Tribuna Politica-BW Edition PARTE II

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  • The_machine
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    E' solo l'inizio

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    • Sean
      Csar
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      • In piedi tra le rovine
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      La Lega ha vinto con 8mila voti. La lista "islamica" veniva accreditata da quell'articolo del CorSera di 7mila voti potenziali, ma la lista sinistra perdente ne ha raccolti in totale 3mila...questo perchè il giornalista ha scritto l'articolo coi piedi, in quanto ha messo nei voti potenziali tutti gli stranieri residenti, come se fossero tutti uguali, quando invece:

      - rumeni e "balcanici" (che tra l'altro non definirei "islamici", i rumeni non di sicuro e per i balcanici andrebbe visto caso per caso) non sono nordafricani e africani

      - i nordafricani non sopportano gli africani, tant'è che in Tunisia e Libia li sequestrano e li schiavizzano

      Quindi il gruppo "stranieri" non è una unità monolitica e c'è il caso che degli stranieri abbiano anche votato Lega, come in America alcune minoranze Trump.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • germanomosconi
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        • Jan 2007
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        • pordenone
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        un cappotto ...
        Originariamente Scritto da Marco pl
        i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
        Originariamente Scritto da master wallace
        IO? Mai masturbato.
        Originariamente Scritto da master wallace
        Io sono drogato..

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Ormai alcuni sono costretti a buttarsi tra le braccia dei Salvini, rendiamoci conto come stiamo messi....ma se mi metto nei panni di chi (pochi) ancora va a votare, alterrnative quali sono? Che voti il PD, che gli stranieri te li farebbe volentieri raddoppiare?

          Il problema però è a monte, non riguarda i singoli comuni ma Roma e soprattutto Bruxelles. Qua (in Italia intendo) servirebbe, per far prendere un pò di paura a chi di dovere, un partito di autentica destra estrema come l'AfD tedesco...e non 'ste mezze cartucce della Meloni, Salvini, che alla fine stringi stringi non fanno nulla o buttano i soldi in Albania...Un bel partito di destra estrema, estremissima, e vedi poi come la Meloni e Salvini iniziano a darsi una mossa in parlamento.

          L'Italia non ha la destra radicale, come invece c'è in Francia e in Germania. C'è una scoloritissima destra di governo che pare una riedizione della DC, anzi è probabile che gli Andreotti ed i Cossiga fossero più a destra della Meloni.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • The_machine
            Bodyweb Senior
            • Nov 2004
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Ormai alcuni sono costretti a buttarsi tra le braccia dei Salvini, rendiamoci conto come stiamo messi....ma se mi metto nei panni di chi (pochi) ancora va a votare, alterrnative quali sono? Che voti il PD, che gli stranieri te li farebbe volentieri raddoppiare?

            Il problema però è a monte, non riguarda i singoli comuni ma Roma e soprattutto Bruxelles. Qua (in Italia intendo) servirebbe, per far prendere un pò di paura a chi di dovere, un partito di autentica destra estrema come l'AfD tedesco...e non 'ste mezze cartucce della Meloni, Salvini, che alla fine stringi stringi non fanno nulla o buttano i soldi in Albania...Un bel partito di destra estrema, estremissima, e vedi poi come la Meloni e Salvini iniziano a darsi una mossa in parlamento.

            L'Italia non ha la destra radicale, come invece c'è in Francia e in Germania. C'è una scoloritissima destra di governo che pare una riedizione della DC, anzi è probabile che gli Andreotti ed i Cossiga fossero più a destra della Meloni.
            In realtà in Italia quelli che un tempo erano considerati radicali, ora che sono arrivati al governo si sono necessariamente moderati per ragioni di pragmatismo politico e istituzionale. In Francia e Germania, invece, l’estrema destra è ancora all'opposizione e può permettersi di mantenere posizioni più dure e radicali senza doversi confrontare con la responsabilità del governo.

