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Che stronzi.
L'idea della quarantena in Hotel è ottima perché non è detto che a casa (sempre che non si viva da soli) si riesca davvero a rispettarla adeguatamente.
Ma se c'è l'obbligo che uno si deve pagare l'alloggio per 2 settimane, è da stronzi.
a me sembra giusto invece.
non vedo perché il governo cinese dovrebbe finanziare il tuo viaggio/vacanza in Cina.
nessuno ti obbliga a andare li
Originariamente Scritto da gaetano90
gareggiare per esibizionismo natural
Originariamente Scritto da Magro97
Odio i tanti pasti perché è un cagare in continuazione.
Che stronzi.
L'idea della quarantena in Hotel è ottima perché non è detto che a casa (sempre che non si viva da soli) si riesca davvero a rispettarla adeguatamente.
Ma se c'è l'obbligo che uno si deve pagare l'alloggio per 2 settimane, è da stronzi.
Un potrebbe anche obiettare, volendo, che non e' giusto che gli altri debbano pagare l'hotel a me che vado a trovare la mia famiglia all'estero.
Se ci vai per lavoro, di solito paga la tua compagnia.
Cosi' facendo si limitano i viaggi a quelli realmente indispensabili, oltre appunto a controllare molto bene le eventuali infezioni provenienti dall'estero.
Io sapevo di Cina e Australia, ma magari ci sono anche altri paesi che lo fanno.
Un potrebbe anche obiettare, volendo, che non e' giusto che gli altri debbano pagare l'hotel a me che vado a trovare la mia famiglia all'estero.
Se ci vai per lavoro, di solito paga la tua compagnia.
Cosi' facendo si limitano i viaggi a quelli realmente indispensabili, oltre appunto a controllare molto bene le eventuali infezioni provenienti dall'estero.
Io sapevo di Cina e Australia, ma magari ci sono anche altri paesi che lo fanno.
Ah okay, questo assolutamente!
Ci siamo fraintesi.
E' normale, se sono un turista sono cazzi miei dall'inizio alla fine.
Io mi riferivo ai Cinesi che sono obbligati a fare la quarantena in Hotel qualora fossero trovati positivi (almeno è così che ho letto, ditemi se non è così).
In quel caso, non lo riterrei corretto il fatto che debbano pagare di tasca loro.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ah okay, questo assolutamente!
Ci siamo fraintesi.
E' normale, se sono un turista sono cazzi miei dall'inizio alla fine.
Io mi riferivo ai Cinesi che sono obbligati a fare la quarantena in Hotel qualora fossero trovati positivi (almeno è così che ho letto, ditemi se non è così).
In quel caso, non lo riterrei corretto il fatto che debbano pagare di tasca loro.
io ero rimasto a questo messaggio di Francis, ovvero solo chi entra in Cina dall’estero deve sottoporsi a questo trattamento
Originariamente Scritto da gaetano90
gareggiare per esibizionismo natural
Originariamente Scritto da Magro97
Odio i tanti pasti perché è un cagare in continuazione.
Il ristoratore ha poi raccontato com’è ora la situazione epidemiologica in Cina, paese che per primo ha deciso di attuare misure fortemente restrittive per contenere il virus: “In Cina il virus non esiste praticamente più. Si gira senza mascherina, tranne quando si entra negli autobus, in ospedale o in banca. La gente è molto tranquilla”. Anche l’andamento dei nuovi casi positivi è ridotto ai minimi termini, e se ne trovano qualcuno: “Finiscono come in galera, cioè dentro un hotel dove sono serviti di tutto. Fuori dalla stanza però c’è una telecamera, se escono ricominciano la quarantena”.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Covid. Il 63 per cento tra infermieri e medici non farebbe il vaccino.
La velocità dello sviluppo del vaccino COVID-19, insieme alle preoccupazioni per l'interferenza politica con il processo, crea non poche perplessità alcuni operatori sanitari.
Proprio quegli operatori sanitari che dovrebbero essere i primi a ricevere il vaccino COVID-19 quando disponibile.
