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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza Messaggio
    Bhe non direi che lo stato ha lasciato "campo aperto". Ha fatto quello che poteva. L'obbligo dal punto legislativo non lo puo' mettere (gia' adesso abbiamo la plebe che parla di dittatura, figurati se li costringi a fare qualcosa per il bene di tutti), quindi cio' che rimane e' rendere la situazione cosi' difficile da fare in modo che la gente vada a vaccinarsi. Alla fine l'obbiettivo e' quello e anche io avrei fatto simili scelte, sebbene avrei scelto come altri paesi che il vaccino non si poteva ottenere con i tamponi.

    A me e' sembrato evidente che il vaccino per i bambini venisse introdotto per ridurre la diffusione, al di la' degli effetti del covid sui bambini, limitando quindi la possibile insorgenza di varianti che e' piu' facile spuntino fuori quando il virus non viene messo "alle strette" e trova pochissimi soggetti da infettare. A me piace ragionare per ipotesi, perche' sono per natura un problem solver, quindi mi domando: se per caso non vaccinare i bambini facesse spuntare una variante molto piu' aggressiva proprio per i bambini stessi, la responsabilita' di aver fatto girare il virus liberamente in quella fascia di eta' chi se la prende? A quel punto direi che sarebbe "etico" che i genitori che hanno preso questa decisione sulla base del "al momento i rischi sono pochi, quindi tentiamo la fortuna" si facessero il segno della croce, senza correre ai centri vaccinazioni.

    La gente deve imparare a prevenire le situazioni di merda, non solo a urlare quando c'e' gia' caduta dentro, magari perche' ha deciso di giocare con il trampolino.

    Il problema del "vedremo al momento" e' che nel frattempo la gente crepa male (ed in un certo senso sarebbe anche giusto quando si rifiutano mezzi di prevenzione). Anche se vedere le mamme pancine che cercano info su google e si prendono questi rischi e "poi si vede" sarebbe decisamente interessante, specie nel vedere la faccia alla domanda "ma come non ha vaccinato suo figlio? Adesso per colpa sua magari e' tardi".
    C'e' un motivo se si dice "prevenire e' meglio che curare".
    Per evitare l'ipotetica variante dovresti vaccinare il mondo intero in un lasso di tempo brevissimo, perchè quella potrebbe star sorgendo in Malesia o in Indonesia o in qualunque altro posto del mondo. E' scientificamente insostenibile giustificare la vaccinazione dei bambini con l'evitare l'insorgere di una variante.

    Circa la diffusione del virus, nella tesi che adesso prende di mira gli infanti come nuovi untori, ha già risposto il direttore dello Spallanzani: https://www.bodyweb.com/showthread.p...3#post10727843

    Sullo Stato, non ha "fatto quello che poteva": ha piuttosto fatto una scelta: ha scelto di non porre l'obbligo pur avendo gli strumenti giuridici e legali per imporre verso tutti il vaccino (lo Stato è la fonte del diritto).

    Non c'è una mezza ragione valida sul perchè si dovrebbero trascinare dei bambini sani come pesci ad inocularsi un vaccino fatto in fretta e furia, con sconosciuti eventi avversi nell'immediato e a lungo termine, incognita rilevante visto che parliamo di soggetti che hanno una vita intera davanti.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Per evitare l'ipotetica variante dovresti vaccinare il mondo intero in un lasso di tempo brevissimo, perchè quella potrebbe star sorgendo in Malesia o in Indonesia o in qualunque altro posto del mondo. E' scientificamente insostenibile giustificare la vaccinazione dei bambini con l'evitare l'insorgere di una variante.

      Circa la diffusione del virus, nella tesi che adesso prende di mira gli infanti come nuovi untori, ha già risposto il direttore dello Spallanzani: https://www.bodyweb.com/showthread.p...3#post10727843

      Sullo Stato, non ha "fatto quello che poteva": ha piuttosto fatto una scelta: ha scelto di non porre l'obbligo pur avendo gli strumenti giuridici e legali per imporre verso tutti il vaccino (lo Stato è la fonte del diritto).

