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Cronaca e politica estera [Equilibri mondiali] Thread unico.
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Vance: “Da Russia e Ucraina proposte per la pace. Ma la guerra non finirà tanto presto”
"La guerra in Ucraina non finirà tanto presto," ha dichiarato il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in un'intervista a Fox News giovedì. "Adesso spetta ai russi e agli ucraini, ora che ciascuna parte conosce le condizioni di pace dell’altra. Sarà compito loro raggiungere un accordo e porre fine a questo conflitto brutale, davvero brutale," ha detto Vance a Bret Baier di Fox News.
Rubio: “Kiev non sarà in grado di spingere la Russia ai confini del 2014”
Le Forze armate ucraine non saranno in grado di "spingere la Russia" fino ai confini del 2014. Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio, consigliere per la sicurezza nazionale ad interim del leader americano Donald Trump. "L'Ucraina non riuscirà a riportare la Russia al punto in cui era nel 2014", ha detto a Fox News. Secondo Rubio, stando a quanto riferisce l'agenzia russa Tass, questo dovrebbe essere accettato come un fatto
La Stampa...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Mi sa che la "pace" non è per quest'anno...anzi, forse sarà fissata per l'anno del mai. In quel caso però sarà da capire come gli USA riusciranno a mettere le mani sulle terre rare, in quanto non sono già disponibili ma nel sottosuolo allo stato grezzo, quindi occorre mettere su tutta la catena mineraria ed estrattiva al riguardo...ma con uno stato di guerra in atto lo vedo difficile....ma di noi
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La marea di Farage travolge l'Inghilterra: Reform dilaga ovunque nelle elezioni amministrative
Svolta epocale per la politica britannica: Reform, il partito di destra populista guidato da Nigel Farage, mette in crisi il sistema politico tradizionale
La marea faragista sommerge tutta l’Inghilterra: ed è una svolta epocale per la politica britannica. Perché è un vero choc sismico quello che emerge dal voto amministrativo che ieri ha coinvolto un terzo dell’elettorato dell’Inghilterra (non si votava nelle altre regioni britanniche): Reform, il partito di destra populista guidato da Nigel Farage, il tribuno della Brexit, dilaga ovunque e mette in crisi il sistema politico tradizionale.
I faragisti hanno vinto un’elezione suppletiva, a Runcorn, in un seggio che a luglio scorso era stato ottenuto dal Labour con una maggioranza addirittura del 53%, mentre Reform si era fermato al 18%: ieri la candidata di Farage, Sarah Pochin, ha strappato la vittoria ai laburisti, anche se solo per 6 voti, e ha subito dichiarato il proprio leader «il prossimo primo ministro di questo grande Paese».
Reform ha preso anche il controllo della regione del Lincolnshire, ottenendo lì il 42% dei voti e relegando i conservatori al secondo posto col 26%, ma pure dove i laburisti tengono le posizioni vengono incalzati da Reform a un soffio di distanza. Il quadro completo lo avremo solo nel pomeriggio, quando Farage potrebbe segnare ulteriori vittorie, ma quella di oggi è comunque l’alba di una nuova era.
Il tradizionale duopolio laburisti-conservatori è finito e quello che sta accadendo è paragonabile alla svolta di un secolo fa, negli anni a cavallo fra le due guerre mondiali, quando i laburisti soppiantarono i liberali come alternativa ai conservatori. Ora il partito di Farage è diventato la vera opposizione al governo laburista e tutto il sistema si è frammentato, grazie anche ai buoni risultati di liberaldemocratici e Verdi.
Quello per Reform è un voto di protesta contro lo status quo e tutto l’establishment tradizionale: se l’anno scorso le elezioni politiche che hanno portato al governo il Labour di Keir Starmer erano state un referendum contro i conservatori, adesso l’elettorato già deluso dai laburisti si volge all’unica alternativa rimasta, ossia la destra populista. A favore di Farage gioca il fatto che l’immigrazione è tornata in cima alle preoccupazioni degli elettori ed è il cavallo di battaglia di Reform: ma si tratta di un’onda lunga che arriva da lontano, dai quasi vent’anni successivi alla crisi finanziaria che hanno visto il deterioramento delle condizioni di vita della popolazione, soprattutto della classe lavoratrice. È un disagio che si era manifestato già nel 2016, con il voto in favore della Brexit, ma a cui la classe politica non è mai riuscita a dare una vera risposta: adesso l’alternativa, per quanto semplicistica e nebulosa, è incarnata da Farage.
Resta da vedere come tutto questo si tradurrà a livello nazionale, dove il sistema elettorale uninominale distorce enormemente il voto (l’anno scorso il Labour ha ottenuto una schiacciante maggioranza assoluta di seggi con appena il 34% dei consensi): ma con una corsa politica ormai a quattro (se non a cinque) i risultati possono essere imprevedibili e il collasso dei partiti tradizionali non è da escludere. In teoria le elezioni generali sono solo fra 4 anni, ma Farage primo ministro a Londra non è più fantapolitica.
