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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Capitolo Ucraina. Per il 52,7% è controproducente continuare a fornire Kiev di armi, in quanto ciò allontanerebbe gli sforzi per arrivare alla pace. Per stoppare il conflitto, il 56,3% rtiene utile che Usa, Cina e grandi potenze spingano Russia e Ucraina ad un compromesso. Solo il 15,6% crede ad una fine del conflitto a seguito della vittoria militare di Kiev. Appena il 6,3% invoca l’intervento dell’Onu come mezzo per far tacere le armi e ancora di meno (4,8%) sono quelli che pensano ad una fine della guerra grazie ad un regime change in Russia o con la cessione da parte dell’Ucraina di parte dei suoi territori (3,4%).

    Il 45,7% degli intervistati boccia la gestione della guerra da parte di Biden e della Nato mentre il 35,4% la promuove. Quasi un italiano su due preferirebbe che l’Europa prendesse una posizione diversa da quella degli Stati Uniti.

    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Fonti diplomatiche russe: "Guerra cesserà quando sparirà la minaccia della Nato"
      L'operazione militare speciale della Russia terminerà quando le minacce legate alla cattura dell'Ucraina da parte della Nato saranno eliminate, ha affermato in un'intervista alla TASS l'alto funzionario del ministero degli Esteri russo Alexey Polishchuk.

      "L'operazione militare speciale (come viene chiamata la guerra dal Cremlino ndr) terminerà quando i suoi compiti saranno adempiuti. Tra questi ci sono la protezione della popolazione pacifica del Donbass, la smilitarizzazione e la denazificazione dell'Ucraina, nonché l'eliminazione delle minacce alla Russia provenienti dal territorio ucraino a causa della sua cattura da parte di Paesi della Nato", ha detto il diplomatico.

      L'operazione speciale sta funzionando come previsto, ha aggiunto. "Tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti", ha sottolineato Polishchuk.

      Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        Secondo Ankara alcuni Paesi Nato vogliono una guerra lunga
        Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha accusato alcuni paesi della Nato di volere una guerra duratura in Ucraina per «indebolire» Mosca. «Ci sono paesi all'interno della NATO che vogliono che la guerra continui», ha affermato il capo della diplomazia turca, «il loro obiettivo è che la Russia si indebolisca». Membro della Nato e alleato dell'Ucraina - a cui ha consegnato droni da combattimento - la Turchia ha cercato fin dall'inizio del conflitto in Ucraina di facilitare la mediazione tra Mosca e Kiev. La Turchia ha ospitato due volte negoziati diretti tra le due parti, il 10 marzo a livello ministeriale ad Antalya e il 29 marzo tra delegazioni a Istanbul.

        Cavusoglu, in un'intervista alla Cnn turca, ha affermato che la Turchia inizialmente credeva che «la guerra non sarebbe durata a lungo» ma ha cambiato opinione dopo il vertice della Nato con la partecipazione di Kiev. «L'Ucraina ha richiesto garanzie di sicurezza simili all'articolo 5 della Carta della Nato. Nessun paese lo accetterà. Neanche la Turchia lo accetterà. La Turchia non invierà truppe in Ucraina», ha sottolineato il ministro. «E' sbagliato aspettarsi che la Turchia imponga sanzioni contro la Russia quando svolgiamo il ruolo di intermediario», ha aggiunto Cavusoglu, «l'Occidente capisce perché non partecipiamo alle sanzioni contro la Russia».

        La Stampa
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Federico Rampini: «Putin ci sfida da 15 anni ma l’Occidente si autoflagella. Così perdiamo»

          L’editorialista del Corriere in un libro mette in evidenza la debolezza per cui l’attaco di Putin ci ha colto di sorpresa: «Procediamo alla demonizzazione dei nostri valori»


          Parlare di tendenze suicide dell’Occidente mentre all’esterno c’è chi commette omicidi di massa può sembrare un paradosso. In realtà con il suo nuovo libro Suicidio occidentale (Mondadori), Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, vuole mettere in evidenza proprio quella debolezza intrinseca in atto che ha fatto sì che l’attacco di Vladimir Putin ci abbia colto di sorpresa: eravamo impegnati nell’attività di autosabotaggio, prima di tutto culturale, con cui miniamo i pilastri della nostra società. L’ideologia dominante — in America, ma via via anche in Europa — pare imporci di colpevolizzarci e autoflagellarci, innanzitutto a partire dal diktat dell’allineamento ormai acritico al pensiero politically correct, che domina ovunque, dalle università alle aziende e alle istituzioni.

