Emergenza Coronavirus: thread unico.
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Pare che in soggetti non gravi sia davvero parecchio efficace. Se così fosse, e si riuscisse a somministrarlo più o meno a tutti (specie soggetti a rischio) sarebbe fantasticoOriginariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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Bassetti: «Su plasma iperimmune dati limitati»
«Il plasma iperimmune potrebbe rappresentare una arma terapeutica importante per il Covid-19, ma i dati sono ancora limitati, basati su casi anedottici, e non consentono di trarre conclusioni definitive». Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ribadisce così la sua posizione sul tema, in queste ore al centro di un acceso dibattito. «Sono oltre cinquant’anni che questa tecnica viene utilizzata - ricorda in un post su Facebook - La letteratura a supporto è al momento molto scarsa con pochi pazienti trattati, tutti in fase di malattia avanzata e co-trattati con altri farmaci. Occorrono studi clinici sperimentali e pubblicati su riviste scientifiche di elevato livello di impatto per una valutazione più approfondita»
Russia, aumento record di casi: 11.231 in un giorno
Aumento record dei contagi in Russia. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi confermati sono 11.231. È il quinto giorno consecutivo che superano i diecimila. Il numero complessivo dei contagi nel Paese è 177.160. La Russia è diventato il quarto Paese più colpito dall’epidemia in Europa, dopo Spagna Italia e Gran Bretagna.
Guerra (Oms): «Il vaccino entro il primo trimestre 2021, ce ne sono 5 o 6 promettenti»
«Il futuro sarà avere tutte le persone vaccinate» contro Covid-19. «Ci sono un’ottantina di vaccini in valutazione, almeno 5 o 6 estremamente promettenti che potrebbero darci uno strumento efficace entro il primo trimestre del prossimo anno». È la previsione del direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Ranieri Guerra, intervistato da il Messaggero. «La piattaforma di studio per i vaccini è la stessa della Sars, la ricerca non è partita da zero», spiega. «A livello di Oms - precisa - ci stiamo cautelando perché il costo del vaccino, da chiunque sia sviluppato, sia gestibile. Non può essere riservato solo a chi se lo potrà permettere».
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiostamani ho letto su fb che Conte avrebbe detto che gli spostamenti extra regione saranno vietati fino a tutta l'estate, ma non trovo riscontri sui giornali
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiostamani ho letto su fb che Conte avrebbe detto che gli spostamenti extra regione saranno vietati fino a tutta l'estate, ma non trovo riscontri sui giornali
Vorrei sapere se come sono stati contati i contagi verranno contate anche le saracinesche che non si rialzeranno.
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Luca Masneri, primo cittadino di Edolo, in attesa dell'ottavo tampone: "Tra i miei 4.500 abitanti, registrati 53 positivi e 5 decessi. Nel mese di marzo +400% morti rispetto al 2019"
07 MAGGIO 2020 07:24Sindaco del Bresciano positivo al Covid-19 dopo due mesi: "Nella tragedia, questo virus ci ha fatto riscoprire la comunità" dice a Tgcom24
Luca Masneri, primo cittadino di Edolo, in attesa dellʼottavo tampone: "Tra i miei 4.500 abitanti, registrati 53 positivi e 5 decessi. Nel mese di marzo +400% morti rispetto al 2019".
Febbre alta per una settimana e forte debilitazione. Il Covid-19 non ha risparmiato figure istituzioni di riferimento in piccole e grandi città, ma la storia del primo cittadino di Edolo (Brescia), Luca Masneri, 38 anni, sembra ancora lunga, dopo sessanta giorni. "Dal 9 marzo sono in isolamento - racconta Masneri a Tgcom24. - Oggi sono totalmente asintomatico e mi sottoporrò all'ottavo tampone, ma dopo il quinto negativo, il sesto e il settimo sono risultati positivi e la paura, più che per me stesso, è per chi mi è stato vicino". Durante l'emergenza sanitaria che ha duramente colpito il Bresciano, come la Bergamasca, Masneri è rimasto in prima linea e ha visto mancare parenti, amici, vicini di casa: su 4.500 abitanti, 53 positivi e 5 decessi e nel mese di marzo +400% morti rispetto al marzo 2019. "Ma sono un ottimista e ho già presentato il primo progetto per ripartire a Regione Lombardia", aggiunge.
Nella foto gentilmente concessa a Tgcom24, il sindaco Luca Masneri prima di scoprire di essere affetto da Covid 19. Era il 9 marzo 2020 quando pubblicava questa immagine sulla sua pagina Facebook, da lì a poche ore l'inizio di un incubo
Resistere al Covid-19 da due mesi deve essere ancora più dura in un contesto fortemente colpito.
