L'angolo Filosofico - Morale, Linguaggio, Conoscenza e dintorni

[Bob Terwilliger]

Questa roba non c'entra nulla con la discussione. E' una discussione di politica e andrebbe nel 3d della politica estera, che non è limitato ai fatti di cronaca ma a tutti i fenomeni politici.

Comunque, tornando OT, la posizione degli analisti è priva di ogni senso. Un analista di Goldman Sachs è un ragazzo di 21-25 anni che prende 100.000 dollari l'anno. Ha un posto ultraprestigioso con ogni genere di benefit, non ha alcuna preoccupazione all'infuori del lavoro. E la sua carriera dopo quel punto non farà che crescere arrivando ai 250k l'anno se decide di tirare i remi in barca, altrimenti si va ben oltre. Se uno vuole può ritirarsi a 35 anni e vivere nel benessere.
E non finisci per sbaglio a Goldman Sachs. Ci arrivi perché lo vuoi assolutamente, lotti contro una concorrenza spietata, e vinci. Non è che prima di entrare pensi che andrai a lavorare 8 ore al giorno e poi fine. Se vuoi un lavoro di quel genere, lo puoi trovare, e molto più facilmente che in GS. Certo non avrai la Lambo a trent'anni.

Sarebbe come se i Navy SEALS si lamentassero che l'addestramento è troppo duro, i turni in missione di guerra sono estenuanti e non lasciano spazio al work-life balance, e poi ci sono le pallottole e le esplosioni che possono causare incidenti molto spiacevoli. Bene, ma allora non provare a entrare nei reparti speciali delle forze d'elite. Non è che sono i Navy SEALS a doversi adattare per permettere a tutti di essere parte dell'elite ma senza sbattersi troppo.

[Bob Terwilliger]

Bella domanda. Capita di essere imprigionati in situazioni che non ti fanno stare bene per aspettative tue o spesso degli altri.
Magari ti sei laureato all'università privata spendendo 100K all'anno, hai fatto tutto bene, finisci dove tutti si aspettano che tu finisca...e cosa fai? Quitti Goldman per andare nella Monte dei Paschi di turno? Psicologicamente potrebbe essere percepito come un grosso fallimento. Quindi tieni duro sperando che la situazione possa migliorare.

Se tutti si aspettano che tu finisca a fare il banchiere a Goldman Sachs, il problema è del tuo gruppo sociale e non di Goldman Sachs.
Quitti per andare a Mediobanca o a Roland Berger dove potrai fare una carriera stellare con turni di lavoro decisamente più gestibili. Se sul CV c'è scritto che sei un analista di GS, per un colloquio ti invitano al 100%. E se sei riuscito a passare i colloqui di GS è evidente che hai abbastanza capacità da entrare anche in un'altra azienda top. Magari non la primissima che consulti, ma insomma, finire a fare query nel backoffice di MPS mi sembra improbabile.

[Lukinosnake]

Questa roba non c'entra nulla con la discussione. E' una discussione di politica e andrebbe nel 3d della politica estera, che non è limitato ai fatti di cronaca ma a tutti i fenomeni politici.

Comunque, tornando OT, la posizione degli analisti è priva di ogni senso. Un analista di Goldman Sachs è un ragazzo di 21-25 anni che prende 100.000 dollari l'anno. Ha un posto ultraprestigioso con ogni genere di benefit, non ha alcuna preoccupazione all'infuori del lavoro. E la sua carriera dopo quel punto non farà che crescere arrivando ai 250k l'anno se decide di tirare i remi in barca, altrimenti si va ben oltre. Se uno vuole può ritirarsi a 35 anni e vivere nel benessere.
E non finisci per sbaglio a Goldman Sachs. Ci arrivi perché lo vuoi assolutamente, lotti contro una concorrenza spietata, e vinci. Non è che prima di entrare pensi che andrai a lavorare 8 ore al giorno e poi fine. Se vuoi un lavoro di quel genere, lo puoi trovare, e molto più facilmente che in GS. Certo non avrai la Lambo a trent'anni.

Sarebbe come se i Navy SEALS si lamentassero che l'addestramento è troppo duro, i turni in missione di guerra sono estenuanti e non lasciano spazio al work-life balance, e poi ci sono le pallottole e le esplosioni che possono causare incidenti molto spiacevoli. Bene, ma allora non provare a entrare nei reparti speciali delle forze d'elite. Non è che sono i Navy SEALS a doversi adattare per permettere a tutti di essere parte dell'elite ma senza sbattersi troppo.