          C’è chi sostiene che perfino lo zar russo possa aver scatenato la guerra confidando nella debolezza “decadente” del nemico occidentale e della conseguente incapacità di agire. L’idea del profondo indebolimento dei valori fondativi del nostro vivere comune è al centro del libro. Di quale decadenza soffriamo?
          «Il primo sintomo di decadenza è in questo paradosso: consideriamo l’Occidente come il centro del mondo mentre non lo è più; al tempo stesso gli attribuiamo tutte le sofferenze dell’umanità, riconduciamo ogni male alla nostra responsabilità. È l’auto-demolizione dei nostri valori. Nell’ignoranza profonda della storia globale, molti di noi credono che l’imperialismo, le pulsioni di conquista, i comportamenti predatori siano una colpa della razza bianca. Abbiamo gli occhi chiusi sugli imperialismi altrui: russo, cinese, turco-ottomano, persiano».

          Quando è cominciato?
          «Le origini sono antiche, la nostra civiltà ha avuto profonde correnti anti-occidentali tra cui il fascismo, il comunismo, una parte del pensiero cattolico. Negli Anni 60 l’Occidente fu processato in piazza. Però allora bruciare la bandiera americana era contro-cultura, anti-sistema. Oggi il politically correct è il pensiero unico dell’establishment capitalistico Usa. L’estremismo radicale ha educato la generazione di giovani che sono nei consigli d’amministrazione della Silicon Valley».

          L’auto-colpevolizzazione che nel fronte occidentale sorge nei confronti di Putin - che avrebbe avuto ragione a sentirsi accerchiato - sembra la versione internazionale del “pensiero unico” secondo cui la colpa è sempre dell’America bianca che deve emendare.
          «Esatto, anche dopo l’aggressione all’Ucraina è scattata l’auto-flagellazione. Chi è prigioniero del complesso di colpa di fronte al crimine dell’aggressore deve sempre chiedersi dove abbiamo sbagliato noi. Poi entra in azione un ventaglio di tradizioni anti-americane, per cui il vero aggressore criminale può essere sempre e soltanto l’America».

          Suicidio occidentale racconta come, negli Usa, ad imporre un concetto di “politicamente corretto” che trasforma l’anti-razzismo in razzismo anti-bianco sia stata la “sinistra illiberale”, che è riuscita a conquistare alcuni gangli decisivi del potere.
          «Nelle università di élite, con rette da 70.000 dollari annui, il potere accademico pratica un conformismo totalitario che abbraccia le cause radicali: l’anti-razzismo ultrà di Black Lives Matter, l’esaltazione acritica di tutte le minoranze etniche, il femminismo sessuofobico e neopuritano di #MeToo. Si insegna che il razzismo è una tara genetica della sola razza bianca. Il Columbus Day diventa il giorno della vergogna degli italo-americani, discendenti di una sorta di Adolf Hitler che pianificò il genocidio dei nativi. La storia vera viene trasformata in una caricatura grottesca. Il capitalismo che ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio ora si rifà una coscienza con queste battaglie valoriali, pur di nascondere la grande questione sociale».

          Perfino il New York Times ne sarebbe preda, al punto da aver abbandonato la linea di giornalismo indipendente liberal . È possibile un ritorno alle origini?
          «Il Nyt è stato il teatro di purghe feroci, molte grandi firme moderate sono state espulse, la pagina dei commenti è in mano agli ayatollah del pensiero unico. Impone ai suoi lettori il “1619 Project” che è una riscrittura aberrante della storia americana in cui tutto viene ricondotto all’elemento dominante dello schiavismo, anche negli Stati Usa che lo combatterono. E vengono cancellati come irrilevanti i diritti civili conquistati negli Anni 60. Un ritorno alle origini potrebbe avvenire come reazione agli eccessi. Anche la Rivoluzione culturale maoista finì».

          Si diceva che la Storia la scrive chi vince. Come ha fatto allora una minoranza a imporre un’egemonia culturale?
          «Gli estremisti, i radicali che una volta erano l’anti-sistema, hanno imparato a sedurre i miliardari. La generazione Millennial, formata da professori vetero-marxisti nelle università per ricchi, oggi siede nei consigli d’amministrazione, comanda a Hollywood, nelle tv e nei giornali».