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            • M K K
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              • Dec 2005
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              Riflettiamo sul termine estrema destra
              Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
              Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
              Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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              • Sean
                Csar
                • Sep 2007
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                Il sondaggio: FdI al 27,7%, cresce di un punto. Arretra la Lega e il Pd cala al 21,1

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                Gli indicatori di aprile segnalano alcuni cambiamenti degni di interesse. Dal punto di vista delle intenzioni di voto è da registrare la ripresa di FdI, oggi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto alla rilevazione del mese scorso. Crescita che sembra arrestare il calo degli ultimi mesi e sembra attribuibile ad almeno due elementi: il primo, già richiamato, relativo all’eco positiva degli incontri con presidente e vicepresidente Usa, il secondo che riguarda l’attenuarsi, dopo il congresso della Lega, dei plateali distinguo da parte di Salvini.

                I due principali partner dell’alleanza di governo vedono una sostanziale stabilità di Forza Italia (oggi stimata all’8,2%, qualche decimale meno di marzo) e un calo della Lega (8,2% con un decremento dello 0,8%) dovuto probabilmente al contrarsi della visibilità del segretario. Nel campo delle opposizioni, il Pd è al 21,1%, con un (piccolo) ulteriore calo che lo porta al punto più basso dell’ultimo anno. Le divisioni interne, molto evidenti sulla politica internazionale, danno conto di questa difficoltà. Il M5S, invece, mantiene le posizioni acquisite, ed è oggi al 13,9%, uno dei punti più alti dell’ultimo anno.

                Il netto posizionamento pacifista continua a produrre risultati. Poche variazioni per le altre forze di opposizione che confermano le posizioni dello scorso mese. In sostanza, se guardiamo alle coalizioni, il centrodestra si rafforza di pochi decimali, le altre possibili aggregazioni (dal centrosinistra «classico» al Campo largo) perdono invece qualche decimale. Da sottolineare una ripresa della partecipazione al voto: l’area grigia degli astensionisti e degli incerti si riduce di 3 punti. Aspettiamo di vedere se sia un dato che si consolida o un episodio passeggero.

                Il governo e la premier vedono piccolissimi miglioramenti: l’indice di gradimento dell’esecutivo (la percentuale di valutazioni positive su chi si esprime, esclusi i non sa) cresce di un punto e si attesta al 41. La presidente del Consiglio vede anch’essa la stessa piccola crescita di un punto attestandosi al 42. Segnali debolissimi che però sembrano segnare un arresto dell’erosione registrata da tempo. Fenomeni imputabili, presumibilmente, alle stesse motivazioni già evidenziate: posizionamento internazionale e riduzione, almeno mediatica, dei distinguo in seno alla maggioranza.

                Infine, i leader. I giudizi, con pochissime eccezioni, sono in calo. Tajani, che da tempo fa segnare una contrazione dell’apprezzamento, arriva al punto più basso da quando abbiamo iniziato a rilevarlo come leader di FI (indice di 28) e condivide il podio con Conte, che invece cresce di un punto. Per gli altri si registrano piccoli cali di 1-2 punti ciascuno, da Schlein a Magi. In piccola crescita (1 punto) Renzi, all’ultimo posto.

                Il mese indica alcune tendenze: la prima è una ripresa dell’esecutivo, della premier e e del partito leader della coalizione di governo. L’uscita dalle polemiche consolida la leadership. La seconda è la sempre più evidente frammentazione dell’opposizione: un processo che abbiamo più volte evidenziato e che si conferma. Infine, aspetto interessante, la crescita della partecipazione. Aspettiamo di vedere conferme o smentite il prossimo mese.

                ​CorSera
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                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
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                  Penso sia uno dei rari casi in cui un partito di governo dopo 3 anni (in quanto di governo in teoria logoranti presso l'elettorato) sale o comunque "tiene" e il principale partito di opposizione (che dovrebbe avvantaggiarsi dal fatto di non avere l'onere della messa in prova) scende o non sale: si pone dunque la scontata domanda: ma il PD quando deciderà di sostituire la Schlein?...E quando si darà una politica alternativa sui fatti concreti e non sulla fuffa dell'antifascismo, che non ti porta mezzo voto?

                  3 anni di vuoto. 3 anni di straordinari ed epocali cambiamenti storici mondiali, che chiamerebbero la politica a nozze in quanto a stimoli di discussione, analisi, proposte di (ri)costruzione, e 3 anni di nulla: ci si è accesi per un manifesto ideologico di 70 anni fa, l'unico sussulto dell'opposizione in questi 3 anni è stato quello.