Essere tra i primi destinati alla somministrazione di un vaccino sicuro ed efficace aiuterebbe a mantenere sani loro ed i pazienti assistiti e costituirebbero un esempio per la comunità.
Eppure sono tanti gli operatori sanitari che esprimono preoccupazione ed ansia sulla somministrazione del vaccino COVID-19, talmente numerosi da sollevare la preoccupazione del Centers for Disease Control and Prevention, che ha dichiarato urgente e prioritario superare le esitazioni di un gruppo di lavoratori fondamentali per i sistemi sanitari di tutto il mondo.
Un sondaggio del CDC, ha rilevato che il 63% degli operatori sanitari intervistati sulla possibilità di essere tra i primi a ricevere il vaccino, hanno risposto di essere “davvero titubante al riguardo".
I dubbi risiedono soprattutto nella ancora poca conoscenza che si ha della patologia e del vaccino correlato: il vaccino antinfluenzale esiste da un po'di tempo, la sua efficacia è stata dimostrata, gli effetti collaterali sono stati dimostrati e di solito sono minimi", ma il vaccino COVID-19 è completamente nuovo. I vaccini precedenti hanno impiegato anni per svilupparsi; questo è stato creato in pochi mesi.
Ed ancora le politiche spinte durante la pandemia hanno seminato dubbi tra gli operatori sanitari sul fatto che la loro salute e sicurezza fossero costantemente prioritarie. "Questa è la stessa popolazione a cui è stato detto all'inizio di quest'anno che avrebbero dovuto combattere contro il COVID-19 indossando una bandana o una sciarpa", dice Michelle Mahon, un'infermiera che rappresenta National Nurses United, un sindacato con più di 150.000 membri Paese. Alcuni operatori sanitari hanno espresso preoccupazioni sulla sicurezza e sui potenziali effetti collaterali dei vaccini COVID-19. Vogliono vedere dati chiari sulla sicurezza e l'efficacia prima di firmare dice Mahon.
Sito internet della rivista trimestrale del sindacato infermieristico NURSIND - Confederazione CGS
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Covid. Il 63 per cento tra infermieri e medici non farebbe il vaccino.
La velocità dello sviluppo del vaccino COVID-19, insieme alle preoccupazioni per l'interferenza politica con il processo, crea non poche perplessità alcuni operatori sanitari.
Proprio quegli operatori sanitari che dovrebbero essere i primi a ricevere il vaccino COVID-19 quando disponibile.
Essere tra i primi destinati alla somministrazione di un vaccino sicuro ed efficace aiuterebbe a mantenere sani loro ed i pazienti assistiti e costituirebbero un esempio per la comunità.
Eppure sono tanti gli operatori sanitari che esprimono preoccupazione ed ansia sulla somministrazione del vaccino COVID-19, talmente numerosi da sollevare la preoccupazione del Centers for Disease Control and Prevention, che ha dichiarato urgente e prioritario superare le esitazioni di un gruppo di lavoratori fondamentali per i sistemi sanitari di tutto il mondo.
Un sondaggio del CDC, ha rilevato che il 63% degli operatori sanitari intervistati sulla possibilità di essere tra i primi a ricevere il vaccino, hanno risposto di essere “davvero titubante al riguardo".
I dubbi risiedono soprattutto nella ancora poca conoscenza che si ha della patologia e del vaccino correlato: il vaccino antinfluenzale esiste da un po'di tempo, la sua efficacia è stata dimostrata, gli effetti collaterali sono stati dimostrati e di solito sono minimi", ma il vaccino COVID-19 è completamente nuovo. I vaccini precedenti hanno impiegato anni per svilupparsi; questo è stato creato in pochi mesi.