          È destinata a durare a lungo?
          «Gli anticorpi ci sono. In seno al partito democratico prevalgono i moderati, una sinistra storica che vede con orrore la deriva estremista guidata da Alexandria Ocasio-Cortez. È più preoccupante un altro tipo di reazione: quella che porta voti alla destra trumpiana, essa stessa impegnata a demolire l’Occidente con i suoi assalti alle istituzioni liberaldemocratiche».

          Ci sono differenze fra le due sponde dell’Occidente, l’America e l’Europa?
          «L’Europa ha qualche perplessità di fronte alle punte estreme del neopuritanesimo americano, per alcuni aspetti, come la repressione sessuale, questa cancel culture è un Grande Risveglio di fondamentalismo protestante. Ma Londra insegue l’America, con la censura nelle università o la persecuzione di una femminista come J. K. Rowling. L’autrice di Harry Potter ha osato parlare di biologia femminile ed è stata accusata di transfobia, ha ricevuto minacce di morte».

          Parlando di decadenza di imperi, il parallelismo corre subito a quello Romano. Che è stato lungo quattro secoli: se ne possono trarre lezioni?
          «Molte. Costantino impose il cristianesimo dall’alto: fu una rivoluzione élitaria, però non demolì ideologicamente la storia imperiale della Roma pagana. Dobbiamo prendere nota affinché anche il nostro declino sia spalmato per secoli».

          Quali reazioni può avviare sull’Occidente una guerra col nemico storico? «Per adesso non siamo affatto in guerra, anzi la rifiutiamo ad ogni costo. Vorrei che almeno fossimo fieri di questo nostro pacifismo, e capaci di esprimere tutto il disgusto morale e politico per la ferocia di Putin. Uno shock culturale su di noi potrebbe esercitarlo lo spettacolo del popolo ucraino, che si vede negato l’Occidente e lo ama con tutte le sue forze».

          Cosa ci dice la discreta compattezza dell’Occidente nei confronti di Putin?
          «Aspetterei a giudicare. La compattezza la vedremo negli anni. Dal 2007 Putin ci dice in modo esplicito la sua volontà di riconquista imperiale. Per 15 anni abbiamo brillato per inconsistenza e debolezza».


          E la presenza di un gigante imperiale alternativo come la Cina può scatenare una reazione di autoconservazione?
          «La Cina ci sfida con un sistema di valori in cui crede, non fa i nostri errori, rivaluta Confucio mentre nelle università Usa si cancella Platone “maschio bianco”. Poi Pechino ha una quinta colonna in mezzo a noi, la lobby affaristica filo-cinese».

          Angelo Panebianco sul Corriere ha scritto: «Se la maggioranza degli italiani sta con l’Occidente, il Paese non ha anticorpi sufficienti per garantirsi contro i danni che può provocare una minoranza diversamente schierata», dalla pandemia alla guerra. Fino a che punto una minoranza può provocare danni?
          «È bastato che la minoranza si agitasse, e l’Italia diluisce e rinvia i suoi impegni per la sicurezza europea. Anche in altri campi, delle minoranze rissose hanno fatto danni: hanno fermato la trivellazione del nostro gas, perfino le pale eoliche sono ostacolate per ragioni paesaggistiche. È l’ambientalismo adolescenziale, apocalittico e anti-scientifico, una religione neopagana con sacerdotesse e sacerdoti molto snob ma spietati».

          Segnali di inversione di marcia?
          «In America vengono proprio dalle minoranze etniche che si ribellano alle frange estremiste che dicono di volerle difendere. A New York afroamericani e ispanici hanno eletto il sindaco Eric Adams perché riporti la polizia in strada dopo la folle campagna di Black Lives Matter contro le forze dell’ordine. Nel mondo dell’immigrazione latinoamericana c’è una reazione contro chi vuole abolire i pronomi maschili e femminili».

          CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
            Fonti diplomatiche russe: "Guerra cesserà quando sparirà la minaccia della Nato"
            L'operazione militare speciale della Russia terminerà quando le minacce legate alla cattura dell'Ucraina da parte della Nato saranno eliminate, ha affermato in un'intervista alla TASS l'alto funzionario del ministero degli Esteri russo Alexey Polishchuk.