      Non c'è una mezza ragione valida sul perchè si dovrebbero trascinare dei bambini sani come pesci ad inocularsi un vaccino fatto in fretta e furia, con sconosciuti eventi avversi nell'immediato e a lungo termine, incognita rilevante visto che parliamo di soggetti che hanno una vita intera davanti.
      Pero' siccome vaccinare il mondo intero non e' possibile, visto che non tutto e' sotto il nostro controllo, almeno bisognerebbe massimizzare i risultati e la copertura su quello che possiamo controllare.
      Se tutti i paesi seguissero la regola del "o tutto o niente" non si otterrebbe certo un gran che.
      Tra il fare qualcosa per ottenere un margine in piu', anche se minimo, e il non fare e' sempre meglio la prima opzione, ma comprendo che molti hanno la cultura del "meno si fa, meglio e'. Poi si vede", che fondamentalmente e' la stessa logica di chi parlando del cambiamento climatico dice a se stesso che siccome il suo contributo richiede sforzo (minimo) a fronte di un risultato (minimo, specie se tutti la pensano cosi'), anziche' fare il meglio che puo' inquina a piu' non possono, perche' bho, poi si vede.


      Il direttore dello Spallanzani ha diritto ad esprimere una sua idea, ma questa e' di carattere etico sulla base della sua etica, non necessariamente la scelta piu' giusta ai fini del risultato, che e' quello che conta.
      Questo genere di dichiarazioni basate sull'etica sfumerebbero in 10 minuti con l'insorgere di altre varianti, anche se pericolose maggiormanete per gli adulti, ma fatte circolare liberamente dai bambini non vaccinati. Come si suol dire, "ogni stronzo e' capitano con il mare calmo".
      Il problema e' che nessuno vuole porsi il problema di un'eventuale escalation, come nessuno voleva porsi il problema di una seconda ondata l'estate scorsa e quindi si gioca d'azzardo, ma non mi sembra che le scommesse in quella direzione abbiano fatto vincinte, anzi.

      Sai benissimo che imporre il vaccino per legge sarebbe stato complicato, oltre che avere numerose implicazioni e dare aria alla bocca a persone come Barone.

      Per l'ennesima volta: il vaccino non e' stato fatto in fretta e furia. Sono anni che si studiano e si sviluppano vaccini contro questa tipologia di virus. Quello che si e' fatto e' aggiornarli per questo virus, tra l'altro con una quantita' di risorse e coordinazione globale che in altri momenti non c'e' ed e' per questo che richiede anni.
      Togliamoci dalla testa sta favoletta (mannaggia al coglione che l'ha inventata) che in commercio farmaci e vaccini sono li dopo decenni di studi dove gli utilizzatori vengono monitorari.

      Tutti abbiamo una vita da vanti, alcuni lunga e altri corta, ma in generale la vita e' un rischio, e pensare che questo sia piu' preoccupante di quello che facciamo fare ai nostri figli, pure minorenni (comprargli il motorino, farlo uscire di casa, non controllarlo se fuma cannette a scuola con gli amici ecc ecc) e' francamente stupido.

      La vita, per essere vissuta, richiede dei costi e dei rischi. In questo caso il rischio e' molto piu' basso che metterlo in macchina ogni giorno per portarlo a scuola, comprargli il motorino a 14 anni ecc ecc. Non hai proporzione delle cose Sean.
      Il mio diario

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        riposto perchè evidentemente qualcuno non lo ha letto: https://www.nature.com/articles/s41598-021-95025-3

        when a relaxation of non-pharmaceutical interventions happened at a time when most individuals of the population have already been vaccinated the probability of emergence of a resistant strain was greatly increased

        Quindi, non solo sarebbe necessario vaccinare tutti ma anche mantenere misure di lockdown/distanziamento sociale fintanto che tutta la popolazione di riferimento è vaccinata. Chiaramente impossibile


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          No, la favoletta del rischio coi bambini non regge: stiamo parlando del covid, e i bambini per fortuna loro (perchè altrimenti, viene da sè, sarebbe stato un disastro mondiale peggiore di quello che è) prendono il covid in forma lieve, anche nella variante attuale (quella Delta)...per cui, siccome non parliamo di fasce a rischio alto o anche solo medio, ma di una categoria con rischio bassissimo, il "beneficio che supera il rischio" qui non si può sostenere.

