terribili, anche nei delinquenti più efferati....avrà ragione o dovrà arrendersi al male??...

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          • Ninniki
            Bodyweb Advanced
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            #6
            the Cube

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            • Arturo Bandini
              million dollar boy
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              #7
              Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
              trovarli in giro questi film...l'unico che ho visto è "donnie darko" e mi era piaciuto molo, gli altri però tu li hai visti?
              sì, sono tra i miei film preferiti... Mulholland e Stade perdute li trovi facilmente in videoteca, forse anche idioti e il senso della vita, mentre gli altri se t interessano puoi provare a scaricarli o li ordini su internet

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              • Arturo Bandini
                million dollar boy
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                #8
                Originariamente Scritto da Ninniki Visualizza Messaggio
                the Cube
                the cube è un giochetto ben riuscito ma non vuol dire niente...

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                • Hombrillo
                  Pezzo di merda ipocrita
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                  #9
                  bello Mulholland...

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                  • Ninniki
                    Bodyweb Advanced
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                    #10
                    parlando di film recenti ,uno che non ha senso x me è stato "the new world" con Colin Farwell

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                    • matt85
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                      #11
                      mi rompo il ***** a guardare i film

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                      • The_machine
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                        #12
                        Originariamente Scritto da matt85 Visualizza Messaggio
                        mi rompo il ***** a guardare i film
                        ahia, sei al 3° stadio

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                        • matt85
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                          #13
                          addiritttura cioè?

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                          • CRITICO MASCHERATO
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                            #14
                            Tetsuo-l'uomo d'acciaio:non scherzo guardatelo e rimarrete di sasso,su quanto un film possa essere devastante.

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                            • The_machine
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                              #15
                              Originariamente Scritto da matt85 Visualizza Messaggio
                              addiritttura cioè?
                              Sono gli stadii evolutivi della pigrizia mentale. Al primo troviamo l'inappetenza verso lo studio (e direi che è abbastanza comune), al secondo il fastidio durante la lettura di un libro, al terzo si presenta appunto il tuo sintomo: la noia durante la visione dei film. Poi ci sraebbe anche il quarto stadio che riguarda le persone che non riuscirebbero nemmeno a seguire una trasmissione televisiva....il quinto stadio è internet: chi trova troppo lento o noioso internet si appresta a divenire un vegetale.

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