            "L'operazione militare speciale (come viene chiamata la guerra dal Cremlino ndr) terminerà quando i suoi compiti saranno adempiuti. Tra questi ci sono la protezione della popolazione pacifica del Donbass, la smilitarizzazione e la denazificazione dell'Ucraina, nonché l'eliminazione delle minacce alla Russia provenienti dal territorio ucraino a causa della sua cattura da parte di Paesi della Nato", ha detto il diplomatico.

            L'operazione speciale sta funzionando come previsto, ha aggiunto. "Tutti i suoi obiettivi saranno raggiunti", ha sottolineato Polishchuk.

            Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
            Non vogliono che la NATO catturi l'Ucraina prima che lo facciano loro?

            E fortuna che lo fanno solo per evitare minacce al povero popolo Russo

            Temo che ormai pochi credono alle *******te che escono da quel paese cazzaro da sempre
            Originariamente Scritto da huntermaster
            tu ti sacrifichi tutta la vita mangiando mer da in bianco e bevendl acqua per.farti le seghe nella tua kasa di prigio.
            Originariamente Scritto da luna80
            Ma come? Non avevi mica posto sicuro al McDonald's come salatore di patatine?

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              Rampini è in cortocircuito, poverino, perchè avverte per sensibilità intellettuale che l'Occidente è in una china decadente e degenerescente, ne individua alcuni punti critici, originatisi dalla ubriacatura sessantottina, parla acconciamente di dittatura del politicamente corretto e di "egemonia culturale" delle correnti sinistrorse, individua nella riscoperta dei valori tradizionali in Russia e Cina parte della fascinazione che esercitano sull'Occidente, nel mentre qua si fa a gara a vomitare sulla propria storia e ci si preoccupa delle ideologie gender e della riforma dei pronomi, ma non ne trae soluzioni e conclusioni conseguenti, perchè esse richiedono una premessa radicale.

              Infatt, perchè l'Europa possa darsi alla riscoperta dei propri valori conformanti (De Gaulle sosteneva che l'Europa è bianca, greco-romana e cristiana) è necessario che l'egemonia politica e culturale americana sparisca dal continente, con tutta la sua fumisteria.

              Una volta cancellata la colonizzazione di quel ventre dove si agitano batteri vari, si potrà discutere sulle soluzioni per l'Europa.

              PS: forse Rampini, distratto dallo scrivere il libro, non si è accorto che in guerra ci siamo eccome. Invio di armi, sanzioni mai viste prima, ricadute sulle nostre economie. Manca soltanto l'intervento diretto nel fronte caldo.
              Last edited by Sean; 21-04-2022, 09:24:00.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
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              forse, tra mille inverni
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Federico Rampini: «Putin ci sfida da 15 anni ma l’Occidente si autoflagella. Così perdiamo»

                L’editorialista del Corriere in un libro mette in evidenza la debolezza per cui l’attaco di Putin ci ha colto di sorpresa: «Procediamo alla demonizzazione dei nostri valori»


                Parlare di tendenze suicide dell’Occidente mentre all’esterno c’è chi commette omicidi di massa può sembrare un paradosso. In realtà con il suo nuovo libro Suicidio occidentale (Mondadori), Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, vuole mettere in evidenza proprio quella debolezza intrinseca in atto che ha fatto sì che l’attacco di Vladimir Putin ci abbia colto di sorpresa: eravamo impegnati nell’attività di autosabotaggio, prima di tutto culturale, con cui miniamo i pilastri della nostra società. L’ideologia dominante — in America, ma via via anche in Europa — pare imporci di colpevolizzarci e autoflagellarci, innanzitutto a partire dal diktat dell’allineamento ormai acritico al pensiero politically correct, che domina ovunque, dalle università alle aziende e alle istituzioni.

                C’è chi sostiene che perfino lo zar russo possa aver scatenato la guerra confidando nella debolezza “decadente” del nemico occidentale e della conseguente incapacità di agire. L’idea del profondo indebolimento dei valori fondativi del nostro vivere comune è al centro del libro. Di quale decadenza soffriamo?
                «Il primo sintomo di decadenza è in questo paradosso: consideriamo l’Occidente come il centro del mondo mentre non lo è più; al tempo stesso gli attribuiamo tutte le sofferenze dell’umanità, riconduciamo ogni male alla nostra responsabilità. È l’auto-demolizione dei nostri valori. Nell’ignoranza profonda della storia globale, molti di noi credono che l’imperialismo, le pulsioni di conquista, i comportamenti predatori siano una colpa della razza bianca. Abbiamo gli occhi chiusi sugli imperialismi altrui: russo, cinese, turco-ottomano, persiano».