          E siccome poi ci troviamo esattamente di fronte ad una scelta etica, per quale motivo gli adulti dovrebbero farsi scudo dei bambini? Perchè è esattamente questa la questione in campo, visto che a livello sanitario i bambini col covid rischiano nulla.

          Ora trascinare dei bambini di 4, 5, 7, 8, 10 od 11 anni a farsi un vaccino sì sperimentale, dagli effetti avversi sconosciuti nel breve-medio-lungo termine (non lo affermo io, è scritto nel foglio che ti fanno firmare quando ti vai a vaccinare) rasenta esattamente il fanatismo, come dice meglio di me il direttore dello Spallanzani.

          Giochiamo dunque al gioco degli adulti e lasciamo stare i bambini, perchè noi forse sì ma loro col covid non spariranno.

          Se dovesse invece insorgere una nuova variante a quel punto ogni discorso starebbe a zero, perchè i vaccini sarebbero da prendere e gettare tutti nel cesso inventandone di nuovi, visto che se una variante più aggressiva buca la protezione vaccinale odierna, renderebbe inutili gli attuali vaccini e per noi e anche per i bambini.
          ...ma di noi
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Covid in Italia, stretta sui green pass e zona rossa per i focolai: le mosse del governo

            Le misure allo studio di palazzo Chigi: chiesto un parere agli scienziati sull’ipotesi di non rilasciare più il certificato verde con i tamponi rapidi

            Regioni subito in fascia gialla se i tre indicatori supereranno la soglia critica e zone rosse per isolare i focolai. La risalita rapida della curva epidemiologica spaventa il governo e palazzo Chigi detta la linea per evitare misure restrittive nazionali, prese invece da altri Paesi europei. Intensificare la campagna vaccinale rimane l’obiettivo primario senza escludere, qualora la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane, una modifica alla norma sul green pass.

            Al momento è stata chiesta una riflessione agli scienziati, ma se i nuovi contagiati quotidiani da Covid 19 dovessero continuare ad aumentare si sta valutando l’ipotesi di rilasciare la certificazione verde soltanto a chi è vaccinato oppure ha effettuato un tampone molecolare. Il problema riguarda infatti l’attendibilità dei test rapidi e dunque la possibilità che un «falso negativo» consenta alle persone di continuare a circolare e dunque a diffondere il virus. Non a caso, specificando come l’eventuale decisione finale spetti soltanto alla politica, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha sottolineato: «Il vaccino protegge noi stessi e gli altri ed è una misura sen’altro più efficace del tampone, che fotografa la situazione immediata».

            I cambi di fascia
            Il sistema ritenuto più sicuro è quello basato sui tre indicatori — nuovi contagi settimanali su 100mila abitanti, tasso di occupazione nelle terapie intensive e nelle aree mediche — che consente di prendere misure più restrittive a livello locale. E soprattutto evita provvedimenti di chiusura delle attività e altre restrizioni come il coprifuoco. Ecco perché rimane la misura ritenuta più efficace, che non sarà cambiata fino a quando il virus continuerà a circolare. Se la situazione dovesse però peggiorare dovranno essere prese altre misure.

            Le zone rosse
            Proprio per evitare un ritorno al passato governatori e sindaci sono pronti a isolare i nuovi focolai con le restrizioni severe previste dalle zone rosse. Provvedimenti che in passato hanno dimostrato di essere efficaci proprio per ridurre la circolazione del virus e in particolare delle varianti.

            I test rapidi
            Molto più articolato il discorso che riguarda i test rapidi. Molti scienziati hanno più volte sottolineato, soprattutto negli ultimi giorni, come questo tipo di tampone abbia un’attendibilità limitata e in ogni caso sia più efficace per lo screening di massa. Il primo ad esprimere dubbi è stato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, e ieri anche l’epidemiologo Donato Greco, membro del Cts, ha definito i tamponi antigenici l’«anello debole della catena» quindi «prima o poi si dovrà pensare di abolirli. Il tampone non protegge l’individuo che può infettarsi in qualunque momento». Speranza ha più volte spiegato che «i test rapidi sono previsti dal regolamento dell’Unione europea e con l’utilizzo che si fa del green pass non è facile rinunciarci», però la riflessione è avviata e se l’epidemia dovesse avere una nuova impennata non è escluso che il green pass possa essere rilasciato soltanto a chi ha effettuato il molecolare o addirittura soltanto a chi è vaccinato.