Ed ancora le politiche spinte durante la pandemia hanno seminato dubbi tra gli operatori sanitari sul fatto che la loro salute e sicurezza fossero costantemente prioritarie. "Questa è la stessa popolazione a cui è stato detto all'inizio di quest'anno che avrebbero dovuto combattere contro il COVID-19 indossando una bandana o una sciarpa", dice Michelle Mahon, un'infermiera che rappresenta National Nurses United, un sindacato con più di 150.000 membri Paese. Alcuni operatori sanitari hanno espresso preoccupazioni sulla sicurezza e sui potenziali effetti collaterali dei vaccini COVID-19. Vogliono vedere dati chiari sulla sicurezza e l'efficacia prima di firmare dice Mahon.
Sito internet della rivista trimestrale del sindacato infermieristico NURSIND - Confederazione CGS
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Bho, io tutti i medici ed infermieri che conosco non vedevano l'ora di farlo.
A me sembra anche che tanti infermieri (ma anche polizia ecc ecc) non comincino la professione per passione o fiducia nella scienza e medicina, ma solo per avere un lavoro e spesso poi farlo pure male.
Va bhe che poi parliamo degli USA dove in genere il livello culturale è basso in tutti i settori se confrontato ad altri paesi. Da loro paranoie, complotti e una deviata percezione della "libertà" sono un vero e proprio male sociale.
Italia zona rossa a Natale (dal 24 dicembre al 6 gennaio): il parere degli scienziati è un caso
L’ipotesi per la zona rossa a Natale: Italia «chiusa» dal 24 dicembre al 6 gennaio. I dubbi di Conte sulla stretta: le misure funzionano. Oggi il premier riunisce i capi delegazione alle 12 per decidere sul Natale
«Forse qualche ritocchino ci sarà...». Giuseppe Conte appare ancora indeciso mentre annuncia «qualche misura ulteriore», ma l’ala «dura» del governo vuole un Natale in rosso. Se dovesse spuntarla il fronte della massima cautela guidato da Speranza, Franceschini e Boccia, oggi stesso l’esecutivo potrebbe decidere il lockdown nelle due settimane più a rischio, dal 24 dicembre al 6 gennaio. Una misura estrema, che declinata rispetto alla vita dei cittadini vorrebbe dire ristoranti chiusi, saracinesche dei negozi non alimentari abbassate e divieto di spostamento nel Comune, se non per urgenza, salute e necessità. In tv a Di Martedì il ministro Francesco Boccia non annuncia regali: «Si fa il cenone di Natale? La mia risposta è no. Ipotizzare assembramenti è folle. Ipotizzare cenoni oltre i conviventi è una cosa sbagliata. Noi abbiamo il dovere di salvare vite. I cenoni li faremo l’anno prossimo». Roberto Speranza punta a «chiudere il più possibile» e altrettanto fermo è Dario Franceschini, per nulla disposto a cercare «mediazioni e compromessi sulla salute degli italiani».
La scuola
Nulla di ufficiale, le fonti però raccontano che tra i ministri, scioccati dagli 846 morti di ieri, si rafforza l’idea di anticipare l’inizio delle vacanze scolastiche al 21 dicembre. Ed è scontro anche sui licei, con una parte del governo che ritiene troppo pericoloso tornare in presenza il 7 gennaio e Italia viva e M5S che preparano le barricate. E si litiga anche sugli assembramenti nelle vie dello shopping. I ministri che spingono per regole più severe vogliono chiudere tutto già da questo weekend, mentre Conte non ritiene giusto impedire di muoversi a chi ha già comprato biglietti ferroviari o aerei. «Sarà dura ottenere il via libera alle misure più restrittive — ammettono i ministri che sostengono la linea del rigore —. Ma se non chiudiamo, a gennaio ci troveremo nel pieno della terza ondata». Il governo è spaccato su quanto energica debba essere la stretta e anche gli scienziati si dividono. Contrario a indurire troppo perché «le nostre misure stanno funzionando», Conte ha chiesto al Comitato tecnico-scientifico di mettere nero su bianco dove, quando e cosa bisogna chiudere. Ma gli esperti hanno faticato a trovare una linea comune, anche perché non vogliono fare da «foglia di fico» alla politica. Toccherà quindi al governo decidere quanto blindate saranno le feste degli italiani, quali categorie produttive dovranno essere risarcite e quanti soldi serviranno. Sui ristori è polemica e il tema sarà centrale nella Conferenza Stato-Regioni. Il primo incontro video delle 8.30 con i ministri Boccia e Speranza, il capo della Protezione civile Borrelli e il commissario Arcuri servirà a varare il Piano vaccinazioni. Poi la riunione proseguirà sulla stretta natalizia.