                Quando è cominciato?
                «Le origini sono antiche, la nostra civiltà ha avuto profonde correnti anti-occidentali tra cui il fascismo, il comunismo, una parte del pensiero cattolico. Negli Anni 60 l’Occidente fu processato in piazza. Però allora bruciare la bandiera americana era contro-cultura, anti-sistema. Oggi il politically correct è il pensiero unico dell’establishment capitalistico Usa. L’estremismo radicale ha educato la generazione di giovani che sono nei consigli d’amministrazione della Silicon Valley».

                L’auto-colpevolizzazione che nel fronte occidentale sorge nei confronti di Putin - che avrebbe avuto ragione a sentirsi accerchiato - sembra la versione internazionale del “pensiero unico” secondo cui la colpa è sempre dell’America bianca che deve emendare.
                «Esatto, anche dopo l’aggressione all’Ucraina è scattata l’auto-flagellazione. Chi è prigioniero del complesso di colpa di fronte al crimine dell’aggressore deve sempre chiedersi dove abbiamo sbagliato noi. Poi entra in azione un ventaglio di tradizioni anti-americane, per cui il vero aggressore criminale può essere sempre e soltanto l’America».

                Suicidio occidentale racconta come, negli Usa, ad imporre un concetto di “politicamente corretto” che trasforma l’anti-razzismo in razzismo anti-bianco sia stata la “sinistra illiberale”, che è riuscita a conquistare alcuni gangli decisivi del potere.
                «Nelle università di élite, con rette da 70.000 dollari annui, il potere accademico pratica un conformismo totalitario che abbraccia le cause radicali: l’anti-razzismo ultrà di Black Lives Matter, l’esaltazione acritica di tutte le minoranze etniche, il femminismo sessuofobico e neopuritano di #MeToo. Si insegna che il razzismo è una tara genetica della sola razza bianca. Il Columbus Day diventa il giorno della vergogna degli italo-americani, discendenti di una sorta di Adolf Hitler che pianificò il genocidio dei nativi. La storia vera viene trasformata in una caricatura grottesca. Il capitalismo che ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio ora si rifà una coscienza con queste battaglie valoriali, pur di nascondere la grande questione sociale».

                Perfino il New York Times ne sarebbe preda, al punto da aver abbandonato la linea di giornalismo indipendente liberal . È possibile un ritorno alle origini?
                «Il Nyt è stato il teatro di purghe feroci, molte grandi firme moderate sono state espulse, la pagina dei commenti è in mano agli ayatollah del pensiero unico. Impone ai suoi lettori il “1619 Project” che è una riscrittura aberrante della storia americana in cui tutto viene ricondotto all’elemento dominante dello schiavismo, anche negli Stati Usa che lo combatterono. E vengono cancellati come irrilevanti i diritti civili conquistati negli Anni 60. Un ritorno alle origini potrebbe avvenire come reazione agli eccessi. Anche la Rivoluzione culturale maoista finì».

                Si diceva che la Storia la scrive chi vince. Come ha fatto allora una minoranza a imporre un’egemonia culturale?
                «Gli estremisti, i radicali che una volta erano l’anti-sistema, hanno imparato a sedurre i miliardari. La generazione Millennial, formata da professori vetero-marxisti nelle università per ricchi, oggi siede nei consigli d’amministrazione, comanda a Hollywood, nelle tv e nei giornali».

                È destinata a durare a lungo?
                «Gli anticorpi ci sono. In seno al partito democratico prevalgono i moderati, una sinistra storica che vede con orrore la deriva estremista guidata da Alexandria Ocasio-Cortez. È più preoccupante un altro tipo di reazione: quella che porta voti alla destra trumpiana, essa stessa impegnata a demolire l’Occidente con i suoi assalti alle istituzioni liberaldemocratiche».

                Ci sono differenze fra le due sponde dell’Occidente, l’America e l’Europa?
                «L’Europa ha qualche perplessità di fronte alle punte estreme del neopuritanesimo americano, per alcuni aspetti, come la repressione sessuale, questa cancel culture è un Grande Risveglio di fondamentalismo protestante. Ma Londra insegue l’America, con la censura nelle università o la persecuzione di una femminista come J. K. Rowling. L’autrice di Harry Potter ha osato parlare di biologia femminile ed è stata accusata di transfobia, ha ricevuto minacce di morte».