"Dopo la prima settimana di febbre alta e forte debilitazione, ora sto bene e sono asintomatico anche se dopo sette tamponi risulto ancora positivo. Ho continuato comunque anche dal mio isolamento l'attività istituzionale, perché il mio paese aveva bisogno di me. Passavo le giornate al telefono con cittadini disperati perché lasciati soli mentre stavano male e si sentivano di morire soffocati".
Sindaco, cosa è successo?
"All'inizio della vicenda si parlava di una banale influenza e ciò ha fatto abbassare la guardia anche dopo il caso di Codogno. Io stesso ho continuato a partecipare ad affollatissime riunioni istituzionali e a portare avanti il mio lavoro: tra fine febbraio e i primi di marzo vedevo 50-60 persone al giorno, ma poi mi sono accorto da vicino di come invece il fenomeno fosse significativo e il sistema sanitario nel picco di marzo non ha retto, perché ci siamo ammalati tutti contemporaneamente. Così io, mentre combattevo contro il coronavirus a casa, passavo la giornata al telefono con i miei cittadini che mi chiamavano perché lamentavano di essere abbandonati a loro stessi e, senza neanche bombole di ossigeno, mi chiedevano aiuto. Morire soffocati è la peggior fine. Da soli a casa o con famigliari che potevano assistere impotenti".
Un'esperienza che l'ha toccata profondamente in prima persona?
"Un'esperienza che ci ha toccati tutti, parenti, amici, con la paura di essere veicolo di infezione. E il Covid-19 ha creato un prima e un dopo nella nostra comunità, come tutti gli eventi metastorici. Lo dico con certezza anche come vicepresidente della Conferenza dei Sindaci di Ats della Montagna".
Di che portata, dunque, è stata questa tragedia nel suo territorio?
"A Edolo, 4.500 abitanti, abbiamo registrato 53 positivi e 5 decessi, certificati Covid-19 da tampone. Decessi di anziandi nella nostra Rsa, ora sotto inchiesta, come in Lombardia e in tutta Italia. Nel mese di marzo ci sono stati 21 defunti; a marzo 2019 erano stati 5: vuol dire +400%. Ma già nelle ultime settimane di febbraio, quando l'allarme coronavirus non era ancora suonato, in tutta la Val Camonica si era registrato un aumento di morti sospetto. Abbiamo iniziato a interrogarci per questa impennata".
E cosa ha fatto?
"Per primi abbiamo stipulato accordi diretti di import con la Cina per ricevere mascherine e Dpi che abbiamo fornito a tutti: medici, forze dell'ordine, cittadini. Abbiamo ordinato saturometri e termometri, che subito dopo sono diventati merce rara. Abbiamo allestito il servizio per la consegna di spesa e medicinali a domicilio. Bisognava tenere la gente a casa, soprattutto gli anziani. E abbiamo iniziato ad ampliare i cimiteri per le tumulazioni straordinarie. Era la fine di febbraio quando organizzavamo queste cose e ricordo che mi prendevano per pazzo. Ma sicuramente queste misure hanno contenuto le nostre perdite".
La risposta della comunità qual è stata?
"La risposta della nostra gente è stata straordinaria. Nonostante - spesso - lutti in famiglia, tutti i cittadini si sono messi a disposizione della comunità, con grande trasporto. In una settimana il numero dei volontari è cresciuto del 30%".
Oggi l'aspetta l'ottavo tampone: a seconda del risultato ci saranno altri giorni di attesa prima del ritorno alla sua scrivania. Quale sarà il primo progetto politico che presenterà?
"Abbiamo già presentato il nostro progetto alla Regione Lombardia attraverso l'Ats: la proposta è di creare qui un centro attrezzato con impiati di ossigeno e tutto l'occorrente per le cure intermedie, che sia un riferimento per tutta la Val Camonica e serva da decompressione per gli ospedali in vista dell'autunno e del prevedibile ritorno del coronavirus o di virus simili, perché abbiamo visto che nel tempo se ne sono succeduti diversi, Sars compresa. Questo perché mai più la gente malata rimanga a casa per ospedali troppo affollati e resti da sola nel proprio letto, non assistita, a morire. Sono un ottimista di natura e dico che dobbiamo prepararci ora, perché alla prossima occasione si regga l'urto".