            Green pass
            Del resto il green pass per lavorare e per frequentare i locali pubblici viene ritenuto dal governo lo strumento più efficace per combattere la pandemia e per questo sarà utilizzato almeno fino alla primavera. Anche se la richiesta che arriva dal governo è di potenziare i controlli visto che i dati sulle verifiche effettuate dai gestori dei locali, dalle forze dell’ordine continuano ad essere molto bassi.

            CorSera
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Ragazzi io non voglio dire ma le restrizioni non esistono più; io ci ho provato a fare attenzione ma ormai sono tornato a vivere esattamente come prima della pandemia con la differenza che in metro ed in supermercato metto la mascherina.
              Io con i lockdown mi stavo ammaltando di testa e come me tanti altri.


              Tessera N° 7

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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Covid in Italia, stretta sui green pass e zona rossa per i focolai: le mosse del governo

                Le misure allo studio di palazzo Chigi: chiesto un parere agli scienziati sull’ipotesi di non rilasciare più il certificato verde con i tamponi rapidi

                Regioni subito in fascia gialla se i tre indicatori supereranno la soglia critica e zone rosse per isolare i focolai. La risalita rapida della curva epidemiologica spaventa il governo e palazzo Chigi detta la linea per evitare misure restrittive nazionali, prese invece da altri Paesi europei. Intensificare la campagna vaccinale rimane l’obiettivo primario senza escludere, qualora la situazione dovesse peggiorare nelle prossime settimane, una modifica alla norma sul green pass.

                Al momento è stata chiesta una riflessione agli scienziati, ma se i nuovi contagiati quotidiani da Covid 19 dovessero continuare ad aumentare si sta valutando l’ipotesi di rilasciare la certificazione verde soltanto a chi è vaccinato oppure ha effettuato un tampone molecolare. Il problema riguarda infatti l’attendibilità dei test rapidi e dunque la possibilità che un «falso negativo» consenta alle persone di continuare a circolare e dunque a diffondere il virus. Non a caso, specificando come l’eventuale decisione finale spetti soltanto alla politica, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza ha sottolineato: «Il vaccino protegge noi stessi e gli altri ed è una misura sen’altro più efficace del tampone, che fotografa la situazione immediata».

                I cambi di fascia
                Il sistema ritenuto più sicuro è quello basato sui tre indicatori — nuovi contagi settimanali su 100mila abitanti, tasso di occupazione nelle terapie intensive e nelle aree mediche — che consente di prendere misure più restrittive a livello locale. E soprattutto evita provvedimenti di chiusura delle attività e altre restrizioni come il coprifuoco. Ecco perché rimane la misura ritenuta più efficace, che non sarà cambiata fino a quando il virus continuerà a circolare. Se la situazione dovesse però peggiorare dovranno essere prese altre misure.

                Le zone rosse
                Proprio per evitare un ritorno al passato governatori e sindaci sono pronti a isolare i nuovi focolai con le restrizioni severe previste dalle zone rosse. Provvedimenti che in passato hanno dimostrato di essere efficaci proprio per ridurre la circolazione del virus e in particolare delle varianti.

                I test rapidi
                Molto più articolato il discorso che riguarda i test rapidi. Molti scienziati hanno più volte sottolineato, soprattutto negli ultimi giorni, come questo tipo di tampone abbia un’attendibilità limitata e in ogni caso sia più efficace per lo screening di massa. Il primo ad esprimere dubbi è stato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, e ieri anche l’epidemiologo Donato Greco, membro del Cts, ha definito i tamponi antigenici l’«anello debole della catena» quindi «prima o poi si dovrà pensare di abolirli. Il tampone non protegge l’individuo che può infettarsi in qualunque momento». Speranza ha più volte spiegato che «i test rapidi sono previsti dal regolamento dell’Unione europea e con l’utilizzo che si fa del green pass non è facile rinunciarci», però la riflessione è avviata e se l’epidemia dovesse avere una nuova impennata non è escluso che il green pass possa essere rilasciato soltanto a chi ha effettuato il molecolare o addirittura soltanto a chi è vaccinato.