                Parlando di decadenza di imperi, il parallelismo corre subito a quello Romano. Che è stato lungo quattro secoli: se ne possono trarre lezioni?
                «Molte. Costantino impose il cristianesimo dall’alto: fu una rivoluzione élitaria, però non demolì ideologicamente la storia imperiale della Roma pagana. Dobbiamo prendere nota affinché anche il nostro declino sia spalmato per secoli».

                Quali reazioni può avviare sull’Occidente una guerra col nemico storico? «Per adesso non siamo affatto in guerra, anzi la rifiutiamo ad ogni costo. Vorrei che almeno fossimo fieri di questo nostro pacifismo, e capaci di esprimere tutto il disgusto morale e politico per la ferocia di Putin. Uno shock culturale su di noi potrebbe esercitarlo lo spettacolo del popolo ucraino, che si vede negato l’Occidente e lo ama con tutte le sue forze».

                Cosa ci dice la discreta compattezza dell’Occidente nei confronti di Putin?
                «Aspetterei a giudicare. La compattezza la vedremo negli anni. Dal 2007 Putin ci dice in modo esplicito la sua volontà di riconquista imperiale. Per 15 anni abbiamo brillato per inconsistenza e debolezza».


                E la presenza di un gigante imperiale alternativo come la Cina può scatenare una reazione di autoconservazione?
                «La Cina ci sfida con un sistema di valori in cui crede, non fa i nostri errori, rivaluta Confucio mentre nelle università Usa si cancella Platone “maschio bianco”. Poi Pechino ha una quinta colonna in mezzo a noi, la lobby affaristica filo-cinese».

                Angelo Panebianco sul Corriere ha scritto: «Se la maggioranza degli italiani sta con l’Occidente, il Paese non ha anticorpi sufficienti per garantirsi contro i danni che può provocare una minoranza diversamente schierata», dalla pandemia alla guerra. Fino a che punto una minoranza può provocare danni?
                «È bastato che la minoranza si agitasse, e l’Italia diluisce e rinvia i suoi impegni per la sicurezza europea. Anche in altri campi, delle minoranze rissose hanno fatto danni: hanno fermato la trivellazione del nostro gas, perfino le pale eoliche sono ostacolate per ragioni paesaggistiche. È l’ambientalismo adolescenziale, apocalittico e anti-scientifico, una religione neopagana con sacerdotesse e sacerdoti molto snob ma spietati».

                Segnali di inversione di marcia?
                «In America vengono proprio dalle minoranze etniche che si ribellano alle frange estremiste che dicono di volerle difendere. A New York afroamericani e ispanici hanno eletto il sindaco Eric Adams perché riporti la polizia in strada dopo la folle campagna di Black Lives Matter contro le forze dell’ordine. Nel mondo dell’immigrazione latinoamericana c’è una reazione contro chi vuole abolire i pronomi maschili e femminili».

                CorSera
                Ma se sta roba dei pronomi e estremismi vari le minoranze non la vogliono, molta gente normale non la vuole, tanti la "accettano" perché altrimenti si avrebbero ripercussioni allora chi è che la vuole? 4 stronzi praticamente, però nessuno si oppone, devono essere potentissimi sti 4 stronzi
                Originariamente Scritto da Lorenzo993
                non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo

                Commenta


                  Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza Messaggio
                  Ma se sta roba dei pronomi e estremismi vari le minoranze non la vogliono, molta gente normale non la vuole, tanti la "accettano" perché altrimenti si avrebbero ripercussioni allora chi è che la vuole? 4 stronzi praticamente, però nessuno si oppone, devono essere potentissimi sti 4 stronzi
                  Guarda che è così, basta uno stronz0 in cima, quattro cinque che non vogliono rotture e via.
                  Da noi a lavoro il capo ha chiesto a tutti di mettere i pronomi sulla mail interna, su Slack e magari pure su LinkedIn.
                  Non lo ho fatto e continuano a chiedere perché, e spingere più o meno delicatamente.
                  Gli altri con cui ho parlato non gli interessa nulla ma lo fanno perché lo ha chiesto il capo, a me frega un cazz0 ma comunque è una dinamica.

                  Rampini un po' estremo on alcuni passaggi ma tutto sommato chiaro.

