Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.

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    Cremlino: “5mila soldati ucraini circondati a Kupyansk”
    Il presidente russo Vladimir Putin è stato informato che fino a 5.000 militari ucraini sono stati circondati nell'area di Kupyansk e oltre 5.500 nell'area di Krasnoarmeisk (Pokrovsk), ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Putin ha visitato uno dei posti di comando russi del gruppo di forze congiunte e ha incontrato il capo di stato maggiore Valerij Gerasimov e i comandanti dei gruppi tattici coinvolti nell'operazione militare speciale. "È stato consegnato un rapporto separato sulla situazione nelle aree di Kupyansk e Krasnoarmeisk. È stato riferito che fino a 5.000 soldati ucraini sono circondati nell'area di Kupyansk e oltre 5.500 militari nell'area di Krasnoarmeisk", ha affermato Peskov citato dalla Tass.

    “Kupyansk circondata”: Putin dispone misure per la resa degli ucraini
    Le forze russe "hanno circondato Kupyansk - nella regione di Kharkiv -, e le truppe d'assalto assumono il controllo dei passaggi militari ucraini sul fiume Oskol": lo ha annunciato il capo di Stato maggiore Valerij Gerasimov. Il presidente Vladimir Putin, in visita a un comando militare "dell'operazione speciale in Ucraina", ha disposto di "adottare misure per garantire la resa delle truppe ucraine e ridurre al minimo perdita vite umane". Lo scrive la Tass.

    Repubblica

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    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Furto al Louvre, arrestati due sospettati. Uno stava per fuggire in Algeria, l'altro era diretto in Mali

      I due uomini, già noti alla polizia per furti con scasso, sono ladri esperti originari della Seine-Seint-Denis: potrebbero aver agito su commissione

      Due sospetti sono stati arrestati sabato sera nell'ambito delle indagini sul furto al Louvre, condotte dalla brigata di repressione del banditismo di Parigi e dall'Ufficio centrale per la lotta contro il traffico di beni culturali.

      Secondo il Parisien i due uomini sono originari della Seine-Seint-Denis, il dipartimento 93 nella banlieue nord-est di Parigi, e fanno parte della banda di quattro che domenica mattina hanno usato un montacarichi per salire al primo piano, forzato una finestra sul balcone, sono entrati nella galleria di Apollo, hanno forzato due vetrine della collezione dei gioielli della Corona francese, rubato gioielli del valore stimato in 88 milioni di euro, poi hanno ripreso il montacarichi per scendere e poi fuggire a bordo di due scooter.

      L'operazione di sabato sera è stata avviata in fretta dopo che gli investigatori hanno appreso che uno dei sospetti stava per fuggire all'estero, probabilmente in Algeria: è stato arrestato all'aeroporto Charles de Gaulle mentre stava per imbarcarsi, secondo le informazioni del Parisien.

      Subito dopo, un secondo sospetto è stato arrestato nella regione parigina. Per il settimanale Paris Match il complice era diretto invece in Mali e la polizia lo starebbe interrogando ora.

      I due uomini, già noti alle forze dell'ordine per furti con scasso, hanno il profilo di ladri esperti che potrebbero aver agito su commissione. La loro custodia cautelare può durare 96 ore. Le indagini proseguono per identificare il resto dei complici.

      Il procuratore di Parigi Laure Beccuau, intanto, ha lamentato la «divulgazione frettolosa di queste informazioni da parte di persone informate, senza alcuna considerazione per l'indagine», scrive Le Figaro. «Questa rivelazione non può che danneggiare gli sforzi degli investigatori impegnati nella ricerca sia dei gioielli rubati che di tutti i criminali. È troppo presto per fornire dettagli», ha continuato il procuratore.

      ​Fra le piste seguite dagli inquirenti, anche quella di una possibile complicità di un membro della squadra di sicurezza del museo con la banda che ha effettuato il colpo. L'ipotesi è stata avanzata ieri sera dal quotidiano inglese The Telegraph, che ha citato «fonti vicine all'inchiesta».​

      CorSera
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        La Russia avanza. A forza di lente ma continue spallate, un pezzetto per volta ma va circondando e poi abbattendo le roccaforti trincerate dell'Ucraina, una nazione in agonia. Zelensky può opporre ormai solo le chiacchiere dei suo amici "volenterosi", per stare dietro alle quali ha portato alla rovina la sua nazione.

