Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    In guerra si avanza di grado più velocemente, intanto per le capacità che un ufficiale mostra sul campo e poi anche per le perdite e la necessità di riempire i quadri superiori.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Sì di Trump a Orban, petrolio russo all’Ungheria per un anno. L’ira di Zelensky

      Donald Trump ha accettato di concedere all'Ungheria una deroga annuale alle sanzioni americane legate all'importazione di petrolio russo. «Importante risultato dell'incontro di oggi (tra il Presidente americano e il leader ungherese): gli Stati Uniti hanno concesso all'Ungheria un'esenzione illimitata dalle sanzioni sul petrolio e gas russo. Siamo grati per questa decisione che garantisce la sicurezza energetica dell'Ungheria», ha scritto su X il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. L'Ungheria importa l'86% del suo petrolio dalla Russia, una quantità che è aumentata da quando Mosca ha lanciato la sua invasione dell'Ucraina nel 2022.

      Sulla questione è intervenuto anche Volodymyr Zelensky. L'Ucraina «non può permettere» alla Russia di trarre profitto dalla vendita di petrolio all'Ungheria», ha detto il presidente ucraino.

      Trump ha dato ragione a Orban sull’immigrazione: «Ha avuto ragione sull'immigrazione. Guardate, invece, cosa è successo in Europa. La stanno inondando», ha dichiarato il presidente americano. «Se andate in alcuni Paesi, ora sono irriconoscibili a causa di ciò che hanno fatto. E l'Ungheria è molto riconoscibile», ha incalzato. Orban, naturalmente, ha difeso la sua posizione e ha attaccato duramente le sanzioni finanziarie imposte da Bruxelles all'Ungheria per aver sfidato l'Unione sull'immigrazione.

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        O la faccia o la vita

        di Marco Travaglio

        Tutti sanno come finirà l’assedio russo a Pokrovsk: con la resa o con lo sterminio degli ucraini circondati e minoritari (uno contro otto). Come le battaglie di Mariupol, Bakhmut, Avdiivka e il blitz della regione russa di Kursk. Tutti conoscono pure il finale della guerra: la Russia si terrà i territori che voleva (quelli filorussi di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson, più un cuscinetto di confine tra Sumy e Kharkiv) in cambio di quelli occupati in sovrappiù. Che Kiev non avrebbe riavuto i territori perduti lo disse il generale Usa Milley nel novembre 2022, dopo la prima e unica vera controffensiva ucraina. Lo ammisero gli 007 ucraini due anni fa, dopo il tragico flop della seconda. Lo confessò Zelensky 11 mesi fa. Ma nessuno, a Kiev come nell’Ue nella Nato, voleva perdere la faccia: quindi si continuò ad armare e finanziare l’Ucraina senza spiegare ai poveri soldati rimasti vivi che non erano fuggiti dal fronte e dalla leva perché dovessero ancora combattere e morire.

        La panzana di Putin che vuole l’intera Ucraina è incompatibile con gli appena 180 mila soldati inviati nel 2022 contro un esercito grande il triplo, con le aperture fatte un mese dopo ai negoziati di Istanbul e con la logica (il centro-ovest russofobo, anche se lo avesse occupato, avrebbe faticato a mantenerlo, pieni com’è di armi, mercenari e terroristi neonazisti). Ma fa comodo a chi ha perso la guerra per fingere di averla vinta e giustificare le centinaia di migliaia di vite e di miliardi sacrificati per difendere una causa persa, anziché negoziare e salvare il salvabile.

        La propaganda occidentale, come le sanzioni, danneggia chi la fa e crede alle balle che racconta. Tanto a morire sono solo gli ucraini. L’unico a dire la verità (“Zelensky non ha più carte”) è Trump, il più grande bugiardo del mondo che però è l’unico in Occidente a non rischiare la faccia: la guerra non l’ha mica voluta lui. Tutti gli altri fischiettano, raccontando coi loro trombettieri che Pokrovsk resiste (come Mariupol, Bakhmut, Avdiivka). Ma già si preparano a minimizzarne la caduta come la volpe con l’uva: “Tanto è solo un cumulo di macerie”. Fingono di non sapere che i russi non assediano Pokrovsk da 14 mesi perché attratti dalle bellezze del luogo: ma perché la città è l’ultimo avamposto della Maginot a ferro di cavallo che la Nato dal 2014 ha creato in Donbass per evitare che gli indipendentisti e poi i russi dilagassero nelle grandi steppe indifese dell’Ucraina centrale. Oltre quella linea non ci sono più ostacoli verso Dnipro e la Capitale. Questo Zelensky e i vertici di Nato e Ue lo sanno benissimo. Se si decidessero a dirlo e ad agire di conseguenza salverebbero migliaia di vite. Ma la loro priorità è un’altra, quella di sempre: salvare la faccia e la poltrona.

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        • germanomosconi
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          • Jan 2007
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          • pordenone
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          una sentenza....
          non ne sta sbagliando una Travaglio da 2 anni a questa parte
          Originariamente Scritto da Marco pl
          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          IO? Mai masturbato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          Io sono drogato..