Le ipotesi
La zona rossa nelle due settimane centrali è la richiesta dell’asse rigorista. Conte invece si muove, per quanto a zig zag, lungo la linea morbida tracciata anche da Italia viva e da parte del M5S: al massimo, una fascia arancione nazionale. Altra ipotesi, far scattare la chiusura di negozi e ristoranti nei festivi e prefestivi: 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio ed Epifania. Nove giorni di zona rossa per scongiurare aperitivi, cenoni e veglioni. Ultima (complicata) ipotesi, colorare di arancione i giorni prefestivi e di rosso i festivi. Per il Viminale la soluzione più sicura è chiudere tutto. «Se teniamo aperto, i controlli sono più difficili e i rischi più grandi», è la linea della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Il verbale
Gli scienziati si dicono molto preoccupati e avvertono che il periodo natalizio presenta «rischi specifici relativi alla mobilità e alla aggregazione nei contesti familiari e sociali», chiedono «grande prudenza» e suggeriscono di potenziare molto i controlli. Verbale approvato all’unanimità, anche se i tre direttori generali della Salute (Rezza, Urbani e Iachino) si erano rifiutati di firmare perché il Cts non fa cenno a zone rosse o arancioni: «Quattro componenti hanno ritenuto che la formulazione conclusiva non fosse aderente alle proprie posizioni». Il coordinatore Agostino Miozzo prova a ricomporre la spaccatura: «Riunione difficile, alla fine abbiamo raggiunto un punto d’incontro».
Le mozioni
Oggi tocca al Parlamento. Il capogruppo del Pd Andrea Marcucci chiede alla maggioranza di sostenere la mozione che consente la mobilità tra piccoli Comuni e Italia Viva si batte perché le decisioni siano prese «solo sulla base di dati scientifici certi» .
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Coronavirus, la Fda conferma l’alta protezione del vaccino di Moderna: via libera entro venerdì. Allarme a Seul: restano liberi tre posti in terapia intensiva.
Le prime anticipazioni sulla revisione della Fda sul vaccino di Moderna sono considerate incoraggianti dagli esperti, confermando un’alta capacità di protezione anche per i casi gravi. La terza ondata in Corea del Sud mette sotto pressione gli ospedali di Seul, dove i posti in terapia intensiva sono quasi esauriti.
Mentre gli STATI UNITI procedono con il terzo giorno di vaccinazioni di massa contro il Coronavirus, secondo il New York Times potrebbe arrivare già venerdì 18 dicembre il via libera della Fda al vaccino sviluppato da Moderna, che stando alle prime anticipazioni sugli esami dell’agenzia del farmaco americana ha dimostrato una capacità molto alta di protezione per gli adulti e per i casi più gravi. La prima revisione della Fda ha confermato le valutazioni che la stessa società farmaceutica aveva pubblicato nelle scorse settimane, quando aveva annunciato un’efficacia del 94,1% in uno studio di 30 mila persone.
Quello di Moderna sarebbe quindi il secondo vaccino a disposizione degli Stati Uniti, dopo l’approvazione e le prime somministrazioni del farmaco di Pfizer. Un rinforzo cruciale nel contrasto alla pandemia, quando gli Stati Uniti registrano ancora un nuovo record di contagi, con oltre 248 mila casi nelle ultime 24 ore, secondo la Johns Hopkins University, e 2.706 morti. Se dovesse arrivare il via libera della Fda nei prossimi giorni, Moderna fornirà una prima fornitura di 6 milioni di dosi. Secondo gli accordi firmati dal governo americano sia con Moderna che con Pfizer, nel primo trimestre del 2021 è previsto l’arrivo di 200 milioni di dosi, utili a vaccinare 100 milioni di persone, essendo necessarie in entrambi i casi due dosi per ogni persona.