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Solo qualche giorno fa ho ascoltato qualche illuminato nostrano affermare che: "se in Inghilterra si rivotasse adesso per la Brexit, gli inglesi cambierebbero idea" (era in una delle pillole sul Tubo di La7, purtroppo non mi ricordo chi, forse Augias ma posso sbagliarmi)...beh, a guardare ai risultati e al vento che spira da quelle parti (come altrove in Europa) non si direbbe.
Tornare alla Europa per gli inglesi vorrebbe dire tornare alle politiche contro cui si stanno ribellando, in primis l'onda ciclopica dell'immigrazione, ormai mal sopportata ovunque.
Queste alternative al disastro del liberalismo, dai media nostrani vengono continuamente appellate come "semplicistiche e nebulose"...ottimo, e allora però quali sarebbero le concrete risposte alle emergenze da parte dei progressisti-liberalisti, ovverosia coloro che hanno portato allo sfascio totale il circo occidentale? A saperlo...
In quelle testoline piene di elio c'è una sola idea, perchè per il resto è il vuoto: fare finta di niente, fare spallucce alla tempesta che sta spiantando i tendoni circensi e andare avanti, cioè ormai girare in tondo, scavarsi la fossa....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSolo qualche giorno fa ho ascoltato qualche illuminato nostrano affermare che: "se in Inghilterra si rivotasse adesso per la Brexit, gli inglesi cambierebbero idea" (era in una delle pillole sul Tubo di La7, purtroppo non mi ricordo chi, forse Augias ma posso sbagliarmi)...beh, a guardare ai risultati e al vento che spira da quelle parti (come altrove in Europa) non si direbbe.
Tornare alla Europa per gli inglesi vorrebbe dire tornare alle politiche contro cui si stanno ribellando, in primis l'onda ciclopica dell'immigrazione, ormai mal sopportata ovunque.
Queste alternative al disastro del liberalismo, dai media nostrani vengono continuamente appellate come "semplicistiche e nebulose"...ottimo, e allora però quali sarebbero le concrete risposte alle emergenze da parte dei progressisti-liberalisti, ovverosia coloro che hanno portato allo sfascio totale il circo occidentale? A saperlo...
In quelle testoline piene di elio c'è una sola idea, perchè per il resto è il vuoto: fare finta di niente, fare spallucce alla tempesta che sta spiantando i tendoni circensi e andare avanti, cioè ormai girare in tondo, scavarsi la fossa.
Non che ne avessimo dubbi eh.
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Il fatto politico però è il disagio delle masse medio-basse, è per questo che votano le ali estreme al di là di quello che poi possono o non possono dire, nel senso di rettificare, quei leader.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl fatto politico però è il disagio delle masse medio-basse, è per questo che votano le ali estreme al di là di quello che poi possono o non possono dire, nel senso di rettificare, quei leader.
Perché i nostri sono alti. È un fatto grave, ma sintomo di una disillusione che prevale sul voto "tanto per"
Mentre in UK il rivotare in massa Farage è sintomo di ritardo mentale
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Sembra che ultimamente molti politici (Trump ne è un esempio) stiano adottando una strategia del tipo 'seguire il consenso popolare', il che, in teoria, potrebbe anche avere un senso, dato che le elezioni e la democrazia si basano proprio sul voto e sulla rappresentanza della volontà della gente.
Tuttavia, un politico dovrebbe anche essere in grado di avere le competenze e le risorse necessarie per risolvere i problemi reali che affliggono un Paese e la sua economia. A volte, quindi, dovrebbe prendere decisioni impopolari, ma necessarie per il bene comune e per raggiungere obiettivi di lungo periodo.
Oggi, invece, sembra che molti politici legiferino basandosi su sondaggi di Facebook del tipo 'che verdura sei?' – una deriva che rischia di svuotare il ruolo della politica di ogni serietà e prospettiva.
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Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza MessaggioMa in tutto questo Barone che fine ha fatto?
(Quindi tutta la popolazione maschile)
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Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggio
il suo accento mi fa morire
lo voterei a prescindere da quello che dice
anche se ha i denti marci come tutti gli inglesiOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
il suo accento mi fa morire
lo voterei a prescindere da quello che dice
anche se ha i denti marci come tutti gli inglesi
Tenendo conto prendi le difese di Israele e simpatizzi pure per quel cardinale che è riuscito a fare sbroccare il papa...mi disgusti più dell'utente robybaggio!
Mi rincuora il fatto non verrai giudicato dal NOSTRO misericordioso Dio Cristiano, ma dal VOSTRO iracondo Dio del vecchio testamento!
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