                Green pass
                Del resto il green pass per lavorare e per frequentare i locali pubblici viene ritenuto dal governo lo strumento più efficace per combattere la pandemia e per questo sarà utilizzato almeno fino alla primavera. Anche se la richiesta che arriva dal governo è di potenziare i controlli visto che i dati sulle verifiche effettuate dai gestori dei locali, dalle forze dell’ordine continuano ad essere molto bassi.

                CorSera



                Perdonami
                Ma se i il CTS ed il consulente del ministro della salute son sempre gli stessi personaggi
                sappiamo già quale saranno le risposte no?

                Sembra quasi che si faccia finta di consultarli conoscendo già da che parte penderà la loro risposta...









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

                Commenta


                  Eh gia’

                  e se non si crea un pochino di brio Corriere, Stampa, Repubblica, Giornale, Libero, Fanpage e tutto il resto della crew della stampa al quarantesimo posto mondiale per liberta’ di che campa poi.



                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                    Non voglio difendere governo, CTS e soci sia chiaro


                    ma distinguerei tra clamore mediatico ed effettive disposizioni.

                    Una volta attuate le si criticano come si deve per una democrazia civile, sino ad allora diventa un processo, preventivo, alle intenzioni per interposto lucro di terzi.

                    Il “metodo Junker” da solo non sta in piedi senza un’infrastruttura di base.



                    Originariamente Scritto da Giampo93
                    Finché c'è emivita c'è Speran*a

                    Commenta


                      Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
                      Ragazzi io non voglio dire ma le restrizioni non esistono più; io ci ho provato a fare attenzione ma ormai sono tornato a vivere esattamente come prima della pandemia con la differenza che in metro ed in supermercato metto la mascherina.
                      Io con i lockdown mi stavo ammaltando di testa e come me tanti altri.

                      No di fatto non esistono più ed è anche per questo che la curva dei contagi cresce. Discoteche, ristoranti, riunioni conviviali, affollamenti per via e davanti ai locali, mezzi pubblici stipati e tutto quello che possiamo enumerare senza più la prudenza necessaria, perchè il vaccino da solo non è una garanzia assoluta e va accompagnato dalle misure di sicurezza personale: mascherina e distanziamento.

                      Io per non sapere nè leggere e nè scrivere ormai adotto sempre e solo la FP2 e se al bar c'è troppo affollamento (dato che gli Esperti hanno previsto di ammassare ai banconi vaccinati e non vaccinati) aspetto e comunque mi tolgo la mascherina per prendere il caffè solo quando sono a distanza di sicurezza da tutti...però non sono giovane, non ho più tutta questa esigenza di uscire, serate, passeggiate ecc...per cui capisco le esigenze di tutta la pletora dei milioni che invece giustamente vivono la loro vita.

                      Che possiamo dire? Che a fronte di quelle evidenze la pensata del Comitato Tecnico-Scientifico (che nomone eh) è partorire l'abolazione del tampone rapido, ovverosia accollare ancora una volta alla sola quota (ormai minima) di non vaccinati questa curva che sale e salirà ancora di più.

                      Una idiozia grossa quanto il nomone e la prosopopea di chi la sta pensando o partorendo.

                      Sì è vero che i rapidi non sono sicuri al 100% ma riportano dei falsi negativi, lo si sa da sempre (ho letto che sono affidabili all'80% o giù di lì)...ma:

                      - non sono affidabili al 100% nemmeno i vaccini: c'è a chi non gli si attivano gli anticorpi; c'è chi li perde in breve tempo (a me sono scesi a quasi zero in 4 mesi dalla seconda dose); c'è chi va in giro col GP senza più protezione efficace, visto che il GP dura 12 mesi e il vaccino dopo 6 di media perde efficacia nella già ridotta efficacia di partenza con la Delta

                      - se togli i tamponi rapidi ti perdi tutta la platea dei non vaccinati. Diventano degli agenti invisibili. Invece, costretti al tampone ogni 48 ore (per lavorare o per avere comunque il GP per farsi la vita sociale) potrai avere un 20 o 30% di falsi negativi ma il resto lo tieni costantemente sotto controllo e tracciato. Inoltre: se devi fare il tampone ogni 48 ore, una volta ti darà il falso risultato ma dopo due giorni ti acchiappa...e così finisci in quarantena...diversamente saresti a piede libero.