                  Lavoro, emergenze sociali, stipendi, assistenza, immigrazione, politica estera, politica industriale ed economica? Qualcuno li ha visti, cioè nel concreto qualcuno ha ascoltato da quelle bocche di rosa delle proposte serie in alternativa alla politica governativa?

                  Forse a quegli illuminati, che amano passare anche per "intelligenti" (in effetti per quest'ultimo riguardo basta guardarli in faccia: volti trasudanti intelligenza) non viene in mente che alla gente dei loro continui strilli su "il potere verticale", "si attaccano gli organi di garanzia" e simili baggianate, alla gente non freghi una mazza e vorrebbe inveve al più ascoltare che cosa propongono da "sinistra" circa un programma di "governo"?

                  E in quelle trasmissioni (La7 è praticamente tutta occupata da giornalisti sinstri e politici di opposizione, sono sempre gli stessi figuri in differenti programmi) non sarebbe forse il caso di mettere 10 minuti tra parentesi l'ossessione-Meloni e parlare della opposizione che non c'è, tanto più che ad ogni giro gli ospiti sono sempre i Renzi, i Prodi, le Schlein, i Bersani ecc...?

                  Se dopo 3 anni di martellamento solo sui soliti chiodi, la gente ancora non cambia idea, ci sarà qualche problema della proposta, dei "temi" (che è uno: antifascismo, è solo quello) offerti o no? A nessuno degli illuminati viene in mente che forse è il caso di cambiare disco?
                  ...ma di noi
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • The_machine
                    Bodyweb Senior
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                    Il panorama televisivo è variegato, come La7 ha programmi che potremmo dire portino avanti idee della sinistra progressista, le reti Mediaset (si pensi a Quarta Repubblica, Dritto e Rovescio etc) portano idee della destra conservatrice. Poi le trasmissioni Rai sono filo governative (ve Porta a Porta). Insomma, quello televisivo non è un mezzo ostile al governo.
                    La sinistra più in generale poteva fare poco perché il vero mainstream adesso è rappresentato dal web, ed il web in questo periodo storico è tutto a trazione conservatrice, questo non in Italia, ma a livello mondiale. Lo si vede chiaramente in questi numeri:

                    The right dominates the online media ecosystem, seeping into sports, comedy, and other supposedly nonpolitical spaces

                    As Americans increasingly get their news from online shows and streamers, the influence of this media ecosystem becomes more prominent — and Media Matters has found that the most popular of this content is overwhelmingly right-leaning.In a new study, Media Matters assessed the audience size of popular online shows — podcasts, streams, and other long-form audio and video content regularly posted online. To do so, we gathered data on the number of followers, subscribers, and views across streaming platforms (YouTube, Spotify, Rumble, Twitch, and Kick) and social media platforms that are used to amplify and promote these shows (Facebook, Instagram, and TikTok). Apple Podcasts does not publicly provide follower counts on its platform, so it was not included in the audience data.This analysis was based on 320 online shows with a right-leaning or left-leaning ideological bent. We found that right-leaning online shows dominate the ecosystem, with substantially larger audiences on both politics/news shows and supposedly nonpolitical shows that we determined often platformed ideological content or guests.Key findings:We found 320 online shows — 191 right-leaning and 129 left-leaning — that were active in 2024 and covered news and politics and/or had related guests. These shows had at least 584.6 million total followers and subscribers.We found substantial asymmetry in total following across platforms: Right-leaning online shows had at least 480.6 million total followers and subscribers — nearly five times as many as left-leaning.Across platforms — YouTube, Rumble, Twitch, Kick, Spotify, Facebook, Instagram, and TikTok — right-leaning online shows accounted for roughly 82% of the total following of the online shows we assessed.Comparatively, left-leaning online shows had nearly 104 million followers and subscribers across the eight platforms — nearly five times less.Nine out of the 10 online shows with the largest followings across platforms were right-leaning, with a total following of more than 197 million. The only left-leaning show among the top 10 was What Now? with Trevor Noah, which had 21.1 million total followers and subscribers across platforms.Our analysis — which looked entirely at shows with an ideological bent — found over a third self-identify as nonpolitical, even though 72% of those shows were determined to be right-leaning. Instead, these shows describe themselves as comedy, entertainment, sports, or put themselves in other supposedly nonpolitical categories.Out of 320 online shows, right-leaning programs categorized as comedy — 15 shows in all — had 117.5 million followers and subscribers, or 20% of the total following of all programs we assessed. This category included The Joe Rogan Experience, This Past Weekend with Theo Von, and Full Send Podcast.Right-leaning shows accounted for two-thirds of the total YouTube views on videos from channels affiliated with the shows we assessed — 65 billion views in total. Comparatively, left-leaning online shows totaled 31.5 billion total views.Right-leaning shows use Rumble to expand their audience — gaining millions of subscribers and billions of views for their content.