COREA DEL SUD.
La terza ondata di contagi in Corea del Sud sta mettendo in crisi il sistema sanitario nazionale, in particolare nella capitale Seul, dove secondo i funzionari della*Korea disease control and prevention agency*sono rimasti liberi solo tre posti letto di terapia intensiva, in una città che conta 26 milioni di abitanti. Solo nelle ultime 24 ore, la Kdca ha registrato 1.078 nuovi casi, il dato più alto dall’inizio della pandemia, mentre i decessi sono stati 12. A preoccupare più di tutti,*riporta il Guardian, è il dato sui casi gravi che è raddoppiato nelle ultime due settimane, raggiungendo quota 226.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ai medici specializzandi solo crediti formativi per fare le vaccinazioni: «Con quelli non paghiamo le bollette»
Per i giovani medici del primo e del secondo anno di specializzazione verranno previsti 4 crediti formativi per il servizio in prima linea nei padiglioni di vaccinazione. Nessun contratto o compenso economico, a differenza dei 3mila medici selezionati dal bando del commissario Arcuri.
In protesta con indosso il camice bianco, o meglio “grigio”, nelle maggiori piazze d’Italia per ricordare «che il lavoro va pagato». Centinaia di medici specializzandi dichiarano con forza la rabbia e l’avvilimento per la decisione del ministro alla Salute Roberto Speranza e di quello all’Università Gaetano Manfredi sul loro apporto alla lotta al virus: per gli iscritti al primo e secondo anno delle scuole di specializzazione che saranno coinvolti nella campagna vaccinale anti Covid verranno elargiti ben 4 crediti formativi. Nessun contratto, nessun compenso economico, al contrario di quanto avverrà per i 3mila medici selezionati dal bando indetto dal commissario Domenico Arcuri.
Per il ministro Manfredi la somministrazione del vaccino da parte degli specializzandi «è un’attività che si inserisce nel percorso di formazione», ma i diretti interessati non ci stanno. «Con i crediti non paghiamo le bollette», scrivono sui cartelloni preparati per i sit in e cercano di spiegare quanto, in realtà, somministrare un vaccino rientra nelle competenze solo per alcuni aspiranti specialisti, non certo per un cardiologo o per un chirurgo.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ma come si è passato da
A natale ok passaggio fra piccoli comuni
A zona rossa dal 21 al 6??
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Ancora un record per gli Stati Uniti che nelle ultime 24 ore hanno registrato oltre 248 mila nuovi contagi e altri 2.706 morti secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. Anche il numero di persone ricoverate è ai massimi dall'inizio della pandemia, con 113 mila pazienti negli ospedali a causa del Covid-19. Situazione molto allarmante in California dove si stanno per esaurire i posti letto nelle terapie intensive. Meno di 100 erano ancora liberi martedì nella contea di Los Angeles, che ha una popolazione di dieci milioni. L'enorme campagna di vaccinazione che è stata lanciata lunedì negli Stati Uniti non fermerà comunque l'attuale epidemia, hanno avvertito i funzionari sanitari, perché ci vorranno diversi mesi prima una parte sufficientemente ampia della popolazione possa essere immunizzata. E intanto un sondaggio rivela: un quarto degli americani non vuole farsi vaccinare.
Vaccino, un quarto della popolazione mondiale non lo avrà fino a 2022
Quasi un quarto della popolazione mondiale non avrà accesso al vaccino Covid-19 almeno fino al 2022, secondo uno studio pubblicato su The BMJ che avverte che le sfide logistiche del programma globale di vaccinazione saranno complesse quanto quelle che la comunità scientifica ha dovuto affrontare per sviluppare il siero. Un secondo studio pubblicato sulla stessa rivista stima che 3,7 miliardi di adulti in tutto il mondo siano disposti a essere vaccinati, sottolineando l'importanza di progettare strategie giuste ed eque per garantire che l'offerta possa soddisfare tutta la domanda, specialmente nei paesi a basso reddito.