                      Perdi una platea di milioni di soggetti che tanto il vaccino non se lo fanno, ormai è chiaro...perchè a quest'ora se lo sarebbero già fatto.

                      La soluzione per rallentare la curva è togliere di mezzo i tamponi rapidi? Non è rivedere la durata del GP; non è invitare i vaccinati alla prudenza; non è limitare tutta questa vita sociale e movida e occasioni di incontro...è togliere di mezzo i tamponi rapidi: siamo alla più completa idiozia al comando.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Fai bene Sean a usare la FFP2 di sti tempi e soprattutto in previsione dell’immediato futuro



                        Originariamente Scritto da Giampo93
                        Finché c'è emivita c'è Speran*a

                        Commenta


                          Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                          Non voglio difendere governo, CTS e soci sia chiaro


                          ma distinguerei tra clamore mediatico ed effettive disposizioni.

                          Una volta attuate le si criticano come si deve per una democrazia civile, sino ad allora diventa un processo, preventivo, alle intenzioni per interposto lucro di terzi.

                          Il “metodo Junker” da solo non sta in piedi senza un’infrastruttura di base.
                          L'articolo è a firma della Sarzanini, quella che riceve le veline da Palazzo Chigi - fu lei che ricevette l'imboccata del lockdown in Lombardia, fuga di notizie che provocò poi l'esodo a Sud.

                          Ora non è detto che aboliranno i tamponi rapidi ma se lo scrive è perchè è comunque un qualcosa su cui le Menti Divinamente Illuminate stanno cogitando.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Fu un colpo di genio di un Governo di autentici ottimati, quello


                            nel linguaggio comune sono entrati a far parte termini quali “bozza”, espressioni tipo “trapelare”....


                            quanto mi stanno sulle @@



                            Originariamente Scritto da Giampo93
                            Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                              Perché la terza dose serve: ecco l’efficacia del vaccino Covid (e come cala dopo sei mesi). I dati

                              La terza dose di vaccino contro il Covid è necessaria perché, dopo 6 mesi, la protezione contro la malattia resta alta, ma cala significativamente in tutte le fasce d’età. I dati nel nuovo report dell’Istituto superiore di Sanità

                              La terza dose di vaccino contro il Covid è necessaria perché «dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età». È la conclusione contenuta nel bollettino dell’Istituto superiore di sanità che per la prima volta mostra come cambia la protezione offerta dai vaccini in base alla loro data di somministrazione.

                              La differenza è tra chi ha fatto il vaccino da più di sei mesi e chi l’ha fatto da meno di sei mesi.

                              Il calcolo è eseguito su quanti si sono infettati, sono stati ricoverati e sono finiti in terapia intensiva negli ultimi 30 giorni (quindi con la variante Delta).

                              Per capire quanto protegge il vaccino per le due rispettive classi si guarda all’incidenza, ossia fare il confronto su 100 mila abitanti, in base alle fasce d’età.

                              Scrivono gli analisti dell’Iss: «In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 76% nei vaccinati con ciclo completo entro i sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 50% nei vaccinati con ciclo completo oltre i sei mesi rispetto ai non vaccinati. Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore. Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa 10 punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 92% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’82% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati».

                              I CONTAGIATI
                              Secondo il bollettino «il 10,5% dei casi segnalati nelle ultime due settimane è di sesso maschile e di età compresa tra 10 e 29 anni, uguale alla percentuale di soggetti di sesso femminile nella stessa fascia di età. In totale, nel periodo 25 ottobre - 7 novembre 2021, il 52,5% dei casi di Covid-19 segnalati sono stati diagnosticati nelle femmine. La percentuale di casi di Covid-19 rilevati in persone con età superiore a 60 anni è stabile (23,4% vs 23,2% rispetto alla settimana precedente). In leggero aumento l’età mediana dei casi (43 anni, range: 0-108 anni)».

                              I GIOVANI
                              Gli esperti evidenziano come nella fascia d’età tra i 12 e i 39 anni, «i contagiati con due dosi fatte da meno di sei mesi sono 98 contro i 247 che l’hanno fatta da oltre 6 mesi, gli ospedalizzati 0,7 contro 3, ma nessuno in ogni caso è finito in rianimazione». Fin dai più giovani emerge, dunque, come l’efficacia del vaccino vada a diminuire con il tempo.