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                    Il punto Sean è che dopo anni di governo il focus non dovrebbe essere tanto sull'opposizione, ma sul governo stesso. Per tutte quelle tematiche che hai indicato (lavoro, emergenze sociali, stipendi, assistenza, immigrazione, politica estera, politica industriale ed economica) possiamo dire che abbia mantenuto le aspettative?
                    Negli USA poi, il governo a trazione conservatrice di Trump come si sta comportanto? E' passato poco tempo però già in politica estera si può dire che non sia riuscito a mantenere le promesse (vd guerra in Ucraina), con i dazi ha creato un grande caos che sta danneggiando il mondo e gli americani in primis. La sua approvazione è in forte calo.
                    Vedremo tra qualche anno cosa lascerà alla storia questa fase di egemonia delle destre reazionarie.

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                    • M K K
                      finte ferie user
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                      A me piace killtony
                      Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                      Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                      Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                      • Arturo Bandini
                        million dollar boy
                        • Aug 2003
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                        l'interpellanza parlamentare di oggi è: la OVRA che perseguita la fornaia antifascista



                        "25 aprile, buono come il pane bello come l’antifascismo", questa scritta sullo striscione srotolato davanti al suo negozio, in occasione della Festa della Liberazione, ha fatto scattare ben due interventi delle forze dell'ordine a carico di Lorenza Roiati, proprietaria del panificio "L’Assalto ai Forni" di Ascoli Piceno. A denunciarlo pubblicamente è stata lei stessa sui social raccontando di essere stata visitata per due volte dalle forze dell'ordine per "accertamenti" e di essere stata chiamata a identificarsi.

                        Il primo controllo questa mattina, quando nel panificio si sono presentati due agenti della polizia di Stato per accertamenti sullo striscione affisso sulla facciata del palazzo di famiglia poco prima. Un normale controllo secondo la polizia a cui però è seguito poche ore dopo un secondo accertamento, questa volta da parte di tre agenti in borghese della polizia municipale di Ascoli Piceno. Un momento immortalato anche in un breve video sui social da parte della donna.

                        "Una cosa del genere non ci era mai successa. Per noi la Festa della Liberazione è una ricorrenza molto importante ed è tradizione da sempre festeggiarlo con uno striscione. Così anche stamattina, intorno alle 8.30, ne abbiamo affisso uno. Dopo pochi minuti, si è fermata proprio davanti a noi una volante della polizia" ha raccontato al Correre della Sera Lorenza Roiati, aggiungendo: "Hanno chiamato qualcuno al telefono descrivendo il contenuto del nostro striscione e mi hanno chiesto i documenti".
                        Leggi anche
                        Titolare panificio identificata per uno striscione il 25 aprile: polemiche e solidarietà per Francesca

                        Attorno alle 12.15 nel negozio però si è presentata anche la polizia locale in borghese e per lo stesso motivo. "Ho domandato che tipo di reato avessi commesso esponendo sulla facciata della mia casa di famiglia uno striscione con la parola “antifascismo”. Non è una parolaccia. Mi è stato risposto che non c’era a mio carico alcuna contestazione di reato e non avevano alcuna intenzione di intimorirmi, ma si trattava di “accertamenti che sono già stati disposti" ha spiegato la panificatrice.

                        Il fatto ha suscitato un'ondata di indignazione e di solidarietà da parte del mondo politico e sindacale. L'intervento della Polizia "è stato solo di osservazione e controllo del territorio. Era uno striscione normalissimo, collegato all'iniziativa della giornata. Non costituiva motivo di intervento," ha spiegato però il Questore, confermando che non vi è stata alcuna iniziativa repressiva da parte della Polizia di Stato. Anche la dirigente della Polizia municipale ha assicurato che si è trattato di un "normale controllo amministrativo. Nessuna sanzione è stata elevata, né è stato richiesto di rimuovere lo striscione".