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          • M K K
            finte ferie user
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            A trump per primo fa comodo tenere viva la minaccia Russa, gli infiniti miliardi per l'inutile riarmo dei paesi UE passano dal paese delle opportunità
            Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
            Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
            Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
              una sentenza....
              non ne sta sbagliando una Travaglio da 2 anni a questa parte
              Sulla propaganda mediatica occidentale (nello specifico quella italiota) Travaglio ha gioco facile. E' poi stupefacente come i media si dolgano del crollo nella fiducia dei mezzi di informazione "tradizionali", nei giornalisti, nei quotidiani: la combo covid-guerra ucraina è stata un colpo devastante ed annichilente, che ha mostrato tutto il nauseante servilismo e la totale volatilizzazione del pur minimo senso critico del giornalismo, con punte che hanno superato il grottesco (i russi con le pale, la vittoria certa dell'occidente, le sanzioni "devastanti" ecc...ecc...).

              Travaglio ricorda la vicenda dello sconfinamento ucraino nel Kursk: è sintomatica di come sia sparita dai giornali e dalla propaganda, una volta annientati i soldati ucraini in quella azione folle e insensata: quanti uomini ha perso l'Ucraina per occupare per qualche mese un lembo di confine del territorio russo, che non aveva nessun senso tattico e strategico, in quanto la Russia non ha distolto un soldato dal Donbass? Zelensky quanti dei suoi ha mandato al massacro inutilmente? Qualcuno sui nostri media se lo è chiesto? Però la "carne da cannone" è sempre e solo quella russa...

              Idem per Pokrovsk: si scopre che è da 14 mesi che la Russia martella, bombarda e stringe da presso quella città-fortezza, ma Pokrovsk appare improvvisamente sui media solo adesso, una volta entrati i russi: mai una analisi realistica e prospettica sul teatro bellico, mai un approfondimento sensato e obiettivo su queste cittadine che a noi non dicono niente, ma che a livello strategico hanno un impatto rivelantissimo in quanto sono tutti nodi di giuntura di una linea fortificata che, se venisse disarticolata in un punto, poi offrirebbe alla conquista interi territori: è proprio per questo esatto motivo che i russi paiono avanzare "lentamente", in quanto si concentrano sugli snodi fortificati e decisivi di quella "linea maginot", dove le difese ucraine sono asserragliate...ma sui giornali come viene tradotta tutta questa guerra di artiglieria e di trincea? "I russi avanzano un metro al mese"...salvo però, improvvisamente, di punto in bianco, essere informati che una tal fortezza sta per cadere, che i russi in loco hanno forze soverchianti, che l'artiglieria martella notte e giorno quelle difese, evidenza da cui discende che i magazzini russi sono ancora ben forniti di proiettili per cannoni, mortai ecc...

              I russi non stanno martellando con le pale, decisamente no...però i nostri giornalai si dolgono del crollo delle vendite e della fiducia...senza riflettere che quelle sono conseguenza di un ben più grave crollo: quello della credibilità.

              Ad inizio guerra fece capolino qualche articolo, preso da giornali esteri, con analisi che avrebbero dovuto invitare quanto meno alla prudenza. Ricordo di un'intervista ad un ex diplomatico americano in Russia, che raccontò di aver visitato una volta i vecchi magazzini di armi dell'armata rossa, quelli dell'URSS: descrisse di una distesa infinita di edifici contenenti quelle armi e quei proiettili che avrebbero dovuto servire al fu Patto di Varsavia per difendersi (od attaccare) durante la guerra fredda: ecco da dove vengono le munizioni per l'artiglieria russa, da quelle immense riserve...di cui nessuno dei tanti qua ci ha mai dato conto, eppure la Russia è l'erede dell'URSS, di quella potenza che si contrapponeva all'altra potenza americana: ci immaginiamo quante armi e munizioni possono aver stivato in quei decenni, nella paranoia comunista di "essere aggrediti" dagli USA o di dover aggredire passando dalla Berlino del Muro?

              Poi ci fu quel professore della Columbia che disse che "un impero non può essere isolato", cantando fin da subito il de profundis alle sanzioni allora appena applicate e che qua ci spacciavano come destinate ad annientare l'economia russa, a provocare il "default", a creare disordini sociali che avrebbero portato al cambio di regime al Cremlino ecc...Voce e analisi completamente soffocate dalla propaganda.

              In "default" ci è finita l'Europa. I "cambi di regime" pure, anzi è tutto il saeculum che sta trasmutando sotto ai nostri piedi. L'occidente vive una crisi strutturale, sistemica, che coinvolge la sua stessa essenza e forma per come l'abbiamo conosciute negli ultimi 80 anni. Gli USA non sono più una potenza "globale"...e l'Ucraina è rimasta con metà della sua popolazione, industria ed economia azzerate, e dipende letteralmente in tutto e per tutto dall'occidente in dissoluzione.

              Le tappe di questa catastrofe però non ci sono state raccontate, occultate sui media da una storiella fantasy a fumetti: il teatro viene giù ma te ne accorgi solo dal tonfo che fanno, di volta in volta, il tetto, le travi, le assi, la cavea e poi la scena: non è dunque ora di far venire giù anche il sipario?
              ...ma di noi
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • centos
                Bad Lieutenant
                • Jan 2009
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                ma quindi trump leggi shutdown ha bloccato il pagamento degli stipendi per tutti i dipendenti federali inclusi i soldati non ingaggiati?
                tipo gente che ha servito per anni in situazioni operative poi spostata per anzianità dietro una scrivania, cosa che mi sembra più che ragionevole

                penso che qualcuno ha sbagliato il colpo



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