        Da parte sua Trump non ha un mezzo argomento per imporre una tregua sul modello Hamas-Sion, in quanto Putin non è Netanyahu e la Russia una proiezione americana come Israele...e con le sanzioni l'occidente in caduta libera può pulircisi il suo scimmiesco fondoschiena: entrando nel quarto anno di guerra, i più si spera avranno capito che non sono servite a niente: la Russia fa volare tutti i giorni quei missili che, si diceva "gliene restano pochi, e a forza di cercare i chip nelle lavatrici riesce anche a farli arrivare a destinazione.

        In quanto agli uomini, l'Ucraina ha perduto la metà della popolazione, perchè 25 milioni su circa 50 se la sono data, avendo saggiamente scelto di salvarsi la pelle invece di stare dietro ai deliri bellicisti di Zelensky, sobillato nella sua follia dai nullateneneti e nullaserventi europei, tutti stati politicamente (e alcuni pure economicamente) in bancarotta.

        La Russia di abitanti ne ha 140 milioni. Come potrà andare a finire? L'unica vera domanda è sul quanto ancora durerà, non sul come finirà.
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          Leggi su Sky TG24 l'articolo Russia: 'Testato con successo nuovo missile nucleare Burevestnik'. Putin: 'È invincibile'
          Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
          Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
          Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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            Argentina, Milei vince anche le elezioni legislative con oltre il 40%. Trump: «Lavoro straordinario, congratulazioni»

            La Libertad avanza, partito del presidente, in netto vantaggio in quasi tutto il Paese. Due anni fa il trionfale insediamento alla Casa Rosada

            L’Argentina scommette ancora su Javier Milei, consegnandogli un insperato trionfo alle elezioni legislative che ieri hanno rinnovato metà della Camera dei deputati (127 seggi su 257) e un terzo del Senato. Il partito del presidente, La Libertad Avanza, ha superato il 40 per cento dei voti a livello nazionale, vincendo la sfida con i peronisti di Fuerza Patria in quasi tutte le province - da Cordoba a Santa Fe, fino all’estremità meridionale della Terra del Fuoco - e rimontando perfino nella provincia di Buenos Aires, bastione della sinistra, dove a inizio settembre aveva perso con 14 punti di distacco le elezioni locali. «Congratulazioni al presidente Javier Milei per la sua schiacciante vittoria in Argentina. Sta facendo un lavoro straordinario! La nostra fiducia in lui è stata giustificata dal popolo argentino», ha scritto Trump sul suo social network Truth.

            Mai un’elezione di mid-term è stata seguita con tanta attenzione da Washington e dal mondo intero. La consultazione si è trasformata in un plebiscito sul governo ultraliberista di Milei, a due anni dal suo trionfale insediamento alla presidenza, sotto l’occhio vigile dell’«amico americano» Donald Trump, che nei giorni scorsi ha collegato il determinante sostegno finanziario degli Stati Uniti al successo del presidente: «Se non vince, ce ne andiamo».

            I risultati sono arrivati nella notte italiana. La Libertad Avanza, che finora contava soltanto su 36 seggi al Congresso, non ha raggiunto quel 56% di voti con cui il paladino della motosega vinse il ballottaggio presidenziale nel 2023 ma ha evitato il temuto voltafaccia dei suoi elettori e ha inferto una nuova umiliazione ai peronisti di Fuerza Patria, fermi sotto il 25%.

            Da oggi Milei potrà contare su un sostegno parlamentare molto più solido. Secondo le prime proiezioni, la Libertad Avanza con i nuovi 64 deputati eletti supera un terzo dei seggi al Congresso e riuscirà così ad evitare che l’opposizione blocchi i veti presidenziali alle leggi che minacciano l’equilibrio di bilancio. «Non arrendetevi perché siamo a metà strada e siamo sulla strada giusta», ha detto Milei durante l’evento conclusivo della sua campagna nella città di Rosario. Sul fronte opposto, il peronista Axel Kicillof, governatore di Buenos Aires, ha definito «crudele» il programma di Milei.

            ​CorSera
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