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                        • Arturo Bandini
                          million dollar boy
                          • Aug 2003
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                          tocca dar ragione a travaglio

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                          • M K K
                            finte ferie user
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                            🤦‍♂️
                            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                            • Sean
                              Csar
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                              Padellaro: «Il fascismo non c’è, vedo tanti luoghi comuni. La cultura del piagnisteo non porta voti a sinistra»

                              Il cofondatore del Fatto Quotidiano: gli «anti» recitativi e da talk show allontanano i giovani. Non sarebbe bello se Schlein e Conte fossero meno ambigui e condannassero le Foibe?

                              Un libro che è quasi un’invettiva. Contro un antifascismo di maniera, che immiserisce, nel suo cantilenare posticcio e desolante, l’epopea della resistenza al nazifascismo. Che si crogiola nell’abitudine all’insuccesso, che si nutre di una cultura woke intrisa di banalità, con una sinistra incapace di far propria la tragedia delle foibe. Terreno scivoloso. Mino Maccari, rilanciato da Ennio Flaiano, sosteneva che esistono due categorie di fascisti: i fascisti e gli antifascisti. Iperbole brillante, che però si espone all’accusa di qualunquismo, o di intelligenza con il nemico.

                              Antonio Padellaro, giornalista e fondatore del Fatto Quotidiano, accetta il rischio. Parliamo con lui del suo ultimo libro, Antifascisti immaginari, pubblicato da PaperFirst con la prefazione di Marco Travaglio.

                              Dici che hai scritto spinto da un impulso, come uno scatto di rabbia.
                              «CasaPound con il braccio teso a favore di telecamere, i raduni patetici di Predappio, il busto di Mussolini a casa di La Russa e le sue fesserie sulla banda di musicanti a via Rasella... Tutto ciò non prelude a una nuova marcia su Roma. Fascisti ce ne sono tanti, ma il fascismo non c’è. E non aiuta contrapporre un antifascismo recitativo, da rendita di posizione, con quelle che con Travaglio chiamiamo facce da Ventotene».

                              Antifascismo professionale, sono critiche che ogni tanto ritornano.
                              «Mi dicono: “Ma non lo vedi che le autocrazie hanno preso il mondo? Ti pare il modo e il momento?”. Ripetere stereotipi però non fa bene, se tutto è fascismo niente più è fascismo. La cultura del piagnisteo non convince neanche a sinistra, e non porta un voto contro Meloni. Voto centrosinistra da sempre, la mia è anche una reazione da frustrazione. Vorrei una visione forte, vedo invece una realtà spaccata e piena di luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano».

                              Con cosa si sostituisce l’antifascismo immaginario? Basta farne semplicemente a meno?
                              «Assolutamente no. Bisogna recuperare in modo non pigro i valori fondanti, veri dell’antifascismo. Giuseppe Cordero di Montezemolo, che era monarchico e fascista, e che ebbe un ruolo forte nella vittoria degli alleati, fu torturato e assassinato alle Fosse Ardeatine. Ho visto le scritte fatte con le unghie sui muri delle celle a via Tasso. Mi dicono che tanti visitano quel museo, sarò stato sfortunato, ma quando sono andato io, in una domenica di febbraio, non c’era nessuno».

                              «Libero» ti difende, Gad Lerner ti attacca.
                              «Accetto obiezioni serie, e le ho ricevute, come quelle della professoressa Michela Ponzani. Se invece mi si dice che strizzo l’occhio a Meloni non mi interessa. Di Gad mi dispiace, lo considero anche un amico, mi sarebbe piaciuto parlargli guardandolo negli occhi, perché o non ha letto o non ha capito».

                              Scrivi di capire Meloni, che rifiuta abiure che considera strumentali.
                              «Ha fatto una dichiarazione buona il 25 Aprile. Certo, per i misuratori dell’antifascismo ancora non ci siamo. Ho assistito a studi con il goniometro, per stabilire quando un braccio teso può dirsi fascista. Lei è cresciuta a Colle Oppio, lì si scandiva “contro il sistema la gioventù si scaglia/boia chi molla è il grido di battaglia”. Chiederle di dichiararsi antifascista è pretendere che menta, che non sia sincera».