Gabriella PersianiOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Bergamo, le autopsie decisive contro i pareri del ministero: «Così abbiamo scoperto come uccide il coronavirus»
Covid-19, il capo del dipartimento di Anatomia patologica dell’ospedale Papa Giovanni, Andrea Gianatti, racconta come nacque la decisione di fare gli esami autoptici, chele circolari ministeriali sconsigliavano in quanto sostanzialmente inutili. Lo studio in valutazione da Lancet
Era impossibile non sentirsi coinvolti. L’ospedale Papa Giovanni XXIII era stato completamente trasformato, ormai da un paio di settimane almeno, nella più grande terapia intensiva anti Covid-19 d’Europa e probabilmente del mondo: fino a 500 pazienti contagiati in contemporanea. Gli sforzi dei suoi medici e dei suoi infermieri erano l’immagine della battaglia al coronavirus, il contraltare necessario alla foto drammatica della sera del 18 marzo da un balcone di Borgo Palazzo, con i camion dell’esercito che portavano via da Bergamo i feretri che il cimitero non riusciva più a gestire. «Le circolari del ministero ci dicevano, sostanzialmente, di non fare autopsie sui pazienti deceduti a causa del Covid-19 — ricorda Andrea Gianatti, direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio e Anatomia patologica del Papa Giovanni —. Il ragionamento alla base di quell’indicazione (che era espressa al condizionale: «Non si dovrebbero fare») era semplice e non riguardava tanto i rischi di contagio, ma altro: inutile fare esami autoptici se si conosce già la causa del decesso. Ma è stato chiaro abbastanza presto che questa malattia si stava manifestando in forme diverse, multiple, bisognava capire. E in più c’era l’ambiente in cui lavoravamo: era impossibile non sentire la necessità di mettersi in gioco, vivevamo un ospedale completamente votato alla causa, in ogni ambito».
Così gli anatomopatologi hanno deciso di mettersi in gioco, nonostante quel monito delle circolari ministeriali, ripetuto in più aggiornamenti sempre al condizionale. «Abbiamo deciso di iniziare a fare in due le autopsie, la prima il 23 marzo, io e il collega Aurelio Sonzogni, lasciando fuori il resto dello staff, per ragioni procedurali, e cioè per rendere più automatici determinati passaggi prima di intervenire, per esempio la vestizione, che è stata sicuramente più restrittiva e sicura rispetto ai periodi normali. E così siamo partiti». Esami autoptici uno dopo l’altro, con un dato che ha iniziato a diventare costante: «Più pazienti erano deceduti a causa di trombosi, un evento che spesso si è manifestato dopo la fase più acuta della polmonite, cioè dopo i sintomi più tipici provocati dal coronavirus. La teoria più credibile, oggi, collegata a questa scoperta, è che il virus si attacchi alcuni recettori che si trovano proprio lungo i vasi sanguigni. E più in generale che riesca a mettere in moto una serie di effetti che da un certo momento in poi non dipendono più da “lui”, ma ci sono e possono anche essere letali».
Dall’evidenza del rischio trombo-embolico sono poi derivate terapie aggiuntive a quelle già in corso, per esempio il trattamento del paziente con l’eparina, un potente anticoagulante che al Papa Giovanni viene utilizzata ormai da oltre un mese. «Sembra assolutamente utile, ma siamo ancora in fase di definizione, cioè non ci sono ancora certezze – aggiunge Gianatti —, tutto va stabilizzato, ma queste sono valutazioni che spettano ai miei colleghi clinici». L’eparina si usa anche al Sacco di Milano, l’unico ospedale d’Italia insieme al Papa Giovanni dove sono state fatte le autopsie, quasi in modo coordinato con il laboratorio di Bergamo. «È stata una novità — prosegue Gianatti — su cui si era concentrata parecchia attenzione. Dopo i primi esami autoptici avevamo fatto un incontro con tutti i clinici che stavano lavorando sul Covid, volevamo condividere con loro i nostri risultati. Ciò che si era detto in quella riunione era finito in rete, perché qualche collega aveva scritto una sorta di verbale, condividendolo in internet. Quel testo era stato letto ovunque, nel mondo ospedaliero, avevamo iniziato a ricevere telefonate dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. E dovevamo invitare tutti a mantenere la calma, spiegando che i nostri erano solo dati preliminari».
Oggi si tratta di qualcosa in più: gli esiti delle autopsie e di tutto il lavoro degli anatomopatologi sono in fase di valutazione dalla sezione Malattie infettive di Lancet, una delle riviste specialistiche più note del pianeta. Una bozza c’è già e i medici interessati la possono trovare anche attraverso Google: ha ricevuto clic da tutti i continenti. Grazie alle autopsie che «non si dovrebbero fare».
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggiohttps://www.tgcom24.mediaset.it/cron...-202002a.shtml
07 MAGGIO 2020 07:24Sindaco del Bresciano positivo al Covid-19 dopo due mesi: "Nella tragedia, questo virus ci ha fatto riscoprire la comunità" dice a Tgcom24
Luca Masneri, primo cittadino di Edolo, in attesa dellʼottavo tampone: "Tra i miei 4.500 abitanti, registrati 53 positivi e 5 decessi. Nel mese di marzo +400% morti rispetto al 2019".
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza MessaggioMa figurati, un altro mese e ci sarà il via libera
Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioUn mio zio è rimasto positivo per un mese
Sintomi solo i primi 10gg, per fortuna non graviOriginariamente Scritto da modgallaghergandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
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