                              L’EFFICACIA VACCINALE
                              L’Istituto superiore di Sanità stima che «l’efficacia scenda dall’80 al 59% per i contagi e dal 95 all’82% contro la malattia severa.

                              Ma attenzione: i 12-39enni non vaccinati che si sono infettati sono ben 508 su 100 mila abitanti, vale a dire oltre il doppio di chi si è immunizzato più di sei mesi fa, e cinque volte rispetto i vaccinati da meno di sei mesi». E a dimostrare l’efficacia del vaccino sono i ricoveri: «12 per chi è senza immunizzazione (rispettivamente 18 volte in più di chi è vaccinato da meno di sei mesi, e 4 volte da oltre 6 mesi)».

                              Stesso discorso vale per le altre fasce d’età. I 40-59 enni contagiati tra chi ha fatto il vaccino da meno di sei mesi sono 127 su 100 mila abitanti contro i 263 protetti da oltre sei mesi, gli ospedalizzati 1,5 contro 5. Ancora nessuna differenza per chi è in terapia intensiva, 1 su un milione in entrambi i casi. L’efficacia del vaccino passa, quindi, secondo le stime dell’Iss dal 72 al 42% per le infezioni, e dal 95 all’87,5% per la malattia severa. La differenza in proporzione rispetto ai non vaccinati resta simile a quella già vista: i contagiati senza immunizzazione sono 484 su 100 mila abitanti e i ricoverati 30,5, quelli in Terapia intensiva 3.

                              Nella fascia tra 60 e 79 anni questi sono i risultati: «111 contagiati vaccinati da meno di sei mesi contro i 242 da meno di sei mesi (407 i non immunizzati), gli ospedalizzati 7 contro 14 (ben 72 i senza vaccino), terapia intensiva 0,8 contro 1,6 (altrimenti 15). Stima dell’Iss sull’efficacia vaccinale: dal 72% al 40%, a seconda che si siano fatte le due dosi da più o meno di sei mesi per le diagnosi, da 92 a 78% per la malattia severa».

                              Per gli over 80: «contagiati 113 su 100 mila abitanti con le due dosi eseguite da meno di sei mesi contro i 154 che l’hanno fatto da oltre sei mesi (526 i non vaccinati), ospedalizzati 25 contro 31 (altrimenti 184). Poco cambia per la rianimazione per chi in ogni caso ha fatto il vaccino: 1,5 contro 1,4. Ma il numero sale ancora una volta enormemente per chi non ha fatto le due dosi: gli anziani finiti in rianimazione sono 10, ossia oltre 6 volte tanti. Per gli over 80 il calo della protezione vaccinale stimato dall’Iss è dall’80 a 61% contro le infezioni, e dall’89 a 80% contro la malattia severa». I decessi: tra i 60-79 anni 10 su 100 mila abitanti per i no vax, 2 per chi ha fatto le due dosi da più di sei mesi, e 0,7 per chi da meno di sei mesi. Tra gli over 80 rispettivamente 64, 10 e 6.

                              «WANING»
                              Il risultato finale è che «l’efficacia del vaccino prima e dopo i sei mesi dalla data di somministrazione, in generale sulla popolazione, per le infezioni scende di 25,5 punti, passando da 75,5 a 50,2. Mentre per la malattia severa che porta al ricovero o in terapia intensiva si riduce solo di 9,7 punti (da 91,8 a 82,1), e la protezione resta in ogni caso molto alta. Al 7 novembre i vaccinati con due dosi da meno di sei mesi sono 39 milioni, i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi 3,8 milioni e i non vaccinati ancora purtroppo 8,3 milioni. Il messaggio dell’Istituto superiore di Sanità che accompagna questi dati è che «la terza dose va fatta, soprattutto per le categorie per cui è raccomandata ora, perché il waning (il calo), cioè la perdita di efficacia, già si vede pur restando protetto chi è vaccinato in maniera determinante rispetto a chi non si è immunizzato».

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                CorSera
                                Last edited by Sean; 13-11-2021, 12:12:00.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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