Germania, allarme rosso per i decessi
Nel giorno in cui scattano le nuove misure restrittive, fortemente volute dalla cancelliera Angela Merkel, volte ad arginare la diffusione del nuovo coronavirus, la Germania registra il bollettino sanitario - relativo alla giornata di ieri - più pesante dalla comparsa del morbo. Ben 952 i nuovi decessi correlati al virus, il numero più alto in un solo giorno e allo stesso tempo un picco di proporzioni enormemente maggiori rispetto al precedente primato dell'11 dicembre, quando i decessi furono 598. Secondo i dati del Robert Koch Institute (RKI), sempre nella giornata di ieri sono state inoltre diagnosticate 27.728 nuove infezioni. Come se non bastasse, il bilancio di ieri potrebbe aggravarsi ulteriormente in quanto non sono ancora giunti i dati della Sassonia.
Brasile, Rio cancella i festeggiamenti di Capodanno
Sono 964 i morti registrati nella ultime 24 ore in Brasile, il numero più alto dallo scorso 30 settembre. Il bilancio delle vittime dall'inizio della pandemia è di 182.799. I nuovi contagi sono 42.889, in totale 6.970.034, secondo dati del ministero della Salute. La città di Rio de Janeiro cancella i festeggiamenti di Capodanno e rinvia il Carnevale a luglio. Bolsonaro annuncia che non si farà vaccinare.
Per quanto riguarda il lockdown a sto punto mi omologherei agli altri paesi europei, tanto abbiamo già visto che non farlo adesso vuol solo dire farlo comunque dopo (in condizioni peggiori), magari per una volta facciamolo per tempo e amen.
Covid. Il 63 per cento tra infermieri e medici non farebbe il vaccino.
Mio padre è ormai di fatto un infermiere pensionato (tecnicamente lo sarebbe da gennaio, ma dal 24 novembre sta ormai scontando le ferie arretrate che lo porteranno alla pensione), ma da che sono bambino è stato sempre molto titubante nei confronti dei vaccini. Non è un No Vax nel senso contemporaneo del termine, semmai lo definirei più che altro un "agnostico" di un'altra generazione.
La sua linea di pensiero è sempre stata quella di fare, e far fare, tutti i vaccini gli obbligatori per legge (ma solo perché appunto obbligatori) ma evitare tutti gli altri perché ogni vaccino porta con sé una serie di controidicazioni.
Negli anni ho poi conosciuto diversi colleghi di mio padre e la linea di pensiero è grossomodo simile. Cioè complessivamente sono tutti coscienti dell'utilità su larga scala, tuttavia sono tutti abbastanza titubanti sul dare per certo che al singolo caso non possano sopraggiungere complicazioni. Anche gravi.
Un ulteriore conferma l'ho avuta proprio qualche settimana fa, quando sul gruppo whatsapp ospadeliero di mio padre, iniziò a girare la notizia che relativamente a breve sarebbe iniziata la campagna di vaccinazione e il personale sanitario sarebbe stato in prima linea. Non è stata una notizia presa proprio bene
Calcolando che quel gruppo whatsapp ha dentro una grossissima fetta del personale dell'intera struttura, il 63% mi sembra un numero anche riduttivo.
E' importante però capire la visione d'insieme. Un dottore che deve vaccinare un paziente difficilmente riferirà ad esso i suoi dubbi riguardo la possibilità che l'unico caso su 100.000 ad avere complicazioni gravi possa essere lui. Tuttavia sarà più predispoto a parlarne al collega di reparto o a raccontargli di alcuni casi "strani" successi qualche anno prima o in un altro ospedale.
Ora andate a profili professionali che per 20/30 anni sono cresciuti con un background del genere e ditegli che saranno i primi a cui verrà somministrato il nuovo vaccino. Il tutto mentre in Tv anche i virologi più autorevoli rilasciano dichiarazioni non sempre coerenti.
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