                  Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da claudio96

                  sigpic
                  più o meno il triplo

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                    Ma questi che fanno sempre libri quanto ci guadagnano?

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                      Kadyrov afferma che in giornata prenderanno azovstal.
                      Poco fa, leggo che putin avrebbe ordinato di annullare l'assalto azovstal.
                      So' ragazzi...

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                        Originariamente Scritto da MarcoT Visualizza Messaggio
                        Ma se sta roba dei pronomi e estremismi vari le minoranze non la vogliono, molta gente normale non la vuole, tanti la "accettano" perché altrimenti si avrebbero ripercussioni allora chi è che la vuole? 4 stronzi praticamente, però nessuno si oppone, devono essere potentissimi sti 4 stronzi
                        La vuole chi persegue una ideologia antidentitaria e controvaloriale. Gli USA sono il motore ideologico della spinta indifferentista che in Europa trova negli organismi sovranazionali (la UE) la sua eco. In Italia i grandi giornali, le grandi case editrici, le università, sono tutte in mano ai figli del sessantotto, per cui problemi assolutamente marginali quali la presunta "omofobia" assumono un rilievo centrale, quasi ne discendesse una emergenza nazionale, con disegni di legge ad hoc che nascondono aggressioni e restrizioni alla libertà di insegnamento e di espressione.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          La Tass: “Putin ha ordinato annullare assalto all’Azovstal”
                          Il presidente russo, Vladimir Putin, ha affermato di non ritenere opportuno prendere d'assalto la zona dell'acciaieria Azovstal di Mariupol e ha annullato l'ordine. Lo riferisce Interfax. «Considero inopportuno il proposto assalto alla zona industriale. Ordino che venga annullato», ha detto Putin in un incontro con il ministro della Difesa Sergei Shoigu, secondo l'agenzia russa Tass. «Questo è il caso in cui dobbiamo pensare (cioè dobbiamo sempre pensarci, ma ancora di più in questo caso) a preservare la vita dei nostri soldati e ufficiali. Non c'è bisogno di arrampicarsi in questa catacomba e strisciare sottoterra lungo queste strutture industriali», ha aggiunto il presidente russo. «Chiudi questa zona industriale in modo che non ci voli una mosca». E Shoigu ha risposto in maniera affermativa.

                          Mosca, 3-4 giorni per fine operazioni acciaieria Mariupol

                          Serviranno ancora 3-4 giorni per completare le operazioni nell'acciaieria di Azovstal di Mariupol, dove si trovano le rimanenti truppe ucraine: lo ha detto il ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, nel corso di un incontro con il presidente Vladimir Putin. Lo riporta l'Interfax.


                          Mosca, durante liberazione Mariupol eliminati 4 mila soldati

                          Oltre 4 mila degli dei circa 8 mila soldati, tra reggimenti ucraini, battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri presenti a Mariupol al momento dell'accerchiamento russo, sono stati eliminati durante la liberazione della città; 1.478 si sono arresi. Lo ha riferito il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu al presidente russo Vladimir Putin citato dalla Tass. "Al momento dell'accerchiamento, le truppe ucraine, le formazioni nazionaliste e i mercenari stranieri che erano anche in gran numero ammontavano a circa 8.100", ha detto Shoigu.

                          Putin, il «successo» a Mariupol e lo stop, pubblico, a Shoigu
                          La resistenza ucraina nell'acciaieria Azovstal non è ancora terminata: «Serviranno ancora tre, quattro giorni per terminare l'operazione, perché ci sono ancora 2mila soldati ucraini asserragliati», dice il ministro della Difesa russo, Shoigu.

                          Ma la città di Mariupol è — di fatto, e proprio ad eccezione dell'acciaieria — «sotto controllo russo». A dirlo sono i due massimi responsabili militari e politici della Federazione russa: Shoigu, appunto, e Vladimir Putin.

                          Durante un incontro tra i due, di cui ha dato notizia l'agenzia russa Tass, Putin avrebbe ordinato a Shoigu di cancellare l'ordine di assaltare l'acciaieria, chiedendogli di continuare l'assedio: «Non deve passare una mosca», avrebbe detto.

                          Putin ha assicurato che la Russia garantirà, a chi si arrende, di avere salva la vita, e di essere «trattato con umanità».