                              Critichi i silenzi sulle Foibe.
                              «Parole nette da Sergio Mattarella, ma Elly Schlein e Giuseppe Conte non c’erano. C’è il complesso di cadere nella propaganda? Non sarebbe bello essere meno ambigui e sentire come propria la condanna di quella tragedia?».

                              Mattarella però non si stanca di tenere desta la memoria sul fascismo.
                              «È fondamentale coltivare la memoria di ciò che rla Resistenza ha significato. Ma non con polemicuzze da talk show. Verso i giovani serve un linguaggio nuovo, diretto e coinvolgente. Altrimenti si chiamano fuori, hanno antenne per ciò che appare strumentale».

                              Critichi la cultura woke, che è già in rotta nel pianeta.
                              «Non si spara sulla Croce Rossa, lo so. Quella cultura è animata da un principio sano, che sento profondamente mio. Ma anche qui: non può diventare parossismo, e tanto mento manganello da scagliare sulla testa di chi non è convinto».

                              Richiami il carrozzone dei talk show, meglio evitarli?
                              «Siamo un po’ tutti vittime e carnefici, io non posso certo negare di frequentarli. Funziona così: si fanno i casting. Due squadre, una contro l’altra armate. Oppure gli scudi umani, foglie di fico da par condicio, soli contro tutti. Poi non si resiste all’“adesso menatevi”. Magari c’è un pubblico che vorrebbe capire, più che parteggiare. Sul mio libro poi le polemiche le avevo messe nel conto. Ho quasi 79 anni e volevo dire delle cose in modo diretto, non mi appello alla clemenza della corte».

                              ​CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
                                Csar
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                                Padellaro risponde con chiarezza un pò a tutti, anche alla fornaia col suo striscione del 25 aprile: la retorica sull' "antifascismo", se non si inizia a riempirla di specificazioni e contenuti, resta per l'appunto retorica, molecole di aerosol destinate ad evaporare non appena spruzzate.

                                L'antifascismo nella politica attuale è il tentativo di sequestare la vita politica del paese, di "neutralizzare" qualunque idea, programma, azione politica che non sia quella di sinistra: sei contro l'immigrazione selvaggia? Sei un fascista. Sei contro l'ideologia gender o woke? Sei fascista. Sei per dei valori che si definiscono "conservatori" in materia morale e familiare? Sei fascista...per cui, come afferma correttamente Padellaro, se tutto è "fascista" niente è fascista, ed è a cagione di questo che l'ossesivo mantra sinistro sull'antifascismo non porta voti, consensi, non attecchisce tra la gente e anzi ormai provoca reazioni epidermiche come da intossicazione.

                                Nelle democrazie esistono i partiti. Il fatto stesso che esistano dei partiti significa che le democrazie si compongono di "parti", da cui la parola "partito" deriva. Avere delle parti vuol dire avere delle differenze, anche radicali se occorre. Quello che la democrazia garantisce è il diritto alla minoranza ad esistere, ovvero che non vi sia la "violenza" della maggioranza - questa la differenza con i regimi "fascisti": non che la si pensi tutti alla stessa maniera, o che vi debbano essere dei "valori" (il contenuto dei quali chi lo stabilisce, la sinistra?) "condivisi", ma che chi governa non eserciti forme di oppressione e violenza sulla opposizione: l'unico "valore" democratico da osservare è quello: se si vuol ridurre l'agone politico ad una uniformità, ad una medesima identità, non avrebbe più senso avere dei partiti, cioè a dire sostenere e credere in "valori" di parte.

                                La retorica antifascista, mai definita perchè indefinibile, serve soltanto a coprire il tragicomico vuoto di contenuti politici della minoranza politica in Italia. Non avendo nulla da dire o da dare, ci si stringe attorno al feticcio dell'antifascismo come un talismano, quando, come dice Padellaro, questo feticcio non porta un mezzo voto in più, non è politicamente spendibile in quanto politicamente inane, non risolve la realtà e le sue emergenze, che sono l'unica cosa, nell' A.D. 2025, che interessi agli italiani.


                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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