E' cosa buona e giusta (dunque saggia) in politica evitare di fare dei martiri, cioè prendere di petto qualcuno o qualcosa (in questo caso una istituzione universitaria) perchè se gli dai addosso con la forza del potere, anche per motivi che consideri i più giusti, presso le masse ottieni l'effetto contrario in quanto le folle, quasi istintivamente, si pongono dalla parte del più "debole", della "vittima" del "sistema".
E' lo stesso meccanismo che in un certo senso ha premiato elettoralmente Trump: stanchi delle imperanti ideologie woke, gender, di vera e propria limitazione e controllo della libertà di espressione, gli elettori hanno reagito eleggendo un "anti-sistema" (perseguitato dal sistema, si pensi allo sconvolgente ban dalle piattaforme social di un candidato presidenziale con dietro milioni e milioni di elettori e simpatizzanti)...che però adesso applica quel controllo statale ad una università, o a certo mondo della cultura e dell'insegnamento, rischiando di alienarsi dei favori almeno presso i "moderati".
Qui è certamente in questione più che le ridicole ideologie gender, di cui pure Harvard si è ridotta a fare da fumisteria, il fatto che, almeno secondo i repubblicani, quella università sia un covo antiebraico, in quanto tra docenti e studenti molti sono pro Palestina...mentre i legami col sionismo da parte dello stato americano sono stranoti, così come è stranoto il peso della comunità ebraica entro le amministrazioni USA di qualunque colore...quindi si può immaginare in questo caso una spinta, da parte del sionismo, a questa decisione...che ha anche un altro aspetto, cioè la presenza di studenti asiatici, che sono tra l'altro tra i migliori, ma che, se cinesi, ci fa capire (se ancora ce ne fosse bisogno) chi venga considerato come il vero nemico americano prossimo venturo, anzi già presente: la Cina...la Cina che viene vista come avversaria esistenziale ovunque: nel Pacifico, nell'Artico, in Europa, nella economia, nella tecnologia, nelle frontiere future (lo spazio), insomma il vero e proprio incubo americano.
Ne fanno le spese i cinesi presenti in America, che rappresentano però una quota importante di futuri dirigenti, ingegneri, scienziati americani, essenziali nel decisivo dominio dell'ambito tecnico:
per cui se inizi a sospettare che gli studenti cinesi (serbatoi di menti brillanti per le tue industrie tecnologiche) siano collusi col nemico, ti si apre un grosso, anzi enorme, problema.
E' lo stesso meccanismo che in un certo senso ha premiato elettoralmente Trump: stanchi delle imperanti ideologie woke, gender, di vera e propria limitazione e controllo della libertà di espressione, gli elettori hanno reagito eleggendo un "anti-sistema" (perseguitato dal sistema, si pensi allo sconvolgente ban dalle piattaforme social di un candidato presidenziale con dietro milioni e milioni di elettori e simpatizzanti)...che però adesso applica quel controllo statale ad una università, o a certo mondo della cultura e dell'insegnamento, rischiando di alienarsi dei favori almeno presso i "moderati".
Qui è certamente in questione più che le ridicole ideologie gender, di cui pure Harvard si è ridotta a fare da fumisteria, il fatto che, almeno secondo i repubblicani, quella università sia un covo antiebraico, in quanto tra docenti e studenti molti sono pro Palestina...mentre i legami col sionismo da parte dello stato americano sono stranoti, così come è stranoto il peso della comunità ebraica entro le amministrazioni USA di qualunque colore...quindi si può immaginare in questo caso una spinta, da parte del sionismo, a questa decisione...che ha anche un altro aspetto, cioè la presenza di studenti asiatici, che sono tra l'altro tra i migliori, ma che, se cinesi, ci fa capire (se ancora ce ne fosse bisogno) chi venga considerato come il vero nemico americano prossimo venturo, anzi già presente: la Cina...la Cina che viene vista come avversaria esistenziale ovunque: nel Pacifico, nell'Artico, in Europa, nella economia, nella tecnologia, nelle frontiere future (lo spazio), insomma il vero e proprio incubo americano.
Ne fanno le spese i cinesi presenti in America, che rappresentano però una quota importante di futuri dirigenti, ingegneri, scienziati americani, essenziali nel decisivo dominio dell'ambito tecnico:
per cui se inizi a sospettare che gli studenti cinesi (serbatoi di menti brillanti per le tue industrie tecnologiche) siano collusi col nemico, ti si apre un grosso, anzi enorme, problema.
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