                          Il presidente russo ha anche definito «un successo» la «liberazione» di Mariupol: e non si tratta di una parola scelta a caso. Mariupol sarebbe la prima grande città ucraina a cadere da quando Mosca ha iniziato l'invasione, il 24 febbraio; e Putin è alla ricerca di una qualche forma di «vittoria» da presentare alla nazione il 9 maggio, giorno in cui la Russia festeggia la vittoria contro il nazismo nella Seconda guerra mondiale.

                          Nel suo incontro con Putin, Shoigu ha fornito al presidente le cifre della battaglia dell'acciaieria, destinata a entrare nella storia di questa guerra: oltre 4 mila degli 8.100 soldati — tra reggimenti ucraini, battaglioni nazionalisti e mercenari stranieri — presenti a Mariupol al momento dell'accerchiamento russo sarebbero stati uccisi; 1.478 si sarebbero arresi.

                          CorSera-La Stampa-Repubblica
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                            Guarda che è così, basta uno stronz0 in cima, quattro cinque che non vogliono rotture e via.
                            Da noi a lavoro il capo ha chiesto a tutti di mettere i pronomi sulla mail interna, su Slack e magari pure su LinkedIn.
                            Non lo ho fatto e continuano a chiedere perché, e spingere più o meno delicatamente.
                            Gli altri con cui ho parlato non gli interessa nulla ma lo fanno perché lo ha chiesto il capo, a me frega un cazz0 ma comunque è una dinamica.

                            Rampini un po' estremo on alcuni passaggi ma tutto sommato chiaro.

                            Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                            Già funziona cosi, che schifo.
                            Originariamente Scritto da Pesca
                            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                              Da tempo, in sempre più cv, molti non scrivono nemmeno più residenza/domicilio.

                              Se però lo fai presente su linkedin, vieni sommerso da "cosa c'entra da dove uno viene o dove abita?! Basta che sappia fare".

                              C'è questa "apologia dello sradicamento".

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                                In ogni caso, una delle dinamiche che trovo affascinanti é la quantitá di odio che si sta riversando contro la Germania. Scholz a me NON piace, ma trovo che siano tra i pochi (insieme a Macron) a tenere una linea semi sensata e cauta. Beh sta roba é ovunque sul mio LinkedIn e anche sullo Slack aziendale. Onestamente infastidisce me che non sono tedesco.

                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]An excellent retrospective of many lies of German [/COLOR]#Chancellor[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)][/COLOR]#Scholz[COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)] and how he works for russia.[/COLOR]

                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]1) At the end of February Germany's defense industry sends Scholz a long list of all available weapons.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]2) Scholz doesn't share the list with Ukraine.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]3) Scholz says that there are no more weapons left in Germany to give to Ukraine.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]4) Germany's defense industry leakes the list to Ukraine's ambassador.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]5) Scholz says that the weapons on the list don't work.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]6) The defense industry denies this and leakes the list to the press.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]7) Scholz states Ukrainians can't master the weapons in the available time.[/COLOR]

                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]German defense experts tell the German press that Ukrainians can master the weapons in 2-3 weeks.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]9) Scholz says the weapons are needed by NATO and NATO must approve their transfer.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]10) NATO officials and German generals deny this.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]11) Scholz says no other NATO/EU ally is delivering heavy weapons to Ukraine.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]12) The US, UK, Australia, Poland, Czechia, Slovakia, Romania, Turkey, Italy, Finland, Denmark, Romania, Netherlands, etc. publish the lists of heavy weapon they deliver to Ukraine.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]13) Under pressure Scholz announces €2 billion for Ukraine's military.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]14) German parliamentarians find out that it's really just €1 billion, which won't be available for another 2-3 months, and then Scholz can veto or delay indefinitely every item Ukraine wants to buy.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]15) The US, France, Poland, Romania, Japan, the UK and Italy, plus the heads of EU and NATO spend an afternoon trying to talk sense into Scholz.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]16) Scholz makes a statement and says Ukraine can have the €1 billion now and order whatever it wants from the list.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]17) Ukraine's ambassador says that Scholz removed all the items Ukraine actually wants from the list before giving it to Ukraine and what remains on the list is just a fraction of the €1 billion.[/COLOR]
                                [COLOR=rgba(0, 0, 0, 0.9)]Scholz isn't incompetent or mendacious... he just works for the russians.[/COLOR]
                                Originariamente Scritto da claudio96

                                sigpic
                                più o meno il triplo

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