Vi vedo costretto a quotare.

Se aziende del genere con i relativi stipendi e sacrifici immensi non erano l'endgame, potevi fare altre scelte prima. Penso che chi viene da un certo ambiente familiare che puo' permettersi universita' irragiungibili per la persona media sappia fin dall'inizio quale sara' il percorso. Se non va bene e' libero di scegliere altro, senza bisogno di andar a lavorare da Subway.

Nessuno li obbliga con la pistola alla tempia eh. Il problema e' sempre quello: i soldi e il benessere. Tutti li vogliono ma per ottenerli, a meno di essere Paris Hilton, ti devi spaccare il culo 100 volte di piu' di chi fa le sue 8 orette e torna a casa a guardare Netflix. Altrimenti tutti avremmo i big money, orologi da 20k, Lambo e villoni.

[The_machine]

Si Bob, però quelle condizioni di lavoro sono prerogativa di certi contesti di eccellenza e non di altri...che tuttavia ottengono ottimi risultati.

Voglio dire, nelle big tech (chiaramente ci saranno eccezioni) di cui spesso qui si parla male, il dipendente ha un work life balance molto buono e gli stipendi sono altrettanto alti. Non vedo perché questo modello non potrebbe essere replicato nelle banche d'investimento. E' più un retaggio che altro.

[Giampo93]

Premesso che l'argomento poteva e può benissimo impostarsi su base filosofica (concetto di dignità, kantiano o un po' più naif, il ruolo del lavoro all'interno delle nostre esistenze, ecc.) la questione per me è la seguente: certo, il medico non ti obbliga a lavorare da GS,sta alle ambizioni di ciascuno fare un passo in tal senso o uno indietro; e sì, prestigio e stipendio sono strepitosi ed è normale si ricolleghino a determinate pretese.

Però, non possiamo immaginare che debba esistere un limite? Lo stesso limite che ci vieta di istituire sweatshops perché tanto "sta a te scegliere se restare o meno"?
GS potrebbe, se lo volesse, migliorare le condizioni di vita dei suoi dipendenti, mantenere intatto lo standard dei servizi resi, mantenere le prestazioni di ciascun lavoratore su ritmi "comprensibili" per un giovane ambizioso in carriera (70-90 ore settimanali nei picchi).

Perciò, riformulo la questione: quale che sia lo stipendio, il prestigio, prescindendo perfino dalla volontà del lavoratore stesso, può esistere una giornata lavorativa (da dipendente) da 100 ore su base fissa?

[topscorer]

Mha, completamente ot come discorso.
Ma voglio lo stesso fare un esempio, ho lavorato in una grossa multinazionale bolognese per un periodo, vi dico pure quale Datalogic, vi sarà capitato di vedere uno dei loro lettori di codici a barre se fate la spesa con lo self scan.
Mi hanno mandato nella filiale svedese ad appoggiare i tecnici per qualche mese, in Italia a parte i pochi col contratto da operai che marcavano il cartellino in entrata e in uscita e dovevano fare 39 ore, tutti dagli impiegati ai top manager entravano più tardi possibile, c'era il flessibile, facevano pause pranzo lunghissime, con tanto di seduta in palestra e uscivano tardi alla sera perché uscire alle 17.30, 18.00 era visto male.
Se uno inizia alle 9, fa un ora di pausa esce alle 18 sono 8 ore eh, ma era visto male.
Invece uscire alle 19.00 , 19.30 faceva aziendalista, anche se poi il numero di ore lavorate era lo stesso.
Quando mandavano gente dall Italia tipo it o altri, quelli del marketing per lanciare il telemarketing, che ai tempi era una novità, se alle 17.00 , quando tutti se ne andavano erano ancora in ufficio venivano visti male, e si diceva di loro che non sapevano organizzare la giornata.

Proprio delle mentalità completamente differenti.

[Giampo93]

In generale in Italia si lavora più che all'estero, per motivi per lo più legati a retaggi culturali.

[topscorer]

Di più inteso come più ore, però a parità di ore , sentito dal CEO di Stellantis, le industrie automobilistiche francesi sono più produttive e redditizie di quelle italiane.
C'è qualcosa che non funziona.
Io mi sono fatto un'idea, nella manifatturiera troppi manager che battono il tamburo e pochi operai che spostano l'acqua coi remi, in proporzione.

[Lukinosnake]

In generale in Italia si lavora più che all'estero, per motivi per lo più legati a retaggi culturali.

Mha guarda, tra tutte le persone che conosco in Italia, inclusa gente piu' grande, mi e' sempre sembrato ovvio il contrario eh.

Forse a Milano, che e' piu' simile ad una delle capitali europee si lavora tanto quanto all'estero, ma altrove e in particolare al sud sempre sentito gente che sentendo come lavoriamo noi mi dice che "siamo dei pazzi"

[Lukinosnake]

C'e' differenza tra lavorare/sembrare indaffarati ed essere produttivi.

In Italia sembra che tutti siano sempre super indaffarati, di corsa e con molto lavoro, ma per qualche ragione la produttivita' effettiva e' piu' bassa. Almeno questo e' quello che ho potuto appurare lavorando con aziende che hanno stabilimenti in vari paesi diversi.
In portogallo e spagna e' la stessa cosa.


Suppongo che sia per questo che poi quando arrivano aziende straniere, tipo amazon, con altri standards la gente si lamenta. Ci credo, non hai piu' le varie cose (sbagliate) a cui ti eri abituato: pausa sigaretta ogni ora, pausa bagno che dura 15 min ogni due ore, chiaccherata con i colleghi di X, magari la pausa pranzo dura un po' di piu' ecc ecc.

[KURTANGLE]

Premesso che l'argomento poteva e può benissimo impostarsi su base filosofica (concetto di dignità, kantiano o un po' più naif, il ruolo del lavoro all'interno delle nostre esistenze, ecc.) la questione per me è la seguente: certo, il medico non ti obbliga a lavorare da GS,sta alle ambizioni di ciascuno fare un passo in tal senso o uno indietro; e sì, prestigio e stipendio sono strepitosi ed è normale si ricolleghino a determinate pretese.

Però, non possiamo immaginare che debba esistere un limite? Lo stesso limite che ci vieta di istituire sweatshops perché tanto "sta a te scegliere se restare o meno"?
GS potrebbe, se lo volesse, migliorare le condizioni di vita dei suoi dipendenti, mantenere intatto lo standard dei servizi resi, mantenere le prestazioni di ciascun lavoratore su ritmi "comprensibili" per un giovane ambizioso in carriera (70-90 ore settimanali nei picchi).

Perciò, riformulo la questione: quale che sia lo stipendio, il prestigio, prescindendo perfino dalla volontà del lavoratore stesso, può esistere una giornata lavorativa (da dipendente) da 100 ore su base fissa?

anche io la vedo così.
il fatto che quei ragazzi ambiscano a lavorare per quel datore di lavoro e a quelle condizioni non rende automaticamente le condizioni giuste

[Lukinosnake]

anche io la vedo così.
il fatto che quei ragazzi ambiscano a lavorare per quel datore di lavoro e a quelle condizioni non rende automaticamente le condizioni giuste

Come diceva Bob l'addestramento delle forze speciali non si deve adattare a chi ambisce di farne parte. Se e' troppo si e' liberi di fare una carriera ottima (senza ironia) in una societa' o banca piu' normale. Di certo avrai comunque uno stipendio ben sopra la media ed anziche' la Lambo ti compri una R8. Di certo non muori di fame o la famiglia non ti mette al muro.

[The_machine]

Bisogna anche considerare la legalità della cosa. Voglio dire, impiegati di alcune aziende lavorano standard molto più di 8 ore ma non gli vengono fatti segnare gli straordinari. Eppure se ti rifiuti di fare ciò vieni in qualche modo ostracizzato.

[Lukinosnake]

Bisogna anche considerare la legalità della cosa. Voglio dire, impiegati di alcune aziende lavorano standard molto più di 8 ore ma non gli vengono fatti segnare gli straordinari. Eppure se ti rifiuti di fare ciò vieni in qualche modo ostracizzato.

Questo e' un discorso molto diverso e che non approvo. Bisogna essere liberi di fare il minimo, se si vuole, ma essere coscienti che anche i rewards saranno minimi.

Secondo me se si segue la regola del "what you give is what you get" il mondo funziona sempre bene.

[topscorer]

Bisogna anche considerare la legalità della cosa. Voglio dire, impiegati di alcune aziende lavorano standard molto più di 8 ore ma non gli vengono fatti segnare gli straordinari. Eppure se ti rifiuti di fare ciò vieni in qualche modo ostracizzato.

Ma è una anomalia tutta italiana, poi se mi dite che lo fanno in GS può essere ma altrove non si vedono ste assurdità.

Comunque gli ultimi post sono da spigolo del lavoro.